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Parma 8 febbraio 2020– Qualche giorno fa, un equipaggio della Squadra Volante è intervenuto per la segnalazione di furto ai danni di una anziana Signora, la quale, sulla linea 8 dei collegamenti cittadini, si accorgeva che due ragazze le avevano sottratto il portafogli. 

Le due donne venivano poi raggiunte in strada e, grazie all’attiva collaborazione dei cittadini, fermate nell’attesa della Volante. Le stesse, due giovani cittadine di nazionalità Bulgara, venivano deferite in stato di libertà in ordine al reato di “furto aggravato in concorso”.

Le due non sono nuove a condotte di questo tipo, tant’è che sono gravate da altri pregiudizi dello stesso tenore.

Con l’occasione raccomandiamo alcuni suggerimenti utili, come tenere la borsa con la cerniera chiusa, e non tenere i portafogli in zone troppo esposte mentre si è sui pullman, ma al contrario tenerlo in zone interne come le tasche interne dalla giacca. Infine, raccomandiamo a tutti i cittadini che, nel caso in cui dovessero notare soggetti sospetti sul pullman, sono invitati a chiamare immediatamente il 113.

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Venerdì, 07 Febbraio 2020 05:38

Motociclista in fuga, fermato e denunciato

Parma – Alle ore 21:40 del 5 febbraio un equipaggio della Squadra Volante in transito sulla via Stirone notava un motociclo, HONDA CBR 900RR di colore giallo, privo di gruppi ottici e indicatori di direzione. La volante si avvicinava allo stesso per procedere ad un approfondito controllo azionando i dispositivi ottici, sonori e manuali di segnalazione. Avvedendosi della presenza degli operatori il conducente si dava a pericolosa fuga in direzione strada Farnese. 

In considerazione dei pericoli per la pubblica incolumità, dal momento che il centauro contravveniva agli obblighi imposti dalla segnaletica stradale, la volante chiedeva ausilio alla sala operativa. Sopraggiungeva quindi un secondo equipaggio che grazie alla astuzia e alla conoscenza del territorio riusciva a intercettare il motociclo e, dopo aver messo in sicurezza i veicoli che sopraggiungevano, operava un provvidenziale sbarramento costringendo il conducente a frenare la fuga. Gli equipaggi impegnati gli intimavano quindi di spegnere il mezzo, considerato l’atteggiamento prepotente dello stesso, intento ad accelerare a vuoto, e provvedevano a sfilare le chiavi dal quadro per evitare spiacevoli iniziative.
Procedendo agli accertamenti di rito, si appurava che il conducente, classe 2001 nato a Parma, di origini Bengalesi, non era abilitato alla guida di motocicli di cilindrata superiore a 50cc.

Dai controlli effettuati si appurava inoltre che il motociclo risultava intestato ad altro soggetto e che la targa apposta sullo stesso risultava essere provento di furto.
Per questi motivi il ragazzo veniva deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di riciclaggio, ricettazione e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Si procedeva inoltre alla contestazione delle infrazioni del Codice della Strada e precisamente degli articoli:
• 78 co. 4 (alterazione delle caratteristiche costruttive del veicolo in relazione alla mancanza dei gruppi ottici);
• 79 co. 4 (circolazione con pneumatici usurati oltre il limite consentito);
• 80 co.14 (reiterata inottemperanza all’obbligo di sottoporre il veicolo alla prescritta visita di revisione);
• 100 co. 12 (apposizione di targa non propria al veicolo in uso);
• 116 commi15 e 17 (guida con patente di categoria diversa),
• 141 commi 3 e 8 (velocità non commisurata alle condizioni ambientali);
• 145 co.10 (inottemperanza all’obbligo di arrestarsi davanti alla segnaletica di STOP);
• 145 co.10 (inottemperanza all’obbligo impartito dalla segnaletica di DARE PRECEDENZA);
• 180 co. 7 (inosservanza dell’obbligo di portare al seguito la carta di circolazione del veicolo).
• 192 commi 1 e 6 (inottemperanza all’obbligo di fermarsi all’intimazione dell’alt);
• 193 co. 2 (veicolo sprovvisto della prescritta copertura assicurativa).

