Un buon motivo per bere il caffè: migliora la prestazione al lavoro. Secondo i ricercatori dell'Università statale dell'Ohio, la caffeina ci rende più soddisfatti e più produttivi in ufficio.
La maggior parte delle persone hanno consumato la bevanda più bevuta al mondo dopo l'acqua, il caffè, servito tutte le mattine per abitudine, piuttosto che per "svegliare". L'ennesima ricerca scientifica si schiera dalla parte degli amanti del caffè. Secondo gli scienziati dell'Università statale dell'Ohio, infatti, la caffeina contribuisce a migliorare la prestazione degli impiegati durante il turno di lavoro, stimolando e favorendo la comunicazione tra colleghi.
Le persone che scelgono di bere il caffè decaffeinato, invece, tendono ad essere generalmente meno concentrati. Il team americano ha preso in considerazione 72 giovani: a metà di essi è stata offerta una tazza di caffè e, dopo 30 minuti di pausa, il team ha chiesto loro di intavolare una discussione su un argomento «controverso» insieme agli altri partecipanti – tutti suddivisi in piccoli gruppi – e infine di valutare la propria prestazione e quella degli altri. Alla seconda metà è stato invece permesso di bere un caffè solo alla fine delle valutazioni. Secondo i risultati, la performance del secondo gruppo è stata inferiore rispetto a quella dei ragazzi del primo gruppo. Come parte della stessa ricerca, il team ha ripetuto l'esperimento offrendo al secondo gruppo una versione decaffeinata del loro solito caffè. Anche in questo caso, la loro performance è risultata inferiore.
«Abbiamo scoperto che l'aumento dell'attenzione porta a risultati più positivi nelle performance del team», ha dichiarato uno degli autori della ricerca, Amit Singh. «Dunque non ci ha sorpreso osservare che le persone che consumano caffè con caffeina tendono ad essere generalmente più vigili. Noi crediamo che, sentendosi più attenti e vigili, gli individui considerino migliori sia le proprie performance che quelle degli altri, e questo contribuisce a migliorare anche il livello di soddisfazione personale».
Gli esperti consigliano di non bere più di tre caffè (del tipo espresso) al giorno. La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Journal of Psychopharmacology. Ovviamente queste virtù riguardano un consumo moderato della bevanda più bevuta dagli italiani e non solo, ma per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", in ogni caso non bisogna mai esagerare.
Martedì 12 Giugno con inizio alle ore 18,15, presso la Sala Consiliare - Piazza Montecuccoli, 1 - Pavullo (MO) si terrà un nuovo appuntamento dedicato al tema dell'Alzheimer, organizzato dal Lions club di Pavullo e dal Lions club di Mirandola. Tema della serata ALZHEIMER: LA PERSONA AL CENTRO VIVERE LA DEMENZA SI PUÒ. Relatori.
Dopo il saluto delle autorità da parte del Sindaco Luciano Biolchini, del Direttore del Distretto Sanitario dr. Carlo Serantoni e dei Presidenti dei rispettivi club, Alessandra Gianelli e Guido Zaccarelli, la serata prende avvio con l'intervento del Dr. Andrea Fabbo - Direttore f.f. UOC Disturbi Cognitivi e Demenze AUSL Modena dal titolo: "La demenza, una sfida per la comunità, a cui farà seguito il Dr. Dr. Andrea Toschi - Geriatra MPA ospedale di Pavullo, CDCD (Centro Disturbi Cognitivi Demenza) distretto di Pavullo con un intervento dal titolo: "Alzheimer: dove ho messo le chiavi?", per chiudere con la Dott.ssa Simona Moscardini - Servizio di Psicologia, Dipartimento Salute Mentale CDCD (Centro Disturbi Cognitivi Demenza) distretto di Pavullo con un intervento dal titolo: "L'intervento psicologico rivolto al caregiver: è utile? Quando?". Modera la serata, Ivana D'Imporzano, Giornalista.
