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In pochi giorni la locomotiva economica del Nord Italia è stata fermata bruscamente.

Milano, 27 feb. (Labitalia) - "Sul Coronavirus è presto per fare analisi e avremo il tempo per capire di chi sono le responsabilità. Certo è che in pochi giorni abbiamo avuto la locomotiva economica del Nord Italia che è stata fermata bruscamente e il nostro Paese, e non solo il Nord, visto dall’estero sembra nel pieno di uno scenario apocalittico. Serve un’operazione trasparenza e verità". Così, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Roberto Race, segretario generale del think tank Competere.EU, uno dei consulenti di corporate strategy e reputation più affermati e il suo osservatorio internazionale, lavorando con pmi e allo stesso tempo con grandi multinazionali, da elementi di lettura di quanto sta avvenendo.

"Da un momento all'altro - afferma - le pmi si sono accorte che è fondamentale fare come fanno le grandi aziende, porsi il tema di come creare piani alternativi per la supply chain e non essere vincolati a fornitori in un’unica area geografica. E’ nata la consapevolezza che le aziende devono essere in grado di lavorare da remoto con sistemi di cloud e sicurezza informatica".
"I danni sull'economia - spiega - hanno palesato come non esista un sistema Paese. C'è una competizione tra sistemi paese che l'italia non sta affrontando e quanto sta accadendo ne è la dimostrazione. Penso, ad esempio, ai grandi congressi internazionali cancellati o che rischiano di essere spostati in altre città con tutti i danni per l'indotto".

"Per nostra fortuna - commenta - abbiamo uno dei servizi sanitari migliori al mondo, che ha tanto da insegnare a quelli che oggi ci criticano, che sarebbe stato abbondantemente in grado di affrontare pure il Coronavirus anche senza la psicosi generata in questi giorni. Il paradosso narrativo e mediatico che ci siamo autoinflitti è figlio solo del fatto che i sistemi sanitari lombardi e veneti sono eccellenti e che hanno eseguito una quantità di controlli che non ha fatto nessun altro Paese".
"Di emergenze - ammette - ne abbiamo tante, a partire dai terrorismi. Ma non mi pare che siano state chiuse le città nell’ipotesi di attacchi ma solo intensificata con grande discrezione l’attività di tutela e protezione. In questo i nostri apparati di sicurezza e i servizi stanno gestendo la situazione in maniera ineccepibile senza tanti clamori o sensazionalismi. Probabilmente, al contempo, si sono usati il lessico e l’approccio che usa la Protezione Civile, una grande eccellenza del nostro paese, nelle catastrofi naturali, senza capire che qui era una situazione diversa e si è fatto diventare 'epicentro di un terremoto sanitario' tutto il Paese".

"La situazione - continua - poteva sicuramente essere prevenuta, con azioni concrete e non demagogiche. La salute della popolazione è un fatto prioritario che può avere ricadute sull’intero sistema. Va detto, poi, che esiste un’emergenza sanitaria da anni nelle scuole e nelle università. Bagni sporchi, pulizie fatte male e carenza di personale ausiliario sono una realtà. E’ lì che bisogna intervenire dai prossimi giorni. Esistono regole semplici e di buona educazione che se attuate possono evitare il diffondersi di malattie".
"Ci troviamo - continua Roberto Race - di fronte alla prima emergenza mediatica, a un’infodemia e a una circolazione eccessiva di informazioni contraddittorie. Sui social sono proliferate le informazioni fake. Ora è il momento che la Polizia Postale faccia la sua parte e che chi ha sbagliato, alimentando il panico, sia punito in maniera esemplare. A soffrire particolarmente in questi giorni sono Milano e il Nord Italia".

