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Berselli (Autorità di Distretto Po): "Incremento dei comuni coinvolti nel progetto dagli iniziali 60 agli attuali 84 dimostra successo e validità della proposta"

Parma, 9 Aprile 2019 – La candidatura a sito Mab Unesco dell'area mediana del Po, ribattezzata PoGrande, è ad un punto di svolta dopo l'articolato processo di promozione fatto nei mesi scorsi dai soggetti promotori e in particolare dall'Autorità di Distretto del Fiume Po come capofila che ha redatto il dossier presentato in sede Unesco a Parigi.

Il sogno di valorizzare al meglio le potenzialità ed il ruolo del fiume come elemento organico e soprattutto di possibile richiamo per il turismo internazionale, elemento aggregante delle comunità insediate lungo l'asta del Grande Fiume potrebbe divenire presto realtà consolidata.

"Dopo aver guadagnato appoggio e sostegno del Ministero dell'Ambiente – ha affermato il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Meuccio Berselli – entro la fine della primavera sapremo se l'Unesco assegnerà a questo territorio ricco di cultura, tradizioni uniche e enogastronomia di eccellenza l'importante riconoscimento universale di tutela. Intanto la cosa particolarmente positiva è che i comuni delle regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto che sono entrati nel progetto Po Grande sono passati da 60 a 84 a dimostrazione del successo e della validità della proposta. In particolare sottolineo il contributo dei partners tra cui sicuramente l'apporto fattivo di Legambiente".

Istituito nel 1996, il Premio Internazionale Vinitaly viene attribuito a personalità o aziende o istituzioni italiane ed estere che si sono distinte per il loro impegno nel campo enologico. La consegna del riconoscimento durante la cena di Gala che precede il primo giorno di fiera, dove Madeline Puckette è stata proclamata Communicator of the Year 2019.

Verona, 7 aprile 2019 – Altri tre importanti nomi si aggiungono all'albo d'oro del Premio Internazionale Vinitaly, destinato ad aziende o professionisti che si siano particolarmente distinti per lo sviluppo qualitativo della viticoltura e dell'enologia, in Italia e all'estero, istituito da Veronafiere nel 1996 in occasione del
trentennale della rassegna.

Si tratta della cantina Ornellaia come riconoscimento dell'eccellenza dei suoi vini, di Leon Liang, tra i fondatori della più importante e innovativa scuola di educazione al vino in Cina, e di Demei Li, l'enologo che per primo ha portato un vino cinese a vincere un premio internazionale.
Sempre durante la cena di Gala l'americana Madeline Puckette è stata proclamata vincitrice dell'edizione 2019 del prestigioso premio "The Wine Communicator of the Year", sponsorizzato da Vinitaly.

Queste le motivazioni dei premi.
Ornellaia è un nome simbolo del Made in Italy. Nata nel 1982, quindi solo in tempi recenti, ha raggiunto
l'eccellenza con una gamma di prodotti di indiscusso valore che tutto il mondo ci invidia. Il vino bandiera
dell'azienda, l'Ornellaia Bolgheri Rosso, è un vero cult wine italiano, come anche il 100% Merlot Masseto.
Guidata da Giovanni Geddes da Filicaja, amministratore delegato, e appartenente al gruppo toscano
Frescobaldi, Ornellaia ha contribuito, insieme ad altre aziende locali di grande fama e valore, a dare vita a
una denominazione – Bolgheri - dove prima esisteva per lo più una Toscana selvaggia e costiera. Giovanni
Geddes da Filicaja ha saputo inoltre creare un vero e proprio brand trasformando la tenuta in uno scrigno di
opere d'arte, chiamando ogni anno un artista di fama internazionale a creare l'etichetta e a firmare una serie
unica di 111 bottiglie di grande formato, battute all'asta e contese da appassionati e collezionisti di tutto il
mondo.

