Si prefigge questo obiettivo ATLAS, acronimo di Agricultural Interoperability and Analysis System, un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 che vuole mettere a disposizione degli agricoltori la tecnologia digitale più avanzata, presupposto imprescindibile, come ha dimostrato con grande evidenza anche la recente emergenza sanitaria Covid-19, per conservare ed aumentare in modo sostenibile la produttività.
In altre parole, ATLAS intende porre gli agricoltori nelle condizioni di avere il pieno controllo dei loro dati e di poter decidere quali dati condividere con facilità, con chi e in quale luogo.
DAI BIG DATA GRANDISSIME OPPORTUNITÀ MA CON PROBLEMATICHE CHE VANNO RISOLTE
«È vero che l’agricoltura odierna è già digitalizzata in larga misura e che un agricoltore medio usa normalmente una grande quantità di differenti strumenti software – fa presente Stefan Rilling, coordinatore del progetto ATLAS – ma è ancora difficile e farraginoso mettere insieme tutti questi strumenti digitali, senza trascurare il fatto che gli stessi dati devono essere inseriti manualmente più volte in presenza di differenti sistemi, modelli e interfacce. Abbiamo a che fare con tecniche di coltivazione già molto avanzate ma l’ottimizzazione dei flussi di lavoro e l’incremento delle rese presuppongono l’elaborazione di enormi quantità di dati digitali con una alta risoluzione spaziale e temporale, provenienti da una moltitudine di differenti fonti». Di qui l’esigenza di definire una nuova generazione di standard per garantire l’interoperabilità dei futuri sistemi destinati all’agricoltura digitale.
Un dato che parla da solo: IBM stima che un’azienda agricola media può generare mezzo milione di data points al giorno che possono aiutare gli agricoltori a migliorare le rese e ad incrementare i profitti.
PROGETTO ATLAS: TRE ANNI DI DURATA E TRENTA PARTNER PROVENIENTI DA SETTE PAESI EUROPEI
«Il progetto ATLAS, la cui durata è fissata in 36 mesi fino a settembre 2022 e per il quale sono stati stanziati oltre 12.890 euro, coinvolge 30 partner provenienti da 7 Paesi europei: Germania, Svizzera, Grecia, Italia, Romania, Spagna e Lettonia – ci spiega Eugenio Cavallo, ricercatore dell’Istituto per le Macchine Agricole e Movimento Terra-Consiglio Nazionale delle Ricerche di Torino –. I partner del progetto sono aziende fornitrici di tecnologie per l’agricoltura e loro associazioni, università e centri di ricerca, agricoltori e loro associazioni, distribuiti in tutta Europa.
LA VALIDAZIONE AVVERRÀ SUL CAMPO COMBINANDO L’IMPIEGO DI ATTREZZATURE AGRICOLE CON SISTEMI DI SENSORI E ANALISI DEI DATI
La tecnologia sviluppata attraverso il progetto ATLAS, finalizzata ad offrire l’interoperabilità hardware e software dei dati, viene testata e valutata, nell’ambito di una serie di studi pilota condotti in differenti contesti europei presso 13 aziende agricole, di cui 5 sono esclusivamente centri di ricerca, 6 svolgono un’attività commerciale e 2 abbinano all’attività commerciale quella sperimentale.
In particolare vengono presi in esame quattro campi di impiego di particolare rilevanza: 1) scambio di dati relativi all’agricoltura di precisione, 2) gestione dell’irrigazione guidata da sensori, 3) gestione del suolo basata su dati, 4) analisi comportamentale del bestiame.
I BENEFICI DELLL’AGRICOLTURA DIGITALE PER UN PUBBLICO PIÙ VASTO
Intorno a questi studi pilota, chiamati “Innovation Hubs”, sarà istituita una rete di utenti finali, fornitori di servizi, ricercatori e responsabili delle politiche in modo da rendere fruibili i benefici dell’agricoltura digitale ad un pubblico più vasto. Inoltre, attraverso finanziamenti opportuni, start-up innovative saranno chiamate a fornire i propri servizi attraverso l’utilizzo della piattaforma.
Al progetto ATLAS è dedicato un apposito sito raggiungibile all’indirizzo https://www.atlas-h2020.eu/ dove si possono reperire maggiori informazioni e materiale informativo https://www.atlas-h2020.eu/dissemination-material/
UN SONDAGGIO PER GLI OPERATORI AGRICOLI E DUE, PIÙ SPECIFICI, RIVOLTI AI COSTRUTTORI
iene offerta anche la possibilità di partecipare a tre differenti sondaggi.
Il primo, a questo link https://www.atlas-h2020.eu/poll-1/, è destinato agli operatori agricoli per identificare quali siano, a loro avviso, le tecnologie più interessanti per il futuro dell’agricoltura. Si tratta di scegliere tra 5G, Intelligenza artificiale, Veicoli autonomi, Blockchain, Interoperabilità, IoT, Dispositivi mobili e Telerilevamento.
Il progetto propone inoltre altri 2 sondaggi destinati ad un pubblico più ristretto per meglio comprendere l’evoluzione, dal punto di vista delle aziende fornitrici, delle tecnologie per l’agricoltura digitale.
Il primo di essi è indirizzato ai costruttori di queste tecnologie https://www.umfrageonline.com/s/0285b7e mentre il secondo ha come target i costruttori dei sensori impiegati in tali soluzioni digitali https://www.umfrageonline.com/s/59a014c .
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