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Il "Post vacation blues". Tre o quattro settimane lontani dalle consuete abitudini possono risultare sufficienti per acquisire nuova routine. L'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna sul "post vacation blues".

Bologna 25 gennaio 2015 -
Le vacanze estive sono il momento in cui, liberi dagli impegni della quotidianità, non solo lavorativi ma anche sociali, si possono cercare nuovi orizzonti, rilassarsi e trovare anche il tempo per riflettere su se stessi. Spezzare la routine contribuisce ad alleggerire il carico di stress e a vedersi sotto una luce diversa. Si tratta di un momento di grande importanza anche per la propria identità personale. Eppure proprio ciò che c'è di buono nelle vacanze è anche un rischio, una volta rientrati al lavoro. Quanto si è fatto in termini di ripresa del benessere psicofisico durante tutto il periodo di ferie, infatti, può essere rapidamente disfatto in pochi giorni di lavoro. È importante, perché ciò non accada, essere gentili con se stessi al rientro e comprendere le cause dell'eventuale insorgere della sindrome da rientro.
La vacanza lunga, tipica del periodo estivo, più facilmente di quella breve può portare a problemi nel momento in cui bisogna riprendere gli impegni lavorativi. A livello psicologico, ciò è dovuto al fatto che un periodo di un tre o quattro settimane lontani dalle proprie abitudini può essere sufficiente ad acquisire una nuova routine. Le difficoltà, chiaramente, nascono dal non volersene distaccare. Questo è uno dei motivi per cui in alcuni casi è preferibile avere magari più momenti di relax un po' più brevi, piuttosto che un'unica lunga vacanza.
Il "post vacation blues", come lo chiamano gli inglesi, è sofferto da tanti italiani, in misura più o meno intensa. Alla ripresa dei ritmi lavorativi, infatti, non è raro provare spossatezza, emicranie, ansia, tachicardia e addirittura depressione. Tale stato di malessere, comunque, viene in genere superato nell'arco di una decina di giorni, ovvero il tempo normalmente richiesto per adattarsi alla nuova routine. Nei casi non patologici, la cosa migliore da fare è affrontare il rientro in modo graduale, dandosi il tempo per acquisire il cambiamento, senza forzature, possibilmente mantenendo vivo qualche elemento di svago proveniente dalla vacanza, come può essere fare del moto, una passeggiata, una nuotata, un giro in bicicletta, magari proprio per andare a lavoro.

Il discorso cambia quando lo stress da rientro è accompagnato da una vacanza non pienamente soddisfacente. Bisognerebbe indagare sulle ragioni della propria insoddisfazione. Alle volte, infatti, le vacanze vengono vissute come una fuga psicologica dalle difficoltà personali e affettive, difficoltà che possono essere trascinate anche nel periodo delle ferie. Le aspettative con cui si parte potrebbero risultare inattese, aumentando il senso di frustrazione e delusione al ritorno. Questi stati d'animo possono aggiungersi al normale stress da rientro amplificandone la sintomatologia e rendendone più difficoltoso il superamento. In questi casi, bisogna valutare ciò che è stato lasciato a casa, irrisolto prima della partenza, che potrebbe andare oltre il semplice stress post-vacanza e cercare di agire sulle reali, e più profonde, cause di malessere.

Infine, non è da trascurare il problema che può derivare da vacanze impegnative e stressanti che alcuni talvolta scelgono di fare, volendo vivere la vacanza come un momento in cui realizzare desideri e progetti accumulati durante l'anno lavorativo. In questi casi la vacanza, riempita da numerosi obiettivi la cui realizzazione non tiene conto del bisogno di riposo accumulato durante l'anno lavorativo, diventa un vero e proprio lavoro che rende ancora più stanchi.

Liguria Portovenere da barca

(Fonte Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna
a cura di Rizoma | Studio Giornalistico Associato)

La provincia di Reggio Emilia brilla nella classifica dei "borghi felici" elaborata dal Sole 24 Ore. Sono infatti ben 10 (3 in più rispetto allo scorso anno) i comuni reggiani che rientrano tra i primi 100 piccoli centri italiani nei quali si vive meglio nella graduatoria stilata dal Centro studi Sintesi sulla base di ben 47 indicatori del Bil (Benessere interno lordo) estrapolati dalle principali fonti statistiche: Istat, Ministero dell'Interno, Infocamere, Banca d'Italia e Aci.

