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 Presso lo Studio Bibliografico “La Darsena” di Modena, inaugurazione domani sabato 7 dicembre alle ore 17.00, 30 incisioni inedite dell’artista reggiano e un Cretto nero del pittore umbro -

 Modena, 6 dicembre 2013 -

 Un accostamento inedito tra il pittore e incisore reggiano Antonio Fontanesi, uno degli artisti di punta dell’Ottocento, e il grande pittore italiano Alberto Burri, uno dei Maestri dell’arte del Novecento.

E’ quello che propone lo Studio Bibliografico “La Darsena” di Modena da domani 7 Dicembre 2013 (inaugurazione ore 17.00 con aperitivo di benevenuto) al 26 Gennaio 2014 con la mostra dal titolo “Antonio Fontanesi - Prove di stampa”, che presenta una trentina di incisioni inedite di Antonio Fontanesi (Reggio Emilia 1818 – Torino 1882).

Il paesaggio, nelle incisioni come nella pittura e nel disegno, è l'oggetto dell'indagine creativa dell'artista reggiano. Nella ricerca artistica, così come nella vita, si intuisce l'emotivo - inappagato desiderio di infinito dell'autore. I paesaggi raffigurati sono reali, osservati dal vero, ma nelle carte come nelle tele si elevano a campagne ideali, in questo eterne, non finite e infinite.

La mostra è il frutto della ricerca appassionata di alcuni mercanti e collezionisti privati che, qui dopo anni, propongono al pubblico il frutto di piccole ma significative scoperte. Si presenta il lavoro inciso di Antonio Fontanesi, quello più raro e infrequente. Non i fogli più noti, spesso presenti sul mercato perché pubblicati nelle importanti riviste dell'epoca che hanno contribuito ad alimentare fino ad oggi l'interesse collezionistico, ma rare prove di stampa per lo più note in pochi esemplari.

In mostra, oltre a qualche esempio dei primi lavori in litografia che per gusto e soggetto risentono del clima e della cultura ginevrina, si trovano le acqueforti che rappresentano la produzione più impegnata e significativa di Fontanesi. In particolare si segnala uno stato inedito di Idillio, una bella prova di Il becchime e una prova avanti lettera del celebrato La pesca. Una vera curiosità è il foglio sul quale sono state stampate le quattro lastre di Autoritratto, Cortile ligure, Paese boschivo e Al pascolo.

Inedito è inoltre l'accostamento in mostra con un “Cretto nero” di Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995).

I due artisti, in epoche e con linguaggi differenti, hanno condotto la medesima ricerca di valori luministici lavorando su un fondo nero; entrambi sono mossi dal pensiero di raffigurare l'infinito.

Negli ultimi anni – sottolinea Siro Leonelli de “La Darsena” - l’opera di Fontanesi pare essersi ridotta ad un interesse locale, sia per quanto riguarda la pittura che l’incisione. Questo contrariamente alla dimensione nazionale ed internazionale del suo operato in vita, quando le Accademie d’Arte si contendevano una cattedra diretta dal maestro reggiano. Per quanto riguarda le acqueforti, bisogna dire che al di là della fama di alcuni fogli come La pesca, Ranocchi o Il lavoro, opere che ebbero larga diffusione perché inserite in Album al culmine della rinascita dell’arte incisoria in Italia, o le litografie di ambito vedutistico di Ginevra e Londra, il restante lavoro su lastra di Fontanesi è sempre circolato in maniera circoscritta. Si tratta sempre di opere che ebbero una tiratura limitata, non destinata al commercio ma più ad una ricerca personale sull’uso della luce che solo il bianco e nero di una buona morsura riusciva a soddisfare. E’ proprio questa ricerca chiaroscurale, tramite una lavorazione “materica” della lastra, che ci ha fatto accostare  un Cretto nero di Alberto Burri , sicuramente uno degli artisti contemporanei più attenti allo studio della luce”.

Speriamo che la mostra, e la presenza di tanti fogli in tirature di prova – conclude Leonelli - possa dunque risvegliare l’interesse di studiosi e collezionisti su questo importante interprete dell’Arte dell’Ottocento italiano”.

