Deliberati contributi per oltre 19 milioni di Euro
Fondazione Cariparma: approvato il Bilancio di esercizio 2020
Rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale
Con voto unanime del Consiglio Generale, è stato approvato il Bilancio 2020 di Fondazione Cariparma, esercizio che evidenzia contributi deliberati per un totale di Euro 19.206.243 su un complessivo di 293 interventi.
Tale importo è rappresentato secondo le tre macro aree di intervento della Fondazione: Servizi alla Persona (11.297.792 Euro, pari al 58,8%), Arte e Ambiente (6.588.451 Euro, pari al 34,3%) e Ricerca scientifica e tecnologica (1.320.000 Euro, pari al 6,9%).
Come per gli esercizi precedenti, la Fondazione ha destinato alla macro area “Servizi alla Persona” la quota maggiore delle proprie risorse, sostenendo iniziative - anche a fronte dell’emergenza covid-19 - nell’ambito della salute pubblica, del welfare di comunità, della disabilità, dell’educazione ed istruzione.
Nella stessa seduta, il Consiglio Generale ha completato l’iter statutario previsto per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, organi giunti a scadenza con l’approvazione del Bilancio 2020.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione (che resterà in carica sino all’approvazione del bilancio 2023) vede riconfermati la Dott.ssa Maria Laura Bianchi (che ha assunto la carica di Vice Presidente), il Dott. Giovanni Fracasso e l’Arch. Daniele Pezzali, mentre figura come nuova nomina la Sig.ra Marcella Saccani (già in passato Consigliere di Amministrazione e Vice Presidente della Fondazione).
Il nuovo Collegio Sindacale vede riconfermata la presenza del Dott. Andrea Gemmi (che ne assume la carica di Presidente) mentre figurano come nuove nomine la Dott.ssa Veronica Tibiletti ed il Dott. Roberto Perlini (già in passato sindaco effettivo e Presidente del Collegio Sindacale della Fondazione).
Il Consiglio Generale, nell’augurare ai nuovi membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale una proficua attività al servizio della Comunità parmense, ha espresso un sentito ringraziamento e un vivo apprezzamento per il lavoro svolto dalla Vice Presidente uscente, Prof.ssa Anna Mazzucchi, non più rinnovabile al termine dei due mandati consecutivi appena svolti. Un analogo ringraziamento per la generosa e professionale attività è stato rivolto ai membri uscenti del Collegio Sindacale, la Dott.ssa Paola Ragionieri e il Dott. Giovanni Massera, anch’essi non più nominabili per somma di mandati consecutivi.
«L’opera di coesione sociale evidenziata anche dal profilo dell’esercizio 2020 - sottolinea il Presidente Franco Magnani – è una finalità che Fondazione Cariparma ha abbracciato e costruito negli anni, contribuendo a creare una comunità più forte e solidale, capace di affrontare i sacrifici del presente e di guardare con più fiducia alla ripartenza economica e sociale»
A breve il Bilancio 2020 sarà consultabile all’indirizzo www.fondazionecrp.it.
Fatturato a 630 milioni, in crescita del 5% rispetto alle previsioni di chiusura del bilancio 2020, 23 milioni di euro di investimenti, con un focus particolare su formazione e rigenerazione delle competenze, quattro driver di sviluppo: digitalizzazione, smart working, sostenibilità, green economy. Sono i dati principali contenuti nel budget 2021 di Coopservice, uno dei principali player servizi integrati di facility, con circa 17 mila dipendenti, di cui oltre 1.500 all’estero.
Il Consiglio riunito in modalità mista, in parte in presenza, in parte in teleconferenza.
Bilancio solido, che permette di confermare la programmazione di tutti i lavori sulle strade e nelle scuole. La minoranza lamenta scarso coinvolgimento nelle decisioni.
Un aiuto per calcolare il complesso tax rate dal Consiglio e Fondazione Nazionale dei Commercialisti.
