Coronavirus, l'aggiornamento. 4mila i casi positivi in Emilia-Romagna, 478 in più rispetto a ieri. 1.536 sono i casi lievi in isolamento a domicilio
Salgono a 134 le guarigioni.I pazienti in terapia intensiva sono 223 (esclusi quelli di oggi della provincia di Rimini, il cui dato non è ancora disponibile). Crescono purtroppo anche i decessi, che arrivano a 396: 50 in più rispetto a ieri
Bologna 17 marzo 2020 - In Emilia-Romagna sono complessivamente 4 mila i casi di positività al Coronavirus, 478 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 13.096 a 14.510 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12.00, sulla base delle richieste istituzionali.
Complessivamente, sono 1.466 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 223 (26 in più rispetto a ieri). E salgono a 134 (ieri erano 88) le guarigioni, 117 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 17 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.
Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 346 a 396: 50, quindi, quelli nuovi; per 4 delle persone decedute erano note patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per le altre sono in corso approfondimenti epidemiologici. I nuovi decessi registrati riguardano 26 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 3 in quella di Rimini, 4 in quella di Reggio Emilia, 3 in quella di Modena, 1 a Forlì e 3 in quella di Bologna, due dei quali a Medicina; due persone decedute erano residenti fuori regione.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.204 (131 in più rispetto a ieri), Parma 800 (93 in più), Rimini 578 (69 in più), Modena 460 (20 in più), Reggio Emilia 299 (58 in più), Bologna 333 (complessivamente 42 in più, di cui 10 a Imola e 32 a Bologna), Ravenna 124 (10 in più), Forlì-Cesena 144 (di cui 74 a Forlì, 22 in più rispetto a ieri, e 70 a Cesena, 19 in più rispetto a ieri), Ferrara 58 (14 in più rispetto a ieri).
2.480 posti letto aggiuntivi già allestiti, 218 in più di ieri: 2.111 ordinari e 369 di terapia intensiva
Tra ieri e oggi in tutta l’Emilia-Romagna sono stati allestiti ulteriori 218 posti letto per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 2.262 a 2.480, tra ordinari (2.111) e di terapia intensiva (369).Un lavoro che procede a ritmo serrato, quellomesso in campo dalla rete ospedaliera dell’intero territorio per attuare il piano di rafforzamento regionale.
Nello specifico: 606 posti letto aggiuntivi a Piacenza (di cui 40 per terapia intensiva), 585 a Parma (49 terapia intensiva), 342 a Reggio (42 terapia intensiva), 246 a Modena (66 terapia intensiva), 324 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (91 per terapia intensiva), 68 a Ferrara (21 terapia intensiva), 309 in Romagna (in particolare: 145 Rimini, di cui 23 per terapia intensiva; 56 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva; 55 Forlì, di cui 8 per terapia intensiva; 47 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva, 6 Lugo).
Volontariato
Ieri, 16 marzo, sono stati 156 i volontari operativi in Emilia-Romagna, per un totale di 1.507 dal 23 febbraio scorso. Tra i nuclei più consistenti quelli impegnati a Parma (39), Rimini (20) e Forlì-Cesena (15);fra le associazioni nazionali, risultano operativi 24 volontari Anpas, 4 Croce rossa italiana e 10 dell’Associazione nazionale alpini (Ana). Le attività più significative svolte dai volontari in questo periodo di emergenza da Coronavirus, vanno dall’aiuto ai Comuni nell’ assistenza alla popolazione, come ad esempio la consegna della spesa e dei farmaci alle persone più fragili, al supporto al servizio delle ambulanze (effettuato principalmente da Anpas E Cri); fino alla sanificazione delle ambulanze (attività svolta soprattutto a Fidenza). A queste attività si aggiunge il supporto tecnico alle più recenti installazioni per il pre-triage ospedaliero. /Ti.Ga.
Coronavirus, l'aggiornamento. 3.522 i casi positivi in Emilia-Romagna (+429). 1.334 sono i casi lievi in isolamento a domicilio. E salgono a 88 le guarigioni (+20). Oltre 13mila (13.096) i test refertati. I pazienti in terapia intensiva sono 197. Crescono purtroppo i decessi, che arrivano a 346: 62 in più rispetto a ieri. Prosegue il potenziamento della rete ospedaliera con 2.262 già allestiti, tra posti letto ordinari e di terapia intensiva (165 in più rispetto a ieri)
Bologna 16 marzo 2020 - In Emilia-Romagna sono complessivamente 3.522 i casi di positività al Coronavirus, 429 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 12.054 a 13.096 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.
