Consorzio Bonifica Parmense

Consorzio Bonifica Parmense

Il nuovo progetto, che inizierà nel 2017 in 5 comuni della Valtaro, vedrà le 4 unità operative del Consorzio lavorare sulle priorità territoriali per 30 giorni in ognuno dei singoli comprensori montani di concerto con cittadini e amministrazioni locali.

Borgo Val di Taro (PR), 16 Dicembre 2016

"Un Mese nel Tuo Comune" è il nuovo progetto che il Consorzio della Bonifica Parmense ha presentato oggi nella Sala del Consiglio del Comune di Borgotaro insieme alla Provincia di Parma e ai cinque comuni dell'Alta Val Taro che per primi ne beneficeranno direttamente.
Borgotaro, Bedonia, Albareto, Compiano e Tornolo potranno contare per il 2017 sull'opera capillare dello staff tecnico e progettuale della Bonifica Parmense che proprio grazie al nuovo piano di interventi SOS Bonifica sarà a disposizione delle comunità per un intero mese durante il corso dell'anno.

Il Consorzio infatti, nel suo esteso comprensorio provinciale, porterà a 4 il numero delle unità di lavoro in prevenzione (tecnici, operai ed escavatori) per la salvaguardia del territorio e la sua messa in sicurezza dal dissesto idrogeologico. Questa garanzia di continuità delle attività sarà direttamente proporzionale alla qualità e alla quantità delle opere che saranno individuate di concerto con le amministrazioni locali e le necessità più impellenti anche segnalate dai cittadini.

"Le limitazioni operative e finanziarie che vivono oggi le amministrazioni locali – ha commentato il presidente della Provincia di Parma Filippo Fritelli – rendono assai poco agevole la possibilità di intervenire in modo ed in tempo utile dove serve, questa collaborazione con il Consorzio di Bonifica va così a compensare questo gap e ci consente di fare una pianificazione delle cose da fare e i benefici si toccano già con mano".
Il presidente del Consorzio Luigi Spinazzi e il direttore generale dell'ente Meuccio Berselli hanno sottolineato come l'operazione "Un Mese nel Tuo Comune" consenta proprio ai comuni di intervenire non solo nelle aree di competenza consortile, ma nell'intero territorio e questo significa dare un vero e proprio sostegno concreto laddove c'è una necessità non rinviabile.

Provincia di Parma Consorzio di Bonifica e Comuni del Parmense dissesto0

Oltre a questo i cittadini, gli imprenditori agricoli, le attività di agriturismo insieme ai tecnici di bonifica e a quelli comunali rappresentano oggi, soprattutto nelle aree più impervie a volte disagiate, le sentinelle di monitoraggio più presenti in grado di segnalare per tempo le criticità su cui intervenire prima che si verifichino come in passato danni ingenti alle prime piogge.

Il Sindaco di Borgotaro Diego Rossi ha rimarcato la vicinanza del Consorzio al Comune apprezzando in particolar modo la felice intuizione di condividere e concertare i lavori da fare con l'amministrazione: "Questo modo di operare del Consorzio – ha detto Rossi – rappresenta oggi un capitale ingente da mettere a profitto in un momento in cui non è semplice trovare risorse immediate per arginare il dissesto idrogeologico. Siamo molto soddisfatti".

E molto soddisfatti sembrano essere anche i rappresentanti degli altri comuni di Compiano, Tornolo, Bedonia ed Albareto che già hanno individuato le prime aree su cui intervenire nei prossimi mesi. Tra le emergenze segnalate che saranno tra le priorità operative vi sono le reti viarie e il consolidamento dei versanti montani in prossimità dei servizi sanitari e sociali di Tiedoli e quella in località Pistoi. Inoltre risistemazioni utili a migliorare e favorire l'economia del territorio con opere vicino alle imprese, utili anche a favorire l'accesso a strutture turistiche e di ristorazione tipica.
Il Consorzio di Bonifica Parmense inizierà la pianificazione delle opere da realizzare dal capoluogo Borgotaro e proseguirà fino alle zone più alte della Val di Taro.

(Fonte: Consorzio Bonifica Parmense)

Sicurezza dalle esondazioni per un ampio tratto, consolidamento del terreno, pista ciclabile di oltre 300 metri per riqualificare l'intera Area Nord del paese, miglioramento della qualità delle acque dei canali artificiali e stop ai cattivi odori: tutte opere nate dalla stretta collaborazione tra Amministrazione Comunale, Consorzio di Bonifica Parmense e Gruppo IREN - (il video dei lavori)

Fontevivo (PR), 26 Agosto 2016 – Ha preso il via oggi con l'apertura del cantiere l'ampio progetto di riqualificazione che in breve tempo consegnerà alla comunità di Fontevivo l'Area Nord del paese del tutto rinnovata e più funzionale e metterà definitivamente in sicurezza le abitazioni e le attività economiche dal rischio idraulico in caso di esondazione. Negli ultimi anni – all'indomani di eventi meteorici che avevano causato alcuni danni e malcontento diffuso – si era manifestata la assoluta necessità di intervenire rapidamente per arginare le diverse criticità ambientali.

