Consorzio Bonifica Parmense

Consorzio Bonifica Parmense

Ingente morìa di pesci nella canalizzazione dello Spelta da Guardasone a Montechiarugolo a seguito del provvedimento regionale di sospendere a Cerezzola le derivazioni di acqua per l'irrigazione e per garantire il minimo deflusso vitale nell'Enza. Il danno contenuto a monte si ripercuote a valle sulla fauna ittica autoctona.

Parma - 12 Agosto 2017 - Il Consorzio di Bonifica Parmense comunica che nei giorni scorsi, nell'ambito delle quotidiane verifiche eseguite dai tecnici consortili sullo stato delle acque nella propria rete di canalizzazione, ha rilevato una diffusa moria di fauna ittica autoctona nell'area sottesa al Canale Spelta. Il Canale in questione è una delle derivazioni più rilevanti della nostra provincia che grazie all'alveo artificiale di bonifica conduce i flussi delle acque dell'Enza , da Guardasone fino all'abitato di Montechiarugolo, a servizio delle pratiche irrigue di numerose imprese agricole situate in un'area molto vasta che attraversa svariati comuni. Alcuni giorni fa però, per la prima volta dopo 70 anni (cioè dalla sua progettazione ), la derivazione idrica in prossimità della Traversa di Cerezzola nel Comune di Canossa - che consente l'arrivo della risorsa idrica anche sul ramo parmense - è stata sospesa con provvedimento immediato emanato da ARPAE – l'agenzia della Regione Emilia Romagna che sovrintende al governo delle acque sul territorio.

La sospensione secondo la determinazione dell'Agenzia è una misura resa necessaria per garantire il minimo deflusso vitale (DMV) nel corso dell'Enza ovvero la minima quantità di acqua nell'alveo sufficiente per assicurare la biodiversità nel tratto considerato. In questo scenario però la perdurante scarsità di acqua che mette in grave difficoltà economica le aziende agricole del territorio si somma negativamente alla totale chiusura della derivazione di Cerezzola provocando una dannosa ripercussione anche sulla biodiversità della rete consortile.

Da anni infatti il Consorzio sostiene l'importante valore ambientale che la rete di bonifica (di circa 1500 km nel parmense) porta in termini di ricchezza di biodiversità in aree marginali che altrimenti non l'avrebbero.

E' per questo che in questo caso specifico il danno alla stessa fauna ittica che si cerca di limitare per legge a monte si ripercuote a valle proprio a scapito della biodiversità della rete di bonifica che in questo caso subisce ciò che nell'alveo naturale si cerca di contenere. Danno che interessa anche alcune specie arboree fito-depuranti che migliorano l'acqua irrigua a beneficio delle coltivazioni locale alla base della nostra economia agroalimentare.

I lavori estivi della Bonifica Parmense in molti comuni del territorio. Tecnici, operai e 16 mezzi meccanici operativi sulla rete per un costo complessivo di un milione di euro.

Parma, 6 Luglio 2017 

Nel contesto ambientale particolarmente difficile per le colture tipiche della nostra provincia a causa della prolungata siccità che ha caratterizzato la fine dell'inverno, tutta la primavera e l'inizio di questo periodo estivo, il lavoro del Consorzio di Bonifica Parmense prosegue in questi giorni nell'opera imponente di sfalcio sulla quasi totalità degli argini dell'estesa rete di canalizzazioni che mantiene oggi una portata di risorsa invasata piuttosto bassa proprio in considerazione delle attuali condizioni climatiche.

Nel Parmense, nella sua complessità territoriale, la rete d'acqua consortile misura ben 1500 km, che diventano però 3000 km se si considerano le singole sponde arginali su cui è essenziale e opportuno intervenire. Questa attività di manutenzione, volta a consentire, tra le altre cose, il flusso equilibrato delle acque nei mesi meno siccitosi in cui le portate sono più abbondanti vede l'impiego costante (durante tutto il periodo primaverile-estivo fino all'approssimarsi della stagione all'autunnale) di un ingente numero di tecnici ed operai dotati di 16 mezzi meccanici impiegati tra escavatori e trattori.

"Il Consorzio – ha commentato il presidente della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi – è custode della sua rete e periodicamente, anno dopo anno, è impegnato a mantenere pulito, quindi decisamente più funzionale, il proprio reticolo che in questo modo diventa più sicuro sotto il profilo idraulico in previsione della stagione più piovosa".
Le operazioni di sfalcio arginale dei canali di pianura consentono di intervenire su eventuali cedimenti delle sponde e sul loro successivo rafforzamento, sulla riparazione e manutenzione dei manufatti idraulici, sulle condizioni funzionali delle piccole e medie chiaviche; inoltre vengono così verificate con attenzione le condizioni delle piante più secche e pericolanti visto che il Consorzio deve garantire il corretto esercizio delle opere in caso di piena.

