Provincia di Reggio Emilia

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Il saluto del presidente della Provincia Manghi al presidente del Senato In Sala del Tricolore in occasione del Festival della legalità. Domani gran finale con Gratteri, Conte e De Francisci.

Reggio Emilia, 7 aprile 2017

"Avere per la seconda volta in un anno la seconda carica dello Stato, dopo la visita del 7 gennaio del Presidente Mattarella e alla vigilia di quella del presidente del Consiglio Gentiloni, deve riempire di orgoglio i reggiani, che devono cogliere la non ritualità, ma la eccezionalità, di questo forte legame con le istituzioni che rappresentano l'architrave del nostro vivere insieme". Così il presidente Giammaria Manghi, ha portato questa mattina in Sala del Tricolore il saluto della Provincia di Reggio Emilia al presidente del Senato Pietro Grasso, in occasione di uno dei tanti incontri con gli studenti sulla legalità promossi nell'ambito della settima edizione di "Noiconrolemafie".

Riprendendo un concetto già espresso ieri nel corso del dialogo diretto con gli studenti, Manghi ha ribadito come "la cultura delle istituzioni sia un punto inderogabile di ogni impegno a favore della legalità da parte di una società matura e coesa, perché senza di esse ci sono solo caos e disordine".
"Altrettanto importante è la formazione in particolare di voi giovani, a favore della quale la Provincia - al di là delle proprie specifiche competenze delineate dal cammino di riforma - ha comunque deciso di continuare ad investire come dimostra questa settima edizione del Festival della legalità perché l'impegno formativo e culturale è uno dei pilastri sui quali si costruisce una comunità e fa capire chiaramente dove vogliamo andare", ha aggiunto il presidente Manghi.

Infine, è fondamentale "la testimonianza diretta, per dimostrare coerenza tra quello che si dice e quello che si fa". "L'altro giorno come amministratori siamo stato vicini all'ex prefetto De Miro, ovvero a una istituzione dello Stato che ha fortemente segnato in positivo questa comunità, e nei prossimi giorni io e alcuni sindaci andremo a nostra volta a deporre al processo Aemilia per spiegare perché ci siamo costituiti parte civile considerando danneggiato, da questi episodi di violenza, intimidazione e infiltrazione, l'inviolabile perimetro di valori di libertà, uguaglianza e democrazia nei quali questa città e questa provincia si riconoscono", ha concluso il presidente Manghi.

Domani gran finale di "Noicontrolemafie"

Domani, sabato, la settima edizione di "Noicontrolemafie" si chiuderà con un doppio appuntamento. Alla mattina nell'Aula magna Manodori dell'Università in viale Allegri (ore 10) il convegno su "Criminalità, mafie e terrorismi: una sfida globale" con il prefetto Ruberto, il presidente Manghi, il sindaco Vecchi e un pool di magistrati di rilievo: il procuratore generale presso la Corte d'Appello di Bologna Ignazio De Francisci, il procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri, la sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Palermo Giorgia Spiri e il consigliere presso la Corte d'Appello di Palermo Mario Conte. Nel pomeriggio (Auditorium del Credem in via Emilia San Pietro, ore 17.30) il dibattito promosso in collaborazione con l'Ordine dei commercialisti su "Il consulente nel mondo economico" che, oltre allo stesso Gratteri, vedrà intervenire il professore di Etica delle Professioni dell'Università Luiss di Roma Samuele Sangalli e il presidente dell'Odec di Reggio Emilia Corrado Baldini.

Completano il programma dell'ultima giornata l'incontro sul tema " Lo sport: luogo di incontro, di regole e passioni" con il giornalista Flavio Tranquillo alla scuola media Balletti di Quattro Castella (ore 9); il dibattito su "Regole per lo sport, regole per la vita" con il consigliere presso la Corte d'Appello di Palermo Mario Conte e lo stesso Tranquillo al centro culturale Mavarta di Sant'Ilario (ore 15) e le premiazioni del VII concorso letterario "Ginetto Tosi" con la giornalista e scrittrice Angela Iantosca nella Sala Antico portico al Palazzo ducale di Guastalla (ore 18). Ai tre appuntamenti porteranno il loro saluto i sindaci Andrea Tagliavini, Marcello Moretti e Camilla Verona.