"Ora - fa notare - bisogna impegnarsi per far si che si torni a lavorare. Con tutte le protezioni e le limitazioni alla socialità del caso, ma mettiamo i lavoratori e le imprese in condizione di lavorare. Possiamo diventare un paese in quarantena?".
"Credo che l’auto flagellazione mediatica che ci si è data ha creato eccessi di panico che hanno portato a strumentalizzazioni anche surreali. Ma non ne faccio una colpa ai funzionari delle varie ambasciate a Roma, che come da procedura avranno fatto i classici report alle loro cancellerie partendo dai provvedimenti del governo e da quanto uscito sui media italiani", conclude.

Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 23 Febbraio 2020 09:20

Di demagogia si può morire!

La demagogia ha già portato a due decessi e a alcuni casi gravi (38enne piacentino in particolare) contribuendo a conquistare il primato europeo per contagi da Covid-19.
 
Di Lamberto Colla Parma 23 febbraio 2020 -

Ecco fatto, raggiunto un altro nefasto primato europeo. Dopo il primato per pressione fiscale arriva il maggior numero di contagiati sono in Italia.

Nonostante abbiamo i migliori servizi sanitari al mondo che già ci salvaguardarono dalla BSE e dalle varie “aviarie”, dalla stessa influenza H1N1 che al mondo fece 400.000 morti, con il “Covid-19” invece il governo, sostenuto da una massa di nostri miseri intellettualoidi da strapazzo, ha voluto fare lo splendido e ha chiuso le stalle quando i buoi erano già scappati e il “coronavirus” era già entrato nel Bel Paese.

Mentre già dalla Cina filtravano immagini e testimonianze allucinanti rilasciate dagli oltre 60 milioni di persone costrette in casa dalla forza delle armi, qui invece si lasciò sbarcare tutto un aereo, proveniente dalla Cina, senza aver controllato i passeggeri, e si lasciò che i bambini cinesi, di ritorno dal paese d’origine tornassero a scuola senza alcuna precauzione.

Fosse stato per ignoranza la condotta del governo sarebbe anche stata giustificabile, ma le conoscenze sulla infettività del coronavirus erano già abbondantemente note e ciononostante, pur di dar contro a Matteo Salvini prima, che chiedeva la chiusura delle frontiere applicando protocolli di sicurezza ben maggiori e poi dei governatori di Lombardia, Veneto e Trentino (guarda caso tutti e tre della Lega) che chiedevano di non far andare a scuola i bambini di rientro dalla Cina, che perciò vennero tacciati di “razzismo” e xenofobia.

Ma come si fa a essere più ottusi di quesa massa di “rincoglioniti” dall’abuso del “politically correct” e dalla demagogia sfrenata e insensata.

A Luca Zaia, Attilio Fontana, Massimiliano Fedriga, tutti e tre della Lega, la replica dell’Istituto Superiore di Sanità fu che “Le misure finora adottate tutelano già la salute dei bambini e della popolazione”.

Fortunatamente, seppure ormai tardivamente, il virologo Roberto Burioni intervenne a difesa della iniziativa dei governatori del nord, ai quali nel frattempo si aggiunse anche Arno Kompatscher del Trentino, il quale scriveva: "Giusta la richiesta di alcuni Presidenti di Regione della Lega di avere maggiore attenzione prima di riammettere bambini provenienti dalla Cina nelle nostre scuole".

Ebbene, dopo aver perso tempo a accusare di razzismo invece di preoccuparsi della salute pubblica, ecco che oggi, in men che non si dica, in Italia si sta diffondendo il virus con le prime serie conseguenze. Un padovano di 78 anni è deceduto, seguito poche ore dopo da una donna 75enne del pavese, un giovane piacentino di 38 anni è molto grave, alcuni paesi lombardi del lodigiano sono stati isolati, (50.000 persone), tutte le scuole e sospesi tutti gli eventi sportivi di Piacenza, e così nel giro di pochi giorni, l’Italia ha scalato la classifica europea giungendo in testa per numero di contagiati (29 in lombardia e veneto). Dopo di noi la Francia con 12 casi, chiude il Belgio con 1 solo caso secondo la mappa elaborata dall'ateneo di Baltimora che monitora la diffusione del virus nel mondo.

