Per queste ragioni l’Autorità Distrettuale del Fiume Po sta individuando, insieme a Regioni e portatori di interesse (Anbi, Provincia autonoma di Trento, ecc.), le aree definite “a ricorrente crisi idrica” dove saranno riviste le attuali modalità con cui gli Enti concedenti (ovvero le stesse Regioni) rilasciano attualmente le deroghe al DMV/DE.
Gli approfondimenti tecnici in corso permetteranno così di individuare nuove modalità di intervento più adeguate ai nuovi bisogni reali delle aree "a ricorrente crisi idrica" a seconda delle caratteristiche ambientali dei territori a cui si rivolgeranno. Il progetto si concluderà, per legge, nel Dicembre 2021, come da scadenza fissata per l'adeguamento, tutt'ora in corso, dei Piani distrettuali: Piano di Gestione Acque e Piano Bilancio Idrico per l'attuazione della Direttiva Comunitaria Acque 2000/60/CE.
Lo scenario attuale, determinato dalle ripercussioni dirette ed indirette dei mutamenti climatici globali in atto, fornisce utili segnali per la pianificazione e programmazione a scala distrettuale di tutte le azioni necessarie per agire in modo precauzionale nell’affrontare le emergenze legate alla scarsità idrica che si stanno manifestando nell'ultimo decennio in modo ricorrente, seppur con modalità differenti nelle diverse aree idrografiche del bacino.
E in quest’ottica è altresì opportuno considerare che, di fronte a tali crisi idriche ripetute, non più a carattere imprevedibile e straordinario, i tempi di risposta da parte degli Enti competenti (Regioni) e i conseguenti provvedimenti da adottare per autorizzare la deroga al Deflusso Ecologico, debbano diventare quanto mai tempestivi, assicurando l’adattamento necessario per gli eventi di scarsità idrica e siccità che possono manifestarsi anche nel bacino del fiume Po.