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Editoriale: - I nostri splendidi alleati (8) non si smentiscono ma - Burro e crema giù, latte spot in salita, panna stabile.- Cereali e dintorni. In attesa dell'USDA mercati ancora nervosi - Andalini, ambito riconoscimento ricevuto per lo stabilimento La Sovrana di Puglia - Caro petrolio, o No? -
SOMMARIO Anno 18 - n° 23 09 giugno 2019
1.1 editoriale
I nostri splendidi alleati (8) non si smentiscono mai.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro e crema giù, latte spot in salita, panna stabile.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze -
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dal Meteo lo stimolo alla speculazione.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. In attesa dell'USDA mercati ancora nervosi
7.1 ambiente Piacenza, Messa in sicurezza di un tratto della condotta Agazzano- Battibò
7.2 ambiente Il segretario del distretto del Po Berselli in rappresentanza italiana sottoscrive l'intesa
8.1 maltempo e frane Le frane in provincia di Reggio Emilia
8.2 Industria Felix Andalini, ambito riconoscimento ricevuto per lo stabilimento La Sovrana di Puglia
9.1 caro carburanti Caro petrolio, o No?
9.2 anguria IGP "L'Anguria Reggiana Igp ha sconfitto gli effetti dei cambiamenti climatici"
10.1 cereali e prove in campo Cereali, prove in campo al CAP Parma.
11.1 Viabilita' Riapertura del Ponte di Casalmaggiore con le 500 del Club Italia e Gazzetta dell'Emilia
11.2 Viabilita' Riaperto il Ponte sul Po di Colorno – Casalmaggiore
12.2 ambiente Giornata mondiale dell'ambiente 2019 (#beatairpollution)
13.1promozioni "vino" e partners
14.1 promozioni "birra" e partners

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Firmato un protocollo tra l'associazione dei produttori e Confesercenti per la valorizzazione. E presto nascerà un Consorzio. Il plauso di Cia-Reggio

"L'anguria reggiana Igp è più forte dei cambiamenti climatici. E con il protocollo firmato nelle scorse ore con Confesercenti sarà sempre più presente nei negozi. Il futuro? Stiamo lavorando per trasformare l'associazione dei produttori in un Consorzio". Parole di Mauro Torelli (socio Cia), titolare dell'azienda agricola di Campagnola e tra i maggiori produttori del frutto d'eccellenza del nostro territorio.

"Nel 2018 nell'area di produzione sono stati prodotti oltre 100mila quintali di angurie, di cui ben 10mila 'marchiate' con il simbolo Igp: sono state coltivate dalle 14 aziende agricole che compongono l'Apar (Associazione produttori Anguria Reggiana) - inizia a spiegare Torelli -. Il maggio freddo e piovoso appena trascorso ci ha causato qualche problema ma noi agricoltori ci siamo ormai attrezzati per fronteggiare ogni tipo di evenienza. Ad, esempio creando ambienti specifici per anticipare e migliorare la qualità delle produzioni. E questo mutando la forma, lunghezza e orientamento delle serre. Ma anche utilizzando diversi impasti e colori delle coperture per migliorare le condizioni in cui crescono le angurie. In questo modo abbiamo combattuto e sconfitto le conseguenze dei cambiamenti climatici. Siamo fiduciosi: il caldo di questi giorni sta già facendo decollare le richieste".

L'Anguria Reggiana Igp viene coltivata rispettando l'ambiente. Come da disciplinare, viene raccolta al mattino, quando i frutti hanno beneficiato del fresco notturno e la temperatura è adatta alla conservazione. I frutti, prima di arrivare alle tavole dei consumatori, sono stoccati in ambiente ombreggiato e fresco, mai troppo freddo. La sostenibilità delle tecniche agronomiche guarda al futuro nel pieno rispetto della tradizione con una coltivazione in campo, in tunnel o in serra fredda con coperture rimovibili. Regola imprescindibile è l'impollinazione entomofila, ovvero con il naturale trasporto di polline da parte degli insetti. L'irrigazione avviene in base all'andamento climatico e al fabbisogno della pianta. Idem per la fertilizzazione, effettuata secondo la necessità della pianta e in relazione alla presenza di minerali nel terreno.