Da tempo accusiamo la politica, di sinistra e di destra, italiana e europea, di eccesso di demagogia, di scollamento dalla realtà economica e sociale, e invitiamo a deporre le armi per iniziare a “ricostruire il bene comune”.

Ma niente da fare, è più forte di loro e anzi a ogni osservazione di un esponente di destra, a sinistra si infiammano gli animi e giù con gli insulti fino a arrivare a chiedere per la Meloni la morte e che venga appesa a testa in giù come Mussolini come richiesto dalla assessora (PD) ai lavori pubblici di Reggio Emilia, Valeria Montanari, lo scorso luglio.

Non ci resta che querelare il Presidente del Consiglio e tutto il governo per non avere difeso la salute pubblica.

Se di demagogia si muore di demagogia si perde almeno la poltrona!

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Video: https://youtu.be/d0dqTAyY_kk

Editoriale del 2/2/2020 - "Coincidenze inquietanti":  https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/26478-coincidenze-inquietanti-quando-la-fantasia-anticipa-la-realt%C3%A0.html 

https://www.globalist.it/politics/2020/02/04/salvini-cavalca-razzismo-e-paura-il-coronavirus-puo-arrivare-dall-africa-2052535.html 

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/burioni-smentisce-conte-bimbi-cinesi-scuola-ha-ragione-lega-1821417.html 

 

https://www.lastampa.it/cronaca/2020/02/03/news/coronavirus-atterrato-a-pratica-di-mare-l-aereo-con-56-italiani-partiti-da-wuhan-1.38419025 

 

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Editoriale:  - Di demagogia si può morire! -6 - 8 marzo: Seminat mette in mostra piante, fiori e frutti della terra - Lattiero caseario. Cedeono “Latte spot" e “Parmigiano"  - L’autorità distrettuale di bacino convoca l’osservatorio siccità il 6 marzo.  -

Cibus-8-23feb2020-COP.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 08 23 febbraio 2020
1.1 editoriale
Di demagogia si può morire!
2.1 florovivaismo
6 - 8 marzo: Seminat mette in mostra piante, fiori e frutti della terra
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Cedeono “Latte spot" e “Parmigiano" 
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati quasi immobili e... chiare incertezza.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 ambiente romagna Grotte di Sant’Arcangelo, azione dell’autorità distrettuale del fiume Po per valorizzarle
6.2 pomodoro e lavoro Contrastare i danni d'immagine del caporalato sul made in Italy
7.1 Prezzo riferimento Reggio E.  Determinazione del prezzolatte
7.2 fiume PO  Consorzio Emilia Centrale: al via le operazioni in alveo per sgomberare dalle sabbie l’impianto di Boretto (RE)
9.1 ambiente PO L’autorità distrettuale di bacino convoca l’osservatorio siccità il 6 marzo. 
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“Gli Occhi della Guerra”, venerdì 21 febbraio alle ore 17 organizzato da Azione Universitaria Parma

Venerdì 21 Febbraio all’ateneo di Parma è atteso il reporter di guerra e giornalista di fama globale FAUSTO BILOSLAVO.
Il reporter porterà le testimonianze dirette di un argomento caldo come quello della Libia e anche le esperienze di un giornalista sempre in prima linea dai fronti di guerra di tutto il mondo.

Un’occasione unica per ascoltare storie di vita al di fuori dell’ordinario. L’appuntamento è per il 21 febbraio alle ore 17 in AULA D presso la Sede Centrale di Via Università 12.

Introduce l’incontro Jacopo Tagliati di Azione Universitaria. A moderare l’incontro sarà Priamo Bocchi, esponente di spicco della destra parmense, capace di provocare contromanifestazioni degli antagonisti di sinistra, come accaduto alla Panolada di dicembre scorso in Pilotta dove si diedero appuntamento in circa 500 persone per impedire lo svolgimento dell’evento.

