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In arrivo contributi a fondo perduto alle micro e piccole imprese di Parma e provincia per interventi di qualificazione, valorizzazione e innovazione nei settori della somministrazione di alimenti e bevande, dell’artigianato artistico e tradizionale e di alcuni comparti del commercio al dettaglio e dell’artigianato di servizio alla persona.

Per le giornate di informazione e orientamento quest'anno "formula mista", sul web e in presenza. Per le attività in presenza prenotazioni obbligatorie entro il 31 marzo sul sito https://openday.unipr.it

Il dato è in linea col dato nazionale e regionale, ma superiore alla crescita dell’area Euro. Prima in regione per stime di crescita dell’industria con +12,6%

L'ufficio Informazione economica della Camera di commercio di Parma mette a disposizione gli scenari di previsione ad ottobre 2021, elaborati dal sistema camerale regionale su dati Prometeia, che evidenziano una previsione di crescita del PIL del 6%, in miglioramento rispetto al +5,6% indicato lo scorso aprile, a testimonianza dell’accelerazione delle imprese nel secondo semestre. Prima provincia per crescita nell’industria con +12,6%, segnali positivi dal mercato del lavoro con l’occupazione a +1,6%.

Mercoledì, 02 Agosto 2017 08:45

Parma, crescono produzioni, fatturato e ordini

I dati della congiuntura economica e dell'export nell'analisi della Camera di Commercio. Nell'industria crescono produzione, fatturato e ordini. Bene le esportazioni. Meno brillanti i dati dell'artigianato manifatturiero e del commercio.

INDUSTRIA
Nell'industria il primo trimestre dell'anno si chiude con confortanti segnali di crescita. I tassi tendenziali dei principali indicatori economici - produzione, fatturato, ordini - sono tutti positivi, come emerge dall'analisi dei dati dell'indagine congiunturale trimestrale realizzata dal'Ufficio Studi della Camera di commercio.
Fatturato: nel primo trimestre dell'anno l'aumento tendenziale del fatturato è stato del +3,6 per cento (+2,1 nel trimestre precedente), a conferma del ritmo costante di crescita. Il maggior incremento si registra nelle industrie meccaniche, elettriche, mezzi di trasporto e nelle industrie alimentari e delle bevande (+4,5 per cento per entrambe), nelle industrie della metallurgia e prodotti in metallo (+3,4 per cento) e in quelle del legno e del mobile (+3,0 per cento). L'unico settore in flessione è quello del tessile e abbigliamento (-1,3 per cento). Rispetto alle dimensioni d'impresa, è decisamente positivo il dato delle medie imprese (+ 6,2 per cento); le piccole registrano a loro volta un aumento del fatturato del +2,5 per cento mentre le imprese minori (da 1 a 9 dipendenti) subiscono un calo del -0,4 per cento, come nel trimestre precedente.

Fatturato estero: le esportazioni aumentano in maniera significativa: +5,2 per cento. Per l'Emilia Romagna la crescita registrata è stata del +3,5 per cento. I dati migliori sono quelli delle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+8,3 per cento), delle altre industrie manifatturiere (+5,6 per cento), della industrie della metallurgia e prodotti di metallo (+3,4 per cento) e delle industrie alimentari e delle bevande (+3,3 per cento). Nelle imprese da 10 a 49 dipendenti l'incremento del fatturato estero è del +6,5 per cento; nelle piccole e piccolissime aumenta invece +2,9 per cento.
Produzione: la produzione dell'industria in senso stretto è aumentata del +2,4 per cento, dato identico a quello regionale (+2,4 per cento). I settori che hanno registrato le perfomance sono quelli delle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+3,2 per cento), delle industrie alimentari e delle bevande e quelle del legno e del mobile (entrambe a +2,8 per cento). L'andamento tendenziale, per dimensione, mette in luce una crescita della produzione nella media e piccola impresa, ed una flessione nelle imprese minori, situazione simile a quella del fatturato.