Il Lions pone una forte attenzione ai valori della persona e al suo benessere personale e sociale realizzando service per la propria comunità. Servire le persone significa conferire loro valore etico e morale e porsi in una condizione di ascolto per rispondere ai loro bisogni. In questa direzione è forte l'attenzione alla formazione – informazione sul tema dell'Alzheimer, per dare testimonianza che l'innalzamento dell'età della vita porta con sé situazioni alle quali occorre dare una risposta forte e decisa, soprattutto quando una famiglia si trova a gestire un familiare che è entrato in contatto con la malattia.
Le famiglie sono spesso impreparate. A volte la mancanza di coesione intorno al malato sostenuto dalla necessità di disporre di una figura esterna, può compromettere i delicati equilibri relazionali interni al tessuto familiare. Le persone con l'Alzheimer sono molto sensibili. Occorre creare intorno luoghi felici e sereni per non alterare il loro delicato equilibrio, assecondarne le richieste consapevoli che sono con noi, ma vivono all'interno di un mondo tutto loro, oppure sono con Noi, e non lo sappiamo, perché la distanza che ci separa è nella memoria incapace di trovare la strada maestra per condividere insieme le gioie e le speranze al tempo presente.
L'evento ha ricevuto importanti patrocini: La Regione Emilia Romagna, il Comune di Pavullo nel Frignano, l'Unione dei Comuni del Frignano, l'Azienda Sanitaria di Modena, l'Università di Modena e Reggio, la Parrocchia di san Bartolomeo Apostolo, la Parrocchia Santi Vincenzo e Anastasio di Monteobizzo. Media partner TRC e Radio Bruno, Social Media Partner Paolo Campedelli, in collaborazione con Tipografia Sogari - Artigrafiche.
Cacciatori contagiati dalle lepri infette. Sempre più animali soffrono di peste, ora per la prima volta anche le persone.
E' allerta a Salisburgo ed in Austria per il rischio di contagio di tularemia, una grave malattia finora riscontrata su sette esemplari di animali nelle ultime settimane. Ora per la prima volta stati infettati, come hanno documentato gli esami del sangue, due cacciatori del Tennengau.
Pare che il contagio sia avvenuto già nel marzo scorso, nell'esaminare un animale morto di peste. Si tratta di un'infezione acuta dell'epidermide e dei linfonodi che colpisce lepri e roditori ma è anche trasmissibile all'uomo tramite punture di zecche, l'ingestione di acqua e alimenti contaminati.
La malattia è contagiosa per gli esseri umani e può portare alla morte se non trattata con antibiotici, soprattutto se colpisce gli organi interni. Associazioni venatorie sono state messe in guardia sui rischi e invitate a trasmettere alcuni accorgimenti ai cacciatori.
La migliore prevenzione, è l'accortezza nell'evitare l'esposizione al batterio, l'uso di un corretto abbigliamento per evitare le punture di zecche e l'adeguata protezione nel maneggiare animali morti e malati, e materiale di provenienza animale potenzialmente infetto.
Inoltre viene sottolineata la necessità di consegnare le carcasse agli Istituti zooprofilattici delle Asl per gli accertamenti. Per questo, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti" le autorità locali hanno chiesto ai proprietari di cani, ai cacciatori e agli escursionisti di prestare molta attenzione e di annunciare eventuali resti di lepre o coniglio. Se un cane, ad esempio, tocca il cadavere di un animale infetto, può trasmettere i batteri all'uomo.
Bastano pochi agenti patogeni. La piaga della lepre è pericolosa per l'uomo tanto che nel 2017, 130 persone sono state infettate solo in Svizzera dalla malattia. I casi sarebbero in aumento negli ultimi anni. Negli Stati Uniti, il coniglio è la fonte di germi tra le più significative per l'infezione umana. Ora si tratta di stabilire l'entità del contagio.
(7 giugno 2018)
Lezioni gratuite di Yoga della Risata e Yoga Nidra al Parco Ducale da mercoledì 6 giugno dalle 18.45 alle 19.45.
