La "Iolanda Gazzerro" si trasferisce nell'area riqualificata dell'Aem. La Regione ha investito nel complesso oltre 6 milioni di euro sostenendo progetti finanziati dai fondi europei Por-Fesr. L'assessore regionale Costi: "Nuova energia dall'industria culturale e ricreativa".
Modena, 19 marzo 2018
Una nuova casa nella vecchia fabbrica dell'energia di Modena. La "Scuola di teatro Iolanda Gazzerro", laboratorio permanente per gli attori di Emilia-Romagna Teatro Fondazione (Ert), si trasferisce dall'ex chiesa di San Paolo all'ex Centrale Aem in viale Buon Pastore, dopo il recupero e la riconversione dello spazio industriale. Alla presentazione della nuova sede modenese della scuola e delle attività formative 2017-18, sono intervenuti il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, il presidente Emilia-Romagna Teatro Fondazione Giuliano Barbolini, il direttore della scuola di teatro "Iolanda Gazzerro" Claudio Longhi, nonché Francesco Gazzerro, presidente dell'omonima associazione.
La struttura recuperata, costruita nel 1912, è stata la sede di Aem, Aziende elettriche municipalizzate, punto di trasformazione dell'elettricità che arrivava dalla vicina centrale Adige Garda per l'alimentazione della rete tramviaria cittadina. Nel 2017 il complesso industriale è stato riqualificato e l'intervento di rigenerazione urbana proseguirà nell'adiacente ex Centrale Enel, nel contesto del più ampio intervento di recupero del comparto ex Amcm. Su questo progetto la Regione ha investito oltre 6 milioni di euro di fondi europei sugli assi "Città sostenibili, intelligenti e attrattive, valorizzazione delle risorse culturali e promozione della low carbon economy".
"Una rigenerazione urbana- ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi- che recupera e rilancia un pezzo di storia della città contribuendo ad alimentare interessi culturali e turistici e ad aumentare l'attrattività del nostro territorio. L'insediamento della scuola di teatro di Ert in questo spazio innovativo comincia a dare forma al grande progetto del 'Laboratorio Aperto' sul tema cultura, spettacolo, creatività. L'obiettivo è creare un polo aperto al pubblico, uno spazio in cui fare impresa e punto di incontro perprofessionisti, start up e istituzioni, aperto ai cittadini che avrà ricadute positive anche in termini di occupazione".
Al primo piano dello storico edificio ha trovato sede la Scuola di Teatro di Ert, diretta da Claudio Longhi, con il corso "Allievo attore", secondo livello di un percorso professionalizzante triennale. La Scuola, che deve il suo nome a Iolanda Gazzerro in memoria del suo contributo per la formazione e per la passione per l'arte e per il teatro, nasce nel 2015 con l'obiettivo di formare interpreti internazionali, forti di una tradizione scenica nazionale, capaci di affrontare anche mondi teatrali diversi senza rinunciare alla propria identità. Giovani artisti in grado di rispondere al ruolo che l'attore, investito di nuove responsabilità etiche, estetiche e culturali, è chiamato ad assumere oggi: non solo ottimi professionisti dello spettacolo ma anche operatori-cittadini attivi, in grado di farsi carico della promozione culturale nel proprio territorio e nelle comunità locali ma anche all'estero.
L'offerta formativa di Ert Fondazione si articola su due livelli di intervento. Il primo è un percorso professionalizzante triennale dedicato a giovanissimi aspiranti attori, che si propone di fornire agli allievi competenze altamente qualificate per affrontare la complessità del mondo teatrale contemporaneo. Un percorso di specializzazione, proposto a cadenza annuale, dedicato a giovani attori già professionisti, affidato ogni volta a un maestro internazionale che li conduca fino alla messa in scena di uno spettacolo.
I corsi della Scuola sono approvati dalla Regione Emilia-Romagna e co-finanziati dal Fondo sociale europeo, finanziamento che consente di fornire un servizio gratuito per gli allievi, selezionati con bando pubblico, e sono realizzati in partenariato con Università di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione Collegio San Carlo di Modena e Fondazione teatro Comunale di Modena.
Fonte: Regione ER
Turismo. La Russia guarda all'Emilia-Romagna: nel 2017, +20% le presenze e +25% gli arrivi. Il presidente Bonaccini alla Mitt di Mosca: "Con le nostre eccellenze abbiamo tutte le carte in regola per continuare a crescere"
Inaugurata la 'Moscow international travel & tourism exhibition' insieme all'ambasciatore italiano Pasquale Terracciano. Numerosi gli appuntamenti, fra cui la presentazione all'Ambasciata d'Italia a Mosca delle nuove proposte-vacanza 2018. Operativo lo stand coordinato da Apt Servizi
Bologna – Con alle spalle un 2017 record - quasi 57 milioni di presenze (+6,3% rispetto al 2016) e oltre 12,8 milioni di arrivi (+7,1%) – l'Emilia-Romagna presenta al mercato russo la propria offerta turistica.
Con la Costa, le spiagge emiliano-romagnole a portata di famiglie con animatori per bambini e ragazzi che parlano russo; un reticolo di borghi lungo la via Emilia dove assaporare, oltre alle atmosfere antiche, le eccellenze enogastronomiche della Food Valley con 44 prodotti Dop e Igp. L'Appennino, e un'offerta culturale che poggia su più di 500 musei e oltre 100 teatri storici, con in più i percorsi della Motor Valley dedicati ai motori e quelli della Wellness Valley dedicati al benessere. Due porte di accesso, gli aeroporti di Bologna e Rimini, per raggiungere facilmente la propria destinazione con voli giornalieri dalle principali città russe.