Leon Liang da oltre 10 anni è un grande cultore e appassionato del vino italiano che conosce a fondo dopo
molti soggiorni di studio e approfondimento nel nostro paese. Insieme a Yang Lv, unico Master of Sommelier
cinese, ha fondato Grapea, la più importante e innovativa scuola di educazione al vino del Paese. Con tale
struttura, ricca di un team di oltre 20 persone che solo nel 2018 ha condotto più di 150 seminari e wine
tasting in 14 città locali, operano le più importanti associazioni internazionali nel mondo del vino e un numero
crescente di consorzi italiani. Leon Liang, proprio per questo, sta diventando un punto di riferimento
essenziale del mercato del vino in Cina, anche attraverso la sua straordinaria capacità di saper raggiungere
sia il mondo del trade che quello degli end-consumer cinesi e di evidenziare al contempo le specificità uniche
del prodotto di qualità italiano, dove diversità e talento imprenditoriale si fondono in uno straordinario
"unicum". Leon Liang rappresenta quindi l'esponente più significativo della rinascita dei fine wine importati
nel paese e risulta un interlocutore indispensabile per capire i trend di sviluppo e i futuri scenari del vino in
Cina.

Demei Li è professore associato di Scienze e Tecnologie Alimentari all'Università dell'Agricoltura di Pechino
e uno dei docenti in visita all'ESA, Ecole Superieur d'Agriculture a Angers, in Francia. È uno dei più importanti
enologi cinesi ed è stato più volte riconosciuto come uno dei motori trainanti del miglioramento delle cantine
del Paese. È stato il primo responsabile di produzione (nonché direttore del reparto tecnico) del progetto
franco-cinese Domaine Franco Chinois. È consulente per svariate cantine in Cina, comprese Helan Qingxue,
Leirenshou in Ningxia, Tiansai e Zhongfei in Xinjiang. Proprio mentre lavorava per la Helan Qingxue, il vino Jia
Bei Lan vinse l'International Trophy del Decanter World Wine Awards nel 2011: grazie a lui, per la prima volta
un vino cinese si è aggiudicato l'ambito premio. Li è ormai diventato uno dei più bravi viticoltori della Cina e
da tanti è considerato l'equivalente cinese di Michel Rolland. Grazie alla sua attività di consulente, in
particolare nelle province di Ningxia e Xinjiang, a Li Demei si deve l'alto standard dei vini cinesi sul mercato
globale. Nel 2012 ha vinto il Wine Intelligence 10-for-10 Business Award. Nel 2013 ha conseguito invece il
Decanter Power List ed è stato nominato Top 10 Most Influential Wine Consultants da Drinks Business. Come
cronista, Demei scrive per molte testate enologiche tra cui DecanterChina.com. È stato anche uno degli
editorialisti per la quarta edizione dell'Oxford Companion to Wine.

Madeline Puckette, giovane wine writer e blogger statunitense, è co-fondatrice di WineFolly.com, blog di
grande successo, che offre informazioni e contenuti accessibili sul vino sia per i principianti che per gli esperti
grazie a un'infografica educativa e una scrittura accattivante. Nel 2013 Puckette ha vinto il titolo The Wine
Blogger of the Year e da allora pubblica su The Washington Post, The Wall Street Journal e The New York
Times. Nel 2018 il suo Wine Folly: Magnum Edition, The Master Guide, si è classificato tra i top 5 libri di
food&wine pairing venduti da Amazon. Oltre che negli Stati Uniti, il libro Wine Folly è stato lanciato in Gran
Bretagna, Olanda, Cina, Giappone e Russia. Il Premio Communicator of the year, istituito in collaborazione
con l'IWSC – International Wine and Spirit Competition verrà consegnato a Londra il 13 novembre.


