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Un anno di morte e di tragedie sul lavoro. La piaga nel nostro paese appare ancora tragicamente insanabile.

Ancora una volta la mappatura dell’emergenza dell’osservatorio Vega Engineering aiuta a capire dove i lavoratori hanno rischiato maggiormente la propria vita nel 2022.le regioni più insicure, quelle che nel 2022 finiscono in zona rossa sono: Valle D’aosta, Trentino-Alto Adige, Basilicata, Marche, Umbria E Campania - (allegati per regione e per provincia)

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Quasi un anno di morti sul lavoro e si contano già più di 1000 vittime. Una tragedia senza fine. Da gennaio a novembre 2022: sono 1.006 le vittime. Oltre 91 decessi al mese. (in allegato le statistiche per regione per provincia)

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I decrementi ufficiali della mortalità di quest’anno non testimoniano una diminuzione degli infortuni sul lavoro, ma bensì la quasi totale assenza di casi covid mortali rispetto ai due anni precedenti. risultato: Le morti in occasione di lavoro sono cresciute del 164 % rispetto allo scorso anno. Un confronto tra i primi semestri degli ultimi quattro anni, elaborato dall’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, racconta la tragica quotidianità lavorativa nel paese con la mappatura a colori del rischio di mortalità per regione. (In allegato il REPORT completo)

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Si chiamava Giuliano De Seta, aveva 18 anni, ed è morto venerdì pomeriggio colpito da una lastra di metallo in azienda.  Così quello che avrebbe dovuto essere il debutto nella propria vita professionale si è trasformato nell’epilogo di un’immane tragedia. Eppure le regole per la sicurezza dei giovanissimi lavoratori ci sono e devono essere rigorosamente rispettate per evitare gli infortuni e le morti.

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La situazione è ancor più preoccupante dello scorso anno.

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Mercoledì, 08 Giugno 2022 07:44

Lavoro: -15% decessi, +48% denunce infortuni

MORTI SUL LAVORO - primo quadrimestre 2022: i decessi finalmente diminuiscono del 15 %. Ma i numeri sono ancora drammatici: da gennaio ad aprile sono 261 le vittime. Mentre crescono sensibilmente le denunce di infortunio: + 48 % rispetto allo scorso anno. Sempre sanità e trasporti i settori più colpiti (In allegato le statistiche in formato pdf scaricabili)

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Il ritorno delle avventure di Rodolfo Lapidario. Terzo episodio della nuova serie dedicata al titolare dell'agenzia di Pompe Funebri che ha un particolare e confidenziale rapporto con i defunti che assiste.

Lo spirito guida
- Una nuova avventura di Rodolfo Lapidario –

Il ritorno delle avventure di Rodolfo Lapidario. Secondo episodio della nuova serie dedicata al titolare dell'agenzia di Pompe Funebri che ha un particolare e confidenziale rapporto con i defunti che assiste.

Un caso di reincarnazione
- Una nuova avventura di Rodolfo Lapidario –

Sabato, 09 Maggio 2020 10:03

Rodolfo Lapidario e la segretaria tuttofare

Il ritorno delle avventure di Rodolfo Lapidario, il titolare dell'agenzia di Pompe Funebri che ha un particolare e confidenziale rapporto con i defunti che assiste.

 "Rodolfo Lapidario e la segretaria tuttofare" è il primo di questo nuovo ciclo di racconti.

Di Manuela Fiorini 9 maggio 2020 - “Avviata agenzia di pompe funebri ricerca ragazza/o da adibire alle mansioni di segreteria…”
Rodolfo Lapidario consegnò il foglio con l’annuncio da pubblicare su un giornale free-press. La ragazza della reception lo guardò con un sorriso.
“Si è finalmente deciso a prendere qualcuno, signor Lapidario?”

Cremazioni in continua ascesa anche in Italia mentre i "diamanti", creati con le ceneri del congiunto, non piacciono alla Chiesa ma nemmeno ai familiari.

Di LGC Parma, 8 marzo 2020 - La pratica della cremazione sta conquistando sempre più i morituri. Tollerata dalla Chiesa cattolica, senza però consigliarla, la cremazione ormai da diversi anni vede una stagione di favore e in costante crescita.

