GRADE Onlus è una realtà che da sempre opera con l’obiettivo di sostenere l’attività ospedaliera del Reparto di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, ma anche promuovere progetti innovativi e di ricerca.
Di Chiara Marando –
Domenica 24 Gennaio 2016 – (Foto della gallery by Francesca Bocchia)
Era il 1989 quando a Reggio Emilia si costituì l’associazione senza fini di lucro GRADE Onlus (Gruppo Amici dell’Ematologia), una realtà che da sempre opera con l’obiettivo disostenere l’attività ospedaliera del Reparto di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova – IRCCS di Reggio Emilia, finanziando progetti di ricerca ed assistenza per chi soffre di malattie oncoematologiche.
Al suo interno medici, infermieri, personale specializzato, ma anche famiglie ed ex pazienti che cooperano per uno scopo comune, permettendo all’associazione di crescere e proseguire nel suo cammino di sviluppo e sostegno. Ed infatti, nel corso degli anni, questo impegno ha portato al raggiungimento di traguardi importanti, alla raccolta di risorse reperite grazie a donazioni, iniziative speciali ed al contributo di soci, volontari, istituzioni e cittadini sensibili all’argomento.
Un percorso lungo oltre 25 anni, culminato nel 2015 con una novità: GRADE ha ottenuto la denominazione diFondazione Onlus nel 2015.
Ecco in sintesi i suoi obiettivi:
- Sostenere l’attività ospedaliera del Reparto di Ematologia dell’ASMN di Reggio Emilia
- Sviluppare innovativi progetti di ricerca e assistenza
- Migliorare la qualità di vita dei pazienti oncoematologici
Tanti i progetti realizzati, come quello per lo sviluppo del Reparto di Ematologia che vede un totale di 16 figure, finanziate direttamente con contratti libero-professionali o per esperienze scientifiche presso centri di ricerca di fama internazionale, e 500.000 euro investiti ogni anno per la ricerca.
Ma anche progetti più particolari, come quello che può contare sulla collaborazione della Make-Up Artist Serena Ballerini, che offre la possibilità di truccare o insegnare a truccare le pazienti attualmente in terapia presso il Reparto di Ematologia.
Serena mette a disposizione le sue capacità e competenze su prenotazione il sabato mattina, dalle 9 alle 12 presso il Reparto. Il servizio è totalmente gratuito e dedicato a tutte le pazienti del Reparto di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova – IRCSS.
Anche quest'anno il Poliambulatorio Dalla Rosa Prati di Parma promuove la "Settimana delle Allergie": dal 18 al 22 gennaio 2016, presso la sede di via Emilia Ovest 12, i cittadini potranno prenotarsi per eseguire gratuitamente test cutanei e prove di funzionalità respiratoria.
Parma, 12 Gennaio 2016 -
Sono sempre più numerose le persone, adulti e bambini, che hanno una reazione allergica; 1 su 10 soffre di asma bronchiale e gli esperti stimano addirittura che nei prossimi anni 1 su 2 potrà soffrire di malattie croniche come l’asma, la rinocongiuntivite e dermatiti di origine allergica.
Questa epidemia di allergie ha indotto una ingannevole offerta di esami non attendibili eseguiti in ambienti inappropriati che tendono ad inventare troppi falsi allergici. Al contrario, una diagnosi accurata basata su prove scientifiche permette di orientare la cura con trattamenti efficaci.
Così il Centro Diagnostico Europeo Dalla Rosa Prati ha promosso la settimana delle allergie dal 18 al 22 gennaio 2016, presso la sede di via Emilia Ovest 12. Ai Cittadini che desiderano accostarsi alla diagnostica delle malattie allergiche verranno eseguiti test cutanei e prove di funzionalità respiratoria gratuitamente ed, al termine della prova, sarà consegnato l’esito con i consigli pratici da parte dell’Allergologo, il prof. Giovanni Cavagni.
Chi lo vorrà, potrà prenotarsi telefonando al numero 0521-2981.
