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Continua senza sosta l'attività della Guardia di Finanza di Modena a contrasto del "lavoro nero" e dello sfruttamento dell'immigrazione clandestina.

Modena 17 novembre 2017 - Attraverso il monitoraggio di anomali movimenti di merce e di persone effettuato nell'ambito del "Dispositivo Permanente di contrasto ai Traffici Illeciti" realizzato dalle Fiamme Gialle in ambito provinciale, nei giorni scorsi è stato individuato dai Finanzieri della Compagnia di Carpi un magazzino a Bomporto, sede di un'unità locale di una società cooperativa al cui interno erano dediti a lavorare, con modalità sospette, diversi operatori.

Una volta entrate, le Fiamme Gialle carpigiane hanno identificato complessivamente 15 soggetti intenti a prestare la propria attività lavorativa, dei quali 12 sono risultati essere impiegati completamente "in nero" e quindi privi di qualunque forma di copertura previdenziale ed assicurativa.

Tenuto conto che ben 7 dei 12 lavoratori in nero erano privi di documenti d'identità, sono state eseguite altre indagini che hanno chiarito come gli stessi risultavano soggiornare clandestinamente sul territorio italiano in quanto sprovvisti di permesso di soggiorno.

È subito scattata nei confronti del rappresentante legale della cooperativa la denuncia per sfruttamento dell'immigrazione clandestina nella forma aggravata (per aver impiegato più di 5 persone), mentre a carico dei 7 clandestini è stata inoltrata denuncia alla competente Autorità Giudiziaria per violazioni al Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione (D.Lgs. n. 286/1998).

Le scaturenti attività di controllo hanno permesso di procedere alla contestazione della c.d. "maxi-sanzione" da lavoro nero, il cui valore complessivo ammonta ad oltre 50.000 euro.

Ricorrendone i presupposti di legge, è stata poi inoltrata al competente Ispettorato Nazionale del Lavoro la proposta di sospensione dell'attività lavorativa per le rilevate violazioni alle vigenti normative in materia di sicurezza sul lavoro. Sospensione che è già stata notificata all'indomani dell'attività ispettiva eseguita dai militari del Corpo.

Come già anticipato, l'operazione è nata dagli elementi di sospetto acquisiti nell'ambito del "Dispositivo Permanente di contrasto ai Traffici Illeciti", che nasce con l'obiettivo di rendere maggiormente proiettata sul territorio provinciale modenese l'azione della Guardia di Finanza mirata alla prevenzione e al contrasto dei traffici illeciti economico-finanziari di ogni tipo. A tal fine, pattuglie automontate ed appiedate sono costantemente impiegate in servizi di appostamento, perlustrazione, osservazione e attuazione di posti di controllo presso i "punti strategici" del territorio provinciale.

Nel solo 2017 la Compagnia di Carpi, anche avvalendosi del citato "Dispositivo", ha eseguito complessivamente 30 interventi in materia di sommerso da lavoro che hanno portato all'individuazione di circa 50 lavoratori completamente in nero, di cui 17 clandestini.

L'operazione di servizio in rassegna conferma il ruolo centrale della Guardia di Finanza a tutela dell'economia legale e degli operatori che rispettano le leggi, che si realizza attraverso mirate investigazioni di polizia economico-finanziaria finalizzate all'individuazione di fenomeni di manodopera irregolare e/o di sfruttamento dell'immigrazione clandestina, che alterano la leale concorrenza nel mercato.

Pubblicato in Cronaca Modena

Si è conclusa, con l'esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare che hanno disposto gli arresti domiciliari, un'importante operazione di servizio condotta dalle Fiamme Gialle di Parma.

Gli arrestati sono due italiani, un uomo di 47 anni ed una donna di 39, P.P. e R.D. le loro iniziali, accusati di acquisto e spendita di banconote false.

I provvedimenti, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Parma, sono stati eseguiti a Carpi (MO), presso il domicilio dell'uomo, ed all'Aeroporto di Bologna, dove la donna è stata bloccata al rientro da un breve soggiorno all'estero.

