- Storditi dal TASER -
di Lamberto Colla ---
Parma, 1 settembre 2013 -
Gongolano un po' tutti. Gongola Alfano che posta "missione compiuta", gongola Epifani che dichira "Non è solo IMU, siamo soddisfatti", gongolano le organizzazioni professionali agricole per l'abrogazione della tassa dai fondi agricoli. Troppo bello per essere vero. Sembra di assistere alle dichiarazioni post elezioni; tutti hanno vinto, che ci fosse un perdente dichiarato!
E allora i sospetti della solita "bufala" ben confezionata agli italiani sorge spontaneo. Nel frattempo, l'Unione Europea non ha atteso manco un'ora ed ha fatto sapere che l'Italia ha l'obbligo di andare a coprire immediatamente le minori entrate da gettito fiscale che sarebbe derivato dall'IMU.
- Da dove nasce il sospetto -
Innanzitutto dall'armoniosa compattezza che dimostrano i diversi schieramenti nonostante penda sulle loro teste la questione "Berlusconi". Più razionalmente dal fatto che, almeno alla prima e sommaria lettura, non si legga di tagli alla spesa pubblica. Nella loro piccola "spending review" gli italiani, come conferma l'Istat proprio in queste stesse ore, hanno ridotto del 3% la spesa per alimentarsi, e i nostri governanti ancora non riducono le spese per l'apparato pubblico. Sono, anche per questa ultima ragione, autorizzato a credere che sia una bufala e condividere quanto efficacemente ha postato un mio amico giornalista sul suo profilo facebook del 29 agosto appena ricevuta conferma del "miracolo all'italiana" che riporto a godimento di tutti: "Se tu non mi dici "riesco a togliere l'Imu perchè ho recuperato le risorse abolendo, per esempio, 5.000 enti inutili o le (scandalose) regioni a statuto speciale", ecco, io sono portato a pensare che me li vieni a prendere da un'altra parte. E sono portato a sentirmi retroafferrato. Sbaglio?" -
- La "Service Tax" o TASER dal 2014 -
«la nuova tassa comunale, commenta Guglielmo Epifani segretario del PD, sarà integralmente locale e unificherà l'Imu la Tares e altre imposte, costerà di meno agli italiani. Dobbiamo solo stare attenti che i criteri di equità della nuova tassa siano rispettati».
Guarda caso il commento di Epifani scivola proprio sulla questione dolente dei controlli di garanzia da effettuare verso i gestori della tassa (comuni), affamati come leoni, che tenteranno di ottenere il massimo per ridare fiato alle casse municipali. Ma chi dovrà vigilare? Non certo l'agenzia delle entrate o la guardia di finanza così impegnati a fare sospendere l'esercizio dell'attività a causa di uno scontrino da 1,5€ mai consegnato o a fare blitz spettacolari in famosi e sontuosi luoghi di villeggiatura.
Per carità, non che sia incolpevole l'esercente che non "scontrina" anche solo per 1,5 euro, ma credo che, prima di arrivare alla pena più grave si debba passare attraverso un percorso di ammonizioni.
Fatto sta che oggi si gongola ma del domani non v'è certezza. Già perché da qui al 2014 - data di entrata in vigore della TASER o "Service Tax" qualcosa dovrà essere fatto per portare a copertura i 4 miliardi mancanti dal gettito IMU.
Il codacons contro la Service Tax -
"Sull'abolizione dell'Imu il Governo prende in giro gli italiani, commenta il codacons lo scorso 29 agosto, dato che dà una cosa con la mano destra e se la riprende con la sinistra. Con la mano destra toglie l'Imu e con la sinistra si riprende i soldi con la service tax, il cui nome più giusto è Taser, considerato che rischia di paralizzare definitivamente le famiglie già sul lastrico.
Il silenzio del Governo - prosegue la nota codacons - sul reale gettito previsto con la service tax è decisamente sospetto. Quello che è certo è che lo spostamento tra Imu e "Taser" abbassa quel risparmio massimo di 225 euro a famiglia che si sarebbe ottenuto con l'eliminazione dell'Imu senza la compensazione di altre tasse, senza fare, cioè, il gioco delle 3 carte. Un risparmio, quello teorico massimo di 225 euro a famiglia, che il Codacons aveva già bollato come insufficiente per ridare capacità di spesa agli italiani, visto che è persino inferiore all'aumento del costo della vita, nonostante l'inflazione bassa.