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A "Noicontrolemafie" l'inedito dialogo sulla legalità tra i ragazzi e il prefetto Raffaele Ruberto, il presidente della Provincia Giammaria Manghi e il sindaco Luca Vecchi.

Reggio Emilia, 7 aprile 2017

Come fa la mafia a insinuarsi nella politica e cosa possiamo fare noi ragazzi per contrastarla, ma anche richieste di maggiore sicurezza (o senso di sicurezza) - con più forze dell'ordine ed anche più...illuminazione – e certezza della pena per chi delinque. Queste le principali domande che gli studenti reggiani hanno posto ieri mattina al prefetto di Reggio Raffaele Ruberto, al presidente della Provincia Giammaria Manghi e il sindaco Luca Vecchi nel corso dell'inedito dialogo sui temi della legalità che al teatro Re-Giò ha messo di fronte scuole e istituzioni.

"Un confronto diretto che è molto praticato in Nordamerica" - ha spiegato il regista della mattinata, il direttore scientifico di "Noicontrolemafie" Antonio Nicaso, che come noto da anni vive e lavora a Toronto – al quale i rappresentanti delle tre massime istituzioni reggiane si sono prestati con grande convinzione e passione.
Dopo il saluto della presidente dell'Istituto Cervi Albertina Soliani - che ha offerto ai ragazzi l'esempio "di questa gloriosa famiglia che aveva messo un mappamondo sul suo primo trattore perché i Cervi volevano trasformare la terra e la nostra agricoltura, ma volevano anche cambiare il mondo per renderlo più giusto e migliore" - sono stati cinque studenti del Chierici ad iniziare "l'interrogatorio".

Al prefetto Raffaele Ruberto il compito di rispondere ai quesiti relativi alle richiesta di certezza della pena ("Il progetto di riforma del processo penale, già approvato dal Senato, fa ben sperare perché si possano tenere in carcere in attesa di giudizio persone che turbano le coscienze e il vivere civile" ha detto) e soprattutto di maggiore sicurezza: "In realtà – ha risposto il prefetto – le statistiche dimostrano che rispetto al 1995, ovvero ad un periodo che molti vostri genitori ricordano probabilmente come una sorta di età dell'oro, furti e scippi nel Reggiano sono diminuiti. Certo, tutti noi vorremmo poter disporre di maggiori forze dell'ordine, ma anche il Governo ha meno denaro per nuove assunzioni: siamo però abituati a fare di necessità virtù, e a Reggio ogni giorno ci sono comunque 6 pattuglie in azione, ed è un numero importante che non tutte le province dell'Emilia-Romagna riescono a garantire".

"La sicurezza, che è un diritto costituzionalmente garantito, ha però bisogno del concorso di tutti. Oggi si parla di sicurezza integrata e partecipata: integrata perché non si sono solo le forze di polizia, ma anche i sindaci che hanno grandi competenze; partecipata perché anche i cittadini, anche voi, dovete dare una mano concreta innanzitutto segnalando, denunciando e reagendo", ha aggiunto il prefetto annunciando a breve l'attivazione di un numero unico – il 112 – per le segnalazioni dei cittadini e rivolgendo un accorato appello ai giovani: "Vivete in una provincia civile e prospera nonostante la crisi, dovete difendere questo modello di società democratica e civile con senso di partecipazione e di cittadinanza attiva: il futuro è nelle vostre mani ragazzi, usatelo bene!",

