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Venerdì, 14 Ottobre 2016 13:59

Power Energia "sbarca" in Sardegna

Il progetto è stato presentato al Consiglio di Presidenza regionale di Confcooperative. Il presidente Cristian Golinelli ha sottolineato il percorso costante di crescita realizzato dalla cooperativa, che oggi conta oltre 1.200 soci ed opera in 62 province distribuite in 13 regioni.

Bologna, 14 Ottobre 2016

Trasferta in terra sarda per Power Energia, la cooperativa di utenza per la fornitura di energia elettrica e gas nata nel 2006 a Bologna per iniziativa di Confcooperative Emilia Romagna e oggi realtà di riferimento del settore per il sistema nazionale dell'Organizzazione. Il presidente della cooperativa, Cristian Golinelli, ha infatti presentato al Consiglio di Presidenza regionale di Confcooperative il progetto nato per sviluppare opportunità di risparmio concentrando il consumo di energia elettrica e gas attraverso la forma cooperativa, approfittando delle occasioni offerte dalla liberalizzazione del mercato.

"Tramite questo modello – ha proseguito Golinelli – Power Energia si pone contemporaneamente dalla parte di chi consuma e di chi provvede alla fornitura, tutelando in questo modo gli interessi delle imprese socie consumatrici".
Fin dal 2007, primo anno di attività, Power Energia ha registrato uno sviluppo costante, arrivando oggi a contare 1.184 soci, di cui quasi 500 con natura cooperativa, ed erogando ai propri soci oltre 130 milioni di kilowattora di energia elettrica (con un risparmio medio del 10% rispetto al mercato nazionale e con punte del 45%) e oltre 9 milioni di metri cubi di gas con un risparmio medio dell'8% e punte del 32%.
"Attualmente – ha concluso il presidente Golinelli – la cooperativa opera in 62 province distribuite in 13 regioni e offre le migliori condizioni economiche ai propri soci, fornendo loro un servizio ma anche un'assistenza affidabile e di qualità".

Anche il Presidente di Confcooperative Sardegna, Fabio Onnis, ha evidenziato la qualità del progetto Power Energia per fornire risposte agli associati (cooperative, consorzi o singoli soci). Un servizio innovativo che produce un importante valore aggiunto in termini di risparmio e di qualità nella gestione delle forniture energetiche.
Gilberto Marras, direttore di Confcooperative Sardegna e Consigliere di amministrazione di Power Energia, ha sottolineato che aderendo a questa importante cooperativa di utenza, oltre ad ottenere benefici economici diretti, si può promuovere e rafforzare la cooperazione e i suoi principi nel sistema produttivo del territorio.

In occasione della "missione" in Sardegna, i dirigenti di Power Energia hanno potuto anche incontrare alcune importanti realtà economiche locali operanti in particolare nel settore sociale e nel comparto lattiero caseario. I rappresentanti di queste imprese hanno manifestato apprezzamento ed interesse per la cooperativa, giudicata una realtà in grado di rispondere puntualmente alle diverse esigenze in materia energetica.

Power Energia elettricita Logo rid

(Fonte: Ufficio stampa Power Energia)

Pubblicato in Energia
Domenica, 04 Settembre 2016 15:17

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 15 - n° 35 04 settembre 2016

Editoriale: Polvere di stelle e Raggi di luna."Lactalis il peggior pagatore in Italia. Cereali e dintorni, dalla Francia notizie non positive. Grandi vignaioli per ogni stagione. Agricoltura settore trainante ma... Pomodoro, il punto a metà campagna. Emilia Romagna: 11 milioni di euro per l'energia verde.

SOMMARIO Anno 15 - n° 35 04 settembre 2016 (allegato il formato scaricabile pdf)
1.1 editoriale Polvere di stelle e Raggi di luna
2.1 Lattiero Caseario Gran rimbalzo del latte e dei derivati.
3.1 mais e soia Mais & Soia: Record delle rese dei terreni negli USA
4.1 latte Informatore agrario: "Lactalis in Italia peggior pagatore non c'é" ma i loro prodotti made in Italy sono venduti al doppio rispetto agli altri
4.2 turismo digitale Turismo digitale: sei viaggiatori su dieci interagiscono coi social
5.1 prezzi Agosto. La dinamica congiunturale dei prezzi rilevati a Piacenza
6.1 cereali Cereali e dintorni. Si ritorna ai fondamentali.
7.1 cereali Cereali e dintorni. Dalla Francia notizie non positive per il grano.
8.1 vendemmia 2016 Grandi vignaioli per ogni stagione.
10,1 agricoltura Agricoltura settore trainante dell'economia, ma gli agricoltori non guadagnano
10.2 cooperazione agricola Confcooperative, «Nuovo contratto nazionale sostiene reddito lavoratori»
11.1 pomodoro Pomodoro Nord Italia. Il punto a metà campagna.
12,1 energia verde Emilia Romagna: 11 milioni di euro per l'energia verde.
13.1 promozioni "vino" e partners
14.1 promozioni "birra" e partners

