Coronavirus, l'aggiornamento: 16.540 i casi positivi in Emilia-Romagna, 608 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 7.166. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano complessivamente a 2.040 (+188) e a calare i ricoveri
In calo i pazienti in terapia intensiva che sono 358, 6 in meno di ieri. E scendono anche quelli negli altri reparti: -56. I decessi arrivano a 1.977: 75 in più. Procede il piano di rafforzamento dei posti letto: sono 5.074 quelli già allestiti in tutta la regione di cui 569 terapia intensiva
Bologna 4 aprile 2020 – 16.540 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 608 in più rispetto a ieri; 67.075 i test effettuati, 3.393 in più.
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, sabato 4 aprile, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 7.166 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (214 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 358, 6 in meno. E si sono registrati 56 ricoverati in meno anche nei reparti non di terapia intensiva (3.859 oggi rispetto ai 3.915 che si contavano ieri). I decessi sono purtroppo passati da 1.902 a 1.977: 75 in più, quindi, di cui 51 uomini e 24 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 2.040 (188 in più rispetto a ieri), 1.352 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 688 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 12 residenti nella provincia di Piacenza, 25 in quella di Parma, 15 in quella di Reggio Emilia, 6 in quella di Modena, 10 in quella di Bologna (nessuno in territorio imolese), 1 in quella di Ferrara, 2 nella provincia di Ravenna, 1 nella provincia di Forlì-Cesena (nessuno nel forlivese), 2 in quella di Rimini. Un decesso si riferisce a un residente fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.842 (31 in più rispetto a ieri), Parma 2.201 (118 in più), Reggio Emilia 2.908 (108 in più), Modena 2.551 (53 in più), Bologna 2.127 (86 in più), Imola 302 (4 in più), Ferrara 474 (106 in più), Ravenna 688 (32 in più), Forlì-Cesena 924 (di cui 485 a Forlì, 38 in più rispetto a ieri, e 439 a Cesena, 20 in più), Rimini 1.523 (12 in più).
I posti letto 5.074 di cui 569 terapia intensiva
Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione. Realizzata la riconversione di risorse in posti letto ordinari in posti letto di terapia intensiva. Questo sta avvenendo sia in Romagna che a Parma.
Da segnalare 13 posti letto attivati presso il Centro cardinal Ferrari di Fontanellato (Pr), indirizzati soprattutto a pazienti in uscita dalla terapia intensiva. Quindi i posti letto oggi sono complessivamente 5.074 di oggi, tra ordinari (4.505) e di terapia intensiva (569, +9).
Nel dettaglio: 641 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.013 a Parma (68 terapia intensiva), 671 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 475 a Modena (86 terapia intensiva), 818 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (161 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 226 a Ferrara (38 terapia intensiva), 651 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 195 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 101 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 89 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 109 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 116
Le attività della Protezione civile regionale
Dispositivi protezione individuale e materiale medico
Questa notte, il Dipartimento nazionale ha fatto pervenire all’Agenzia 156 mila mascherine chirurgiche, 73 mila mascherine ffp2 e 114 mila monovelo Montrasio.
Negli ultimi giorni al magazzino regionale dell’Agenzia sono anche giunti materiali donati da aziende: 1 serbatoio da 1 metro cubo di soluzione idroalcolica da parte di Sanofi, consegnato dai Vigili del fuoco (1 ad ogni regione), 492 flaconi da 0,5 litri di soluzione idroalcolica da parte di Menarini, 10.000 mascherine chirurgiche da parte di Sogin.
Sono online sul sito del Dipartimento e su quello del Ministero della Salute i dati complessivi dei DPI e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome. Il sistema informatico ADA(Analisi Distribuzione Aiuti) viene aggiornato ogni sera.
Drive through e Transit point
Sono 6 le strutture realizzate con mezzi e attrezzature dell’Agenzia e il lavoro dei volontari: a Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (RE), Cesena e Forlì, si aggiunge Bagno di Romagna, dove i volontari di ANA-RER hanno allestito un “transit-point” finalizzato all’esecuzione di tamponi per verifica guarigione, presso il parcheggio di servizio della scuola secondaria Manara Valgimigli.
Donazioni dalla Cina a Reggio Emilia
Ieri, è arrivata a Reggio Emilia una prima donazione dalla Cina alla comunità reggiana. Si tratta di 20mila mascherine chirurgiche, inviate alla Provincia di Reggio Emilia e subito consegnate all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile per le esigenze legate a chi sta lavorando in modo continuativo sull’emergenza: agenti di polizia municipale, volontari, uffici pubblici. Le donazioni sono state raccolte da privati nelle città di Beijing, Zhejiang, Shangai, Shenzen, Dalian, Suzhou, Foshan, Zhuhai, Dongguan ed anche da Wuhan, il capoluogo dell’Hubei. Moltissimi anche gli insegnanti e gli educatori cinesi che, venuti a conoscenza della situazione italiana, si sono mobilitati per effettuare donazioni a titolo personale o coinvolgendo le loro scuole. Tanto che una parte di questo primo lotto di mascherine, come espressamente richiesto dai donatori, sarà consegnata al Centro internazionale Loris Malaguzzi, a Reggio Children e all’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia. Dalla Cina, sempre per la comunità reggiana, sono in arrivo altre donazioni (ulteriori mascherine ed anche tute) su cui la Provincia e l’Agenzia regionale di Protezione civile sono al lavoro con le varie dogane europee.
Punti Triage: un nuovo punto triage a Rimini
Diventano 33 i punti-triage attivi in E-R (10 davanti alle carceri, 23 davanti a ospedali e cliniche):
3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni);
3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro);
3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla);
5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città);
3 nella città metropolitana di BO (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola);
2 in provincia di FE (Argenta e Cento);
1 in provincia di FC (Meldola);
1 in provincia di RA (Ravenna città);
1 nella Repubblica di San Marino.
1 presso la Clinica privata “Le Nuove Ricerche” a Rimini, in Via Settembrini: si tratta di una tenda montata dai volontari riminesi di protezione civile
Volontariato
A ieri, venerdì 3 aprile, sono stati 884 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati; dall’inizio dell’emergenza, si contano 12.220 giornate. Le principali attività:
supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni e consegna farmaci (CRI e ANPAS): totale 242
supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione: 575, con un assai rilevante apporto degli scout Agesci (120)
disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso (a Parma)
Ieri FEderGev (Guardie Ecologiche o Ambientali) ha montato due grandi tende davanti alla Stazione di Bologna, per lo svolgimento di attività di monitoraggio sanitario del personale ferroviario. Nella stessa giornata sono partiti i primi due volontari di ANA-RER per l’ospedale da campo allestito dagli Alpini a Bergamo, dove svolgerannoattività di vigilanza antiincendio. ANA-RER coprirà turnazioni quotidiane in questa specifica mansione.
Vietati gli abbruciamenti
Fino alla fine dell’emergenza sanitaria, resta in vigore - su tutto il territorio regionale - il divieto di bruciare residui di lavori agricoli e forestali (Ordinanza 43/2020 del Presidente della Regione). Le sole imprese agricole possono procedere all’abbruciamento controllato del materiale vegetale di risulta dei lavori agricoli in attuazione di quanto disposto dal successivo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020 (“Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale”).
Coronavirus, l'aggiornamento: 15.932 i casi positivi in Emilia-Romagna, 599 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 6.952. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano complessivamente a 1.852 (+189)
I pazienti in terapia intensiva sono 364, 2 in meno di ieri. E calano anche i ricoverati negli altri reparti: -29. I decessi arrivano a 1.902: 91 in più. Procede il piano di rafforzamento dei posti letto: sono 5.118 quelli già allestiti in tutta la regione. Avviato da oggi un ulteriore percorso dedicato ai pazienti attualmente in terapia sub-intensiva ma a rischio di aggravamento: 15 trasferimenti da Piacenza verso gli ospedali di tutta la regione
Bologna 3 aprile 2020 - 15.932 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 599 in più rispetto a ieri; 63.682 i test effettuati, 3.625 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, venerdì 3 aprile, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 6.952 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (312 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 364, 2in meno rispetto a ieri. E si sono registrati 29 ricoverati in meno anche nei reparti non di terapia intensiva (3.915 oggi rispetto ai 3.944 che si contavano ieri). I decessi sono purtroppo passati da 1.811 a 1.902: 91 in più, quindi, di cui 62 uomini e 29 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.852 (189 in più rispetto a ieri), 1.293 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 559 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 18 residenti nella provincia di Piacenza, 9 in quella di Parma, 14 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 31 in quella di Bologna (nessuno in territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 2 nella provincia di Forlì-Cesena (nessuno nel forlivese), 4 in quella di Rimini. Nessun decesso si è verificato in provincia di Ravenna. Un solo decesso si riferisce a un residente fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.811 (46 in più rispetto a ieri), Parma 2.083 (34 in più), Reggio Emilia 2.800 (135 in più), Modena 2.498 (82 in più), Bologna 2.041 (99 in più), Imola 298 (15 in più), Ferrara 368 (27 in più), Ravenna 656 (29 in più), Forlì-Cesena 866 (di cui 447 a Forlì, 63 in più rispetto a ieri, e 419 a Cesena, 14 in più), Rimini 1.511 (55 in più).
I posti letto aggiuntivi: 5.118 (+40 rispetto a ieri)
Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione; posti letto che passano complessivamente dai 5.078 di ieri ai 5.118 di oggi (+40), tra ordinari (4.558, +28) e di terapia intensiva (560, +12).
Nel dettaglio: 696 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.121 a Parma (68 terapia intensiva), 735 a Reggio (64 terapia intensiva), 561 a Modena (86 terapia intensiva), 979 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (161 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 264 a Ferrara (38 terapia intensiva), 762 in Romagna, di cui 98 per terapia intensiva (nel dettaglio: 247 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 115 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 133 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva).