L'Emilia-Romagna è infatti presente a Mosca alla Fiera Mitt (Moscow international travel & tourism exhibition), dal 13 al 15 marzo, con una delegazione guidata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Allo stand nell'area Enit coordinato da Apt Servizi Emilia-Romagna è previsto un fitto calendario di incontri con l'obiettivo di proporre la ricchezza del prodotto turistico emiliano-romagnolo e le novità 2018 pensate proprio per il mercato russo.
"L'Emilia-Romagna- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- guarda anche al mercato russo con le proprie eccellenze turistiche: la Riviera romagnola, le città d'arte, i prestigiosi festival musicali, i percorsi enogastronomici della Food Valley, gli itinerari della Motor Valley - con circuiti, i marchi più famosi nel mondo (Ferrari, Ducati, Lamborghini, Maserati, per citarne alcuni), i loro musei industriali e i luoghi della progettazione e produzione di auto e moto prestigiose che diventano luoghi visitabili per tutti, appassionati e non solo - e la Wellness Valley, il nostro distretto del benessere. Siamo convinti di poter accogliere nel migliore dei modi un turismo che continua a premiarci: nel 2017, i viaggiatori russi sono aumentanti del 25,3% per quanto riguarda gli arrivi e del 19,7% per le presenze. Numeri che contiamo di vedere aumentare ancora nei prossimi anni".
Il presidente Bonaccini, dopo l'inaugurazione della fiera questa mattina con l'ambasciatore d'Italia Pasquale Terracciano, il direttore Enit, Giovanni Bastianelli, e Mikhail Kusnirovich (ospite d'onore, imprenditore e proprietario dei Magazzini Gum), ha incontrato i giornalisti delle principali testate di settore (da Profi Travel a Izvestia) e Marisa Florio, direttore della Camera di Commercio Italo-Russa a Mosca (Ccir).
Nel pomeriggio, Bonaccini sarà presente alla conferenza stampa dove saranno presentate le novità della stagione 2018 del tour operator russo Pac Group, leader del mercato con oltre 36 mila arrivi (+23% rispetto al 2016) e oltre 125 mila presenze (+30%) generate in Emilia-Romagna lo scorso anno e prevede un ulteriore sviluppo del mercato del 25% nel 2018.
Più tardi, all'Ambasciata d'Italia a Mosca, nuova presentazione delle proposte-vacanza 2018 alla stampa turistica russa: dopo l'indirizzo di saluto del nuovo ambasciatore, Pasquale Terracciano, l'intervento del presidente Bonaccini.
Per la giornata di domani è invece organizzato il workshop tra gli 11 seller emiliano-romagnoli e una trentina di tour operator russi nella sede di "Eataly Mosca" che terminerà con una cena a buffet con prodotti tipici regionali di eccellenza.
L'obiettivo, dell'azione promozionale regionale in occasione della Mitt, è quello di incrementare i risultati 2017 che, secondo i dati provvisori elaborati da Trademark Italia per l'Osservatorio sul Turismo dell'Emilia Romagna, hanno registrato un aumento 25,3% (203.500) di arrivi di turisti russi e del 19,7% (1.074.000) delle presenze.
Altrettanto buoni i dati 2017 degli aeroporti, con lo scalo "Fellini" di Rimini che ha chiuso l'anno con un totale di 218.388 passeggeri russi (con un incremento del 31,05% rispetto all'anno precedente), mentre al "Marconi" di Bologna sono stati 155.366 i passeggeri totali dalla Russia (19,2% rispetto al 2016). Diversi i voli charter settimanali dalla Russia in arrivo al "Fellini": sono 4 quelli invernali da Mosca mentre, con l'orario estivo, ci saranno 11 voli da Mosca, 6 da San Pietroburgo, uno da Krasnodar.
A Bologna, tutto l'anno, ci sono 2 voli di linea al giorno Aeroflot da Mosca Sheremetyevo, che diventeranno 3 al giorno a partire dal 13 luglio 2018. Sono poi sei le nuove destinazioni russe che, da aprile, saranno collegate al "Marconi" di Bologna con voli di linea diretti (il sabato con la compagnia aerea Ural): Mosca Domodedovo, Samara, Kazan, Ekaterinburg, Krasnodar e Rostov./BB
Le foto: dell'inaugurazione con il presidente Bonaccini, l'ambasciatore Terracciani e Kusnirovich Mikhail e il taglio del nastro con il direttore Enit, Bastianelli
Maltempo. Ancora allerte arancione e gialla per piogge e frane: sotto controllo le piene dei fiumi. Quindici persone evacuate tra il bolognese e il riminese con la frana di Gaggio Montano (Bo) osservata speciale.
Bologna, 12 marzo 2018
Ancora un week end di maltempo in Emilia-Romagna che tra domenica 11 marzo e oggi ha visto cadere in ampie zone della regione, soprattutto sulla fascia appenninica centro occidentale, pioggia per più di 50 mm in sei ore con punte superiori a 70 mm.
Impegnati a portare aiuto alla popolazione e nella sorveglianza idraulica 141 volontari di protezione civile (oltre 800 dal 21 febbraio) e i vigili del Fuoco che hanno risposto a una quarantina di chiamate tra segnalazioni di frane, alberi pericolanti e allagamenti.