Ordini totali: nel primo trimestre dell'anno l'incremento degli ordinativi è stato del +1,8 per cento. Le performance migliori sono quelle delle industrie degli alimenti e bevande (+2,8 per cento), del legno e mobili (+2,4 per cento), delle altre industrie manifatturiere (+2,3 per cento) e delle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+2,2 per cento). Come nel fatturato, l'unico settore che subisce un calo negli ordinativi è quello tessile e dell'abbigliamento (-2,5 per cento).

In Emilia Romagna gli ordini totali sono aumentati del +2,5 per cento.
Ordini esteri: sono aumentati tendenzialmente del +2,7 per cento (era il +0,5 il trimestre precedente). In Emilia Romagna, del 2,3 per cento. Le industrie degli alimenti e bevande mostrano il valore più alto, col +4,1 per cento, mentre gli altri settori spaziano da un +2,8 per cento della metallurgia e prodotti in metallo al 2,1 delle altre industrie manifatturiere. In questo caso la flessione avviene solo nel settore del legno e mobile (-2,7 per cento).

ARTIGIANATO MANIFATTURIERO
Produzione e fatturato dell'artigianato manifatturiero hanno registrato ancora una volta valori più deboli rispetto a quelli realizzati dalla totalità delle imprese manifatturiere. Solo gli ordinativi esteri portano il segno più (+0,6 per cento). I valori tendenziali dell'Emilia Romagna, invece, sono tutti positivi.
Fatturato: nel primo trimestre dell'anno le vendite sono diminuite del -0,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In Emilia-Romagna la variazione tendenziale si conferma positiva (+1,7 per cento).
Fatturato estero: le esportazioni hanno registrato un aumento del +0,8 per cento, mentre in Regione è stato del +1,7 per cento.
Produzione: la produzione ha risentito dell'andamento del fatturato ed è stazionaria, mentre a livello regionale è aumentata del +1,8 per cento.
Ordini totali: la situazione degli ordini totali fornisce un dato negativo (-2,4 per cento), ma gli ordini dall'estero sono aumentati del +0,6 per cento. In Emilia-Romagna gli ordini sono aumentati del +1,7 per cento (+1,3 gli ordini dall'estero).

COSTRUZIONI
Nel primo trimestre del 2017 l'andamento tendenziale delle vendite nel settore delle costruzioni è in lieve discesa, con un calo del volume d'affari del -0,6 per cento. In Emilia-Romagna il dato è peggiore, -1,1 per cento.

COMMERCIO AL DETTAGLIO
Nel primo trimestre del 2017 le vendite al dettaglio sono calate del -0,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016. L'unico settore che mostra un segno positivo è quello dei prodotti alimentari (+1,5 per cento) mentre tutti gli altri ribadiscono valori negativi, con una particolare criticità nei prodotti di abbigliamento ed accessori (-4,0 per cento) e nei prodotti non alimentari. Anche in Emilia-Romagna le vendite al dettaglio sono calate del -0,7 per cento. Quanto alle classi dimensionali, vi è un calo in tutte eccetto in quelle con 20 dipendenti ed oltre.

LE ESPORTAZIONI NEL PRIMO TRIMESTRE DELL'ANNO
Nei primi tre mesi dell'anno il valore tendenziale delle esportazioni parmensi è aumentato, secondo i dati Istat, del 7,1 per cento rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Se paragoniamo il dato al valore del 2016, che è rimasto pressoché stabile rispetto al 2015 (-0,1 per cento), l'aumento è significativo. La serie storica dal 2008 ad oggi mostra come il valore complessivo delle esportazioni dei primi tre mesi del 2017 sia maggiore del 33,4 per cento rispetto a quello del 2008 (tasso più alto prima della crisi internazionale).