L'indagine è stata avviata, di iniziativa, nel giugno 2016, a seguito di svariate richieste di intervento pervenute al servizio di pubblica utilità "117" da parte di commercianti operanti nel settore del servizio a domicilio di alimenti e bevande (pizza express), i quali riferivano di aver ricevuto - quale corrispettivo - banconote risultate falsificate.

Nell'immediatezza delle segnalazioni, i Finanzieri riuscivano ad arrestare una coppia di italiani residenti a Parma, colti nella flagranza di reato.

Le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno consentito di individuare un ulteriore sodalizio criminale dedito alla spendita di denaro falso.

In particolare, le indagini tecniche e gli appostamenti e pedinamenti, svolti dai finanzieri, hanno permesso di ricostruire e documentare circa un centinaio di scambi di banconote false, del taglio di 20, 50 e 100 euro, per un valore complessivo di circa 5.000 euro; è inoltre emerso che il sodalizio illecito - capeggiato dalla donna, pluripregiudicata - si riforniva nel Sud Italia per poi spacciare il denaro in Italia, tra le province di Parma, Modena e Reggio Emilia, nonché in Spagna, nell'isola di Palma de Mallorca.

La Procura della Repubblica, all'esito alla complessiva attività di indagine, ha chiesto ed ottenuto, dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma, l'emissione dei provvedimenti di custodia cautelare, eseguiti dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Parma.

Per evitare di rimanere vittime di questo genere di attività illecita, negli ultimi tempi sempre più frequente, la Guardia di Finanza suggerisce, in prima battuta, di osservare con attenzione le banconote, tenendo presente che quelle genuine presentano, al tatto, una tipica consistenza che le rende più resistenti ed elastiche di quelle false.

La banconota deve essere osservata in controluce per riconoscere le principali caratteristiche di autenticità: il filo di sicurezza, ovvero una striscia di colore scuro posta al centro della banconota, la filigrana, con un'alternanza di zone più chiare e più scure raffigurante il disegno nonché la cifra che ne indica il valore.

Sul fronte di una banconota vera è presente, inoltre, una striscia particolare, detta olografica che, se mossa, riproduce, in alternanza, il simbolo dell'euro ed il valore monetario.

Sul retro è raffigurata invece un'immagine, caratterizzante ciascun biglietto, ed è presente un'altra striscia, di colore cangiante, che brilla e cambia colore.

Pubblicato in Cronaca Parma

GDF RAVENNA: SCOPERTO GIRO DI FATTURE FALSE PER 14 MILIONI DI EURO. DENUNCIATI 23 RESPONSABILI DI FRODI FISCALI E SEQUESTRATI BENI E DISPONIBILITA' FINANZIARIE PER OLTRE 2,3 MILIONI DI EURO.

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ravenna, in esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura della Repubblica felsinea, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro di disponibilità finanziarie e beni per oltre 2,3 milioni di euro nei confronti di un imprenditore imolese, ex pilota di motociclismo, indagato per frode fiscale.

L'indagine della Guardia di Finanza è scaturita da un controllo fiscale eseguito dalla Compagnia di Faenza nei confronti di un imprenditore locale, nel corso del quale è stato accertato come questi, al fine di frodare il fisco, avesse utilizzato svariate fatture relative ad operazioni inesistenti emesse da diverse società di Roma risultate essere mere "cartiere", cioè semplici scatole vuote del tutto prive di reale consistenza economica ed aziendale.

Gli sviluppi investigativi condotti dai Finanzieri faentini sulla base di quelle prime evidenze hanno permesso di accertare che le "cartiere" romane erano in realtà gestite da un soggetto di Imola che, controllando anche altre imprese "fantasma", alcune delle quali con sede dichiarata in Ucraina e Slovenia, aveva organizzato un ramificato sistema di frodi fiscali consistente nella sistematica emissione di false fatturazioni nel settore delle sponsorizzazioni sportive, delle ricerche di mercato e delle consulenze aziendali per un importo complessivo di oltre 14 milioni di euro.