Ma, al di là della progressività dell'imposta, tutta da verificare, l'iniquità della Taser è certa, dato che colpirà anche quel 18% di famiglie residenti che paga un canone d'affitto, ossia la categoria già più penalizzata e svantaggiata d'Italia, visto che ai fini Irpef sono sempre stati considerati praticamente uguali ai proprietari di casa, pur dovendo destinare gran parte del loro reddito all'affitto. Insomma i proprietari risparmieranno grazie ai soldi dei loro inquilini.
Conclusioni
Subito era TASER, il nome della nuova tassa che andrò a sostituire TARES e IMU poi, non si sa per quale motivo, è stata più semplicemente etichettata "Service Tax".
Che l'omonimia con la celebre pistola immobilizzatrice elettrica abbia avuto un qualche peso sulla decisione? Soltanto un caso o frutto dell'elaborazione dell'inconscio degli estensori del provvedimento? Stando al codacons il "nome più giusto è Taser, considerato che rischia di paralizzare definitivamente le famiglie già sul lastrico".

di Lamberto Colla ---
Parma, 25 agosto 2013 -
Come volevasi dimostrare la vita del governo è appeso ad un filo.
La discussione più accesa di queste ore, in seno alle forze politiche che sostengono il governo, è sempre la stessa: Berlusconi. I due schieramenti stanno più pensando a come condurre in porto la prossima campagna elettorale e alla contabilizzazione dei voti piuttosto che alla contabilità dello Stato. Intanto il tempo passa e la decrescita infelice del PIL segna -0,2%. L'esercito dei disoccupati tende ad aumentare e, molto probabilmente, a fine anno toccherà quota 3 milioni, gli onesti si suicidano, i disonesti evadono totalmente. Molti imprenditori sognano di scappare all'estero e qualcuno ci ha pure tentato di traslocare tutta la fabbrica, all'insaputa degli operai, in Polonia durante la pausa estiva.
- 5000 evasori totali-
Sono 4.933 gli evasori totali scoperti dalla Guardia di Finanza da gennaio ad oggi. Hanno nascosto redditi per 17,5 miliardi di euro e 1.771 di loro sono stati denunciati, nei casi più gravi, per omessa dichiarazione dei redditi.
Si tratta di soggetti che, pur svolgendo attività imprenditoriali o professionali, erano completamente sconosciuti al Fisco ed hanno vissuto alle spalle dei contribuenti onesti, usufruendo di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare, intestando spesso beni e patrimoni a prestanomi o a società di comodo.
Ce n'è per tutti i gusti e alla fine a rimetterci maggiormente sono i lavoratori. Solo per citare un esempio a Treviso, sono stati scoperti due night club mascherati da associazioni culturali "no profit" che invece di occuparsi, come dichiaravano, di promozione del tempo libero attraverso iniziative di natura culturale e ricreativa a carattere volontario e senza finalità di lucro, hanno impiegato 109 lavoratori in "nero" ed evaso le imposte per milioni di euro.
Alla fine, quello che sorprende, non è la tipologia o la architettura ingegneristico fiscale dell'evasione bensì che "nessuno" se ne fosse accorto prima. Due night club mascherati da "no profit" collocati nella medesima città di provincia (86.000 abitanti meno della metà di Parma). Non si può non pensare a un sistema di collusione e complicità "multistrato". Chissà a Roma quante società "no Profit" ci saranno, se tanto mi dà tanto...
- La dignità mortifica e l'ennesimo suicidio -
Era un odontoiatra, aveva solo 52 anni e viveva in una zona non depressa, in quella iperlaboriosa Reggio Emilia, dove i servizi sociali dedicati all'infanzia sono oggetto di studi da tutto il mondo. Per effetto della crisi era stato costretto a chiudere la attività ed era alla ricerca di un lavoro da dipendente che però non trovava. In quanti sono nella situazione di Eude (nome di battesimo)? Uomini di mezza età, forti e con alle spalle molti anni di onesto impiego, esperienze da vendere e una dignità da difendere ma che via via scema col passare dei giorni e delle ore, i chiaroscuri virano verso lo scuro sino a quando il buio mimetizza le ombre. E al buio i pensieri si fanno sempre più cupi.