Roma 27 agosto 2019 - Un’analisi degli effetti fiscali derivanti dall’adozione dei nuovi principi contabili nazionali per aiutare i professionisti a calcolare il complesso tax rate dei soggetti OIC adopter alla luce del mutato contesto normativo. Questo il filo conduttore del documento “La fiscalità delle imprese OIC Adopter” pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti per risolvere i principali dubbi sorti tra i professionisti e gli operatori in questa prima fase di applicazione della nuova disciplina.
Il decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 139, in attuazione della direttiva 2013/34/UE, ha innovato, in modo significativo, le disposizioni recate dal Codice civile relative alla redazione del bilancio e alla comunicazione finanziaria, con effetti dai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio a partire dal 1° gennaio 2016. Ne è conseguito, l’adeguamento dei principi contabili nazionali redatti dall’Organismo Italiano di Contabilità. Il coordinamento della disciplina in materia di IRES e IRAP con le nuove disposizioni civilistiche relative alla redazione del bilancio ed i nuovi principi contabili nazionali è stato effettuato con l’art. 13-bis del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, convertito con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2017, n. 19. Con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 3 agosto 2017 sono state infine emanate le disposizioni di attuazione della disciplina relativa alle ricadute fiscali delle nuove norme in materia di bilancio e dei nuovi principi OIC.
Nel documento, dopo una sintesi delle principali novità in ambito civilistico, sono analizzate le casistiche che possono manifestarsi con maggiore frequenza in sede di passaggio alle nuove disposizioni e che hanno riflessi nella determinazione delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive. In particolare, sono trattati i seguenti temi: principio di derivazione rafforzata; eliminazione della sezione straordinaria del conto economico;fatti intervenuti tra la fine dell’esercizio e la data di approvazione del bilancio; obbligazioni convertibili e finanziamenti infruttiferi da parte di soci; azioni proprie; strumenti finanziari derivati;regime fiscale delle commesse e degli interessi passivi; errori contabili; effetti ai fini dell’agevolazione dell’Aiuto alla Crescita Economica (ACE); regime transitorio.
Il documento completo è disponibile online sul sito della Fondazione Nazionale dei Commercialisti ( www.fondazionenazionalecommercialisti.it oppure è scaricabile in allegato )
Il Consorzio Parmigiano Reggiano chiude un anno da record per produzione e investimenti in comunicazione. Ricavi a 33.938.186 euro contro i 27.524.402 del 2017 (+ 23,3%).
Parma, 3 aprile 2019 – Si è tenuta oggi a Parma l'Assemblea generale dei consorziati del Parmigiano Reggiano durante la quale il Consorzio ha approvato all'unanimità il bilancio consuntivo 2018. Un anno da record sotto tanti punti idi vista, che ha visto crescere di pari passo produzione, ricavi e investimenti in comunicazione e marketing.
L'Assemblea si è svolta nell'Auditorium Paganini e ha visto una grande partecipazione di tutte le province del comprensorio: 163 produttori che rappresentano il 49% del totale dei caseifici del Parmigiano Reggiano.
Il bilancio 2018 evidenzia un incremento della produzione pari a 49.131 forme: 1,35% in più rispetto al 2017. Un record assoluto per il Parmigiano Reggiano che chiude l'anno con 3.699.695 forme prodotte contro le 3.650.562 dell'anno precedente. Sono conseguentemente aumentati i ricavi – 33.938.186 euro contro i 27.342.402 del 2017 - che derivano principalmente dai contributi che i caseifici devono versare al Consorzio per produrre la Dop.
"Il 2018 è stato un anno di consolidamento – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – nel quale abbiamo gestito positivamente una rilevante crescita della produzione. Un banco di prova importante perché il prezzo medio alla produzione ha tenuto e si è attestato intorno ai 10 euro al chilogrammo (Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, prezzo medio alla produzione nell'anno 2018). L'intero comparto ha reagito positivamente all'incremento dell'offerta grazie agli investimenti in marketing e comunicazione che hanno contribuito a creare nuovi spazi di mercato in Italia e all'estero".