I lavori si stanno svolgendo e si svolgeranno nelle prossime settimane nei comprensori di diversi comuni del territorio, Fidenza, Busseto, Polesine-Zibello, Roccabianca , Soragna, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Medesano, San Secondo, Sissa-Trecasali, Torrile, Colorno, Sorbolo, Mezzani, Montechiarugolo e anche Parma. Il costo dell'opera di manutenzione sarà di un milione di euro.

UFFICIO COMUNICAZIONE
CONSORZIO DELLA BONIFICA PARMENSE

Soluzioni-tampone e strategie di lungo periodo sono indispensabili per garantire le produzioni del nostro territorio alla base dell'agroalimentare italiano. Bonifica, Coldiretti, Confagricoltura e Cia lanciano l'allarme a tutta la comunità parmense.

Parma, 12 Giugno 2017

Sono dati allarmanti quelli comunicati oggi presso la sede del Consorzio della Bonifica Parmense sulla grave situazione di siccità ed emergenza irrigua che si è delineata nella nostra provincia nelle ultime settimane e che ora è diventata drammatica alla luce delle alte temperature e di previsioni assolutamente inclementi sotto il profilo delle precipitazioni per questo rovente inizio di estate 2017.

La pressoché totale mancanza di piogge e neve nel periodo invernale e primaverile, unite all'innalzamento delle temperature portate dagli anticicloni africani, hanno causato l'abbassamento delle falde, la drastica diminuzione delle portate del torrenti appenninici e l'incertezza, ormai endemica, di costanti prelievi dal Po ancora una volta ampiamente sotto i livelli minimi registrati negli ultimi anni.

In più l'aggravante è rappresentata anche da due altri importanti elementi non sottovalutabili che vanno ad incidere pesantemente sul bilancio idrico-irriguo: l'aumento di previsione del fabbisogno locale e complessivo (attorno al 30%) di acqua per l'agricoltura e le tipologie colturali del nostro territorio che, mantenendo l'attuale approvvigionamento idrico, porteranno a breve a disegnare uno scenario di grave crisi del settore e con pesanti ripercussioni sull'economia agroalimentare.

Il beneficio generato dall'irrigazione alle coltivazioni agricole della provincia infatti è stimato in circa 60 milioni di euro.

DATI TECNICI STAGIONE IRRIGUA 2017

Temperature: inizialmente molto superiori alla norma le temperature registrate si sono dimostrate superiori di 5°/6° C rispetto alla media stagionale. La terza primavera più calda dal 1830.

Precipitazioni: inferiori alle previsioni climatiche del periodo, mediamente sotto del 50%-60% tra i 300 e 400 mm, con caratteristiche "a macchia di leopardo".

Falda superficiale: la diminuzione media di 1,26 m riscontrata nelle misurazioni delle quote di falda dimostra come la risorsa acqua sia in velocissimo depauperamento (andamento medio provinciale 09/06/2016 09/06/2017 – 1,26 m).

Portate del Po: portate mensili primaverili inferiori alla media di lungo periodo alla sezione di Piacenza e inferiori alle medie di lungo periodo in tutte le altre sezioni di misura.

Anomalia di precipitazione 2001-2015: l'analisi degli indici nell'arco temporale di 15 anni quantificano e geolocalizzano un deficit di precipitazioni progressivo e costante nell'area dell'Emilia Occidentale con particolari ripercussioni nelle provincie di Parma e Piacenza.

Corsi d'acqua naturali idrologia: Il periodo primaverile 2017 è stato caratterizzato da deflussi fluviali decrescenti e significativamente inferiori alle medie del periodo. Si segnala solo l'evento del 26-28 aprile, quando si sono verificate deboli aumenti di portata, su gran parte dei corsi d'acqua della Regione, e incrementi idrometrici più consistenti nei tratti arginati del Taro, Parma, Enza, Secchia, Panaro, Santerno e Lamone.

Fabbisogno irriguo stimato: è il più alto dal 2011. Inoltre, la domanda irrigua media per il parmense è la più elevata e si attesta in 113 milioni di mc. Quella regionale passa da 930 a 1127 milioni di mc.

Scenari di crisi e valori di emergenza impatto sull'economia locale: il beneficio generato dalla irrigazione delle coltivazioni agricole nella provincia di Parma è stimato in circa 59 milioni di euro.

Il presidente del Consorzio Luigi Spinazzi e il Direttore Meuccio Berselli concludono affermando che "occorre ridefinire i criteri di approvvigionamento idrico e un migliore sfruttamento della risorsa. Pertanto, nel tavolo che sollecitiamo, poniamo l'accento sulle tipologie meno idroesigenti e sulle infrastrutture necessarie per l'adattamento al cambiamento climatico: invasi e adeguamento delle reti".



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