In valore assoluto la provincia di Parma, nei primi tre mesi dell'anno 2017, ha esportato merci per oltre 1.596 milioni di euro, in gran parte provenienti dai settori dei "macchinari ed apparecchiature" (26,4 per cento), dei "prodotti alimentari" (23,5 per cento), dei "prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici" (12,7 per cento), dei "prodotti chimici" (6,7 per cento), degli "altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi" (5,5 per cento), dei "prodotti in metallo" (3,4 per cento), di "articoli in gomma e materie plastiche" (3,2 per cento), e a seguire tutti gli altri.
Prendendo in esame i settori che contribuiscono maggiormente alle esportazioni provinciali, ci sono stati aumenti importanti per i "prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature" (+29,7 per cento), che incidono per il 3,4 per cento nell'export locale, per gli "articoli in gomma e materie plastiche" (+10,7 per cento), per i "macchinari ed apparecchiature" (+10,3 per cento), per gli "altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi" (+9,0 per cento), per i "prodotti chimici" (+7,6 per cento), i "prodotti farmaceutici" (+6,6 per cento) e i "prodotti alimentari" (+3,0 per cento). Questi ultimi pesano per il 23,5% sul totale dell'export parmense.

In calo invece le esportazioni nei settori dei "prodotti in metallo escluso macchinari ed attrezzature" (-9,1 per cento), in quello dei prodotti agricoli, animali e della caccia (-4,7 per cento) e degli articoli di abbigliamento e in pelle (-1,4 per cento).

I destinatari dell'export parmense rimangono in massima parte i Paesi dell'Europa e, a seguire, quelli di Asia, America e, in misura minore, di Africa ed Oceania. L'export verso l'Europa, che rappresenta il 68,4 per cento del totale delle esportazioni dei primi tre mesi dell'anno, aumenta del +5,7%.
L'analisi dell'andamento delle esportazioni per area di sbocco mette in evidenza come l'aumento più significativo abbia interessato i flussi verso l'Oceania (+22,6 per cento) e l'Africa (+20,4 per cento) - mercati, in termini assoluti, meno importanti per la nostra provincia - e, a seguire, verso l'Asia (+7,9 per cento) e l'America (+7,6 per cento).

L'export destinato al nostro continente mostra una crescita verso i Paesi UE del +6,9 per cento e verso la Russia del +10,6 per cento. Da sottolineare che il 60,9 per cento delle esportazioni provinciali del periodo da gennaio a marzo ha avuto come mercato di sbocco i paesi dell'UE. Per quanto riguarda i principali partner europei, hanno segnato un'ottima performance le esportazioni verso la Spagna (+10,7 per cento), buone quelle verso il Regno Unito (+7,5 per cento), la Germania (+3,6 per cento), e la Francia (+2,8 per cento). Per quanto attiene i Paesi degli altri continenti le migliori prestazioni si hanno nelle esportazioni verso la Cina, con un netto +88,9 per cento, l'Africa Settentrionale (+39,7 per cento), il Canada (+30,9 per cento) e l'America Centro-Meridionale (+21,6 per cento). In lieve flessione gli Stati Uniti (-1,1 per cento) mentre scendono marcatamente le esportazioni verso il Giappone (-34,9 per cento) e l'India (-28,6 per cento).

Parma 1° agosto 2017

Parma: nel secondo trimestre dell'anno segnali positivi da produzione e fatturato industriale. Bene soprattutto le esportazioni. Anche il commercio al dettaglio mette a segno una leggera crescita nelle vendite. Timida ripresa dell'artigianato.

Parma, 2 febbraio 2016

INDUSTRIA
Il secondo trimestre del 2015 si è chiuso con una generale ripresa di produzione, vendite e ordini, che ha fermato la fase negativa in atto ininterrottamente dal 2011. La ripresa è stata sostenuta soprattutto dall'export, premiando i settori più orientati all'internazionalizzazione.