Salute & Benessere, rassegna curata dalla giornalista Francesca Caggiati con il patrocinio della Provincia di Parma, si amplia con nuove attività all'aria aperta.
Da mercoledì 6 giugno e fino a fine mese (13 - 20 - 27 giugno) quattro appuntamenti con lo YOGA della RISATA e YOGA NIDRA al Parco Ducale condotti da Tamara Antic, leader in yoga della risata con diploma internazionale, master reiki e operatrice olistica certificata.
Ritrovo dal chiosco situato nel viale interno del parco alle ore 18.45. Durata circa un'ora. Abiti comodi o tuta, scarpe da ginnastica e tappetino, pannetto e repellente per zanzare in caso di necessità.
L'iniziativa è gratuita e adatta a qualsiasi età, ma i posti disponibili sono massimo 20. Per aderire contattare il 338 5219408 oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per rimanere informati su tutte le iniziative in programma è possibile iscriversi al gruppo Facebook "Salute & Benessere Parma".
Contaminazioni da Escherichia Coli: in Francia indagine sulla morte sospetta di un bambino, probabilmente correlata ai lotti di formaggio Reblochon ritirati dal mercato
Le autorità sanitarie francesi stanno indagando sulla morte sospetta di un bambino per scoprire se è stata causata dal consumo di formaggio reblochon, sospettato di essere contaminato da Escherichia coli, e di cui alcuni lotti sono stati ritirati dalla vendita in diversi paesi europei, tra cui l'Italia.
"Le indagini su questo caso sono in corso", ha detto venerdì sera l'Agenzia per la sanità pubblica transalpina, sottolineando che in questa fase non possiamo "né respingere né asserire" che il decesso sia legato al consumo di formaggio reblochon sospettato di essere contaminato da batteri di Escherichia coli. In prima serata, la fabbrica di formaggi della famiglia Chabert, che produce questo reblochon, ha annunciato il ritiro di nuovi lotti "a titolo precauzionale", dopo due precedenti solleciti dell'11 e del 14 maggio. Diversi lotti sono stati rimossi anche dalle vendite a metà maggio in Germania, Italia, Spagna e Svizzera.
Al 31 maggio, quattordici bambini di età compresa da uno a cinque anni furono "inclusi nelle indagini di questa epidemia", ha detto l'agenzia della sanità pubblica francese. Di questi, sei sono stati infettati con lo stesso ceppo di batteri, ed è noto con certezza che hanno consumato il formaggio reblochon incriminato. Questi sei bambini, che vivono in diverse regioni francesi, sono stati tutti colpiti dalla sindrome emolitica uremica (HUS).
Questa malattia, la cui origine è il più delle volte connessa con il cibo, è potenzialmente grave per i bambini: questa patologia è una complicazione di episodi frequenti di diarrea con sangue, che possono causare insufficienza renale acuta. Per gli altri otto bambini "sono in corso le indagini" perché non sappiamo se hanno consumato o meno il reblochon incriminato.
"Due di loro hanno mostrato segni di gastroenterite e sei di HUS. Uno dei bambini con HUS è morto", secondo l'ente pubblico francese che si occupa di sanità, anche se non ha specifica la data di morte o l'età del bambino. Prodotti a Cruseilles, nelle Alpi francesi, i formaggi reblochon sono particolarmente venduti sotto i marchi Chabert, LeTartiflard, nonchè marchi al dettaglio di una serie di catene dell'alimentare tra cui "Le nostre regioni hanno talento" (Leclerc) e dei "Sapori delle nostre regioni" (Lidl ).
Un'allerta che lo "Sportello dei Diritti", aveva già segnalato nelle scorse settimane e che è stata confermata dalle notizie giunte oltralpe in questi giorni. Per Giovanni D'Agata, presidente dell'associazione è opportuno, quindi, continuare a far attenzione a non consumare i lotti di formaggio in questione anche se è altamente probabile che gli stessi non siano più sugli scaffali dei supermercati da tempo.