La “rete” ospedaliera in aiuto al piacentino
A più di un mese dall’inizio dell’epidemia, l’area più critica continua a rimanere quella dell’Emilia-nord, in particolare della provincia di Piacenza. Gli ospedali di Piacenza e Castel San Giovanni sono quelli che, fin dai primi giorni, hanno registrato livelli di saturazione massimi, nonostante la graduale espansione dei posti letto. Negli ultimi giorni si è osservata una riduzione degli accessi in pronto soccorso (il picco massimo è stato registrato il 16 marzo con 135 accessi di pazienti sospetti Covid; ieri, 2 aprile, gli accessi sono stati 23), e di conseguenza dei ricoveri. Gli ospedali piacentini continuano però a risentire del “carico” dei giorni precedenti poiché i tempi di dimissione dei pazienti più critici sono lunghi (fino a 3-4 settimane).
È emersa quindi la necessità di supportare questo territorio con un intervento a livello regionale. Per questo, già dai primi giorni di marzo, altri ospedali della regione hanno accolto più di 100 pazienti provenienti dalle terapie intensive della provincia di Piacenza. I pazienti sono stati accolti prevalentemente nei territori meno colpiti (Bologna, Ferrara e la Romagna, ad esclusione di Rimini). Alcuni pazienti sono stati trasferiti anche presso le terapie intensive delle strutture private accreditate (Villalba e Villa Erbosa a Bologna e Villa Maria Cecilia di Cotignola - Ravenna). Anche oggi 5 pazienti di terapia intensiva sono usciti da Piacenza con destinazione Ospedale Maggiore e Bentivoglio di Bologna, Cona di Ferrara, Policlinico di Modena e Ospedale di Cesena. Il principio è stato mettere l’intera rete regionale a disposizione delle aree più colpite, consentendo all’Emilia-Romagna di essere autosufficiente ed evitare lunghi trasferimenti extra regione o addirittura all’estero.
Da oggi è stato avviato un ulteriore percorso dedicato ai pazienti attualmente in terapia sub-intensiva ma a rischio di aggravamento. Questo consente di trasferire un maggior numero di pazienti e, soprattutto, di effettuare il trasporto in condizioni meno critiche (si tratta di pazienti non intubati). Il sistema di trasferimento prevede una valutazione clinica dei pazienti condivisa dai professionisti di Piacenza con il “Coordinamento regionale insufficienza respiratoria acuta COVID-19”.
La valutazione tiene conto sia del rischio di aggravamento, e quindi dell’eventuale necessità di assistenza intensiva, che della possibilità per il paziente di affrontare il trasferimento. Oggi sono stati effettuati 15 trasferimenti da Piacenza verso gli ospedali di tutta la regione (Modena, Bologna, Ferrara e Cesena). Almeno 10 sono in programma per la giornata di domani, sabato 4 aprile. Successivamente sarà effettuata una rivalutazione del fabbisogno e pianificata l’attività per la prossima settimana.
Il Coordinamento regionale, mediante un monitoraggio costante delle disponibilità di posti letto nei diversi ospedali, individua la possibile destinazione dei pazienti e la centrale TIC19 di Bologna si occupa di organizzare i trasporti reperendo sia i mezzi che gli equipaggi. Si tratta di un’operazione complessa, necessaria per consentire all’area di Piacenza di continuare ad affrontare l’emergenza in condizioni meno critiche, sia per i pazienti che per gli operatori sanitari.
Le attività della Protezione civile regionale
Nuovi Dispositivi di protezione individuale e materiale medico arrivati in Emilia-Romagna
291.600 mascherine chirurgiche, 45.000 mascherine ffp2 e 126.000 monovelo Montrasio, 180 tute di protezione, 83 sistemi di aspirazione monouso a circolo chiuso e 40 monitor multi-parametrico da trasporto con possibilità di defibrillazione. Questo è il bilancio di quanto il Dipartimento nazionale di protezione civile ha fatto pervenire, fra stanotte e stamattina, all’Agenzia regionale di Protezione civile.
Si ricorda che sono on-line, sul sito del Dipartimento e su quello del ministero della Salute, i dati complessivi dei Dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome. Il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti) viene aggiornato ogni sera dalle 22 alle 23.30:
Nella giornata di oggi, il servizio Area Affluenti Po dell’Agenzia e i volontari del coordinamento provinciale hanno consegnato 6500 mascherine chirurgiche alla farmacia dell’Ospedale di Piacenza,donate da Confindustria regionale al personale sanitario. Inoltre, i volontari piacentini stanno distribuendo 34.000 mascherine monovelo Montrasio alla Prefettura di Piacenza e ai Comuni.
Drive through / transit point: attivo anche Bagno di Romagna (FC)
Sono 6 le strutture realizzate con mezzi e attrezzature dell’Agenzia e il lavoro dei volontari: a Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (RE), Cesena e Forlì, a cui si aggiunge Bagno di Romagna. Si è infatti concluso l’allestimento, da parte dei volontari di ANA-RER, di un “transit-point” finalizzato all’esecuzione di tamponi per la verifica della guarigione, da parte del Dipartimento di Sanità Pubblica, Ambito di Cesena, presso il parcheggio di servizio della scuola secondaria “Manara Valgimigli” di Bagno di Romagna.
Volontari all’opera
Sono stati 831 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati giovedì 2 aprile; dall’inizio dell’emergenza, si contano 11.336 giornate. Le principali attività riguardano il supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni e consegna farmaci (CRI e ANPAS, totale 260), il supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (oltre 400, con un assai rilevante apporto degli scout Agesci: totale 453), la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso (a Parma e Piacenza).
Le FEderGev (Guardie Ecologiche o Ambientali) ha provveduto al montaggio di due grandi tende davanti alla Stazione di Bologna, per lo svolgimento di attività di monitoraggio sanitario del personale ferroviario.
Nella mattinata di oggi sono partiti i primi due volontari di ANA-RER (da Reggio Emilia e da Piacenza) per l’ospedale da campo allestito dagli Alpini a Bergamo. Dotati di appositi dispositivi di protezione individuale, i volontari copriranno un turno settimanale di 8 ore al giorno, svolgendo anche attività di vigilanza anti-incendio; alloggeranno nella zona adibita a campo soccorritori, dove sono state installate le tende dormitorio e le mense degli Alpini. Da oggi, ANA-RER coprirà turnazioni quotidiane in questa specifica mansione.
Punti triage
Si confermano 32 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna: 10 davanti alle carceri e 22 davanti agli ospedali./CV
Coronavirus. L'aggiornamento: 15.333 i casi positivi in Emilia-Romagna, 546 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 6.640. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano complessivamente a 1.663 (+97)
I pazienti in terapia intensiva sono 366, 7 più di ieri. I decessi arrivano a 1.811: 79 in più. Procede il piano di rafforzamento dei posti letto: sono 5078 quelli già allestiti in tutta la regione. Atterrato oggi pomeriggio all'Aeroporto Marconi di Bologna il primo di tre voli cargo in arrivo dalla Cina, con materiale sanitario acquistato dalla Regione Emilia-Romagna. Focus su Piacenza
Bologna 2 aprile 2020 – 15.333 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 546 in più rispetto a ieri; 62.027 i test effettuati, 3.570 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, mercoledì 1^ aprile, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 6.640 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (197 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 366, 7 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.732 a 1.811: 79 in più, quindi, di cui 44 uomini e 35 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.663 (97 in più rispetto a ieri), 1.177 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 486 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi (+79), per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 19 residenti nella provincia di Piacenza, 11 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 18 in quella di Modena, 7 in quella di Bologna (di cui 2 nel territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 3 nella provincia di Forlì-Cesena, di cui 1 nel forlinese, 4 in quella di Rimini. 4 decessi si riferiscono a residenti fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.765 (49 in più rispetto a ieri), Parma 2.049 (44 in più), Reggio Emilia 2.665 (112 in più), Modena 2.416 (119 in più), Bologna 1.942 (129 in più), Imola 283 (12 in più), Ferrara 341 (15 in più), Ravenna 627 (22 in più), Forlì-Cesena 789 (di cui 384 a Forlì, 9 in più rispetto a ieri e 405 a Cesena, 24 in più), Rimini 1.456 (11 in più).
La Regione avvia lo screening al personale sociosanitario dell’Emilia-Romagna
Come annunciato nei giorni scorsi, sono iniziati oggi da Piacenza a Rimini i controlli su tutto il personalesociosanitario della sanità pubblica, privata convenzionata e dei servizi socioassistenziali, sia sintomatico che asintomatico, per garantire la sicurezza degli operatori e consentire loro di lavorare in condizione di massima tutela, per sé e per i pazienti.
La Regione si è dotata di test sierologici che permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di sapere se il paziente è venuto in contatto con il virus, e se è diventato immune. Chi risulta negativo verrà testato dopo 15 giorni, i positivi saranno sottoposti a un tampone tradizionale per averne conferma.
Oggi pomeriggio sono partiti a Bologna i primi test sierologici sui dipendenti sanitari del S. Orsola, dell’ospedale Bellaria e del Maggiore, oltre che in alcune realtà sociosanitarie del territorio, come le case residenza per anziani (Cra). Come da indicazioni regionali, si comincerà dai reparti maggiormente esposti alla possibilità di contagio. Al Rizzoli hanno già effettuato il tampone su 600 operatori, a Montecatone su 237 operatori su 371.
A Reggio Emilia sono iniziati oggi pomeriggio i test sierologici agli operatori dei reparti di malattie infettive, terapia intensiva e pneumologia presso il laboratorio dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.