Il borgo reggiano "più felice" è Correggio (37esimo), davanti a Rubiera (53) e Quattro Castella (54), subito dopo si collocano Brescello, Casalgrande, Scandiano, Castellarano, Sant'Ilario d'Enza, Castelnovo di Sotto e San Martino in Rio.

"La nostra provincia, nel cuore dell'Emilia, avanza in classifica, aumentando il numero dei Comuni con ottime performance a livello nazionale per condizioni di vita, partecipazione e coesione sociale, grado di istruzione, salute, ambiente e sicurezza – commenta la vicepresidente della Provincia Ilenia Malavasi, che è anche sindaco del primo comune reggiano, appunto Correggio – Reggio, con le altre province emiliane occupa il 30% delle prime 100 posizioni: si tratta di un risultato certamente lusinghiero, che conferma il livello della qualità della vita nel Reggiano. In Emilia-Romagna siamo, al pari di Bologna, la provincia con il maggior numero di borghi felici, ben 10, a testimonianza di una comunità che, nonostante la crisi, continua a essere operosa e solidale".

La classifica del Sole 24 Ore

1 Brunico (BZ) 100
2 Vipiteno (BZ) 96,9
3 Egna (BZ) 95,6
4 Peschiera Del Garda (VR) 92,5
5 Lazise (VR) 90
6 Bardolino (VR) 89,4
7 Sirmione (BS) 83,0
8 Saluzzo (CN) 81,1
9 Alba (CN) 80,9
10 Manerba del Garda (BS) 80,8
11 Appiano sulla strada del vino (CZ) 77,4
12 Lana (BZ) 73,8
13 Lavagno (VR) 69,5
14 Iseo (BS) 69,4
15 San Pietro in Cariano (VR) 62,7
16 Ozzano dell'Emilia (BO) 61,0
17 Argelato (BO) 61,0
18 Bentivoglio (BO) 60,7
19 Oderzo /TV) 60,6
20 Negrar (VR) 60,6
21 Granarolo dell'Emilia (BO) 60,4
22 Montebelluna (TV) 60,2
23 Legnago (VR) 59,2
24 Chiavenna (SO) 56,7
25 Mogliano Veneto (TV) 56,5
26 San Martino B. A. (VR) 56,2
27 Cecina (LI) 55,5
28 Tavarnelle Val di Pesa (FI) 55,1
29 San Martino Siccom. (PV) 54,9
30 Borgomanero (NO) 54,7
31 Castenaso (BO) 54,0
32 Torri di Quartesolo (VI) 53,6
33 Caldaro sulla strada del vino (BZ) 53,2
34 Zola Predosa (BO) 52,6
35 Traversetolo (PR) 52,1
36 S. Ambrogio di Valpolicella (VR) 51,9
37 Correggio (RE) 51,4
38 Cotignola (RA) 51,4
39 Omegna (VB) 50,8
40 Breganze (VI) 50,6
41 Villafranca di Verona (VR) 50,5
42 Cherasco (CR) 50,3
43 Sorbolo (PA) 50,1
44 Teolo (PD) 49,2
45 Desenzano del Garda (BS) 48,5
46 Passirano (BS) 48,4
47 Colico (LC) 48,1
48 Piove di Sacco (PD) 47,6
49 Marano sul Panaro (MO) 47,5
50 Minerbio (BO) 47,3
51 Noventa Vicentina (VI) 47,2
52 Castel Bolognese (RA) 47,0
53 Rubiera (RE) 46,7
54 Quattro Castella (RE) 46,5
55 Castelvetro di Modena (MO) 46,4
56 Fontanellato (PR) 46,2
57 Brescello (RE) 45,9
58 Castel Maggiore (BO) 45,6
59 Castelfranco Veneto (TV) 45,5
60 Brendola (VI) 45,4
61 San Colombano al Lambro (MI) 44,8
62 Dolo (VE) 44,6
63 Villorba (TV) 44,5
64 Casalgrande (RE) 44,4
65 Scandiano (RE) 44,3
66 Soave (VR) 43,9
67 Russi (RA) 43,5
68 Maranello (MO) 43,0
69 Bertinoro (FO) 42,6
70 Castellarano (RE) 42,5
71 San Giorgio di Piano (BO) 42,5
72 Erbusco (BS) 42,0
73 Anzola dell'Emilia (BO) 41,8
74 Campogalliano (MO) 41,6
75 Rivolta d'Adda (CR) 41,5
Comune Punti
76 Poggibonsi (SI) 41,0
77 Mirano (VE) 40,8
78 Borgo San Dalmazzo (CN) 40,8
79 Lanzo Torinese (TO) 40,5
80 Sandrigo (VI) 40,5
81 Sant'Ilario d'Enza (RE) 40,4
82 San Vito al Tagliamento (PN) 40,3
83 Pandino (CR) 40,1
84 Soncino (CR) 40,0
85 Campodarsego (PD) 39,7
86 Cles (TN) 39,3
87 Castelnovo di Sotto (RE) 38,9
88 Soliera (MO) 38,5
89 Carpaneto Piacentino (PC) 38,5
90 Piazzola sul Brenta (PD) 38,4
91 San Martino in Rio (RE) 37,8
92 San Donà di Piave (VE) 37,7
93 Villanova Mondovì (CN) 37,6
94 Clusone (BG) 37,1
95 Castelleone (CR) 37,0
96 Sarzana (SP) 36,8
97 Porto Mantovano (MN) 36,7
98 Pegognaga (MN) 36,6
99 Albino (BG) 36,6
100 Riva del Garda (TN) 36