Antonio Fontanesi

Più sensibile ai contrasti di luce-ombra che al vivace colorito, alle atmosfere notturne e nebulose tipiche di una certa tradizione lombarda, è un vero incisore che utilizza il mezzo per le sue effettive potenzialità e non come mero esercizio riproduttivo. Il risultato è un continuo modificarsi degli effetti luministici, è il consumare della materia. Le prove che Fontanesi ha tratto dai rami sono ognuna differente dall'altra e, nonostante il confronto con gli esemplari già presenti nelle collezioni di Reggio Emilia, Piacenza, Torino e Ginevra, è oggi difficile ricostruire con certezza il processo creativo. Certo è che, di norma, Fontanesi parte da una morsura leggera spesso coperta da una leggera velatura di acquatinta per poi rimordere o aggiungere interventi a puntasecca, acquaforte o brunitoio fino a cavare da fondi opachi risalti chiaroscurali. Il suo lavoro è coerente con la sensibilità romantica e naturalistica dell'epoca ma l'equilibrio delle composizioni, solenni e scenografiche, è sconvolto dal segno nervoso e continuamente ripensato. Riflette in questo la sua biografia inquieta: Fontanesi, dopo una prima formazione a Reggio Emilia dove si dedica alla scenografia e alla veduta, parte volontario con Garibaldi nel 1848, rifugiandosi poi a Ginevra dove esegue le prime litografie (1854) suggeritegli da importanti commissioni locali. Da Ginevra viaggia spesso: a Firenze nel 1861 e nel 1866 dove espone e frequenta i macchiaioli; a Parigi per esporre; a Londra nel 1865 dove esegue litografie ed eliografie. Nel 1868 è chiamato ad insegnare a Lucca e dal 1869 a Torino dove viene per lui istituita la cattedra di “paesaggio” presso l'Accademia Albertina. Nel 1875, causa l'atteggiamento ostile nei suoi confronti, accetta di trasferirsi a Tokyo dove insegna per tre anni. Al suo ritorno, ormai minato da una malattia contratta proprio in Giappone, riprende il suo impegno nell’insegnamento all’Accademia Albertina, si dedica alla sua pittura di paesaggio, tralasciando un po’ l’incisione. Morirà nel 1882.

Luogo e orari 

Studio Bibliografico “La Darsena” - Via Saragozza, 85 - Modena

Tel. 059 219942 – Mobile 3382140738 Dal 7 dicembre 2013 al 26 gennaio 2014 - Dal Lunedì al Sabato ore 9.00 – 12.30 / 15.30 -19.30; Domenica su appuntamento E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Pubblicato in Comunicati Arte Emilia

Il trasporto di opere d’arte di grande valore, fragili o di grandi dimensioni, e l’allestimento di mostre storiche e di respiro internazionale richiedono cura dei dettagli, qualificazione, esperienza, analisi specifiche per ciascun progetto e passione, elementi che fanno la differenza -

Parma, 4 dicembre 2013 -
 
Dopo quasi 150 anni di attività e con una esperienza avviata in questo delicato segmento del mercato già negli Anni Venti, Gondrand è oggi un’azienda leader e specializzata in tutta la filiera logistica del trasporto di opere d’arte.
Squadre qualificate assicurano un servizio completo “da chiodo a chiodo”: dalla progettazione di imballi speciali, climatizzati e ignifughi, alla realizzazione di casse per opere d’arte realizzate su misura dalla falegnameria interna, fino al trasferimento, imballo e disimballo delle casse allestimento, consulenza architettonica per la migliore valorizzazione delle opere.
Per preservare il patrimonio artistico in massima sicurezza e nei principali punti strategici per un trasporto capillare sia in Italia che all’estero, Gondrand dispone di magazzini e caveau progettati ad hoc, dotati di barriere di sicurezza all’avanguardia e sistemi di tracciabilità satellitare.
 
L’assistenza a 360 gradi completa un ricchissimo ventaglio di servizi essenziali e aggiuntivi. Il trasferimento avviene con mezzi e dotazioni speciali: autogru, cassoni isotermici, sbarre laterali fermacarichi, cinghie a cricchetto, climatizzatori, sponde montacarichi. Per allestimenti internazionali, Gondrand si occupa anche del disbrigo di pratiche doganali e Belle Arti.
 