A liberalizzare la cremazione fu Papa Paolo VI, un grande conduttore di anime e fine teologo. «La Chiesa, commentava alcuni anni orsono lo storico Franco Cardini, fu contraria alla cremazione perché fin dai tempi della Rivoluzione Francese, liberi pensatori, atei, materialisti e massoni ne fecero l’espressione del proprio anticlericalismo. La pratica venne condannata formalmente dal diritto canonico: a chi ne disponeva il ricorso veniva comminata la privazione dei sacramenti e delle esequie ecclesiastiche. Occorrerà attendere il luglio del 1963, perché il papa di allora, Paolo VI, venute meno certe condizioni storiche e culturali, “sdoganasse” la pratica della cremazione purché non venisse scelta “in odio alla religione cattolica”. Una decisione che accolsi con favore perché personalmente ho avvertito sempre una certa repulsione per l’inumazione».

Una posizione condivisa da altri eminenti teologi come don Roberto Repole, docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale di Torino e già presidente dell’Associazione Teologi Italiani che così commentava: «Dio non ha bisogno delle nostre ossa per resuscitarci nell’ultimo giorno. Il Signore riuscirà a ricomporre i corpi anche se qualcuno li ha bruciati o se sono stati polverizzati in qualche incidente. Chiaro che il pericolo dell’insinuarsi di una concezione panteistica nella cremazione esiste e bisogna vigilare caso per caso. La sepoltura nella terra consente un’elaborazione del lutto più graduale, un distacco meno immediato. E forse nella crescita del fenomeno della cremazione possiamo leggere un ulteriore indizio della fatica della società contemporanea nello stare di fronte alla morte».

Cremazione si, ma resta il divieto assoluto di "dispersione delle ceneri nell'aria, in terra o in acqua o in altro modo" oppure "la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti", oltre alla "divisione delle ceneri tra i vari nuclei familiari". Inoltre, "nel caso che il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana, si devono negare le esequie".
Quindi nessuna dispersione e tantomeno la conversione del congiunto in "gioiello". I "Diamanti" confezionati con le veneri dei congiunti, oltre a non essere approvati dalla Chiesa, non hanno raccolto il consenso degli italiani.

A confermarlo è anche Gavino Sanna, Presidente del COF srl di Parma (Consorzio Onoranze Funebri), il quale sottolinea come "le cremazioni siano effettivamente crescita, così come in crescita costante è la domanda di Sale del Commiato mentre, al contrario, contro ogni ipotesi iniziale, non hanno raccolto gradimenti le conversioni in anello o altra "gioia" delle ceneri del caro defunto. Comunque, una certa influenza della religione, cattolica, protestante o evangelica che sia, dovrebbe esistere a ben guardare la distribuzione dei forni crematori e dell'incidenza delle cremazioni sul totale delle tumulazioni nei vari paesi. Ad esempio, se in Italia con 83 forni siamo arrivati a sfiorare i il 30% sul totale, in Svizzera si raggiunge un tasso dell'87,45% , l'Olanda con una popolazione pari a un quinto della nostra invece ha ben 80 forni (solo 3 in meno dell'Italia), mentre la cattolicissime Irlanda piuttosto che l'ortodossa Grecia si fermano a 4 e 1 forni rispettivamente."

Interessante infine osservare come non esista una correlazione diretta tra numero di cremazioni e densità e popolazione all'interno del Bel Paese. Solo a titolo esemplificativo riportiamo i dati del 2018 dove Bologna contava 4.374 cremazioni, mentre la sola Copparo (FE) era a 2.069, La Spezia si era fermata a 927 mentre Parma a 1.983, Modena 3.86, Piacenza 2.091, Reggio Emilia 1.126 e Domicella (AV) raggiunge il record di 16.400 cremazioni.

In conclusione, si potrebbe azzardare che la sepoltura nella terra favorisca un’elaborazione del lutto più lento, un distacco dal caro meno immediato. Al contrario, nella crescita del fenomeno della cremazione si potrebbe interpretare come un indizio di modernità, corrispondente alla difficoltà contemporanea di porsi di fronte alla morte, così intenti a vivere il quotidiano senza alcuna proiezione al futuro come se l'orizzonte finale sia irraggiungibile.

Eternità terrena in opposizione a quella spirituale, tipica del cristianesimo.

 

 

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Le sale del Commiato consentono ai familiari di vegliare i propri cari in un ambiente sicuro, intimo e confortevole.
Allestite con cura, semplicità, sobrietà e realizzate nel rispetto delle normative sanitarie e di legge, consentono ai parenti e amici di rendere l'estremo saluto al defunto in piena libertà e riservatezza.

Parma – Viale Villetta, 16 – Tel. 0521.960234
Monticelli Terme – Via Spadolini – Tel. 0521.659083
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