Scarica la classifica
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2015/08/mappa-borghi-felici.pdf

 

Pubblicato in Economia Reggio Emilia
Martedì, 18 Agosto 2015 10:01

Borghi Felici, l'Emilia Romagna domina

L'Emilia Romagna piazza ben 32 comuni nei primi 100. Bologna e Reggio Emilia fanno la parte del leone. Traversetolo (PR) in testa nella speciale classifica dell'emilia occidentale.

di LGC Parma 18 agosto 2015 - 
L'Alto Adige, almeno stando alla speciale classifica del Sole 24 ore, sembrerebbe la terra promessa piazzando ben tre comuni tutti sul podio dei Borghi Felici d'Italia. Brunico, Vipiteno e Egna (BZ) rispettivamente occupano dal primo al terzo posto seguiti poi da Peschiera del Garda (BS), Lazise (VR), Bardolino (VR, Saluzzo e Alba (CN) e al decimo posto Manerba sul Garda (BS).

Nei primi 100 Borghi però ben 32 sono Emiliano Romagnoli.
Tra tutte svettano le province di Bologna con 11 comuni (dei quali 6 tra il 16esimo e il 34esimo posto) e Reggio Emilia (dal 37esimo al 91esimo posto) rappresentata da ben 10 borghi.
A seguire Modena con 4, Ravenna con tre comuni, Parma con due, Piacenza e Forlì-Cesena con uno mentre Ferrara, così come pure Rimini, non è rappresentata nella speciale classifica dei 100 Borghi più felici stilata dall'autorevole quotidiano economico di color rosa.

Una speciale menzione va indubbiamente riservata a Traversetolo (PR) che si piazza al 35esimo posto assoluto e capeggia la classifica emiliana (escluso Bologna) precedendo di due posizioni Correggio, il primo tra i comuni reggiani.

La "classifica dei borghi felici" e che prende in considerazione località che abbiano un apopolazione compresa tra 5mila e 50.00 abitanti, redatta dal sole 24 ore, è frutto di una selezione basata su 16 parametri legati alla qualità della vita in versione Stiglitz-Sen-Fitoussi, che viene a determinare  un indicatore non solo basato sul reddito (il Pil), ma incentrato sulle variabili del benessere economico e sociale, dell'ambiente, degli indicatori di felicità (il Bil - Benessere Interno Lordo).

La Classifica Emiliano Romagnola
16 Ozzano dell'Emilia (BO) 61,0
17 Argelato (BO) 61,0
18 Bentivoglio (BO) 60,7
21 Granarolo dell'Emilia (BO) 60,4
31 Castenaso (BO) 54,0
34 Zola Predosa (BO) 52,6
35 Traversetolo (PR) 52,1
37 Correggio (RE) 51,4
38 Cotignola (RA) 51,4
49 Marano sul Panaro (MO) 47,5
50 Minerbio (BO) 47,3
52 Castel Bolognese (RA) 47,0
53 Rubiera (RE) 46,7
54 Quattro Castella (RE) 46,5
55 Castelvetro di Modena (MO) 46,4
56 Fontanellato (PR) 46,2
57 Brescello (RE) 45,9
58 Castel Maggiore (BO) 45,6
64 Casalgrande (RE) 44,4
65 Scandiano (RE) 44,3
67 Russi (RA) 43,5
68 Maranello (MO) 43,0
69 Bertinoro (FO) 42,6
70 Castellarano (RE) 42,5
71 San Giorgio di Piano (BO) 42,5
73 Anzola dell'Emilia (BO) 41,8
74 Campogalliano (MO) 41,6
81 Sant'Ilario d'Enza (RE) 40,4
87 Castelnovo di Sotto (RE) 38,9
88 Soliera (MO) 38,5
89 Carpaneto Piacentino (PC) 38,5
91 San Martino in Rio (RE) 37,8