"Nel 2018 – continua Bertinelli – è entrato in vigore il nuovo Disciplinare di produzione portando cambiamenti importanti, primo tra tutti l'indicazione dell'età del prodotto in etichetta. I controlli h24 sulle linee di grattugia sono entrati a regime e il Piano di Regolazione dell'offerta ha centrato l'obiettivo per il quale era stato disegnato, creando le giuste condizioni di mercato".
Il 2018 sarà ricordato anche per il rilancio degli investimenti in marketing e comunicazione che hanno raggiunto la cifra record di € 20,9 milioni di euro contro i 15,2 del 2017. Investimenti che rappresentano una delle leve fondamentali per sostenere l'incremento della produzione tramite lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero.
È aumentato anche l'export che ha superato quota 40%.
Il Consorzio diffonderà i dati economici del comparto in una conferenza stampa che si terra lunedì 15 aprile alle ore 11.00 nella Sala Blu di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Valori di Milano.
Busseto, 2 gennaio 2018 - Approvato nell'ultimo Consiglio Comunale dell'anno 2017 il bilancio di previsione per il triennio 2018-2020, per la prima volta dopo anni, nelle tempistiche prefissate.
In particolare quest'anno, il decreto di legge 50/2017 prevede, per gli enti locali che approveranno il bilancio entro il 31/12/2017, una riduzione dei vincoli di spesa. "I continui tagli ai trasferimenti agli Enti locali e quindi una riduzione costante delle risorse finanziarie, ci grava di un compito sempre più arduo e difficoltoso nel garantire ai cittadini servizi adeguati e di qualità. Siamo perciò chiamati – ha chiarito l'assessore al bilancio Stefano Capelli - ad un costante impegno volto al contenimento dei costi, razionalizzare la spesa per ricavare risorse da destinare a servizi e investimenti, concretizzando le linee programmatiche e i programmi operativi dell'Ente come ampiamente descritto nelle Sezioni Strategiche ed Operative del DUP 2018/2020 presentato lo scorso Consiglio Comunale".
Avendo approvato il bilancio nei tempi stabiliti il Comune di Busseto non avrà vincoli per le spese su studi ed incarichi di consulenza; spese per le relazioni pubbliche, convegni, pubblicità e rappresentanza; sponsorizzazioni e attività di formazione. Per quello che riguarda le entrate in materia di Imu, Tasi ed Irpef la manovra tributaria rimane invariata rispetto allo scorso anno.
Per quello che riguarda il fondo crediti dubbia esigibilità l'Amministrazione ha deciso di mantenerlo calcolato con i parametri precedenti al bilancio di previsione approvato in Senato lo scorso 23 Dicembre che ne ha abbassato le percentuali: si tratta di un fondo destinato a coprire la mancata riscossione di entrate incerte ed è stato stimato in 335.000€, oltre 100.000€ rispetto allo scorso anno.
Le spese riguardanti gli investimenti sono previste per il 2018 in 1.899.756€ e riguarderanno, oltre all'inizio del III stralcio della tangenziale, la valorizzazione del centro storico, gli interventi sull'illuminazione pubblica, la sistemazione straordinaria delle strade, la manutenzione straordinaria del patrimonio comunale, interventi antisismici edifici scolastici. "Non sarà possibile – sottolinea l'Assessore – utilizzare l'avanzo di Amministrazione presunto non vincolato (che si potrebbe quantificare in circa 440.000 euro) fino al momento di approvazione del rendiconto, poiché i trasferimenti in conto capitale ed i contributi agli investimenti devono essere iscritti nel bilancio dell'ente secondo la loro esigibilità".