Grazie alle minuziose indagini svolte dalle Fiamme Gialle, è stato possibile accertare che le "cartiere" erano formalmente intestate a teste di legno che si prestavano a tale ruolo dietro pagamento di piccole somme di denaro e che l'intera gestione delle entità fittizie era condotta dall'ex pilota direttamente dalla propria abitazione, nella quale aveva creato un apposito ufficio dotato di utenze telefoniche dedicate, pc, server, fax, ecc.

Le prestazioni fittiziamente fatturate riguardavano sponsorizzazioni di team motociclistici in realtà mai effettuate o realizzate solo in minima parte nonché ricerche di mercato, consulenze commerciali ed aziendali che, in realtà, replicavano pubblicazioni, tesi di laurea ed altri documenti scaricati da internet ed opportunamente modificati.

A fronte delle false fatturazioni, l'ex pilota garantiva agli utilizzatori delle fatture fittizie la retrocessione in denaro contante di una percentuale del pagamento effettuato, pattuita sulla base di un vero e proprio tariffario che prevedeva il trattenimento di una quota a titolo di provvigione per il "servizio" reso attraverso le illecite transazioni.

L'attività di polizia economico-finanziaria complessivamente svolta dalla Guardia di Finanza di Faenza ha consentito di segnalare all'Autorità Giudiziaria 23 soggetti per reati di frode fiscale e di constatare imponibili sottratti a tassazione per oltre 16 milioni di euro e violazioni all'IVA per circa 3 milioni.

Sulla base delle evidenze investigative raccolte dalle Fiamme Gialle, la Procura della Repubblica di Bologna, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Flavio Lazzarini, ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. l'emissione di un decreto di sequestro nei confronti dell'ex pilota imolese per un valore di oltre 2,3 milioni di euro.

Il provvedimento è stato eseguito nei giorni scorsi dai Finanzieri di Faenza, che hanno così posto sotto sequestro, oltre a disponibilità finanziarie, anche uno yacht da diporto, un'auto sportiva, una villa con piscina, un'abitazione e 2 garage risultati nella disponibilità dell'organizzatore del giro di fatture false portato alla luce dalle indagini delle Fiamme Gialle.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Prosegue senza sosta l'attività di contrasto alla contraffazione da parte delle Fiamme Gialle bizantine che, anche con il sopraggiungere dell'inverno, continuano a tenere strette le maglie della lotta a tale grave fenomeno illecito, altamente dannoso per i consumatori e per le imprese rispettose delle regole e della legalità.

Nei giorni scorsi, infatti, una pattuglia della Guardia di Finanza di Ravenna impegnata in un servizio di controllo economico del territorio finalizzato al contrasto dei traffici illeciti, ha proceduto lungo la Via Classicana al controllo di un'autovettura con targa sammarinese con a bordo una coppia di passeggeri.

Le Fiamme Gialle, che in quella circostanza operavano con l'ausilio dell'unità cinofila, sono state insospettite da un certo nervosismo subito manifestato dagli occupanti dell'auto ed hanno pertanto deciso di approfondire l'ispezione sul veicolo. Ma a bordo non è stato trovato stupefacente, bensì sono stati rinvenuti, ben occultati all'interno dell'abitacolo, 78 orologi di prestigiosissimi marchi quali Rolex, Cartier, Patek Philippe e Chanel.

Benché apparentemente perfetti nelle loro sembianze, tutti gli orologi sono risultati essere un'accurata ma falsa copia di modelli di altissimo pregio, il cui valore commerciale complessivo nella versione originale è di oltre 500 mila euro.

Immediato è stato il sequestro dei falsi orologi e dell'autovettura utilizzata per occultarli e trasportarli, con la relativa denuncia dei due responsabili alla Procura della Repubblica di Ravenna per i reati di ricettazione ed introduzione nello Stato di prodotti contraffatti.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Nella mattinata di ieri, il Prefetto di Parma, Dott. Giuseppe FORLANI, ha reso visita al Comando Provinciale della Guardia di Finanza, ove è stato accolto - con gli onori di rito - dal Comandante Provinciale, Col. t.ST Gianluca DE BENEDICTIS.