Proprio la completezza del servizio ha permesso di realizzare imprese straordinarie e scrivere la storia dei maggiori allestimenti di spicco in Italia e nel mondo. Da ricordare il trasporto della Stele di Axum dall’Etiopia a Roma negli Anni 30, della Pietà di Michelangelo dal Vaticano a New York negli anni 50, l’allestimento della Triennale di Milano nel 2010 e l’esposizione dell’autoritratto di Michelangelo per la prima volta al pubblico nel 2012.
 
Questa e altre imprese fanno oggi di Gondrand lo spedizioniere ufficiale di numerose mostre internazionali, partner di spicco di poli museali, gallerie, fondazioni.
 
Scorpi il nostro nuovo sito www.gondrand.it

 L’iniziativa è organizzata dalla Galleria Napoleone Cacciani e si svolgerà domenica 8 dicembre -

Boretto, 2 dicembre 2013 -

Un appuntamento per raccogliere fondi da destinare al restauro della Basilica San Marco di Boretto. A organizzarlo la Galleria Napoleone Cacciani, che per domenica 8 dicembre 2013, alle 16.30, ha mobilitato il mondo dell’arte raccogliendo un’importante selezione di dipinti, disegni, sculture e fotografie che verranno messi in vendita a sostegno della prosecuzione dei lavori.

Mentre la prima fase dei restauri della Basilica di San Marco di Boretto entra nella sua fase conclusiva, il Comitato che ha sostenuto, coordinato e documentato i lavori, pensa al futuro e alla prosecuzione dell’opera intrapresa. «Chi ha partecipato ai diversi momenti di apertura del cantiere al pubblico ha avuto modo di conoscere in modo diretto la serietà e l’entusiasmo con cui tutti i soggetti coinvolti stanno operando, e scoprire insieme ai tecnici gli spunti di grande interesse emersi da un restauro condotto secondo metodologie rigorose e aggiornate» spiega Ivan Cantoni, curatore della Galleria Napoleone Cacciani e membro del Comitato per i restauri. «È già il momento di pensare al futuro, di creare le condizioni perché i ponteggi non vengano smontati, ma semplicemente trasportati verso la navata e le cappelle. L’esperienza di questi mesi, le procedure messe in atto, i costi sostenuti ci dicono che si tratta di obiettivi del tutto affrontabili. L’importante è raccogliere le risorse per non interrompere il processo già avviato».

Hanno messo a disposizione le loro opere, oltre ai soci della Galleria, Azeglio Bertoni, Davide Benati, Alfonso Borghi, Marino Iotti, Rossano Cortellazzi, Gianna Zanafredi, Renzo Dall’Asta e molti altri. Anche gallerie e imprese, come Saletta Galaverni di Reggio Emilia e Coopsette hanno donato pezzi dalle proprie collezioni. Le immagini di ciascuna opera verranno proiettate e illustrate da Ivan Cantoni. Sarà immediatamente possibile, per chi lo desideri, prenotare l’opera che intende acquistare. L’intero ricavato andrà a finanziare la partenza del secondo stralcio del cantiere. Nel corso dell'iniziativa sarà inoltre possibile acquistare libri e cataloghi d’arte per regali di Natale di buon gusto e molto economici.

L’appuntamento è presso i locali della Basilica San Marco, domenica 8 dicembre, a partire dalle ore 16.30.

Le opere in vendita saranno esposte alla Galleria Napoleone Cacciani sabato 7 e domenica 8 dicembre (apertura 10-12.00 e 16.00-19.00).

Domenica 8 dicembre, infine, i ragazzi del laboratorio Bibliocampus Natale, organizzato dalla Galleria Napoleone Cacciani e dalla Biblioteca Comunale, saranno presenti in galleria per vendere i loro lavori. Anche il ricavato di questa attività sarà devoluto a favore del cantiere di restauro.

