Giovedì, 04 Maggio 2023 05:13

Il cardiologo Barbaro: “Lancio una premiazione intitolata al dottor De Donno” In evidenza

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Il dottor Giuseppe Barbaro è da oltre 35 anni Internista e Cardiologo presso un importante ospedale romano, ed è specializzato nello studio delle complicanze cardiovascolari associate a malattie virali come l’HIV ed alle complicanze della terapia antiretrovirale (HAART).

Barbaro è stato sospeso dall’ordine dei medici di Roma (sospensione non ancora applicata per palese pregiudiziale contro cui il Dott.Barbaro ha fatto ricorso al CCEPS) per aver visitato i suoi pazienti ed applicato il principio di precauzione (prescrizione di analisi e definizione del rapporto rischio/beneficio del vaccino nel singolo paziente in relazione alla storia clinica individuale) come previsto dal codice deontologico, a partire dal giuramento, e ai sensi degli art.4.6,13,19 e 48. Lo abbiamo intervistato per rendere nota un'iniziativa ideata proprio dal dottor Barbaro.

Di Giulia Bertotto 3 maggio 2023 (Quotidianoweb.it) - Il 27 aprile presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Silvio Brusaferro una medaglia d’oro per il suo impegno durante il periodo della pandemia causata dal Sars-COV-2. Sì, proprio il portavoce del Comitato Tecnico Scientifico, che secondo le intercettazioni della Procura di Bergamo prendeva ordini dall'allora Ministro della Sanità Roberto Speranza (laureato alla Luiss di Roma in scienze politiche), il quale intimava di “mettere paura agli italiani” mentre Brusaferro rispondeva: “allora non mostro i dati che ti ho mandato”.

Il Dottor Barbaro ha deciso di lanciare una contro-premiazione intitolata al dottor Giuseppe De Donno, l'ex primario di Pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, deceduto a 54 anni che avviò la cura contro il Covid-19 con il plasma iperimmune.

Ricordiamo che è stata aperta un'inchiesta della Procura per istigazione al suicidio.

Dottor Barbaro, la sua iniziativa non nasce dal puro gusto della provocazione (dal latino pro-vocare, chiamare fuori, far emergere), si tratta dell'ennesimo tenace invito a riflettere su quanto successo in questi anni surreali e tragici. Perché l'Italia non potrà mai darsi pace e la nostra democrazia essere considerata tale finché non emergerà davvero cosa sia successo dal 2019 ad oggi.

La mia iniziativa nasce dalla necessità di riconoscere l’impegno di chi, in applicazione del codice deontologico, si è realmente dedicato alla gestione clinica dei pazienti durante la pandemia, non venendo condizionato dalla politica. In un’ottica pirandelliana, la medaglia al merito della Sanità Pubblica è stato un riconoscimento a servi dello stato e della politica con la maschera di fedele servitore. E’ un’offesa a tutti coloro che, coraggiosamente, hanno lavorato in totale indipendenza per la esclusiva tutela della salute, della vita e della qualità di vita dei pazienti. Per questo ritengo importante istituire una contro-premiazione per riconoscere la professionalità dei medici che non si sentono rappresentati dall’ordine e dagli organi consultivi del ministero, che hanno eseguito solo ordini politici, imponendoli ai medici in aperta violazione del codice deontologico. Ho proposto di dedicare il premio a De Donno il quale, per primo, aveva identificato il ruolo terapeutico del plasma iperimmune il quale, attualmente, è riconosciuto come un trattamento valido ed efficace, a basso costo, e che avrebbe ridotto, se usato nella prima fase della pandemia, la mortalità dei pazienti affetti da infezione SARS-COV-2. Ma la politica gli ha impedito di operare a favore dei pazienti e la sua testimonianza va riconosciuta.

Brusaferro è indagato per epidemia colposa e al contempo viene premiato in sede istituzionale: sembra davvero un atteggiamento irrazionale, schizofrenico, quello della nostra classe dirigente rispetto alla questione pandemica e alla successiva campagna vaccinale.

Come detto precedentemente, viene premiata la maschera, non il volto. E’ stata premiata la fedeltà servile alle istituzioni, non certo la professionalità, la quale, al contrario, è stata condizionata dalla politica imponendo circolari ministeriali che dovevano essere considerate protocolli scientifici (v. tachipirina e vigile attesa), quando non erano né protocolli, né linee guida, ma solo direttive politiche cui ci si doveva adeguare, falsificando anche i dati, purché funzionali agli interessi politici e finanziari, non certo nell’interesse della salute collettiva. Brusaferro, poi, aprendo un procedimento disciplinare nei confronti dei propri ricercatori che hanno onestamente elaborato i dati pubblicati su riviste scientifiche internazionali, riportando ciò che è evidente nella pratica clinica, ha ulteriormente dimostrato come la politica condizioni la scienza che, per definizione deve essere empirica ed aperta al confronto. In queste condizioni, è impossibile fare in Italia una ricerca onesta ed indipendente e il premio a Brusaferro è un’ulteriore offesa a quei ricercatori che ancora credono nella ricerca indipendente ed etica.

Parlare dei medici che sentono di aver agito in Scienza e Coscienza nonostante il rischio sospensione dall'Ordine ha lo scopo di denunciare cosa è accaduto a tutti quei cittadini italiani che (secondo diversi suoi colleghi) sono deceduti soprattutto perché non sono stati seguiti con una terapia domiciliare e con servizi di sanità territoriale adeguata.

Durante la pandemia è mancata la medicina di territorio ed è stato impedito ai medici di medicina generale di visitare i pazienti e iniziare una terapia domiciliare con farmaci efficaci e a basso costo che, come riportato anche da una recente review del Mario Negri (Lancet Infect. Dis, 2022), avrebbero ridotto sensibilmente sia la pressione ospedaliera che la mortalità. Spero che questo possa emergere dalla commissione di inchiesta perché questo comportamento è stato imposto dal ministero ed attuato, in maniera non etica, attraverso i suoi organi consultivi.

Siamo ancora lontani, a suo avviso, dal riconoscimento delle persone danneggiate da vaccino? Esse sono una sorta di spettri: ignorate da quasi tutti i giornali, derise perfino dalla gran parte dei medici, spesso non vengono credute anche da amici e familiari.

Assolutamente sì. Spero che anche le associazioni dei danneggiati da vaccino e dei parenti delle vittime da vaccino vengano ascoltate in commissione affinché i danneggiati vengano riconosciuti e risarciti. Spero che il governo possa, in seguito a tale commissione, riconoscere loro delle indennità (invalidità civile, codici di esenzione per poter eseguire gratuitamente visite ed analisi, inserimento in categorie protette per poter essere inserite nel mondo del lavoro, dato che spesso questo è stato perso in seguito all’invalidità successiva alla somministrazione del vaccino che è stato loro imposto). In ogni caso, queste associazioni devono essere considerate nella contro-premiazione da me promossa, per il forte impegno a sostegno di persone che, per scelta o per necessità, si sono sottoposte ad un trattamento sperimentale per il quale mancavano, negandole, evidenza di efficacia e sicurezza.

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