Cibus-35-4set16-COP

 

Agricoltura, dalla Regione 11 milioni di euro per la produzione di energia "verde". Domande entro l'8 novembre. Potranno essere finanziati impianti che utilizzano scarti e sottoprodotti agricoli a km zero, ma anche impianti eolici, solari o ad acqua. Caselli: un'opportunità per le aziende che vogliono diversificare il reddito aziendale.

Bologna 29 agosto 2016 - Produrre (e vendere) energia "verde" utilizzando i sottoprodotti e gli scarti dell'agricoltura o le fonti rinnovabili come l'acqua, il sole e il vento. Un esempio di economia circolare e sostenibile che la Regione sosterrà grazie a un bando che mette a disposizione oltre 11 milioni di euro. Destinatarie: le aziende agricole di tutto il territorio emiliano-romagnolo che potranno presentare domanda entro l'8 novembre.

Le risorse permetteranno di finanziare, con contributi tra il 20 e il 50% della spesa ammissibile, impianti per la produzione, il trasporto e la vendita di energia e/o calore.

"Siamo di fronte a un'interessante opportunità di diversificazione e integrazione del reddito aziendale – sottolinea l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli – in una fase in cui spesso gli agricoltori si trovano penalizzati da prezzi troppo bassi alla produzione. Allo stesso tempo si tratta di un provvedimento che va nella direzione di un'agricoltura sempre più amica dell'ambiente. Ricordo che per alimentare questi impianti non potranno essere utilizzate colture agricole dedicate, ma solo scarti e sottoprodotti, forniti dall'azienda stessa o da aziende limitrofe". 

Ecco gli impianti che potranno essere finanziati

Diversi gli interventi previsti: centrali termiche alimentate a cippato o pellets, impianti per la produzione di biogas dai quali ricavare energia termica o elettrica; impianti per la produzione di energia solare, eolica, idrica. Potranno anche essere realizzate piccole reti per la distribuzione di energia o lo stoccaggio dell'energia prodotta dagli impianti finanziati.

In tutti i casi dovranno essere impianti di piccole dimensioni (con potenze massime di 3 o 1 Mwt), ma tali da produrre energia in quantità superiore ai consumi aziendali, così da poter essere, almeno in parte venduta o ceduta a terzi.

La materia prima che alimenterà le strutture (nel caso di sottoprodotti o scarti aziendali, come ad esempio ramaglie o vinacce derivate dalla spremitura dell'uva ecc.), dovrà provenire dall'azienda stessa o da altre del territorio unite da un accordo di filiera, entro una distanza massima di 70 chilometri.

Non sono ammesse per l'alimentazione degli impianti coltivazioni dedicate. Nelle graduatorie sono previsti punteggi aggiuntivi, a parità di requisiti, per le aziende agricole di montagna e per gli agricoltori che abbiano usufruito nei precedenti cinque anni di un contributo per l'avvio di una nuova azienda.

Il bando relativo all'Operazione 6.4.02 del Psr 2014-2020 "Diversificazione attività agricole con impianti per la produzione di energia da fonti alternative" stanzia 11,157 milioni di euro ed è pubblicato sul Bollettino ufficiale telematico della Regione n. 268 di oggi lunedì 29 agosto.
Info su :
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/bandi/bandi-aperti 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 32 14 agosto 2016 -
Editoriale: Buon Ferragosto! Lattiero, Usa e Cina i salvagenti del settore. RefettoRio: il "Parmigiano"a Rio nella mensa per i poveri e contro lo spreco alimentare . I programmi di Ekoclub per l'antico Borgo di Venafro. Aumentano nel mondo le isole dove le rinnovabili coprono il 100% dei fabbisogni energetici. Cereali e dintorni. Mercato delle materie prime ancora altalenante. FARM RUN. Sport duro e puro e divertimento a mille. Promozioni.