Anche l’Ausl Modena è già partita con i primi screening, fatti con i test sierologici: da oggi è attivo un piano strutturato di test che prende il via dagli operatori impegnati nei reparti più a rischio - emergenza-urgenza, rianimazioni e reparti Covid - e soprattutto da quelle Case residenza anziani che stanno vivendo le situazioni più impegnative dal punto di vista delle positività. Pavullo, Vignola, Carpi, Mirandola e il 118 di Modena, hanno iniziato i primi prelievi, e si continuerà nei prossimi giorni estendendo l'attività su tutti i distretti.
In Romagna, oggi pomeriggio si sono effettuati i primi 40 test a Rimini, dove è stata predisposta una ex sala riunioni riconvertita. Già da domani mattina si procederà per gli altri ambiti territoriali a Ravenna, Forlì e Cesena.
Da domani partiranno tutte le altre Asl.
Da Piacenza a Rimini, 5.078 i posti letto aggiuntivi già allestiti su tutto il territorio
Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione. Da ieri a oggi, passano complessivamente da 5.044 a 5.078 tra ordinari (4.530) e di terapia intensiva (548).
Nel dettaglio: 716 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.139 a Parma (68 terapia intensiva), 731 a Reggio (58 terapia intensiva), 538 a Modena (86 terapia intensiva), 923 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (161 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 258 a Ferrara (32 terapia intensiva), 773 in Romagna (nel dettaglio: 258 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 115 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva 98 per terapia intensiva a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 133 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva).
Per quanto riguarda l’apporto delle strutture private, a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo e Casa di Cura Piacenza per 210 posti letto complessivi Parma conferma l’attivazione dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid) e della casa di cura Val Parma Hospital (attivati tutti i 40 posti messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma sono stati attivati 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma. A Reggio Emilia è attiva la struttura Villa Verde con 40 nuovi posti letto.
A Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Villalba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la terapia intensiva, e Villa Laura con 48 nuovi posti letto attivati. In Romagna sono stati attivati 8 posti di terapia intensiva a Villa Maria Cecilia.
Relativamente ai Covid hospital sono attivi quello del Delta di Ferrara (106 posti letto aggiuntivi), che si affianca all’hub dell’ospedale Sant’Anna e - per la Romagna - l’ospedale di Lugo, con 93 posti letto Covid a cui si aggiungerà quello di Riccione che, al momento, ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Sul resto del territorio regionale restano confermati, gli ospedali di Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola, Sassuolo e, da lunedì, è entrato in funzione come struttura Covid l’ospedale di Comunità di Castelfranco Emilia; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è attivo il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Sempre in provincia di Bologna, sono attivi posti letto per pazienti Covid anche presso l’ospedale di San Giovanni in Persiceto (52 letti) e Bentivoglio (36 letti).
Per i pazienti meno gravi o in via di guarigione sono già attivi come strutture Covid l’ospedale di Comunità di Bobbio, e nel modenese l’ospedale di Comunità di Fanano.
Atterrato oggi pomeriggio all'Aeroporto Marconi di Bologna il primo di tre voli cargo in arrivo dalla Cina, con materiale sanitario acquistato dalla Regione Emilia-Romagna
Un flusso di materiali medico-sanitari da 100 metri cubi, composto da 185 mila tute, 1 milione di mascherine chirurgiche e 15 mila occhiali protettivi, destinati alla Protezione civile e alle Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna per fare fronte all'emergenza Covid-19. E’ il carico atterrato oggi pomeriggio all'Aeroporto Marconi di Bologna; il primo di tre voli cargo in arrivo dalla Cina, con materiale sanitario acquistato dalla Regione Emilia-Romagna. Per domani è previsto l'arrivo di un secondo volo cargo, con altre 70.000 tute. Il terzo volo arriverà nei prossimi giorni con altri 140 metri cubi di materiale sempre proveniente dalla Cina.
Focus su Piacenza: dal contributo delle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA) ai tamponi a domicilio e per fine isolamento domiciliare
A Piacenza le Unità speciali di continuità assistenziale sono attive da ormai una decina di giorni. Sono team composti da medici e infermieri che agiscono sul territorio al domicilio dei pazienti per collaborare con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta e, con loro, far fronte alla epidemia di Coronavirus.
L’Ausl di Piacenza ha scelto di intensificare la diagnostica ecografica destinata a identificare condizioni polmonari suggestive per una evoluzione severa e trattarle più precocemente, in modo da mantenere il paziente al proprio domicilio ma scongiurando per quanto possibile l’evoluzione verso forme di insufficienza respiratoria.
Finora sono stati fatti quasi 400 interventi e ci sono altre 300 richieste già arrivate dai medici di famiglia.
L’infezione da Coronavirus si può manifestare in forme asintomatiche, paucisintomatiche o comunque benigne, o in forme più gravi con compromissione polmonare importante. La possibilità di sviluppare forme più critiche dipende da diversi fattori fra cui l’età più avanzata, patologie croniche preesistenti, la persistenza di febbre per diversi giorni o la comparsa di sintomi impegnativi come la dispnea. La gestione di queste situazioni è affidata in prima battuta al medico di famiglia, che raccoglie la descrizione dei sintomi, che conosce da tempo il proprio paziente, che sa della presenza o meno di malattie croniche preesistenti e del loro livello di complessità, che ha contezza della composizione del nucleo famigliare e del profilo di rischio di tutti.
Le forme paucisintomatiche non necessitano dell’intervento delle equipe speciali di continuità assistenziale, il medico di famiglia le gestisce con la terapia più appropriata. L’attivazione avviene per quei pazienti che per età avanzata, malattie concomitanti, durata e gravità dei sintomi hanno necessità di un inquadramento più spinto. È il medico curante che, valutato bene il caso, decide se la gestione possa avvenire in tranquillità senza particolari approcci o viceversa se sia necessaria una valutazione più articolata. Questo inquadramento non è finalizzato a fare tamponi al domicilio, che possono essere fatti o meno al paziente a seconda delle sue condizioni, e che comunque sono stati eseguiti fin dall’inizio dell’epidemia a cura del Servizio di Igiene Pubblica, ma per identificare situazioni di criticità più complessa che meriti un approccio terapeutico differente. Da ultimo le forme più gravi con quadro di compromissione respiratoria particolarmente severa sono sempre area di intervento a cura del 118.
Le Unità speciali di continuità assistenziale quindi non sono il team che fa i tamponi a domicilio, non sono uno strumento di intervento destinato a tutti ma solo ai casi complessi non critici, non si attiva direttamente o attraverso chiamate al 118, non può e non deve sostituirsi al medico curante.
L’attività è svolta tra gli altri dal dottor Luigi Cavanna, direttore di Oncologia, che sta facendo alcune visite domestiche insieme alla sua equipe.
Tamponi a domicilio
L’attività è partita il 22 febbraio, in corrispondenza dell’inizio di attività di sorveglianza sulla diffusione del virus covid-19 attivata dal Dipartimento di Sanità pubblica.
In una prima fase, le persone destinatarie del test a casa erano i contatti stretti di un caso positivo (soprattutto residenti lodigiani) già accertato. Poi, come da disposizioni ministeriali, i tamponi sono stati fatti a casa delle persone sintomatiche. Complessivamente sono stati fatti circa 1100 tamponi a domicilio.
L’attività è stata svolta da diverse squadre, formate da assistenti sanitari e infermiere. All’inizio il personale era quello del Dipartimento di Sanità pubblica, poi il servizio è stato potenziato con professionisti provenienti anche da altri servizi ospedalieri o territoriali sospesi o ridotti dall’Azienda proprio per affrontare la diffusione del virus Covid-19.
Tamponi per fine isolamento domiciliare
A Piacenza si è fatta la scelta diversa dal Drive-through: dal 19 marzo sono attivi diversi ambulatori per eseguire i tamponi utili a stabilire se, alla fine del periodo di isolamento, una persona non è più contagiosa. Il servizio è gestito da medici, assistenti sanitari e infermieri. Attualmente sono disponibili tre punti sul territorio (Piacenza, Fiorenzuola e Borgonovo) che possono effettuare complessivamente circa 300 tamponi ogni giorno, in linea con la capacità di refertazione massima che attualmente il Laboratorio analisi di Piacenza riesce a refertare quotidianamente.
Le attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile
Volontari all’opera
Sono stati 758 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati ieri, mercoledì 1^ aprile; dall’inizio dell’emergenza, con le 10.505 giornate di impegno contate ieri, si è largamente superata quota di 10mila. Le principali attività riguardano il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze (266, tra Cri e Anpas), il supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (400 con una significativa presenza degli scout Agesci), la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma e l’attività di segreteria e logistica a supporto dei Comuni nei Coc, i Centri operativi comunali.
Domani è prevista la partenza di un contingente di volontari ANA (Alpini) per Bergamo, destinati al supporto dell’ospedale della città.
Punti triage
Si confermano 32 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna: 10 davanti alle carceri e 22 davanti agli ospedali. /Ti.Ga.
Coronavirus. L’aggiornamento ad oggi, martedì 31 marzo: 14.074 i casi positivi in Emilia-Romagna, 543 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 6.069. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano a 1.477 (+250)
I pazienti in terapia intensiva sono 353, 2 in più di ieri. I decessi arrivano a 1.644: 106 in più, comprese persone venute a mancare nei giorni scorsi. Procede il piano di rafforzamento dei posti letto: sono oltre 5.000 quelli già allestiti in tutta la regione. Per i tamponi “drive through” è operativo da oggi il punto presso l’ospedale di Forlì, da domani funzionerà anche quello di Ravenna. Arrivati nuovi dispositivi di protezione individuale, compresi ventilatori polmonari donati dalla Cina
31/03/2020 18:00
Bologna - 14.074 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 543 in più rispetto a ieri; 54.532 i test effettuati,3.542 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, martedì 31 marzo, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 6.069 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (173 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 353, 2 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.538 a 1.644: 106 in più, quindi, di cui 65 uomini e 41 donne (il dato ricomprende persone venute a mancare nei giorni scorsi).