Vademecum della Figc per giovani atleti. Nella guida pratica regole e informazioni per insegnare ad adulti e più piccoli ad alimentarsi quotidianamente nel modo più salutare. La prima regola da tenere a mente è che non esistono alimenti ideali che contengano in sé tutto il necessario. -
- di A.K. -
Parma, 25 dicembre 2015
Quando si pensa all'alimentazione di un calciatore in erba, la prima regola da tenere a mente è che non esistono alimenti ideali che contengano in sé tutto il necessario.
La parola d'ordine, quindi, è variare per garantire al corpo in crescita tutti i principi nutritivi: carboidrati, lipidi e proteine, acqua, sali minerali e oligoelementi (tra cui vitamine, ferro e calcio, particolarmente importanti nei bambini).
Ma questo vale per tutte le età...
La giornata alimentare del calciatore
I pasti dovrebbero essere cinque al giorno: colazione, spuntino a metà mattina, pranzo, merenda di metà pomeriggio, cena.
Normalmente il pranzo è il pasto principale (con il maggior apporto calorico): ma nell'alimentazione di chi fa sport e calcio, i pasti devono essere distribuiti uniformemente nella giornata, per evitare digestioni complesse.
La distribuzione calorica dovrebbe adattarsi all'orario di allenamento o della partita; ad esempio, se previsti alla sera, l'assunzione di calorie dovrebbe essere così divisa: colazione 25%, spuntino al mattino del 10%, pranzo 25%, merenda 10%, pasto serale 30%.
I tempi giusti
Dal banco di scuola al campo da gioco spesso passa poco tempo, il che spinge facilmente a sostituire il pranzo con qualcosa di veloce al bar.
In questo modo, la distribuzione delle calorie si sbilancia verso pomeriggio e sera: il pasto principale diventa di frequente la cena e ciò significa spesso passare la notte in processi digestivi elaborati, che limitano anche la qualità del sonno.
La piramide alimentare fonte di varietà
Il modello della 'piramide dello sportivo' favorisce una dieta completa, inserendo nell'alimentazione quotidiana tutti gli elementi, in percentuale variabile.
La piramide prevede: fino a tre porzioni di alimenti contenenti: cereali (pasta, pane, riso...); almeno due porzioni di latticini (latte, yogurt, formaggi...); una porzione di alimenti proteici, animali o vegetali (carne rossa, carne bianca, pesce, uova, legumi) alrternando nei vari giorni; limitazione dei grassi da condimento (burro, margarina...) e preferire quelli di origine vegetale (olio extravergine di oliva); due porzioni al giorno di verdura e 3 di frutta; 1-2 litri di acqua al giorno.
*fonte: guida pratica dell' "Alimentazione quotidiana in famiglia" nell'ambito di "Nutrizione è salute", campagna di educazione alimentare della FIGC – Lega nazionale dilettanti
Hanno proprietà portentose, ma vanno conosciuti e dosati. Ecco cosa dice l'esperto, la dottoressa Elisabetta dall'Aglio, endocrinologa e dietologa. Una piccola guida per scoprire come assumerli e che effetti benefici possono avere sulla salute. -
- di Alexa Khune -
Parma, 25 dicembre 2015
Sono un portentoso dono della natura, con cui si previene e si cura: i semi, non a caso detti della salute, stanno diventando un elemento fondamentale dell'alimentazione.
Gli effetti benefici sono davvero numerosi ma non bisogna strafare. Lo spiega la dottoressa Elisabetta Dall'Aglio, endocrinologa e dietologa di Parma.
Dottoressa Elisabetta Dall'Aglio, endocrinologa e dietologa di Parma Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Perché sono utili all'organismo
Se assunti con moderazione e non considerati come una bacchetta magica, possono apportare molti oligolementi e benefici allo stato generale, e contrastare il danno vascolare, l'invecchiamento e le malattie degenerative. Il loro potere di interferenza con l'assorbimento di altri nutrienti e' al contempo una controindicazione e una virtu' (rallentano anche l'assimilazione degli zuccheri semplici).
Quando cominciare
Tutti i semi oleosi si possono introdurre nell'alimentazione del bambino dopo il secondo anno di vita.