Ai due esponenti delle istituzioni più politiche la risposta agli interrogativi sul "come e perché la mafia riesce a insinuarsi anche nelle alte sfere". "E' una domanda che ci poniamo anche noi, ed è uno dei motivi per cui tutti gli anni insieme alle scuole promuoviamo questa settimana della legalità – ha risposto il presidente della Provincia, Giammaria Manghi - Anche io mi sono messo a scuola per cercare di capire come le mafie si siano insediate nel nostro territorio e umilmente vi dico quello che ho capito:ovvero che, per riuscirci, devono avere la disponibilità delle persone alle quali si propongo scambi e favori, stimolando le debolezze delle persone in cerca di gloria, potere e denaro. E se si è davvero deboli, allora si finisce per entrare in circuito malato e perverso dal quale si fa poi fatica ad uscire e i mafiosi, che oggi non si presentano certo con coppola e lupara, ma con i colletti bianchi, riescono a penetrare nella politica e nell'economia.
"E' vero che anche il processo Aemilia dimostra che grandi penetrazioni nella politica reggiana non ci sono state, ma dobbiamo comunque tenere sempre la guardia alta – ha concluso Manghi - Il primo nostro compito è la tutela di una comunità figlia di una terra che ha dato origine alla bandiera italiana e ha fatto la Resistenza: abbiamo il dovere di lasciare le istituzioni e le comunità come ci sono state consegnate, piene di valori positivi che segnano il nostro vivere comune".

Sulla necessità di un impegno collettivo per sicurezza e legalità ha insistito anche il sindaco Luca Vecchi che dopo essersi presentato "come uno di voi, nato e cresciuto in una famiglia normale: ho fatto le elementari in campagna, le medie all'Einstein, lo Scaruffi e l'Università a Modena", ha ricordato l'importanza di "riconoscere il valore dell'impegno per la cosa comune, che appartiene a tutti e non a uno in particolare". La mafia si può arginare solo "con i nostri comportamenti individuali quotidiani, opponendoci alla cultura delle furbizia che vede il mio interesse venire prima di ogni altra cosa e che porta a scollegarmi dalla dimensione della comunità e delle regole, finendo per interessarmi solo dei miei affari".
Dal presidente della Provincia e dal sindaco Vecchi, infine, un doppio invito ai ragazzi: "Rispettare sempre le regole, e questo è molto più semplice se ci si sente parte di contesto collettivo a partire dalla vostra scuola, ma anche conoscere e stare vicini alle istituzioni, che rappresentano il cardine della vita comunitaria – hanno detto - Non ci riferiamo ovviamente alle nostre persone, a chi è chiamato a pro tempore a rappresentarle, ma alle istituzioni che domani magari saranno governate da qulcuno di voi: oggi purtroppo c'è una forte tentazione a non riconoscere le istituzioni, ma senza di esse ci sono solo caos e disordine, voi dovete cercare di conoscerle e stare, di dare suggerimenti, stimolarle e collaborare perché non c'e società matura nel quale non si riconosca il ruolo delle istituzioni democraticamente elette".

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Con la targa 'Legalità militante a scuola-Laboratori per crescere' per il protagonismo di studenti, docenti e dirigenti nello sviluppo della cittadinanza attiva contro le diverse forme di illegalità.

Reggio Emilia, 5 aprile 2017

Sei scuole superiori hanno ricevuto ieri mattina nell'Aula magna dell'Università – nel corso della seconda giornata di "Noicontrolemafie", il Festival della legalità promosso per il settimo anno dalla Provincia e dai Comuni reggiani – la targa "Legalità militante a scuola - Laboratori per crescere". Il riconoscimento, che premia il protagonismo di studenti, docenti e dirigenti nello sviluppo della cittadinanza attiva contro le diverse forme di illegalità e mafia, è andato ai licei Ariosto-Spallanzani e Matilde di Canossa, al liceo artistico "Chierici", all'istituto professionale "Galvani-Iodi", allo "Zanelli" e al Convitto nazionale "Corso" di Correggio.