SOMMARIO Anno 15 - n° 32 14 agosto 2016
1.1 editoriale Buon ferragosto!
2.1 Lattiero Caseario Lattiero, Usa e Cina i salvagenti del settore.
3.1 spreco alimentare e solidarietà RefettoRio: il "Parmigiano"a Rio nella mensa per i poveri e contro lo spreco alimentare
3.2 ambiente Dal contrasto al bracconaggio al nucleo antincendio. I programmi di Ekoclub per l'antico Borgo di Venafro
4.1 isole e energie rinnovabili Aumentano nel mondo le isole dove le rinnovabili coprono il 100% dei fabbisogni energetici
5.1 cereali Cereali e dintorni. Mercato delle materie prime ancora altalenante.
6.1 sport e turismo FARM RUN. Sport duro e puro e divertimento a mille.
8.1 Vino e eventi Wine Fest, fotografa la tua Valtidone
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

Cibus-31-14ago16-COP

Ma in Italia è tutto fermo nonostante le grandi potenzialità delle fonti pulite e i costi enormi dell'energia attualmente prodotta. Serve subito un piano per rendere rinnovabili le isole minori italiane

Legambiente 8 agosto 2016 - Dal Pacifico all'Atlantico, dai mari del Nord all'Australia, in grandi e piccole isole, la transizione energetica sta producendo risultati significativi.

L'esempio arriva dalle isole nel Golfo dell'Alaska (Kodiak) alle Hawaii, da quelle australiane e neozelandesi (King e Tokelau) alla Scozia (Orkney, Eigg, Muck e Gigha), dalla Jamaica alle Azzorre (Graciosa), da Capo Verde all'Indonesia (Sumba), dal Mediterraneo con l'Isola Greca di Tilos (Grecia) alle Canarie (El Hierro), dai Caraibi (Aruba e Bonaire) ai mari del Nord con Samso e Bornholm (Danimarca), Pellworm (Germania), White (Inghilterra). Sono queste le 20 isole analizzate nel dossier "Isole 100% rinnovabili" di Legambiente. Grazie alle fonti rinnovabili e alle batterie di accumulo stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione, che produce risultati concreti sia per quanto riguarda la percentuale del fabbisogno energetico coperto che per l'applicazione di tecnologie sempre più ricercate e innovative come ad esempio l'utilizzo del moto ondoso dei mari o di impianti idroelettrici ed eolici combinati insieme.

Tra le realtà più interessanti, l'isola di El Hierro detiene il record mondiale per aver raggiunto per prima l'autosufficienza energetica grazie alle energie rinnovabili. Da giugno 2014 i 10.162 abitanti usufruiscono, per la produzione di energia elettrica, di un sistema combinato di impianti idroelettrici e di impianti eolici. Grandi risultati sono stati raggiunti grazie alla scelta di sistemi di batteria di ampia capacità, come quelli presenti nell'isola di King e nelle Azzorre che permettono di accantonare gli impianti diesel, dimostrando di poter migliorare la stabilità di un sistema elettrico. Sono inoltre interessanti e dal grande potenziale nelle aree costiere i nuovi sistemi per il recupero di energia elettrica sfruttando la forza dell'oceano nella sua interezza, sia col moto ondoso, sia con le maree, come quelli presenti nelle isole Orkney dove, grazie al movimento delle onde del mare, si è reso possibile convertire l'energia cinetica in energia elettrica. A Samso il sistema di impianti da fonte rinnovabile ha reso l'isola energeticamente indipendente, mentre l'isola di Pellworm produce tre volte la richiesta elettrica dei suoi 1.200 abitanti grazie ad un sistema energetico costituito da otto pale eoliche, ad una centrale solare e ad impianti di cogenerazione. Per non parlare di un'Isola come Sumba dove ha permesso di dare l'accesso all'energia a centinaia di migliaia di abitanti.
E in Italia? Tutti gli studi dimostrano che da Lampedusa al Giglio, da Marettimo a Ponza, è possibile cambiare completamente scenario energetico puntando sul contributo di sole, vento, maree e delle altre rinnovabili, attraverso una innovativa gestione delle reti e degli impianti che permetta di dare risposta anche alla domanda di mobilità (spingendo quella elettrica e quindi riducendo consumi di benzina e diesel) e di riscaldamento/raffrescamento delle abitazioni. Ma la realtà delle isole italiane è invece molto diversa: i dati del dossier evidenziano un fermo non solo rispetto alle potenzialità presenti, ma anche agli altri Comuni italiani, ben 2.660, in cui le rinnovabili soddisfano tutti i fabbisogni elettrici delle famiglie.