Per i semi di zucca e girasole dopo i 5 anni e con buone competenze per deglutirli.
Perché non eccedere
In generale sono tutti molto calorici e ricchi di fibre e possono interferire nell'utilizzo e assorbimento di altri nutrienti.
La raccomandazione e' di assumerli in quantità moderata .
Semi di zucca. Hanno il dono di essere ricchi di fosforo, quindi vanno benissimo per potenziare la memoria.
Pistacchi. Sono una preziosa fonte di vitamine A e B, proteine e sali minerali. Un mix portentoso per prevenire artrite e diabete.
Semi di lino. Contengono un'alta concentrazione di Omega 3. L'indicazione da non sottovalutare mai è quella secondo cui vanno consumati crudi e tassativamente triturati.
Essendo ricchissimi di vitamine, sali minerali, fibre e proteine vegetali, potrebbero sostituire la maggior parte dei pasti abituali, essere mangiati al posto della carne e/o del pesce a prevenire malattie cardiache e in generale vascolari.
Limiti dei semi di lino. Non sono la maggior fonte conosciuta di Omega3 del regno vegetale. Inoltre potrebbero aumentare il rischio di gozzo. Il consiglio è quello di limitare il consumo di semi di lino crudi a 3-4 cucchiai al giorno.
Sembra che scaldare i semi di lino non sia salutare e, anzi, possa creare altre sostanze nocive. Non consumarli subito porta a un veloce deterioramento degli stessi.
I semi di lino crudi interi presentano grande difficoltà di digestione. Si consiglia sempre di triturarli e di consumarli subito.
Semi di chia. Naturalmente molto digeribili, non necessitano di essere triturati. A distanza di anni, mantengono inalterate le proprie caratteristiche, come l'olio estratto che, a differenza dell'olio di lino, ha una durata superiore. I semi tritati di chia si conservano senza irrancidire anche per un anno. Dal confronto con i semi di lino quelli di chia sembrano uscire vincitori, anche perché sono una preziosa fonte di fibre solubili e insolubili. Il loro piccolo difetto è che rallentano la digestione.
Chia, occhio se ipertesi. Controindicati durante l'assunzione di farmaci per l'ipertensione perchè riducono la tensione arteriosa generale e possono quindi potenziare gli effetti di questi farmaci. Stessa precauzione per il consumo nei soggetti che soffrono di ipotensione.
I semi di chia potenziano gli effetti di farmaci che fluidificano il sangue, come l'aspirina e pertanto se ne sconsiglia l'uso quando questi farmaci sono assunti su base giornaliera. L'associazione tra aspirina e Omega-3 può essere utile nel trattamento di alcuni disturbi, come le malattie cardiache.
Interazioni con farmaci. Altre interazioni sono quelle con i farmaci per la cura del diabete o l'assunzione di insulina perché hanno la proprietà di ridurre i livelli complessivi di glucosio nel sangue. Questo è molto vantaggioso per i diabetici, ma al contempo, potenziare l'effetto dei farmaci, puo' comportare rischi di ipoglicemia.
I semi di Chia sono poi controindicati per le persone con diverticolosi e per quelle che hanno subito un intervento chirurgico nel tratto gastrointestinale, allo stomaco, all'intestino tenue o del colon.
Sesamo. Eccellente fonte di calcio, ferro, manganese e rame ed è utile per abbassare il colesterolo. Da questi semi si ricava un olio da utilizzare a crudo.
Semi di girasole. Sono ricchi di rame, selenio, vitamina E e acido folico e rafforzano il sistema immunitario. Possiedono proteine, mentre la percentuale di grassi, rispetto ad altri semi, è relativamente modesta. Ottimi per rafforzare il sistema immunitario e buona fonte di vitamine e di minerali (zinco, selenio e potassio...). Sono molto calorici e bisogna evitare di darli ai bambini fino a 5 anni perché possono andare di traverso.
Semi di zucca. Contengono più sodio e zinco di quelli di girasole e sono ricchi di magnesio. Entrambi i semi sono rimineralizzanti, vitaminici ed energetici; per sfruttare tutte le loro proprietà è consigliabile, alternandoli, consumarli crudi o leggermente tostati. Sono solo ipercalorici.