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.477 (250 in più rispetto a ieri), 1.117 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 360 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 27 residenti nella provincia di Piacenza, 25 in quella di Parma, 23 in quella di Reggio Emilia, 10 in quella di Modena, 11 in quella di Bologna (di cui 1 in territorio imolese), 1 in quella diFerrara, 5 in quella di Ravenna, 1 nel forlivese, 1 in quella di Rimini. Due decessi si riferiscono a residenti fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.635 (119 in più rispetto a ieri), Parma 1.933 (74 in più), Reggio Emilia 2.307 (99 in più), Modena 2.222 (85 in più), Bologna 1.680 (61 in più), Imola 260 (7 in più), Ferrara 320 (14 in più), Ravenna 580 (12 in più), Forlì-Cesena 730 (di cui 366 a Forlì, 23 in più rispetto a ieri, e 364 a Cesena, 24 in più), Rimini 1.407 (25 in più).
Tamponi “drive through”: operativo da oggi il punto presso l’ospedale di Forlì, da domani quello di Ravenna. In funzione da ieri, per i dipendenti, quello del Sant’Orsola di Bologna
Per accertare la guarigione delle persone già risultate positive, in modo rapido e senza che debbano scendere dall’auto, sono stati allestiti diversi “drive trough” con materiali e mezzi dell’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile e l’impiego del volontariato: a Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (Re), Cesena e Forlì. Quest’ultimo, allestito nei giorni scorsi nel parcheggio dell’Ospedale Morgagni (via Carlo Forlanini 34), è operativo da oggi, martedì 31 marzo.
Anche a Ravenna si sta allestendo un punto di drive through, che sarà operativo da domani, presso il Cmp (Centro di medicina e prevenzione dell’Ausl), e in particolare nella parte posteriore della struttura. Qui, in collaborazione con la Protezione civile, è stata predisposta un’area ad hoc che sarà riservata al passaggio delle auto dei pazienti, riconoscibile attraverso un “portale”. I pazienti, contattati dal servizio di Igiene pubblica, si recheranno al parcheggio del Cmp e, passando sotto la struttura, saranno immessi nell’area, protetta anche dalla vista delle altre persone. Gli operatori, seguendo tutti i protocolli di sicurezza previsti, effettueranno il tampone senza che i pazienti escano dall’auto. Anche a Rimini ci si sta organizzando per allestire una struttura analoga.
Intanto, già da ieri, lunedì 30 marzo, il “drive through” viene effettuato anche al Policlinico Sant’Orsola di Bologna: è riservato ai dipendenti positivi e poi guariti che devono essere sottoposti a tampone per poter tornare al lavoro.
Da Piacenza a Rimini, più di 5.000 (5.039) i posti letto aggiuntivi già allestiti su tutto il territorio
Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione. Da ieri a oggi, sono stati allestiti altri 23 posti letto per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 5.016 a 5.039, tra ordinari (4.501) e di terapia intensiva (538).
Nel dettaglio: 729 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.134 a Parma (65 terapia intensiva), 730 a Reggio (55 terapia intensiva), 536 a Modena (86 terapia intensiva), 930 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (159 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 258 a Ferrara (32 terapia intensiva), 722 in Romagna (nel dettaglio: 258 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 113 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 93 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 120 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva).
Per quanto riguarda gli ospedali Covid, Parma conferma l’attivazione dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid) e della casa di cura Val Parma Hospital (attivati tutti i 40 posti messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma sono stati attivati 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma.
Già pronti come Covid hospital quello del Delta di Ferrara (106 posti letto aggiuntivi), che si affianca all’hub dell’ospedale Sant’Anna e - per la Romagna - l’ospedale di Lugo, con 93 posti letto Covid a cui si aggiungerà quello di Riccione che, al momento, ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Sul resto del territorio regionale restano confermate a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per 120 posti letto complessivi, l’Ospedale di Comunità di Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano e la struttura Villa Verde con 40 nuovi posti letto; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola e Sassuolo;a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Sempre a Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Villalba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la terapia intensiva, e Villa Laura con 48 nuovi posti letto attivati. Infine, in provincia di Bologna sono attivi posti letto per pazienti Covid anche presso l’ospedale di San Giovanni in Persiceto (52 letti) e Bentivoglio (36 letti).
In arrivo in Emilia-Romagna ventilatori e dispositivi di protezione individuali donati dai filantropi cinesi partner del China-Italy Philanthropy Forum (CIPF)
Un flusso di materiali medico-sanitari, coordinato dall’Ambasciata d’Italia in Cina, viaggia sulla rotta Pechino-Malpensa. Dopo il primo volo, partito il 27 marzo, oggi è decollato il secondo. Le dotazioni sono destinate alle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, e alla Caritas Ambrosiana. Nella sola giornata di oggi 10 ventilatori, 650.000 mascherine chirurgiche, 210.000 guanti, 334.255 tute protettive e 471 occhialini saranno consegnati alle strutture sanitarie sotto pressione a causa della pandemia da Covid-19. I voli umanitari sono sostenuti dal China-Italy Philanthropy Forum (CIPF) che ha raccolto fino ad oggi 850.000 euro dalle Fondazioni aderenti: Fondazione Cariplo, Fondazione Crt, Eni, Fondazione Grimaldi, Fondazione Cucinelli e Fondazione Agnelli, mentre la compagnia aerea Neos Spa copre i costi fissi e quelli del personale. Il ponte aereo sostenuto dal CIPF non trasporta in Italia solo i beni donati dai filantropi cinesi, ma anche altre donazioni provenienti da tutta la Cina e acquisti fatti dalle centrali di committenza pubblica nazionale e regionali per i quali sia urgente il trasferimento in Italia. Presidente onorario del Forum in Italia è il professor Romano Prodi. Il materiale destinato all’Emilia-Romagna è consegnato alla Protezione civile regionale dopo un accordo con il commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi.
Le attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile
Nuovi strumenti e dispositivi di protezione individuale
Quarantaquattro ecotomografi portatili, 40 monitor da trasporto con defibrillatori, 200 pompe siringa, 10 ventilatori polmonari per terapia intensiva, 5 ventilatori polmonari per terapia sub-intensiva, 1.780 kit di accesso vascolare, 58.200 mascherine chirurgiche: questo è quanto il Dipartimento nazionale della Protezione civile ha fatto pervenire in Emilia-Romagna tra ieri e oggi.
Negli ultimi giorni sono stati recuperati dispositivi di protezione individuale e materiali anche attraverso requisizioni fatte in aeroporto e interporto dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, in stretta collaborazione con la Guardia di Finanza: a Bologna 22.900 mascherine ffp2 e 281.000 mascherine chirurgiche, a Parma 1.199 aspiratori chirurgici. Il materiale viene poi consegnato all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile per la successiva distribuzione. Un’ultima operazione si è svolta proprio questa mattina all’aeroporto di Bologna e all’hub dell’Interporto di Bentivoglio.
Volontari all’opera
Sono stati 657 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati ieri, lunedì 30 marzo; dall’inizio dell’emergenza, si contano 8.986 giornate di impegno effettuato. Le principali attività riguardano il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze (100, tra Cri e Anpas), il supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (398, con una significativa presenza – 50 – degli scout Agesci), la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma e Piacenza (17) e l’attività di segreteria e logistica a supporto dei Comuni nei Coc, i Centri operativi comunali (132).
Su richiesta dell’Ausl Romagna, è stata montata ieri una tensostruttura per la sanificazione delle ambulanze alla sede riminese della Croce Verde di Novafeltria, con la collaborazione del Coordinamento provinciale del volontariato di Rimini.
Punti triage
Si confermano 32 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna: 10 davanti alle carceri e 22 davanti agli ospedali. /CV
Coronavirus. L'aggiornamento: 13.531 i casi positivi in Emilia-Romagna, 412 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 5.896. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano a 1.227 (+86)
I pazienti in terapia intensiva sono 351, 18 in più di ieri. I decessi arrivano a 1.538: 95 in più. Prosegue anche il piano di rafforzamento dei posti letto: sono oltre 5.000 quelli già allestiti in tutta la regione, e si sta estendendo il metodo di effettuazione tamponi 'drive through'
Bologna 30 marzo 2020 - Sono 13.531 i casi di positività al Coronavirus, 412 in più di ieri. 50.990 i test refertati, 1.551 in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in Emilia-Romagna.
Complessivamente, sono 5.896 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (170 in più rispetto a ieri); relativamente contenuto – come si sta verificando negli ultimi giorni – l’aumento di quelle ricoverate in terapia intensiva, che sono 351, 18 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.443 a 1.538: 95, quindi, quelli nuovi, di cui 69 uomini e 26 donne.
Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.227 (86 in più rispetto a ieri), 926 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 301 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 21 residenti nella provincia di Piacenza, 25 in quella di Parma, 12 in quella di Reggio Emilia, 14 in quella di Modena, 16 in quella di Bologna, 2 in quella di Ravenna, 4 in quella di Rimini, 1 decesso si riferisce a un residente fuori regione. Pertanto, nessun nuovo decesso si registra nel territorio imolese, nella provincia di Ferrara né in quella di Forlì-Cesena.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.516 (41 in più rispetto a ieri), Parma 1.859 (50 in più), Reggio Emilia 2.208 (62 in più), Modena 2.137 (43 in più), Bologna 1.619 (115 in più), Imola 253 (14 in più), Ferrara 306 (6 in più), Ravenna 568 (15 in più), Forlì-Cesena 683 (di cui 343 a Forlì, 25 in più rispetto a ieri, e 340 a Cesena, 16 in più), Rimini 1.382 (25 in più).