Ancora osservata speciale la frana di Gaggio Montano nel bolognese che ha provocato la chiusura della linea ferroviaria Porrettana a causa dell'evoluzione della piena del Reno. L'entità reale del danno sarà valutabile solo dopo il ritorno dei livelli idrometrici a valori ordinari.
Il monitoraggio segnalava incrementi nella velocità di movimento del terreno che ora si attesta sui 200 mm/ora. Tra il pomeriggio e la sera di ieri è stato chiuso il cantiere e, come previsto dal Piano di protezione civile del Comune, sono state evacuate in via precauzionale altre nove persone (due erano già state allontanate nei giorni precedenti). A favorire le operazioni al lavoro anche una trentina di volontari di protezione civile del coordinamento di Bologna. La frana continua ad essere monitorata da tecnici dell'Area Reno Po di Volano dell'Agenzia, funzionari comunali, vigili del fuoco.
E un'altra frana, sempre nel comune e di Gaggio Montano, in località Campaccio, ha comportato l'interruzione della viabilità comunale.
Ancora nel bolognese è stata segnalata una frana in località Cà Bortolani di Montepastore, nel Comune di Monte San Pietro, al momento senza conseguenze.
Tra le altre situazioni critiche, a Lentigione, nel reggiano, dove a dicembre scorso è fuoriuscito l'Enza e l'argine appena ricostruito è in via di consolidamento, una trentina di volontari hanno lavorato sul fiume predisponendo circa 3.700 sacchetti di sabbia per i rialzi arginali e a presidio per la popolazione. I cittadini con abitazioni in prossimità degli argini sono stati seguiti e informati in tempo reale, anche dai volontari, sull'evoluzione della situazione.
Dal modenese sono giunte segnalazioni di dissesti e smottamenti a Palagano, Pavullo e Fanano, mentre nel riminese a Novafeltria (frana di Libiano) l'evoluzione del movimento franoso ha comportato la completa interruzione della viabilità con l'allontanamento di sei persone per l'isolamento di alcuni nuclei abitati. Altri dissesti si segnalano a Sant'Agata Feltria, Casteldelci, Pennabilli e Poggio Torriana.
Quasi tutti i corsi d'acqua dell'Emilia-Romagna hanno registrato superamenti di soglia tra la giornata e la notte di ieri. Nel dettaglio le piene hanno riguardato: Montone, Savio, Marecchia, Lamone, Bidente, Rabbi e Ronco (in Romagna), Reno e affluenti (Idice, Samoggia, Setta, Savena, Savena abbandonato, Quaderna), Secchia, Panaro, Enza, Parma, Baganza, Taro, Ceno, Cedra, Arda, Trebbia, Aveto.
Le piene stanno defluendo ovunque senza particolari problemi con il passaggio del colmo di piena del Reno dalla sezione di Cento, nel ferrarese, atteso nelle prime ore del pomeriggio.
Per tutta la giornata e per domani martedì 13 marzo (per la propagazione delle piene in corso), prosegue l'allerta arancione per criticità idraulica nella Pianura emiliana orientale e centrale e la Costa ferrarese (zone F e D) emessa dall'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, sulla base dei dati previsionali del Centro funzionale Arpae E-R.
Le deboli precipitazioni (meno di 10 mm nelle 24 ore) attese domani su tutta l'Emilia-Romagna, con possibili rovesci sui rilievi centrali - insieme all'apporto della fusione della neve - fanno mantenere il codice giallo per le piene anche sui bacini romagnoli ed emiliani orientali, pianura e costa romagnola, pianura emiliana orientale e costa ferrarese (aree A, B, C, E). Le precipitazioni si prevedono in esaurimento a partire dal settore occidentale nel pomeriggio di domani.
Per quanto riguarda il rischio frane è ancora allerta gialla per tutte le aree di collina e montagna.
Regione ER
Vaccini: in Emilia-Romagna tutto procede secondo la tabella di marcia. I percorsi di recupero dei bambini non in regola vanno avanti, senza necessità di deroga. Nessuna criticità per la scadenza del 10 marzo, che in regione riguarda casi limitati. L'assessore Venturi: "Aver giocato d'anticipo ci ha favorito".
Bologna - Nessuna criticità, in Emilia-Romagna, sugli adempimenti vaccinali: tutto sta procedendo secondo la tabella di marcia prevista e i percorsi di recupero dei bambini e dei ragazzi non ancora in regola stanno andando avanti, sulla base della programmazione definita dalle Aziende sanitarie.
Nessun problema previsto, quindi, neppure per la scadenza del 10 marzo, fissata dalla legge nazionale, perché non è la data entro cui avere adempiuto agli obblighi previsti, né tanto meno quella per interrompere la frequenza: in Emilia-Romagna, infatti, tutti i minori fino a 16 anni che risultavano non in regola con il calendario vaccinale (anche solo per un richiamo di uno dei 10 vaccini obbligatori), sono già in carico alle Ausl e hanno già ricevuto la lettera con l'appuntamento fissato.
La scadenza del 10 marzo riguarda solo coloro che a inizio anno scolastico avevano presentato un'autocertificazione: o dichiarando che il figlio era in regola con gli adempimenti vaccinali, o di aver richiesto un appuntamento all'Azienda sanitaria per effettuare le vaccinazioni mancanti. Soltanto questi genitori, quindi, dovranno esibire a scuola il certificato vaccinale o la lettera con l'appuntamento rilasciati dall'Ausl.
