In Africa è stato testato con successo un vaccino contro la meningite e ciò potrebbe portare all’eliminazione di una malattia che uccide circa 250 mila persone ogni anno.
Nella giornata del 9 gennaio è stato ricoverato nel reparto di Malattie Infettive dell'ospedale di Piacenza, un paziente di 37 anni residente a Piacenza a cui è stata diagnosticata una malattia invasiva meningococcica.
Pervenuta la segnalazione al Dipartimento di sanità Pubblica, sono state prontamente messe in atto tutte le misure di profilassi necessarie. Sono stati ricostruiti i contatti che il paziente ha avuto nei dieci giorni precedenti l'esordio e sono state sottoposte a profilassi 174 persone di cui 45 minori.
Gli accertamenti laboratoristici hanno permesso di identificare il ceppo del batterio: si tratta di un sierotipo di meningococco per il quale la vaccinazione in uso da efficace copertura.
L'azienda Usl assicura dunque che non c'è nessun allarme per la popolazione
Anche il paziente, la cui infezione meningococcica non ha comunque dato origine a meningite, è ora in buone condizioni e non corre nessun pericolo di vita.
L'azienda ricorda che il meningococco è un batterio che si trasmette solo per contagio diretto, ossia attraverso le goccioline di saliva o muco emesse parlando, tossendo o starnutendo, quindi la semplice profilassi antibiotica è raccomandata, in via del tutto precauzionale, solo per le persone che abbiano avuto contatti molto ravvicinati con il soggetto, infetto nei 10 giorni precedenti all'esordio dei sintomi.
Il periodo di incubazione del meningococco è infatti compreso tra 2 e 10 giorni.
Va sottolineato anche che questo germe è normalmente presente nelle prime vie aeree di circa il 5-30% della popolazione e solo raramente provoca la malattia. Inoltre si tratta di un batterio molto sensibile agli antibiotici più comuni, ma anche all'azione dell'aria, della luce, a tutti i disinfettanti ed alle normali misure di pulizia: nell'ambiente esterno e quindi, al di fuori delle persone che lo ospitano, viene rapidamente distrutto.
In caso di malattia da meningococco, è prevista la chemioprofilassi dei contatti stretti allo scopo di eradicare il meningococco nei possibili portatori asintomatici e nei soggetti che siano venuti in contatto con il batterio e che ne siano stati colonizzati, mentre non è previsto l'allontanamento dei contatti del paziente dalle eventuali collettività frequentate.
Due casi di Meningite a liquor limpido di origine virale si sono verificati a Busseto nei giorni scorsi, con due pazienti ricoverati nel reparto di Neurologia dell'Ospedale di Fidenza.
In questi giorni l'Amministrazione di Busseto ha mantenuto contatti diretti e costanti con la direzione dell'Ospedale per monitorare la situazione. "La situazione – hanno spiegato il sindaco Giancarlo Contini e l'assessore ai Servizi Sociali e Sanità Elisa Guareschi – è sotto controllo e costantemente monitorata dai medici, che ringraziamo per il loro impegno e per il lavoro svolto a favore della Comunità".
Il direttore del Reparto di Neurologia Stefano Jann ha precisato che la meningite da cui sono affetti i due adulti è benigna e non trasmissibile e legata al periodo delle infezioni virali. "Non è necessaria – ha aggiunto il medico – nessuna profilassi specifica e nessuna precauzione".
L'Amministrazione desidera pertanto rassicurare i cittadini, ribadendo che la situazione è monitorata e che la cittadinanza sarà immediatamente informata in caso di evoluzioni sui casi.
Caso di meningite per un'insegnante a Parma: è partita la profilassi. La paziente ricoverata al Maggiore da ieri sera è stabile. Iniziata questa mattina la somministrazione della terapia antibiotica a bambini e operatori della scuola.