(3 giugno 2018)
Nel corso dei servizi di controllo economico del territorio, la Guardia di Finanza di Reggio Emilia ha sequestrato circa 6.000 articoli, tra i quali giocattoli, accessori per bigiotteria, dispositivi elettronici, articoli sportivi, occhiali, oggettistica varia, non conformi ai requisiti disposti dalla Comunità Europea ed in contrasto con le norme del Codice del Consumo, per un valore complessivo di oltre 20.000 euro.
Nello specifico, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Emilia, al termine di accurati accertamenti presso un esercizio commerciale di Sant'Ilario d'Enza gestito da una cittadina cinese, hanno sottoposto a sequestro il materiale sopra descritto in quanto privo del marchio "CE"; delle indicazioni di provenienza e delle caratteristiche informative minime per i consumatori o posti in commercio con etichettatura irregolare o assente e dunque potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori.
La titolare del negozio è stata segnalata alla Camera di Commercio di Reggio Emilia per violazioni al D.Lgs. 54/2011 ed al D.Lgs. 206/2005, e sarà soggetta alla sanzioni pecuniarie fino a 25.000 euro.
Peraltro la maggior parte dei prodotti era destinata alla fascia protetta dei bambini o minori di anni 14.
Troppa puzza in aereo: pilota costretto ad atterraggio di emergenza. Un volo partito dall'aeroporto di Schiphol nei Paesi Bassi e diretto a Gran Canaria in Spagna è atterrato in Portogallo a causa del cattivo odore emanato da un passeggero
Con buone probabilità si è trattato dell'aereo più puzzolente del mondo. Potrebbe intitolarsi così l'avventura, finita bene, di un volo Transavia partito dall'aeroporto di Schiphol nei Paesi Bassi e diretto a Gran Canaria in Spagna. Destinazione che l'aereo non ha mai raggiunto. Perché a bordo c'era troppa puzza. Un passeggero ha infatti emanato odori quantomeno sgradevoli tanto da causare vomiti e svenimenti dei presenti.
Un disagio che ha suscitato le proteste dei passeggeri e che ha convinto il pilota a richiedere un atterraggio di emergenza alla torre di controllo dello scalo di Faro, nel sud del Portogallo.
Come riferito dal portavoce della Transavia la puzza proveniente dal passeggero aveva invaso la cabina di pilotaggio e tutto il velivolo in maniera talmente forte da non lasciare scelta. L'unica possibilità di continuare il volo e portare tranquillamente destinazione tutti i viaggiatori era provvedere a un'igienizzazione immediata.
Secondo quanto riferito, il personale a bordo del servizio Transavia ha cercato di metterlo in quarantena in un bagno del Boeing 737 prima che i piloti fossero costretti a deviare il volo. Così dopo aver chiesto e ottenuto senza indugio l'autorizzazione alla discesa, il pilota è atterrato nell'aeroporto di Faro. E qui il wc e la cabina sono stati puliti e ventilati dopodichè l'aereo è ripartito verso la sua destinazione finale. Stranamente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", non è stato il primo incidente maleodorante su un volo della Transavia quest'anno. A febbraio, un aereo Transavia da Dubai ad Amsterdam è stato costretto a fare un atterraggio di emergenza nella capitale austriaca di Vienna, dopo che un passeggero non riusciva a smettere di scoreggiare , causando una rissa tra diversi passeggeri. Tutto è bene quel che finisce bene.
(31 maggio 2018)
Mangiare un uovo ogni giorno riduce il rischio di malattie cardiache. Per la scienza un uovo al giorno può aiutarci a prevenire il rischio di malattie cardiovascolari e di ictus.
Un uovo al giorno aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, la principale causa di morte nel mondo pari al 20%.
Secondo uno studio compiuto da un gruppo di scienziati del Centro di Scienze Sanitarie dell'Università di Peking University Health Science Center, seguendo una dieta a base di uova si può ridurre del 12% il rischio di ictus, malattie cardiache e infarti.