"La beffa – spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente - è che nelle isole minori italiane si ha una penetrazione inferiore delle rinnovabili a fronte di grandi potenzialità. Oggi i fabbisogni di energia elettrica sono garantiti da vecchie e inquinanti centrali a gasolio. E proprio le difficoltà di approvvigionamento determinano un costo più alto dell'energia elettrica prodotta sulle isole rispetto al Continente e, dunque, alle società elettriche è garantito un conguaglio, prelevato dalle bollette di tutte le famiglie italiane, che complessivamente è pari a 70 Milioni di Euro ogni anno".

Questa situazione è oggi davvero insopportabile mentre nel resto del mondo, grazie alla riduzione dei costi degli impianti da fonti rinnovabili, si sta andando in una direzione che guarda davvero al futuro. Per Legambiente occorre attivarsi per il cambiamento attraverso tre scelte chiare:

1. lo stop a qualsiasi nuova realizzazione o ampliamento di centrali da fonti fossili;

2. l'approvazione immediata del Decreto, fermo al Ministero dello sviluppo economico, che prevede di riconoscere la stessa tariffa di cui beficiano le società che gestiscono l'energia elettrica sulle isole, a chi produce o autoproduce energia da rinnovabili;

3. l'approvazione di un Piano per arrivare al 100% da rinnovabili in ogni isola, coordinato dal Ministero dell'ambiente e che veda il coinvolgimento degli Enti Locali, in modo da capire passaggi e potenzialità e coinvolgere la Soprintendenza a semplificare le procedure di approvazione dei progetti.

"Per Legambiente - continua Zanchini – è arrivato il momento di realizzare nelle isole minori italiane un cambiamento energetico che permetta, alle famiglie e alle attività presenti sull'isola, di prodursi l'energia di cui hanno bisogno attraverso un modello distribuito di impianti rinnovabili ed efficienti, integrati con Smart Grid e sistemi di accumulo in modo da ridurre consumi, emissioni e sprechi ed avvicinando la domanda di energia alla sua produzione più efficiente, sia per i consumi invernali che nei picchi estivi dovuti alla presenza dei turisti".

Oggi questa sfida appare di grande interesse anche rispetto al Mediterraneo, dove sono oltre 3mila le isole abitate e dove la sfida è sia energetica, per costruire una transizione alle fonti rinnovabili in tutti i Paesi, che climatica visti gli impatti previsti nell'area del Mediterraneo in una prospettiva di global warming nei confronti delle aree costiere, urbane e agricole.

Il dossier è consultabile al link 
http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/isole-cento-per-cento-rinnovabili 

Domenica, 24 Luglio 2016 10:15

Clima, si predica bene ma si razzola male

I negoziatori sull'accordo segreto del TTIP riuniti a Bruxelles stanno di fatto proponendo un testo che presenta scappatoie rispetto alla promessa fatta dai paesi del G20 di azzerare i sussidi ai combustibili fossili entro 10 anni.

di Virgilio, 20 luglio 2016 -
I negoziati europei del TTIP (Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti) continuano a fare discutere e questa volta in materia di clima. Secondo quanto è trapelato dagli incontri del 14esimo round di Bruxelles incentrato sull'energia, i negoziatori stanno di fatto proponendo un testo che presenta scappatoie rispetto alla promessa fatta dai paesi del G20 di azzerare i sussidi ai combustibili fossili entro 10 anni.

A rivelarlo è stato il sito specializzato rinnovabili.it su segnalazione del "The Guardian " che ha attentamente monitorato gli incontri di Bruxelles su uno dei più grandi segreti degli ultimi anni, quella proposta di Trattato di libero scambio che dovrebbe creare il più grande e appetibile mercato mondiale unendo USA e UE.

Alcuni passaggi del testo in discussione potrebbero permettere all'UE di continuare a sovvenzionare l'energia fossile. Una situazione che farebbe decadere le promesse sul clima stipulate alla COP21 di Parigi solo pochi mesi fa (dicembre 2015).