Elenco dei donatori in ordine alfabetico:

Corrado Askerz,Monica Benassi, Davide Benati,Azeglio Bertoni,Alfonso Borghi, Alessandro Bosoni, Marco Cagnolati, Ivan Cantoni, Massimo Canuti, Coopsette, Rossano Cortellazzi, Renzo Dall’Asta, Saletta Galaverni, Sara Giuberti, Henri Guatteri, Marino Iotti, Hicari Miyata, Maria Luisa Montanari, Marco Pinna, Michele Sassi, Ida Tentolini, Elena Viappiani, Gianfranco Zanafredi, Gianna Zanafredi.

in allegato la locandina

(fonte: ufficio stampa Kaiti)

 

Cultura, arte e 'saper fare' italiano, spiegati ai giovani da grandi nomi dell'imprenditoria, del design e dell'informazione al Teatro Regio, di Parma il 29 e 30 Novembre 2013 -
 
Parma, 25 novembre 2013 -

Tra storia e modernità. Una sorta di passeggiata a cavallo di due secoli, per trovare le origini dell'eccellenza italiana e capire quanto - su arte, ingegno, idee e scoperte - si possa ancora costruire il futuro.

L'Osservatorio Permanente Giovani – Editori e Fondazione Cariparma presentano i protagonisti del convegno "Il Segno italiano: moderno per tradizione" che si terrà a Parma, nella splendida cornice del Teatro Regio, Venerdì 29 e Sabato 30 Novembre.

Una due giorni di incontri promossa in occasione della celebrazione del 200° anniversario dalla morte del grande stampatore, editore, disegnatore, incisore e designer di font tipografici Giambattista Bodoni (Saluzzo 26 Febbraio 1740 – Parma 30 Novembre 1813).

Un programma di altissimo livello con ospiti nazionali ed internazionali del mondo dell'impresa, dell'informazione e del design.

Tra tutti il Vice Presidente ed ex direttore del The Washington Post Marcus Brauchli,

quotidiano da sempre simbolo della democrazia nel mondo, la cui testata è rappresentata da un carattere Bodoni che ha preso il nome nel campo tipografico di "Postoni". Brauchli parlerà della storica svolta grafica, digitale e organizzativa sotto la sua direzione.

Sarà una video intervista, da parte del Corrispondente de La Stampa Maurizio Molinari, invece ad aprire i lavori del primo giorno di convegno. Protagonista, il famoso architetto e designer mondiale Massimo Vignelli, che parlerà della figura di Bodoni tracciando un ponte immaginario tra la figura di Bodoni ed il suo segno ai giorni nostri.

Segno che ha rappresentato una delle prime forme di eccellenze: una sorta di antesignano del Made in Italy attuale. A parlare di questo tema interverrà Paolo Barilla Vice Presidente dell'omonimo gruppo emblema di uno dei più importanti aspetti dell'italian-style nel mondo: il cibo. Al suo fianco una giovane designer Marta Bernstein.

Chiuderà i lavori della prima giornata appunto Marcus Brauchli intervistato dal Vice Direttore de La Stampa Massimo Gramellini.

Il secondo giorno a parlare del legame tra Bodoni, Parma e i giornali saranno prima l'Amministratore Delegato della Gazzetta di Parma Matteo Montan e poi il suo direttore Giuliano Molossi.

A seguire, l'intervista a Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera, uno dei più autorevoli quotidiani italiani, che parlerà dell'importanza dell'informazione di qualità.

Sarà infine il direttore Generale della Rai Luigi Gubitosi a chiudere il convegno parlando di come il servizio pubblico grazie al suo ruolo e attraverso le sue reti televisive possa aiutare a far conoscere sia in Italia che all'estero il segno e le eccellenze del nostro Paese.

Gianbattista Bodoni, nel duecentesimo anniversario dalla scomparsa, sarà il filo conduttore del convegno. Una figura, quella dello stampatore per eccellenza, che continua ancora oggi a lasciare la sua impronta nel segno della modernità. Un esempio di come l'Italia sia stata, in passato, culla della cultura e del saper fare. Ma, anche, di come questi elementi possano rappresentare - oggi più che mai, in un periodo di crisi e sfiducia - solide fondamenta dalle quali ripartire.