- Il Caso FIREM -
C'è invece chi reagisce alla crisi, tra l'altro a pochi chilometri dal caso sopra descritto, nell'altra perla emiliana, Modena. 50 anni di attività produttiva, 40 dipendenti, forse non c'erano più le soddisfazioni economiche di un tempo, fatto sta che l'imprenditore, da focoso emiliano, manda tutti in ferie e quatto quatto a ferragosto trasporta la fabbrica in Polonia. Tutta, o quasi, manca un camion che è stato bloccato dai lavoratori, ignari di tutto, rientrati (chissà con quale patema d'animo) dai posti di villeggiatura per presidiare quel che rimane della loro fabbrica.
- Conclusioni -
Alla fine la crisi si traduce in casi umani. Ogni malazione governativa è responsabile dei danni che si riversano su donne e uomini ai quali la crisi porta inesorabilmente il conto.
di Lamberto Colla ---
Parma, 18 agosto 2013 -
Palle su palle quelle che la kasta, attraverso i suoi rappresentanti sparsi qua e là in tutti i centri di potere informazione compresa ovviamente. raccontano nel tentativo di anestetizzare i poveri italiani. Insieme alle palle, qualche stecca esce dal coro e la metafora del "biliardo" all'italiana si completa con un ben tirato minimocomundenominatore: tutti al verde.
Le palle dello spread e adesso della ripresa.
Ormai penso che nessuna creda più alla minaccia dello spread e soprattutto alla sua connessione con la politica italiana. E' stato una ottima argomentazione, peraltro protrattasi per oltre 18 mesi, utile a fare dimettere il Berlusca. 18 mesi persi a sfavore delle economie nazionali e alla progettazione di soluzioni per uscire dalla crisi più profonda e tecnicamente difficile che l'Italia e il mondo occidentale si sia mai trovata ad affrontare. Oggi, con uno spread ai minimi (234 è il differenziale registrato in questi ultimi giorni) e una compagine politica tenuta in piedi con la calamita presidenziale, invece tutto tace, anzi, tutto sta andando bene.
Ci raccontano, addirittura, che la recessione sta finendo. Salvo dare una aggiustatina al debito pubblico che ha segnato un altro record e il problemino del lavoro. Secondo i dati diffusi dall'ufficio studi del CNA, entro la fine dell'anno si raggiungerà quota 3 milioni di disoccupati.
L'Europa esce dalla recessione, ma gli stati del sud ancora no
Come correttamente scrive Riccardo Sorrentino sul Sole 24 ore, è "troppo presto per cantare vittoria". Lo 0,3% di PIL recuperato da eurolandia nel secondo trimestre è stato una piacevole quanto imprevista sorpresa. Hanno contribuito in modo consistente Francia e Germania con una crescita, del tutto inaspettata per i cugini transalpini in particolare, dello 0,5% e dello 0,7% rispettivamente. Un colpetto, a dire il vero, l'ha dato anche il Portogallo che, con il suo +1,1% è l'unico tra i paesi PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) a aver mostrato una ripresa sensibile. I segnali di ripresa, probabilmente resteranno tali e effimeri, tranne che per la Germania che invece ha dimostrato un miglioramento in tutti i settori importanti per il paese quindi, se il terzo trimestre non dovesse confermare i dati del secondo, non ci sarebbe nulla da meravigliarsi.
La stecca di Saccomanni, smentito da suo tesoro
L'abolizione dell'IMU (vale un gettito pari a 23 miliardi di cui 4 per la prima casa) proprio non va giù al ministro Fabrizio Saccomanni. Dopo avere fatto infuriare molti per il suo documento programmatico di 105 pagine nel quale veniva affondata l'ipotesi di esenzione totale dell'imposta, è stata la volta del sottosegretario all'economia Pierpaolo Beretta a smentire il Ministro: "Le proposte su come superare l'Imu ci sono, ma il tempo stringe: entro la fine del mese dobbiamo azzerare la rata di giugno e decidere la soluzione migliore". Il Governo non va in ferie proprio per trovare la soluzione alla copertura dei 4 miliardi relativi all'IMU per la prima casa. Vedremo cosa uscirà dal cappello a cilindro . Per ora l'IMU è sospesa sino a settembre. A fine agosto (tra il 23 e il 28 il cdm dovrebbe decidere sulla questione) avremo la risposta ai dubbi.