Complessivamente, sono 1.334 le persone in isolamento a casa (+134) perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 197 (28 in più rispetto a ieri). E salgono a 88 (+20) le guarigioni, 85 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 3 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 284 a 346: 62, quindi, quelli nuovi, che riguardano 41 uomini e 21 donne. Per la maggior parte delle persone decedute sono in corso gli approfondimenti per verificare se avessero patologie pregresse, anche multiple.
I nuovi decessi registrati riguardano 23 residenti in provincia di Piacenza, 17 in quella di Rimini, 7 in quella di Parma, 7 in quella di Bologna, 4 in quella di Reggio Emilia e 4 in quella di Modena.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.073 (61 in più rispetto a ieri), Parma 707 (45 in più), Rimini 509 (84 in più), Modena 440 (73 in più), Reggio Emilia 241 (56 in più), Bologna 291, di cui del circondario imolese 90 (complessivamente 62 in più, di cui 18 a Imola e 43 a Bologna), Ravenna 114 (14 in più), Forlì-Cesena 103 (di cui a 52 Forlì, 8 in più rispetto a ieri, e 51 a Cesena, 17 in più rispetto a ieri), Ferrara 44 (10 in più rispetto a ieri).
2.262 posti letto aggiuntivi già allestiti: 1.916 ordinari e 346 di terapia intensiva
Passano dai 2.097 di ieri ai 2.262 di oggi i posti letto già allestiti, tra ordinari (1.916) e terapia intensiva (346), per i pazienti colpiti da Coronavirus, grazie all’impegno messo in campo dalla rete ospedaliera dell’intero territorio per attuare il piano di rafforzamento regionale. Nello specifico: 565 a Piacenza (di cui 40 per terapia intensiva), 572 a Parma (44 terapia intensiva), 328 a Reggio (48 terapia intensiva), 185 a Modena (49 terapia intensiva), 302 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (di cui 85 per terapia intensiva), 68 a Ferrara (21 di terapia intensiva), 242 in Romagna (in particolare: 124 Rimini di cui 22 per terapia intensiva; 46 Ravenna di cui 12 per terapia intensiva, 55 Forlì di cui 8 di terapia intensiva, 17 Cesena tutti per terapia intensiva).
In particolare, si sono aggiunti ieri a Piacenza due ospedali Covid grazie all’accordo con le strutture private accreditate del territorio: la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto. E anche l’Ospedale di Comunità di Bobbio, sempre nel piacentino, è Covid hospital da ieri. A queste strutture si affiancano, come Covid hospital, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino.
A Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense.
Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città (Arcispedale Santa Maria Nuova) come Ospedale Covid, oltre a Guastalla da oggi si aggiunge Scandiano.
A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi (dove è già attiva per pazienti COVID la Terapia Intensiva), Mirandola e Sassuolo.
A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.
Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital gli ospedali di Lugo e di Riccione.
Punti triage
Si è aggiunta oggi una nuova tenda davanti all’ospedale di Piacenza che va a potenziare i 21 punti triage attivati finora in Emilia-Romagna dalla Protezione civile regionale davanti ai presidi sanitari per la sicurezza degli operatori impegnati a gestire l’emergenza Coronavirus: 3 nella città metropolitana di Bologna (2 nel capoluogo, davanti agli ospedali Sant’Orsola e Maggiore, ed 1 a Imola); 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena città, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori e dove ieri è stata allestita una ulteriore tenda con funzioni di magazzino); 2 in provincia di Ferrara (ad Argenta ed a Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (a Meldola davanti all’Irst Centro oncologico); 1 nella Repubblica di San Marino.
