La nostra regione si conferma comunque tra le più dinamiche sul piano economico e dell'occupazione, e nel nostro territorio questa situazione generale risulta in leggero miglioramento.
Tuttavia, per Angela Calò, Segretaria Generale aggiunto CISL Parma Piacenza, i numeri vanno analizzati con cura ed obiettività “Se è vero che gli ultimi dati risultano positivi, e anche vero che fra le persone disoccupate emerge la prevalenza nella componente femminile: nel periodo compreso fra il 2015 e il 2018 il tasso di disoccupazione femminile è sceso dal 9,1% al 5,3%, nel 2019 era risalito al 5,9% e nel 2020 si attesta al 6,5%. Il modello produttivo del territorio privilegia l’assunzione di personale maschile, tuttavia il tasso di disoccupazione maschile è cresciuto fra il 2019 e il 2020 dal 4,0% al 5,2%. In valori assoluti questi dati mostrano una crescita del +31,9% dei disoccupati di sesso maschile, mentre quelli di sesso femminile aumentano solo del +8,6%, mentre nel 2019 si era registrato un decremento di oltre il -9% dei disoccupati maschi a fronte di una crescita del +8,6% di donne disoccupate. Va però sottolineato che queste cifre comprendono soprattutto contratti a tempo determinato e apprendistati, dunque occupazioni che durano pochi mesi.”
Come si evince dai dati, nei primi nove mesi del 2021, su 29.228 posizioni dipendenti create, solo il 39% del totale sono state ricoperte da donne. Ma anche il ritorno al 59% del tasso di occupazione a livello nazionale non convince: “ È una vittoria di Pirro - spiega Calò - e pure i numeri relativi ai giovani sono decisamente timidi. La speranza è che l’occupazione giovanile possa agganciarsi al treno delle risorse europee e della rivoluzione digitale e green. Non dimentichiamo inoltre che, per l’attuazione dei bandi di gara, il PNRR prevede come requisiti necessari precisi criteri verso gli obiettivi di parità. Per la CISL, quelle le Linee guida costituiscono un tassello importante per tradurre in pratica i propositi del PNRR. Per questo motivo – conclude Calò – continueremo a monitorare la fase in atto affinché i principi e le clausole siano correttamente applicate e che le donne, così come i giovani e disabili, ottengano il giusto e legittimo trattamento in termini di pari opportunità nel mondo del lavoro.”