Martedì sera nella sede di Cescot a Reggio si è tenuto - alla presenza, tra gli altri di Alberto Ventura (Regione) e Gloria Minarelli (curatrice del disciplinare di produzione) - un importante incontro di Apar nel quale è stato presentato il recente protocollo d'intesa sperimentale di filiera tra i produttori dell'associazione e commercianti al dettaglio di Confesercenti, teso a valorizzare l'Anguria Reggiana Igp e la rete di imprese che la promuovono.

"Una filiera verticale che non può che trovare il nostro consenso e totale appoggio", commentano da Cia Reggio. Torelli definisce il protocollo "un fondamentale passo per la piena valorizzazione di un prodotto che ha forti radici nella nostra storia e nei terreni vocati della bassa reggiana dove, fattori climatici e ambientali particolarmente favorevoli, un'esperienza secolare e pratiche colturali sostenibili danno origine a un frutto dalle caratteristiche uniche e irripetibili. E già nel 1931 il Touring Club parlava delle località dove viene attualmente coltivata come 'area di produzione del cocomero e meloni zuccherini'. Ora vogliamo portare questa eccellenza nel futuro".

Un futuro che, come annunciato nel corso dell'incontro, passerà nei prossimi mesi dalla trasformazione dell'associazione in un Consorzio di produttori.

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Editoriale: - Festa delle Repubblica, sempre più attuale - Lattiero tendenze - 28 maggio 2019 - Cereali e dintorni. Il clima compromette raccolti e semine - Farm Run, cresce nell'apprezzamento e nella condivisione. -
SOMMARIO Anno 18 - n° 22 02 giugno 2019
1.1 editoriale
Festa delle Repubblica, sempre più attuale.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Forte calo dei prezzi per burro, panna e crema. Grana Padano in leggero aumento..
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze - 28 maggio 2019
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il clima compromette raccolti e semine.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. i segnali di tendenza.
7.1 eventi sportivi Farm Run, cresce nell'apprezzamento e nella condivisione. Oltre 1000 atleti attesi a Noceto
9.1 clima e ambiente Clima, Allerta Rossa per fiumi e frane.
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Editoriale: - Finalmente, tutti ai seggi! - In discesa il latte scremato, la crema e la panna. - Bonifica, al via gli sfalci sulla rete di 3.600 km. -Report Emilia Centrale: piogge intense e interventi in tutto il comprensorio - Farm Run, un evento sportivo sempre più apprezzato e condiviso - Nicola Bertinelli commenta le indiscrezioni stampa circa l'interesse di Lactalis verso Nuova Castelli -

SOMMARIO Anno 18 - n° 21 26 maggio 2019
1.1 editoriale - Finalmente, tutti ai seggi!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. In discesa il latte scremato, la crema e la panna.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 21 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il "meteo" spinge sui prezzi.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni.
7.1 ambiente parma Bonifica, al via gli sfalci sulla rete di 3.600 km.
7.2 maltempo emilia Report Emilia Centrale: piogge intense e interventi in tutto il comprensorio
8.1 eventi sportivi Farm Run, un evento sportivo sempre più apprezzato e condiviso.
8.2 parmigiano reggiano Nicola Bertinelli commenta le indiscrezioni stampa circa l'interesse di Lactalis verso Nuova Castelli
10.1 clima e ambiente Palazzo del Governatore per il secondo appuntamento della rassegna "Maggio 2019 con la Bonifica Parmense"
11.1promozioni "vino" e partners
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L'allarme di Marco Cigarini, imprenditore agricolo e vicepresidente Cia di Reggio che denuncia anche la difficile situazione dei vitigni di lambrusco