Conclusioni
La dead line, quindi, è il 30 di agosto. La questione è molto delicata e il governo delle larghe intese è appeso a due fili: IMU e "Grazia" a Berlusconi. Dovesse, per caso o per responsabilità, sopravvivere forse, stavolta, il cammino verso l'uscita dalla crisi si potrebbe veramente intraprendere salvo qualche "grillo" per la testa.
di Lamberto Colla ---
Parma, 11 agosto 2013 -
Non più cittadino italiano e con residenza estera, Francesco Corallo, si è costituito in Italia. Cosa mai dovrà raccontare il re dei videogiochi? E chi dovrà temere maggiormente dalle sue dichiarazioni?.
Ho il sospetto che qualcuno abbia iniziato a dormire sonni non più tanto tranquilli. Francesco Corallo, il re dei videogiochi, si è improvvisamente costituito alle forze dell'ordine italiane consegnandosi, lo scorso 4 agosto alla polizia dell'aereoporto, di Fiumicino.
Latitante dallo scorso anno e tra i più ricercati dall'interpol, Francesco Corallo aveva costruito un impero con il gioco. La sua Bplus giocolegale, ex Atlantis ltd, detiene il 30% delle concessioni per un fatturato per un giro d'affari di 30 miliardi.
Dalla BPM a Fini
Era finito sotto la lente di ingrandimento della giustizia italiana quando, nel maggio del 2012, era stato raggiunto da un ordine di arresto nell'ambito di un'inchiesta milanese su un presunto finanziamento illecito da 148 milioni di euro concesso alla Atlantis/BpPlus dalla Bpm allora guidata da Massimo Ponzellini, che finì ai domiciliari. Da allora Corallo era sparito dalla circolazione e si era rifugiato a Santo Domingo. Luogo dove peraltro risiede il padre Gaetano, uomo del clan Santapaola, boss della mafia dei casinò, già condannato a 7 anni e mezzo, ma dal quale sia Francesco e sia il fratello Maurizio si è sempre dissociato al punto da ottenere nel 2011 dal Tribunale civile di Roma un'ordinanza che impose al Ministero dell'Interno di rimuovere dalla propria homepage ogni riferimento che legasse lui e il fratello Maurizio al padre. Infine, anche se dal 2004 al 2012 molti gli episodi che vedrebbero coinvolti uomini di Corallo a ambienti legati a certi uomini politici, il collegamento con la vicenda della casa di Montecarlo che avrebbe visto coinvolto un certo James Walfenzao, broker e uomo riconducibile a Francesco Corallo, protagonista degli intrecci societari che hanno portato il cognato di Fini, Giancarlo Tulliani, nell'appartamento monegasco.
Da Santo Domingo a Polaria di Fiumicino: perchè?
Certo il salto è grande. Passare dal paradiso di Santo Domingo alla carcerazione spontanea di Fiumicino non deve essere stato un passaggio immediato. Molti connazionali, potendo, farebbero il percorso inverso se, solo un minimo, le finanze li sostenessero.
Ne sentiremo delle "belle"?
E lecito domandarsi cosa abbia spinto Francesco Corallo a consegnarsi spontaneamente e con quella apparente serenità dimostrata davanti alle telecamere il giorno del suo arresto.
Avrà, forse, negoziato con i giudici qualche riduzione di pena in cambio di precise e circostanziate dichiarazioni in merito ai suoi rapporti con certa parte politica?
Sarà stato raggiunto da qualche convincente intimidazione mafiosa tanto da preferire le patrie galere invece del basamento di un plinto di qualche immobile di prossima costruzione?
Difficile dirlo certo che ora la curiosità è tanta e, comunque vada, qualcuno di "importante" verrà coinvolto dal Corallo nella speranza di tornare, da uomo libero e rispettabile, in qualche paradiso naturalistico o fiscale o entrambi.
di Lamberto Colla ---
Parma, 4 agosto 2013 -
Finalmente una condanna per Berlusconi. E dai e dai ci si è riusciti. Il processo "Mediaset" finalmente è arrivato a conclusione smentendo pure che la giustizia italiana sia lenta, anzi molto rapida, solo 20 giorni per il giudizio di cassazione.