In Emilia-Romagna si tratta di casi molto limitati, perché l'organizzazione messa in campo da Regione, Aziende sanitarie e Ufficio scolastico regionale ha consentito di semplificare, da subito, le incombenze a carico dei genitori. Infatti sia per i servizi educativi (quindi la fascia d'età 0-3) sia per le scuole dell'obbligo, sono state compiute direttamente le verifiche sullo stato vaccinale degli alunni, attraverso lo scambio di elenchi tra scuole e Ausl, e successivamente inviate a casa le lettere con l'appuntamento per i bambini che risultavano non in regola. Per le scuole d'infanzia (materne) sono stati inviati direttamente a casa sia i certificati vaccinali che le lettere con l'appuntamento. Uno scambio di dati che ha permesso alla stragrande maggioranza dei genitori di non consegnare alcun documento, o al massimo la lettera dell'appuntamento.
"Aver approvato una legge regionale sull'obbligatorietà dei vaccini prima di quella nazionale- sottolinea l'assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- ci ha permesso di giocare d'anticipo, sia sul fronte organizzativo sia su quello delle coperture vaccinali. E se abbiamo potuto adottare per i genitori procedure semplificate, lo dobbiamo all'organizzazione e all'efficienza dell'intero sistema, a partire dall'esistenza, in Emilia-Romagna, dell'anagrafe vaccinale. Uno dei nostri obiettivi era quello di agevolare le famiglie di fronte a questa novità; lo abbiamo fatto, con un'azione costante di informazione, ma anche di snellimento burocratico. Non in tutte le regioni è andata così. Adesso andiamo avanti con il percorso di recupero messo in campo dalle Aziende sanitarie per i bambini e ragazzi non in regola, che sta funzionando a pieno regime. Un percorso serrato, che ci ha consentito in pochi mesi di arrivare a un consistente aumento delle coperture per tutte le vaccinazioni obbligatorie, tornate finalmente sopra la soglia di sicurezza indicata dall'Organizzazione mondiale della sanità".
I dati aggiornati a fine 2017, infatti, mostrano un netto rialzo in tutte le province dell'Emilia-Romagna e, per i bambini di un anno, segnano il superamento della soglia del 97% per le vaccinazioni obbligatorie introdotte dalla normativa regionale (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B). /EC
Regione ER
Sempre più elisoccorso in Emilia-Romagna: altre 142 elisuperfici operative nel biennio 2018-2019, di cui oltre la metà in zone montane. Si passa dalle 17 attuali a 159 nell'intero territorio regionale. A Reggio Emilia in totale saranno 21. La mappa dei punti di atterraggio da Piacenza a Rimini
Altre 142 aree per il decollo e l'atterraggio delle eliambulanze su tutto il territorio regionale, anche di notte, di cui oltre la metà (83) in zone montane e un nuovo elicottero dotato di tecnologia NVG (Night Vision Goggles, visori a intensificazione di luce) che consentirà di utilizzare anche basi di atterraggio non illuminate. Tutto ciò allo scopo di arrivare in tempi sempre più rapidi e sempre più vicino alle persone che hanno bisogno di ricevere un soccorso sanitario tempestivo, in condizioni di emergenza, in cui anche qualche minuto può fare la differenza. L'elisoccorso in Emilia-Romagna nel 2017 ha effettuato 3mila 213 missioni e 1.960 ore di volo. Nato nel 1986 con la prima base, quella di Bologna, a giugno 2017 è stato esteso alle ore notturne (con 17 aree a disposizione per il decollo e l'atterraggio) e ora viene ulteriormente ampliato e rafforzato.
Solo tre mesi fa, nello scorso mese di novembre, l'elisuperficie di Castelnovo né Monti era stata autorizzata dall'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC) per il volo notturno. I costi di adeguamento dell'elisuperficie sono stati interamente sostenuti dall'Azienda Usl e ammontano a circa 300mila euro. La recente dotazione consente un più rapido trasferimento di pazienti con patologie complesse tempo-dipendenti (cardiache, neurologiche, politraumi, etc) verso i principali centri di riferimento quali gli ospedali di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Parma.
Ora al termine di un percorso di condivisione tra Regione, Ausl e Conferenze territoriali socio-sanitarie è stato raggiunto un accordo per individuare 142 nuove aree che diventeranno operative nel biennio 2018-2019.
Al termine di questo periodo l'Emilia-Romagna potrà contare complessivamente su 159 superfici attrezzate per l'elisoccorso, anche notturno, comprese quelle ospedaliere. Grazie a questa intesa alla provincia di Reggio Emilia saranno attribuite 19 nuove aree che si vanno ad aggiungere a quella di Reggio presso l'ospedale Santa Maria Nuova e a quella di Castelnovo né Monti, per un totale a fine biennio di 21. Già all'inizio dell'estate inoltre, l'elicottero oggi in servizio anche di notte sarà sostituito con un nuovo mezzo dotato di visori a intensificazione di luce, tecnologia militare adattata all'uso civile, che permetterà l'utilizzo del mezzo anche su aree di atterraggio non illuminate.