La spesa per ammortamento mutui e prestiti, risulta essere inferiore di oltre 30.000€ rispetto alle previsioni dello scorso anno grazie a riduzioni volute fortemente da questa giunta e scadenze naturali, mentre la copertura per i servizi a domanda individuale, è salita al 63,44%. "Desidero ringraziare – conclude Capelli – l'ufficio che si è occupato della redazione del bilancio e che ha lavorato incessantemente per poter approvare il bilancio entro i termini previsti dal decreto".
Sono stati resi noti ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, i dati dell'attività della Polizia di Stato in provincia di Modena riferibili tanto alla Questura quanto ai Commissariati distaccati di P.S. di Carpi, Mirandola e Sassuolo.
Persone arrestate: N. 346 rispetto alle 251 del 2016
Persone indagate in tato di libertà: 1980 rispetto alle 1833 del 2016
Controlli straordinari del territorio N. 520 equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine rispetto ai 465 del periodo precedente: particolare attenzione è stata profusa nei confronti delle criticità rilevate in viale Gramsci.
Contrasto all'immigrazione clandestina: N. 247 espulsioni dal T.N. rispetto alle 226 del 2016;
Ordini del Questore 193 rispetto ai 143 del 2016;
Trattenimenti ai C.I.E. 6 rispetto ai 4 del 2016;
Accompagnamenti in frontiera 42 rispetto ai 38 del 2016;
Attività amministrativa
Permessi di soggiorno rilasciati N. 27454 rispetto ai 26491 del 2016;
Passaporti rilasciati: 21634 rispetto ai 21335 del 2016;
Porti di fucile rilasciati: 2071 rispetto 2335 del 2016.
Ordine sicurezza pubblica
Nel 2017 sono stati predisposti 2130 dispositivi per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, in tale contesto devono ricordarsi i gravosi servizi connessi alla visita pastorale di papa Francesco in Carpi e Mirandola; le due visite del Presidente della Repubblica Mattarella a Carpi e Mirandola e il noto evento del concertone di Vasco Rossi. Particolarmente significativi ed impegnativi i servizi di Ordine Pubblico connessi alle note vicende legate al settore della lavorazione delle carni ed alle iniziative di protesta connesse.
Delittuosità
In linea generale il numero dei delitti cala del 9% in ambito provinciale. Del 4% le rapine e dell11% i furti.
Per quanto riguarda invece i delitti rilevati dalla Polizia di Stato i furti passano da 4113 del 2016 a 3792 (furti con destrezza da 455 a 340; furti in abitazione da 1022 a 1083; furti in esercizi commerciali da 506 a 447; furti su auto in sosta da 685 a 589; furti di autovetture da 65 a 56); le ricettazioni passano da 69 del 2016 a 46 dell'anno corrente; in calo anche le truffe passate da 237 a 210.
Aumenta il numero delle persone deferite in stato d'arresto e a piede libero per reati inerenti gli stupefacenti attestati nel 2017 a 125 soggetti rispetto ai 79 del 2016.
Le sostanze stupefacenti sequestrate nel 2017 sono state:
cocaina kg. 4.200;
eroina kg. 6,611;
marijuana kg. 109.800;
hashish kg 11,700.
Tra le operazioni di maggiore rilievo si ricorda l'arresto per estorsione di un noto sindacalista responsabile di estorsione in danno di imprenditori operanti nel settore delle carni; l'individuazione dei responsabili dei tre omicidi avvenuti nel corso del 2017 avvenuti in due circostanze nel capoluogo ed in una circostanza a Sassuolo; l'individuazione ed arresto di una gang di albanesi dedita alla consumazione di furti in appartamento sul territorio provinciale con successivo arresto di 10 soggetti responsabili di numerosi furti; l'operazione Whine & Cheese con l'individuazione di una banda responsabile di furti di parmigiano reggiano ed altri prodotti tipici modenesi e da ultimo il grosso sequestro di stupefacente effettuato la settimana scorsa che ha consentito di arrestare un narcotrafficante e sequestrare oltre un quintale di stupefacente destinato ad altre piazze.