Adesso speriamo che si volti pagina. Che l'accanimento terapeutico inflitto all'Italia abbia finalmente portato all'estirpazione la causa dei suoli mali e si intraprenda la strada della convalescenza di questo strano Paese. Diviso da vent'anni tra "berlusconiani" e "antiberlusconiani". Una contesa spesso e volentieri giocata su argomenti di gossip, sulla presunzione di colpevolezza o sulla condotta privata e quando gli argomenti scemavano, qualcuno, riusciva chiudere con "ma non può avere fatto tutto quello da solo" evocando dalla "mafia" alla "massoneria" e chi più ne ha più ne metta.
Basta non se ne può più. Purtroppo non sarà così. Perché senza il nemico Berlusconi la sinistra non avrà più alibi alle sue azioni. Dovrà, finalmente, nelle prossime campagne elettorali, portare dei "programmi" sui quali l'italiano esprimerà un giudizio attraverso il voto. Ma adesso siamo nel guado o forse nel guano, fatto sta che Letta e la sua strana maggioranza , PD e PDL, devono rispondere alle urgenze del Paese, lavoro, imprese (soprattutto piccole e medie) e economia.
Adesso concentratevi sull'Italia, economia, lavoro e imprese
I primi segnali di ripresa negli Usa sono visibili e frutto di politiche impostate al futuro e non solo all'emergenza finanziaria che aveva avuto il suo culmine nel 2007. La Germania, invece, nonostante sia avvertibile la crisi, registra comunque la curva di disoccupazione più bassa dalla riunificazione. Anche in questo caso il risultato è stato determinato da politiche impostate sul futuro.
Da noi, invece, le alternanze di governo erano solo imperniate sulle politiche di emergenza che per lo più traduceva il tutto in tasse e nella costruzione di teoremi utili a colpevolizzare la precedente amministrazione e giustificare l'intervento di emergenza.
Un giochino che ha portato il nostro paese al limite del collasso.
Siamo precipitati, come riportato dal Sole 24 Ore", al 73esimo posto nella classifica della Banca mondiale per la facilità di fare impresa, che poi diventa 136esimo per la flessibilità del mercato del lavoro e 116esimo per tempi necessari agli adempimenti fiscali; un credit crunch o stretta creditizia (-5,4% secondo l'ultimo bollettino di Banca d'Italia) che continua a penalizzare anche quelle imprese che avrebbero la capacità di farcela.
Conclusioni
Berlusconi, per buona pace della sinistra, resterà in politica, sarà alla guida di una rinnovata Forza Italia e seppure interdetto dai pubblici uffici porterà le sue walkirie e i suoi dragoni alla competizione elettorale prossima, imminente o remota che sia. Lo farà per soddisfazione personale, per sfida, o per impegno politico puro, ma ci sarà.
Perciò, caro governo e cara opposizione, ma anche caro B. non è più il tempo delle attese. Ognuno per il proprio interesse personale o di parte ma tutti per l'Italia, i suoi lavoratori e le sue imprese. Dopo i primi 100 giorni il governo Letta ha fatto ben poco, può cominciare, ne ha facoltà. Prego si accomodi. L'Italia e l'italiano non possono più attendere.
Non sarebbe bello trasformare un accanimento terapeutico in harakiri.
di Lamberto Colla ---
Parma, 28 Luglio 2013 -
Killerato Berlusconi lo spread è tornato a fare il suo mestiere: raccontare un pezzettino della storia finanziaria. Attualmente oscilla tra i 271 e 273 punti, ben lontano dai 500 punti dell'epoca "B". Dovrebbero essere rose e fiori per il nostro bel Paese. E invece...
di Virgilio --
Parma, 10 luglio 2013 - -
(il video di Repubblica.tv sulla discussione in aula e l’abbandono dei consiglieri)
Parma, 06 Luglio 2013---
di Lamberto Colla ---
"None è inusuale cercare informazioni su altri paesi" - John Kerry segretario di stato USA.
di Lamberto Colla - Parma, 16 Giugno 2013---
Dalla Grecia alla Turchia segnali inquietanti di attacco alla libertà in europa.