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"Food Factory" progetto Destinazione Vietnam II. Ultimi giorni per le iscrizioni alla missione di febbraio-marzo. Le imprese interessate a partecipare dovranno inviare la scheda di adesione e il profilo aziendale ai riferimenti indicati entro venerdì 15 gennaio 2016.

Reggio Emilia 30 dicembre 2015 - Il Vietnam, mercato di 90 milioni di abitanti in rapida crescita anche grazie ai redditi in aumento di una emergente classe media, ha fame di prodotti agroalimentari stranieri, in particolare italiani di qualità.
Da parte sua è un esportatore di prodotti agricoli e della pesca, ma la sua filiera agroalimentare ha bisogno di tecnologie e investimenti in macchinari, catena del freddo, impianti di packaging che le aziende italiane sono in grado di fornire.

Nasce su queste basi il progetto "Destinazione Vietnam II per le imprese emiliano-romagnole: Foodfactory". L'iniziativa è dedicata alle regionali del settore agroindustriale, in particolare produttori di macchinari e attrezzature per l'agricoltura; macchine per confezionamento, lavorazione e conservazione delle bevande e degli alimenti; prodotti agroalimentari a qualità certificata, DOP, IGP, Bio e vini con priorità da vitigni autoctoni.

Nell'ambito del progetto, è in programma una missione outgoing imprenditoriale a Ho Chi Minh City e Hanoi dal 29 febbraio al 4 marzo 2016 rivolta alle imprese emiliano-romagnole operanti nel settore agroindustria e packaging (macchinari ed attrezzature per l'agricoltura, macchine per il confezionamento, la lavorazione e la conservazione degli alimenti) interessate a sviluppare nuove partnership commerciali e produttive sul mercato vietnamita.

La missione prevede l'organizzazione di un'agenda personalizzata di incontri B2B e visite d'affari con operatori vietnamiti selezionati sulla base delle esigenze delle imprese partecipanti.
Oltre agli incontri è prevista la visita alla fiera dedicata al settore del confezionamento e imballaggio "ProPak Vietnam" www.propakvietnam.com, dove ICE organizza una collettiva italiana.

Le imprese interessate a partecipare dovranno inviare la scheda di adesione e il profilo aziendale ai riferimenti indicati entro venerdì 15 gennaio 2016.

La quota di partecipazione è di 200,00 € + IVA per ciascuna tappa (400,00 € + IVA per entrambe le tappe). Per saperne di più, consultare i siti www.promecmodena.it - www.expomo.com e www.ucer.camcom.it

Per informazioni: Barbara Bisi Promec Promozione Internazionale tel. 059 208269 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(immagine Roof tile detail, Hue di AJ Oswald)

700.000 euro dalla CCIAA per favorire la partecipazione delle imprese reggiane a manifestazioni fieristiche internazionali. Negli USA esportati prodotti reggiani per 525,4 milioni di euro.

Reggio Emilia 15 dicembre 2015 - Ha sfiorato i 7 miliardi di euro - con un incremento del 3% - il valore dell'export reggiano dei primi nove mesi del 2015. Anche nel terzo trimestre, infatti, è continuato il trend positivo già registrato nei mesi precedenti, con un autentico boom dei flussi verso gli Stati Uniti.
Al buon andamento delle esportazioni in Europa - con un +1,6% che ha portato il valore delle esportazioni provinciali nel vecchio continente a quasi 5 miliardi – si è infatti associato un deciso aumento sul continente americano che, con un +14,1% e 832 milioni di prodotti "made in Reggio Emilia" acquistati, ha superato il continente asiatico.