Dice di lui Domenico Muollo, Referente regionale di Riva Destra, Movimento federato a Fratelli d’Italia:

“Non mi stranisco dell’effetto mediatico che gli incontri di Bocchi suscitano. Lui oggi rappresenta quella destra vincente, lontana da vecchi stereotipi, e le recenti elezioni regionali lo hanno dimostrato, anche se non si è arrivati all’elezione di Priamo a consigliere regionale, le sue 1585 preferenze sono un bel risultato.
Lui oggi rappresenta degnamente l’idea di Giorgia Meloni a Parma.”

(N.C.) 

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Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Domenica, 16 Febbraio 2020 07:36

Stato di dissesto o Stato in dissesto?

Conad - Auchan, (5.300 posti a rischio) Air Italy (1.500), Unicredit (5.000), Whirlpool (430). 12.200 nuove famiglie entreranno nel girone dei dannati
 
Di Lamberto Colla Parma 16 febbraio 2020 - La produzione industriale è calata del 4,3% in un anno (peggior trimestre dal 2012 quello registrato in chiusura 2019), le previsioni di crescita per il 2020 sono state tagliate allo 0,3% e seppure in raddoppio, il 2021 segnerà un misero 0,6%. Tutti gli indicatori economici al ribasso tranne la pressione fiscale che proprio quest’anno ha celebrato il primato continentale raggiungendo quota 64,8%.

E poi la questione del lavoro che va di pari passo con la marcia del gambero dell’economia. In questi ultimi mesi a rammentare lo stato di crisi nazionale ci hanno pensato la Whirlpool di Napoli e i suoi circa 430 lavoratori già sulla soglia del licenziamento, L’Unicredit che ha dichiarato circa 5.000 esuberi, Conad-Auchan (5.300 posti in bilico) e Air Italy (Ex Meridiana) che sta precipitando con i suoi 1.500 passeggeri.

Oltre 12.000 posti di lavoro che prenderanno il volo ai quali si aggiungeranno quelli derivanti dalle crisi indotte nei vari processi di filiera che vedono coinvolte queste imprese.

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4 imprese simbolo di una crisi industriale che però è molto più ampia. Complessivamente sul tavolo del Ministero Dell’Industria, a fine 2019, erano ben 149 i casi disperati ai quali verosimilmente se ne dovranno sommare altri tre, posto che la vertenza napoletana era già conteggiata.

Secondo i dati del ministero ci sono 102 tavoli di crisi, pari al 68,5%, che sono attivi da più di tre anni e 28 invece aperti da più di 7 anni. Il maggior numero di tavoli (20) riguarda aziende con sedi o unità produttive in Lombardia (13,4% del totale). Seguono poi l'Abruzzo (11 aziende), la Campania (10), il Piemonte, il Lazio e la Toscana con 9 aziende.

Tra queste abbiamo marchi storici, come Alitalia, ex ILVA, Mercatone Uno e la Berloni alle quali si affiancano i marchi più noti a livello locale ma che comunque hanno a libretto paga un sostanzioso numero di dipendenti, come la molisana GAM (Amadori) e i suoi 260 dipendenti che attendono di conoscere il loro destino.

A questa situazione di incertezza occorre aggiungerle l’incognita Coronavirus. Turismo, beni di lusso, prodotti agroalimentari, sono i primi settori che hanno già cominciato a avvertire i primi sintomi della malattia.

Il rovescio della medaglia vede invece la Gammadis di Civitanova che da 50.000 mascherine vendute all’anno è passata a 200.000 a settimana dovendo perciò assumere nuovo personale per soddisfare gli ordini.
Finita l’emergenza i nuovi esuberi torneranno nel girone dantesco, ma almeno avranno vissuto qualche mese in dignità.

Non dimentichiamo che lavoro vuol dire dignità!