La sintesi dei punti contestati riportati da Rinnovabili.it

Le scappatoie sui sussidi alle energie fossili
Riguardo al taglio dei sussidi, la bozza riporta che ciò rappresenta obiettivo comune a UE e USA, ma è subordinato a "considerazioni sulla sicurezza delle risorse" e deve essere accompagnato da "misure per alleviare le conseguenze sociali associate con l'azzeramento dei sussidi". In pratica, il primo passaggio può essere impugnato dai paesi più dipendenti dall'energia fossile – che avrebbero così una scappatoia per non onorare i propri impegni sul clima – mentre il secondo passaggio potrebbe spalancare la porta a nuovi sussidi, stavolta mascherati adeguatamente.
Per Colin Roche di Friends of the Earth si tratta di una palese foglia di fico: "Prevenire la distruzione del clima dovrebbe essere la priorità numero uno, i sussidi ai combustibili fossili dovrebbero essere il nemico numero uno".

Il TTIP rende il commercio più importante del clima
Rispetto al secondo punto controverso, il Guardian riporta un passaggio dell'articolo 5 della bozza del capitolo sull'energia del TTIP, classificata come confidenziale e datata 23 giugno. Nel testo si legge: "Nello sviluppo dei sistemi di supporto pubblico, le Parti terranno in considerazione in modo appropriato il bisogno di ridurre le emissioni di gas serra e quello di limitare le alterazioni del commercio per quanto possibile".
L'equiparazione di clima e esigenze commerciali non è affatto un buon punto di partenza: tutto sta nell'interpretazione che ne verrà data. Certo una formulazione tale del testo del TTIP sembra escogitata ad arte per aprire vie di fuga dagli impegni sul clima, lasciando lo scettro al commercio e al modello imperante di crescita economica. La vaghezza del testo di sicuro non aiuta a ribaltare lo status quo.

(Fonti: Rinnovabili.it e The Guardian)

Pubblicato in Ambiente Emilia

A Mercato Saraceno (Forlì-Cesena) realizzato il progetto europeo GRID4EU. Conclusa iniziativa sperimentale di Enel per testare nuove tecnologie applicate al controllo delle rete elettrica. Benefici per oltre 35 mila clienti e connessioni al web molto più rapide e performanti grazie all'utilizzo di sistemi di comunicazione wireless di ultima generazione. 

Bologna, 15 luglio 2016

Regolare e governare il flusso di energia che passa nella rete per ridurre le variazioni di tensione sia nella fase di prelievo sia di consumo. In altre parole, un sistema in grado di garantire elevati standard di qualità della rete elettrica del territorio. È questo uno dei 6 progetti sperimentali, realizzati in altrettanti Paesi europei, per realizzare reti di distribuzioni elettriche intelligenti, le smart grid. E una di queste realtà si trova in Emilia-Romagna, a Mercato Saraceno in provincia di Forlì-Cesena, zona scelta per la forte presenza di energia da fonti rinnovali.
L'impianto sperimentale è stato realizzato da E-distribuzione, società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica. Proprio la creazione di smar-grid è uno dei punti del Protocollo sottoscritto tra Enel e Regione Emilia-Romagna. E già in questa fase sperimentale sono più di 35 mila clienti di bassa tensione che hanno ottenuto benefici concreti in termini di stabilità della rete nella realizzazione del dimostrativo ma anche connessioni al web molto più rapide e performanti grazie all'utilizzo di sistemi di comunicazione wireless di ultima generazione. Caratteristica importante del progetto anche l'innovativo sistema di accumulo di energia con batterie a ionio di litio.

I risultati del progetto - GRID4EU, che ha portato alla realizzazione su larga scala di soluzioni avanzate di reti elettriche intelligenti per i paesi dell'Unione europea, sono stati presentati oggi nell'impianto sperimentale di accumulo di energia installato a Mercato Saraceno alla presenza dell'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, delle istituzioni locali, dell'Ad di E-distribuzione, Gianluigi Fioriti, del responsabile e-distribuzione Area Nord, Debora Stefani, e di Leonardo Ruscito, responsabile e-distribuzione Emilia-Romagna e Marche.
Con l'avvio del progetto, oggi in provincia di Forlì-Cesena è in funzione una vera e propria smart grid, una rete elettrica intelligente in grado di rispondere alle esigenze dei nuovi produttori di energia. Il progetto dimostrativo - che E-distribuzione ha realizzato insieme ad altri partner quali Siemens, Cisco, Ricerche sul sistema energetico (Rse) e Selta - ha disposto di un budget di 8,2 milioni di euro co-finanziato dall'Ue.