Parma, 28 novembre 2017
Una donna parmigiana è risultata positiva alla meningite da meningococco. E' un'insegnante della scuola materna Mongolfiera di Parma, ricoverata da ieri sera (27 novembre) alla struttura Malattie infettive ed epatologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. La paziente, non vaccinata contro la meningite, è in condizioni stabili e i medici si riservano di sciogliere la prognosi nelle prossime 48 ore. La terapia mirata è in corso come pure le analisi per la definizione del sierotipo.
Azienda USL, Comune di Parma e la scuola, dopo la segnalazione dei medici dell'Azienda ospedaliera, hanno da subito messo in atto la procedura prevista in casi come questo, sia per informare i genitori dei piccoli alunni, sia per iniziare la profilassi.
Già questa mattina i professionisti dei servizi Pediatria di Comunità e Igiene Pubblica dell'AUSL sono nella scuola dove inizia la profilassi antibiotica ai 168 bimbi e agli operatori, in tutto una ventina. Ieri sera, al Maggiore, è iniziata la terapia per i famigliari dell'insegnante, mentre in giornata, dopo aver ricostruito insieme alla paziente i suoi spostamenti degli ultimi 10 giorni, i sanitari dell'AUSL provvederanno a prescrivere la terapia anche ai suoi contatti più stretti oltre l'ambiente famigliare e lavorativo.
Gli antibiotici prescritti sono in grado di garantire una copertura per tutte le tipologie di meningococco. Al momento, non sono ritenuti necessari ulteriori provvedimenti a tutela della salute pubblica e delle persone coinvolte.
Che cos'è la meningite?
E' un'infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). Generalmente riconosce una causa infettiva, tuttavia esistono anche forme non infettive (es. da farmaci, da neoplasia). La meningite infettiva può essere causata da virus, batteri e funghi o miceti.
Quella virale, detta anche meningite asettica, è la forma più comune; di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell'arco di 7-10 giorni. La forma batterica, invece, è più rara ma estremamente più grave e può avere anche conseguenze letali. La meningite da funghi o miceti si manifesta soprattutto in persone con deficit della risposta immunitaria e può rappresentare un pericolo per la vita.
Come si trasmette?
La malattia si trasmette da persona a persona per via respiratoria, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni nasali, che possono essere disperse con la tosse, con gli starnuti o mentre si parla. Affinché il contagio avvenga è, comunque, necessario essere a contatto stretto e prolungato con la persona infetta o trovarsi in ambienti molto affollati. Infatti, la propagazione dell'agente patogeno generalmente non supera il raggio di due metri dalla fonte. Tuttavia, l'essere esposti a uno di questi patogeni non comporta necessariamente lo sviluppo della malattia: Per molti agenti patogeni (come meningococco, pneumococco ed emofilo), infatti, è frequente lo stato di portatore, cioè di individuo sano, nel cui faringe risiedono questi batteri, senza alcuna sintomatologia e senza un aumentato rischio di sviluppare la malattia.
Quali sono i sintomi?
I primi sintomi possono essere aspecifici: sonnolenza, cefalea, inappetenza. In genere, però, dopo 2-3 giorni i sintomi peggiorano e compaiono nausea e vomito, febbre, pallore, fotosensibilità; segni tipici sono la rigidità della nuca e quella all'estensione della gamba. Nei neonati alcuni di questi sintomi non sono molto evidenti, mentre possono essere presenti pianto continuo, irritabilità e sonnolenza, al di sopra della norma, e scarso appetito. A volte si nota l'ingrossamento della testa, soprattutto nei punti non ancora saldati completamente (le fontanelle), che può essere palpato facilmente.
La meningite e la sepsi meningococca si possono anche presentare con forme fulminanti, con il peggioramento delle condizioni in poche ore, e la comparsa di petecchie (piccole macchie rossastre o violacee dovute a micro-emorragie dei vasi).
Come si cura?