Ricordatelo Voi che avete gli scranni caldi, magari fossero bollenti, Voi che state discutendo sulla prescrizione come se fosse un capriccio di Renzi e che grazie al coronavirus i giornali non si stanno occupando sufficientemente della vostra inefficienza e inconsistenza. E noi intanto proseguiamo a nuotare in mezzo a un inutile branco di sardine.

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Editoriale:  - Stato di dissesto o Stato in dissesto? - La rubrica di economia di impresa "La Bussola d'Impresa" - Lattiero caseario. Flessione marcata per il Parmigiano Reggiano- Dazi Usa: Il Consorzio Parmigiano Reggiano spinge per una risposta coesa da parte di tutto il sistema agrifood europeo -Gli Usa non applicheranno i dazi del 25% verso i prodotti italiani - Cereali e dintorni. Di merce non v’é carenza - “Manta River Project”: il primo progetto di ricerca scientifica italiana sulle microplastiche lungo il corso del fiume Po -

cibus_7_16feb2020-COP.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 07 16 febbraio 2020

1.1 editoriale
Stato di dissesto o Stato in dissesto?
2.1 dazi
Dazi Usa: Il Consorzio Parmigiano Reggiano spinge per una risposta coesa da parte di tutto il sistema agrifood europeo
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Flessione marcata per il Parmigiano Reggiano 
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Di merce non v’é carenza
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintoriìni
7.1 Parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: nasce il nuovo sito web
7.2 formazione professionale Professione Casaro
8.1 eima bologna presentazione  EIMA International 2020, verso un'edizione “top”
9.1 Prezzo riferimento Reggio E.  Determinato il Prezzo a riferimento del latte.
9.2 fiume PO e microplastiche  “Manta River Project”: il primo progetto di ricerca scientifica italiana sulle microplastiche lungo il corso del fiume Po
10.1 ambiente e foreste  Campora (PR), i Carabinieri Forestali sequestrano una vasta area destinata a discarica abusiva.
11.1 imprese agroalimentari La Ministra Teresa Bellanova in visita a Parma alla Mulino Formaggi srl
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Finalmente il tanto atteso e desiderato momento del distacco è avvenuto e il Regno Unito, almeno per il momento, procede come se nulla fosse successo.
 
Di Lamberto Colla Parma 9 febbraio 2020 - Non è successo nulla!
La Borsa di Londra, alla quale peraltro è collegata quella di Milano, non ha subito tracolli o impennate, i supermercati non sono stati presi d’assalto dai cittadini di Sua Maestà la Regina Elisabetta, come molti tentarono di farci credere, mentre al contrario le scene di giubilo andate in onda hanno molto ricordato il giorno dell’entra in vigore dell’Euro il 1 gennaio 2002.

A 18 anni di distanza, il Regno Unito, senza mai essere entrato in tutto e per tutto, ha abbandonato la “goliardica combriccola” europea e non sembra affatto preoccupato del futuro, liberato da opprimenti lacci e laccioli, e condizionamenti quotidiani sulla vita, gli interessi e i diritti delle persone.

A tal proposito, e con dispiacere, è condivisibile il discorso di commiato dall’UE di Nigel Paul Farage, leader del Partito della Brexit, che riassume in buona parte il pensiero di molti cittadini europei, non tanto euroscettici come vengono etichettati dagli euroinomani e dagli uemanoidi, quanto fortemente delusi dalla UE post ECU, che non è un discount bensì la moneta fittizia europea, in vigore dal 1979, alla quale si parametrizzavano le diverse valute in base a un paniere composto da importi determinati di ciascuna valuta comunitaria, ponderati in funzione dell’importanza relativa delle economie nazionali, in termini di prodotto interno lordo e di commercio intracomunitario (ECU-European Currency Unit).

L’Euro invece, stando alle promesse, avrebbe dovuto lanciare l’Europa verso il benessere globale, consentirci di lavorare un giorno di meno guadagnando come se si lavorasse un giorno di più, come il nostro prode traghettatore all’euro andava farneticando.