Volontariato
Ieri sono stati 104 i volontari operativi in Emilia-Romagna, per un totale di 1.445 dal 23 febbraio scorso. /EC
Coronavirus, l'aggiornamento. 2.644 i casi positivi in Emilia-Romagna (+381). 1.109 sono i casi lievi in isolamento a domicilio. E salgono a 54 le guarigioni
I pazienti in terapia intensiva sono 152. Crescono purtroppo anche i decessi, che arrivano a 241: 40 in più rispetto a ieri. Prosegue il potenziamento della rete ospedaliera. Consegnate dalla Protezione civile regionale 15 mila mascherine per Forze dell'ordine e Vigili del Fuoco
Bologna - In Emilia-Romagna sono complessivamente 2.644 i casi di positività al Coronavirus, 381 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 8.787 a 10.043 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.
Complessivamente, sono 1.055 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 152 (24 in più rispetto a ieri). E salgono a 54 (ieri erano 51) le guarigioni, 51 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 3 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.
Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 201 a 241: 40, quindi, quelli nuovi, che riguardano 22 uomini e 18 donne. Per 10 delle persone decedute erano note patologie pregresse, in qualche caso plurime, per le altre sono in corso approfondimenti epidemiologici. I nuovi decessi registrati riguardano 24 residenti in provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 1 in quella di Reggio Emilia, 4 in quella di Bologna, 2 in quella di Ferrara e 1 del lodigiano.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 853 (143 in più rispetto a ieri), Parma 570 (52 in più), Rimini 398 (35 in più), Modena 306 (55 in più), Reggio Emilia 153 (15 in più), Bologna 195, di cui 63 del circondario imolese (complessivamente 40 in più, di cui 16 a Imola e 24 a Bologna), Ravenna 78 (23 in più), Forlì-Cesena 62 (di cui 38 a Forlì, 8 in più rispetto a ieri, e 24 a Cesena, 5 in più rispetto a ieri), Ferrara 29 (5 in più rispetto a ieri).
Situazione ospedali
Prosegue senza sosta il lavoro della rete ospedaliera dell’Emilia-Romagna in risposta al Piano regionale illustrato nei giorni scorsi dal presidente Bonaccini e dal commissario Venturi per far fronte all’emergenza Covid-19. Ad oggi sono 1.571 i posti letto già allestiti nell’intero territorio regionale per i pazienti colpiti da Coronavirus: 174 in più rispetto a ieri.
In particolare, si sono aggiunti ieri a Piacenza due ospedali Covid grazie all’accordo con le strutture private accreditate del territorio: la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo. E anche l’Ospedale di Bobbio, sempre nel piacentino, è Covid hospital da ieri. A queste strutture si affiancano, come Covid hospital, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino.
A Parma,il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense.
Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città (Arcispedale Santa Maria Nova Nuova) c’è Guastalla (ospedale Covid).
A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto per l’area intensiva). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi, Mirandola e Sassuolo.
A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.
Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital da Lugo e Riccione.
Punti Triage
È stato completato oggi l’allestimento di due punti triage a Bologna: una tenda triage all’Ospedale Sant’Orsola e, una tenda normale, una tenda media e un bagno presso l’Ospedale Maggiore.
Ed è stato allestito, sempre oggi, un nuovo punto triage presso l’ospedale di Argenta nel ferrarese, mentre è stato integrato il presidio al 118 di Modena con una tenda con funzioni di magazzino.
Infine, presso Irst Centro oncologico di Meldola, nel forlivese-cesenate, è stato allestito ieri il punto triage con una tenda e due gazebi.
Questi gli altri punti triage attivi in Emilia-Romagna: 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena città, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori); 1 nella città metropolitana di Bologna (Imola); 1 in provincia di Ferrara (Cento); 1 nella Repubblica di San Marino.
Dispostivi di protezione individuale
Sono state consegnate oggi, da parte dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, 15 mila mascherine a ciascuna prefettura per la distribuzione alle forze dello Stato - Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Polizia penitenziaria, Carabinieri, ecc. – mentre una ulteriore quota di 2 mila mascherine per provincia è stata distribuita alle forze di polizia locali (polizia municipale).
Carceri
Sono 2 le tende allestite oggi per il carcere della Dozza a Bologna che completano la dotazione regionale per le carceri, tutte le altre 9 situazioni sul territorio infatti sono già allestite.