Il convegno, che si inserisce nel contesto delle celebrazioni bodoniane, è stato fortemente voluto dallo scomparso Presidente della Fondazione Cariparma Carlo Gabbi e portato avanti con la stessa volontà e orgoglio dal suo successore Paolo Andrei. Una manifestazione che rappresenta per Parma un vero e proprio evento di altissimo livello, che farà assumere alla città emiliana, per due giorni, il ruolo di capitale internazionale della cultura.

Come sempre i protagonisti della manifestazione saranno soprattutto gli studenti, oltre 450 provenienti da tutta Italia, che partecipano al progetto "Il Quotidiano in Classe" promosso dall'Osservatorio Permanente Giovani – Editori.

Per gli studenti sarà un'opportunità unica. Un'occasione dove avranno modo di dialogare a tu per tu con i diretti protagonisti del convegno. Per loro una vera e propria iniezione di fiducia per ripartire di slancio nella costruzione di un Paese che, oggi più che mai, conta sulle nuove generazioni.

A condurre la due giorni di lavori sarà l'editorialista del Corriere della Sera Dario Di Vico.

(Fonte: Ufficio Stampa Osservatorio Permanente Giovani – Editori)


Boretto, 15 novembre 2013
 
La prima fase prevede la deumidificazione delle pareti: in un secondo momento si provvederà al restauro vero e proprio degli affreschi -
Sono stati presentati ieri mattina i lavori di restauro degli affreschi della Sala Consiliare di Boretto. Un'opera unica nel suo genere, realizzata da Marcello Nizzoli, uno tra i più importanti artisti italiani riconosciuti a livello mondiale, nato a Boretto e autore di alcuni tra i simboli del design del Novecento: suoi sono il logo dell'Eni, le macchine da scrivere Lettera 22 e Lexicon, la calcolatrice elettrica Quanta di Olivetti.
 
Dipinta dall'artista a soli 24 anni, la Sala Consiliare rappresenta la prima grande opera realizzata da Nizzoli tra il 1911 e il 1913: un affresco dal grande impatto, che rischiava di essere danneggiato irrimediabilmente dall'umidità che a oggi ha già provocato il distacco di alcune parti di intonaco.
Alla presentazione erano presenti il sindaco Massimo Gazza e l'assessore all'urbanistica Wilmer farri, che hanno illustrato i lavori in corso, gli assessori della Giunta comunale e Paolo Bonelli in rappresentanza della Biodry, l'azienda che interverrà in questa prima fase dei lavori.
«L'umidità dei muri ha iniziato a provocare uno sfaldamento dell'intonaco, con il rischio di far perdere quella che, di fatto, rappresenta la più importante opera del Liberty in Emilia Romagna» ha spiegato il sindaco Massimo Gazza. «è nostro grande interesse recuperare e restituire la Sala ai vecchi splendori, dando il via a un iter che terminerà tra circa un anno e mezzo con il restauro vero e proprio degli affreschi». Le operazioni di intervento si svilupperanno in due fasi: la prima prevede la deumidificazione della Sala, cui seguirà successivamente il restauro degli affreschi ad opera della ditta Marmiroli.
«Abbiamo deciso di provvedere al recupero conservativo considerato lo stato di ammaloramento da umidità degli affreschi, attraverso la tecnologia Biodry, un sistema molto innovativo brevettato dall'azienda di Lugano» ha precisato Wilmer Farri, assessore all'Urbanistica. «Si tratta di un sistema non invasivo, che non produce forze elettromagnetiche e non consuma energia, e che risolverà in maniera definitiva il problema dell'umidità. I tempi di intervento di questa prima fase si aggirano intorno a i 15/18 mesi, al termine dei quali inizieranno i lavori a opera di Marmiroli, un artista del restauro, attivo da quarant'anni e autore dei progetti di riqualificazione di alcuni capolavori del territorio come il Teatro Regio e la Pilotta di Parma»..
«l sistema da noi brevettato» ha infine specificato Bonelli «è del tutto non invasivo ed è stato già utilizzato per numerosi altri interventi, come ad esempio quello presso la Stazione di Monza. Si tratta di un sistema che interviene direttamente sulle forze elettromagnetiche causate dallo scorrimento delle falde acquifere sotto i muri, che consente di risolvere alla radice il problema dell'umidità».
La prima fase dei lavori, che avrà un importo di 6.500, sarà interamente sponsorizzata dalla ditta Next Hydraulics di Boretto.
 