Sono in corso ulteriori accertamenti.

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Recidivo 65enne, italiano, nuovamente denunciato per eccessivo avvicinamento alla vittima.

Già tratto in arresto per il reato di stalking in flagranza, circa un anno fa, e nonostante non stesse mettendo in atto comportamenti offensivi verso la sua vittima, motivo per il quale gli era stato vietato l'avvicinamento, il soggetto era invece nello stesso locale e in vicinanza proprio della donna.

Quest'ultima ha perciò chiamato il 113 che a seguito della misura introdotta con il recente codice rosso  (violazione al divieto di avvicinamento), il 65enne è stato nuovamente denunciato a piede libero alla autorità giudiziaria.

 

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Parma - Nella sera del 28 gennaio due equipaggi delle volanti venivano inviati in Strada Giuseppe Mazzini per la segnalazione di una lite che vedeva coinvolti due uomini e una donna.

La richiedente l’intervento, una cittadina dominicana, era vittima di atti persecutori perpetrati dal precedente compagno, restio ad accettare la fine della loro relazione e per questo deciso a rendere impossibile la vita della stessa, costringendola a non uscire mai sola di casa.

In particolare, nel pomeriggio del 28 gennaio l’uomo, dopo aver pedinato per l’ennesima volta la donna, la aggrediva verbalmente e strattonava nel tentativo di portarla con sé. Tra i due si frapponeva l’attuale compagno della donna nel tentativo di proteggere la stessa dalla violenza dell’ex compagno. Quest’ultimo è un cittadino italiano, di origini napoletane, 35enne.

Gli Agenti delle Volanti giunti sul posto facevano chiarezza dei fatti occorsi mettendo in sicurezza la coppia aggredita, diventando essi stessi vittime di aggressione e minacce da parte del reo.
Per questi motivi l’uomo veniva tratto in arresto per il reato di Stalking e su disposizione del Pubblico Ministero di turno associato presso la locale casa circondariale. Inoltre, per la condotta tenuta nei confronti degli Agenti intervenuti, è stato deferito all’A.G. a piede libero per i reati di oltraggio a P.U. e resistenza a P.U.. Su richiesta della Procura della Repubblica di Parma l’arresto veniva convalidato dal Gip in data 31.01.2020.

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Servizi straordinari dalla Questura di Parma per il contrasto al fenomeno dello spaccio e all’immigrazione clandestina da parte di soggetti pericolosi

Parma 31 gennaio 2020 - Nel corso della settimana si sono svolte altre due operazioni alto impatto da parte della Polizia di Stato, con l’impiego di 2 volanti, di due unità Cinofile di Bologna, 8 pattuglie del Reparto prevenzione Crimine di Reggio Emilia e 2 pattuglie della Polizia Municipale.

Grazie all’ausilio delle unità cinofile sono stati passati al setaccio diversi parchi cittadini, nonché Viale Vittoria Viale dei Mille e i controviali, con lo scopo di sottrarre dallo smercio la sostanza stupefacente. Durante l’operazione sono stati sequestrati mezzo chilo di cannabinoidi pronti per lo smercio, nel dettaglio marijuana e hashish.