Polo logistico nord Italia
La Regione Veneto ha ritirato oggi due container di tende dal polo DPC presso il CREMM – il centro logistico della Protezione civile regionale a Bologna. /BB
In allegato foto del punto triage attivato ad Argenta (Fe)
Agricoltura, Coronavirus. Rinvio scadenze, nuovi bandi, semplificazione procedure per carburanti macchine agricole, domande di indennizzo danni da cimice asiatica e finanziamenti per vino e ortofrutta. Ecco le prime misure della Regione per le imprese dell'Emilia-Romagna
L'assessore Mammi: "Pronti ad adottare fin dai prossimi giorni tutti i provvedimenti a sostegno delle nostre aziende che stanno svolgendo in questi giorni un lavoro fondamentale per tutti i cittadini". Oggi la riunione straordinaria della Consulta agricola in videoconferenza, al via quattro tavoli tecnici
Bologna – “Siamo consapevoli delle enormi difficoltà che le aziende agricole e alimentari dell’Emilia-Romagna devono affrontare in questa drammatica situazione e vogliamo anzitutto ringraziarle per l’impegno che ci stanno mettendo per continuare ad operare. Stiamo lavorando per mettere le nostre imprese nella condizione di garantire l’approvvigionamento dei beni alimentari alla popolazione, nel rispetto delle condizioni di sicurezza dei lavoratori dettate dalle normative nazionali e regionali”.
Lo ha ribadito l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, che ha presieduto questa mattina un summit straordinario in videoconferenza della Consulta agricola regionale dedicata all’emergenza Coronavirus. Hanno partecipato all’incontro i rappresentanti delle organizzazioni agricole - Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri - e delle centrali cooperative - Legacoop, Confcoperative, Agci e sindacati dei lavoratori - regionali.
“Ci siamo mossi subito nei confronti del Governo- ha proseguito Mammi- affinché vari le misure necessarie per aiutare le imprese in difficoltà e solleciti la Commissione Ue ad intervenire sulle questioni più urgenti. Come Regione siamo pronti ad adottare fin dai prossimi giorni tutti i provvedimenti del caso, a partire dal rinvio delle scadenze dei bandi del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr), l’accelerazione dei pagamenti e la semplificazione delle procedure burocratiche”.
La riunione, la prima della Consulta agricola nell’ambito della nuova legislatura regionale, è servita per fare una puntuale ricognizione delle principali problematiche che si trovano ad affrontare in questo momento le imprese agricole, con particolare riferimento alle scadenze dei bandi per la concessione dei contributi del Psr 2014-2020. Al riguardo è stato deciso che le organizzazioni che hanno partecipato all’incontro invieranno nelle prossime ore le loro proposte, in modo da consentire alla Giunta regionale di prendere le opportune decisioni fin dalla prossima seduta di lunedì 16 marzo.
Cosa si è deciso
Sul piano operativo, in prima battuta, si è concordato sull’esigenza di prorogare le scadenze di 6 mesi per la chiusura dei progetti e dei gruppi operativi per l’innovazione e di 90 giorni per il termine lavori dei progetti di filiera ancora in corso. Si è inoltre deciso di procedere con l’approvazione, nella Giunta di lunedì 16 marzo, di un nuovo bando per l’operazione 13.1 del PSR Pagamenti compensativi per zone montane attivando modalità semplificate e di smart working per la compilazione delle domande.
Si è poi concordato di convocare per la prossima settimana quattro tavoli tecnici per affrontare altri temi delicati, a partire dalla necessità di semplificare le procedure per la presentazione delle domande di indennizzo dei danni della cimice asiatica a seguito della firma, giunta proprio ieri, del decreto ministeriale che ha riconosciuto lo stato di calamità e le delimitazioni delle zone colpite delle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Friuli Venezia-Giulia. La raccolta delle domande potrà iniziare solo a partire dalla data di pubblicazione del decreto prevista nei prossimi giorni.
Tra gli altri temi che saranno meglio approfonditi nei prossimi tavoli tecnici con le organizzazioni agricole e cooperative c’è anche il nodo dei carburanti per le macchine agricole, che saranno assegnati con una procedura online semplificata, quindi senza bisogno di recarsi negli appositi uffici per ritirare o consegnare documenti.