L'adeguamento strutturale del Canale Vecchio, che scorre a nord dell'abitato di Fontevivo, era diventata una priorità fondamentale e incombente a cui la nuova Amministrazione Comunale di Fontevivo e il Consorzio della Bonifica Parmense hanno voluto dare una risposta immediata: dapprima individuando i fondi utili per renderla concreta e poi superando positivamente tutte le problematiche burocratiche che spesso rallentano l'esecuzione delle opere più complesse. La riqualificazione dell'Area Nord e la messa in sicurezza del Canale Vecchio infatti sono lavori che necessitavano di un progetto piuttosto articolato che riuscisse al contempo a migliorare l'impatto urbanistico dell'area incrementandone la fruibilità e l'utilizzo da parte dei cittadini.

Queste esigenze hanno rappresentato i criteri-base su cui il Consorzio della Bonifica Parmense (con lo studio mirato dell'Ufficio Tecnico in collaborazione con l'Ufficio Tecnico Comunale di Fontevivo ) ha ideato e redatto la riqualificazione complessiva del tratto che metterà in sicurezza idrogeologica il territorio e che garantirà la sistemazione idraulica attraverso l'adeguamento e la copertura del corso d'acqua artificiale. Sul Canale Vecchio infatti - per circa 310 metri di area urbana- verrà realizzata una pista ciclo-pedonale attrezzata. Tra pochi mesi, tempo permettendo si stima entro l'anno – i cittadini di Fontevivo avranno così un servizio in più e potranno anche migliorare la qualità dell'aria che nei pressi del Canale Vecchio risentiva direttamente del trasporto dei reflui neri dell'abitato. In quest'ottica capillare è stato anche il lavoro eseguito da IREN che – come ha spiegato il responsabile del lavoro geometra Giuseppe Maldini – ha svolto in soli tre mesi una estesa opera per interconnettere e collettare le acque nere di scarico per oltre cento abitazioni e le acque bianche per una ventina di residenze per un tratto lungo ben 470 metri. Ora le acque che scorreranno intubate nel canale saranno bianche e questo, oltre alla copertura, garantirà ai residenti l'assenza di miasmi maleodoranti.
Il progetto di riqualificazione Area Nord e Canale Vecchio costerà circa 820mila euro complessivi. Il Consorzio della Bonifica Parmense (che oltre alla redazione del progetto si occuperà anche della direzione ed esecuzione lavori) contribuirà per circa 520mila e l'Amministrazione Comunale di Fontevivo per altri 300mila euro. In questi giorni e nelle prossime settimane gli abitanti del paese vedranno movimento di mezzi perché saranno realizzate le opere provvisionali necessarie all'apertura del cantiere come le piste di accesso per gli escavatori e per la posa degli imponenti "scatolari" utili alla copertura del Canale Vecchio per la parte urbana.

"Come promesso in campagna elettorale – ha detto il Sindaco di Fontevivo Tommaso Fiazza – abbiamo individuato i fondi non solo per dare una risposta ad un bisogno che non poteva essere più rimandato, ma abbiamo voluto inserire il valore aggiunto della riqualificazione con la pista ciclabile che diventa un servizio per il cittadino in un'area non sempre considerata per il suo reale valore. Voglio ringraziare il Consorzio di Bonifica, gli uffici tecnici del Consorzio e del Comune e il Gruppo Iren per la collaborazione e la rapidità di esecuzione: quando il pubblico collabora sul serio le cose si fanno".

"Fare sentire la nostra presenza in modo forte come in questo caso, ma anche nelle zone montane e cittadine attraverso la realizzazione di opere che migliorano la vita delle persone per noi è un dovere – ha commentato il presidente del Consorzio Luigi Spinazzi – , ma sinceramente anche un piacere che in tempi di crisi non è davvero comune e invece il Consorzio sta realizzando tante opere che incrementano la difesa del territorio e la salvaguardia del cittadini e questo di Fontevivo è un esempio molto concreto".

" Quando c'è sinergia tra le parti – evidenzia il direttore generale del Consorzio di Bonifica Parmense Meuccio Berselli – migliora la qualità del paese e dei suoi cittadini: il Consorzio aveva il progetto in cantiere e grazie alla collaborazione con questa amministrazione che ha individuato rapidamente i fondi abbiamo realizzato quello che avevamo promesso".

(Fonte Consorzio Bonifica Parmense)

La stagione irrigua, iniziata nella normalità degli ultimi 25 anni, potrebbe subire uno stop a causa di un luglio senza precipitazioni e con temperature sopra le medie. Il Consorzio di Bonifica ha misurato la situazione e lo stress idrico del Parmense, presentando inoltre due progetti esecutivi per il miglioramento della rete irrigua. Servirebbero anche più invasi.