Il trattamento deve essere tempestivo. La meningite batterica viene trattata con antibiotici; la cura è più efficace se il ceppo responsabile dell'infezione viene caratterizzato e identificato. Nel caso di meningiti virali, la terapia antibiotica non è appropriata, ma la malattia è meno grave e i sintomi si risolvono di solito nel corso di una settimana, senza necessità di alcuna terapia specifica, ma solo di supporto.L'identificazione dell'agente che causa la malattia è importante, sia per orientare la terapia antibiotica del paziente sia per definire la necessità della profilassi dei contatti.
Il vaccino
Il vaccino contro il meningococco C è stato utilizzato in Emilia-Romagna dal 2006 per la vaccinazione di tutti i nuovi nati e degli adolescenti con offerta attiva e gratuita che induce una protezione specifica superiore al 90% entro due settimane dalla vaccinazione, e che presenta efficacia sia contro la malattia che nei confronti dello stato di portatore sano, con una conseguente riduzione della trasmissione del germe. Dal 2017 è prevista inoltre l'offerta attiva e gratuita del vaccino contro il meningococco B a tutti i nuovi nati nel corso del primo anno di vita.
Inoltre ai soggetti a rischio sottoposti a profilassi antibiotica, il vaccino è offerto dai Servizi Igiene e Sanità Pubblica e Pediatria di Comunità se il caso di malattia è stato causato da meningococco compatibile con i vaccini.
Le condizioni dell'uomo, ricoverato all'ospedaledi Parma, sono buone.La profilassi antibiotica necessaria è iniziata in città solo per la stretta cerchia dei famigliari
Un parmigiano di 34 anni è risultato positivo alla meningite meningococcica. Nella notte del primo maggio l'uomo aveva iniziato a mostrare i primi sintomi della malattia, e dal 2 maggio è ricoverato presso l'Unità operativa Malattie infettive dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Il paziente sta seguendo la terapia farmacologica prevista e le sue condizioni di salute sono buone.
E' già iniziata la profilassi antibiotica ai famigliari, prescritta dai professionisti del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Azienda Usl di Parma, che hanno ricostruito, insieme al paziente, i suoi spostamenti e i suoi contatti degli ultimi giorni. Dalle informazioni raccolte è emerso che l'uomo, insieme alla famiglia, a fine aprile ha alloggiato per qualche giorno in un albergo di Marina di Pietrasanta (LU).
Con le informazioni raccolte, quindi, i sanitari hanno ritenuto necessario prescrivere la terapia antibiotica ai soli famigliari a Parma ed informare prontamente il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Ausl n.5 di Viareggio, che ha già disposto l'avvio della profilassi antibiotica per il personale dell'albergo.
Al momento, non sono ritenuti necessari ulteriori provvedimenti a tutela della salute pubblica.
Gli antibiotici prescritti sono ad ampio spettro, in grado quindi di garantire una copertura per tutte le tipologie di meningococco (A, B, C, Y, W).
(Fonte Azienda Usl di Parma - Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma)
Caso accertato di meningite da meningococco in un alunno della scuola media di Roteglia-Castellarano. Immediatamente attivato il protocollo previsto per la tutela della salute delle persone che sono entrate in contatto con il minore.
Reggio Emilia, 12 aprile 2017
Le Direzioni delle Azienda USL di Modena e Reggio Emilia informano che tra gli studenti della scuola media di Roteglia – Castellarano si è verificato un caso accertato di meningite da meningococco. La prima diagnosi è stata effettuata in ospedale a Sassuolo, dove il minorenne è stato trasportato nella notte. Subito posto in isolamento, è stato trasferito con urgenza al Policlinico di Modena, dove è ricoverato con prognosi riservata e sottoposto agli esami e alle terapie del caso.
Trattandosi di un caso di meningite da meningococco, i Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Ausl di Reggio Emilia e Modena hanno immediatamente attivato il protocollo previsto per la tutela della salute delle persone che sono entrate in contatto con il minore. In particolare gli operatori sanitari del Servizio di Igiene Pubblica di Reggio Emilia si recheranno oggi stesso presso la sede della scuola di Castellarano per consegnare, a scopo cautelativo, la profilassi antibiotica ai compagni di classe, agli insegnanti, agli operatori scolastici e agli altri contatti stretti dell'ammalato. Gli operatori dell'Ospedale di Sassuolo entrati in contatto col paziente sono già stati sottoposti a profilassi.
