Dall'1 al 4 agosto Casina celebra il Parmigiano Reggiano di Montagna: 18 produttori in mostra, eventi, spettacoli e mercatini per quattro giorni di festa nel segno dell'eccellenza territoriale -
Reggio Emilia, 26 luglio 2014 -
Dall'1 al 4 agosto torna la 48^ edizione della Fiera del Parmigiano Reggiano di Casina, che da sempre richiama visitatori e appassionati per rendere omaggio a una vera eccellenza gastronomica: il Parmigiano Reggiano proveniente dal comprensorio montano dell'Emilia.
Organizzata dal Comune di Casina - in collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano ed Effettonotte, con il contributo di Banca di Credito Cooperativo Reggiana, Generali Agenzia di Reggio Emilia, La Nuova Tipolito – la Fiera promuove e valorizza il Parmigiano Reggiano prodotto con latte di montagna, considerato il Re della tavola. Non a caso quest'anno ci sarà una novità importante: in piazza IV Novembre sarà allestito il Tempio del Re, uno stand in cui saranno ospitati 18 produttori provenienti dalle province di Reggio, Parma, Modena e Bologna: Caseificio Sociale Canevaccia di Gaggio Montano, Caseificio Sociale Di Querciola di Lizzano In Belvedere, Caseificio Dismano di Montese, Caseificio Lame di Zocca, Caseificio Cansaldi di Bardi, Caseificio Sociale Di Ravarano di Calestano, Latteria Sociale Val D'enza di Palanzano, Latteria Sociale Ca' Talami di Baiso, Latteria Sociale Del Cigarello di Carpineti, Latteria Sociale Di Migliara e Latteria Sociale S.Giorgio di Casina, Latteria Soc. Casale Di Bismantova, Latteria Sociale Del Fornacione e Latteria Sociale Garfagnolo di Castelnovo Ne' Monti, Caseificio Sociale Cavola e Latteria Sociale Quara di Toano, Latteria San Giovanni Di Querciola di Viano, Latteria Sociale Asta Febbio Cervarolo di Villa Minozzo. Il Tempio del Re sarà il nucleo centrale della manifestazione, dove si potrà acquistare il prodotto a marchio "Parmigiano Reggiano - Latte di Montagna" con stagionatura 24 e 30 mesi, visitando anche un'area espositiva sulle terre di produzione. Perché la Fiera ha l'obiettivo di mettere l'accento non solo sui prodotti ma anche su tradizioni, territorio e persone, oltre che sulle prospettive future di attività fondamentali per l'economia locale.
"Il profondo legame con questo territorio è il filo che lega, come perle, luoghi e persone lontane. - Spiega il Sindaco di Casina Gian Franco Rinaldi - Da est a ovest le persone compiono gli stessi gesti, azioni che si ripetono nel tempo e attraversano gli spazi di un territorio in cui si concentrano un migliaio di aziende agricole. Agricoltori che amano il loro lavoro, capaci nel fare e sapienti nel gestire. Terra e Mani creano, insieme al Cuore e alla Passione della gente, questo straordinario frutto della nostra terra: il Parmigiano Reggiano".
La Fiera ha poi in programma numerose iniziative che animeranno le vie di Casina. Da non perdere, in piazza IV Novembre, tre eventi strettamente legati al Parmigiano Reggiano: il primo è Asta - Show (1 agosto, ore 21), un'occasione per conoscere da vicino il 33 mesi a marchio "Parmigiano Reggiano - Latte di Montagna". Dopo una degustazione, saranno battute all'asta 30 forme di 3 latterie del territorio in lotti da 3 forme per i commercianti e da 5 pezzi (5 kg) per i privati. Si passa poi alla tradizionale cottura della forma (3 agosto, ore 18) e alla 3^ edizione del Palio "Città di Casina" (4 agosto, ore 21) per decretare il miglior Parmigiano Reggiano 30 mesi. Dopo la vittoria della Latteria Sociale di Migliara nel 2012 e della Latteria Sociale San Giorgio di Cortogno nel 2013, anche quest'anno i caseifici in gara presenteranno una forma intera, che sarà aperta davanti al pubblico e giudicata da sei assaggiatori APR (Assaggiatori Parmigiano Reggiano).