Gli studiosi hanno analizzato le abitudini alimentari di ben 400 mila persone, con un'età compresa fra i 30 e i 79 anni. Il 13% dei partecipanti mangiava un uovo ogni giorno, mentre il 9,1% raramente. Nove anni dopo gli studiosi hanno scoperto che coloro che degli 84mila partecipanti che consumavano quotidianamente questo alimento, erano stati meno colpiti da patologie cardiovascolari. Mentre in passato l'uovo era stato additato come nemico della salute, accusato di causare il colesterolo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", oggi gli esperti sono concordi nell'affermare che dovrebbe essere inserito in modo stabile all'interno di una dieta equilibrata.
Le uova infatti sono ricche di antiossidanti, aiutano a combattere le infiammazioni e costituiscono un'ottima fonte di proteine. Un uovo di medie dimensioni contiene circa 6 grammi di proteine, oltre a luteina, zeaxantina, vitamine E, D, e A. "La nostra analisi rileva che esiste un'associazione tra un livello moderato di consumo di uova e un tasso inferiore di eventi cardiaci – ha spiegato il dott. Liming Li, coautore della ricerca. Le nostre scoperte contribuiscono, con prove scientifiche, alle linee guida dietetiche circa il consumo di uova per un adulto cinese sano".
La ricerca scientifica è stata pubblicata sulla rivista BMJ.
(23 maggio 2018)
@Pastificio.Andalini
Un uovo al giorno aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, la principale causa di morte nel mondo pari al 20%. Secondo uno studio compiuto da un gruppo di scienziati del Centro di Scienze Sanitarie dell'Università di Peking University Health Science Center, seguendo una dieta a base di uova si può ridurre del 12% il rischio di ictus, malattie cardiache e infarti.
Gli studiosi hanno analizzato le abitudini alimentari di ben 400 mila persone, con un'età compresa fra i 30 e i 79 anni. Il 13% dei partecipanti mangiava un uovo ogni giorno, mentre il 9,1% raramente. Nove anni dopo gli studiosi hanno scoperto che coloro che degli 84mila partecipanti che consumavano quotidianamente questo alimento, erano stati meno colpiti da patologie cardiovascolari.
Mentre in passato l'uovo era stato additato come nemico della salute, accusato di causare il colesterolo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", oggi gli esperti sono concordi nell'affermare che dovrebbe essere inserito in modo stabile all'interno di una dieta equilibrata. Le uova infatti sono ricche di antiossidanti, aiutano a combattere le infiammazioni e costituiscono un'ottima fonte di proteine. Un uovo di medie dimensioni contiene circa 6 grammi di proteine, oltre a luteina, zeaxantina, vitamine E, D, e A.
"La nostra analisi rileva che esiste un'associazione tra un livello moderato di consumo di uova e un tasso inferiore di eventi cardiaci – ha spiegato il dott. Liming Li, coautore della ricerca. Le nostre scoperte contribuiscono, con prove scientifiche, alle linee guida dietetiche circa il consumo di uova per un adulto cinese sano". La ricerca scientifica è stata pubblicata sulla rivista BMJ.
C'è una cura per la calvizie. Ed è stata scoperta per caso. Gli scienziati della Manchester University hanno annunciato di aver trovato un farmaco per farli ricrescere.
La scoperta sarebbe avvenuta per caso. Cercavano di capire l'effetto collaterale imprevisto di un farmaco sperimentale per combattere l'osteoporosi. Loro sono un gruppo di ricercatori della Manchester University che hanno annunciato di aver trovato un farmaco per far ricrescere i capelli.
Il farmaco contiene dei principi attivi che agiscono direttamente sulla proteina che frena la crescita dei capelli e che provoca la calvizie.
Per gli scienziati "i primi risultati sono molto positivi", anche se saranno necessarie ulteriori ricerche. Questa scoperta potrebbe aprire nuove strade per trattare la calvizie negli uomini evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". Ora per il nuovo prodotto si aprono prospettive economiche enormi, anche se è tutta da verificare la sua efficacia sull'uomo. Nel mondo si calcola che 4 uomini su 10 perdano i capelli nel corso della propria vita.
( 9 maggio 2018 )