Le Direzioni delle Azienda USL di Modena e Reggio Emilia sono in attesa di conoscere dal Laboratorio di riferimento il sierogruppo di meningococco in causa. I Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Ausl sono attivi per la ricerca degli altri possibili contatti a rischio.
La meningite batterica da meningococco (o Neisseria meningitidis) può essere contagiosa.
La trasmissione della malattia avviene con l'emissione di goccioline di saliva che si emettono parlando, starnutendo, tossendo e pertanto sono a rischio di contagio solo le persone che hanno avuto contatto stretto (a distanza inferiore a 1 metro ) e prolungato con l'ammalato nei 7 giorni precedenti la malattia.
Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni, di solito 3-4 giorni, raramente può essere più prolungato. Si consiglia comunque nelle 4 settimane successive all'ultimo contatto con il malato di porre attenzione alla comparsa di febbre accompagnata da cefalea, rigidità nucale, nausea, vomito a getto, e, spesso, esantema con macule rosacee: in questo caso è necessario rivolgersi al proprio medico curante o al Pronto Soccorso, riferendo che si è stati a contatto con un caso di meningite.
La Direzione dell'Azienda USL di Reggio Emilia informa che nella serata di ieri è stato segnalato un caso di infezione da meningococco (senza segni di meningite) in un residente di un comune dell'Appennino.
Il Servizio di Igiene Pubblica e la Direzione Sanitaria AUSL sono intervenuti proponendo le opportune misure di profilassi ai contatti ospedalieri e famigliari.
Come è risaputo, il meningococco può causare diversi quadri clinici e solo raramente ha una evoluzione sfavorevole.
Il paziente in questione, un signore anziano, è ricoverato all'Ospedale Sant'Anna di Castelnuovo Monti e le sue condizioni non destano preoccupazione.
Il ceppo isolato non è tra quelli quello che hanno causato i casi di meningite in Toscana nei mesi scorsi.
Reggio Emilia, 28 marzo 2017
Caso di meningite: stazionaria la donna di 65 anni ricoverata al Policlinico di Modena. Le analisi hanno confermato che il siero tipo è il B, diverso quindi da quello presente in Toscana.
Modena, 12 gennaio 2017
Rimane ricoverata in prognosi riservata presso le Malattie Infettive del Policlinico di Modena, diretta dalla prof. Cristina Mussini, la donna di 65 anni a cui è stata confermata un'infezione da meningococco. Le analisi hanno confermato che il sierotipo che ha colpito la paziente è il tipo B. Si tratta di un ceppo diverso quindi da quello responsabile dei recenti casi di infezione riportati dalla stampa, tutti di tipo C.
La paziente – residente in provincia – era giunta lunedì sera al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Sassuolo e poi trasferita al Policlinico. Le sue condizioni sono stabili: è sedata e sottoposta agli esami e alle terapie del caso. Al momento in Emilia-Romagna e in provincia di Modena non si registra alcun picco epidemico di meningite meningococcica.
La donna ricoverata al Policlinico di Modena resta in prognosi riservata. Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica si è immediatamente attivato per verificare eventuali contatti tra i residenti di Casalgrande e il caso modenese.
Modena, 11 gennaio 2017
La Direzione Generale dell'Azienda USL di Reggio Emilia comunica che, a seguito del caso di meningite da meningococco segnalato ieri dall'Ausl di Modena in una donna modenese di 65 anni che dopo essersi recata al Pronto soccorso di Sassuolo ed è stata ricoverata al Policlinico di Modena, il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica si è immediatamente attivato per verificare eventuali contatti tra i residenti di Casalgrande e il caso modenese. La signora aveva frequentato nei primi giorni dell'anno un circolo ricreativo nel comune di Casalgrande, gli operatori del Servizio Igiene Pubblica hanno contattato il circolo per individuare le persone che avevano frequentato il locale nello stesso periodo al fine di sottoporle alla profilassi antibiotica indicata. Ad oggi, con la collaborazione degli organizzatori del circolo, sono stati individuate e sottoposte a profilassi 52 persone.