STORICO PREMIO INTERNAZIONALE VINITALY
Il Premio Internazionale Vinitaly dal 1996 viene attribuito ad insigni personalità, italiane ed estere del mondo enologico
e vitivinicolo particolarmente distintesi, nel contesto internazionale, per il loro operato.
Italia: Nicolò Incisa della Rocchetta (1996), Lucio Tasca d'Almerita (1997), Mario Schiopetto (1998), Giuseppe Quintarelli
(1999), Aldo Conterno (2000), Carlo Campanini Bonomi-Presidente Tenute Sella e Mosca (2001), Vittorio Vallarino
Gancia (2002), Gianni Zonin (2003), Mastroberardino SPA (2004), Cantine Giorgio Lungarotti (2005), Marchesi Antinori
srl (2006); Vittorio Moretti – Bellavista (2007); Gruppo Italiano Vini (2008); Castello Banfi di Montalcino (2009); Azienda
Agricola Masciarelli (2010); Franco Ziliani – Azienda Guido Berlucchi (2011); Donatella Cinelli Colombini (2012);
Terredora (in memoria di Lucio Mastroberardino) (2013); Tenuta Greppo, Fam. Biondi Santi (2014), Livio Felluga Srl
(2015), Giacomo Tachis (2016), Tenuta San Leonardo, Carlo Guerrieri Gonzaga (2017), Marco Caprai (2018), Ornellaia
(2019).
Estero: Marvin Shanken (1996), Corinne Mentzelopuolos (1997), Robert Mondavi (1998), Pablo Alvarez (1999), Cantine
Penfolds (2000), Cantine Trapiche-Peñaflor, Coquimbito Maipu-Mendoza (Argentina) (2001), Cantine Keller (2002),
Kendall Jackson International (2003), Segura Viudas – Spagna (2004), Alexandre Payne, Usa (2005) – regista del film
Sideways – in viaggio con Jack", Krug S.A. (2006); Hannes Myburgh - titolare Tenuta Meerlust del Sudafrica (2007); Hugh
Johnson (2008); Jeannie Cheo Lee e Lidia Bastianich (2009): Terramater (2010); Lynne Sheriff – Institute Master of Wine
(2011); Debra Meiburg (2012); Alfonso Cevola - On the wine trail in Italy (2013); Château d'Yquem, Francia (2014), Pierre
Luton (2015), Zind Humbrecht (2016), Weingut Bruendlmayer e Steven Spurrier (2017), E & J Gallo Winery (2018), Demei
Li e Leon Liang (2019).

HOGAN, SALVINI, CENTINAIO, CASELLATI E ZAIA INAUGURANO IL 53° VINITALY, IL BRAND INTERNAZIONALE PER LA PROMOZIONE DEL VINO ITALIANO NEL MONDO

Verona, 7 aprile 2019 – «Vinitaly è una fantastica celebrazione della qualità e della biodiversità del patrimonio culturale e vitivinicolo, che si rispecchia nel fatto che l'Italia ha più di 600 indicazioni geografiche, il numero più alto in Europa. Compito dell'Unione europea è tutelarle ». Così il commissario europeo all'Agricoltura, Phil Hogan, ha riconosciuto il valore di Vinitaly come strumento di divulgazione e promozione del vino italiano, intervenendo questa mattina alla cerimonia inaugurale della 53ª edizione di Vinitaly, dopo il focus di Denis Pantini, responsabile di Nomisma Wine Monitor, sui numeri e le tendenze del mercato italiano e il talk show «Futuro del vino, il Vinitaly del futuro», moderato da Bruno Vespa, con la partecipazione di Giovanni Mantovani direttore generale di Veronafiere, Carlo Ferro presidente di ICE, Angelo Gaja patron della omonima cantina, Matilde Poggi dell'azienda agricola Le Fraghe e Riccardo Cotarella, produttore di vino e presidente mondiale degli enologi.

«L'Unione europea esporta oltre 20 miliardi di euro di vino, dei quali oltre 6 miliardi vengono dall'Italia – ha proseguito Hogan -. Sono convinto che i viticoltori avranno ancora più successo nei prossimi anni. Come Unione europea stiamo lavorando per costruire rapporti commerciali in tutto il mondo e la diplomazia economica sta dando grandi risultati, dall'Asia ai nuovi mercati emergenti come l'Australia».

«Anche quest'anno Vinitaly si apre al mondo del business, con una rassegna forte di oltre 100mila metri quadrati netti, 4.600 espositori, con buyer esteri rappresentati provenienti da 143 paesi –ha commentato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese -. Dalla trasformazione in Società per azioni di Veronafiere, abbiamo accelerato sempre di più per fare di Vinitaly il centro di una struttura aggregativa di promozione che parli ai buyer esteri come voce unitaria dell'eccellenza vitivinicola italiana. Siamo un attore privato, ma mettiamo a disposizione le nostre risorse e il nostro know-how per operazioni di sistema e lo facciamo perché siamo convinti che questa sia la strada giusta per mantenere ed incrementare gli straordinari risultati ottenuti dal vigneto Italia in questi ultimi venti anni».

Risultati che sono frutto, per la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, «di una forte capacità di sinergia della manifestazione con le istituzioni nazionali e locali, con una virtuosa e intelligente diversificazione per gli operatori professionali e gli appassionati in una città e una elevata capacità di conquistare nuovi mercati e contemporaneamente il cuore dei visitatori». Un'attività che, ha ribadito, «non si esaurisce con la fine della manifestazione fieristica, ma che continua durante tutto l'anno in cinque continenti».