Durante gli attenti controlli sono state identificate circa 90 persone e 23 autoveicoli.
Durante i vari accertamenti, che si sono estesi in s.leonardo e nella zona centro, con particolare attenzione a P.za Ghiaia, sono stati fermati:
un cittadino pakistano trentenne, con precedenti per aver commesso una violenza sessuale su minorenne, il quale è stato sottoposto all’Ufficio immigrazione che lo ha espulso con accompagnamento presso il Cpr di Roma, in attesa dell’accompagnamento in frontiera;
un altro soggetto, un moldavo 34enne con precedenti per reati contro il patrimonio, tra cui l’odiosissimo precedente per furto in abitazione, è stato espulso, con notifica del provvedimento da parte dell’ufficio immigrazione. L’uomo è stato accompagnato da personale della Polizia di Stato in frontiera, ove lo attendeva un volo per il rimpatrio.
Altri tre soggetti, un cittadino ivoriano 31enne, uno nigeriano 24enne e un marocchino 34enne, sono stati espulsi con ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale, tutti e tra gravati da precedenti, in ultimo l’ivoriano è stato sanzionato per ubriachezza molesta, fatto commesso in Piazzale della Pace.
Continua ad essere applicata in modo efficace la strategia del Questore per garantire la sicurezza sul nostro territorio, massimizzando i controlli su strada e le espulsioni dal territorio di cittadini stranieri pericolosi.

 

 

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Parma 24 gennaio 2020 - nel  corso della giornata di giovedi, durante i normali controlli orientati al contrasto dei reati predatori, la Squadra Volante ha tratto in arresto due soggetti.

Il primo è stato arrestato presso il Madia World in quanto responsabile di un tentato furto aggravato da destrezza. Infatti , al di sotto del giubbino, portava una borsa modificata per oscurare i blocchi antitaccheggio ai sistemi di controllo in entrata e uscita dalla spazio espositivo. All'interno della borsa, opportunamente modificata, aveva inserito diversi giochi di playstation e consolle per un valore di circa 400€. Il Media World, però essendo dotato di un sistema di controllo particolarmente sofisticato, ha segnalato l'anomalia della borsa schermata. Gli addetti alla sicurezza hanno perciò chiamato il 113 che ha mandato immediatamente una volante e preso così in carico il responsabile del tentato furto aggravato.

E' interessante rilevare che il medesimo soggetto, circa 10 giorni prima, era stato arrestato dai carabinieri di Bologna per il medesimo reato sempre ai danni di una altro supermercato specializzato nell'elettronica. 

In quel caso gli fu dato il divieto di dimora a Bologna. Ieri invece è stato messo a disposizione dell'autorità giudiziaria  e verrà giudicato per direttissima. E' un cittadino irregolare del Bangladesh, classe 1991.

Sempre nella medesima giornata  è stato tratto in arresto un soggetto che la rapina l'ha commessa ai danni di OVIESSE.  L'addetto alla sicurezza ha notato la manovra e all'uscita ha tentato di fermare l'uomo, cittadino nordafricano del '92, che ha reagito spintonando l'addetto alla sicurezza per guadagnare la fuga ma con insuccesso perché bloccato dal medesimo addetto che poi ha chiamato le volanti. Il Marocchino era sconosciuto alle forze dell'ordine e totalmente irregolare sul territorio nazionale. Verrà perciò giudicato per direttissima.

E' grazie alla capillarità delle volanti distribuite sul territorio di Parma che gli agenti sono potuti intervenire con prontezza sui luoghi del reato.

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La Polizia di Stato, con le competenze specifiche del Questore, applica per la prima volta a Parma la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale nell’ambito dei reati che rientrano nella cosiddetta violenza di genere.

Alla fine del mese di dicembre il Tribunale di Bologna – Sez. Misure di prevenzione - ha applicato la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale così detta “qualificata” a carico di M.D., italiano classe 1974, originario della provincia di Napoli e residente in provincia di Parma, già sottoposto all’obbligo di dimora nella provincia di Napoli – e alla misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa – dall’ottobre u.s.

La proposta di tale misura, che è uno strumento disposto dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di soggetti che denotino una pericolosità sociale concreta ed attuale, è stata presentata dal Questore di Parma, per il tramite della Divisione Anticrimine , che ha ricostruito la vicenda processuale dell’uomo, indicando analiticamente tutte le denunce presentate nei suoi confronti dalla sua ex compagna, da gennaio 2019 fino all’ultimo episodio di giugno 2019 nonché gli accertamenti e i riscontri effettuati dalla Polizia fino all’ordine di custodia cautelare emesso nel giugno 2019 dal GIP del Tribunale di Parma per il reato di Stalking, provvedimento preceduto dall’Ammonimento del Questore emesso nel maggio 2019; nel luglio 2019 la custodia cautelare in carcere era stata sostituita con la misura degli arresti domiciliari presso l’abitazione della madre, in provincia di Napoli.