La signora è attualmente ricoverata al Policlinico di Modena in prognosi riservata.
Nel ribadire che non ci sono elementi di allarme, è utile ricordare che la vaccinazione negli adulti non è raccomandata, a meno che non siano presenti i fattori di rischio o patologie croniche che comportino una riduzione delle difese immunitarie (trapiantati di midollo, splenectomizzati, immunodeficienza). Le persone con fattori di rischio vengono vaccinate con chiamata attiva da parte del Dipartimento di Sanità Pubblica e possono comunque rivolgersi al Dipartimento in qualsiasi momento.
L'Ausl di Modena precisa che in Emilia-Romagna e nel territorio dell'Azienda USL di Modena non si registra alcun picco epidemico di meningite meningococcica. I recenti casi di infezione riportati dalla stampa sono tutti di tipo C, batterio contro il quale la campagna vaccinale è iniziata nella nostra regione nel 2006 con l'offerta attiva e gratuita ai bambini di 12/14 mesi e agli adolescenti di 14 anni.
Meningite: diffusa preoccupazione è certamente dovuta ai recenti casi che si sono verificati in Toscana e in alcune altre regioni d'Italia. Di seguito una sintesi della scheda informativa tratta dal sito dell'Istituto Superiore di Sanità.
Reggio Emilia, 3 gennaio 2017
La Direzione Generale dell'Azienda USL informa che in questi giorni molti cittadini stanno telefonando al Dipartimento di Sanità Pubblica, ai Consultori familiari e alle Pediatrie di comunità, ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta per avere informazioni sulla vaccinazione contro la meningite e per fissare un appuntamento.
Questa diffusa preoccupazione è certamente dovuta ai recenti casi che si sono verificati in Toscana e in alcune altre regioni d'Italia.
Nel ribadire che sul nostro territorio non ci sono fortunatamente segnali di allarme, è utile ricordare che la vaccinazione è raccomandata per i bambini e per i giovani.
A seconda dell'età e della tipologia di vaccino il costo della vaccinazione varia da 50 a 91 euro, mentre è gratuita per i bambini e per gli adolescenti fino a 18 anni.
La vaccinazione negli adulti non è raccomandata a meno che non siano presenti i fattori di rischio o patologie croniche che comportino una riduzione delle difese immunitarie (trapiantati, splenectomizzati, immunodeficienza). Le persone con fattori di rischio vengono vaccinate con chiamata attiva da parte del Dipartimento di Sanità Pubblica e possono comunque rivolgersi al Dipartimento in qualsiasi momento.
La nostra Regione dal 2015 ha stabilito di offrire gratuitamente la vaccinazione agli emiliano-romagnoli che si recano per motivi di studio o di lavoro in la Toscana, regione dove si sta verificando un aumento dei casi.
Pur in assenza di una situazione di rischio che renda urgente la vaccinazione, il Dipartimento di Sanità Pubblica e la Pediatria di Comunità, a fronte dell'aumentata richiesta, attiveranno nelle prossime settimane sedute supplementari in modo da poter soddisfare un maggior numero di richieste.
Le ulteriori modalità di prenotazione saranno comunicate a breve.
Di seguito una sintesi della scheda informativa tratta dal sito dell'Istituto Superiore di Sanità
Quali batteri causano la meningite?
Tra gli agenti batterici che causano la meningite il più temuto è Neisseria meningitidis (meningocco), oltre a Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e Haemophilus influenzae. Del meningococco esistono diversi sierogruppi: A, B, C, Y, W135, X. Quali sono i più aggressivi e quali i più frequenti? Il più aggressivo è il meningococco di sierogruppo C, che insieme al B è il più frequente in Italia e in Europa. Secondo l'ISS, nel 2015 si sono verificati in Italia quasi 200 casi di malattia invasiva da meningococco, la maggior parte dei quali causati dai sierogrupppi B e C.
