Uno studio di Emil Banca per aiutare gli agricoltori a diventare imprenditori. "Lo studio è stato pensato per dare supporto alla crescita competitiva delle aziende agricole locali, storicamente uno dei settori più seguiti dal nostro istituto" – spiega il direttore generale Daniele Ravaglia.
Modena, 22 febbraio 2016
Preoccupato dai cambiamenti climatici, disorientato dalla concorrenza internazionale, poco attento alla gestione economica e, soprattutto, scarsamente disponibile a mettersi in rete. È la fotografia dell'imprenditore agricolo emiliano che emerge dallo studio realizzato da Emil Banca e Agri 2000, società di servizi e ricerche specializzata nell'agribusiness, su un campione di 403 imprenditori locali (di cui ottanta modenesi) che hanno risposto a una serie di domande sulla gestione manageriale delle loro aziende.
«Lo studio è stato pensato per dare supporto alla crescita competitiva delle aziende agricole locali, storicamente uno dei settori più seguiti dal nostro istituto – spiega il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia – L'agroalimentare svolge un ruolo strategico non solo per la produzione di alimenti, ma anche per la tutela del paesaggio e la produzione di bioenergia e biomateriali, cioè per quella che viene definita "bioeconomia"».
A Modena erano 8.265 le imprese agricole iscritte alla Camera di commercio al 31 dicembre 2015, per complessivi 122 mila ettari coltivati e un valore della produzione pari a 550 milioni di euro. Circa un terzo delle aziende intervistate ha un fatturato inferiore ai 50 mila euro, il 29 per cento tra i 50 e i 100 mila euro, il 31 per cento tra i 100 mila e 500 mila euro; solo il 6 per cento ha un volume d'affari superiore al mezzo milione di euro. Circa la metà delle aziende del campione non ha personale o impiega solo collaboratori familiari.
«La carenza di veri strumenti per valutare i risultati della propria azienda espone gli imprenditori agricoli a tensioni finanziarie crescenti, aumenta i rischi di errore e limita le potenzialità delle imprese – aggiunge Camillo Gardini, presidente di Agri 2000 – Gli imprenditori intervistati utilizzano il web, ma hanno poca dimestichezza con i programmi gestionali, scarsa propensione a mettersi in rete tra loro e faticano ad affrontare il passaggio da una situazione a basso rischio a una più instabile. Per questo tutti gli imprenditori che hanno partecipato alla ricerca hanno ricevuto un report personalizzato in cui si analizzano i punti di forza e di debolezza della loro azienda e si forniscono consigli su come aumentare il reddito e fronteggiare la crescente volatilità dei mercati attraverso – conclude Gardini - modelli organizzativi e produttivi innovativi».
Emil Banca, nata oltre un secolo fa proprio come cassa rurale e con lo scopo di affrancare il mondo contadino dalla povertà, è geneticamente vicina agli imprenditori agricoli ai quali oggi è in grado di proporre, oltre a tutti i servizi bancari di cui possono avere bisogno, la consulenza di personale specializzato, formato per gestire esclusivamente il settore agricolo.
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)