L’ordinanza del GIP riguarda condotte persecutorie commesse da M.G. , consistenti in pedinamenti ripetuti, intrusioni anche nell’abitazione dell’ex marito della compagna - ritenuto responsabile dell’allontanamento della donna da lui – l’ invio di ripetuti messaggi sul cellulare, telefonate sul posto di lavoro nonché minacce inerenti la pubblicazione di fotografie che ritraevano la donna in atteggiamenti intimi, oltre a minacce rivolte anche all’ex marito e al figlio minore della compagna, mimando addirittura il gesto della pistola e del taglio della gola. Infine, un gesto ecclatante, che ha evidenziato la particolare pericolosità sociale del soggetto, nel giugno scorso, un tentativo di speronare l’auto condotta dalla ex compagna, ove la stessa stava viaggiando insieme al figlio e all’ex marito, con lo scopo di farli uscire di strada, minacciandoli di morte e proferendo chiaramente le parole “stavolta vi uccido”.

Alcuni di questi gravi comportamenti sono stati posti in essere da M.G. nonostante la notifica dell’Ammonimento del Questore.
Si tenga anche presente che l’uomo era recidivo, poiché era stato allontanato dall’abitazione familiare a seguito di un provvedimento giudiziario emesso nell’ambito di un procedimento per maltrattamenti in famiglia a danno della ex moglie; proprio a seguito di tale allontanamento era iniziata la convivenza con la nuova compagna, convivenza cessata poi, tra alcuni ripensamenti, 4 anni dopo, nel 2018, quando la donna aveva deciso di trasferirsi presso l’abitazione dei genitori. Si erano poi verificati alcuni episodi molto gravi, quali, nell’aprile 2019, l’incendio dell’abitazione della ex compagna quando la stessa, il figlio e i genitori si trovavano all’estero, nonché, nel maggio 2019, l’incendio dell’autovettura di proprietà della ex moglie di M.G., episodi per i quali non si è riusciti a trovare riscontri probatori a carico di M.G., ma che hanno creato nella ex compagna e nel suo ex marito la percezione di un concreto e persistente pericolo per la loro incolumità e per quella del figlio minore, oltre a costringere tutti i destinatari delle condotte persecutorie dell’uomo a cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita.

Quanto raccontato dalla parte offesa trova riscontro nelle dichiarazioni rese da altri soggetti, dalle verifiche effettuate dalla Polizia Giudiziaria e dai riscontri del sistema di videosorveglianza, verificati anche dalla Polizia locale.
Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP nel giugno 2019 si dà atto che l’uomo è un soggetto ossessivo, pericoloso e incapace di arginarsi , con tendenza alla prevaricazione domestica, né nei suoi confronti ha sortito efficacia dissuasiva l’ammonimento del Questore, né l’intervenuta condanna per maltrattamenti a danno della ex moglie.

Questa Divisione Anticrimine ha recentemente proposto poi un’altra Sorveglianza Speciale a carico di un soggetto, P.G., italiano, classe 1968, anch’esso residente in provincia di Parma e anch’egli già sottoposto dal GIP alla misura cautelare degli arresti domiciliari per i comportamenti persecutori protratti nel tempo, dalla fine del 2012,quando la compagna aveva deciso di interrompere la relazione sentimentale fino a quando la stessa, a marzo 2018 si recava al Pronto Soccorso dopo che l’uomo aveva usato violenza nei suoi confronti. In questo lungo lasso di tempo si sono protratti comportamenti persecutori, pedinamenti sotto casa e sul posto di lavoro, continue molestie telefoniche e anche in questo caso un tentativo di “speronamento”, quando la donna si trovava alla guida della sua autovettura e, dopo ripetuti sorpassi, l’uomo le aveva tagliato la strada, costringendola a fermarsi.