(Fonte: ufficio stampa Kaiti)
Mercoledì, 06 Novembre 2013 11:45

A Bologna la scoperta del corpo umano con "Body Worlds"

Arriva a Bologna la discussa mostra sul corpo umano che ha fatto più di 38 milioni di visitatori in oltre 80 città del mondo -
 
Parma, 6 novembre 2013 -
 
Si inaugura oggi a Bologna, la mostra "Body Worlds" prodotta da Arts & Sciences Italy e ospitata negli spazi della Sala Maggiore – Ex GAM con un nuovo straordinario allestimento. Ha destato molte critiche e polemiche sull' etica e la morale, ma i visitatori l' hanno premiata con il grande successo riscosso per gli allestimenti di Roma, Napoli e Milano, dove la mostra è stata vista da 400.000 persone.
Il vero modo per conoscere il corpo umano grazie alla tecnica della "plastinazione", inventata e brevettata dallo scienziato tedesco Gunther von Hagens, Body Worlds consente ai visitatori una visione unica e affascinante dell'interno del corpo umano. Grazie a questa tecnica Gunther von Hagens ha rivoluzionato la percezione dell'anatomia tradizionale e l'ha resa realmente accessibile al vasto pubblico. Una conservazione impeccabile di tessuti e organi, possibile grazie alla sostituezione ai liquidi corporei di polimeri di silicone.
 
 
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                                                                                                                                                                        immagine by gliscritti.it
 
 
Il nuovo allestimento mostra un' attenzione particolare al cuore, considerato il "motore" della vita, primo organo a formarsi dopo il concepimento. Un percorso che comprende oltre 200 esempi di plastinazione, tra cui 20 corpi interi e una sezione dedicata, per la prima volta in Italia, a due plastinazioni di animali di grandi dimensioni.
Una visione diretta, senza filtri, che permette di comprendere in maniera chiara la complessità e la stupefacente perfezione del corpo umano. Body Worlds è basata su un proprio originale programma di donazione dei corpi curato dal German Institute for Plastination, che conta più di 13000 donatori registrati, tra cui nove italiani.
Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Sassuolo, 5 novembre 2013
 