Protocolli per la legalità
Sono state sottoscritte con il Provveditorato agli Studi Provinciale tre iniziative in ambito educativo che porteranno a decine di incontri nelle scuole, alcuni già svolti, per promuovere le iniziative di legalità e contrastare le devianze giovanili.
In particolare si fa riferimento all'iniziativa #cuoriconnessi; il progetto Blue Box e il concorso PretenDiamo Legalità, a scuola con il Commissario Mascherpa.
Un'ultima ma non meno importante menzione va fatta alle celebrazioni del 150° anniversario dalla istituzione del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Carpi ed agli eventi che hanno interessato la città: il concerto della Banda della Polizia e la mostra fotografico\documentale presso il palazzo del Pio.
A tutti i presenti il Questore SANTARELLI ha augurato una felice conclusione del 2017 e buon inizio d'anno.
Approvato anche il Bilancio previsionale 2016, nonostante altri 28 mln di tagli (70 in quattro anni). Venduta la caserma Cc, finanziata oltre a Ponterosso anche la nuova scuola in via Fratelli Rosselli. Manghi: "Risultato straordinario, serve riforma strutturale che dia risorse certe per strade e scuole."
Reggio Emilia, 28 luglio 2016
E' un bilancio previsionale 2016 da 121 milioni di euro – 21,9 dei quali previsti per investimenti nonostante gli ulteriori 28 milioni che Palazzo Allende dovrà restituire allo Stato a causa della spending-review – quello che il Consiglio provinciale di Reggio Emilia ha approvato oggi pomeriggio (7 favorevoli, astenuti i 2 consiglieri di Terre reggiane), dopo il positivo passaggio di lunedì nell'Assemblea dei sindaci.
Per il presidente della Provincia Giammaria Manghi - che ne ha illustrato stamattina i contenuti alla stampa insieme al segretario generale Alfredo Tirabassi e alla dirigente del Servizio Bilancio Claudia Del Rio - "chiudere per il secondo anno con i conti in ordine" rappresenta un "risultato straordinario considerando le condizioni in cui abbiamo dovuto operare e un contesto nazionale che vede ben 15 Province che ancora non sono state in grado di approvare il consuntivo 2015".
La presentazione del Bilancio previsionale 2016 ha fornito anche lo spunto per una riflessione di metà mandato sul percorso verso l'approdo finale della riforma delle Province, avviatasi con la Legge Delrio del 2014, ed alla vigilia del referendum costituzionale del prossimo autunno.
"E' stato un biennio che ha ridefinito l'ente, le sue funzioni e la sua pianta organica, e questo Bilancio previsionale 2016 fa proprio il punto finale del dimezzamento della spesa per il personale che eravamo tenuti a rispettare, portandola dai 15 milioni del momento di entrata in vigore della Legge Delrio agli attuali 7,5 milioni", ha detto il presidente Manghi, precisando che il personale nello stesso periodo è sceso da 356 a 222 persone, "compresi alcuni dipendenti in comando e altri prossimi alla pensione e, soprattutto, senza alcun esubero".
"Al di là della soddisfazione, resta in ogni caso un problema strutturale di finanziamento delle Province o, se passerà il referendum, delle Aree vaste, perché noi comunque abbiamo esaurito ogni bonus e ci siamo giocati tutte le carte che avevamo a disposizione per fronteggiare un taglio di altri 28 milioni, dopo la quarantina del triennio precedente, in termini di spending-review", ha aggiunto il presidente ricordando come "comunque questo bilancio, che ancora una volta è annuale e non triennale come sempre avvenuto, sia stato possibile grazie a due eventi straordinari: l'eliminazione da parte del Governo delle sanzioni per il mancato rispetto del Patto stabilità, e una virtuosa gestione dell'ente che ci ha permesso di utilizzare un avanzo libero di oltre 4 milioni per il perseguimento del pareggio di bilancio".