"È motivo di soddisfazione– ha sottolineato l'assessore Costi- il fatto che questo progetto sia stato realizzato nel nostro territorio. La promozione di misure tese a favorire l'applicazione di soluzioni industriali per la più razionale ed efficiente produzione, distribuzione e stoccaggio di energia nelle smart grid fa parte del Protocollo che la Regione ha firmato con Enel nell'ambito delle azioni previste nel Piano energetico regionale, basato sull'idea della transizione verso una low carbon economy e su un approccio integrato che tiene insieme la sostenibilità energetica; economia e competitività del territorio". "Mi preme infatti sottolineare- ha aggiunto- che il tema delle reti efficienti e smart grid ha anche importanti ricadute economiche. Gli investimenti per l'ammodernamento sulle reti e sulle smart grid diventano un importante elemento di attrattività per il nostro territorio. Una regione con una rete più efficiente e sicura è più attrattiva, in grado di garantire di offrire servizi avanzati alle imprese e ai cittadini. L'innovazione e l'investimento in tecnologia risponde all'esigenza di risparmio energetico e creazione di posti di lavoro".
Il progetto, lanciato a Parigi nel 2011, è durato 5 anni e ha coinvolto un consorzio di 27 partner provenienti da 12 Paesi dell'Unione europea (che lo ha co-finanziato) e ha portato alla sperimentazione in sei paesi – Italia, Francia, Germania, Spagna, Svezia e Repubblica Ceca - di sei progetti dimostrativi, simultanei, esportabili e strettamente integrati tra loro che propongono soluzioni in grado di migliorare la gestione delle reti di distribuzione dell'energia.

Il progetto tecnica

I lavori del progetto dimostrativo hanno interessato due cabine primarie di trasformazione di alta tensione/media tensione (132.000 /15.000 Volt), 20 linee a 15.000 Volt e circa 100 Cabine secondarie di trasformazione media/bassa tensione da esse alimentate e che percorrono la direttrice della E45 partendo da Cesena, sino alle zone più alte dell'Appennino. Nello specifico le due Cabine primarie sono state equipaggiate con un sistema di controllo e monitoraggio avanzato della rete di media tensione che comunica in tempo reale con i generatori di media tensione, con un sistema di storage e con le cabine secondarie. È stato installato e messo in esercizio un sistema di accumulo di energia con batterie a ionio di litio, la cui potenza è pari a 1MVA. Inoltre è stato realizzato un sistema di comunicazione "always on" che connette tutti i nodi rilevanti della rete elettrica basato su tecnologie wireless di quarta generazione (LTE-long term evolution).Grazie a questo, nell'area interessata alla sperimentazione, si è creata l'opportunità di connessione alla rete web più veloce e performante.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Emancipazione e cavalleria. Burro in sensibile crescita. Cereali e dintorni. Nuove tecnologie. Latte e crisi. Stabilito il prezzo a riferimento. Emilia Romagna al via con il nuovo piano energetico. Embargo Russia. Agrometeo, primavera estate 2016

SOMMARIO Anno 15 - n° 22 05 giugno 2016 (in allagato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale Emancipazione e cavalleria
3.1 Cereali Cereali e dintorni. Ancora rialzi sotto la pressione dei fondi.
4.1 Lattiero Caseario Burro in sensibile crescita.
5.1 vino novità Lambrusco: Cantina Formigine Pedemontana lancia For.Mo.Sa, la linea della ballerina
5.2 nuove tecnologie "Cirio", la nuova app per tutti gli appassionati di cucina
6.1 comunicazione radio Parmigiano Reggiano in radio, nuova campagna
6.2 latte e crisi Latte, Mercuri a Hogan: serve attuazione urgente misure di crisi OCM unica
6.3 prezzo latte Latte, stabilito il prezzo a riferimento industriale:
7.1 energia - Emilia Romagna Energia, verso il nuovo piano regionale
8.1 cereali Cereali e dintorni. Qualche segnale di resistenza ai rialzi.
9.1 sport e benessere Ufficiale Gentildonna. Maria Paola Ceracchi
10.1 russia embargo Euroasiatx.com, la Russia revoca l'embargo su carne e verdure destinate a bambini
10.2 salumi e turismo "SalumiAmo con Bacco" in tour: Catania tappa conclusiva
11.1 agrometeo Agrometeo, primavera - estate 2016
12.1promozioni "vino" e partners
13.1promozioni "birra" e partners

Cibus-22-5giu16-COP

Domenica, 05 Giugno 2016 09:00

Energia, verso il nuovo piano regionale

Terminato il percorso di confronto con la società emiliano romagnola. Oltre 218 milioni di euro per ricerca, fonti rinnovabili e green economy. Concluso il percorso partecipato che ha portato alla definizione della strategia energetica dell'Emilia-Romagna basata sugli obiettivi europei fino al 2030. Gli interventi concentrati in tre settori: trasporti, elettrico e termico. Ora la Giunta regionale dovrà adottare il Piano, prima del passaggio in Assemblea legislativa per il via libera definitivo.