mappa sole24ore 1

(in allegato la classifica del Sole 24 ore in formato pdf)

 

Pubblicato in Economia Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 32-33 16 agosto 2015. E' possibile scaricare il formato pdf in allegato. 

SOMMARIO Anno 14 - n° 32-33 16 agosto 2015
1.1 editoriale Ballare o sballare, a noi la scelta

3.1 cereali Dati USDA, in attesa della risposta dei fondi
4.1 cereali In attesa dei dati USDA, listini in aumento
5.1 lattiero caseario Lattiero caseario: tutto giù
6.1 salute Glifosate e Celiachia, una relazione pericolosa
8.1 feste Buon Ferragosto
8.2 vino Importanti riconoscimenti alla Cantina Valtidone
8.3 parmigiano reggiano Spot porno americano. Il consorzio del Parmigiano Reggiano si affida ai legali
9.1 credito Credito più facile per le imprese dell'Emilia Romagna
10.1 prezzi Ismea, rallenta a luglio il calo dei prezzi agricoli
11.2 promozioni "vino" e partners

(in allegato il formato pdf scaricabile)

Cibus 33 16ago15 COP

Sabato, 15 Agosto 2015 10:30

Post vacanza: la pelle chiede aiuto!

Dove non arrivano le creme ci pensa la biorivitalizzazione: il piccolo, efficace trattamento del dopo vacanza. -

Parma, 15 agosto 2015 - di Alexa Kuhne -

Povera pelle! Così esposta, malgrado protezione e idratazione, subisce, nei giorni di vacanza, uno stress non indifferente.
Può apparire spenta, disidratata, macchiata, segnata. Un vero peccato lasciare che questi segni da esposizione solare la lascino sembrare più vecchia e finiscano con il diventare indelebili.
E allora cosa si può fare per avere un risultato immediato? La scienza ci ha già pensato e ha studiato la Biorivitalizzazione.
"Dopo l'estate – spiega Mario Mariotti, medico estetico - il rimedio migliore per la pelle stressata dal sole è quello di eseguire un ciclo di biorivitalizzazione con acido ialuronico, per ridare idratazione, tono e luminosità al viso e al collo. E' un trattamento medico iniettivo che viene eseguito in pochi minuti, una volta al mese per tre mesi".

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In estate, infatti, non è sufficiente proteggere la pelle dai raggi solari, che, anche se regalano un bel colorito, possono provocare danni seri. La fase successiva al periodo di ferie deve essere la cura.
E' pensiero comune che la biorivitalizzazione con acido ialuronico sia in grado di proteggere la pelle prima dell'esposizione al sole. Ma è anche dopo che si possono leggere su di un viso i suoi benefici effetti. "Si tratta di effettuare delle micro iniezioni sulla pelle del volto, del collo e del decolletè con un acido ialuronico di origine naturale e in tutta sicurezza – chiarisce Mariotti -. Questo trattamento è particolarmente efficace per garantire alla pelle del viso maggiore idratazione ed elasticità, favorendo il ringiovanimento ed ottenendo una pelle più luminosa, idratata ed una diminuzione delle rughe. E' come se dessimo acqua ad una rosa disidratata!".

Questa metodica iniettiva è indolore e senza anestesia e permette di agire sul ringiovanimento cutaneo attraverso l'utilizzo di un particolare acido ialuronico stabilizzato (NASHA). "Non è un filler – dice il dott. Mariotti - non corregge le singole rughe, ma idrata la pelle in profondità e le dona luminosità, compattezza e turgore".