Tamponi ‘drive through’
La metodologia ‘drive through’ - che prevede l’esecuzione del tampone, in maniera veloce e sicura, sulla persona a bordo della propria automobile - affianca l’attività dei tamponi a domicilio. Due gli obiettivi: valutare in tempi più rapidi persone clinicamente guarite (prive dei sintomi dell’infezione) che necessitano di effettuare il tampone due volte a distanza di almeno 24 ore uno dall’altro, prima di essere dichiarate guarite a tutti gli effetti; e al tempo stesso, eseguire i tamponi anche su persone che presentano sintomi lievi.
La prima apertura è avvenuta il 14 marzo a cura dell’Azienda sanitaria di Bologna presso la sede del Dipartimento a San Lazzaro di Savena. Ma anche questa attività sta progressivamente estendendosi a tutto il territorio regionale.
A Reggio, dopo la prima struttura nella camera calda del vecchio Pronto Soccorso, sono state attivate oggi le strutture ‘Drive in’ per l’esecuzione di tamponi su appuntamento a Castelnovo ne’ Monti e Guastalla, nelle tende fornite dalla Protezione Civile. Domani saranno attivati i punti Drive in a Correggio, Montecchio e Scandiano. I tamponi vengono effettuati alle persone a fine quarantena, in alternativa alle visite a domicilio che richiedono tempi più lunghi, con risparmio di numero di operatori e dispositivi di protezione personale.
A Parma è partita la modalità drive through per l'esecuzione dei tamponi per i sintomatici lievi e gli asintomatici. Le persone vengono chiamate dall’Azienda e, con la propria auto, si recano nella sede del Dipartimento di sanità pubblica a Parma, dove è stata installata la tenda, e alle due postazioni presenti all'Ospedale di Vaio a Fidenza (tenda) e all’Ospedale di Borgotaro, dove viene utilizzata l'ex-camera calda del Punto di primo intervento ora chiuso temporaneamente.
Anche a Modena dal 23 marzo si effettua il test in auto, non solo per accertare la guarigione di chi non ha più sintomatologia, ma anche per i casi di sospetto Coronavirus che, presentando solo sintomi lievi, riescono a spostarsi in auto. Questa modalità, già applicata con successo da alcune settimane per gli operatori sanitari Ausl, rende possibile razionalizzare sia l’utilizzo delle risorse professionali sia quello dei dispositivi di protezione degli operatori sanitari coinvolti. In aggiunta, riduce il carico sugli dell’Assistenza Domiciliare e dell’Igiene Pubblica permettendo così una risposta alla cittadinanza più rapida e modulata sulle diverse condizioni cliniche.
A Cesena la modalità drive through è partita oggi pomeriggio ed è finalizzata all'esecuzione dei tamponi per la verifica di avvenuta guarigione degli asintomatici dichiarati guariti clinicamente. Le persone, convocate dal Dipartimento di Sanità Pubblica, si recano con la propria auto presso il parcheggio dell'ospedale Bufalini, adiacente alla Piastra Servizi, dove è stata allestita la tenda dalla Protezione civile. A Forlì è stata aperta, sempre ad opera della Protezione civile regionale, una struttura - non ancora operativa - dove si effettueranno i tamponi in auto non appena sarà avviata l'attività.
Oltre 5.000 (5.016) i posti letto aggiuntivi già allestiti su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini
Da Piacenza a Rimini, continua senza sosta il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto disposto dalla Regione. Da ieri a oggi, sono stati allestiti altri 21 posti letto per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 4.995 a 5.016, tra ordinari (4.475) e di terapia intensiva (541).
Nel dettaglio: 735 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.136 a Parma (65 terapia intensiva), 730 a Reggio (55 terapia intensiva), 536 a Modena (90 terapia intensiva), 907 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (158 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 272 a Ferrara (32 terapia intensiva), 700 in Romagna (in particolare: 258 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 113 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 71 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 120 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva).
Per quanto riguarda gli ospedali Covid, si conferma su Parma l’attivazione da parte dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid attivati sui 30 messi a disposizione) e della casa di cura Val Parma Hospital (ad oggi attivati tutti i 40 messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma sono stati attivati ulteriori 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma.
Per la provincia di Modena è attivo l’Ospedale di Comunità di Fanano, riconvertito a struttura Covid.
Già pronti come Covid hospital quello del Delta di Ferrara (92 posti letto aggiuntivi per acuti, 4 subintensivi e 6 intensivi), che si affianca all’hub del Sant’Anna, e - per la Romagna - l’ospedale di Lugo, con 44 posti letto Covid attivati a cui si aggiungerà quello di Riccione che al momento ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Sul resto del territorio regionale restano confermate a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto, l’Ospedale di Comunità di Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano e la struttura Villa Verde con 40 nuovi posti letto; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola e Sassuolo; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Sempre a Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Villalba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la Terapia Intensiva e Villa Laura con 32 nuovi posti letto attivati. Infine, in provincia di Bologna sono attivi posti letto per pazienti Covid anche presso l’ospedale di S. Giovanni in Persiceto (52 letti) e Bentivoglio (14 per acuti e 11 letti di terapia intensiva)
Le attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile
Proprio in queste ore, dal Dipartimento nazionale della protezione civile sta arrivando un significativo quantitativo di dispositivi di protezione individuale di vario tipo; sono attualmente in corso l’inventariazione e la distribuzione, che sarà rendicontata domani nel consueto aggiornamento pomeridiano.
Dall’inizio dell’emergenza a ieri, tra Dipartimento nazionale e donazioni sono pervenute in Emilia-Romagna 555.000 mascherine ffp2, 95.430 ffp3, 12.800 occhiali protettivi, 31.168 tute, 1.888.300 mascherine chirurgiche, 718.00 guanti, 2.600 camici, 3.000 copri scarpe, 2.000 copricapo; 3.597.000 mascherine del tipo Montrasio.
Volontariato
Sonostati 355 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati ieri, domenica 29 marzo; dall’inizio dell’emergenza, si contano 8.329 giornate. Le principali attività hanno riguardato: supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze (Cri e Anpas), per un totale di 135 volontari; supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (196 volontari, con una crescente presenza degli scout Agesci); 24 volontari sono stati impegnati nelladisinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso. Su richiesta pervenuta dall’Ausl Romagna, è stata montata una tensostruttura per la sanificazione delle ambulanze presso la sede riminese della Croce Verde di Novafeltria, con la collaborazione del Coordinamento provinciale del volontariato di Rimini.
32 i punti triage attivi in regione
Sono 32 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna (10 davanti alle carceri, 22 davanti agli ospedali): 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di BO (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di FE (Argenta e Cento); 1 in provincia di FC (Meldola); 1 in provincia di RA (Ravenna città); 1 nella Repubblica di San Marino. /EC
Coronavirus. L'aggiornamento: 13.119 i casi positivi in Emilia-Romagna, 736 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 5.726. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano a 1.141 (+66). Il commissario Venturi: "Continua il trend di una moderata riduzione dei casi percentuali, ma non è il momento di mollare. Rispettiamo tutti regole e restrizioni"
I pazienti in terapia intensiva sono 333, 17 in più di ieri. I decessi arrivano a 1.443: 99 in più. E prosegue anche il piano di rafforzamento dei posti letto: sono 4.995 quelli già allestiti in tutta la regione. Arrivate oltre 520mila mascherine
Bologna 29 marzo 2020 - Sono 13.119 i casi di positività al Coronavirus, 736 in più di ieri. Questo il dato - accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali - relativo all’andamento dell’epidemia in Emilia-Romagna (oggi, per un problema tecnico, non è disponibile l’aggiornamento sul numero esatto dei test effettuati).
Complessivamente, sono 5.726 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (368 in più rispetto a ieri); relativamente contenuto – come si sta verificando negli ultimi giorni – l’aumento di quelle ricoverate in terapia intensiva, che sono 333, 17 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.344 a 1.443: 99, quindi, quelli nuovi, di cui 67 uomini e 32 donne.
Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.141 (66 in più rispetto a ieri), 896 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 245 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi (+53 rispetto a ieri).
“Continua il trend osservato nei giorni precedenti- afferma il commissario ad acta all’emergenza, Sergio Venturi- quindi una moderata riduzione dei casi percentuali, confermati dalla riduzione degli accessi in Pronto soccorso e, attraverso il 118, in ospedale per polmonite interstiziale. Purtroppo, è ancora alto il numero dei decessi, ma ci aspettiamo comunque una significativa riduzione sia dei contagi che dei decessi nei prossimi giorni. Stiamo ponendo particolare attenzione alla situazione delle case protette, che ormai restano l’unico vero focolaio d’infezione sul territorio, perché- chiude Venturi- osserviamo come le misure di distanziamento sociale comincino a dare i primi risultati. Ma non è questo il momento di mollare: rispettiamo tutti regole e restrizioni”.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 26 residenti nella provincia di Piacenza, 21 in quella di Parma, 13 in quella di Reggio Emilia, 17 in quella di Modena, 12 in quella di Bologna (di cui 1 nel territorio imolese), 1 in quella di Ferrara, 2 in quella di Ravenna, 1 in quella di Forlì-Cesena (1 nel cesenate), 5 in quella di Rimini. Un decesso si riferisce a un residente fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.475 (85 in più rispetto a ieri), Parma 1.809 (57 in più), Reggio Emilia 2.146 (150 in più), Modena 2.094 (172 in più), Bologna 1.504 (+157 in più rispetto a ieri, e 239 Imola, nessuno in più), Ferrara 300 (19 in più rispetto a ieri), Ravenna 553 (32 in più), Forlì-Cesena 642 (di cui 318 a Forlì, 18 in più rispetto a ieri, e 324 a Cesena, 12 in più), Rimini 1.357 (34 in più).
Posti letto aggiuntivi già allestiti: 4.995, 109 in più di ieri
Da Piacenza a Rimini, continua senza sosta il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto disposto dalla Regione. Da ieri a oggi, sono 109 i posti letto allestiti per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 4.886 a 4.995, tra ordinari (4.456, +98) e di terapia intensiva (539, +11).