Bologna - Sono 218,2 i milioni di euro destinati per il prossimo triennio alle nuove strategie energetiche dell'Emilia-Romagna, tra risorse europee, regionali e nazionali. Investimenti dedicati allo sviluppo di energie rinnovabili, al risparmio energetico, alla formazione, alla ricerca e all'innovazione, al rafforzamento dell'economia verde. Si è concluso oggi (30 maggio ndr)  il percorso partecipato, aperto alla società regionale, dedicato alla stesura del nuovo Piano energetico regionale, avviato dopo gli stati generali del 27 novembre scorso e che ha visto la realizzazione di nove convegni e quattro workshop tecnici.
I lavori – aperti dall'assessore regionale alle attività produttive Palma Costi – sono stati conclusi dal presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Il documento fissa la strategia e gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna per clima ed energia fino al 2030, ed è affiancato del Piano triennale di attuazione dello stesso Piano energetico per il triennio 2017-2019. Ora i documenti saranno sottoposti all'adozione della Giunta regionale, prima del passaggio in Assemblea legislativa per l'adozione definitiva.

Una strategia energetica per l'Emilia-Romagna che fa proprie le linee guida dell'Unione europea in termini di riduzione delle emissioni, di sviluppo delle energie rinnovabili, di sostenibilità e che mette a disposizione, nei prossimi tre anni, 218,2 milioni di euro. Di questi, 104,4 euro derivano dal programma Por Fesr, 27,4 dal Psr Feasr, 85,2 dalla Regione e 1,2 dallo Stato.

La Regione punta ad alzare l'asticella della svolta green partendo proprio dagli obiettivi europei fino al 2030: per raggiungere questo ambizioso traguardo le risorse saranno dedicate a investimenti per lo sviluppo di energie rinnovabili, al risparmio energetico, alla formazione, alla ricerca e all'innovazione nonché al rafforzamento dell'economia verde.

Gli obiettivi del Piano fissano come termini temporali il 2020, il 2030 e il 2050 in materia di clima ed energia come fondamentale fattore di sviluppo della società regionale.
In particolare, gli obiettivi europei sono la riduzione delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l'incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l'impiego di fonti rinnovabili, l'incremento dell'efficienza energetica al 20% al 2020 e al 27% al 2030.
Trasporti, elettrico e termico, con le loro ricadute sull'intero tessuto regionale, sono i tre settori sui quali si concentreranno gli interventi per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Unione europea e recepiti dal Piano.

La strategia energetica regionale
Il Piano individua una serie di azioni concrete. Per il risparmio e l'uso efficiente dell'energia, il documento prevede interventi estesi nel campo dell'edilizia, in grado di rendere meno dipendenti dall'energia gli edifici esistenti e di realizzare edifici nuovi a impatto energetico vicino allo zero.

Nei settori economici gli interventi riguardano la riduzione della dispersione di energia, quindi reti di distribuzione e approvvigionamento più efficienti e lo spostamento del consumo dalle fonti fossili a favore dell'elettrico, soprattutto l'autoproduzione da fonti rinnovabili. A questo si aggiungono le certificazioni di qualità sul risparmio e le diagnosi energetiche.

Il settore pubblico gioca un ruolo importante nel Piano, con interventi decisi di riqualificazione sul patrimonio edilizio e sui sistemi di illuminazione pubblica, in grado di ridurre i consumi e le emissioni.

Le altre linee di indirizzo prevedono una decisa virata verso la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, mentre nel settore termico viene incentivata la produzione da pompe di calore, da solare termico e da biomassa.

Un ruolo strategico, all'interno del Piano, lo gioca il sistema della ricerca. La rete Alta tecnologia dell'Emilia-Romagna, infatti, è chiamata a contribuire con prodotti e processi innovativi allo sviluppo e al radicamento di una green economy in grado di generare risparmio energetico, sostenibilità ambientale e nuova occupazione.

I trasporti rappresentano un altro settore nel quale i prossimi anni vedranno interventi decisi per favorire la mobilità elettrica e sostenibile, oltre ad un incremento del trasporto pubblico, di quello ciclopedonale e della mobilità condivisa (car sharing, car pooling...).