Questo episodio aveva spaventato notevolmente la donna, tanto che, alcuni giorni dopo, la stessa decideva finalmente di sporgere denuncia nei suoi confronti. La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna anche in questo caso, all’inizio di settembre 2019, ha applicato nei confronti dell’uomo la misura di prevenzione proposta dal Questore di Parma, per la durata di due anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, evidenziando come l’uomo non era evidentemente in grado di porre un autocontrollo verso il suo comportamento violento ed ossessivo, atteso che, dopo essere stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa, era stato sorpreso dalle forze dell’ordine proprio mentre era appostato proprio sotto l’abitazione della ex compagna.

L’Uomo aveva poi dichiarato in udienza camerale di avere compreso il disvalore della propria condotta, tanto da volere intraprendere presso l’AUSL di Parma un percorso di sostegno psicologico di gestione dell’aggressività in campo relazionale, ma il Collegio, valutata la pericolosità sociale manifestata e l’attualità della stessa, ha ritenuto che tale decisione non valesse ad escludere la “portata criminale” evidenziata, posto che il programma di riabilitazione può realisticamente sortire effetti positivi solo nel tempo.


L’applicazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale cosiddetta “qualificata” risponde in entrambi i casi sopra descritti all’esigenza di individuare una nuova forma di prevenzione contro le condotte di atti persecutori, tanto che il legislatore nella riforma introdotta con la L.n.161 del 2017 ha emendato l’art.4 del D.Lgs n.159/2011, riferito ai soggetti destinatari di misure di prevenzione personali, prevedendo l’applicabilità della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza non solo nei confronti di coloro indiziati di appartenere ad associazioni di stampo mafioso, ma anche agli indiziati del delitto di cui all’art.612 bis C.P. – Atti persecutori – i quali diventano altresì possibili destinatari, per effetto del combinato disposto degli artt.4 e 16 del medesimo D.Lgs, delle misure di prevenzione patrimoniali.
L’applicazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale può essere inoltre accompagna da specifiche prescrizioni : tra queste si evidenzia anche l’applicazione di un “percorso trattamentale” nei confronti del proposto, pur con il necessario consenso dello stesso, che volontariamente decide di intraprendere un “… percorso di osservazione e di confronto con esperti…con evidente finalità di eliminazione del fattore criminogeno”. Oppure, su proposta del Questore, nei confronti dello stalker, vi può essere la prescrizione del divieto di frequentare i luoghi normalmente frequentati dalla persona offesa, l’obbligo di mantenere una determinata distanza dalla stessa, il divieto di comunicare con la stessa, con ogni mezzo, nonché il temporaneo ritiro del passaporto e la sospensione della validità d’espatrio per ogni altro documento equipollente.

Per valutare il peso specifico di questa misura di prevenzione vale inoltre la pena sottolineare che l’inosservanza delle prescrizioni imposte con il decreto applicativo della Sorveglianza Speciale è sanzionata, ai sensi dell’art.75 del D.Lgs n.159/2011, con l’arresto da tre mesi a un anno.
Va inoltre evidenziato come in entrambi i casi citati il Collegio giudicante ha valutato che non osta all’applicazione della misura di prevenzione richiesta la sussistenza a carico del preposto della misura cautelare degli arresti domiciliari. E’ infatti utile precisare, in merito ai “rapporti” tra procedimento penale e misura di prevenzione, che tali strumenti sono reciprocamente autonomi, collegabili al fatto che nel procedimento di prevenzione si giudicano condotte complessive, ma significative della pericolosità sociale, mentre nel procedimento penale si giudicano singoli fatti da rapportare a tipici modelli di antigiuridicità; non sussiste quindi alcuna pregiudizialità tra il procedimento penale e quello di prevenzione ed è possibile utilizzare nella misura di prevenzione, ai fini del giudizio di pericolosità del destinatario la misura, elementi di prova scaturenti dal procedimento penale ancora pendente.