Il progetto, frutto della creatività di Luigi Ottani, Elisa Pincelli e Katia Mattioli, arriva in corsia dopo il successo ottenuto in occasione del Festival della Filosofia sull'Amare -
"Fatto con Amore" è questo il titolo dell'originale videoinstallazione che da oggi, 5 novembre, è possibile ammirare all'interno dell'Ospedale di Sassuolo. Si tratta di un progetto nato dalla inesauribile ed ecclettica creatività di Luigi Ottani che per l'occasione ha collaborato con Elisa Pincelli e Katia Mattioli di Tik.Farm, dinamica agenzia di progettazione d'interni, design e organizzazione eventi di Sassuolo.
L'iniziativa approda nelle corsie dell'ospedale dopo avere ottenuto un lusinghiero successo in occasione della recente edizione del Festival della Filosofia interamente dedicata all'Amare. "Abbiamo cercato di raccontare l'amore e la cura per se stessi e per gli altri attraverso una videoinstallazione che mette in luce gesti semplici e ordinari come preparare il pranzo della domenica, imboccare un ammalato, farsi una "coccola". Tre situazioni che abbiamo raccontato attraverso il cibo, che testimoniano rispettivamente l'amore per i propri cari, per chi è meno fortunato e per se stessi. In due brevi video, che vengono proiettati parallelamente, da due punti di visita differenti, quello di chi dà e quello di chi riceve, viene raccontata un'unica storia d'amore" hanno evidenziato Luigi Ottani, Katia Mattioli ed Elisa Pincelli, oggi presenti all'inaugurazione della loro installazione.
Dopo essere stati proiettati per la prima volta lo scorso 13,14 e15 settembre a Sassuolo, presso Villa Giacobazzi in occasione del Festival della Filosofia sull'Amare, ora è possibile apprezzarli all'Ospedale di Sassuolo, per quattro settimane, da oggi, sino al 2 dicembre 2013. A fare da cornice alla videoinstallazione ci sono inoltre le polaroid scattate sempre in occasione del Festival, dai ragazzi durante i laboratori di fotografia le cui lezioni sono state gestite da Luigi Ottani con la partecipazione della Compagnia d'improvvisazione teatrale 8mani.
"Si conferma oggi il forte legame che da sempre l'Ospedale di Sassuolo ha attivato con il mondo dell'arte, in tutte le sue forme. Grazie al progetto di VolontariArte - l'Ospedale di Sassuolo per l'Arte e il Volontariato – sin dal 2006 operiamo per portare il mondo dell'arte all'interno della struttura ospedaliera, nella convinzione che questi spazi possano diventare sedi aperte di fruizione artistica e culturale, in grado di offrire una naturale partecipazione di pubblico e con l'obiettivo sempre presente di aiutare il mondo del volontariato locale. Al tempo stesso l'intento è di umanizzare e rendere più confortevoli gli ambienti ospedalieri. Credo che anche in questo caso, non senza una certa originalità, si vada in questa direzione" ha aggiunto il direttore generale dell'Ospedale di Sassuolo, Bruno Zanaroli, per l'occasione affiancato da Luca Bagnoli ispiratore e coordinatore dell'iniziativa oltre che fondatore di Volontariarte.
 
(Fonte: ufficio stampa Ospedale di Sassuolo)

Sei un creativo? Ecco finalmente una infografica che ti rappresenta. Ecco finalmente una infografica che mette in primo piano dati che nessuno o quasi avrebbe mai immaginati, ma tu si. Tu creativo ci sei arrivato da un pò di tempo. 

Trovo davvero interessante questa infografica, talmente interessante da farmi passare sotto i piedi il fatto che si tratti di una campagna marketing di un noto brand di vendita di immagini digitali e passando direttamente alla consultazione dei dati, questi ultimi si che sono interessanti. E visto che mi rivolgo a te creativo, cerco di non rubarti altro tempo e di lasciarti alla visione di questi dati.

 

Infografica: la situazione della creatività moderna

 

Ed ecco per non rimanere senza creatività...

Pubblicato in Cultura Emilia
Reggio Emilia, 16 ottobre 2013
 
Gli ateliers del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche partecipano alla mostra "Flight of the ideas" -
Circa 60 opere prodotte da diversi ateliers del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell'Azienda Usl di Reggio Emilia sono state incluse nella mostra "Flight of the ideas", in programma dal 2 al 25 ottobre nella Bethlem Gallery di Londra.
Alla mostra partecipano artisti provenienti da diversi paesi: Francia, Croazia, Inghilterra e anche Italia, grazie alle opere realizzate dagli ateliers dei centri di Salute Mentale, coinvolti direttamente dalla direttrice della Galleria, Beth Elliott.
Gli utenti degli ateliers di Reggio Emilia, Scandiano, San Polo, Guastalla e Castelnovo ne' Monti hanno realizzato disegni, pitture e collage su diversi materiali, oltre a fotografie e pirografie su legno.
A dimostrazione della qualità delle opere inviate, per i poster e il materiale pubblicitario della mostra è stata scelta un'immagine realizzata nell'atelier di Castelnovo ne' Monti.
Una decina di queste opere verranno in seguito lasciate in dono alla Bethlem Gallery, come ringraziamento e a testimonianza dell'attività dei nostri artisti.
Tre degli artisti dei nostri Centri di Salute Mentale, accompagnati da due operatrici, hanno preso parte all'inaugurazione della mostra che si è tenuta il 2 ottobre, in occasione della Giornata mondiale della Salute Mentale.
La Bethlem Gallery è stata aperta nel 1997, all'interno del Bethlem Hospital, per valorizzare e conservare le elaborazioni artistiche di persone che hanno attraversato momenti di disagio psichico. La struttura ospita anche un piccolo museo legato alla storia dell'ospedale psichiatrico (per ulteriori informazioni: www.bethlemheritage.org.uk)
 