Nel dettaglio: 735 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.115 a Parma (63 terapia intensiva), 730 a Reggio (55 terapia intensiva), 535 a Modena (89 terapia intensiva), 908 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (159 terapia intensiva), 272 a Ferrara (32 terapia intensiva), 700 in Romagna (in particolare: 258 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 113 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola; 71 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 120 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva).
Per quanto riguarda gli ospedali Covid, si conferma su Parma l’attivazione da parte dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid attivati sui 30 messi a disposizione) e della casa di cura Val Parma Hospital (ad oggi attivati tutti i 40 messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma sono stati attivati ulteriori 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma.
Per la provincia di Modena è attivo l’Ospedale di Comunità di Fanano, riconvertito a struttura Covid.
Già pronti come Covid hospital quello del Delta di Ferrara (92 posti letto aggiuntivi per acuti, 4 subintensivi e 6 intensivi), che si affianca all’hub del Sant’Anna, e - per la Romagna - l’ospedale di Lugo, con 44 posti letto Covid attivati a cui si aggiungerà quello di Riccione che al momento ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Sul resto del territorio regionale restano confermate a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto, l’Ospedale di Comunità di Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano e la struttura Villa Verde con 40 nuovi posti letto; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola e Sassuolo; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese. Sempre a Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Vill’Alba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la Terapia Intensiva, Villa Laura con 32 nuovi posti letto attivati e il San Giovanni con 52 nuovi posti letto.
Le attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile
Sono pervenute dal Dipartimento nazionale protezione civile altre 270.000 mascherine chirurgiche, 231.000 mascherine Montrasio, 27.000 mascherine ffp2.
Dall’inizio dell’emergenza, tra Dipartimento nazionale e donazioni sono pervenute in Emilia-Romagna 555.000 mascherine ffp2, 95.430 ffp3, 12.800 occhiali protettivi, 31.168 tute, 1.888.300 mascherine chirurgiche, 718.00 guanti, 2.600 camici, 3.000 copri scarpe, 2.000 copricapo; le mascherine del tipo Montrasio risultano essere 3.597.000.
Consegnati ieri, e oggi in allestimento, 3 condizionatori per grandi tende, per la refrigerazione di una struttura della CRI allestita a Piacenza, in supporto all’impianto di cremazione del cimitero; i condizionatori sono del Dipartimento nazionale e sono stati prelevati dal polo Italia Nord presso il magazzino di Bologna. Un rimorchio frigorifero (ritirato dai VV.FF. a Reggio Emilia) e un generatore esterno sono a disposizione in caso di necessità.
Volontariato
Sono stati 494 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati sabato 28 marzo; dall’inizio dell’emergenza, si contano 6.967 giornate. Le principali attività hanno riguardato il supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze (CRI e ANPAS), per un totale di 142 volontari e il supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (312 volontari, la disinfezione e la sanificazione dei mezzi di soccorso (24 volontari), l’attività logistica e segretaria organizzativa (16 volontari).
32 i punti triage attivi in regione
Sono 32 i punti-triage attivi in E-R (10 davanti alle carceri, 22 davanti agli ospedali): 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di BO (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di FE (Argenta e Cento); 1 in provincia di FC (Meldola); 1 in provincia di RA (Ravenna città); 1 nella Repubblica di San Marino.
Donazioni
I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964
Causale – Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus /SA
Coronavirus, l'aggiornamento: 12.383 i casi positivi in Emilia-Romagna, 795 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 5.358. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano a 1.075 (+115)
5.100 tamponi refertati. I pazienti in terapia intensiva sono 316, 8 in più di ieri. I decessi arrivano a 1.344: 77 in più. E prosegue anche il piano di rafforzamento dei posti letto: sono 4.886 quelli già allestiti in tutta la regione. Drive-through attivi a San Lazzaro di Savena (Bo), Reggio Emilia, Cesena, Guastalla, Castelnuovo Monti (Re) e presto anche a Scandiano, Correggio e Montecchio (Re): obiettivo estenderli a tutti i territori
Bologna 28 marzo 2020 – Sono 12.383 i casi di positività al Coronavirus, 795 in più di ieri. 52.991 i test refertati, 5.193 in più sempre rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in Emilia-Romagna.
Complessivamente, sono 5.358 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (301 in più rispetto a ieri); aumentano di poche unità – come si sta verificando negli ultimi giorni - quelle ricoverate in terapia intensiva, che sono 316, 8 in più rispetto a ieri. I decessi sono passati da 1.267 a 1.344: 77, quindi, quelli nuovi, di cui 44 uomini e 33 donne.
Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.075 (115 in più rispetto a ieri), 833 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 192 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi (+38 rispetto a ieri).
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 22 residenti nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Parma, 12 in quella di Reggio Emilia, 12 in quella di Modena, 8 in quella di Bologna (di cui 1 nel territorio imolese), 8 in quella di Ferrara, 6 in quella di Ravenna, 1 in quella di Forlì-Cesena (1 nel territorio di Forlì), 6 in quella di Rimini.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.390 (114 in più rispetto a ieri), Parma 1.752 (62 in più), Reggio Emilia 1.996 (135 in più), Modena 1.922 (150 in più), Bologna 1.347 (+62più rispetto a ieri, e 239 Imola, 11 in più), Ferrara 281 (37 in più rispetto a ieri), Ravenna 521 (33 in più), Forlì-Cesena 621 (di cui 300 a Forlì, 22 in più rispetto a ieri, e 312 a Cesena, 10 in più), Rimini 1.323 (59 in più).
Posti letto aggiuntivi già allestiti: 4.886, 168 in più di ieri
Da Piacenza a Rimini, continua senza sosta il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto disposto dalla Regione. Da ieri a oggi, sono 168 i posti letto allestiti per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 4.718 a 4886, tra ordinari (4.358, +160) e di terapia intensiva (528, +8).
Nel dettaglio: 645 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.113 a Parma (63 terapia intensiva), 728 a Reggio (55 terapia intensiva), 531 a Modena (89 terapia intensiva), 897 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (148 terapia intensiva), 272 a Ferrara (32 terapia intensiva), 700 in Romagna (in particolare: 258 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 113 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola; 71 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 120 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva).
Per quanto riguarda gli ospedali Covid, si conferma su Parma l’attivazione da parte dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid attivati sui 30 messi a disposizione) e della casa di cura Val Parma Hospital (ad oggi 22 posti letto Covid attivati sui 36 messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma sono stati attivati ulteriori 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma. Per la provincia di Modena è attivo l’Ospedale di Comunità di Fanano, riconvertito a struttura Covid. Già pronti come Covid hospital quello del Delta di Ferrara (92 posti letto aggiuntivi per acuti, 4 subintensivi e 6 intensivi), che si affianca all’hub del Sant’Anna, e - per la Romagna - l’ospedale di Lugo, con 44 posti letto Covid attivati a cui si aggiungerà quello di Riccione che al momento ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Sul resto del territorio regionale restano confermate a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto, l’Ospedale di Comunità di Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano e la struttura Villa Verde con 40 nuovi posti letto; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola e Sassuolo; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese. Sempre a Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Vill’Alba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la Terapia Intensiva, Villa Laura con 32 nuovi posti letto attivati e il San Giovanni con 52 nuovi posti letto.
Le attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile
Stamattina all’aeroporto Marconi di Bologna, alla presenza della Guardia di Finanza e del direttore dell'Ufficio regionale Dogane e Monopoli, sono state consegnate all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile 80.600 mascherine.
Sono arrivate dal Dipartimento nazionale protezione civile altre 243.000 mascherine Montrasio, 6.800 mascherine ffp2, 22.080 mascherine ffp3 e 2.160 tute.
Dall’inizio dell’emergenza, tra Dipartimento nazionale e donazioni sono pervenute in Emilia-Romagna 528.000 mascherine ffp2, 95.430 ffp3, 12.800 occhiali protettivi, 31.168 tute, 1.618.300 mascherine chirurgiche, 718.00 guanti, 2.600 camici, 3.000 copriscarpe, 2.000 copricapo; le mascherine del tipo Montrasio risultano essere 3.366.000.
Volontariato
Sono stati 685, mai così numerosi, i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati giovedì 26 marzo; dall’inizio dell’emergenza, si contano 6.473 giornate.
Le principali attività che li hanno visti impegnati nella giornata di ieri vanno dal supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze (a cura di 218 volontari tra Cri e Anpas); al supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (oltre 400 volontari di tutti i coordinamenti provinciali); alla disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso (25 volontari tra Parma e Piacenza).
È stata montata una tenda ministeriale pneumatica presso la Caserma dei Carabinieri di Ferrara, per lo svolgimento delle udienze di convalida degli arresti in sicurezza e un’altra tenda ministeriale è stata installata presso l’ospedale Bufalini di Cesena per effettuare i tamponi direttamente dalle macchine.
Drive through
Per accertare la guarigione delle persone già risultate positive, senza scendere dall’auto, sono in corso azioni a San Lazzaro di Savena (Bo), Reggio Emilia, Cesena, Guastalla, Castelnuovo Monti (Re); presto anche a Scandiano, Correggio e Montecchio (Re).
La metodologia ‘drive through’ affianca l’attività dei tamponi a domicilio. Obiettivo: valutare persone clinicamente guarite (prive dei sintomi dell’infezione) che necessitano di effettuare il tampone due volte a distanza di almeno 24 ore uno dall’altro, prima di essere dichiarate guarite a tutti gli effetti.