Le cose sono andate ben diversamente e quella che doveva diventare una solida unione è diventata una famiglia isterica mettendo in evidenza tutti i limiti di ogni Stato e soprattutto dei loro governi.

Ecco quindi che le parole di Farage devono diventare un forte invito alla riflessione.

“Noi adoriamo l’Europa, ma detestiamo l’Unione europea” ha affermato a un certo punto del suo discorso il leader d’oltre manica. Un passaggio che seguiva una intera analisi degli scenari e delle aspettative di coloro che avevano vissuto la creazione di una casa comune.
Un passaggio che ben rappresenta i desiderata di quelli che oggi vengono etichettati come populisti.
Gran parte di questo popolo “critico” adora l’Europa intesa come “comunità” di Stati indipendenti e pacificamente cooperanti, ma non sopporta più questo tipo di “unione” forzata fra gli stessi. “I miei genitori, aveva introdotto Nigel Farage, aderirono a un mercato comune, non a un’unione politica, non a bandiere, inni, presidenti”.

Inizialmente l’entusiasmo dei singoli cittadini era alle stelle nei confronti di questi progetto europeo perché non intaccava la loro indipendenza anzi avrebbe dovuto aggiungere maggiore fratellanza e travasare le positività di ogni Stato otre i confini migliorando la vita di ciascuno, indipendentemente dai credo e dai nazionalismi.

Ad un certo punto il discorso dell’indipendentista si fa più concreto e la domanda che pone è particolarmente condivisibile: “Cosa vogliamo dall’Europa? Se vogliamo commercio, amicizia, collaborazione, reciprocità non abbiamo bisogno di una Commissione europea, della Corte europea di giustizia, di tutte queste istituzioni e di tutto questo potere”.

L’attacco è evidentemente alle inutili sovrastrutture dell’Unione attuale. Un “nido” di burocrati il cui vertice pianifica con ossessione patologica i bilanci dei singoli stati di semestre in semestre, entrando nella discussione sino alla seconda cifra decimale.

Non è certamente questo che gli europei e soprattutto i loro padri nobili avevano in mente quando ipotizzarono il futuro dei propri paesi.
Intenzioni e desideri traditi dagli eventi successivi, dall’aver traghettato gli europei da quel disegno comunitario e di impronta economica e di pacifica convivenza verso uno totalmente diverso.

Come dargli torto? prima di vedere sgretolare l’UE sotto attacco dai suoi stessi ottusi vertici, sarebbe opportuno meditare sulle parole del politico di Sua Maestà per porre rimedio alle “nefandezze” dei traditori e tornare far sognare gli europei.

Deve finire il tempo dei “guru” alla Oliviero Toscani, deboli coi forti, forti coi deboli e magari anche l......o. dei potenti per interessi personali e non certamente collettivi.

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Nigel Paul Farage è un politico britannico, dal 2019 leader del Partito della Brexit e in precedenza, dal 2010 al 2016, leader del Partito per l'Indipendenza del Regno Unito. Il discorso all'UE https://www.youtube.com/watch?v=fm-WmtZkz7M

Oliviero Toscani a “Un giorno da pecora” aveva dichiarato, rispondendo alla foto delle Sardine in compagnia e ospiti di Benetton “Ma a chi interessa se casca un ponte...)
 
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Editoriale:  - Bye Bye United Kingdom, le parole di Farage dovrebbero far riflettere -5 Febbraio, Giornata Internazionale contro gli sprechi alimentari. I Francesi i più virtuosi ma a "Parma non si spreca". - Lattiero caseario. Prezzi stabili su tutti i fronti  - Cereali e dintorni. Mercato telematico in territorio positivo. - Determinato il Prezzo a riferimento del latte - Mucca pazza, primo caso in Svizzera dal 2012. -

 

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SOMMARIO Anno 19 - n° 06 09 febbraio 2020