Produzione
Aumento lieve, +0,8 per cento, ma in contro tendenza rispetto al trend negativo dello 0,5 per cento dei dodici mesi precedenti. Un risultato però rispetto a quello ampiamente positivo raggiunto dall'industria regionale (+2,3 per cento).
L'andamento settoriale non è stato uniforme, con attività già fuori dalla recessione e altre che continuano a non vedere segnali positivi. Tra queste ultime ci sono le industrie della moda (-3,1 per cento), l'alimentare (-1,2 per cento) e la lavorazione di minerali non metalliferi (-5,0 per cento). Bene invece l'industria meccanica, elettrica e mezzi di trasporto (+2,7 per cento) che esprime variazioni tendenziali positive dalla primavera del 2014. La produzione sale anche nelle industrie del trattamento metalli (+2,3 per cento) e del legno/mobile (+2,1 per cento). Nella crescita sono coinvolte tutte le imprese, dalle piccole alle grandi.

Fatturato
Il fatturato, come la produzione, è cresciuto dello 0,9 per cento, in controtendenza rispetto al 2014 (-0,7 per cento). I risultati migliori sono stati messi a segno dalle imprese meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+3,1 per cento) e dalle industrie del legno/mobile (+2,2 per cento) e dei metalli (+1,1 per cento). Fatturato in diminuzione, invece, per le industrie della moda (-4,3 per cento) e della lavorazione dei minerali non metalliferi (-7,1 per cento). Sono solo le imprese maggiori, da 50 a 499 dipendenti, ad aver accusato la flessione delle vendite (-0,3 per cento).

Fatturato estero
Bene anche il fatturato estero cresciuto, da aprile a giugno, dell'1,5 per cento, in controtendenza rispetto all'andamento negativo del primo trimestre (-0,7 per cento). Va meglio in Emilia-Romagna dove le esportazioni hanno invece registrato una crescita del 3,0 per cento. A trainare la crescita delle vendite all'estero sono state le industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+3,0 per cento) e l'eterogeno gruppo delle "altre imprese" che include, tra le altre, chimica, carta-stampa-editoria (+3,6 per cento) e in misura minore le industrie alimentari (+0,6 per cento). In tutti gli altri settori le esportazioni sono diminuite, con valori compresi fra -1,9 per cento delle industrie del legno e mobile e -0,3 del trattamento metalli.
Sotto l'aspetto della dimensione sono le imprese medie, da 50 a 499 dipendenti, ad evidenziare un andamento negativo (-0,3 per cento) mentre le esportazioni risultano in crescita per le imprese piccole, da 10 a 49 dipendenti (+2,9 per cento) e minori, fino a 9 dipendenti (+1,1 per cento).

ARTIGIANATO MANIFATTURIERO
Timidi segnali di ripresa dopo 14 trimestri di cali spesso consistenti in quasi tutti gli indicatori dell'artigianato manifatturiero ad eccezione del fatturato totale. In particolare i risultati verso i mercati esteri sono stati ancora decisamente negativi.

Produzione: tra aprile e giugno 2015 la produzione è cresciuta dello 0,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Fatturato
Per le vendite è stato registrato un aumento dell'1,1 per cento, segnando anche in questo caso un'inversione di tendenza rispetto al trend negativo del 2,5 per cento.
Fatturato estero
Nellele vendite all'estero, che riguardano un ristretto numero di imprese, c'è stato un calo del 4,5 per cento, in contro tendenza rispetto al trend positivo dei dodici mesi precedenti (+0,3 per cento).

COSTRUZIONI
Il secondo trimestre del 2015 è stato caratterizzato da un andamento negativo che ha raffreddato la ripresa rilevata nel primo trimestre. Tra aprile e giugno il volume d'affari è calato del 4,5 per cento, in peggioramento rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-3,3 per cento). L'Emilia-Romagna, al contrario, ha mostrato un andamento positivo (+2,1 per cento).