Martedì, 11 Agosto 2015 09:29

Il gel ringiovanente per chi ha paura dell'ago

Una piccola terapia del benessere di soli dieci minuti per rimuovere imperfezioni dal volto e dal decolletè. -

Parma, 11 agosto 2015 - di Alexa Kuhne -

Si chiama Peeling. Il termine non è recente perché da tempo serve ad indicare quei trattamenti che hanno la capacità di asportare lo strato superficiale dell'epidermide, per rimuovere imperfezioni e impurità.
Ma ci sono preparati innovativi che promettono risultati ogni volta nuovi e più validi.
L'acido tricloroacetico (TCA) – il suo nome mette quasi timore! – è invece un alleato della pelle. Non è un farmaco, è un preparato chimico classificabile come dispositivo medico.
Il suo uso è riservato infatti al medico in ambito ambulatoriale.
In sostanza si tratta di un gel, non aggressivo, che non viene iniettato, ma semplicemente applicato sulla cute e massaggiato. Il procedimento dura solo 10-15 minuti.

La sua azione ce la spiega Mario Mariotti, medico estetico, vicepresidente di Agorà.
"Agisce stimolando la cute in profondità senza causare irritazione in superficie; solo in caso di pelli molto spesse può verificarsi una lieve desquamazione".
 Questo acido penetra ed agisce sul derma attivando un processo di parziale rinnovamento, mentre sulla superficie epidermica viene neutralizzato dal perossido d'idrogeno (acqua ossigenata) contenuto nella preparazione. Il risultato è immediato: "E' subito apprezzabile dal paziente – conferma il dott. Mariotti -, perchè la cute appare subito più turgida e levigata. Poi migliora e l'effetto diviene più duraturo ripetendo il trattamento in sedute successive".

peeling 1 rid

Non ci sono controindicazioni e può essere utile a tutti: "E' adatto sia agli uomini che alle donne – dice il Vicepresidente di Agorà -, a qualunque età. Può esser usato anche nei bambini per trattare le cicatrici da varicella ancora recenti".
I campi per il suo utilizzo sono davvero tanti.
"Il trattamento è intanto utile alla prevenzione dell'invecchiamento cutaneo – sostiene Mariotti -, 
per la cura della cute ipotonica del viso 
e della cute rilassata del décollété, ma dà anche ottimi risultati nel trattamento delle cicatrici recenti, dell'acne in atto ed è un ottimo coadiuvante nel trattamento del melasma e delle iperpigmentazioni cutanee.
 Per finire, in associazione all'impianto di un filler, ne esalta i risultati".

Passiamo ai vantaggi. Intanto non è invasivo, perché la biorivitalizzazione si fa senza aghi. Non provoca dolore e si può ripetere ogni qualvolta ce ne fosse bisogno.
 Non c'è un periodo dell'anno controindicato per farsi fare questa piccola terapia del benessere, in quanto il prodotto utilizzato non è fotosensibilizzante, quindi va benissimo anche d'estate.
I risultati? Sono apprezzabili immediatamente e non ci sono tracce del trattamento appena fatto, per cui si può tranquillamente uscire subito con gli amici!

Focus sull'alimentazione ma anche qualche piccolo accorgimento che evita sofferenze al nostro fisico che in estate non è detto che si rilassi. -

Parma, 8 agosto 2015 - A.K. -

Le ferie sono la panacea per tutte le cose negative che accumuliamo durante l'anno. Ma spesso, presi dalla voglia di divertirci e godere delle vacanze, non ci rendiamo conto che il nostro fisico può anche non beneficiare dell'estate e gli creiamo inconsapevolmente tensioni. Può davvero essere sotto stress, mancare di qualche elemento che lo aiuterebbe a star realmente bene. Portiamo con noi questo vademecum con alcuni basilari consigli del dott. Mario Mariotti, vice presidente della Scuola di Medicina estetica Agorà di Milano e Direttore scientifico di Unika Medical SPA di Cremona.

1. Occhio agli occhi!

Non sottovalutare il benessere degli occhi: vanno protetti dall' 'interno', insieme alla cute e occorre la luteina.
Si tratta di un carotenoide antiossidante che il nostro organismo non produce da solo e quindi va assunto con l'alimentazione. Secondo una ricerca dell'Università di Napoli essa esercita un ruolo protettivo per gli occhi ed incrementa l'idratazione e l'elasticità cutanea. In abbondanza dunque cavolo verde, rapa, verza, spinaci, broccoli, piselli, lattuga, radicchio, basilico, prezzemolo, rucola, cavolini di Bruxelles, porri.