1.1 editoriale
Bye Bye United Kingdom, le parole di Farage dovrebbero far riflettere
2.1 Etica e cibo
5 Febbraio, Giornata Internazionale contro gli sprechi alimentari. I Francesi i più virtuosi ma a "Parma non si spreca".
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Prezzi stabili su tutti i fronti 
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Timori di pandemia.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato telematico in territorio positivo.
7.1 cimice asiatica Cimice asiatica: giovedì 6 febbraio convegno su ricerca e tecniche di difesa
7.2 pomodoro export Consorzio Casalasco: +17% grazie all’export
8.1 fieragricola verona  Mercato macchine agricole, un quadro disomogeneo.
9.1 Prezzo riferimento Reggio E.  Determinato il Prezzo a riferimento del latte.
9.2 fiume taro  Taro: incontro al Distretto del PO
10.1 zootecnia  Mucca pazza, primo caso in Svizzera dal 2012.
11.1 aceto balsamico Tris di Medaglie e ingresso nei Top50 per l’oro nero
dell’Aceto Balsamico del Duca
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I “Simpson” o meglio i loro autori, sono ormai considerati dei moderni oracoli anticipando, nei loro episodi, eventi, alle volte banali, altre volte invece straordinari, che si sarebbero in seguito avverati. Ma le coincidenze tra il video gioco e il film  da questo tratto (Resident Evil) e i fatti che registriamo in questi giorni per il “corona virus” sono oltremodo inquietanti.
 
Di Lamberto Colla Parma 2 febbraio 2020 - Le anticipazioni dei "Simpson" sono divertenti leggende. La fantasia spinta degli autori ha portato a prevedere l’elezione di Donad Trump, piuttosto che alla "rottura” della attrezzatura elettorale che convertiva i voti di Obama a favore del suo avversario, o come piuttosto la anticipazione dello skyline di Londra con il grattacelo Shard, descritto e disegnato quasi identico, per posizione e colore, ben 14 anni prima che venisse realizzato. Sono tantissimi gli episodi nei quali, con il cinismo della famiglia media americana dei Simpson, vengono narrate esagerazioni che infine, a distanza di molto tempo, si sarebbero avverate.
 
Non sembra ancora certo se abbiano effettivamente anticipato l'epidemia del "corona virus" cinese, ma quel che ormai è certo è che questa tragica previsione sia stata anticipata da un video gioco famosissimo e dalla sua trasposizione cinematografica (Resident Evil) con la partecipazione della splendida Mila Jovovic.
 
Nella finzione cinematografica, il colosso aziendale Umbrella Corporation detta legge su tutti i fronti. Nove persone su dieci utilizzano un suo prodotto, ma a Racoon City, l'immaginaria e stereotipata cittadina del midwest americano dove ha sede la potente azienda che offre lavoro a oltre i 3/4 della popolazione, nasconde nei propri sotterranei un gigantesco laboratorio segreto chiamato “L’Alveare”. Un laboratorio biologico all'interno del quale vengono condotte sperimentazioni illegali, nel campo della batteriologia e della ingegneria genetica. Nonostante le accortezze necessarie per un simile terrificante opificio, l'incidente accade e la fuga del virus letale inizia a contaminare la popolazione, a partire dai ricercatori per poi espandersi ai dipendenti e alla popolazione esterna.
 
Nessuna analogia con la pandemia che si sta diffondendo da Wuhan? Molte, anzi troppe per credere che siano solo coincidenze.
Innanzitutto la sequenza dei fatti sembra la narrazione dei telegiornali di tutto il mondo dei giorni scorsi. Ma ancor più inquietante è che Racoon, la città sede della Umbrella Corporotion è l'anagramma di "Corona" e, dulcis in fundo, il "logo" della famigerata compagnia, l’Umbrella Corporation, è praticamente identico a quello del laboratorio cinese dove si suppone sia partita la epidemia che, alla data attuale, vede 70 milioni di persone confinate in casa (pari alla popolazione italiana e a quella del Belgio!) e presidiate da cordoni armati. E' fatto loro divieto di circolare con le automobili e la gente esce solo per gli approvvigionamenti alimentari, che comunque scarseggiano. Immagini e racconti spettrali quelli che sono riusciti a filtrare all’esterno realizzati da dagli occidentali là confinati che contribuiscono a alimentare sospetti e paure. 