COMMERCIO AL DETTAGLIO
Dopo la decisa svolta (+4,5 per cento) dello scorso trimestre che interrompeva una recessione che aveva portato a 7 anni di contrazione delle vendite, il secondo trimestre si chiude con un bilancio positivo. Da aprile a giugno le vendite a prezzi correnti hanno sono infatti leggermente cresciute, 0,4 per cento, rispetto allo stesso periodo del 2014.
Stazionarie le vendite del commercio al dettaglio specializzato in prodotti alimentari, con un piccolo aumento pari al 0,3 per cento. Calano invece del 2,6 per cento le vendite dei prodotti per la casa ed elettrodomesti mentre per l'abbigliamento ed accessori la flessione di ferma al 2,2 per cento. Crescono le vendite degli altri prodotti non alimentari (+2,0 per cento).
Positivo il dato degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini, con una variazione tendenziale delle vendite del +3,4 per cento. A crescere sono soprattutto gli esercizi di grande dimensione, oltre 20 dipendenti.

(Fonte: Camera di commercio di Parma)

Calano le assunzioni nell'industria e crescono nei servizi. Aumenta il ricorso al contratto a tempo indeterminato e cresce la domanda di diplomati e di personale con qualifica di formazione professionale o diploma professionale. Ancora debole la domanda di giovani. -

Parma, 13 novembre 2015 -

Il mercato del lavoro in provincia di Parma si contrae ancora: il saldo occupazionale risulta infatti negativo per 780 unità. Il dato è però meno pesante di quello del 2014.
Le assunzioni programmate sono 6.150, lo stesso numero previsto lo scorso anno. Complessivamente verranno assunte 89 persone ogni 100 in uscita. Solo il 18,8% delle imprese prevede di assumere personale e la riduzione della base occupazionale sarà maggiore nelle micro imprese. In aumento il ricorso al contratto a tempo indeterminato e a tempo determinato non stagionale; le forme contrattuali flessibili (contratto a tempo determinato non stagionale e a carattere stagionale) vengono utilizzate in quasi 6 casi su 10. Cresce la domanda di diplomati mentre è in lieve flessione quella di laureati. Sempre in calo la domanda di professioni tecniche e di impiegati mentre cresce quella di professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi.

Questo, in sintesi, è quanto emerge dal Rapporto Excelsior 2015, elaborato dall'Ufficio studi della Camera di Commercio, presentato oggi dal presidente Andrea Zanlari da Giordana Olivieri, con un intervento conclusivo di Guido Caselli, responsabile del Centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna. Il Rapporto è basato sui dati forniti dall'indagine Excelsior, giunta quest'anno alla sua 18esima edizione e realizzata da Unioncamere e da tutte le Camere di commercio ital in accordo con il Ministero del Lavoro. Circa 100.000 le imprese dell'industria e dei servizi con almeno un dipendente intervistate in tutta Italia.

PARMA: I DATI

I movimenti nel mercato del lavoro (entrate, uscite e saldi)
In provincia di Parma, a fronte di 6.510 assunzioni (di cui 5.120 non stagionali), sono previste 7.290 uscite con un saldo negativo di 780 unità, pari ad una flessione dello 0,7%, uguale al calo medio regionale e nazionale (-0,7%). Va meglio rispetto al 2014 (quando si era registrato una contrazione dello 0,8% su Parma, pari a 920 posti di lavoro persi) e al 2013 (quando la contrazione era stata del 2%, con 2.260 posti di lavoro persi).

A livello nazionale lo scenario occupazionale si presenta con saldi negativi per 99 province e Parma figura al ventiduesimo posto. In regione si colloca al quarto posto insieme a Reggio Emilia, preceduta da Piacenza (-0,2%), Bologna (-0,5%) e Modena (-0,6%). Rimini ultima con -1,5%. A livello nazionale si menzionano in crescita Milano (+0,2%) e Catania (+0,5%). Fanalino di coda, Crotone con –2,5%.