Aree di atterraggio e decollo delle eliambulanze nelle varie province
PIACENZA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Farini, Ottone, Morfasso, Nibbiano, Rivergano, Castel San Giovanni, Fiorenzuola d'Arda, Vernasca, Corte Brugnatella, Monticelli d'Ongina, Ferriere, Pecorara, Zerba, Cerignale, San Giorgio Piacentino, Agazzano, Piacenza (ospedale)
Aree già attive di notte da giugno 2017:
Bobbio
PARMA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Bedonia, Bardi, Berceto, Bore, Corniglio, Tornolo, Varsi, Monchio delle Corti, Varano de' Melegari, Pellegrino Parmense, Calestano, Tizzano Val Parma (Lagrimone), Neviano degli Arduini, Solignano, Busseto, Polesine Parmense/Zibello, Sissa/Trecasali, Palanzano, Fornovo di Taro, San Secondo Parmense, Fidenza (ospedale di Vaio)
Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Parma, Ospedale Borgo Val di Taro
REGGIO EMILIA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Carpineti, Vetto, Toano, Villa Minozzo, Villa Minozzo (Civago-Febio), Ventasso (Collagnana), Ventasso (Ligonchio), Ventasso (Busana), Ventasso (Ramiseto), Baiso, Ventasso (Succiso), Canossa, Casina, Toano (Cerredolo), Castelnovo ne' Monti (loc. La Gatta), San Polo d'Enza, Reggiolo, Brescello (Lentigione), Guastalla
Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Reggio Emilia, Ospedale Castelnovo ne' Monti
MODENA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Pieve Pelago, Finale Emilia, Fanano, Fiumalbo, Prignano sul Secchia, Serramazzoni, Carpi, Marano, San Martino Spino/Gavello, Zocca, Sassuolo, Novi, Nonantola, Sestola, San Felice sul Panaro, Campogalliano, Castelvetro, Sorbara, Frassinoro, Formigine, Mirandola
Aree già attive di notte da giugno 2017:
Policlinico Modena, Ospedale Baggiovara, Aeroporto Pavullo nel Frignano, Palagano, Montese
BOLOGNA e IMOLA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Loiano, Monghidoro, Castiglione dei Pepoli, San Benedetto Val di Sambro, Lizzano in Belvedere, Vergato, Castel di Casio, Galliera, Monterenzio, Savigno, Molinella, Marzabotto, Budrio, Crevalcore, Bentivoglio, Medicina, Sassoleone, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Imola, Mordano
Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Maggiore di Bologna (2 elisuperfici), Gaggio Montano
FERRARA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Goro, Jolanda di Savoia, Cento, Copparo, Bondeno, Argenta, Mesola, Portomaggiore, Tresigallo, Sant'Agostino, ospedale Ferrara (ex Sant'Anna), Poggio Renatico
Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Ferrara - Cona, Ospedale Delta - Lagosanto
RAVENNA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Brisighella, Casola Valsenio, Alfonsine, Lugo, Faenza, Russi, Cervia
Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Ravenna
FORLI'-CESENA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Santa Sofia, Rocca San Casciano, San Benedetto in Alpe, Modigliana, Bagno di Romagna, Premilcuore, Sogliano al Rubicone, Cesenatico, Mercato Saraceno, Verghereto, Meldola, Forlì (ospedale)
Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Cesena
RIMINI
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Mondaino, Sant'Agata Feltria, Riccione, Ponte Verucchio, Cattolica, Sant'Arcangelo di Romagna, Morciano di Romagna, Casteldelci, San Leo, Bellaria, Novafeltria, Rimini (ospedale)
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Le tappe del servizio
1986: viene attivata a Bologna (ospedale Maggiore) la prima base di elisoccorso regionale, cui fanno seguito l'apertura della base di Ravenna (ospedale Santa Maria delle Croci, 4 luglio 1987) e di Parma (ospedale Maggiore, 17 luglio 1988). Nel 2000 si aggiunge quella di Pavullo nel Frignano (Modena), caratterizzata dalla presenza di un elicottero dotato di verricello e di personale, oltre a quello sanitario, appartenente al Soccorso alpino. Attualmente sono quattro gli elicotteri che prestano servizio sul territorio regionale.
2017: in volo anche di notte, pronte le prime 17 elisuperfici. Dal primo giugno 2017 si aggiunge un'importante novità: l'impiego di una eliambulanza 24 ore su 24 (con estensione del servizio della base di Bologna) e quindi anche di notte. L'avvio di questa nuova modalità ha coinciso con la realizzazione delle prime 17 aree idonee al decollo e all'atterraggio notturno degli elicotteri; ciò ha consentito di qualificare ancora di più il sistema di intervento per l'emergenza/urgenza, soprattutto a favore dei cittadini che vivono nelle località più decentrate. Con un investimento della Regione di 3,2 milioni di euro in più nel 2017.
Le prospettive future
Il progetto regionale prevede per i prossimi anni (2020-2021) un'ulteriore estensione della rete dei punti atterraggio notturni dell'elisoccorso, in modo da renderla ancora più capillare. Inoltre, grazie allo sviluppo tecnologico che consente agli elicotteri di nuova generazione di effettuare la navigazione in spazi aerei con livelli di accuratezza sempre più elevata, è in programma uno studio di fattibilità per creare rotte dedicate per il volo strumentale a bassa quota. Queste modalità operative, caratterizzate da elevati livelli di precisione e affidabilità, permetteranno di attivare l'elisoccorso regionale anche in condizioni meteorologiche critiche, tali per cui oggi non è consentito il servizio.