Tra gli appuntamenti in onore dei sapori di montagna poi, torna "Cucina Teatro con gli chef": ai fornelli in Largo Tricolore si alterneranno i famosi chef Giovanni Ortolano della Riserva del Re (2 agosto, ore 17.30), Gianni Brancatelli del Podere Elisa (3 agosto, ore 11) e Alessandro Fontanesi, main chef per Four Seasons (3 agosto, ore 18) in uno spettacolo di live cooking dall'antipasto al dolce, per reinterpretare in modo creativo il Parmigiano Reggiano di Montagna.
Chi ama il country style invece deve segnare in agenda l'appuntamento del 4 agosto (zona Mulinaccia, ore 9) con il celeberrimo Fast Pulling, la seguitissima gara di forza tra trattori speciali, pezzi unici frutto dell'ingegno dei piloti, che saranno chiamati a trascinare una pesante slitta il più lontano possibile dagli avversari.
Riflettori accesi poi sulla zona Peep dove sarà allestita un'area di relax e creatività, pensata per bambini e ragazzi. Un'idea nuova, resa possibile grazie all'impegno del gruppo "Dire, Fare... Teatrare": per il primo anno dunque, una nuova generazione di giovani entra a pieno titolo nell'organizzazione della Fiera proponendo il talent show "Casina's got talent" e un dj set (1 agosto, ore 21), l'animazione "BambinInForma" per imparare a conoscere il Parmigiano Reggiano (2 agosto, ore 17) e lo spettacolo di improvvisazione "Cabaret senza veli" (2 agosto, ore 21.30). Sempre in zona Peep non mancheranno gonfiabili, giostre e stand di giochi per i bambini.
Per tutti i quattro giorni della Fiera sarà anche possibile visitare le fattorie didattiche e l'esposizione di macchine agricole antiche e moderne, nonché i mercatini tematici tra cui quello agroalimentare Agricasina, il mercato ambulante e quello dell'usato domestico.
La Fiera di Casina infine è attenta all'ambiente: ha infatti aderito al circuito Ecofeste della Provincia di Reggio Emilia, grazie alla sua anima eco-friendly orientata alla riduzione dei rifiuti. In zona Peep inoltre Iren Emilia posizionerà una fontana dell'acqua pubblica e il Centro Ambiente Mobile (CAM), un punto di raccolta dove sarà possibile conferire rifiuti domestici speciali, differenziandoli in modo corretto, oltre a poter raccogliere preziose informazioni dagli operatori Iren. Per informazioni: www.fieradelparmigianoreggiano.it
(Fonte: Ufficio Stampa Kaiti expansion srl)
Tiberio Rabboni, assessore alle Politiche agricole, ha risposto questa mattina in Aula all' interrogazione di Gabriella Meo (Sel-Verdi) che chiedeva alla Regione di rendere note le proprie intenzioni in merito all'indagine sulla contaminazione del latte -
Parma, 25 giugno 2014 -
La Regione Emilia-Romagna "valuterà, unitamente al Consorzio del Parmigiano-Reggiano, l'opportunità di procedere alla nostra costituzione di parte civile, a fronte di un rinvio a giudizio delle persone indagate e sulla base dei reati effettivamente contestati" nell'ambito dell'indagine relativa alla presenza di una quantità superiore ai limiti ammessi di aflatossine nel latte bovino destinato alla produzione del prezioso formaggio. Ad annunciarlo è Tiberio Rabboni, assessore alle Politiche agricole, rispondendo questa mattina in Aula ad una interrogazione di Gabriella Meo (Sel-Verdi) che chiedeva alla Regione di rendere note le proprie intenzioni in merito all'indagine che ad oggi "coinvolge 67 persone, quattro delle quali poste agli arresti domiciliari, per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di falso in atto pubblico, alla commercializzazione di sostanze alimentari nocive e per tentata truffa aggravata alla ricezione di erogazioni pubbliche".
Rabboni specifica poi che "nella proposta di Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 inseriremo, anche a seguito delle osservazioni pervenute, la concessione di aiuti per il mantenimento della praticoltura estensiva e delle superfici a foraggere, con l'obiettivo di salvaguardare la biodiversità, contrastare l'erosione superficiale e favorire il sequestro del carbonio, diversificando il contributo per zone e per l'esistenza o meno di connessione con l'allevamento zootecnico".
Nella replica, la consigliera Meo si dichiara soddisfatta per la risposta, sottolineando che "è importante che la Regione sostenga attività come la praticoltura che necessitano di aiuto per competere con altre produzioni più redditizie".
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Per la potente FDA il "Parmigiano" non risponderebbe a canoni di salubrità minimi.
di virgilio Parma 17 giugno 2014.