2. In estate ci gonfiamo!

Con i primi caldi si ripresenta la ritenzione idrica all'addome, alle cosce e alle caviglie. Per combattere la sua comparsa occorre prima di tutto fare più movimento: camminare molto, salire e scendere le scale, andare in bicicletta. Bere una buona tisana regolarmente aiuta ad eliminare i liquidi e a riequilibrare i sali minerali. Equiseto, ortica, tarassaco, bardana, uva ursina, barba di mais e gramigna sono le erbe più indicate.

3. Non mangiare tutto perché pensi di bruciarlo!

In estate la nostra alimentazione deve essere modificata rispetto ai mesi più freddi, perché si riduce il fabbisogno calorico mentre aumenta la necessità di introdurre più acqua, vitamine e minerali. No, quindi, a cibi pesanti e troppo elaborati e sì a cibi prevalentemente crudi e leggeri. Indispensabile bere almeno 2 litri di acqua al giorno e consumare prevalentemente verdura (pomodori, carote, cetrioli e melanzane), frutta (ananas, anguria e frutti di bosco), cereali, carni bianche e the verde.

4. Il miracolo della vitamina D si compie sotto il sole.

E' fondamentale per la salute umana. Oltre alle note azioni sul metabolismo osseo, svolge numerose altre funzioni preventive: regola il sistema immunitario, protegge la parete delle arterie, ha un'azione di prevenzione dei tumori. Viene prodotta grazie all'esposizione solare e svolge un'azione di protezione anche delle patologie da raggi UV. Spesso ne siamo carenti, quindi risulta molto utile una sua integrazione, dopo averla dosata nel sangue con un semplice prelievo.

5. L'integrazione alimentare salva da tante patologie.

Pochi integratori assunti regolarmente potrebbero prevenire alcune malattie croniche e contrastare l'invecchiamento cellulare. In primis tutte le vitamine derivate dalla frutta e dalla verdura; esse hanno la funzione di regolare il metabolismo di tutte le nostre cellule. Gli acidi grassi insaturi omega 3 sono in grado si prevenire aritmie cardiache, ridurre l'infiammazione, abbassare il colesterolo e la pressione arteriosa. La vitamina D previene le fratture, regola il metabolismo ed il sistema immunitario e modula l'infiammazione. Avrebbe inoltre un'azione di prevenzione del cancro. Ancora il cacao, il thè verde e la melagrana sono potenti anti-ossidanti; la cannella regola la glicemia, la curcuma è un potente antiinfiammatorio, la liquerizia aiuta a contrastare lo stress e lo zenzero è un valido aiuto per ridurre il colesterolo.

Parola d'ordine: volume. E' un nuovo trattamento lifting a duplice effetto che stupisce per i risultati. Dura solo trenta minuti, non fa male e non ha controindicazioni. E pare che i risultati non siano mai stati visti prima. -

Parma, 4 luglio 2015 - di Alexa Kuhne -

E' la nuova frontiera dei filler dermici. Anche se proprio un filler non è. E' qualcosa di più. L'effetto è quello di un aspetto riposato, giovane, fresco. Il viso si rimpolpa e si tende. Il tempo che ci vuole sono trenta minuti. Non ci sono controindicazioni ed effetti collaterali. Questo nuovo traguardo in campo estetico si chiama idrossiapatite di calcio e, per il momento, sembra superare tutti i metodi finora conosciuti nel campo della medicina estetica.

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Si sa che la mancanza di idratazione della pelle dovuta all'età e il rallentamento del rinnovamento cellulare portano ad una evidente perdita di elasticità e tono. Il trattamento delle singole rughe spesso non è sufficiente per ridare un aspetto giovanile e fresco. Per contrastare gli effetti della gravità e riacquistare una forma più giovane, il viso necessita di volume.
Il minerale dai meravigliosi poteri stimola la produzione naturale di collagene dando un effetto volumizzante efficace e duraturo. L'effetto, dunque, è duplice: un immediato risultato riempitivo e un effetto duraturo grazie alla formazione di nuovo collagene.

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Mario Mariotti, vice presidente dell'Agorà, Scuola di Medicina estetica di Milano, fondatore di Unika Medical Spa nel centro di Cremona, è stato uno dei primi utilizzatori di questo trattamento e ne conosce i segreti e le caratteristiche.