Maltempo. Da Piacenza a Modena prosegue anche oggi il fenomeno della pioggia che gela. Oltre 200 volontari al lavoro tra ieri e oggi. Il sistema di protezione civile a fianco degli enti locali e dei cittadini per superare l'emergenza
Emesse due allerte gialle dalla Protezione civile per sabato 3 marzo: pioggia che gela in Emilia occidentale e rischio frane nei bacini romagnoli ed emiliani. Chiusa parte della Bidentina in provincia di Forlì-Cesena e della provinciale n. 18 a Lingonchio (Re) per slavine, riattivata frana storica a Gaggio Montano (Bo)
Bologna – Prosegue anche per la giornata di sabato il fenomeno della pioggia che gela da Piacenza a Modena. L'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile ha emesso un'allerta gialla (valida dalle 00.00 alle 24.00 di sabato 3 marzo) limitata alle vallate e alla pianura del settore centro occidentale che andrà in esaurimento dal pomeriggio, mentre nel resto della regione sono previste piogge, con un rialzo delle temperature.
In base al quadro meteorologico elaborato dal Centro funzionale Arpae E-R sulla base dei dati previsionali, l'Agenzia ha emesso anche un'altra allerta gialla per rischio frane (criticità idrogeologica) nei bacini e costa romagnoli (aree A, B, C ed E) e nei bacini emiliani orientali e centrali (territori di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma).
Per quanto riguarda la viabilità, resta chiusa la strada Bidentina da Campigna fino in prossimità del Passo della Calla (Fc), a causa di una slavina che ha interessato la carreggiata.
Nel bolognese si è riattivata la frana storica della Maranina nel Comune di Gaggio Montano (località Vaina) che insiste sulla Porrettana Vecchia, a ridosso del fiume Reno. La strada è stata chiusa. La frana, lunga 700 metri e larga 100, minaccia alcune abitazioni di cui una, con due persone residenti, è stata evacuata. Interessate anche le infrastrutture elettriche, ma senza ripercussioni sulle utenze. Sul posto ci sono i tecnici del Comune e della Comunità montana, i funzionari e tecnici del Servizio dell'Area Reno Po di Volano dell'Agenzia regionale di Protezione civile, in raccordo con il Servizio geologico e dei suoli e la Prefettura di Bologna. Per garantire il monitoraggio della frana fino a domenica è stato chiesto il supporto di volontari.
Nel reggiano è stata segnalata una slavina, nel territorio del Comune di Ventasso, in località Ligonchio. Sono in corso verifiche da parte dei Carabinieri forestali, esperti nella rilevazione delle valanghe . Chiusa la strada provinciale n. 18 da Ospitaletto al Passo Pradarena, in zona Riorè. Il Centro Coordinamento Soccorsi, aperto in Prefettura a Reggio Emilia, ha deciso in raccordo con la Provincia, la riapertura della strada non appena saranno ripristinate le condizioni di sicurezza. Il rifugio albergo "Carpe Diem" di Ligonchio non è stato coinvolto dalla caduta della massa nevosa.
Nel riminese è stata messa a disposizione della amministrazione locale una turbina per liberare l'accesso a un allevamento e portare il foraggio agli ovini.
Tra ieri e oggi sono stati impegnati più di 200 volontari di protezione civile in attività diverse: sgombero strade, spalatura neve, assistenza ad autotrasportatori ai caselli, con somministrazione di bevande calde. I Vigili del Fuoco sono intervenuti diffusamente durante la notte, soprattutto in Romagna (dalla provincia di Ravenna sono arrivate la maggior parte delle segnalazioni) e in provincia di Ferrara. Le tipologie di intervento sono: sgombero rami e piante, rimozione di ghiaccioli pericolanti, risoluzione di situazioni con camion intraversati.
In totale risultano attivati una trentina di Centri operativi comunali (Coc) in tutta l'Emilia-Romagna. L'Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile attraverso il Centro operativo regionale (Cor) segue l'evoluzione dei fenomeni, in raccordo con il Centro funzionale di Arpae, le Prefetture, i Carabinieri forestali, le Amministrazioni locali, i Servizi regionali interessati (Geologico, sismico e dei Suoli e Difesa del suolo), gli enti gestori dei servizi pubblici essenziali. Il presidio sul territorio è garantito inoltre da funzionari e tecnici dei Servizi territoriali dell'Agenzia regionale di protezione civile che è in costante raccordo anche con la società autostrade per seguire gli aggiornamenti.
L'Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in stretto raccordo con Arpae E-R, seguirà l'evoluzione della situazione; si consiglia di consultare l'Allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it . /BB
(immagine tratta da Provincia di Reggio Emilia - Slavina)
Maltempo. Da Piacenza a Modena prosegue anche domani il fenomeno della pioggia che gela. Oltre 200 volontari al lavoro tra ieri e oggi. Il sistema di protezione civile a fianco degli enti locali e dei cittadini per superare l'emergenza. Emesse due allerte gialle dalla Protezione civile per sabato 3 marzo.
Bologna, 2 marzo 2018
Prosegue anche per la giornata di domani il fenomeno della pioggia che gela da Piacenza a Modena. L'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile ha emesso un'allerta gialla (valida dalle 00.00 alle 24.00 di sabato 3 marzo) limitata alle vallate e alla pianura del settore centro occidentale che andrà in esaurimento dal pomeriggio, mentre nel resto della regione sono previste piogge, con un rialzo delle temperature.
In base al quadro meteorologico elaborato dal Centro funzionale Arpae E-R sulla base dei dati previsionali, l'Agenzia ha emesso anche un'altra allerta gialla per rischio frane (criticità idrogeologica) nei bacini e costa romagnoli (aree A, B, C ed E) e nei bacini emiliani orientali e centrali (territori di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma).