Nell’agenda della priorità figurano poi le questioni relative ai finanziamenti comunitari per i settori del vino e dell’ortofrutta. Su questo fronte la Regione scriverà al ministero delle Politiche agricole perché si attivi presso la Commissione Ue sulla concessione di deroghe per cause di forza maggiore circa scadenze e controlli da effettuarsi in azienda, in modo da consentire, in via eccezionale, l’erogazione degli aiuti anche con semplici controlli di carattere amministrativo. /G.Ma
Coronavirus, l'aggiornamento. 2.263 i casi positivi in Emilia-Romagna (+316). 903 sono i casi lievi in isolamento a domicilio. E salgono a 51 le guarigioni
I pazienti in terapia intensiva sono 128. Crescono purtroppo anche i decessi, che arrivano a 201: 55 in più rispetto a ieri
Bologna - In Emilia-Romagna sono complessivamente 2.263 i casi di positività al Coronavirus, 316 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 7.600 a 8.787 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12.00, sulla base delle richieste istituzionali.
Complessivamente, sono 903 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 128 (16 in più rispetto a ieri). E salgono a 51 (ieri erano 43) le guarigioni, 49 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 2 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.
Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 146 a 201: 55, quindi, quelli nuovi, che riguardano 39 uomini e 16 donne. Per 24 delle persone decedute erano note patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per le altre sono in corso approfondimenti epidemiologici. I nuovi decessi registrati riguardano 21 residenti nella provincia di Parma, 14 residenti in quella di Piacenza, 7 in quella di Modena, 5 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Bologna, 2 in quella di Ravenna, uno in quella di Ferrara.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 710 (31 in più rispetto a ieri), Parma 518 (88 in più), Rimini 363 (51 in più), Modena 251 (61 in più), Reggio Emilia 138 (15 in più), Bologna 155, di cui 47 del circondario imolese (complessivamente 33 in più, di cui 5 a Imola e 28 a Bologna), Ravenna 55 (14 in più), Forlì-Cesena 49 (di cui 30 a Forlì, 8 in più rispetto a ieri, e 19 a Cesena, 8 in più rispetto a ieri), Ferrara 24 (7 in più rispetto a ieri).
Situazione ospedali
In Emilia-Romagna sono quasi 1400 (1397) i posti letto già allestiti per i pazienti colpiti da Coronavirus: 100 posti in più rispetto a ieri a dimostrazione del grande lavoro messo in campo dalla rete ospedaliera regionale per rispondere pienamente al Piano illustrato sempre ieri dal presidente Bonaccini e dal commissario Venturi per far fronte all’emergenza Covid-19.
In particolare, nascono oggi a Piacenza due ospedali Covid grazie all’accordo con le strutture private accreditate del territorio: la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo che sono pienamente integrate e supportano la rete ospedaliera strutturata per affrontare l’emergenza Coronavirus. La casa di Cura Piacenza accoglierà invece l’attività chirurgica (senologia oncologica e traumatologia) e aprirà il pronto soccorso ortopedico. E anche l’Ospedale di Bobbio, sempre nel piacentino, è diventato da oggi Covid così come previsto nel Piano regionale illustrato ieri (Fase 5). Infine, si potenzia ulteriormente sempre a Piacenza l’assistenza a pazienti critici con l’attivazione di nuovi posti di terapia intensiva.
A queste strutture si affiancano come Covid hospital, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino.
A Parma,il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense.
Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città (Arcispedale Santa Maria Nova Nuova) c’è Guastalla (ospedale Covid).
A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto per l’area intensiva). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi, Mirandola e Sassuolo.
A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.
Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital da Lugo e Riccione.
Punti triage per le strutture sanitarie
Passano da 17 a 19 i punti triage davanti agli ospedali con l’allestimento oggi di una tenda presso l’Ospedale Maggiore di Bologna e una al Sant’Orsola di Bologna, struttura che diventerà operativa da domani.
Mentre sono in corso sopralluoghi per valutare ulteriori esigenze, nei giorni scorsi sono stati potenziati i triage di Mirandola e Vignola, nel modenese, con l’installazione di due ulteriori tende, in aggiunta alle roulotte già utilizzate.