Prima di tutto, perché, dott. Mariotti, piacciono sempre di più gli interventi al viso temporanei?

La cura per viso e corpo è sempre più sentita a qualsiasi età e sta prendendo piede la convinzione che la prevenzione ci faccia stare meglio, sia fisicamente che mentalmente e ci preservi dall'invecchiamento. Quindi c'è il bisogno di avere un primo approccio "leggero" alla medicina estetica. E' anche importante la reversibilità di questi minilifting. Infine il successo è legato anche all'aspetto economico: gli interventi di lifting temporaneo sono effettivamente più abbordabili.

Idrossiapatite di calcio: il nome di certo non ispira simpatia. Eppure questa sostanza pare sia magica...

Si tratta di una sostanza sintetica, che si presenta in microsfere sospese in un gel acquoso. Questo principio attivo ha avuto il via libera dalla Food and drug administration - la severa autorità statunitense che si occupa di regolamentare i prodotti che vengono immessi in commercio, dagli alimenti fino ai farmaci etici - per l'utilizzazione del prodotto anche per fini estetici, visto che prima veniva già utilizzato per interventi ortopedici. Questo minerale è infatti presente in ossa e denti.

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Di cosa si tratta esattamente?

E' una sostanza biocompatibile e riassorbibile che stimola la produzione di collagene; al momento dell'introduzione va a dare maggiore volume alla parte del viso trattata. Si utilizza quindi tramite le classiche micro iniezioni. Il medico con una pomata anestetizza le zone che saranno oggetto del lifting o del riempimento, dopodichè le marca con un pennarello ed inizia ad iniettare il prodotto. Il paziente percepirà un leggero bruciore che scomparirà con il tempo. Dopo qualche settimana i risultati saranno percepibili nella maniera migliore. Da pochi giorni il prodotto ha ottenuto la certificazione FDA anche per il trattamento dell'invecchiamento delle mani.

Si parla di un effetto 'pillow', cuscino, perché?

Perché si possono correggere le pieghe nasolabiali di tipo moderato-profondo e riempire un viso affossato e svuotato realizzando un effetto "pillow", cuscino appunto.

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Quanto dura l'effetto?

La durata del risultato è strettamente soggettiva e dipende dal tipo di pelle, dall'età, dal metabolismo e dall'area trattata. Normalmente, gli effetti del trattamento persistono fino a oltre un anno. Non è un impianto permanente: il prodotto viene degradato e metabolizzato dal corpo in maniera naturale, per cui il prodotto è ben tollerato, provato e testato su milioni di pazienti nel mondo e non necessita di test allergici. Il prodotto può essere utilizzato diluito anche per il ringiovanimento del collo, iniettato con micro cannula, con risultati superiori ad altre metodiche.

Qual è la procedura di trattamento?

Normalmente, una sessione dura circa 30 minuti. L'effetto del trattamento sarà visibile subito dopo l'iniezione.

Ci sono effetti collaterali?

Dopo l'iniezione si potrebbe sentire gonfiore dolore prurito, così come ci potrebbe essere la possibilità di ecchimosi, come per tutti i trattamenti iniettivi, comunque questi effetti sono temporanei e spariscono in pochi giorni.

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 26 28 giugno 2015

SOMMARIO
Anno 14 - n° 26 28 giugno 2015
(in allegato il pdf scaricabile)

1.1 editoriale La "resistenza" Greca. Poi tocca all'Italia
3.1 Lattiero caseario Prime incrinature per il "Parmigiano Reggiano". Stabili i derivati del latte.
4.1 cereali Impennata dei prezzi delle materie prime.
5.1 agro mercati Ismea, l'Overview sui mercati agroalimentari
6.1 e.commerce Vino, la prima APP dedicata all'e.commerce del vino italiano
6.2 sicurezza alimentare EFSA - Clorato negli alimenti: i rischi per la salute pubblica
7.1 mais & soia Dati previsionali 2015-2016 - Giugno
8.1 vino e innovazione Vino, uno sguardo sul futuro della ricerca per una nuova viticoltura
9.1 Expo2015 Sulla giostra dei wine bar salgono l'enoteca itinerante e quella provinciale
10.1 eventi Farm Run, Corsa a ostacoli nel fango: una prova per veri duri!
11.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
12.1 promozioni "vino" e partners

Un'esposizione a lungo termine al clorato contenuto negli alimenti e nell'acqua potabile, in particolar modo, può essere motivo di preoccupazione per la salute dei bambini, in particolare di quelli con carenza lieve o moderata di iodio. Ma è improbabile che l'assunzione totale in una sola giornata, anche ai più elevati livelli stimati, possa superare il livello di sicurezza raccomandato per i consumatori di tutte le età.