Per quanto riguarda la viabilità, resta chiusa la strada Bidentina da Campigna fino in prossimità del Passo della Calla (Fc), a causa di una slavina che ha interessato la carreggiata.
Nel bolognese si è riattivata la frana storica della Maranina nel Comune di Gaggio Montano (località Vaina) che insiste sulla Porrettana Vecchia, a ridosso del fiume Reno. La strada è stata chiusa. La frana, lunga 700 metri e larga 100, minaccia alcune abitazioni di cui una, con due persone residenti, è stata evacuata. Interessate anche le infrastrutture elettriche, ma senza ripercussioni sulle utenze. Sul posto ci sono i tecnici del Comune e della Comunità montana, i funzionari e tecnici del Servizio dell'Area Reno Po di Volano dell'Agenzia regionale di Protezione civile, in raccordo con il Servizio geologico e dei suoli e la Prefettura di Bologna. Per garantire il monitoraggio della frana fino a domenica è stato chiesto il supporto di volontari.
Nel reggiano è stata segnalata una slavina, nel territorio del Comune di Ventasso, in località Ligonchio. Sono in corso verifiche da parte dei Carabinieri forestali, esperti nella rilevazione delle valanghe. Chiusa la strada provinciale n. 18 da Ospitaletto al Passo Pradarena, in zona Riorè. Il Centro Coordinamento Soccorsi, aperto in Prefettura a Reggio Emilia, ha deciso in raccordo con la Provincia, la riapertura della strada non appena saranno ripristinate le condizioni di sicurezza. Il rifugio albergo "Carpe Diem" di Ligonchio non è stato coinvolto dalla caduta della massa nevosa.
Nel riminese è stata messa a disposizione della amministrazione locale una turbina per liberare l'accesso a un allevamento e portare il foraggio agli ovini.
Tra ieri e oggi sono stati impegnati più di 200 volontari di protezione civile in attività diverse: sgombero strade, spalatura neve, assistenza ad autotrasportatori ai caselli, con somministrazione di bevande calde. I Vigili del Fuoco sono intervenuti diffusamente durante la notte, soprattutto in Romagna (dalla provincia di Ravenna sono arrivate la maggior parte delle segnalazioni) e in provincia di Ferrara. Le tipologie di intervento sono: sgombero rami e piante, rimozione di ghiaccioli pericolanti, risoluzione di situazioni con camion intraversati.
In totale risultano attivati una trentina di Centri operativi comunali (Coc) in tutta l'Emilia-Romagna. L'Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile attraverso il Centro operativo regionale (Cor) segue l'evoluzione dei fenomeni, in raccordo con il Centro funzionale di Arpae, le Prefetture, i Carabinieri forestali, le Amministrazioni locali, i Servizi regionali interessati (Geologico, sismico e dei Suoli e Difesa del suolo), gli enti gestori dei servizi pubblici essenziali. Il presidio sul territorio è garantito inoltre da funzionari e tecnici dei Servizi territoriali dell'Agenzia regionale di protezione civile che è in costante raccordo anche con la società autostrade per seguire gli aggiornamenti.
L'Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in stretto raccordo con Arpae E-R, seguirà l'evoluzione della situazione; si consiglia di consultare l'Allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web: allertameteo.regione.emilia-romagna.it. /BB
Fonte: Regione ER
Torna la neve su tutta l'Emilia-Romagna. Le previsioni meteo dell'Agenzia regionale per la protezione civile: allerta arancione per le nevicate e allerta gialla per rischio frane sui bacini centro-orientali.
28 febbraio 2018
La neve torna ad imbiancare l'Emilia-Romagna. Per domani, 1 marzo, sono previste consistenti nevicate per l'intera giornata su tutto il territorio regionale, pianura compresa. Già a partire da stasera le prime spruzzate di neve dovrebbero cadere sull'Appennino occidentale, in provincia di Piacenza, Parma e Reggio Emilia.
In base alla previsione dell'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, che ha emesso un'allerta arancione (valida domani dalle 00.00 alle 24.00), i fenomeni più intensi avranno luogo a partire dalla tarda mattinata. Consistenti i quantitativi di neve previsti: 10-20 cm in pianura, 20-40 cm nelle zone collinari e pedecollinari, fino a 50 cm sui crinali.
Intanto prosegue l'allerta gialla, lanciata nei giorni scorsi, per criticità idrogeologica e rischio frane in alcune aree della Romagna (province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) e nei bacini di Bologna e Ravenna. I comuni coinvolti sono complessivamente 91.
Flussi meridionali di aria umida e instabile determineranno un lieve rialzo delle temperature, con minime intorno ai -3 gradi centigradi in pianura. La ventilazione sarà debole, da sud-ovest sui rilievi, da est sul mare. L'Adriatico sarà mosso, ma sotto la soglia di allerta. I fenomeni saranno in attenuazione nella giornata di venerdì 2 marzo, con forte incertezza sull'evoluzione delle temperature.
L'Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in stretto raccordo con Arpae, seguirà l'evoluzione della situazione; si consiglia di consultare l'Allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web allertameteo.regione.emilia-romagna.it. /G.Ma.
Regione ER
Elisoccorso, aumentano le aree per il decollo e l'atterraggio anche di notte su tutto il territorio dell'Emilia-Romagna. L'annuncio ufficiale, dal Presidente della Regione e l'Assessore alle Politiche per la salute, martedì 27 febbraio.