Gli Stati Uniti, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio sui dati diffusi dall'Istat, in nove mesi hanno importato prodotti reggiani per 525,4 milioni, registrando un incremento del 15,2% e confermandosi il nostro terzo maggior acquirente dopo la Germania - verso la quale sono destinate merci per 971,4 milioni (+3,4% da gennaio a settembre 2015) - e la Francia. Il valore delle esportazioni verso quest'ultima, pur rimanendo superiore ai 900 milioni, è però in flessione del 3,7%.
Rimanendo in Europa, ma fissando l'attenzione sui Paesi extra UE, si osserva la continua diminuzione dell'export verso la Russia, che nel periodo gennaio-settembre di quest'anno ha registrato una flessione del 33,2% rispetto allo stesso periodo del 2014, portando il valore a 174,6 milioni. In crescita del 18,9%, invece, le vendite dirette in Turchia che hanno raggiunto i 121,8 milioni.

Ritornando al continente americano, l'export reggiano segna un picco di crescita dell'85,4% in Messico, dove i valori dei primi nove mesi 2015 (81,3 milioni) sono pressoché raddoppiati rispetto al 2014 (43,8 milioni). Andamento positivo anche per le vendite verso il Canada, che raggiungono i 69,8 milioni (+0,9%), mentre è in flessione il mercato brasiliano (58,2 milioni; -5,6%).

In ambito extraeuropeo, le analisi della Camera di Commercio registrano un ulteriore miglioramento delle vendite verso il continente asiatico, che dall'inizio di quest'anno a settembre ha acquistato prodotti per 812,6 milioni di euro (+3,6%). La crescita è da imputare solo in parte alla Cina, che ha incrementato solo dello 0,5% le importazioni di manufatti reggiani; altri Paesi, infatti, hanno registrato incrementi a doppia cifra. Tra questi, nell'Asia occidentale spicca l'Arabia Saudita (+14,9%), a oriente primeggia Hong Kong (+11%) e nell'area meridionale del continente brilla l'India (+10,2%). In flessione del 5,5%, invece, le vendite verso il Giappone, che sono passate da quasi 87 a 82,2 milioni.
Andamenti positivi si rilevano per tutti i prodotti che caratterizzano l'economia provinciale, anche se quelli metalmeccanici, che rappresentano circa la metà delle vendite reggiane all'estero, in nove mesi sono aumentati solo dello 0,6% a causa di una flessione dell'1,3% relativa ai mezzi di trasporto. Si è così assistito ad un rallentamento rispetto al ritmo di crescita dei primi sei mesi dell'anno, attestato all'1,9%.

Fra i comparti segnati dai più rilevanti incrementi delle esportazioni spicca il tessile-abbigliamento, che con un +6,3% ha raggiunto il valore di 1,2 miliardi. Bene anche la ceramica, che da 744,9 milioni di euro è passata a 781,4 (+4,9%), i prodotti elettrici ed elettronici (+16,4%, per un valore salito a 620,8 milioni di euro), gli alimentari e le bevande (+1,1%, con un valore passato da 455,2 a 460,2 milioni) e gli articoli del settore gomma-plastica (97 milioni di euro con un +6,9%).
I segnali positivi che continuano a giungere dai mercati esteri confermano il percorso che la Camera di Commercio di Reggio Emilia sta compiendo a favore dell'internazionalizzazione delle imprese reggiane e della loro promozione nel mondo. Saranno infatti pari a 700mila euro, nel 2016, le risorse messe a disposizione del sistema economico locale per favorire la partecipazione delle imprese della provincia di Reggio Emilia a manifestazioni fieristiche internazionali.
Il bando sarà consultabile nei prossimi giorni sul sito dell'Ente: www.re.camcom.gov.it

(Fonte CCIAA Reggio Emilia)

Martedì, 08 Dicembre 2015 07:30

Dopo 9 anni, in ripresa anche i consumi interni

Per l'export di food made in Italy record storico nel 2015: 29,6 miliardi, Parma fa registrare un +3%, Emilia-Romagna al quinto posto per crescita. I dolci natalizi italiani "volano" all'estero: + 10,2% in 1 anno