Il formaggio può creare dipendenza, almeno stando ai risultati di una ricerca dell'Università del Michigan. Nulla di pericolo, spiega la ricercatrice, solo un processo naturale. La caseina agisce sui recettori oppioidi del cervelo.
Verona, 15 dicembre 2015.
Nulla di pericoloso, si tratta di un processo che non può innescare alcuna patologia, come ha spiegato l'autrice dello studio Erica Schulte.
Il processo è assolutamente naturale, anzi fisiologico: la caseina, una proteina contenuta nel latte e nei formaggi, viene scissa durante la digestione e rilascia una serie di oppiacei, le casomorfine.
I ricercatori dell'università statunitense hanno scoperto dunque che la caseina contenuta nel formaggio agisce sui recettori oppioidi del cervello, stimolando il consumo ed è questa la ragione per cui non ci si accontenta, spesso, solo di una porzione di formaggio ma ci si abbuffa. Una cosa analoga è accaduta a una parte degli studenti statunitensi utilizzati per la ricerca, che hanno sviluppato una predilezione per la pizza abbondantemente condita con formaggio fuso.
Durante l'osservazione, i ricercatori hanno anche scoperto che gli alimenti in grado di generare maggiore dipendenza sono quelli ricchi di grassi e più difficili da digerire. Era già noto che un consumo eccessivo di grassi nella dieta può portare a una sorta di dipendenza. In ogni caso, secondo Erica Schulte, "il cibo grasso genera comunque problemi nella dieta, indipendentemente dal fatto che i soggetti sperimentino i sintomi della dipendenza da cibo".
[Fonte Veronafiere da: Teatro Naturale – www.teatronaturale.it]
Mercuri (Alleanza Cooperative Italiane): Bene il piano europeo di educazione alimentare. Siamo pronti a collaborare con il MIPAAF.
Roma, 15 dicembre 2015. "Apprezziamo il ruolo strategico riconosciuto dal Parlamento europeo all'educazione alimentare attraverso la scuola, luogo d'eccellenza per la formazione delle coscienze, fondamentale per trasmettere già in giovane età le buone abitudini per una corretta e sana alimentazione. La cooperazione è a disposizione del ministero delle Politiche Agricole per una proficua collaborazione in tal senso".
Così il presidente dell'Alleanza delle Cooperative - settore agroalimentare, Giorgio Mercuri, ha espresso soddisfazione per la nuova proposta di regolamento su latte e frutta nelle scuole presentata ieri in occasione del Consiglio dei ministri dell'agricoltura e della pesca dell'Unione Europea. "Potrebbe essere interessante – ha continuato Mercuri – incentivare, tra le misure da proporre, gite scolastiche e visite di studio presso cooperative di raccolta, trasformazione e fattorie didattiche, da realizzarsi anche con contributi economici da parte delle aziende per coprire i costi di trasporto sostenuti dagli istituti scolastici".
(Fonte Alleanza delle Cooperative Italiane)
Presentato un percorso rivolto ai pazienti oncologici con il coinvolgimento di tre realtà modenesi e il coordinamento del centro Angela Serra. "Dalla cura al prendersi cura" è un percorso che coinvolge tre realtà modenesi – CNA, Associazione Acqua Equilibra e Associazione Energia e Benessere – nel tentativo di dare assistenza ai malati di tumore prima, durante e dopo la terapia per cercare di offrire loro un benessere a 360°. -
Modena, 15 dicembre 2015 -
Un progetto che nasce dalla sollecitazione del centro Angela Serra e che prende le mosse dalle necessità di garantire ai pazienti colpiti da tumore non solo il diritto alle cure, ma anche a una qualità di vita per quanto possibile normale, alla ricerca di un benessere fisico e psichico che è parte integrante delle terapie.