Come al solito le barriere "amministrative" sono il miglior sistema protezionistico e di questo gli Statunitensi sono dei maestri. Il "parmesan fake" spadroneggia coast to coast e oggi, in piena discussione sui atti di libero scambio, ecco che si ripresenta l'ennesima questione igienico sanitaria su alcuni tra i principali prodotti alimentari italiani. Il Parmigiano Reggiano e altri Grana accusati di essiccare su legno poroso.
La FDA americana, una delle autorità alimentari più potenti del Mondo, ha fatto proprie le rimostranze sull'insalubrità di alcune produzioni alimentari che non rispetterebbero i canoni di salubrità minimi. Su questo parere, si registra la protesta della federazione iConsumatori, aggregazione tra alcune delle maggiori sigle della difesa dei cittadini italiane, che chiedono al Governo di contestare immediatamente, tanto in sede di WTO, l'organizzazione mondiale del commercio, quanto con passi diplomatici ad hoc, questa ipotesi che potrebbe preludere al blocco delle importazioni dall'Italia di alcuni pregiati formaggi come il Parmigiano Reggiano e i Grana, accusati di essiccare su assi di legno poroso.
Prosegue la tendenza al ribasso del Parmigiano Reggiano. Consistente rimbalzo del Latte Spot estero (Germania e Austria). Invariati i listini del Grana Padano.
Parma - 04 giugno 2014
Torna a salire la quotazione del Latte spot. Per la seconda settimana consecutiva la borsa veronese ha registrato un segno positivo. Ancora un incremento, del +1,35%, dopo il +1,37% della precedente settimana, tale da portare il listino del latte crudo spot nazionale a 39,18€/100 litri (Minimo. 38,15€/100 litri). Una tendenza moderatamente positiva soprattutto se messa in relazione al rimbalzo registrato dal latte estero, proveniente da Germania e Austria, che ha realizzato un +15,63% con un recupero netto di listino di oltre 5 euro sulla precedente ottava (37,63 - 38,66€/10 litri latte).
Invariati invece i listini del Burro mentre è in recupero la Crema di latte che torna ai valori di Pasqua. Scendendo nel particolare, il Burro CEE è fermo a 3,20€/kg, lo Zangolato di creme fresche trattato a Parma è stazionario a 1,95€/kg. In rialzo invece per la crema di latte a uso alimentare (40% m.g.) quotata a Milano a 1,72€/kg (+2,38%). A Verona, la panna di centrifuga, con un recupero di 2,99% colloca la forbice tra prezzo minimo e massimo compresa tra 1,70 e 1,75€/kg.
Sul fronte dei Formaggi prosegue, con costanza, la discesa del Parmigiano Reggiano non accompagnata, almeno in questa 22esima settimana, dal Grana Padano. Il Grana Padano DOP ha infatti mantenuto invariati tutti i listini nelle piazze prese a riferimento, ovvero Milano e Mantova, mentre il Parmigiano Reggiano ha confermato una tendenza ribassista che ormai lo accompagna da diverse settimane. Piccole perdite di valore che nel caso del 24 mesi ha condotto a registrare una riduzione del prezzo medio, rispetto l'anno precedente, del 7,20% e del 3,16% relativamente al 12 mesi di stagionatura.
Entrando in dettaglio il "parmigiano", quotato alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma, ha fissato i listini tra 8,15 e 8,50€/kg (-1,77%) del 12 mesi e tra 9,45 e 9,80€/kg (-1,03%) relativamente al 24 mesi di stagionatura.
Il "Padano" invece a Milano ha confermato i listini tra 6,90 e 7,00€/kg e tra 7,50 e 8,15€/kg rispettivamente per il 9 e per il 15 mesi di stagionatura.
Reggio Emilia, determinato il "Prezzo a Riferimento"
Stabilito il prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia 2013 - I° quadrimestre
Reggio Emilia, 29 maggio 2014.
Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal nuovo regolamento ed agli accordi interprofessionali, tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo "a riferimento" del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/1 – 30/04/2013 nella misura di:
- € 52,60 il q.le, IVA compresa e franco stalla
- Il pagamento del latte sarà corrisposto: 60 giorni dalla pubblicazione
(Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
In rialzo a fine 2013, in flessione nei primi 3 mesi 2014. Produzione stabile. L'influenza delle tensioni fortemente ribassiste sul mercato mondiale del latte.