Nella classifica delle regioni con il maggiore aumento di export alimentare nei primi sei mesi del 2015, l'Emilia-Romagna si piazza al quinto posto con un più 4,7%, prima è la Toscana con +18,4%, seguono Campania, con +14,8%, Veneto (+11,9%) e Piemonte (+5,1%). Questi dati emergano da un'analisi dell'Ufficio studi di Confartigianato che ha analizzato anche la dinamica dell'export del settore alimentare nelle 30 principali province italiane. Il record di crescita è per Napoli (+36,1%) e Bergamo (+26,1%). Sono quattro le città emiliano-romagnole che fanno registrare un segno positivo: Bologna al sesto posto con un +13,7%, Modena con +7,7%, Parma con +3% e Reggio Emilia con +0,8%. In negativo invece Ravenna con -8,1%.

«Queste sono certamente buone notizie per la nostra città e complessivamente per la regione, ma i risultati potrebbero essere migliori se ci fosse una maggior tutela del 'Made in Italy'. Basta pensare a quanto vale il giro d'affari degli alimenti che pur essendo non prodotti in Italia ingannano i consumatori con vari stratagemmi – afferma Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Apla Parma. In ogni caso sono ripartiti i consumi interni e questo non può che far ben sperare per la ripresa».

CASSINELLI LEONARDO APLA PR imgp 250 gde

Secondo l'Ufficio studi di Confartigianato a far crescere la passione degli stranieri per i nostri prodotti della buona tavola è anche il numero di specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall'Unione Europea con i marchi Dop, Igp e Stg. L'Italia è leader nell'Ue per quantità di prodotti difesi da questi marchi di qualità: ben 277, vale a dire un quinto (21,5%) del totale dei prodotti di qualità europei.

In ripresa, dopo 9 anni, anche i consumi interni: le vendite di alimentari nei primi 9 mesi del 2015 registrano una crescita dello 0,5%, per la prima volta dal 2006. Le festività natalizie, stimolano gli acquisti: i consumi di alimenti, a dicembre, mostrano un valore di 15,2 miliardi, vale a dire 2,6 miliardi in più (+21,2%) rispetto alla media dei consumi mensili di tutto l'anno.

E se la qualità non si discute, i prezzi rimangono sotto controllo: Confartigianato fa rilevare che a ottobre 2015, a fronte di una crescita dei prezzi dei prodotti alimentari del 2%, i prezzi dei prodotti di pasticceria fresca crescono dell'1%, con una riduzione rispetto all'1,2% di ottobre 2014.

All'estero piacciono sempre di più i dolci natalizi della tradizione artigiana italiana. Nell'ultimo anno, tra panettoni, pandoro, cioccolato e prelibatezze made in Italy, sono volati nel mondo prodotti per un valore di 309,1 milioni di euro, con un aumento del 10,2% rispetto all'anno precedente.

Confartigianato ha stilato una classifica dei Paesi più 'golosi' di prodotti italiani: in testa c'è la Francia, seguita da Germania e Regno Unito. Ma l'exploit di crescita nel 2015 si registra negli Stati Uniti che hanno comprato il 45,5% di dolci in più rispetto al 2014. Secondo il rapporto di Confartigianato l'aumento dell'export di specialità natalizie è in linea con il record storico di vendite all'estero di food made in Italy registrato nel 2015: ben 29,6 miliardi.

(Ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma - 7 dicembre 2015)

Cereali in pausa. Scende ancora il latte spot. 3 milioni dall'UE per la promozione di parmigiano, Gorgonzola e Asiago. Alleanza Cooperative, intervengono Martina e Calenda. Sono cambiate le proiezioni del Mais dopo i dati diffusi di USDA. La Guerra è Guerra.
(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 47 22 novembre 2015
1.1 editoriale La guerra è guerra.
3.1 cereali Cereali, poche le novità sui mercati id base
4.1 Lattiero caseario Il Latte spot torna a scendere
5.1 Latte e leadership Martina. Sul latte la cooperazione può assumere la leadership
5.2 promozione estera Calenda, eventi internazionali di promozione totale sono sperpero di denaro pubblico
6.1 vino e export cina Vinitaly 2016: Vinitaly e la Cina, un presidio lungo vent'anni. Nuove iniziative per la 50^ edizione
6.2 latte Oceania: scendono i prezzi delle commodity lattiero-casearie
7.1 export formaggi Parmigiano, Asiago e Gorgonzola. Dall'UE 3 milioni per la promozione
7.2 latte oceania UE: export in continuo aumento ma a prezzi bassi
8.1 agromercati Ismea, Overview sui mercati.
9.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali novembre 2015
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 47 nov15 COP