La forza di Vinitaly si declina anche come motore propulsivo per l'economia e lo sviluppo della città. Lo ha ricordato il sindaco di Verona, Federico Sboarina, che annuncia un grande piano di «rigenerazione di tutta l'area circostante alla fiera, dove stiamo recuperando un milione di metri quadrati, con investimenti per rendere la città sempre più attraente e internazionale sia per il turismo che per il business».

E sulle infrastrutture è intervenuto il ministro degli Interni Matteo Salvini, che ha annunciato lo sblocco della Tav sull'asse Brescia-Verona-Vicenza-Padova. «Il vino, come le persone, ha bisogno di spostarsi e se non si muove l'alta velocità, noi il vino lo teniamo in cantina», afferma Salvini, ribadendo l'attenzione del Governo verso le piccole e medie imprese, che rappresentano il 94% del tessuto economico e imprenditoriale italiano, e promettendo misure specifiche a sostegno. Dello stesso parere anche il presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto, riconoscendo che «il vino è parte integrante dell'economia e del territorio veronese».

Un'altra missione annunciata dal Governo riguarda lo snellimento della burocrazia, come assicurato dal ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. «L'obiettivo che abbiamo come ministero è quello di promuovere il brand Vinitaly, che è fra i più conosciuti al mondo e che ci permette di comunicare il valore dei nostri territori del vino, che esprimono 523 diverse identità enologiche tra Dop e Igp».

Sul fronte europeo, il ministro in merito alla Politica agricola comune si è dichiarato soddisfatto per aver mantenuto «i finanziamenti legati all'Organizzazione comune di mercato (Ocm) vino, aspetto che alla vigilia non era così scontato e che assegna all'Italia le maggiori risorse finanziarie».

Dal palco della 53ª edizione di Vinitaly, il ministro Centinaio ha rassicurato i produttori sulle prossime disposizioni normative a vantaggio del mondo vitivinicolo: «Stiamo lavorando alla stesura di un decreto che tuteli i vigneti eroici e storici e sul riconoscimento delle zone del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene come patrimonio dell'Unesco».

Un messaggio di risposta al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che aveva appunto sollevato il tema. «La forza della manifestazione – ha detto Zaia – arriva anche dal territorio. Il Veneto che partecipa al Vinitaly dei record è un record a sé. Siamo i primi produttori d'Italia con 16,5 milioni di quintali di uva e 13,5 milioni di ettolitri, con un 1,6 miliardi di export e 53 denominazioni presenti. Il futuro del vino è l'eco-sostenibilità, certificazione ambientale del prodotto, del vigneto e dell'intero processo di produzione».

IL PREMIER CONTE A VINITALY: "QUI SI CELEBRA PRODUZIONE VITIVINICOLA ITALIANA"

Verona, 7 aprile 2019 – "Vinitaly dal 1967 è un appuntamento fisso per gli operatori del settore e negli anni ha battuto molti record. Oggi è un momento celebrativo perché qui promuoviamo un'ottima produzione 2018 che ha superato i 20 milioni di ettolitri tra doc, rossi, bianchi e spumanti: andiamo fortissimi e le prospettive di incremento dell'export vitivinicolo italiano sono notevoli".

Così il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, in visita oggi alla Fiera di Verona nella giornata inaugurale della 53ª edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati, in programma fino a mercoledì 10 aprile (www.vinitaly.com).

Il premier, accolto dal presidente e dal direttore generale di Veronafiere, rispettivamente Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, ha fatto tappa allo stand della Regione Veneto. Qui, insieme al governatore Luca Zaia e al ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, ha brindato con uno dei vini di "Bollicine solidali", l'iniziativa benefica che sostiene la ricostruzione delle zone del Veneto devastate dal maltempo lo scorso ottobre.

"Il Veneto ha una forza trainante incredibile nella produzione vitivinicola – ha commentato il presidente Conte –. Complimenti, perché i record di questa regione vanno a vantaggio della filiera, dell'export e del Pil nazionale. Oggi si lavora non solo sulla quantità, ma anche sul valore perché quando si ragione di vino ci si riferisce ad un mondo che possiede una forte componente di identità culturale, legame con la terra e rispetto per la biodiversità".

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