"Un male ancora misterioso sta uccidendo gli alberi del pero: solo nei miei filari ne sono morti oltre 600, sul territorio reggiano ammontano a migliaia. E anche diversi vitigni di lambrusco versano in agonia". Parole di Marco Cigarini, imprenditore agricolo e vicepresidente Cia di Reggio, che lancia l'allarme sulle gravi conseguenze dei cambiamenti climatici per l'agricoltura del nostro territorio.
"I danni ad oggi sono molto pesanti – sottolinea -: basti pensare che oltre alle piante morte, quelle rimaste in vita hanno un calo di produzione che supera il 50%. La situazione è generalizzata e riguarda specialmente i peri che non superano i dieci anni di età. Ho parlato con altri agricoltori e siamo tutti nella stessa difficile situazione, con in più l'incubo di non conoscere quale è la causa. Al momento possiamo infatti solo ipotizzarla". Entra nel dettaglio: "Nella migliore delle ipotesi, è colpa di settimane in cui si sono alternati caldo, freddo, siccità e bombe d'acqua. Ma potrebbe esserci altro. E per questo siamo molto preoccupati: temiamo che il responsabile della situazione sia un fitoplasma. Attendiamo l'esito delle analisi che abbiamo commissionato. Per cercare di limitare una eventuale 'epidemia', tutti noi agricoltori colpiti abbiamo bruciato le piante secche".

La situazione è drammatica: "Le aziende devono affrontare le avversità dovute ai mutamenti climatici e agli agenti patogeni, cimice asiatica in primis, oltre a rispettare le limitazioni sui prodotti per la difesa fitosanitaria, e in più assistiamo a prezzi liquidati assolutamente non remunerativi: così proprio non va".

Ma in difficoltà non vi sono 'soltanto' i peri. Decine di ettari di lambrusco, di diverse varietà, sono collassati e non hanno praticamente germogliato, benché la stagione sia già avanzata. "In questo caso – prosegue Cigarini – abbiamo la certezza che è tutta colpa dell'inverno anomalo e di un maggio davvero troppo freddo, ma nessun viticoltore si aspettava comunque una risposta vegetativa di questo tipo". Inizialmente si pensava ad un normale ritardo della germogliazione, "ma ormai i tempi si allungano e si teme il collasso dei vigneti con perdite incalcolabili. I tecnici ipotizzano che la scarsa umidità del terreno nel periodo invernale non abbia permesso alle gemme di giungere a maturazione, tant'è che il fenomeno tipico del 'pianto della vite' in alcune zone non è avvento, proprio a causa della marcata siccità. Il colpo di grazia è stato il tempo di queste ultime settimane".

Cigarini ricorda che situazioni climatiche analoghe si potevano verificare in passato 'solo' in Trentino "dove viene chiamato 'inverno da gelo secco', che altro non è che un combinato di situazioni meteo che stressano fortemente le piante. Se non reagiranno in questi giorni, ma viste le previsioni la vedo dura, il danno sarà molto ingente sotto l'aspetto produttivo e per gli elevati costi dovuti al rinnovo dei numerosi impianti collassati"

Circa 7 ettari per la coltivazione di prodotti agricolifrutti antichiserre. Uno spazio destinato alla produzione agricola, divenuto spazio di lavoro per tante persone in difficoltà: questo è il progetto Agrosvoltare Hub ha come obiettivo quello di qualificare le persone che opereranno al suo interno promuovendone la crescita e e la formazione sul campo. 

Un progetto pensato dalla Cooperativa Sociale Svoltare per riattivare socialmente, attraverso l’agricoltura, persone che si trovano in condizione di svantaggio. Grazie alla collaborazione con l'ente di formazione Agriform e l'Azienda Agraria Sperimentale Stuard, Svoltare opera nei terreni del Vivaio Forestale Scodogna di Collecchio, in gestione all'ente Parchi del Ducato, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio, impiegando metodi di coltivazione biologici in armonia con la natura e sostenendo l’inserimento sociale e lavorativo di rifugiati, richiedenti asilo, disoccupati e persone in difficoltà che desiderano ritrovare l’autonomia attraverso uno specifico programma di formazione agricola.

L'Assessore al Welfare Laura Rossi, Katya Lucà Delegata all'Inclusione Sociale e Mattia Salati, Delegato alla Disabilità del Comune di Parma hanno fatto visita, questa mattina, ad Agrosvoltare Hub a Collecchio, accompagnati da Simone Strozzi, presidente Cooperativa Sociale Svoltare.