Il Vice ministro allo sviluppo economico, Carlo Calenda, con delega al commercio estero invita, con decisione e fermezza, alla collaborazione tra le 3 principali fiere dell'agroalimentare Tuttofood, Cibus e Vinitaly nella promozione all'estero altrimenti...

Roma, novembre 2015. "Gli eventi internazionali di promozione del nostro agroalimentare, che si traducono in nulla di più che in wine and food tasting rappresentano un totale sperpero di denaro pubblico". Lo ha detto oggi, nel corso della IV conferenza annuale dell'Alleanza Cooperative Italiane – settore Agroalimentare, il vice ministro allo Sviluppo Economico con delega al commercio estero, Carlo Calenda. "La promozione internazionale – ha proseguito Calenda - non si fa così e neanche con le piccole fiere, quella roba non ha niente a che vedere con la promozione ed è il simbolo di ciò che non ha funzionato sino a ora. È una sorta di tour operator personale per gli assessori regionali. Promozione significa far arrivare il prodotto sullo scaffale della grande distribuzione, partecipare agli eventi fieristici nel mondo e organizzare piani media. Noi abbiamo 3 fiere dell'agroalimentare – ha aggiunto - che possono competere per la nostra internazionalizzazione, e sono Tuttofood, Cibus, Vinitaly: queste 3 fiere o lavorano insieme all'estero altrimenti non avranno un euro dal governo italiano; è stato così l'anno scorso e così sarà nei prossimi anni".

Per Calenda, in merito al Ttip: "Siamo nel pieno di una battaglia molto importante, ed è quella che stiamo conducendo sugli accordi di libero scambio con gli Stati Uniti che per l'agricoltura è fondamentale. Perché noi abbiamo bisogno di quel mercato avendo chiaro che l'Europa non cambierà il suo criterio di valutazione del rischio sanitario. Il principio di precauzione – ha concluso - non verrà modificato in alcun modo ed è la condizione del mandato negoziale".

(Fonte Alleanza Cooperative Italiane 18 novembre 2015)

Un lungo lavoro di costruzione di rapporti che sta dando risultati importanti. Sono aumentati del 40% gli operatori provenienti dall'Impero Celeste nell'ultima edizione di Vinitaly in Italia. Ad Expo i visitatori cinesi del Padiglione VINO A Taste of Italy sono stati i primi nelle presenze estere, grazie anche all'importante lavoro svolto a fianco di Expo 2015 nel China Expo Road Show e alle iniziative di Vinitaly International. A Vinitaly 2016 la presenza, per la prima volta, di produttori di vino cinesi e vini cinesi saranno anche presenti nella competizione enologica di Vinitaly.

Shanghai-Verona, 12 novembre 2015. Vinitaly e la Cina, una liasion che dura da vent'anni e che si rinsalda in vista della 50^ edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati, in programma dal 10 al 13 aprile 2016  www.vinitaly.com), per la quale Veronafiere sta promuovendo una serie di incontri internazionali.

Quest'anno, dopo le iniziative di promozione del vino italiano verso i consumatori (b2c), il canale ho.re.ca e gli importatori (b2b) a Chengdu, Shanghai e Hong Kong, ora si ragiona anche nel senso opposto per portare i primi produttori di vino cinese a Vinitaly 2016.