Reggio Emilia, 15 maggio 2014 - La forte tensione che caratterizza il mercato internazionale del latte ha ripercussioni evidenti anche sul Parmigiano Reggiano, ma a differenza del latte spot (segnato da un crollo delle quotazioni, scese di quasi il 50%, anche a seguito del fortissimo aumento della produzione di latte negli ultimi mesi nel centro e nord Europa) e di altri formaggi, per il Parmigiano Reggiano la flessione delle quotazioni (-8% dall'inizio dell'anno ad oggi) dovrebbe ora arrestarsi e, a breve, se non interverranno fenomeni speculativi, è prevedibile una ripresa.
Sono queste le valutazioni emerse dal Comitato Esecutivo del Consorzio del Parmigiano Reggiano a fronte del drastico calo del prezzo del latte a livello mondiale e della tendenza ad un ulteriore e pesante ribasso.
Dal Consorzio, dunque, preoccupazioni per questa spinta ribassista che ha determinato anche una flessione evidente delle quotazioni del Parmigiano Reggiano (oltre 50 centesimi da febbraio ad oggi dopo il buon rialzo di fine 2013), ma anche una serie di considerazioni specifiche sulle condizioni del settore che lasciano intravvedere la fine di questo negativo ciclo.
"Dall'inizio dell'anno – sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Giuseppe Alai – la produzione è stabile (-0,03%), e anche nel mese di aprile si è attestata allo stesso livello del 2013".
"La tendenza alla riduzione dei quantitativi, peraltro, si è avviata nell'estate 2013 (-0,83% il saldo dell'anno), e si va così gradualmente compensando quella forte crescita avvenuta nel 2011 (+7,1%) e nel 2012 (+2,3%) che – per un formaggio a lunga stagionatura – genera effetti pesanti che si scontano da 12 a 30 mesi dopo il momento della produzione".
"Grazie all'adozione del piano che regolamenta proprio i quantitativi – prosegue il presidente del Consorzio – la produzione si è così stabilizzata da quasi un anno su livelli compatibili con una domanda che sul mercato interno sconta gli effetti della crisi economica sull'acquisto di formaggi duri nella Gdo (compensato in parte, per il Parmigiano Reggiano, dall'aumento delle vendite dirette in caseificio), mentre su quelli esteri continua a registrare sensibili incrementi anche nei primi quattro mesi del 2014".
Da qui, dunque, le valutazioni che spingono il Consorzio a prevedere il raggiungimento di condizioni di equilibrio, dapprima in grado di stabilizzare subito le quotazioni e, poi, favorevoli ad un possibile rialzo.
"Le condizioni oggettive del mercato – conclude Alai – spingono in questa direzione, ed occorrerà vigilare affinché non si insinuino tendenze che rivelerebbero la presenza di fenomeni puramente speculativi lungo la filiera di una Dop che non ha nulla a che vedere con il latte spot".
(Ufficio stampa CFPR)
Il Parmigiano Reggiano è anche un presidio sociale ma per non perdere competitività occorre rivedere le norme per adeguarle alle tecnologie e alla modernità.
Parma 8 maggio 2014 -
1.190.00 forme e un fatturato oscillante tra i 400 e i 480 milioni di euro sono i numeri che danno le dimensioni del segmento “Parmigiano Reggiano” nel contesto agricolo della provincia di Parma esposti da Andrea Bonati, Presidente della locale sezione consortile, aprendo i lavori del convegno Europa Dop lo scorso 8 maggio.
Da Bonati arriva anche la preoccupazione, peraltro ciclica, dei prezzi all’ingrosso del prodotto. “Troppo spesso, sottolinea Andrea Bonati, ho sentito dire che sotto a un certo prezzo il parmigiano non potrà andare e che non potrà andare oltre una certa soglia. Invece dobbiamo abituarci a considerare delle medie pluriennali”. Un mercato difficile che seleziona i produttori, i trasformatori e le aziende di stagionatura “per efficienza produttiva e per efficienza finanziaria. Un mercato che vorremmo impermeabile ma che invece non è. Un settore conclude Bonati, che risente della situazione economica generale. Quando c’è un calo dei consumi una fetta tocca a noi.”
Per quanto non espressamente dichiarato la preoccupazione di Bonati è rivolta alla costante contrazione dei prezzi che il Parmigiano Reggiano sta registrando nei mercati borsistici i quali, probabilmente, ancora non hanno registrato una tendenza prossima agli otto euro al chilogrammo. Forse soltanto voci di corridoio che girano tra gli operatori ma che certamente non generano un clima di fiducia.