Questi i punti triage attivi in Emilia-Romagna: 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena città, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori); 1 nella città metropolitana di Bologna (Imola); 2 a Bologna città, all’Ospedale Maggiore (già completato) e all’Ospedale Sant’Orsola (in via di completamento); 1 in provincia di Ferrara (Cento); 1 nella Repubblica di San Marino.
Dispositivi di protezione
Sono stati consegnati oggi,dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, 281.500 mascherine chirurgiche e 40mila guanti in vinile a uso esclusivo di medici, infermieri e personale sanitario che saranno distribuiti secondo i criteri prefissati.
Volontariato
Sono 115 i volontari dell’Emilia-Romagna attivi oggi sul territorio regionale. I nuclei più numerosi sono quelli del coordinamento provinciale di Parma (35), impegnati a Faenza in un’attività di formazione sull’uso dei sanificatori e a Bologna e (35) nel montaggio e allestimento dei punti triage agli ospedali Maggiore e Sant’Orsola. L’Anpa, Associazione nazionale pubbliche assistenze, continua a garantire il suo impegno al trasporto con autoambulanza (29), mentre un presidio logistico di poche unità di volontari prosegue presso la struttura montata a San Polo di Podenzano (PC).
Coronavirus. Il presidente Bonaccini: "Siamo nelle condizioni di fronteggiare l'emergenza in tutto il territorio regionale. Grazie a quanti, nelle corsie degli ospedali e in ogni luogo in cui si lotta contro il virus, sta lavorando con straordinario impegno"
Già significative le donazioni da parte di cittadini e imprese per sostenere la lotta all'epidemia
Bologna 12 marzo 2020 - “Il fatto di aver predisposto un piano di ampliamento dei posti letto su tutta la regione è molto importante, perché ci consente di essere pronti alle possibili ulteriori emergenze, che ovviamente ci auguriamo di non dover fronteggiare. La sfida è tutt'altro che vinta, è necessario che tutti rispettino le norme che la comunità scientifica ci ha indicato, uscendo di casa di casa solo per i bisogni più impellenti. Solo così ne usciremo prima possibile”.
Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, intervenendo durante la consueta diretta Facebook nella quale il commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, ha dato gli ultimi aggiornamenti sulla situazione.
Il presidente, di ritorno da una seduta in videocollegamento della Conferenza delle Regioni, ha ringraziato “per l’impegno, la passione e il cuore che ci stanno mettendo, operatori sanitari, medici, farmacisti, medici di base e tutti coloro che svolgono una professione sanitaria, e i volontari, impegnati in questa sfida.
Intanto, sono già stati raccolti alcuni milioni di euro in poche ore in Emilia-Romagna a favore degli ospedali e delle aziende sanitarie, grazie alle donazioni di centinaia di cittadini e imprese, e questo, ha detto Bonaccini, “è un segnale di fiducia che viene dalla comunità regionale e verso il nostro sistema sanitario”.
“Continueremo ad aggiornarvi- ha concluso il presidente- e a lavorare stringendoci insieme, virtualmente, per vincere questa grande battaglia”.
Dieci ospedali dell'Emilia-Romagna nella classifica delle migliori strutture al mondo 2020 di Newsweek. L'assessore Donini: "Un altro riconoscimento importante per la sanità pubblica della nostra regione. Ma al di là delle graduatorie, grazie a chi ogni giorno, a maggior ragione in questo momento, mette professionalità, competenza e dedizione a servizio degli altri".
Bologna –
Dieci ospedali dell’Emilia-Romagna nella classifica “Newsweek World’s best hospitals 2020”, che ogni anno stila l’elenco delle migliori strutture al mondo e di ogni singolo Paese.
Nell’elenco dei migliori ospedali italiani, oltre al Policlinico di Sant’Orsola di Bologna e all’Irccs Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, che si collocano rispettivamente al terzo e al decimo posto, tra le strutture valutate a livelli d’eccellenza figurano l’Ospedale di Parma, il Policlinico di Modena, l’Ospedale Civile di Baggiovara (Mo), l’Arcispedale Sant’Anna di Ferrara, il Maggiore di Bologna, il Guglielmo da Saliceto di Piacenza, l’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì e l’Ospedale degli Infermi di Rimini.