(Fonte: Ufficio Comunicazione Azienda Usl di Reggio Emilia)
Sette foto la cui crudezza lascia spiazzato qualsiasi osservatore: "Gli intoccabili" l' ultima campagna di Erik Ravelo impazza sul web -
 
Di Sara/B, 12 ottobre 2013
 
Immagini incisive, la cui interpretazione è subito chiara e amara quanto solo la forza che risiede nella realtà, può essere. Sette foto dure da digerire perché più che mai attuali: una denuncia che sembra urlata contro gli abusi sui bambini.
Fin dove può spingersi l'arte? Esiste un limite deontologico dell' artista?
Direttore creativo di Fabrica, agenzia di comunicazione di Treviso legata al gruppo Benetton caratterizzato dall' artistica irriverenza di chi non si ferma davanti a niente e nessuno: Erik Ravelo fa parlare ancora di sé. I più lo ricorderanno per la campagna "UnHate" in cui i potenti della terra combattevano la cultura dell' odio a suon di baci. Milano era stata risvegliata col volto gigante del presidente americano Barack Obama che baciava sulle labbra il suo omologo cinese Hu Jintao, in Piazza Duomo. Una campagna che nel 2011 suscitò l' ira del Vaticano, dopo la gigantografia srotolata a due passi da San Pietro con Ahmed el Tayyeb, l' imam di Al Ahzar, la moschea del Cairo, la più alta istituzione dell' Islam sunnita, che baciava sulle labbra il Papa.
 
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immagine by ilmuromag.it
 
A destare scalpore oggi è la serie "Gli intoccabili" in cui l' artista riesce ancora una volta nel suo obiettivo: dare risonanza tramite immagini shock a temi importanti che non possono e non devono passare sotto silenzio. Sette fotografie che vedono protagonisti dei bambini vittime innocenti di abusi; ogni scatto metafora lampante di una forma di abuso con riferimenti più che mai attuali. Il simbolo della croce fa da filo conduttore ed ogni bambino ritratto frontalmente ha il corpo crocifisso su una figura che vediamo di schiena. I corpi degli adulti diventano le croci dei bambini: un Cardinale, un pagliaccio-icona di McDonald, un soldato, un chirurgo, un turista occidentale, un ragazzo armato, un tecnico del nucleare diventano i simboli della sofferenza delle piccole vittime.
I sette scatti di denuncia, accompagnati da un video, sbattono in faccia all' osservatore la condizione dell'infanzia nelle società contemporanee, tra guerre, consumi, abusi. Una forza iconografica prorompente che sfida chiunque a restare indifferente.
 
gli intoccabili rid
immagine by bigodino.it
 
Nessun ambiente è escluso, come sempre Erk Ravelo non salva nessuno, in ogni macrocosmo ci sono stati e ci sono dei colpevoli; dall' ambiente cattolico simbolo della pedofilia, al chirurgo simbolo del traffico di organi, alla guerra in Siria, al turista occidentale simbolo del turismo sessuale, all'utilizzo indiscriminato di armi negli USA, ai succulenti piatti spazzatura dei fast food, al tecnico nucleare simbolo dell'incubo radioattivo.
La forza delle immagini riesce ad arrivare dove le parole non potrebbero. Ricordiamo Maurizio Cattelan che espose tre bambini-manichini impiccati a un albero a Milano presso porta Ticinese nel 2004 o la firma storica di Benetton, Oliviero Toscani, grandi nomi che hanno fatto la storia. L' arte riesce ancora a shockare e a smuovere gli animi e la realtà assume tramite l' iconografia la sua vena più cruda. Gli scatti di Erik Ravelo stanno invadendo il web con la loro forza provocatoria ampliando la portata della denuncia e risvegliando anche gli animi più assopiti, a dimostrazione che ancora oggi non siamo assuefatti dalla realtà che ci circonda e che la campagna ha fatto centro.
 
 
Pubblicato in Arte Emilia
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