In sintesi le misure di prevenzione personali, quali l’Ammonimento e la Sorveglianza Speciale, introdotta con l’art.4 e ss delle leggi Antimafia – che sono provvedimenti\ la cui proposta è di esclusiva competenza del Questore - costituiscono un ottimo strumento di controllo anche per gli autori di delitti in danno di donne o delle cosiddette “fasce deboli”, potendosi inserire anche prescrizioni mirate a programmi di trattamento finalizzati all’acquisizione della piena consapevolezza del crimine commesso.

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Polizia di Stato e Dallara: insieme uniti per la prevenzione rispetto al fenomeno della guida in stato di ebbrezza

La Polizia di Stato unitamente alla Dallara, ha organizzato una giornata di sensibilizzazione per la prevenzione alla guida in stato di ebbrezza o a seguito di consumo di sostanze stupefacenti.
La giornata è stata organizzata all'autodromo Riccardo Paletti, con la partecipazione della Polizia Stradale e del campione del mondo di Rally, nel 1988 e 1989 sulla Lancia Delta integrale, Miki Biasion.

La sessione in pista è stata un po' "speciale", infatti, si è voluto dimostrare che anche un campione del mondo, dopo aver bevuto qualche birra di troppo, perde la capacità di controllare l'auto e mette in serio pericolo l'incolumità altrui, in questo caso, però, di semplici birilli.

Tutto è stato fatto nella massima sicurezza, con la presenza di medici e della Polizia Stradale.
La finalità è quella di dimostrare che dopo l'assunzione di alcol, anche i migliori piloti, creano grande pericolo per loro stessi e per gli altri.

Ringraziamo l'Ingegner Dallara per la grandissima collaborazione dimostrata e anticipiamo un filmato dell'evento a cui seguirà il filmato definitivo, che verrà divulgato anche nelle scuole per il grande obiettivo, di prevenire la guida in stato d'ebbrezza.

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In allegato: un filmato e fotografie.

 

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Nella giornata di sabato, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Parma dr. Mattia Fiorentini su richiesta del Sost. Proc. dr.ssa Emanuela Podda nei confronti di 4 cittadini nigeriani responsabili di spaccio di cocaina nella città e nell’hinterland di Parma.

Sono stati raggiunti da misura cautelare in carcere:
• ABUNENE Nelson Ukpebor, classe 1980;
• BALOGUN Innocent Inegbenedion, classe 1982;
entrambi domiciliati in Parma mentre, allo stato, altri due destinatari sono irreperibili.

L’attività di indagine è stata avviata nell’aprile del 2018, allorquando gli agenti della Squadra Mobile hanno iniziato a monitorare gli spostamenti di ABUNENE Nelson Ukpebor indicato come dedito all’attività di spaccio. I primi accertamenti operati hanno consentito di identificare alcuni clienti, sequestrando a loro carico la cocaina venduta da ABUNENE. Si accertava che il giovane spacciatore acquisiva la richiesta tramite telefonata o sms, per poi darsi appuntamento con gli acquirenti in varie zone della città (Botteghino, Campus, stadio) e nei comuni di Monticelli e San Polo di Torrile.

La successiva attività investigativa, supportata da presidi tecnologici ed inizialmente incentrata esclusivamente sull’ABUNENE, ha consentito di ricostruire la quotidiana attività di spaccio di cocaina condotta dall’uomo, documentare centinaia di cessioni ed identificare molti dei suoi clienti. La maggior parte di questi, in particolare, erano clienti “fidelizzati” con i quali, nel corso delle telefonate, non era necessaria alcuna specificazione per definire il luogo dell’appuntamento e la quantità di stupefacente richiesto.