Il Piano assegna poi un ruolo fondamentale ai Comuni e agli Enti locali, con l'attribuzione di specifici compiti operativi. Particolarmente importante la partecipazione dei cittadini e delle imprese al processo di de-carbonizzazione della nostra economia. L'Emilia-Romagna potrà raggiungere gli obiettivi europei di riduzione del 40% se il nostro Paese saprà sfruttare appieno le profonde innovazioni che le tecnologie mettono a disposizione e se tutta la società regionale parteciperà alla sfida energetica che abbiamo di fronte.

Energia- Verso il Piano RER 2

(Fonte Regione Emilia Romagna Bologna 30 maggio 2016)

Martedì, 09 Febbraio 2016 15:35

Cresce ancora la base sociale di Power Energia

Iniziato fin dal 2007, il trend di sviluppo è proseguito costante fino ad oggi. Nel 2015 quasi 200 nuove adesioni per la cooperativa di utenza per la fornitura di energia elettrica e gas. Il caseificio Costa di Bazzano di Parma premiato come 1.000° socio con uno sconto di 1.000 euro nella fornitura.

Parma, 9 Febbraio 2016

Prosegue senza sosta la crescita di Power Energia: grazie all'adesione di 199 nuove importanti realtà economiche registrata nel 2015, infatti, la base della cooperativa promossa da Confcooperative per la fornitura di energia elettrica e gas comprende oggi 1.029 soci, di cui 470 hanno natura cooperativa.
Tra questi ultimi rientra anche la Latteria sociale Costa di Bazzano (Parma), che lavora oltre 65.000 quintali di latte per la produzione di Parmigiano Reggiano e aderisce a Confcooperative Parma. In qualità di 1.000° socio è stata premiata con uno sconto di 1.000 euro nella fornitura. "Abbiamo scelto di aderire a Power Energia – dichiara il presidente del caseificio, Luca Ziveri – in quanto ci è sembrato lo strumento ideale e di garanzia per ottenere importanti risparmi grazie ai prezzi estremamente vantaggiosi ed alla trasparenza dell'offerta e per ricevere assistenza efficace: una realtà quindi in grado di rispondere puntualmente a tutte le nostre esigenze in materia energetica".
"I prezzi competitivi e la grande professionalità, le fatture trasparenti e la vicinanza ai soci, i servizi personalizzati e l'affiancamento quotidiano di chi usufruisce delle nostre forniture – afferma Cristian Golinelli, presidente di Power Energia – stanno contribuendo in maniera significativa alla crescita costante della nostra cooperativa che rappresenta sempre di più un importante punto di riferimento in questo settore, a livello nazionale, non solo per il mondo cooperativo".
Attualmente, la cooperativa opera in 62 province distribuite in 13 regioni. Complessivamente, nel 2015 Power Energia ha erogato ai propri soci 120 milioni di kilowattora di energia elettrica, garantendo un risparmio medio del 10% rispetto al mercato nazionale (con punte del 45%), e 6,2 milioni di metri cubi di gas con un risparmio medio dell'8% e punte del 32%.
"La possibilità concreta di risparmio offerta da Power Energia – sottolinea Golinelli – deriva dalla capacità di aggregare i consumi di soggetti economici diversi ma legati da rapporti sociali ed imprenditoriali attraverso la formula del contratto cumulato, strumento ideale per i consorzi e le cooperative".
"Uno degli elementi distintivi e vincenti di Power Energia, infatti, – conclude Golinelli – è senza dubbio la forma cooperativa. Un modello particolarmente adatto a cogliere e gestire tutte le opportunità nate con la liberalizzazione del mercato dell'energia ponendosi contemporaneamente dalla parte di chi consuma e di chi provvede alla fornitura dell'energia elettrica e del gas, tutelando in questo modo gli interessi delle imprese socie consumatrici".
Su questa linea anche il direttore della Confcooperative di Parma, Andrea Gennari, che evidenzia la qualità dell'assistenza e delle offerte garantite da Power Energia agli associati (cooperative, consorzi o singoli soci). Un servizio innovativo che produce un importante valore aggiunto in termini di risparmio e di qualità nella gestione delle forniture energetiche. "Aderendo a questa cooperativa di utenza – conclude Gennari – oltre ad ottenere benefici economici diretti, si promuove e si rafforza la cooperazione e i suoi principi nel sistema economico del territorio".

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(Fonte: ufficio stampa Power Energia)

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