Nell'occasione, il Prefetto ha incontrato i Comandanti di Reparto della provincia di Parma, gli Ufficiali alla sede nonché una rappresentanza di militari in servizio e di appartenenti alla locale Sezione dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia.

L'Autorità di Governo ha voluto sottolineare il fondamentale ruolo del Corpo per la salvaguardia dell'economia legale ed ha espresso profondo apprezzamento per la preziosa collaborazione fornita dal Comando Provinciale nell'ambito delle numerose iniziative avviate e coordinate dalla Prefettura, in piena e perfetta sinergia con le altre Forze di Polizia locali.

Successivamente, nel corso di un breve briefing, il Comandante Provinciale ha illustrato al Prefetto l'organizzazione della Guardia di Finanza nella provincia di Parma, soffermandosi sulle più rilevanti attività operative svolte: dal contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale, agli interventi in materia di tutela della spesa pubblica, alle indagini in tutti i settori che evidenziano fenomeni di criminalità economico-finanziaria nonché al concorso al mantenimento della sicurezza pubblica.

Al termine dell'incontro, il Comandante Provinciale ha ringraziato il Prefetto per le parole di elogio e di apprezzamento espresse con riferimento all'operato dei propri militari.

Pubblicato in Cronaca Parma

Concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 30 allievi finanzieri del contingente ordinario - Specializzazione "Tecnico di Soccorso Alpino (S.A.G.F.) - Anno 2017 - Termine di presentazione delle domande: 15 dicembre 2017.

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 83 del 31/10/2017 - 4^ Serie Speciale – è stato pubblicato il concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 30 allievi finanzieri del contingente ordinario – specializzazione "Tecnico di Soccorso Alpino (S.A.G.F.)" – anno 2017.

Possono partecipare al concorso i cittadini italiani i quali, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda: siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l'iscrizione ai corsi per il conseguimento del titolo di studio universitario; abbiano compiuto il 18° anno e non abbiano superato il giorno di compimento del 26° anno di età. Per coloro che alla data del 6 luglio 2017 svolgono o hanno svolto servizio militare volontario, di leva o di leva prolungato, il predetto limite anagrafico massimo è elevato di un periodo pari all'effettivo servizio militare prestato che non deve superare, in ogni caso, i tre anni.

Il concorso costituisce, per la prima volta, una valida opportunità di inserimento, nello scenario lavorativo, per i giovani che nutrono una spiccata passione per la montagna e che sono desiderosi di lavorare al fianco di persone competenti, con mezzi tecnologicamente avanzati, per prestare aiuto a persone in difficoltà.

La domanda di partecipazione dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura informatica disponibile sul sito www.gdf.gov.it  – area "Concorsi On line" - seguendo le istruzioni del sistema automatizzato, con la possibilità di scegliere una delle seguenti modalità:
a) "SPID", sistema pubblico per la gestione dell'identità digitale;
b) "PEC", posta elettronica certificata.
Il termine ultimo per la presentazione della domanda è il 15 dicembre 2017.

I vincitori saranno avviati a un corso di formazione in qualità di allievi finanzieri presso la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo (TN) , la più antica scuola militare alpina del mondo, dove avranno la possibilità di prepararsi adeguatamente da un punto di vista tecnico-professionale, ampliando le propria sfera di conoscenze, tramite l'apprendimento di tecniche, regole e procedure che si riveleranno utili per il successivo impiego, quali finanzieri neo-specializzati "S.A.G.F.", presso una delle 26 Stazioni dislocate sull'intero arco alpino, sul Gran Sasso, in Aspromonte e sull'Etna.

Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza si pone l'obiettivo di assolvere prioritariamente alle attività di salvaguardia della vita umana e di pronto intervento operativo, in zone di media e alta montagna, caratterizzate da terreni innevati, ripidi, rocciosi o ghiacciati, e di concorrere, attraverso una diuturna azione di controllo del territorio - svolta anche per eventuali fini di difesa politico militare delle frontiere - all'espletamento dei compiti di polizia economico-finanziaria demandati al Corpo.

Rientrano tra gli incarichi del personale impiegato nel Soccorso Alpino anche quelle attività finalizzate a interventi di soccorso in contesti emergenziali derivanti da calamità naturali.

