E’ stato denunciato in stato di libertà dai Carabinieri della Stazione di Parma Oltretorrente, un 60enne italiano, ritenuto il presunto autore di una truffa ai danni di una 20enne residente a Parma con la cosiddetta 'tecnica dello specchietto rotto'.
Si sono presentati a casa, hanno suonato al citofono ed hanno spiegato ad un 90enne di Madregolo che avrebbero dovuto effettuare dei controlli alla rete idrica, per verificarne la portata e la presenza di agenti inquinanti. Un linguaggio tecnico con il quale i malfattori pensavano di trarre in inganno il 90enne. Ma l’anziano insospettito ha minacciato di chiamare i Carabinieri, facendo allontanare in tutta fretta i due presunti truffatori.
Un imprenditore di Pellegrino P.se stava cercando un furgone da acquistare ad un prezzo conveniente per la sua attività lavorativa.
È una delle truffe più in voga in questo periodo. Il truffatore contatta la vittima, palesandosi come compratore interessato. Successivamente, invita la vittima a recarsi immediatamente ad uno sportello ATM, in quanto vuole procedere subito all’acquisto mediante ricarica. Nel momento in cui l’ignaro venditore, convinto di ricevere il compenso, inserisce la carta e segue le indicazioni telefoniche fornite dal truffatore, cade in trappola.
Si fingeva operatore di Poste Italiane e segnalava un’anomalia sul conto corrente dopo di che, telefonicamente dava istruzioni su una serie di operazioni che prevedevano movimenti di denaro su altri conti.
A Soragna e San Secondo Parmense falsi operatori: "un suo parente ha avuto un incidente, ci deve dare dei soldi per aiutarlo", ma è tutto falso. I Carabinieri denunciano due truffatori
Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha denunciato in stato di libertà un italiano di 45 anni, responsabile del reato di truffa. I fatti risalgono al 2007 quando una coppia di anziani si era accordata con un coinquilino per l’acquisto di un garage di pertinenza dell’appartamento di quest’ultimo.
Carpi 15 febbraio 2020 - Questa mattina, personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha deferito in stato di libertà un italiano di 59 anni, residente in provincia di Piacenza, il quale si è reso responsabile, in concorso con altri soggetti nei confronti dei quali sono in corso accertamenti, di una truffa ai danni di un grossista di alimenti caseari di Carpi.
Lo scorso mese di luglio, il commerciante aveva ricevuto dal 59enne la richiesta di fornitura di un copioso numero di forme di formaggio.
Al fine di rendere verosimile la compravendita, il malvivente aveva concordato la consegna della merce nelle immediate vicinanze di punti vendita di una nota catena di negozi della grande distribuzione, ubicati nella pedemontana reggiana.
Onde evitare di destare sospetto, la merce veniva ritirate nelle prime ore del mattino, da due soggetti, nei confronti dei quali sono in corso ulteriori accertamenti, quando il negozio era chiuso.
La merce veniva posta all’interno di alcuni carrelli della spesa assicurando che appena fosse giunto il proprietario del punto vendita la merce sarebbe stata dislocata negli appositi scaffali o immagazzinata.
Dopo alcune consegne, quando l’importo degli ordini aveva superato gli 8.000 euro, il carpigiano aveva intimato all’acquirente telefonicamente il saldo delle fatture che erano state trasmesse col sistema di fatturazione digitale; il truffatore si era reso irreperibile.
Accertamenti esperiti presso la sede indicata nelle fatture, in Val di Taro (PR), ha permesso di appurare che la ditta in argomento era già stata utilizzata dall’indagato per porre in essere altra attività delittuosa del medesimo tipo e che erano già state sporte denunce per furto di identità commerciale.
L’analisi delle informazioni indicate dal commerciante truffato in sede di denuncia, comparate con gli elementi di carattere documentale acquisiti successivamente dagli investigatori del Commissariato, nonché l’incrocio dei dati acquisiti tramite la banca dati interforze ha permesso di dimostrare che l’effettivo utilizzatore dell’utenza telefonica con la quale veniva ordinata la merce e concordata la consegna era appunto il 59enne piacentino.
Si è altresì accertato che quanto avvenuto è il risultato dell’ennesimo comportamento criminale dell’indagato, il quale risulta essere coinvolto in attività delittuosa nel settore delle truffe di alimenti quali formaggi, insaccati e vini pregiati in tutto il centro e nord Italia.