Intervista a Gianluigi Negri, giornalista e ideatore delle rassegne che uniscono arti diverse e buon cibo
Di Francesca Caggiati - Nell’anno di Parma Capitale Italiana della Cultura incontriamo il direttore artistico di format culturali-enogastronomici innovativi e di grande successo come Mangia come scrivi, Mangia come ridi, Mangiamusica e Mangiacinema.
Stiamo parlando di Gianluigi Negri, giornalista professionista, critico cinematografico, collaboratore della locale testata Gazzetta di Parma e curatore di eventi pioneristici a Parma, Fidenza, Salsomaggiore Terme e Cantù, dove - nel ristorante di famiglia “Il Garibaldi” - si svolgono le trasferte e le edizioni speciali di Mangia come scrivi e Mangiamusica.
1) Gianluigi come è iniziata la tua carriera da giornalista e come si è evoluta negli anni?
“Ho iniziato nel 1993, poco prima del centenario del cinema, a Radio Monte Kanate a Salsomaggiore con il programma “Hollywood e dintorni: carrellate e panoramiche sul cinema”. Poi, nel tempo, sono arrivate Radio 12 a Parma - lì ho fatto davvero tantissimi anni - Radio Inn a Piacenza, Radio 24.
Per la carta stampata, cominciai nel 1995 con un mensile che si chiamava Notorius e, subito dopo, con il quotidiano La tribuna di Parma, di cui ero critico cinematografico. Nel 1996 ho iniziato con la Gazzetta di Parma. Ci sono state tante altre esperienze, tra quotidiani, mensili e testate online, ma sarebbe lungo elencarle. Voglio solo ricordare il periodo alla Libertà di Piacenza: tre anni interi, dal 1999 al 2001, in cui ero la prima firma del cinema e recensivo i film di Kubrick, Lucas e Scorsese, giusto per fare tre nomi. In quel periodo il compianto Maurizio Schiaretti, persona particolarmente attenta ai meriti e all’impegno, mi chiese di diventare anche critico della Gazzetta di Parma, ma - altra epoca e altre “regole” - avrei dovuto scegliere di lasciare Piacenza: non lo feci, perché là avevo grandissimo spazio. Mi richiamò, se non ricordo male, nel 2003. E lì, pur avendo continuato sempre a scrivere sugli spettacoli a Parma ininterrottamente dal 1996, iniziai anche a firmare recensioni cinematografiche. Dal 2007 al 2009 sono stato redattore della Gazzetta di Parma, in diversi reparti, durante i quattro mesi estivi.”
2) Sei l'ideatore di straordinari e innovativi format in cui arte, cultura ed enogastronomia si fondono assieme in un tutt’uno unico e coinvolgente. Ci racconti la nascita di Mangia come scrivi?
“Con Mangia come scrivi, è iniziato tutto per gioco, nel 2006, in una trattoria di Montechiarugolo: il Cigno nero, gestito allora dai miei genitori Alda e Marco che dal dicembre 2010 gestiscono il ristorante Il Garibaldi di Cantù. L’idea era mettere a tavola tre autori e un artista, spogliandoli dell’abituale narcisismo con il quale si è soliti conoscerli nelle presentazioni in libreria o nelle mostre. La sfida era rendere la cultura “appetibile”, fruibile per tutti, cercando di lasciare fuori dalla sala l’autoreferenzialità e provando a “servire” al pubblico, letteralmente, qualcosa di invitante, accattivante, lieve: intrattenere facendo cultura, fare cultura intrattenendo. In 15 anni abbiamo messo a tavola oltre 500 scrittori, 170 artisti, 10.000 partecipanti, con più di 50 vignaioli e artisti del gusto presentati al pubblico.”
3) I numeri che ci riporti sono da record. E anche Mangiamusica e Mangiacinema non sono da meno. Ce ne parli?
“Parto da Mangiacinema a Salsomaggiore, la cui prima edizione si è svolta nel 2014. Era pronta nel 2012 e la proposi tre volte, in tre momenti diversi, vedendola sempre bocciare. La feci per “rabbia”, alla quarta volta, con soli 3 mila euro di finanziamento pubblico. Un festival nazionale, con Radio 24 e Film Tv come media partner e con ospiti Pupi Avati, Enrico Vaime, Gianmarco Tognazzi, Wilma De Angelis, Stefano Disegni, Edoardo Raspelli, tra i tanti. Follia pura: un format completamente nuovo, originale, in anticipo sui tempi e, successivamente, stra-imitato ovunque.