Sul versante delle entrate crescono quelle di carattere non stagionale (+17,7%) mentre le assunzioni stagionali calano del 35,3%. Il 78,6% delle 6.510 assunzioni previste nel 2015 sarà rappresentato da lavoratori non stagionali. Le assunzioni crescono dell'8,6% nei servizi mentre calano del 13,9% nell'industria.

Le dimensioni d'impresa
La diminuzione di posti di lavoro si concentra nelle piccolissime imprese, quelle cioè con meno di 10 dipendenti (-440 unità, quindi -1,7%) che rappresenta quindi il 56% del saldo occupazionale negativo della provincia di Parma. Nelle imprese di maggiori dimensioni il saldo risulta negativo di 190 unità (rispetto a +30 dell'anno scorso, quindi -0,3%), mentre le aziende da 10 a 49 dipendenti passano da -270 dell'anno scorso a -140 (-0,5%).

I settori economici
Sul versante delle entrate il 32,3% delle nuove assunzioni è riconducibile alla domanda proveniente dal manifatturiero e dall'edilizia, mentre per il 67,9% dal terziario.
Il comparto dell'industria evidenzia una flessione del tasso di crescita occupazionale pari allo 0,5%, meno pesante del dato medio provinciale. Rimane particolarmente critico l'andamento del settore delle costruzioni (-250 unità) che continua a registrare cali occupazionali dal 2009. All'interno del comparto manifatturiero spicca il saldo occupazionale ampiamente positivo di +110 unità delle industrie meccaniche.
Complessivamente i servizi segnano una flessione occupazionale dello 0,8%, leggermente superiore al dato provinciale. Il calo è determinato dai settori del commercio, trasporti e logistica, tempo libero/servizi alle persone. Una conferma di come la crisi riducendo i consumi, abbia pesantemente inciso sul versante occupazionale. All'interno dei servizi, solo il settore della sanità e assistenza sociale esprime un saldo positivo (+10), mentre il quadro occupazionale nei servizi operativi appare stabile: entrate ed uscite si eguagliano.

Le imprese che assumono
Le imprese che prevedono assunzioni nel corso dell'anno sono il 18,8%, dato di poco superiore al 2014 ma comunque superiore a quello regionale e nazionale. Le assunzioni si concentrano tra le aziende con oltre 50 dipendenti. La motivazione principale per la ricerca di lavoratori è la sostituzione di lavoratori temporaneamente non disponibili, ma si assume anche per prepararsi a una crescita della domanda del mercato.
L'altra faccia della medaglia è un 81,2% di imprese che esclude qualsiasi assunzione. Si tratta di imprese molto piccole (fino a 9 dipendenti) che ritengono di possedere un organico già adeguato (7 risposte su 10).

Le forme contrattuali
Crescono soprattutto i contratti a tempo indeterminato e a tempo determinato non stagionale, netta contrazione invece dello stagionale. Indeterminato al 36,3% (+6,1%), soprattutto nel settore dell'industria (41%). Il determinato stagionale è in netto calo del 35,3% (da 2.150 previsioni di assunzione nel 2014 a 1.390 nel 2015). Il determinato non stagionale invece rappresenta la seconda modalità di assunzione, con quote che vanno dal 35,5% per Parma (rispetto al 30,5% del 2014), al 32,2% per l'Emilia-Romagna e al 28,4% per l'Italia.
Il contratto a tempo determinato, nel complesso, aggregando quelli a carattere stagionale con quelli legati ad altre esigenze, rappresenta quasi 6 casi su 10, sia a livello provinciale che regionale e nazionale.

I titoli di studio
Si registra una lieve flessione di personale laureato al 16,1% (contro il 19,2% del 2014) e una crescita di diplomati (37% contro il 34,6% del 2014). Anche quest'anno però a Parma la percentuale di assunzioni con laurea supera la media regionale (14,0%) e nazionale (15,4%) e nel confronto con le altre province italiane si piazza al sedicesimo posto con il 16,1%. In regione è al secondo posto dopo Bologna (18,2%).