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La cerimonia di premiazione è avvenuta al termine del convegno "Etica, professioni & responsabilità sociale: una coniugazione possibile?" al quale hanno preso parte Corrado Baldini, presidente del Consiglio dell'Ordine dei commercialisti di Reggio; il direttore scientifico di "Noicontrolemafie" Antonio Nicaso; Ignazio De Francisci, procuratore generale presso la Corte d'Appello Di Bologna; Alessandra Dino, docente di Sociologia giuridica dell'Università di Palermo; il commercialista reggiano e Ifac Global Ambassador Giancarlo Attolini e la coordinatrice della Commissione Scuola dell'Anpi provinciale Fiorella Ferrarini. A consegnare le targhe lo stesso presidente Baldini insieme a Nicaso e alla responsabile educativa del progetto Noicontrolemafie Rosa Frammartino. Presenti circa 160 studenti, compresa una classe della Filippo Re.

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Il programma di mercoledì 5 aprile

La terza giornata di "Noicontrolemafie" propone al mattino al cinema Cristallo di Reggio (ore 10) il convegno "Cos'è la mentalità mafiosa? E la pedagogia criminale? Pedagogia della responsabilità & falsi miti": dopo l'introduzione di Antonio Nicaso, interverranno don Giacomo Panizza, sacerdote, scrittore e fondatore della Comunità Progetto Sud; Mariarosa Russo, preside dell'istituto superiore Piria di Rosarno di Reggio Calabria; Antonello De Oto, docente di Diritto delle Religioni presso l'Università di Bologna e la responsabile educativa del progetto Noicontrolemafie Rosa Frammartino. Nell'occasione il presidente della cooperativa sociale L'Ovile e del Consorzio Oscar Romero, Valerio Maramotti, premierà con la biblioteca "Legalità & Cittadinanza consapevole" le scuole "Filippo Re", "Aldo Moro", "Scaruffi-Levi-Tricolore", "Secchi"e "D'Arzo" di Montecchio.

Sempre alle 10 al teatro Herberia di Rubiera Laboratorio di pedagogia teatrale con gli studenti della scuola media Fermi a cura di Alessandro Gallo e "Io pretendo la mia felicità", laboratorio di pedagogia teatrale con dieci studenti del liceo Margherita di Palermo.
"Valori di comunità e libera impresa. La resistenza alle mafie: imprenditori, associazioni categoria, credito bancario e imprenditoria giovanile" è invece il tema del confronto che si terrà invece domani pomeriggio alle 17 nella sala convegni di Confcooperative Reggio Emilia, in largo Gerra 1. Al confronto interverranno Matteo Caramaschi, presidente di Confcooperative Reggio Emilia, Giuseppe Guerini, presidente nazionale di Federsolidarietà/Confcooperative (che parlerà delle buone prassi cooperative in ordine alla mutualità, presenza sul territorio e bene comune), Antonio Nicaso della Queen's University nonché direttore scientifico del Festival della legalità, Stefania Pellegrini, direttore del Master sulla gestione e riutilizzo dei beni confiscati della Università Alma Mater di Bologna, Stefano Cerrato, dirigente per il terzo settore del Banco BPM (che tratterà i temi legati all'etica negli investimenti per il Terzo settore) e Vincenzo Linarello, presidente e fondatore del Consorzio Goel di Roccella Jonica, cooperatore e testimone, attraverso l'attività imprenditoriale nella Locride, della possibilità di contrasto e alternativa alla malavita organizzata.

Alle 18 al Palazzo dei Principi di Correggio dibattito "Sport, regole, comportamenti, rischi" con il capitano Gianfranco Di Sario, comandante dei Carabinieri Nas di Parma, mentre alle 21 nella Sala Consigliare di Rubiera in via Emilia Est 5 "Quando i mafiosi offrono 'protezione'", con l'analisi di Antonio Nicaso e il racconto di Ignazio Cutrò, imprenditore e presidente dell'Associazione nazionale testimoni di giustizia
Sempre oggi secondo dei tre seminari con attestato di partecipazione per dirigenti e docenti: nella Sala delle colonne del liceo artistico Chierici in via Nobili a Reggio (ore 15) si parlerà di "Giovani che costruiscono futuro: la scuola come laboratorio di riscatto" con Mariarosaria Russo, preside della scuola Piria di Rosarno affidataria della gestione di beni confiscati alla 'ndrangheta.

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