Nasce da questa consapevolezza "Dalla cura al prendersi cura", un percorso che ha coinvolto tre realtà modenesi – CNA, Associazione Acqua Equilibra e Associazione Energia e Benessere – nel tentativo di dare assistenza ai malati di tumore prima, durante e dopo la terapia per cercare di offrire loro un benessere a 360°.
L'iniziativa – la prima di questo genere sul territorio modenese - è stata presentata stamani nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il prof. Stefano Luminari, specialista in ematologia, professore associato dell'Ateneo di Modena e Reggio e Consigliere dell'Associazione Angela Serra, la dr.ssa Eleonora Giordano (Ass.ne Energia e Benessere), Giuliana Pinelli (Ass.ne Acqua Equilibra), e Luana Franzoni e Franco Spaggiari, rispettivamente presidente e responsabile dell'Unione Sanità e Benessere di CNA Modena.
"Con questo progetto – ha detto Luminari – andiamo oltre gli scopi primari dell'Associazione Angela Serra, pur mantenendo al centro la persona con le proprie esigenze".
Come si svilupperà l'iniziativa? "A noi – dice Luana Franconi – spetterà il compito di aiutare i malati a sentirsi belli proponendo make up temporanei o semipermanenti che possano aiutare ad affrontare alcune conseguenze delle terapie, come il pallore, le occhiaie. Poi c'è l'aspetto che riguarda l'acconciatura e, infine, i massaggi, che possono senz'altro contribuire al benessere psico-fisico. Infine, c'è la questione prodotti: è importante scegliere quelli giusti e compatibili con le terapie- Si tratta di materia che verranno affrontate con incontri plenari con le estetiste associate, ma anche con colloqui personalizzati e finalizzati ad individuare il trattamento giusto".
"Per noi si tratta della seconda esperienza in questo ambito, vantando già una collaborazione con l'Ospedale di Sassuolo. Con la riflessologia plantare – commenta Eleonora Giordano – il piacevolissimo massaggio al piede, è possibile tenere sotto controllo spiacevolissimi effetti collaterali come nausea, formicoli, dissenteria. Ci metteremo a disposizione dei pazienti fornendo sette trattamenti di 30' ciascuno, non solo presso la nostra sede di via Albareto 353, ma, qualora necessario, spostandosi presso il domicilio del paziente".
Giuliana Pinelli, invece, ha sottolineato i benefici dell'acqua salata, "che, riscaldata a 30° gradi, rappresenta un prezioso strumento in grado di svolgere un'azione drenante e tonificante. Un percorso che durerà due mesi che si svolgerà nella piscina della nostra sede, in via Montale 25, a Modena".
Quest'attività, sarà svolta in modo volontario dai professionisti delle tre realtà coinvolte, e coinvolgerà gratuitamente i pazienti che saranno individuati dal centro Angela Serra.
"Si tratta di un progetto ambizioso, perché vuole fornire uno strumento utile ai pazienti, con lo scopo di far sì che continuo a pensare a loro stessi. Una volta che avremmo valutato gli effetti di questa sperimentazione – conclude Stefano Luminari – cercheremo di stipulare delle convenzioni in modo da allargare il più possibile la possibilità di sfruttare questa opportunità al maggior numero possibile di pazienti. Perché affrontare nel modo più positivo possibile questa malattia significa anche più probabilità di superarla".
La sperimentazione si avvierà a inizio 2016 e sarà coordinata dallo sportello del Centro Angela serra, che raccoglierà le adesioni degli interessati.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Linfonodo sentinella: l'incontro di divulgazione scientifica organizzata da ANDOS PARMA venerdì scorso presso l'ordine dei medici di Parma. In programma per sabato 30 Gennaio 2016 presso l'Aula Congressi dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, un secondo congresso, in cui si parlerà sempre di Linfonodo Sentinella tra le varie eccellenze del nostro Ospedale. -
Parma, 30 novembre 2015 -
Serata di grande spessore scientifico, aperta con i saluti ed una breve presentazione di Cecilia Zanacca - Predidente di ANDOS PARMA che ha sottolineato il grande impegno di detta associazione, al fianco di Azienda Opedaliero-Universitaria di Parma e di Azienda Sanitaria Locale di Parma, per l'ottenimento della Breast Unit nell'Ospedale della nostra città. Impegno testimoniato non solo dalla consueta attività di ANDOS Parma ma soprattutto dall'organizazione di eventi scientifici volti a portare le eccellenze della senologia nella nostra città.