Anche Mangiamusica era pronta due anni prima, ma lì nessuna “bocciatura”: occorreva solo trovare il momento giusto per proporla al Comune di Fidenza, che nel 2016 ha accolto con entusiasmo l’idea ed il progetto “gemello” o “cugino” di Mangiacinema, da realizzare questa volta in un meraviglioso teatro ottocentesco: il Magnani. Siamo stati i primi in Italia a fare uno show cooking a teatro durante uno spettacolo. Quanti ne sono arrivati dopo (sorride, ndr)…”
4) Che tu sia un precursore, creativo e lungimirante è fuori da ogni dubbio. Ci puoi anticipare qualcosa sulle prossime edizioni di Mangiacinema e Mangiamusica: quando si terranno? i nomi di alcuni ospiti?
“Per Mangiacinema le cose sono sempre difficili, anzi difficilissime. La sesta edizione (anno zero) del 2019, dedicata a Bertolucci, è stata un successo senza precedenti. Poco dopo ho ricevuto le “solite” promesse dall’amministrazione, ma non abbiamo al momento alcuna certezza e dobbiamo ancora chiudere il bilancio 2019. Il tempo stringe, ma lì è sempre difficile organizzare tutto: in primis per ragioni economiche, poi per ragioni di pianificazione e di logistica. Abbiamo già tante richieste ed idee, ma non c’è ancora nulla di concreto. Il cuore ci spingerebbe a rifarlo, la ragione no. Vediamo cosa prevarrà: in passato, nonostante le mille difficoltà, ha sempre prevalso il cuore.
Per Mangiamusica è diverso: la quarta edizione (che si è appena chiusa) ha fatto registrare quattro sold out su quattro serate. Con Roberto Brivio, Flavio Oreglio e Alberto Patrucco nello spettacolo “Invenzioni a tre voci”, con Rossana Casale, con Renato Pozzetto, che ha ricevuto anche il Premio Mangiacinema – Creatore di Sogni, con Enrico Ruggeri e i Decibel. Ci sono già le future quattro date (a partire da fine ottobre 2020) e sto prendendo contatti con alcuni artisti, ma è presto per le anticipazioni.”
5) Quest'anno Mangia come scrivi si presenta come limited edition. Dopo la serata dedicata alla scrittura surrealista di Antonio Tacete, che ha avuto grande successo, quale sarà il prossimo appuntamento?
“La serata di fine gennaio alle Tre Ville di Parma è stata una “limited edition”, peraltro da tutto esaurito e molto divertente. Al momento è prevista una data a Cantù, che annunceremo a breve, ma non sono previsti altri appuntamenti a Parma. Siamo la rassegna di artisti e scrittori a tavola più longeva e imitata d’Italia. Nati nel 2006, abbiamo fatto 175 cene letterarie e artistiche in 15 anni, senza mai ricevere un euro di contributo pubblico. Qualcuno non vuole che si dica o non ama sentirselo dire: ci sono imprenditori della cultura e volontari della cultura. Noi facciamo cose libere e indipendenti da sempre, che non hanno eguali in termini di originalità e che non si trovano in nessun altra realtà italiana. Non sempre c’è spazio per iniziative libere e coraggiose come queste.”
6) Hai un sogno nel cassetto o una "pazzia" che vorresti fare?
“Avevo un bellissimo format di cinema e sport, che ho proposto a un Comune: hanno promesso di finanziarlo e poi lo hanno copiato, fallendo miseramente… Sarebbe andata in maniera diversa se avessero sposato il nostro, anziché copiarlo malamente. Mi piacerebbe farlo, ma il “mercato” della cultura è completamente saturo e inondato di iniziative che spesso risultano senz’anima, identità e necessità.”
7) Ci salutiamo con una domanda semplice, al contempo difficilissima: tre pregi e tre difetti di Gianluigi Negri...
“Sono sia pregi che difetti, a seconda dei punti di vista: ostinazione, precisione, eccessiva schiettezza.”
In attesa delle novità 2020 per questi straordinari format, ringraziamo Gianluigi Negri e lo esortiamo a continuare nella sua attività di divulgatore di Cultura, vera, fruibile e golosa con la passione che lo contraddistingue da sempre e con l’augurio che istituzioni e aziende lungimiranti e sensibili come lui possano affiancarlo in questo cammino fatto di Arte e ancor di più di persone e di esperienze multisensoriali uniche!