L’attività tecnica ha inoltre consentito di accertare che ABUNENE si avvaleva della collaborazione di BALOGUN Innocente e di un terzo cittadino nigeriano ed altresì che i tre operavano in stretta sinergia tra di loro, condividendo lo stupefacente, tanto che i clienti, indipendentemente dal numero chiamato, venivano dirottati verso il sodale che fosse immediatamente disponibile o, semplicemente, più prossimo al luogo dell’appuntamento.
L’ultimo tassello dell’attività ha riguardato l’individuazione del fornitore dei tre, ovvero il quarto nigeriano. Questi, già noto agli agenti della Squadra Mobile in quanto tratto in arresto nel 2016 per traffico di sostanze stupefacenti, da una parte riforniva i tre della cocaina da loro spacciata e, dall’altra, aveva una fiorente attività di spaccio al “dettaglio” di cocaina e marijuana.

Dalla complessiva attività sono emersi gravi indizi relativamente alla cessione di centinaia di dosi di cocaina, che avrebbero fruttato agli indagati un ricavato non inferiore ad almeno 50.000 €, somma che forma oggetto del decreto di sequestro preventivo adottato dal GIP su richiesta del PM.
Nel corso della perquisizione presso le abitazioni dei due indagati arrestati, sono stati sequestrati beni di valore tra cui un TV 52 pollici di ultima generazione, un IPHONE 11 e monili in oro.

Un giro d’affari importante, certificato anche da un messaggio di uno dei clienti di ABUNENE che, arrabbiato per la scarsa qualità della cocaina datagli nell’ultima occasione e indispettito dai pretesti accampati dal nigeriano, gli dice “prima di andare a letto, una cosa ti giuro sulla tomba di mia madre, tu hai perso un cliente da 20000 € all’anno come minimo…bye bye, anzi fottiti”.

 

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Giovedì, 16 Gennaio 2020 15:38

Armi e droga, arrestato un albanese incensurato

Trovato con armi e droga: la polizia di stato arresta un cittadino albanese incensurato

Nella giornata di martedì 14/01/2020, personale della Squadra Mobile di Parma ha tratto in arresto DISHI Rikard, cittadino albanese classe ’85 in quanto trovato in possesso di 526,3 di eroina, 5,4 di cocaina destinate alla cessione a terzi, 3 fucili e 2 pistole semiautomatiche con matricola abrasa.

Nell’ambito di dedicata attività info-investigativa condotta da questa Squadra Mobile, si è appreso che il predetto DISHI Rikard fosse coinvolto in una fiorente attività di spaccio e mantenesse frequenti contatti con propri connazionali sospettati di esser coinvolti nell’ambito dei furti in abitazione. In particolare, dai primi accertamenti svolti dal personale di Questa Squadra Mobile, è emerso che questi potesse detenere presso la propria abitazione armi provento di furti perpetrati nella provincia parmigiana.

Nella mattinata di martedì 14 gennaio u.s., gli uomini della Sezione antidroga procedevano a perquisizione per la ricerca di armi presso l’abitazione del DISHI in zona San Pancrazio ed all’interno della stessa, dove l’uomo viveva da solo, venivano rinvenuti 5 fucili, una borsa termica che conteneva 3 pistole semiautomatiche con caricatori riforniti di relativo munizionamento ed una scatola contenente cartucce di vario calibro. Nella medesima stanza, all’interno di un armadio, veniva rinvenuto un “panetto” di sostanza stupefacente del tipo eroina, per un peso complessivo di grammi 526,3, un sacchetto in plastica trasparente contenente sostanza stupefacente del genere cocaina, per un peso complessivo di grammi 5,4, un bilancino di precisione ed una scatola per profumi, al cui interno vi erano due orologi da polso e due cosiddetti a “cipolla”, una fede nuziale e due collane.

Dalle verifiche effettuate nell’immediatezza, si accertava che due fucili erano provento di furto in abitazione perpetrato nel dicembre 2018 a Fidenza (Pr) ed una pistola era provento di furto in abitazione perpetrato nel febbraio 2019 a Sorbolo (Pr).

Al termine della redazione degli atti di rito, DISHI Rikard, si disposizione del PM di Turno dr. Umberto AUSIELLO, è stato associato in stato di arresto presso la locale Casa Circondariale.

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