Rocco Paolucci, insigne figura di chirurgo oncologo sia a livello nazionale che internazionale, ha moderato l'incontro che ha visto come primo relatore la Prof. Livia Ruffini, responsabile della Medicina Nucleare di Parma che ha parlato specificatamente della tecnica del linfonodo sentinella e della PET (Tomografia con emissione di positroni). E' stata poi la volta del Prof. Alberto Bottini, responsabile della Breast Unit di Cremona, che ha sottolineato l'importanza degli studi relativi alle varie tecniche di analisi del linfonodo sentinella e parlato della necessità o meno della dissezione ascellare soffermandosi sulle problematiche a questa legate.
Molto appropriate le considerazioni del prof. Paolucci, che presentando l'ultimo relatore, si è soffermato sul grande ruolo che ha, ed ha avuto, l'Istituto Italiano Tumori di Milano, vera e propria eccellenza in campo internazionale per quanto riguarda la cura delle patologie tumorali
Il Prof. Marco Greco, responsabile dell'unità senologica dell'IIT di Milano, ha parlato a ruota libera non solo del Linfonodo Sentinella ma, più in generale del corretto approccio multidisciplinare, per il trattamento della donna ammalata di tumore del seno. Egli ha infatti più volte sottolineato l'enorme importanza del trattamento di tale paziente all'interno di un team di eccellenza, ovvero della Breast Unit
L'incontro si è poi concluso con un dibattito amichevole tra i vari relatori ed i medici presenti.
Questo convegno è stato il preludio del congresso che ANDOS PARMA ha già programmato per sabato 30 Gennaio 2016 presso l'Aula Congressi dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma in cui si parlerà sempre di Linfonodo Sentinella tra le varie eccellenze del nostro Ospedale.
(Fonte: ufficio stampa Andos Parma)
Alle inchieste televisive che demonizzano la medicina estetica risponde il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane e fondatore di Unika Medical Spa, chiarendo quando è 'sana' e quando può essere pericolosa. -
Parma, 15 novembre 2015 - di Alexa Kuhne -
Il mito dell'eterna giovinezza seduce.
Rincorrere un'immagine di sé sempre fresca, attraverso la medicina, è diventato un culto, non solo per le donne ma anche per gli uomini (che fanno più fatica ad ammetterlo).
Le pratiche della medicina estetica affascinano ma, nel contempo, fanno paura a molti. Colpa di una informazione sbagliata e di alcuni dottori incauti e scorretti? Ricorrere alla medicina estetica è diventato, non in pochi casi, un modo per combattere insicurezze e paure. Così, il confine fra ciò che è accettabile e sano e ciò che è esagerazione e malattia diventa labile.
Quando rincorrere una immagine ideale di se stessi e quando dirsi basta? Il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane (di cui fa parte la scuola superiore quadriennale post-universitaria per medici estetici) e fondatore di Unika Medical Spa, spiega cosa c'è di vero e cosa di falso in quello che fa discutere in questi giorni, soprattutto dopo l'inchiesta di Report, che ha mostrato gli effetti devastanti sul volto di una donna, provocati dall'utilizzo del silicone, bandito per legge.
Che cosa è la medicina estetica?
"Non è solo la punturina correttiva ma significa prendere in carico il paziente a 360 gradi per un percorso prima preventivo e poi correttivo con l'obiettivo di armonizzare il benessere psico-fisico del paziente.
Il processo di invecchiamento è e deve essere vissuto come naturale. Tuttavia, naturale è anche la voglia di rallentarlo tramite pratiche mediche che, se effettuate con l'aiuto di professionisti preparati, sono sicure per la salute e molto efficaci per il benessere, anche psicologico, delle persone che vi si sottopongono".
In pochi step, cosa ci si deve aspettare da un medico estetico?