In occasione dei recenti eventi sismici e di maltempo che hanno colpito il Centro – Italia, decisive sono risultate, difatti, la prontezza d'intervento del S.A.G.F. e la capacità di far pervenire in loco, in tempi assolutamente ristretti, uomini e mezzi provenienti da Stazioni dislocate sull'intero arco alpino.

Sul sito internet www.gdf.gov.it  – area "Concorsi On line" è possibile prendere visione del bando e acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sui concorsi e sul Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.

Pubblicato in Lavoro Emilia

Attività a tutela del mercato vinicolo da parte della Guardia di Finanza di Bologna e dell'Ispettorato Repressione Frodi del MIPAAF. Sequestrati più di 600 ettolitri di prodotti vinosi ed eseguito il declassamento di vino pregiato DOCG, DOC e IGT in comune vino da tavola, per 4700 ettolitri.

Bologna 4 novembre 2017 - I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna e i locali funzionari dell'Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole, nel corso di un'attività di verifica congiunta condotta presso lo stabilimento di un'importante casa vinicola operante in Imola, hanno sottoposto a sequestro amministrativo più di 600 ettolitri di prodotti vinosi, già pronti per essere imbottigliati e destinati alla vendita al dettaglio, la cui presenza in cantina non trovava giustificazione nella contabilità aziendale superando le eccedenze consentite.

Oltre al sequestro del vino, il cui valore commerciale ammonta a circa un milione di euro, è stata applicata una sanzione amministrativa di oltre 50.000 euro prevista per le violazioni di questa specie dalla specifica normativa di settore

A seguito delle discrasie riscontrate nel corso del confronto tra la qualità delle giacenze fisiche e quelle delle giacenze contabili, il personale dell'Ispettorato Repressione Frodi, con l'ausilio delle fiamme gialle del Nucleo di Polizia Tributaria, ha proceduto altresì al declassamento/riclassificazione di ulteriori 4700 ettolitri di prodotti vinosi, da una categoria superiore ad una di livello inferiore, fino ad arrivare al comune vino da tavola.

I controlli svolti sono stati indirizzati a verificare la corretta applicazione dell'unica legge di riferimento in materia, il Testo Unico del Vino, entrato in vigore alla fine dello scorso anno, che consta di 90 articoli e consente, attraverso delle disposizioni normative precise, di salvaguardare un settore ad altissimo rischio di frodi, anche per gli aiuti che la Comunità Europea elargisce ai produttori nazionali e di monitorare un mercato che oggi vale più di 14 miliardi di euro, con un export che supera i 5,5 miliardi.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

La Sezione Antiterrorismo della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, a seguito di indagini svolte dai finanzieri del Comando Provinciale reggino in collaborazione con l'Ufficio Antifrode della Dogana di Gioia Tauro, ha disposto il sequestro di un ingente quantitativo di tramadolo sbarcato al porto gioiese, proveniente dall'India e diretto in Libia.

L'input investigativo è partito dal II Gruppo della Guardia di Finanza di Genova che nell'ambito di una operazione dello scorso maggio, aveva proceduto ad un analogo sequestro nel porto del capoluogo ligure.

La vendita al dettaglio del farmaco sequestrato avrebbe fruttato circa 50 milioni di euro, in quanto ciascuna pastiglia, sul mercato nero nord africano e medio orientale, viene venduta a circa 2 Euro.

Il tramadolo è una sostanza oppiacea sintetica, il cui uso è stato ripetutamente accertato negli scenari di guerra mediorientali, tanto da essere soprannominato "droga del combattente", essendo questo utilizzato sia come eccitante, sia per aumentare le capacità di resistenza allo sforzo fisico.

Secondo le informazioni condivise con fonti investigative estere, il traffico di tramadolo sarebbe gestito direttamente dall'IS (DAESH), al fine di finanziare le attività terroristiche che l'organizzazione pianifica e realizza in ogni parte del mondo e che parte dei proventi illeciti derivanti dalla vendita di tale sostanza, sarebbero destinati a sovvenzionare gruppi di eversione e di estremisti operanti in Libia, in Siria ed in Iraq.