La prima apertura è avvenuta il 14 marzo a cura dell’Azienda sanitaria di Bologna presso la sede del Dipartimento a San Lazzaro di Savena. A seguire, si stanno diffondendo le postazioni, grazie all’impegno per l’allestimento dei volontari di protezione civile: la struttura di Reggio Emilia è stata attivata nella camera calda del vecchio Pronto Soccorso; a Cesena sono state montate una tenda e un gazebo nel parcheggio dell’Ospedale Bufalini; a Scandiano, Correggio e Montecchio stanno per essere approntate postazioni nelle camere calde dei Pronto Soccorso.
32 i punti triage attivi in regione
Con l’apertura dello spazio di filtraggio davanti all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, sono 32 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna (10 davanti alle carceri, 22 davanti agli ospedali): 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in quella di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 a Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 nel modenese (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (Meldola); 1 a Ravenna città); 1 nella Repubblica di San Marino. /BB
Donazioni
I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964
Causale – Insieme si può: l’Emilia Romagna contro il Coronavirus
Coronavirus, l'aggiornamento: 11.588 i casi positivi in Emilia-Romagna, 772 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 5.057. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano a 960 (+168)
I pazienti in terapia intensiva sono 308, 7 in più di ieri. I decessi arrivano a 1.267: 93 in più. E prosegue anche il piano di rafforzamento dei posti letto: sono 4.718 quelli già allestiti in tutta la regione. A Rimini struttura di pre-triage al day hospital oncologico. Dopo le due strutture per tamponi "drive in" nel reggiano, transit point anche nel parcheggio dell'Ospedale Bufalini di Cesena. Arrivate 350mila mascherine e oltre 11mila tute protettive
Bologna 27 marzo 2020 – Sono 11.588 i casi di positività al Coronavirus, 772 in più di ieri. 47.798 i test refertati, 5.403 in più sempre rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in Emilia-Romagna.
Complessivamente, sono 5.057 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (377 in più rispetto a ieri); aumentano di poche unità – come si sta verificando negli ultimi giorni - quelle ricoverate in terapia intensiva, che sono 308, 7 in più rispetto a ieri. I decessi sono passati da 1.174 a 1.267: 93, quindi, quelli nuovi, di cui 59 uomini e 34 donne.
Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 960 (168 in più rispetto a ieri), 806 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 154 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi (+30 rispetto a ieri).
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 25 residenti nella provincia di Piacenza, 13 in quella di Parma, 16 in quella di Reggio Emilia, 15 in quella di Modena, 13 in quella di Bologna (di cui 2 nel territorio imolese), 2 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 3 in quella di Forlì-Cesena (2 nel territorio di Forlì), 5 in quella di Rimini.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.276 (63 in più rispetto a ieri), Parma 1.690 (79 in più), Reggio Emilia 1.861 (163 in più), Modena 1.772 (96 in più), Bologna 1.185 (+151più rispetto a ieri, e 228 Imola, 9 in più), Ferrara 244 (32 in più rispetto a ieri), Ravenna 488 (37 in più), Forlì-Cesena 580 (di cui 278 a Forlì, 37 in più rispetto a ieri, e 302 a Cesena, 30 in più), Rimini 1.264 (75 in più).
Posti letto aggiuntivi già allestiti: 4.718, 88 in più di ieri
Da Piacenza a Rimini, continua senza sosta il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto disposto dalla Regione. Da ieri a oggi, sono 88 i posti letto allestiti per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 4.630 a 4.718, tra ordinari (4.198, +82) e di terapia intensiva (520, +6).
Nel dettaglio: 589 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.062 a Parma (63 terapia intensiva), 714 a Reggio (55 terapia intensiva), 526 a Modena (89 terapia intensiva), 873 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (148 terapia intensiva), 272 a Ferrara (32 terapia intensiva), 682 in Romagna (in particolare: 248 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 113 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva; 71 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 120 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva.
Per quanto riguarda gli ospedali Covid, si conferma su Parma l’attivazione da parte dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid attivati sui 30 messi a disposizione) e della casa di cura Val Parma Hospital (ad oggi 22 posti letto Covid attivati sui 36 messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma sono stati attivati ulteriori 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma. Per la provincia di Modena è attivo l’Ospedale di Comunità di Fanano, riconvertito a struttura Covid. Già pronti come Covid hospital quello del Delta di Ferrara (92 posti letto aggiuntivi per acuti, 4 subintensivi e 6 intensivi), che si affianca all’hub del Sant’Anna, e - per la Romagna - l’ospedale di Lugo, con 44 posti letto Covid attivati a cui si aggiungerà quello di Riccione che al momento ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Sul resto del territorio regionale restano confermate a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto, l’Ospedale di Comunità di Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano e la struttura Villa Verde con 40 nuovi posti letto; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola e Sassuolo; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese. Sempre a Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Vill’Alba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la Terapia Intensiva, Villa Laura con 32 nuovi posti letto attivati e il San Giovanni con 52 nuovi posti letto.
A Rimini struttura di pre-triage al day hospital oncologico
Completata questa mattina Rimini una struttura che funziona come pre-triage, in capo al 118, ad uno degli ingressi del day hospital oncologico dell'ospedale di Rimini. Tutti i pazienti vengono indirizzati lì e, accedendovi, trovano operatori, adeguatamente protetti con i dispositivi di protezione individuale, i quali effettuano la misurazione della temperatura ed una breve intervista diagnostica. Se, dunque, il paziente non presenta alcun sospetto/sintomo di Covid-19, prosegue nel suo percorso e viene introdotto direttamente presso il day hospital per la terapia, terminata la quale viene indirizzato ad una uscita diversa, per cui non incrocia pazienti non ancora screenati. Qualora invece emergano sintomi che lascino aperto un sospetto, il paziente viene preso in carico secondo il percorso Covid-19 previsto, e quindi indirizzato in pronto soccorso o al domicilio, ovviamente dopo aver attivato il protocollo per pazienti sospetti Covid-19.
Dispositivi di protezione individuale
Nella serata di ieri sono pervenute dal Dipartimento nazionale protezione civile al magazzino della sanità di Reggio Emilia: 237.000 mascherine Montrasio, 114.320 mascherine ffp2, 11640 tute.
Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus al 27 marzo 2020, tra Dipartimento nazionale protezione civile e donazioni sono pervenute in Emilia-Romagna per le esigenze del sistema sanitario regionale: 521.403 mascherine ffp2, 73.350 ffp3, 12.800 occhiali protettivi, 29.008 tute, 1.618.300 mascherine chirurgiche, 718.00 guanti, 2.600 camici, 3.000 copriscarpe, 2.000 copricapo. Le mascherine del tipo Montrasio consegnate sono state 3 milioni e 23 mila.
Una nuova struttura per i tamponi di controllo all’Ospedale Bufalini Cesena
Dopo l’approntamento delle due strutture per tamponi “drive in” nel reggiano (Castelnuovo Monti e Guastalla), sono state oggi montati una tenda ed un gazebo nel parcheggio dell’Ospedale Bufalini di Cesena, in via Giovanni Ghirotti 286, per realizzare un terzo “transit point” per tamponi di controllo: le persone accosteranno con la propria auto e faranno l’esame senza scendere. In alternativa alle visite a domicilio, ciò consentirà di risparmiare un gran numero di operatori e dispositivi di protezione individuale. Le strutture sono state allestite dai volontari del Coordinamento provinciale del volontariato di Forlì-Cesena.
Volontariato
Sono stati 600 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati giovedì 26 marzo: dall’inizio dell’emergenza, si contano 5.788 giornate.
Le attività principali sono state il supporto alle Ausl locali nel trasporto degenti con autoambulanze in tutte le province (CRI e ANPAS: 207 volontari); l’assistenza alla popolazione nella consegna di farmaci e spesa ad anziani, immunodepressi e malati (289 volontari distribuiti su tutte le province). Questa attività è stata svolta anche da 13 volontari scout dell’Agesci regionale. Proseguono le funzioni di segreteria logistica e amministrativa presso i COC, i punti triage degli ospedali, le sedi dei coordinamenti dei volontariati provinciali (103 di cui 5 cuochi impegnati nella mensa Caritas a Reggio Emilia e 29 nel montaggio del nuovo punto tamponi drive in al Bufalini di Cesena); la sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma e Piacenza (24 volontari). Un paio di volontari attivati a livello nazionale sono in attività presso l’aeroporto Marconi di Bologna.
Attivi 32 punti triage
Operativo da ieri il nuovo pre-triage davanti all’ospedale di Ravenna: costituito da una tenda mobile da campo allestita presso l’ingresso di Oncoematologia dell’Ospedale Santa Maria delle Croci a Ravenna, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei pazienti oncologici ed ematologici che devono recarsi all’Ospedale per controlli o terapie.
Con l’apertura del nuovo spazio di valutazione e filtraggio davanti all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, diventano 32 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna: 10 davanti alle carceri, 22 davanti agli ospedali:
* 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni);
* 3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro);
* 3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla);
* 5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città);
* 3 nella città metropolitana di BO (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola);
* 2 in provincia di FE (Argenta e Cento);
* 1 in provincia di FC (Meldola);
* 1 in provincia di RA (Ravenna città);
* 1 nella Repubblica di San Marino.
Già ordinati quattro milioni di mascherine chirurgiche, due milioni di mascherine ffp2 e 800mila tute protettive che saranno distribuite a tutte le Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna. L'assessore Donini: "Indispensabile che il personale, impegnato ogni giorno in prima linea per tutelare la salute di noi tutti, possa lavorare in sicurezza".
Le risorse assegnate attraverso un'erogazione straordinaria di cassa all'Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, individuata per effettuare acquisiti centralizzati "urgentissimi".
Attesi in Emilia-Romagna quattro milioni di mascherine chirurgiche, due milioni di mascherine ffp2, 800mila tute protettive. Dispositivi di protezione per il personale sanitario che verranno acquistati grazie a 50 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione attraverso un finanziamento straordinario e che saranno distribuiti a tutte le Aziende sanitarie del territorio per affrontare l’emergenza Coronavirus. L’obiettivo è consentire a tutto il personale coinvolto – inclusi i medici convenzionati, gli addetti al trasporto infermi, i componenti delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, i dipendenti delle strutture residenziali per anziani e persone con disabilità, i farmacisti – di lavorare in sicurezza.