"Il primo passo che deve fare è la diagnosi. La visita è fondamentale per escludere patologie e allergie (molti pazienti tendono a evitarla). Dopodichè si comincia un percorso terapeutico che comprende programmi nutrizionali, igiene di vita, integrazioni con prodotti farmacologici, fitoterapici e omeopatici. L'obiettivo deve essere prevenire l'invecchiamento e, da ultimo, correggere l'inestetismo".
Quanta è ancora la disinformazione mediatica su un tema importante e che riguarda molte migliaia di persone nel nostro Paese?
"I servizi giornalistici sono pieni di inesattezze e gravi errori scientifici. I media sfruttano preconcetti e scandali.
Per esempio, attribuire la responsabilità dei cambiamenti di espressione dei volti delle star agli incauti interventi di chirurgia plastica e ai trattamenti a base di tossina botulinica è falso. Tutti i medici che lavorano in campo estetico sanno benissimo che i veri pericoli dei trattamenti iniettivi non nascono dal botulino, il quale – ed è ampiamente provato da circa trent'anni di ricerche scientifiche – ha un profilo di sicurezza elevatissimo ma, per esempio, dal silicone e filler semipermanenti e permanenti che da molti anni sono banditi ma che continuano ad essere utilizzati facendo disastri.
Gli operatori del settore sanno altresì che le moderne tecniche di medicina estetica – purché applicate da professionisti seri e preparati- sono capaci di offrire i miglioramenti richiesti senza creare né mostri né caricature".
Quali sono le linee guida che un medico deve seguire?
"Il discredito gettato sulla medicina estetica è assolutamente fuori luogo e immotivato. Secondo tutti i nostri codici etici, l'azione del professionista in tema di ringiovanimento non può e non deve stravolgere l'aspetto del paziente. Scopo fondamentale è quello di prevenire, educare e solo poi correggere. E la correzione deve esclusivamente aiutare i pazienti a portare bene la propria età, oltre che correggere esclusivamente le imperfezioni: qualsiasi stravolgimento non fa parte della buona pratica clinica delle specialità che agiscono in estetica. I trattamenti estetici sono una realtà importante per la salute psicologica di molte migliaia di persone in Italia e nel mondo, occorre maggiore rispetto nel trattarli, anche mediaticamente. Quando si affrontano argomenti così delicati, che coinvolgono molti pazienti, crediamo sia dovere dei media considerare le posizioni delle società scientifiche di riferimento, che sono sempre a disposizione per poter diffondere notizie corrette in maniera adeguata".
Come essere sicuri di aver scelto il medico giusto e di chi diffidare?
"In teoria tutti i medici sono abilitati a pratiche di medicina estetica ma è consigliabile affidarsi esclusivamente a medici diplomati in una scuola post universitaria quadriennale, perché, ad oggi, non esiste una specializzazione universitaria ufficiale.
Bisogna diffidare di medici che non hanno seguito una formazione specifica, che non abbiano una specializzazione affine al campo della medicina estetica. Dubitare dei prezzi bassi e pretendere l'etichetta di tracciabilità del prodotto che viene usato".
Alle inchieste televisive che demonizzano la medicina estetica risponde il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane e fondatore di Unika Medical Spa, chiarendo quando è 'sana' e quando può essere pericolosa. -
Parma, 12 novembre 2015 - di Alexa Kuhne -
Il mito dell'eterna giovinezza seduce.
Rincorrere un'immagine di sé sempre fresca, attraverso la medicina, è diventato un culto, non solo per le donne ma anche per gli uomini (che fanno più fatica ad ammetterlo).
Le pratiche della medicina estetica affascinano ma, nel contempo, fanno paura a molti. Colpa di una informazione sbagliata e di alcuni dottori incauti e scorretti? Ricorrere alla medicina estetica è diventato, non in pochi casi, un modo per combattere insicurezze e paure. Così, il confine fra ciò che è accettabile e sano e ciò che è esagerazione e malattia diventa labile.