I tagli dello Stato
A rendere esplicite le difficoltà in cui anche la Provincia di Reggio Emilia ha dovuto ad operare – oltretutto in un contesto normativo in continua evoluzione – bastano i numeri del sacrificio richiesto in termini di restituzioni allo Stato per la spending-review: 28,7 milioni dopo i 21,8 dello scorso anno, gli 11,4 del 2014 e i 7,6 del 2013. In totale, quasi 70 milioni di tagli negli ultimi quattro anni a fronte di una media di 2 milioni annui del periodo 2007-2012.
A questo si aggiunge il progressivo calo delle entrate tributarie – che sono fondamentalmente rappresentate da Rc-auto e Imposta provinciale di trascrizione (Ipt) – scese dai 49,2 milioni del 2012 ai 45,3 del Bilancio previsionale 2016.
Gli investimenti
"Ciò nonostante, anche per il 2016 abbiamo previsto investimenti per 21,9 milioni di euro, in massima parte destinati a edilizia scolastica e universitaria (8,1 mln), mobilità e conservazione strade (7,1) e nuove infrastrutture stradali (5,6)" - ha annunciato il presidente Manghi - Questo è stato possibile grazie a leve finanziarie inedite e purtroppo non facilmente ripetibili per una Pubblica amministrazione, a partire dalla vendita del nostro patrimonio immobiliare: proprio ieri siamo andati a rogito per la cessione della caserma dei carabinieri di corso Cairoli a Investimenti Immobiliari Italiani Sgr, la società di gestione di fondi comuni di investimento immobiliare istituita nel 2013 dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, per 2,4 milioni di euro, che si aggiungono agli 1,6 milioni della vendita dei magazzini ex Car".
Ora la Provincia proverà a promuovere anche la cessione di due edifici tanto storici quanto preziosi, che potrebbero insieme fruttare altri 8 milioni: l'ex Ospedale psichiatrico giudiziario, "un complesso cruciale per l'assetto e la qualificazione della città", e Palazzo Trivelli in via San Giovannino.
Fondamentale anche il sostegno avuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha consentito il finanziamento di due importanti opere pubbliche prese in carico dalla precedente amministrazione: "Oltre al secondo stralcio della Variante di Ponterosso a Castelnovo Monti, grazie a 2,4 milioni della Regione - che si sommano a 1,8 milioni che avevamo accantonato e a 900.000 euro di parte del ricavato della vendita della caserma – abbiamo coperto dal punto di vista finanziario anche la nuova scuola di via Fratelli Rosselli destinata a ospitare il "Secchi" così da dare più spazi al Polo di via Makallé".
Province o Aree vaste, servono risorse certe
"Ma se sul fronte delle scuole sono comunque garantiti investimenti significativi grazie anche ai mutui Bei, che consentiranno tra l'altro il raddoppio del "Gobetti" di Scandiano, o alla nostra decisione di sforare il Patto di stabilità che permetterà l'adeguamento sismico del liceo "Chierici" di Reggio, altrettanto non si può dire per l'altra nostra funzione fondamentale, ovvero la manutenzione e, dunque, la sicurezza delle strade – ha affermato Manghi – Stiamo per appaltare opere per circa 2 milioni, ma sono risorse insufficienti a garantire la manutenzione a cui siamo abituati sui circa mille chilometri di strade provinciali".
"Credo sia assolutamente indispensabile una modifica di natura strutturale del sistema di finanziamento degli enti di secondo grado delineati dalla riforma che, Provincia o Area vasta che siano dopo il referendum, dovranno comunque continuare a garantire innanzitutto la sicurezza di strade e scuole e, dunque, dei cittadini - ha concluso il presidente Manghi – Condivido il percorso che si è ipotizzato per rinunciare a entrate tributarie dirette come Rc-auto e Ipt, anche perché le imposte sono proprie di un ente eletto direttamente dai cittadini e noi non lo siamo più, e surrogare questa mancate entrate con finanza derivata, assegnando alle Province le risorse necessarie a provvedere alle proprie funzioni, sulla base di costi standard ed effettive esigenze".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)