Bologna - Più elisoccorso in Emilia-Romagna, dove aumentano - da Piacenza a Rimini - le aree per il decollo e l'atterraggio, anche di notte, delle eliambulanze. Si è concluso ieri, infatti, il percorso di condivisione con le Ausl e le Conferenze territoriali socio-sanitarie, che ha portato all'accordo sulle nuove aree. Per garantire ai cittadini soccorsi in tempi molto rapidi, soprattutto in località isolate o remote, anche in orario notturno.
Ne parleranno il presidente della Regione e l'assessore alle Politiche per la salute durante la conferenza stampa in programma martedì 27 febbraio.
Bocca d'Enza da oggi più sicura. Approvato e finanziato il progetto Bonifica Parmense che metterà in sicurezza oltre 4 mila ettari di territorio nei comuni di Sorbolo e Mezzani. Oltre 5,1 milioni di euro di finanziamenti ottenuti per il progetto. Stefano Bonaccini (presidente Regione Emilia Romagna): "La difesa idraulica è un'assoluta priorità e diventa un volano economico". Luigi Spinazzi: (presidente Consorzio di Bonifica): "Premiata la nostra progettualità, ora si proceda".
Mezzani (PR), 21 Febbraio 2018 – Il progetto per la messa in sicurezza della vasta area di oltre 4 mila ettari di territorio idraulicamente vulnerabile situato nei comprensori dei Comuni di Sorbolo e Mezzani da oggi è una realtà.
L'articolato piano che il Consorzio di Bonifica Parmense ha sottoposto a tutti gli organismi tecnici chiamati a valutarlo ha colpito nel segno raccogliendo il favore della Regione Emilia Romagna e dell'Unità di Missione Governativa #ItaliaSicura.
La popolazione della Bassa Est a gran voce nel corso degli anni aveva richiesto maggiori strumenti di difesa dai gravi fenomeni alluvionali che periodicamente hanno interessato questa fetta di provincia dove confluiscono numerosi flussi provocando danni e disagi prolungati per i residenti.
Oggi mettere in sicurezza un territorio così ampio significa realizzare un'opera in grado di migliorare l'impatto delle acque sull'ambiente circostante anche in considerazione degli effetti dei cambiamenti climatici in atto e delle abbondanti quantità di acqua che spesso sopraggiungono improvvisamente sovraccaricando il reticolo con ripercussioni che coinvolgono non solo Sorbolo e Mezzani, ma anche zone di Colorno e di Torrile.
Stamane il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, i vertici della Bonifica, presidente Luigi Spinazzi e direttore generale Fabrizio Useri, il sindaco di Mezzani Romeo Azzali e il sindaco di Sorbolo Nicola Cesari, il segretario dell'Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, il senatore Giorgio Pagliari, il consigliere regionale Massimo Iotti – insieme a numerosi amministratori locali, rappresentanti dei Consorzi idraulici privati, associazioni agricole e numerosi cittadini dell'area interessata – si sono riuniti per presentare il progetto del Consorzio di Bonifica.
Progetto che ha già superato tutto l'iter procedurale delle verifiche urbanistiche, ambientali ed archeologiche preventive, l'autorizzazione paesaggistica ambientale e quant'altro riguardante la sicurezza del cantiere.
Ora la Regione Emilia Romagna l'ha indicato come progetto prioritario e immediatamente cantierabile. L'impianto attuale infatti, costruito all'inizio del secolo scorso, ha immediata necessità di un adeguato ampliamento per offrire maggiori garanzie alla cittadinanza per scongiurare il rischio di esondazioni a causa di grave piena: in caso di precipitazioni consistenti infatti i rigurgiti di acqua dal Po e dall'Enza impediscono all'attuale struttura di scolare le portate correttamente con rischio tangibile di conseguente allagamento delle aree circostanti su cui insistono abitazioni, opifici industriali, aziende agricole, terre coltivate. La modifica ideata assicurerà lo smaltimento delle acque eccedenti in qualsiasi condizione di criticità.
"La soddisfazione di dare risposte concrete ai cittadini che giustamente le reclamano in aree a rischio come questa – ha commentato nel suo intervento Stefano Bonaccini – è un'assoluta priorità per la nostra azione sul territorio e giornate come quella di oggi in cui i progetti diventano qualcosa di più rispetto alle idee sono davvero straordinarie. In più, oltre alla sicurezza collettiva, queste opere rappresentano un pre-requisito per fare rete e incrementare tutto ciò che può derivare come valore dall'indotto: economico e turistico".
Insieme alla soddisfazione degli amministratori il commento di Luigi Spinazzi presidente del Consorzio di Bonifica premia lo sforzo collettivo: "Il nostro ente ha tra le sue mission la sicurezza idraulica del territorio e per quella che è la nostra competenza offriamo collaborazione e capacità progettuale, trovare poi sostegno dagli enti e dalla cittadinanza coinvolta ci appaga notevolmente: ora però il mio obiettivo è completare l'opera".
(foto copertina da sinistra: Useri, Bonaccini, Spinazzi, Cesari, Lambertini, Azzali, Berselli e Iotti)
Coperture Bacca d'enza https://youtu.be/-YgMUDNQcvE
Spinazzi su Finanziamento: https://youtu.be/IXSMuCIAKX4
Bonaccini su Progetto Bocca d'Enza: https://youtu.be/yHiQDLA0v_0