Quando rincorrere una immagine ideale di se stessi e quando dirsi basta? Il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane (di cui fa parte la scuola superiore quadriennale post-universitaria per medici estetici) e fondatore di Unika Medical Spa, spiega cosa c'è di vero e cosa di falso in quello che fa discutere in questi giorni, soprattutto dopo l'inchiesta di Report, che ha mostrato gli effetti devastanti sul volto di una donna, provocati dall'utilizzo del silicone, bandito per legge.
Che cosa è la medicina estetica?
"Non è solo la punturina correttiva ma significa prendere in carico il paziente a 360 gradi per un percorso prima preventivo e poi correttivo con l'obiettivo di armonizzare il benessere psico-fisico del paziente.
Il processo di invecchiamento è e deve essere vissuto come naturale. Tuttavia, naturale è anche la voglia di rallentarlo tramite pratiche mediche che, se effettuate con l'aiuto di professionisti preparati, sono sicure per la salute e molto efficaci per il benessere, anche psicologico, delle persone che vi si sottopongono".
In pochi step, cosa ci si deve aspettare da un medico estetico?
"Il primo passo che deve fare è la diagnosi. La visita è fondamentale per escludere patologie e allergie (molti pazienti tendono a evitarla). Dopodichè si comincia un percorso terapeutico che comprende programmi nutrizionali, igiene di vita, integrazioni con prodotti farmacologici, fitoterapici e omeopatici. L'obiettivo deve essere prevenire l'invecchiamento e, da ultimo, correggere l'inestetismo".
Quanta è ancora la disinformazione mediatica su un tema importante e che riguarda molte migliaia di persone nel nostro Paese?
"I servizi giornalistici sono pieni di inesattezze e gravi errori scientifici. I media sfruttano preconcetti e scandali.
Per esempio, attribuire la responsabilità dei cambiamenti di espressione dei volti delle star agli incauti interventi di chirurgia plastica e ai trattamenti a base di tossina botulinica è falso. Tutti i medici che lavorano in campo estetico sanno benissimo che i veri pericoli dei trattamenti iniettivi non nascono dal botulino, il quale – ed è ampiamente provato da circa trent'anni di ricerche scientifiche – ha un profilo di sicurezza elevatissimo ma, per esempio, dal silicone e filler semipermanenti e permanenti che da molti anni sono banditi ma che continuano ad essere utilizzati facendo disastri.
Gli operatori del settore sanno altresì che le moderne tecniche di medicina estetica – purché applicate da professionisti seri e preparati- sono capaci di offrire i miglioramenti richiesti senza creare né mostri né caricature".
Quali sono le linee guida che un medico deve seguire?
"Il discredito gettato sulla medicina estetica è assolutamente fuori luogo e immotivato. Secondo tutti i nostri codici etici, l'azione del professionista in tema di ringiovanimento non può e non deve stravolgere l'aspetto del paziente. Scopo fondamentale è quello di prevenire, educare e solo poi correggere. E la correzione deve esclusivamente aiutare i pazienti a portare bene la propria età, oltre che correggere esclusivamente le imperfezioni: qualsiasi stravolgimento non fa parte della buona pratica clinica delle specialità che agiscono in estetica. I trattamenti estetici sono una realtà importante per la salute psicologica di molte migliaia di persone in Italia e nel mondo, occorre maggiore rispetto nel trattarli, anche mediaticamente. Quando si affrontano argomenti così delicati, che coinvolgono molti pazienti, crediamo sia dovere dei media considerare le posizioni delle società scientifiche di riferimento, che sono sempre a disposizione per poter diffondere notizie corrette in maniera adeguata".
Come essere sicuri di aver scelto il medico giusto e di chi diffidare?
"In teoria tutti i medici sono abilitati a pratiche di medicina estetica ma è consigliabile affidarsi esclusivamente a medici diplomati in una scuola post universitaria quadriennale, perché, ad oggi, non esiste una specializzazione universitaria ufficiale.
Bisogna diffidare di medici che non hanno seguito una formazione specifica, che non abbiano una specializzazione affine al campo della medicina estetica. Dubitare dei prezzi bassi e pretendere l'etichetta di tracciabilità del prodotto che viene usato".