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Editoriale: - Elezioni europee 2019 - I programmi, questi sconosciuti - Lattiero caseari. Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi. - Cereali e dintorni. Sopraggiunti i fattori esterni a scombussolare i mercati - Stop al fake Parmesan: a Genova bloccate 7.560 confezioni di prodotto contraffatto dalle Filippine -

SOMMARIO Anno 18 - n° 20 19 maggio 2019
1.1 editoriale
Elezioni europee 2019 - I programmi, questi sconosciuti
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 14 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA tranquillizzanti ma fondi molto corti
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. Sopraggiunti i fattori esterni a scombussolare i mercati
6.1 ambiente piacenza Il progetto di Ronchi nasce da un impegno durato 15 anni
6.2 ambiente appennino della Val d'Enza": weekend con le geoesplorazioni della Bonifica
8.1 maltempo emilia romagna Emilia Romagna, Maltempo. Situazione meteo migliora
9.1 fake parmesan Stop al fake Parmesan: a Genova bloccate 7.560 confezioni di prodotto contraffatto dalle Filippine
9.2 maltempo emilia I 100 Lambruschi di Viadana
10.1 acqua Acqua: la tutela del territorio passa attraverso la conoscenza
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Editoriale: - Siri, un precedente rischioso - Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi. - Cereali e dintorni. Accordi USA - Cina, nulla è perduto -Maltempo. Agricoltura colpita in tutta l'Emilia-Romagna - Ponte sul Po: altra vittoria della Provincia di Parma al Tar - Il Parmigiano Reggiano, alimento del futuro -
SOMMARIO
Anno 18 - n° 19 12 maggio 2019
1.1 editoriale
Siri, un precedente rischioso
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 7 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Accordi USA - Cina, nulla è perduto.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. tendenze 7 maggio 2019
5.1 eventi eno-gastro-turistici Parte da Parma, il 12 maggio, il Grand Tour Emil Banca
6.1 maltempo Maltempo. Agricoltura colpita in tutta l'Emilia-Romagna
6.2 ponte sul po - colorno Ponte sul Po: altra vittoria della Provincia di Parma al Tar
8.1 sicurezza alimentare Auchan e Simply richiamano farina di manioca .
8.2 ambiente turismo Una diga e un sentiero per amici
9.1 maltempo emilia Modena: Maltempo, il Prefetto ha attivato la sala operativa e invita a limitare gli spostamenti in auto
9.2 maltempo emilia Cervi (Cia RE): "Pesanti danni causati dall'ondata eccezionale di maltempo"
10.1 cibo a regola d'arte Il Parmigiano Reggiano, alimento del futuro
10.2 maltempo emilia "Stato di calamità per il territorio reggiano"
11.1 molini aperti Molino Grassi apre le porte l'11 maggio
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Giovedì, 09 Maggio 2019 08:25

"Stato di calamità per il territorio reggiano"

La richiesta ufficiale di Cia alle istituzioni dopo i gravi danni per il maltempo. L'allerta non è ancora finita.

Reggio Emilia 8 maggio 2019 - "Chiediamo ufficialmente il riconoscimento dello stato di calamità per i territori reggiani flagellati dall'ondata di maltempo e freddo polare". Ad annunciarlo è Antenore Cervi, presidente Cia di Reggio, dopo le attente verifiche sul territorio da parte dei tecnici della confederazione e le precise segnalazioni degli agricoltori.

"La neve caduta e il forte vento hanno causato gravissimi danni in montagna al foraggio per le bovine da latte per la produzione del Parmigiano Reggiano e alle coltivazioni di orzo e frumento - entra nel dettaglio Cervi -. Ma anche ettari di vitigni, alberi da frutto, boschi e l'apicoltura sono stati messi letteralmente in ginocchio. Non dimentichiamo che buona parte di quelle colture sono biologiche e per questo l'entità dei danni è ancora maggiore". Sottolinea: "Siamo fermamente convinti esistano tutti i presupposti per ottenere il giusto riconoscimento per un settore fondamentale dell'economia reggiana".

Il presidente Cia sollecita gli imprenditori agricoli a "proseguire con le circostanziate segnalazioni dei danni: i nostri uffici sono a disposizione per la presentazione delle eventuali denunce. In queste ore stiamo ricevendo materiale fotografico e video che verrà poi utilizzato per supportare la nostra richiesta".