L'operazione si è avvalsa infatti anche della preziosa collaborazione della D.E.A. americana e della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga presso il Ministero dell'Interno e del supporto del Comando Generale della Guardia di Finanza.

Pubblicato in Cronaca Emilia

La Guardia di Finanza di Bologna ha sottoposto a sequestro 2980 capi di abbigliamento e mq 1985 di tessuto contraffatti recanti il marchio "Burberry" nel corso di due interventi effettuati nei giorni scorsi nei confronti di un esercizio commerciale situato in città, in zona Bolognina, ed un centro di produzione avente sede in Carmignano (PO).

Nello specifico, all'esito del primo intervento effettuato in località Bolognina è stato possibile risalire al fornitore di parte dell'abbigliamento sottoposto a sequestro avente sede nella zona industriale di Prato, ove sono stati sequestrati ulteriori capi di abbigliamento già confezionati, nonché un quantitativo di tessuto già pronto per la lavorazione.

Secondo gli accertamenti compiuti dai militari del II Gruppo di Bologna, il tessuto e i capi di abbigliamento, tutti di ottima fattura riproducenti il marchio ed i tipici elementi stilistici coperti da privativa industriale riconducibili alla nota casa di moda "Burberry", sarebbero stati destinati a rifornire vari negozi presenti nel territorio e in alcuni casi anche destinati all'esportazione, oltreché al commercio abusivo nel centro storico del capoluogo emiliano.

Il valore della merce, secondo stime prudenziali, è di circa duecentomila euro.
I titolari delle due ditte, di etnia cinese, sono stati denunciati a piede libero per il reato di contraffazione. Nel corso dell'intervento, inoltre, i finanzieri hanno acquisito la documentazione contabile al fine di ricostruire il flusso di approvvigionamento e di vendita della merce.

La contraffazione e il commercio di prodotti non genuini alimentano il sommerso, alterando le regole della libera concorrenza e del mercato minano di fatto la sicurezza economico-finanziaria del Paese, danneggiando il mercato e sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Approfittando dei problemi psicofisici di una coppia di sorelle ultranovantenni, sole e senza alcun familiare, un consulente finanziario C.P.L. italiano ma nato in sudamerica, impiegato di un noto Istituto di Credito, si appropriava indebitamente del loro patrimonio.

Nel tempo, avvalendosi del rapporto fiduciario consolidatosi negli anni, il professionista aveva sottratto ingenti somme di denaro alle due anziane, in parte utilizzato per acquistare un immobile, e facendosi nominare erede universale di tutti i loro beni.

I finanzieri del II Gruppo della Guardia di Finanza di Bologna, partiti da una denuncia, hanno avviato complessi e mirati accertamenti bancari che hanno consentito di denunciare il consulente alla locale Procura della Repubblica per il reato di circonvenzione di incapace.
Lo sviluppo delle investigazioni, le puntuali indagini finanziarie e le perquisizioni svolte dai militari hanno fatto emergere un quadro allarmante ed evidenziato come l'uomo abbia ottenuto nel tempo la fiducia delle anziane e la piena disponibilità del patrimonio personale delle vittime comportando la necessità del sequestro preventivo d'urgenza di conti correnti, titoli e polizze per più di 430.000 euro, oltre un immobile del valore di circa 90.000 euro, al fine di interrompere l'illecita attività.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, avallando quindi le ipotesi investigative dei finanzieri e tenuto conto della gravità della condotta, nel convalidare il sequestro preventivo d'urgenza, ha disposto anche l'applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti dell'indagato.
Sono al vaglio degli investigatori ulteriori posizioni di correntisti/investitori gestiti dal consulente.

Senza sosta, dunque, l'impegno degli uomini e delle donne della Guardia di Finanza di Bologna che con il ruolo di polizia economico-finanziaria, mira anche a tutelare i risparmiatori ed in particolar modo i soggetti più deboli tra cui gli anziani che più frequentemente sono esposti a truffe e raggiri con serio pericolo per i risparmi di una vita.

Pubblicato in Cronaca Emilia