Cresce di quasi 5 punti percentuali la quota di lavoratori con qualifica professionale (16,9% rispetto al 12% del 2014), mentre si riduce la quota di personale con nessuna formazione specifica (30% rispetto al 34,2% del 2014).
La richiesta si orienta verso laureati in ingegneria (240 unità) per il 29,3% (contro il 28,6% del 2014); in particolare sono ricercati laureati a indirizzo ingegneria elettronica e dell'informazione (110), ingegneria industriale (100), altri indirizzi d'ingegneria (30). Decisamente in aumento i laureati a indirizzo economico (250 unità, pari al 30,5% del totale) contro le 100 unità del 2014 (pari all'11,9%). Seguono in misura minore gli altri indirizzi, tra cui chimico-farmaceutico (40), sanitario-paramedico e insegnamento-formazione (30 ciascuno).

Le professioni
L'intensificazione della domanda di lavoro che le imprese prevedono nel corso del 2015 ha rafforzato la richiesta di "medium skills" (cioè professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi) e "low skills" (operai specializzati e conduttori di impianti).
Nella provincia di Parma si prevede che il 22,6% (contro il 27,2% del 2014) delle nuove assunzioni rientri nel gruppo con maggiore specializzazione, ovvero dirigenti (0,4%), professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (7,4%) e professioni tecniche (14,8%).
Complessivamente la quota di assunzioni di professionalità maggiormente qualificate "high skills" (tecnici, impiegati con alta specializzazione, dirigenti) si riduce di quasi 5 punti percentuali rispetto al 2014.

I giovani
In flessione la propensione delle imprese ad assumere personale "giovane" (fino a 29 anni). E' un dato inferiore sia al valore medio regionale (27,5%) sia a quello nazinale (29,2%).

I canali
Relativamente ai canali di ricerca del personale oltre il 50% delle imprese ha scelto il personale da assumere nel 2014 partendo da una conoscenza diretta del candidato. La modalità maggiormente utilizzata dalle imprese per individuare e selezionare il personale risulta essere la conoscenza diretta, da intendere come la possibilità di "testare" attraverso contratti a termine o di collaborazione, tirocini o stage il candidato prima di procedere all'assunzione. Il 54,3% delle aziende provinciali nel 2014 ha effettuato un'assunzione per conoscenza diretta del candidato, in aumento rispetto all'anno precedente.
La seconda modalità di selezione è quella legata alle banche dati aziendali, dove vengono conservati i curriculum dei candidati: ad esse fanno riferimento il 27,4% delle aziende. Questi due canali coprono la quota dell'81,7% nella nostra provincia, dell'82,7% in Emilia-Romagna e 85,1% in Italia.
Diminuisce la rilevanza della segnalazione da parte di conoscenti e fornitori che passa dal 7,4% di utilizzo da parte delle imprese nel 2013 al 5,1% nel 2014.
Risulta in lieve flessione il ricorso ad intermediari privati, come le società di lavoro interinale (vi si è rivolto il 3,7% delle imprese nel 2014).
Ricoprono un ruolo residuale le società di selezione e associazioni di categoria e internet (3,1%). Solo l'1,5% delle imprese si sono rivolte ai Centri per l'impiego.