Cervi plaude alla Regione "che si è prontamente mobilitata per monitorare la difficile situazione che con il passare delle ore si mostra in tutta la sua gravità. Basti pensare che a oggi vi sono foraggi ancora sotto il manto di neve: il concreto rischio è di perdere completamente il primo taglio, che sul territorio montano rappresenta l'80% del totale".

L'invito alle istituzioni è di "fare presto per non lasciare gli agricoltori soli a fare i conti con gli effetti del disastroso evento meteorologico. La burocrazia non può e non deve ostacolare gli aiuti, in molti casi fondamentali per la sopravvivenza stessa delle aziende".

Ma l'emergenza meteo non è ancora finita: "Siamo preoccupati per l'allerta meteo della Protezione Civile per una nuova ondata di maltempo che nelle prossime ore si abbatterà sui territori montani già martoriati. La pioggia e i forti temporali scioglieranno la neve ma rischiano di causare smottamenti, frane, piene di fiume e torrenti. Una previsione che rischia di aggravare ulteriormente la già critica situazione".

 

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"Pesanti danni causati dall'ondata eccezionale di maltempo: valutiamo se chiedere lo stato di calamità". Lo annuncia Antenore Cervi, presidente Cia Reggio, a fronte della perturbazione che sta flagellando l'agricoltura reggiana

"I nostri peggiori timori si sono verificati: neve, forte vento e basse temperature stanno flagellando l'agricoltura reggiana. Quando finirà l'ondata di maltempo verificheremo sui campi la precisa entità dei danni e valuteremo con attenzione, insieme ai nostri tecnici e associati, se chiedere lo stato di calamità".

Lo annuncia Antenore Cervi, presidente Cia di Reggio, dopo la perturbazione polare che ha investito nelle scorse ore il nostro territorio portando indietro la lancetta delle stagioni.

"Siamo dinnanzi a una situazione eccezionale che, ancora una volta, dimostra come i cambiamenti climatici siano una realtà concreta con la quale dobbiamo fare i conti - sottolinea Cervi -. E, in questo momento, i conti più salati li sta pagando l'agricoltura. Dalla prima collina alla montagna, i fiocchi di neve sono infatti caduti sui vitigni e rischiano di compromettere l'annata. Ma non è tutto. Oltre alla forte preoccupazione per la neve caduta, c'è molta apprensione anche per le prossime notti quando le temperature saranno vicine allo zero: le gelate sarebbero il colpo di grazia. Numerosi agricoltori ci hanno già comunicato di voler contattare già da domani l'assicurazione per chiedere i danni. Ma potrebbe non bastare. Per questo stiamo pensando allo stato di calamità: nei prossimi giorni, quando il quadro della difficile situazione sarà pienamente delineato, prenderemo la decisione finale. Al momento, l'ipotesi è concreta".

Ma il maltempo non ha portato solo la neve. In pianura, pioggia battente e vento molto forte, oltre a far cadere rami e alberi, "hanno allettato le coltivazioni di frumento e orzo. Una situazione, anche questa, che rischia di incidere molto negativamente sulla produzione".

Cervi ci tiene a ringraziare tutti gli agricoltori che in queste ore "sono in prima fila per aiutare a tenere pulite le strade e segnalare le situazioni a rischio idrogeologico. Questo conferma come l'attività agricola, oltre al fondamentale ruolo di produzione alimentare, abbia anche quello di governo del territorio".

Il presidente Cia ricorda infine che la siccità autunnale aveva già inciso molto negativamente su decine di ettari di lambrusco "che non hanno praticamente germogliato, benché la stagione sia già avanzata. Alcuni vigneti sono addirittura collassati, con perdite economiche molto ingenti. Il fenomeno è stato osservato anche in alcune varietà di pere".

I tecnici ipotizzano che la scarsa umidità del terreno non abbia permesso alle gemme di giungere a maturazione, tant'è che il fenomeno tipico del 'pianto della vite' in alcune zone non è avvento, proprio a causa della marcata siccità. È mancata anche la nebbia, e il tipico microclima padano che favorisce l'idratazione delle piante. In Trentino chiamanoo queste situazioni da inverno da 'gelo secco' cioè particolari condizioni di siccità che determinano fenomeni di forte stress per le piante. Stress che può portare al collasso delle coltivazioni, come in alcuni casi è appunto successo.

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