“Un altro prestigioso riconoscimento per la sanità pubblica della nostra regione, che continua a collocarsi ai massimi livelli mondiali- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. E soprattutto una conferma delle straordinarie capacità degli uomini e delle donne che ogni giorno lavorano al servizio degli altri con professionalità, passione e dedizione, oggi più che mai in prima linea mettendo a rischio anche la propria vita. A loro e a tutti i medici, gli infermieri, gli operatori di tutte le nostre strutture, indipendentemente da qualsiasi classifica, va il grazie della Regione e, credo di poterlo dire, di tutti i cittadini emiliano-romagnoli”.
La classifica dei Best Hospitals - pubblicata sul sito web di Newsweek e nell'edizione cartacea della rivista - viene stilata in base al tenore e all'aspettativa di vita, alle dimensioni della popolazione, al numero di ospedali e alla disponibilità dei dati. Al sondaggio, condotto tra settembre e novembre del 2019, hanno risposto oltre diecimila, tra medici e pazienti degli Stati individuati. I Paesi esaminati nel 2020 sono stati complessivamente ventuno: USA, Canada, Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera, Corea del Sud, Giappone, Singapore, Australia, Israele, Svezia, Danimarca, Norvegia, FinIandia, ThaiIandia, Italia, Brasile, lndia, Spagna e Paesi Bassi. /EC
Coronavirus. Il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi, e il commissario ad acta, Sergio Venturi, fanno il punto della situazione: "In Emilia-Romagna siamo in grado di curare tutti nel luogo migliore e nel modo più appropriato"
L'appello a rispettare le misure decise: "Facciamo tutti la nostra parte, per cercare di non dare tregua al virus". Diretta Facebook sul profilo della Regione
Bologna 5 marzo 2020 - “In Emilia-Romagna siamo in grado di curare tutti nel luogo migliore e nel modo più appropriato. Questo ci deve confortare moltissimo”. Sergio Venturi, nominato commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus dal presidente Stefano Bonaccini, nel corso di una diretta Facebook sul profilo della Regione, nel pomeriggio, ha fatto il punto della situazione. Con lui il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi, che ha sottolineato la volontà di tenere aperto un canale informativo quotidiano per fare il punto della situazione.
“L’assessore Donini continua a lavorare, seppur da casa, dove rispetta l’isolamento per il fatto di essere risultato positivo al Coronavirus- ha ricordato Baruffi-. E’ qui con noi Venturi, perché il presidente gli ha chiesto di mettersi a disposizione come commissario ad acta: è indubbiamente un segnale di rassicurazione sulla continuità operativa. Peraltro, abbiamo appena riunito l’Unità di crisi per discutere su dati e provvedimenti. Siamo in contatto costante con i Comuni, c’è un pieno operativo” ha ribadito il sottosegretario.
Venturi ha risposto a una serie di domande inviate dai giornalisti. “C’è una tendenza stabile all’aumento dei casi positivi- ha detto-, servono quindi misure che non durino qualche giorno, e questo motiva la sospensione dell’attività didattica nelle scuole e la sospensione delle attività sportive. Tutti noi, come cittadini, dobbiamo dare una mano, già mantenendo le distanze: riduciamo i contatti sociali, a partire dagli anziani. Questo ci potrà aiutare a invertire la tendenza in corso, che vede un incremento costante e quotidiano di casi”.
“In Emilia-Romagna siamo in grado di curare tutti nel luogo migliore e nel modo più appropriato- ha sottolineato Venturi-. A breve presenteremo analisi e decisioni per il potenziamento della rete ospedaliera. Nelle prossime 48 ore apriremo posti di terapia intensiva a Castel San Giovanni, che ci consentirà di dare un po’ d’ossigeno a Piacenza. Per quanto riguarda il potenziamento del personale, stiamo sfruttando tutte le potenzialità che abbiamo: possiamo assumere specializzandi e prendere medici in pensione”.
Il commissario ha sottolineato la necessità che si collabori tra la provincia di Rimini e quella di Pesaro-Urbino, “perché sono territori assolutamente permeabili. Bisogna concertare con le Marche misure di contenimento”. Per quanto riguarda Piacenza, “stiamo valutando con attenzione la situazione in città e nei comuni limitrofi”.