(Fonte: ufficio stampa Camera di commercio)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma

ASSICA e Camera di Commercio di Parma danno il via al gruppo Linkedin "L'industria delle Carni e dei Salumi". Oltre 130 iscritti nella prima settimana alla nuova piattaforma per condividere notizie e approfondimenti sul settore. -

Parma, 30 luglio 2015 -

Ha preso il via questa settima la versione social della "piazza" del venerdì alla Borsa merci della Camera di Commercio di Parma, che, come noto, ospita le riunioni delle Commissioni Uniche Nazionali "Tagli di Suino" e "Grassi e Strutto".
Sul social network professionale Linkedin è stato creato il gruppo "L'industria delle Carni e dei Salumi".
Questo progetto parte dagli ottimi risultati ottenuti in termini di presenze e contrattazioni nel primo quadriennio di attivazione delle CUN a Parma. Il gruppo punta infatti a accrescere gli strumenti che legano la giornata del venerdì della Borsa merci e delle CUN con momenti di confronto e approfondimento che, dalla piazza reale, proseguano nella piazza virtuale di internet.
La sede della Borsa merci, che da più di un anno è dotata di un moderno accesso ad internet tramite wi-fi, permetterà agli operatori di condividere le discussioni del gruppo in tempo reale.

Nella prima settimana questo nuovo strumento ha già coinvolto oltre 130 iscritti. L'appuntamento di Parma si conferma ancora centro di riferimento per l'intera community professionale della filiera della carne suina e dei salumi. Attraverso una piattaforma social vengono infatti pubblicate news, aggiornamenti e link che riguardano l'intera filiera delle carni, per comporre un archivio di informazioni unico, fondamentale per tutti coloro che operano nel settore.
L'immediato successo della piattaforma dimostra che una filiera tradizionale, come quella legata all'Industria della carne fresca e dei salumi, è oggi molto attenta agli strumenti più moderni per migliorare il proprio business, creando contatti interessanti e tenendosi aggiornati in tempo reale sui trend nazionali e internazionali.

Cos'è Linkedin, come ci si iscrive

Linkedin è un sito di business social networking affermato fra i professionisti e ormai diffuso in diversi settori. La possibilità che i social media come questo rappresentano in ambito business sono piuttosto interessanti e potenzialmente in grado di aumentare la visibilità di un brand, di un prodotto, di un appuntamento (come quello del venerdì a Parma) o di coinvolgere figure professionali di vario livello in gruppi di discussione e confronto, attraverso i quali è possibile tenersi aggiornati con news e segnalazioni. I gruppi di discussione interni a Linkedin sono lo strumento più adatto a condividere contenuti e notizie, spingendo i partecipanti a interagire gli uni con gli altri e diffondere le informazioni che vengono messe a fattor comune.
Per accedere al gruppo è sufficiente iscriversi (gratuitamente) al social network all'indirizzo www.linkedin.it  e chiedere l'accesso al gruppo, dopo averlo cercato digitandone il nome (o una sua parte) nella barra in alto alla pagina.

ASSICA - Associazione Industriali delle Carni

ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, è l'organizzazione nazionale di categoria che, nell'ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l'attività di ASSICA copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l'informazione e il servizio di assistenza ai circa 180 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite da collaboratori specializzati e supportate dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, ASSICA si è sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957.

La Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Parma

La Camera di Commercio di Parma, nata nel 1814, è una delle più antiche d'Italia. Oggi vi sono iscritte oltre 47.000 aziende, delle quali circa 43.500 attive (quasi una ogni 10 abitanti).
L'Ente è in particolare impegnato nella promozione dell'economia locale con servizi mirati alla crescita e al successo dell'imprenditoria locale sui mercati interni e internazionali. Gestisce il Registro delle Imprese ed è soggetto di riferimento a livello locale per l'informazione economica. Offre servizi funzionali al miglior funzionamento dei rapporti tra imprese e tra imprese e consumatori, come il servizio di Mediazione-conciliazione delle liti e la BIPAR (Borsa Immobiliare Parmense).
La Camera di Commercio gestisce la Borsa Merci, presso Fiere di Parma, specializzata nel negoziare prodotti di punta del territorio come materie prime agricole, prodotti zootecnici e dell'industria alimentare e un Centro congressi attrezzato per eventi di livello nazionale e internazionale.
E' fra i fondatori e socio di riferimento della Borsa Merci Telematica Italiana.

(Fonte: Ufficio stampa Camera di Commercio)

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