Di Giulia Bertotto Roma, 26 settembre 2023 (Quotidianoweb.it) - Francesca Del Vecchio è un’insegnante romana che ha deciso di raccontarci la storia di suo fratello Davide, 52 anni, gravemente malato di SLA, probabilmente in seguito alla somministrazione del profarmaco anticovid durante la campagna vaccinale del 2021.
Grazie Francesca per aver deciso di testimoniare, con il consenso del diretto interessato, il signor Davide Del Vecchio.
Mio fratello Davide si è sottoposto alle dosi previste del vaccino anticovid della casa farmaceutica Moderna durante la campagna vaccinale del 2021. Il primo in data 1 giungo, il secondo il 29 giugno 2021. Faccio presente che in entrambi i consensi informati Davide ha fatto presente la sindrome di Guillan-Barré avuta nel 2010.
Circa una decina di anni fa gli era stata diagnosticata la sindrome di Guillain Barré, una polineuropatia infiammatoria acuta di origine autoimmune, ossia una patologia neurologica piuttosto seria. Quando mio fratello si è recato all’ospedale Lazzaro Spallanzani per la vaccinazione, ha scritto sul consenso informato di aver avuto questa malattia pregressa.
Dopo una settimana circa dalla seconda dose ha iniziato ad accusare un formicolio alle dita della mano sinistra e fatica nel tenere in mano la strumentazione della barca a vela. Me lo raccontò temendo che fosse una recrudescenza della sindrome di Guillain Barré. Al ritorno dalle vacanze e nei mesi successivi ha effettuato diverse visite neurologiche di controllo e un breve ricovero per uno screening diagnostico completo, che purtroppo hanno escluso malattie meno serie della SLA. La SLA si diagnostica per esclusione, diciamo così, e purtroppo questa è la sua grave diagnosi, riconfermata successivamente anche da due strutture ospedaliere milanesi, sia dal Policlinico Gemelli, sia dal Policlinico Umberto I° della capitale. Si tratta di una malattia infausta, terribile, che non lascia scampo e per la quale non ci sono cure se non palliative. Solo successivamente alla diagnosi abbiamo scoperto che forse c’era una raccomandazione di prudenza da parte del Ministero della Sanità in merito all’interazione negativa tra pregressa Guillain-Barré e il vaccino anticovid.
Se c’erano dubbi riguardo al trascorso clinico di Davide, perché nessuno lo ha scoraggiato dal farlo o almeno avvertito del rischio? Forse aveva diritto ad essere addirittura esonerato? Perché il medico curante e il medico vaccinatore non hanno dato peso a questa patologia pregressa presente nella storia clinica di mio fratello Davide?
Ci tengo a far notare che le mie non sono accuse, ma sono i dubbi e le domande di una persona che vede il fratello soffrire un calvario disumano e la famiglia distrutta dal dolore e dalle infinite problematiche di assistenza medica che tale malattia comporta.
Sono trascorsi due anni dall’inoculazione, e suo fratello è purtroppo allettato e quasi irriconoscibile rispetto alla persona che era.
Nel giro di due anni Davide ha progressivamente smesso di muoversi e parlare, è totalmente paralizzato e ormai anche il movimento oculare, l’unico che lo tiene in contatto con il mondo e gli permette di comunicare per mezzo di una tavola a puntamento oculare, è seriamente compromesso. Da mesi viene alimentato tramite PEG e respira artificialmente tramite tracheostomia. Deve essere monitorato notte e giorno, senza perderlo di vista un attimo: anche un breve malfunzionamento del respiratore artificiale gli sarebbe fatale. Abbiamo persino adeguato l’impianto elettrico in maniera da garantire una maggiore potenza elettrica per alimentare le macchine e per far sì che non ci siano interruzioni di corrente. la ASL ci fornisce alcune ora di assistenza sociosanitaria domiciliare gratuita ma non è lontanamente sufficiente.
Mia cognata si prende cura di lui, anche io ci cerco di aiutare in ogni modo. Le loro due figlie sono ancora minorenni. Anche per loro è davvero dura questa situazione.
Mio fratello recentemente ha espresso più volte il desiderio di essere staccato dalle macchine per un fine vita dignitoso.
Nessun risarcimento economico può restituire la qualità e la libertà della sua vita a suo fratello; ma vi state muovendo per ottenere un risarcimento economico o una qualsiasi forma di riconoscimento del vostro danno?
Purtroppo nessun medico è disposto a dichiarare la possibilità di un nesso tra la vaccinazione anticovid e l’insorgere della SLA. Alcuni medici hanno trascritto, e solo alcuni, le dichiarazioni testuali di mio fratello, relative al fatto che i sintomi si fossero manifestati pochi giorni dopo l’inoculazione. Sicuramente mio fratello è predisposto, come detto sopra, a patologie di natura neurologica. Ma chi avrebbe dovuto valutare questi possibili rischi?
Il paziente che firmava un foglio di consenso informato mentre al contempo era costretto a vaccinarsi per lavorare?
Il danno che è stato fatto alla vita di mio fratello e alla sua famiglia è fisico, psicologico, economico, morale. E’ un padre strappato alle sue bambine.
Mio fratello, poco dopo l’insorgere dei primi sintomi significativi ha segnalato ad AIFA quanto accaduto. In ogni caso attualmente non stiamo portando avanti alcun tipo di iniziativa legale. Il nostro impegno e le nostre energie sono tutte rivolte a garantire la migliore assistenza possibile a Davide. Abbiamo mandato la documentazione clinica ad un medico di Palermo che sta studiando altri casi di SLA manifestatesi dopo il vaccino, attendiamo una sua risposta: il nostro scopo è quello di offrire materiale di ricerca, che possa essere utile allo studio scientifico.
Chi è suo fratello Davide?
Mio fratello è un uomo intelligente, propositivo, tenace, aveva da poco firmato il contratto come dirigente in una casa farmaceutica, e se non si fosse vaccinato avrebbe perso quell’importante posto appena conquistato; pensi che beffa insieme al dramma. Era un uomo alto, forte, sportivo, amava in andare in moto, in barca e sciare.
Mio fratello quando ancora poteva parlare diceva che se avesse potuto cambiare qualcosa del suo passato non avrebbe mai rifatto il vaccino anticovid.
Non sono certo un medico, ma noto che diverse persone colpite da SLA in seguito alla vaccinazione manifestano una forma molto aggressiva e rapida di questa malattia. Non credo che occorra scomodare chissà quale teoria cospirazionista per affermare con lucidità che la campagna vaccinale anticovid è stata frettolosa e condotta in modo superficiale, senza analisi individuali adatte a prevenire eventuali danni in seguito all’inoculazione di queste sostanze. Spero che la testimonianza della nostra famiglia sia utile all’informazione dell’opinione pubblica e soprattutto alla medicina e al lavoro di ricerca, perché quello che è accaduto a molte famiglie non può restare soffocato nel silenzio.