Commercio. Agevolazioni fiscali per negozi, bar e ristoranti dell'Emilia-Romagna. La Regione punta a convenzioni con i Comuni che consentano di avere aree a fiscalità agevolata nei distretti commerciali delle città. Bandi per 8 milioni di euro nel 2019 per le imprese.
Bologna -
Botteghe storiche, piccoli negozi, bar e pubblici esercizi fanno parte dell’identità delle città e dei piccoli centri urbani e rappresentano un elemento fondamentale per la loro attrattività e per la vita delle comunità locali. Per sostenere le attività commerciali, la Regione dal 2017 a oggi ha erogato 14,4 milioni di euro tra fondi europei e propri per incentivare la competitività e la qualificazione degli esercizi tradizionali.
Nel 2019 oltre 8 milioni di euro andranno a interventi di valorizzazione degli esercizi commerciali. A partire dal bando, appena concluso, per 4 milioni di euro, che andranno direttamente agli operatori commerciali grazie alla modifica della legge regionale 41 del 1997 che regola la valorizzazione e la qualificazione delle imprese minori della rete distributiva.
“La Regione ha messo in campo misure importanti- precisa l'assessore regionale al Turismo e Commercio Andrea Corsini - che vanno nella direzione del sostegno ai commercianti, come ad esempio il bando che prevede finanziamenti a fondo perduto per chi scommette su e-commerce e digitale, e mette a disposizione tre milioni di euro. Con la riforma della legge regionale per il commercio proviamo a introdurre meccanismi che aiutino i commercianti a sostenere i costi dei canoni di affitto, problema che specialmente nei centri storici si fa sentire. Tra le novità anche un nuovo approccio, non più per assi commerciali ma per distretti, interventi sul patrimonio pubblico e incentivi di carattere fiscale. Certo - conclude Corsini- la concessione dell'autonomia differenziata ci consentirebbe di fare di più e meglio”.
Tra i prossimi impegni, Corsini ha poi ricordato gli Stati generali sul commercio in Emilia-Romagna e sulle proposte della Regione, che si terranno a Bologna in autunno con la partecipazione di associazioni di categoria e operatori.
L’impegno della Regione Emilia-Romagna per il commercio
Per il 2019 ammontano a circa 8 milioni i fondi messi a disposizione del settore.
Un primo bando da 3 milioni di euro prevede contributi a fondo perduto per promuovere l’innovazione tecnologica degli esercizi commerciali di vicinato attraverso progetti quali vendite online, “vetrine intelligenti”, innovazione gestionale, attrezzature. E un ulteriore bando, per 800mila euro, punta a progetti di insediamento e sviluppo di esercizi commerciali polifunzionali nelle aree scarsamente popolate.
Sempre per la valorizzazione della funzione commerciale nei centri storici e nelle aree urbane, compresi i capoluoghi e le frazioni dei Comuni di montagna e di pianura, la Regione ha previsto un finanziamento di un milione di euro ripartito tra 2019 e 2020. L’intervento è rivolto agli Enti locali singoli o associati con oltre 15 mila abitanti.
Un ulteriore intervento per tre milioni di euro, ripartito nei tre anni dal 2019 al 2021, è rivolto ai Comuni con meno di 25mila abitanti e punta alla valorizzazione di aree commerciali, attività di artigianato di servizio, pubblici esercizi nei centri storici attraverso la riqualificazione dell’arredo urbano e delle aree mercatali, con l’obiettivo di ridurre il fenomeno della dismissione degli usi commerciali nei contesti urbani.
Nel 2018 da ulteriori 3,2 milioni di euro sono andati a sostegno di 33 interventi da Piacenza a Rimini. Finanziati tra l’altro: nuove pavimentazioni e nuove illuminazioni, ma anche soluzioni di arredo urbano capaci di rendere ancora più attraenti le vie dello shopping e i mercati delle nostre città.
Nel 2017, il sostegno delle botteghe e negozi tradizionali, per potenziare le aree del commercio nei quartieri e nei centri storici delle città ha visto uno stanziamento complessivo di 3,4 milioni di euro. Contributi che sono serviti a finanziare 36 progetti per la riqualificazione dei centri commerciali naturali, presidi importanti della qualità urbana e sociale./OC