Quali sono le fasce più a rischio di contrarre l'infezione causata dai diversi tipi di meningococco?
I bambini piccoli e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti, sono a rischio più elevato di contrarre infezione e malattia. Per quanto riguarda il sierogruppo B, la maggior parte dei casi si concentra fra i bambini più piccoli, al di sotto dell'anno di età.
Quali sono i vaccini a disposizione contro la meningite e, esattamente, contro quali ceppi?
Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco: • il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC): è il più frequentemente utilizzato, e protegge solo dal sierotipo C; • il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y; • il vaccino contro il meningococco di tipo B: protegge esclusivamente contro questo sierogruppo.
Sono obbligatori o raccomandati?
Alcuni vaccini sono già raccomandati ed offerti gratuitamente, altri invece lo saranno appena entrerà in vigore il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale. La scheda vaccinale attualmente in vigore prevede la vaccinazione anti meningococco C nei bambini che abbiano compiuto un anno di età, mentre è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente per gli adolescenti. Il vaccino tetravalente coniugato anti-meningococco A,C,Y,W, è consigliato anche per gli adolescenti che non sono stati vaccinati da piccoli, e dovrebbe comunque essere somministrato a chi si reca in Paesi ove sono presenti i sierogruppi di meningococco contenuti nel vaccino. Al di fuori delle due fasce di età sopracitate, il vaccino è fortemente raccomandato in persone a rischio o perché affetti da alcune patologie (talassemia, diabete, malattie epatiche croniche gravi, immunodeficienze congenite o acquisite etc.) o per la presenza di particolari condizioni (lattanti che frequentano gli asili nido, ragazzi che vivono in collegi, frequentano discoteche e/o dormono in dormitori, reclute militari. Il vaccino contro il meningococco B è attualmente offerto in alcune regioni nel primo anno di età tra cui la Regione Emilia-Romagna.
Quali sono gratuiti e quali a carico del cittadino?
La vaccinazione contro il meningococco C è gratuita e prevede una dose a 13 mesi e una agli adolescenti. La vaccinazione contro il meningococco B prevede diversi dosaggi a seconda dell'età in cui si inizia a vaccinare, anche se il vaccino è indicato soprattutto al di sotto di un anno di età. Per quanto riguarda i vaccini contro gli altri agenti batterici della meningite, la vaccinazione contro Haemophilus Influenzae B (emofilo tipo B) è solitamente effettuata, gratuitamente, insieme a quella antitetanica, antidifterica, antipertosse, antipolio e anti epatite B, al 3°, 5° e 11° mese di vita del bambino, come da calendario vaccinale italiano. Non sono necessari ulteriori richiami. La vaccinazione contro Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è offerta gratuitamente e va somministrata in 3 dosi, al 3°, 5° e 11° mese di vita del bambino. Negli adolescenti va fatta la vaccinazione? E se è stata fatta a un anno di età va fatto un richiamo? La vaccinazione contro il meningococco C, o meglio il vaccino tetravalente, è certamente consigliabile per gli adolescenti. In Emilia-Romagna la vaccinazione è offerta gratuitamente al tredicesimo anno con chiamata attiva, anche in coloro che sono stati vaccinati da bambini. Il richiamo con vaccino tetravalente è gratuito fino al diciottesimo anno d'età.
Per gli adulti che nell'infanzia non sono stati vaccinati contro il meningococco è consigliata la vaccinazione?
La vaccinazione negli adulti non è raccomandata a meno che non siano presenti i fattori di rischio o patologie croniche che comportino una riduzione delle difese immunitarie (trapiantati, splenectomizzati, immunodeficienza).
(Fonte: Ufficio Comunicazione Aul RE)