Parma, giugno 2015 -
Sono queste le principali conclusioni del parere scientifico dell'EFSA sui rischi cronici e acuti per la salute pubblica derivanti dall'esposizione alimentare al clorato (compresa l'acqua potabile).

Il clorato presente negli alimenti può provenire dall'impiego di acqua clorata durante la trasformazione degli alimenti e la disinfezione dei macchinari a ciò destinati. I gruppi di alimenti maggiormente interessati sono la frutta e la verdura.

In ciascun gruppo di alimenti sono le varietà surgelate quelle che spesso presentano i tenori massimi di clorato. Ciò dipende probabilmente dalla quantità di clorato contenuto nell'acqua clorata utilizzata per la trasformazione degli alimenti. La fonte principale di clorato nella dieta è però l'acqua potabile, che probabilmente contribuisce fino al 60% dell'esposizione cronica al clorato per i neonati.

Esposizione cronica - nel lungo periodo l'esposizione al clorato può inibire l'assorbimento dello iodio. L'EFSA ha stabilito una dose giornaliera tollerabile (DGT) di 3 microgrammi per kg (mg / kg) di peso corporeo al giorno per l'esposizione a lungo termine al clorato contenuto negli alimenti. Le stime più elevate dell'EFSA in merito all'esposizione cronica dei neonati, dei bambini piccoli e degli altri bambini (fino a 10 anni di età) superano la DGT, determinando un allarme per tutti i bambini che presentino una carenza di iodio lieve o moderata.

Esposizione acuta - un elevato apporto di clorato durante un solo giorno potrebbe essere tossico per l'uomo, poiché può limitare la capacità del sangue di assorbire l'ossigeno, portando a insufficienza renale. L'EFSA ha pertanto stabilito anche un livello di sicurezza raccomandato di assunzione giornaliera (chiamato 'dose acuta di riferimento') di clorato pari a 36 µg/kg di peso corporeo al giorno. Le stime più elevate di esposizione alimentare acuta per tutte le età si sono rivelate al di sotto di questo livello di assunzione di sicurezza.

La Commissione europea ha inoltre chiesto all'EFSA di esaminare le conseguenze sull'esposizione alimentare derivanti dall'applicazione del livello guida fissato dall'OMS per il clorato nell'acqua, pari a 0,7 milligrammi per chilogrammo (mg/kg), a tutti gli alimenti trattati dalla legislazione UE. Se il tenore di 0,7 mg/kg fosse utilizzato come tenore massimo negli alimenti per valutare l'esposizione alimentare al clorato (escludendo cioè i prodotti alimentari e l'acqua potabile contenenti clorato al di sopra di tale tenore), le esposizioni scenderebbero solo leggermente e, di conseguenza, ciò non avrebbe influsso sul potenziale rischio. Tuttavia, nell'improbabile ipotesi che i tenori di clorato in tutti gli alimenti e nell'acqua potabile fossero pari a 0,7 mg/kg, l'esposizione alimentare sarebbe sostanzialmente superiore ai livelli attuali.
Diversi sono stati i limiti dei dati disponibili per questo lavoro scientifico, almeno in parte, a causa del limitato periodo di tempo concesso per la valutazione. Pertanto gli esperti dell'EFSA hanno concluso che le conseguenze di tali incertezze scientifiche sulla valutazione del rischio sono rilevanti.

La consulenza scientifica dell'EFSA è stata richiesta per assistere i decisori presso la Commissione e gli Stati membri che stanno riesaminando le misure in atto per limitare l'esposizione dei consumatori al clorato negli alimenti. Quando si prendono in considerazione misure per ridurre i residui di clorato nei cibi, oltre agli aspetti tossicologici dei residui, dovrebbe essere preso in considerazione anche il loro impatto sulla sicurezza microbiologica degli alimenti. In questa valutazione dei rischi l'EFSA non ha però valutato tali aspetti.
(Fonte EFSA 24 giugno 2015)