“Siamo un po’ datati” è l’incipit del Presidente della CCIAA, Andrea Zanlari. “All’interno di una politica di riorganizzazione del paese non possiamo dimenticare il ruolo che ha avuto il parmigiano reggiano nel presidio di natura sociale. E’ un presidio di una realtà che è diventata nel tempo un po’ sedimentata. I disciplinari sono nati 50 anni fa e credo che bisogna prendere di nuovo in mano questo rapporto, tempo che passa, disciplinari, innovazione tecnologica per cominciare a ragionare. Credo che sulla qualità del prodotto si sia fatto molto e sulla tutela si cominci a fare meglio.”
Sullo stesso tono anche la posizione di Cesare Azzali, direttore dell’Unione Industriali di Parma, “i dati sono di una chiarezza assoluta, questo è un prodotto eccezionale per caratteristiche organolettiche e gusto che sta perdendo terreno sul mercato. Nel senso che c’è stata una trasformazione organizzativa, ci sono state molte attività che hanno cercato di accompagnare e favorire questo tipo di trasformazione però di fatto altri soggetti, che operano sul mercato, sono stati molto più capaci, molto più determinati e molto più lucidi dei produttori del Parmigiano Reggiano e del loro consorzio”. Non fa una critica, tende a sottolineare Azzali, personalizzata ma una constatazione della situazione in cui la colpa è un po’ di tutti. “Abbiamo coltivato per troppo tempo l’illusione che l’eccellenza del prodotto fosse di per sé elemento sufficiente per ottenere risultati positivi sui mercati. Credo che sia diventato il momento di cambiare. Il mercato ci apprezza se ci conosce. Non solo, molti mercati ci apprezzano se riusciamo a fare apprezzare quelle che noi consideriamo essere le caratteristiche eccezionali”. Per vendere questo prodotto, conclude Azzali, occorre cominciare a fare ciascuno bene il proprio mestiere e tenere conto che il mercato è uno solo e perciò occorre iniziare a ragionare diversamente nelle relazioni europee.
E di relazioni europee ne ha parlato Paolo de Castro richiamando l’attenzione sulla legislatura appena conclusa che, a suo dire, ha molto lavorato e prodotto ben 45 regolamenti, immediatamente applicabili. Si parla molto di spinta antieuropeista ma l’Europa è composta, a livello parlamentare, da ben 73 rappresentanti, numero mantenuto anche dopo lo snellimento determinato a seguito dell’ingresso della Croazia come 28esimo paese membro. “Quando critichiamo l’Europa, commenta il Presidente della Commissione Agricoltura UE, dobbiamo domandarci chi c’era là e cosa hanno fatto”. Tra l’altro, dopo il Trattato di Lisbona, molti maggiori poteri sono stati destinati al Parlamento europeo che ora non solo esprime pareri bensì può modificare e autorizzare le proposte di legge. Insomma, per De Castro “abbiamo bisogno di più Europa” in generale mentre nello specifico settore alimentare anche di una molto maggiore organizzazione per affrontare con efficienza i mercati internazionali.
Al convegno hanno partecipato anche i Andrea Fabbri presidente del Corso di scienze gastronomiche dell’ateneo di Parma il quale ha fatto un’escursione sulle molteplici ricerche realizzate, anche in forma interdisciplinare, dall’Università di Parma e la direttrice del del dipartimento di Qualità OCQ, Simona Pigoni. Per il Vicepresidente e Assessore all’agricoltura della Provincia di Parma Pierluigi Ferrari “la qualità, lo insegnate a me, è una conquista quotidiana, e allora qualità significa identità di un territorio distintività di un prodotto e unicità di un processo produttivo. Tutto questo ha bisogno del mondo agricolo e di un mondo agricolo che si affermi. Ha bisogno di una politica centrale che sappia recuperare quota perché questo è un mondo che ha fame di terra e ha fame di cibo. Noi é da qui, da questo territorio, che possiamo contribuire a dare una risposta.”
COLDIRETTI E CAMPAGNA AMICA ADOTTANO PRIMO DOCUMENTO DOP PARMIGIANO
Parma 08 Maggio 2014 -- - -
“Si è sempre comunemente detto et dice li formaggi essere di Parma, quando essi formaggi sono stati et sono alle cascine delli infrascritti luoghi, cioè del Cornocchio, di Fontevivo, di Mandregolo, di Noceto, et simili luoghi circonvicini alla medesima città di Parma”.
Così recita il primo documento che delimita la zona di produzione del Parmigiano, “adottato” da Coldiretti Emilia Romagna, che ieri a Parma ha organizzato il mercato di Campagna Amica “GustosaMente”, proprio sotto i portici dell’ospedale Vecchio, dove ha sede l’Archivio di Stato che conserva l’antico documento.