Destinataria del finanziamento – deliberato nell'ultima seduta della Giunta regionale – l’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, che ha operato l’acquisto in modo centralizzato.
“Una somma importante, frutto di un’erogazione straordinaria di cassa della Regione, che serve a coprire i primi ordini urgenti di dispositivi di protezione individuale- spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Appena arriverà il materiale è già pronto un coordinamento regionale che, sulla base degli ammalati e dei ricoverati, effettuerà consegne settimanali tra tutte le nostre Aziende sanitarie. È assolutamente indispensabile che il nostro personale, impegnato ogni giorno in prima linea per tutelare la salute di noi tutti anche mettendo a rischio la propria, possa lavorare in condizioni di sicurezza”.
L’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma è stata individuata quale struttura operativa per effettuare, con il coordinamento di Intercent-ER (Centrale unica per gli acquisti della Regione attiva su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini) acquisti centralizzati urgentissimi in questa situazione di emergenza.
Di fatto, per poter compiere l’operazione, era necessaria un’Azienda sanitaria che avesse un potere di spesa ed emettesse ordinativi. La Regione, dal canto proprio, ha anticipato i 50 milioni di euro sul bilancio dell’Azienda ospedaliero-universitaria per l’acquisto; la consegna del materiale, che verrà poi ripartito tra tutte le aziende sanitarie regionali, è attesa a breve. In base alla delibera con cui la Regione ha assegnato le risorse, l’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma si impegna a rendicontare i costi sostenuti per l’acquisto centralizzato dei dispositivi.
Coronavirus, l'aggiornamento: 10.054 i casi positivi in Emilia-Romagna, 800 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 4.265. 721 le guarigioni (+ 163)
I pazienti in terapia intensiva sono 294, 3 in più di ieri. Aumentano purtroppo i decessi, che arrivano a 1.077: 92 in più. Quasi 4.323 i posti letto aggiuntivi già allestiti in tutta la regione. Dalla protezione civile nazionale arrivati 148 ventilatori polmonari: a breve altri 55 acquistati direttamente dalla Regione
Bologna 25 marzo 2020 –10.054 i casi di positività al Coronavirus, 800 in più di ieri. 38.045 i test refertati, 4.518 in più sempre rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in Emilia-Romagna.
Complessivamente, sono 4.265 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (273 in più rispetto a ieri); aumentano di poche unità quelle ricoverate in terapia intensiva, che sono 294, 3 in più rispetto a ieri. Ma crescono purtroppo i decessi, passati da 985 a 1.077: 92, quindi, quelli nuovi, di cui 60 uomini e 32 donne.
Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 721 (163 in più rispetto a ieri), 608 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 113 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 23 residenti nella provincia di Piacenza, 16 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 14 in quella di Modena, 17 in quella di Bologna (2 nel territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 3in quella di Ravenna, 3 in quella di Forlì-Cesena (3 nel territorio di Forlì), 2in quella di Rimini e 2 residenti fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.122 (141 in più rispetto a ieri), Parma 1.525 (90 in più), Reggio Emilia 1.586 (149 in più), Modena 1.533 (179 in più), Bologna 1.107 (di cui Bologna 899, 123 in più rispetto a ieri, e 208 Imola, 16 in più), Ferrara 204 (14 in più rispetto a ieri), Ravenna 387 (19 in più), Forlì-Cesena 454 (di cui 215 a Forlì, 4 in più rispetto a ieri, e 239 a Cesena, 13 in più), Rimini 1.136 (52 in più).
Posti letto aggiuntivi già allestiti: 4.323, 408 in più di ieri
Da Piacenza a Rimini, continua senza sosta il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto disposto dalla Regione. Da ieri a oggi, sono 408 i posti letto aggiuntivi allestiti per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 3.915 a 4.323, tra ordinari (3.822, +397) e di terapia intensiva (501, +7).
Nel dettaglio: 589 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.032 a Parma (63 terapia intensiva), 661 a Reggio (55 terapia intensiva), 474 a Modena (92 terapia intensiva), 726 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (130 terapia intensiva), 242 a Ferrara (32 terapia intensiva), 599 in Romagna (in particolare: 233 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 113 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva; 50 Lugo, di cui 6 per terapia intensiva; 57 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 105 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva.
Per quanto riguarda gli ospedali Covid, si conferma su Parma l’attivazione da parte dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid attivati sui 30 messi a disposizione) e della casa di cura Val Parma Hospital (ad oggi 22 posti letto Covid attivati sui 36 messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma è prevista la prossima attivazione di 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma. Per la provincia di Modena è attivo l’Ospedale di Comunità di Fanano, riconvertito a struttura Covid. Già pronti come Covid hospital quello del Delta di Ferrara (92 posti letto aggiuntivi per acuti, 4 subintensivi e 6 intensivi), che si affianca all’hub del Sant’Anna, e - per la Romagna - l’ospedale di Lugo, con 44 posti letto Covid attivati a cui si aggiungerà quello di Riccione che al momento ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Sul resto del territorio regionale restano confermate a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto, l’Ospedale di Comunità di Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola e Sassuolo; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese. Sempre a Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Vill’Alba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la Terapia Intensiva.
Piacenza: completato l’ospedale da campo da 40 posti letto
L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, con i propri tecnici e grazie al coordinamento provinciale del volontariato, ha fornito all’Esercito continua assistenza per la realizzazione dell’ospedale da campo militare a Piacenza (fra le vie Malta, XXIV Maggio e piazzale Torino. Innalzata a tempo di record, la struttura ospedaliera è interamente dedicata a fronteggiare l’emergenza Coronavirus e potrà ospitare 40 posti letto; si è lavorato giorno e notte, per rendere operativo l’ospedale, che comprende anche 3 posti di terapia subintensiva.
Dispositivi medici
Sono 148i ventilatori polmonari arrivati dalla Protezione civile nazionale già consegnati in Emilia-Romagna, per il tramite dell’Agenzia regionale; altri 55, acquistati direttamente dalla Regione, saranno consegnati nei prossimi giorni.
Quarantena in albergo per autosufficienti a San Possidonio (Mo)
Attivato da oggi l’albergo Concordia Hotel a San Possidonio (Mo),per accogliere cittadini Covid19 positivi asintomatici che necessitano di quarantena ma non dispongono delle condizioni di sicurezza nelle proprie abituali abitazioni. L’iniziativa è stata realizzata dall’Azienda Usl di Modena, in accordo con il Servizio territoriale dell’Agenzia e i Comuni interessati. Nell’albergo, è prevista la presenza costante (lunedì-sabato, 8-20) di un operatore sanitario aziendale con funzioni di accoglienza ed educazione alla salute, e alla corretta gestione della quarantena; dalle 20 alle 8 del mattino, sarà presente una guardia armata. Pasti, lavanderia e pulizie sono a carico delle ditte affidatarie dei servizi dell’Ausl. Inoltre, è stata firmata una convenzione con Federalberghi per l’accoglienza di medici e infermieri che intendano rimanere vicini ai luoghi di lavoro o che siano impossibilitati a tornare a casa.
Castelnuovo Monti e Guastalla, 2 nuove strutture per effettuare i tamponi di controllo
È in corso l’approntamento di 2 strutture per tamponi “drive in”, in accordo fra la Direzione dell’Azienda Usl di Reggio Emilia, il coordinamento provinciale del volontariato e il servizio Area Affluenti Po.
A Castelnuovo Monti e Guastalla (RE) saranno presto operativi 2 punti coperti in cui gli “osservati” da Asl potranno recarsi, su chiamata, per il secondo tampone di controllo. La modalità è definita “drive in”, perché le persone accosteranno con la propria auto e faranno l’esame senza scendere. In alternativa alle visite a domicilio, ciò consentirà di risparmiare un gran numero di operatori e dispositivi di protezione individuale.
Farmacia presso Ospedale di Piacenza
Due moduli ISO20 (6 metri), richiesti dal nosocomio di Piacenza, sono appena stati istallati in appoggio al reparto farmacia ospedaliera, consentendo così alle persone di non affollarsi.
Dispositivi di protezione individuale
Nella serata di ieri, l’Agenzia regionale di Protezione civile ha ricevuto dal Dipartimento nazionale oltre 53mila mascherine chirurgiche, 30.360 ffp2, 236.000 Montrasio e 19.000 guanti.
Volontariato
In totale, sono stati 586 i volontari di protezione civile impegnati ieri, martedì 24 marzo. Queste le principali attività svolte: nella sanificazione e disinfezione delle ambulanze sono stati attivi 27 volontari, fra Piacenza e Parma e presto si attiveranno volontari anche a Modena; supporto al trasporto dei degenti in ambulanza da parte di Anpas e Cri dell’Emilia-Romagna (220 volontari ieri); funzioni di segreteria logistica e amministrativa presso i triage, le tende e la mensa Caritas di Reggio (30). Cinque volontari di Bologna hanno allestito il container presso la sede dell’elisoccorso 118 del Maggiore, senza dimenticare 2 volontari di Anpas adibiti alla sorveglianza all’aeroporto Marconi. Proseguono le attività a supporto dei Comuni in attività di telecomunicazioni, logistica, consegne a domicilio e attività di assistenza alla popolazione.
Punti triage: apertura nuovo punto-triage davanti all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna
Con l’apertura di uno spazio di valutazione e filtraggio davanti all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, salgono a 32 punti-triage (tende e containers): 10 davanti alle carceri e 21 davanti agli ospedali, nello specifico: 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di BO (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di FE (Argenta e Cento); 1 in provincia di FC (Meldola); 1 nella Repubblica di San Marino./Ti.Ga.