Sui luoghi e i momenti di aggregazione, “stiamo valutando con i sindaci l’andamento di palestre, piscine, centri per anziani. Cerchiamo di favorire il lavoro da casa, a partire da Piacenza e il piacentino. Abbiamo bisogno di ammalarci di meno- ha concluso Venturi-. Facciamo questo sacrificio: cerchiamo di dare meno tregua al virus, e un po’ di tregua agli ospedali. Colgo l’occasione di ringraziare tutto il personale sanitario per il lavoro che sta facendo in queste settimane”. /CV
Salute. L'assessore regionale Lori positiva al coronavirus. Negativi il presidente Bonaccini e il sottosegretario Baruffi. Positivo invece l'assessore alla Salute Donini. Già questa mattina, gli altri componenti la Giunta sono stati sottoposti al test.
Bologna 4 marzo 2020 - La neo assessora regionale Barbara Lori è risultata positiva al Coronavirus. Lori aveva partecipato alla seduta di insediamento della Giunta venerdì scorso.
Subito dopo aver appreso la notizia, ieri sera tardi, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il sottosegretario Davide Baruffi e l'assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, si sono sottoposti al test tampone, per motivi legati all'operatività dell’Ente e doverose ragioni precauzionali. In particolare, l’assessore Donini era entrato in più diretto contatto con Barbara Lori nei giorni scorsi.
Il presidente Bonaccini e il sottosegretario Baruffi sono risultati negativi. Positivo, invece, l’assessore Donini. Già questa mattina, gli altri componenti la Giunta sono stati sottoposti al test.
Lori e Donini sono in buone condizioni e si trovano presso le loro abitazioni, dove rispetteranno il periodo di isolamento. In entrambi i casi è in corso di definizione la lista dei contatti avuti nei giorni passati e, così come previsto dai protocolli, verranno svolti gli accertamenti sulle persone interessate, contattate direttamente dalle strutture sanitarie competenti territorialmente.
Il presidente Bonaccini parteciperà all'incontro con il premier Conte e le parti sociali dedicato alle misure economiche, previsto nel pomeriggio a Roma, collegato in videoconferenza dalla Regione, a Bologna.
L'impegno ad avviare le procedure per la Cassa integrazione straordinaria, per tutelare il reddito dei lavoratori. L'assessore Colla: "Al prossimo incontro necessaria la presenza della proprietà"
Tavolo di crisi in presenza del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, dei rappresentanti della Provincia, e sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Rsu.
Bologna – Oggi, presso l’assessorato allo Sviluppo economico, si è tenuto il primo incontro riguardante l’azienda Morris di Parma, industria cosmetica di alto livello nel panorama italiano e internazionale, richiesto dalle Organizzazioni sindacali in seguito a una procedura di liquidazione avviata dall'azienda, che occupa 114 lavoratori di cui la quasi totalità donne.
All'incontro, presieduto dall'assessore allo Sviluppo economico, green economy e Lavoro, Vincenzo Colla, erano presenti il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, la Provincia di Parma, i consulenti aziendali, l’Unione parmense degli Industriali, i rappresentanti sindacali di categoria e territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Rsu.
“Per tutelare il reddito dei lavoratori in questa fase delicata - ha detto l’assessore regionale Colla-, abbiamo deciso di avviare fin da subito la procedura per la firma dell’accordo per le politiche attive del lavoro presso l’Agenzia regionale, elemento propedeutico alla richiesta di Cassa integrazione straordinaria per cessazione già depositata dall'azienda presso il Ministero del Lavoro. Però occorre che al prossimo incontro sia presente la proprietà, il Fondo Orlando, in quanto le informazioni fornite oggi da parte dei consulenti aziendali non sono state in grado di rassicurare le Istituzioni e i rappresentanti dei lavoratori in merito alla continuità produttiva e occupazionale, che rimangono il nostro principale obiettivo”.
La Perfume Holding nasce nel 2010 dall'unione di Morris Profumi e Selective Beauty, ereditando un know-how di alto livello nell'industria delle fragranze e della cosmetica e oggi si trova ad affrontare una situazione di difficoltà a causa della perdita di alcune commesse.
Foto di Francesca Bocchia per Gazzetta dell'Emilia