Parma, 19 Luglio 2016

Il deficit idrico nella provincia di Parma – causato per lo più dal protrarsi delle alte temperature di 3-4° superiori rispetto alla media del periodo – potrebbe causare già nei prossimi 7-10 giorni un contesto generale pericoloso per le colture tipiche del territorio provocando ripercussioni economiche negative.

A lanciare l' SOS sull'approvvigionamento di acqua per le campagne è il Consorzio della Bonifica Parmense, ente che ha il compito di regolare in modo equilibrato e costante i flussi di risorsa, fornendola adeguatamente alle aziende agricole, compito che in questo momento il Consorzio svolge a pieno ritmo e al massimo delle sue potenzialità (impiegando 40 addetti, 10 in più dell'anno scorso, a servizio degli agricoltori); ma se lo stress da alte temperature non concederà tregua, parte dei 30 mila ettari di agricoltura ducale potrebbero subire un danno con particolare riferimento alle coltivazioni di pomodori, mais e foraggio che rischierebbero di rinsecchire.

La stagione irrigua si era aperta – secondo le stime della Regione Emilia Romagna attraverso il sofisticato sistema di telerilevamento satellitare ICOLT – con una situazione stimata in valori che rientravano nella normalità degli ultimi 25 anni con una necessità di 61 milioni di metri cubi, numero scaturito alla luce dei fenomeni meteorologici che hanno caratterizzato una primavera piuttosto piovosa in grado di mitigare e rendere in discesa l'avvio del fabbisogno idrico dei primi mesi di stagione. Ma il calore improvviso di Luglio e la mancanza di precipitazioni di questi giorni hanno incrementato le percentuali del rischio di rientrare nella cosiddetta "zona rossa" della carenza di acqua, caratterizzata da una serie di cifre al ribasso (riportate nella tabella fornita dai tecnici del servizio irriguo del Consorzio) che evidenzia in modo del tutto chiaro come al nostro territorio servirebbero maggiori quantità di riserve idriche rispetto a quelle disponibili.

In questi frangenti straordinari infatti si rimarca come il Consorzio – a pieno regime di attività dei suoi 1.500 km di canalizzazioni nella provincia (di cui 1.100 per uso anche irriguo) – avrebbe bisogno di magazzini di acqua in grado di conservare quella caduta durante i mesi precedenti. L'ente garantisce la presenza di acqua attraverso le derivazioni dai corsi naturali, ma anche mediante il riutilizzo delle acque reflue (adeguatamente depurate) provenienti da 28 impianti, dai prelevamenti ingenti di quantità dai numerosi pozzi dislocati lungo tutta la provincia, ma la richiesta – in momenti critici – non basta e palesa la mancanza di invasi o progetti a largo raggio e prospettiva in grado di sopperire in modo corretto alle richieste fornendo più garanzie al comparto agroalimentare.

Servirebbero 61 milioni di metri cubi e oggi il Consorzio ne assicura al massimo regime operativo più o meno 30 milioni, con un deficit idrico stimato totale in quasi 34 milioni di metri cubi (di cui ben 17 solo nel bacino idrografico del Taro).

"In simili situazioni di stress da caldo il Consorzio è al massimo delle proprie potenzialità – ha commentato il direttore Meuccio Berselli – . In questo momento le nostre colture sono al sicuro, ma nel giro di pochi giorni con temperature ancora al rialzo porterebbero davvero verificarsi gravi carenze di acqua. Voglio sottolineare come sia fondamentale quindi progettare opere in grado di fornire alle imprese agricole un apporto costante di risorsa: a tal proposito indico le due soluzioni che abbiamo presentato al Ministero dell'Agricoltura in attesa di finanziamento del valore complessivo di 16 milioni di euro. Progetti che migliorerebbero notevolmente la rete irrigua, adeguandola ai bisogni reali odierni ed evitando dispersioni di risorsa".

"La stagione dell'irrigazione – evidenzia Luigi Spinazzi, presidente del Consorzio – procede con un sufficiente apporto alle colture e la Bonifica ha incrementato gli sforzi mettendo a disposizione più addetti per fornire un giusto consiglio irriguo, ma sappiamo che è imprescindibile una visione globale che con infrastrutture adeguate fornisca strumenti per colmare un gap storico che in periodi come questi può penalizzare l'agricoltura".

Tabella Arpae stima dei fabbisogni irrigui medi estivi ad ettaro 1

Tabella Arpae stima fabbisogni irrigui potenziali totali e per singolo consorzio 2

Tabella bonifica parmense deficit idrico complessivo 3

(Fonte: ufficio comunicazione Consorzio della Bonifica Parmense)

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