Redatto il 7 agosto 1612, dal notaio camerale Giacomo Muratori, alla presenza di Sante Bernarduzzi, anziano dell’arte dei lardaroli e formaggiai di Parma, affiancato da quattro reggenti della medesima arte e il tesoriere generale dello stato farnesiano, Bartolomeo Riva, il documento risente dei quattro secoli di vita ed ha necessità di essere restaurato. Al restauro daranno un contributo importante proprio Coldiretti e Campagna Amica, che al mercato di Parma hanno portato prodotti all’altezza della storia e della tradizione del documento del 1612 perché sono tra quelli che hanno contribuito a fare di Parma e dell’Emilia Romagna la food valley che è oggi. i cittadini di Parma hanno potuto infatti scegliere tra il Parmigiano Reggiano di vacche rosse, la razza il cui latte è stato il primo ad essere usato nel medioevo per la produzione del “Re dei formaggi”, i salumi di maiale nero di Parma, salvato dall’estinzione ed oggi nell’olimpo dei maiali di antica tradizione, l’aceto balsamico tradizionale di Modena,
Sotto i portici dell'Ospedale vecchio il mercato di Campagna Amica raccoglierà fondi per contribuire al restauro del documento dell'archivio di Stato di Parma che testimonia la prima denominazione d'origine del Parmigiano, rogato quattro secoli fa dalla Camera Ducale di Parma -
Parma, 5 maggio 2014 -
Coldiretti Emilia Romagna contribuirà a salvare il primo documento, rogato dalla camera ducale di Parma e datato 1612, di riconoscimento della denominazione d’origine “Parmigiano” per il formaggio prodotto nel territorio di Parma. E’ questo l’obiettivo del mercato di Campagna Amica “GustosaMente”, promosso da Coldiretti per mercoledì 7 maggio dalle ore 16.00 alle 22.00 sotto i portici dell’Ospedale vecchio di Parma, in strada Massimo D’Azeglio 45. Una parte degli incassi del mercato, infatti, verrà destinato al restauro dell’importante documento.
L’iniziativa si svolgerà in abbinamento con “Carte… in tavola”, esposizione di documenti dell’Archivio di Stato di Parma sull’alimentazione e sulle produzioni tipiche del territorio, che si svolge nell’ambito di Cibusland che ha portato il Cibus per le strade di Parma.
Tra i prodotti che saranno venduti al mercato di Campagna Amica ci sarà il Parmigiano Reggiano prodotto con latte di vacche rosse, la razza il cui latte è stato il primo ad essere usato nel medioevo per la produzione del “Re dei formaggi”. Non mancherà un’altra gloria della tradizione gastronomica dell’Emilia Romagna, l’aceto balsamico tradizionale di Modena, portato a Cibusland dall’acetaia san Donnino che ha sede nell’omonima villa Liberty, famosa per essere stata set cinematografica del film di Bernardo Bertolucci, Novecento.
Sulla scia dei prodotti che hanno fatto la storia di questa terra, descritti proprio nei documenti dell’archivio di Stato, in via D’Azeglio ci saranno anche i salumi di maiale nero di Parma, animale salvato dalla scomparsa dalla testardaggine di alcuni allevatori, che hanno voluto riprendere l’allevamento di una vera gloria territorio, che oggi è nell’aristocrazia dell’enogastronomia e si presenta con il prosciutto che ha ancora attaccato lo zampetto con l’unghia, come si usa per i prosciutti di razze locali di antica tradizione.
Altri prodotti di alta qualità in vendita al mercato vanno dai funghi biologici alla birra agricola, dai formaggi ovicaprini alla frutta e verdura fresca.
(Fonte: ufficio stampa Coldiretti Parma)
Il percorso del Parmigiano Reggiano tra libero mercato e tutela dei consumatori. Il Territorio incontra Paolo De Castro.
Parma, 24 aprile 2014 -
Il prossimo 8 maggio, la sezione di Parma del Consorzio del Parmigiano Reggiano organizza un incontro sul tema “Il percorso del Parmigiano Reggiano tra libero mercato e tutela dei consumatori.”
Oltre presidente della sezione, Andrea Bonati, presenzieranno Pierluigi Ferrari, Andrea Zanlari, Andrea Fabbri, Simona Pigoni e Cesare Azzali. Il Presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Paolo de Castro, chiuderà gli interventi.