C'è chi dice che siano addirittura 9.000 i morti e non, come raccontano le fonti ufficiali i contagiati e così via, i numeri si diffondono senza controllo e la paura fa 90, col rischio di fare esplodere focolai di razzismo nei confronti dei cinesi, anche verso coloro che non hanno più visitato la loro terra di origine dal giorno del loro espatrio o dalla loro nascita in terra europea.
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(il logo del laboratorio cinese a sinistra e a destra il logo del laboratorio nella finzione cinematografica)


Coincidenze inquietanti che però hanno costellato la storia o la vita comune delle persone. Curiose, ad esempio, le coincidenze che hanno assimilato le storie di due grandi presidenti degli USA.
John Fitzgerald Kennedy e Abraham Lincoln avevano molte similitudini, oltre all’essere stati entrambi assassinati:
- Kennedy e Lincoln sono stati eletti a 100 anni di distanza.
- Entrambi sono stati succeduti dal vice presidente, in entrambi casi si chiamava Johnson 
- il presidente Kennedy aveva un segretario di nome Lincoln, mentre il presidente Lincoln aveva un segretario di nome Kennedy
- Lincoln fu assassinato in un teatro, e l’omicida fu catturato in un magazzino, a Kennedy spararono da un magazzino e l’assassino fu catturato in un teatro
- Lincoln fu ucciso nel teatro Ford, mentre Kennedy fu ucciso a bordo di una Ford Lincoln
 
Che Matrix sia un altro caso di realtà anticipata cinematograficamente?

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Video Fake?: https://youtu.be/d0dqTAyY_kk
 
I SIMPSON Come NOSTRADAMUS ma meglio interpretabili:
https://movieplayer.it/articoli/i-simpson-tutte-previsioni-avverate_22359/


Resident Evil:
http://ilsotterraneodelretronauta.com/resident-evil-film-umbrella-contro-milla/


Coincidenze:
https://nonelaradio.it/10-incredibili-coincidenze-accadute-realmente/


 
 
 
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Pubblicato in Politica Emilia

Editoriale:  -  Coincidenze inquietanti; quando la fantasia anticipa la realtà! - Lattiero caseario. In flessione il Parmigiano Reggiano - Cereali e dintorni. La Cina e il mondo in balia del coronavirus. - 29 gennaio - 1 febbraio: 114esima edizione di Fieragricola Verona - Fieragricola, Nobili spa ha portato a Verona tutte le più recenti novità. - Bonaccini: "Tana libera tutti" - -

cibus_5_2feb2020_COP.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 05 02 febbraio 2020
1.1 editoriale
Coincidenze inquietanti; quando la fantasia anticipa la realtà!
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. In flessione il Parmigiano Reggiano
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in depressione e incerti.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La Cina e il mondo in balia del coronavirus.
7.1 vivisezione Animalisti sotto i portici del Grano con le maschere di Anonymous - foto di Emiliano Zampella
7.2 No Fake Food Lattiero-caseario, arrivano i 17 milioni chiesti dalla cooperazione
8.1 fieragricola verona  29 gennaio - 1 febbraio: 114esima edizione di Fieragricola Verona.
9.1 Prezzo riferimento Reggio E.  Determinato il Prezzo a riferimento del latte.
9.2 fieragricola verona  Fieragricola: svelati i vincitori del premio innovazione 2020
10.1 fieragricola verona  Fieragricola, Nobili spa ha portato a Verona tutte le più recenti novità.
11.1 elezioni emilia romagna Bonaccini: "Tana libera tutti"
12.1promozioni “vino” e partners
13.1 promozioni “birra” e partners

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