«Con la Cina, negli ultimi vent'anni, abbiamo coltivato un rapporto di conoscenza e collaborazione che ci ha portato ad essere scelti come riferimento di Expo 2015 per il China Expo Road Show dello scorso anno – commenta il Direttore Generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani -. Da due decenni realizziamo numerose attività volte a far conoscere la peculiarità dei vini italiani frutto della straordinaria ed inimitabile biodiversità di oltre 540 vitigni. Un lavoro costante e paziente che ci ha consentito di incrementare del 40% la presenza di buyer e operatori provenienti dall'Impero Celeste nell'ultima edizione di Vinitaly e ha posizionato i visitatori cinesi al primo posto delle presenze estere del Padiglione VINO A Taste of Italy all'Expo. Non a caso, l'allestimento ha previsto, oltre l'inglese, anche l'utilizzo degli ideogrammi della lingua cinese. Un Padiglione richiesto da molti paesi e che, in accordo con il console d'Italia a Shanghai, Stefano Beltrame, porteremo nella capitale economica della Repubblica Popolare il prossimo anno per rafforzare ulteriormente la promozione e la conoscenza del vino italiano.»

«La Cina sta facendo, con i suoi tempi e modalità, il medesimo percorso degli Stati Uniti d'America, che è diventato un primario paese consumatore di vino solo quando ha rafforzato il suo ruolo di paese produttore ed oggi è, per i vini italiani, il primo mercato di sbocco all'estero in valore – prosegue Mantovani -. Ora i tempi sono maturi per ospitare anche i primi produttori di vino cinese nella nostra rassegna, in modo da rafforzare questo legame ed essere sempre di più l'hub di promozione e commerciale dei nostri vini verso la Cina.»

È in tale ottica e con questa filosofia che martedì scorso (10 novembre) a Shanghai si è svolta la presentazione "Ripercorrendo la Via della Seta - il debutto dei vini cinesi a Vinitaly 2016", nell'ambito del quale Vinitaly International ha stretto un accordo con la rivista professionale Wine in China Magazine, una delle più rinomate del settore, che prevede, oltre la presenza, per la prima volta, di produttori di vino cinese al 50° Vinitaly (nel Vininternational Pavillion), anche delle iniziative collaterali, quali degustazioni, seminari e workshop sui prodotti e il mercato organizzati da Vinitaly International e la partecipazione di vini cinesi al Premio enologico di Vinitaly.

Foto: Da sinistra Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International con , Chief Editor of Wine in China: http://i.imgur.com/GnYqqWq.jpg

 

Il progetto "Cheese – It's Europe" punta a sviluppare le esportazioni nei promettenti mercati di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Austria. Il programma che vede coinvolti i tre formaggi italiani Dop si svilupperà nel triennio 2016-2018.


17 novembre 2015 - L'Unione Europea crede nella qualità dei formaggi italiani Dop e li premia con uno stanziamento per la promozione sui mercati in crescita. E' così che i Consorzi di Parmigiano Reggiano, Gorgonzola e Asiago vedranno finanziato il loro progetto "Cheese – It's Europe", uno dei quattro progetti italiani che sono stati approvati dalla Commissione Europea nel quadro di un importante stanziamento che ha visto, in totale, l'approvazione di 33 nuovi programmi per promuovere i prodotti agricoli dell'UE.

Il programma che vede coinvolti i tre formaggi italiani Dop si svilupperà nel triennio 2016-2018, vedrà investimenti promozionali per 3 milioni di euro e punterà a promuovere la conoscenza ed il consumo dei formaggi nei promettenti mercati di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Austria. Gli interventi saranno rivolti sia alle catene commerciali, sia direttamente ai consumatori.

Il valore totale dei programmi approvati dalla Commissione, che si realizzeranno in tre anni, è complessivamente di 108 milioni di euro, di cui la metà, pari a 54 milioni di euro, arriva dal finanziamento dell'UE. I programmi sono rivolti ai mercati più promettenti, in cui il consumo dei prodotti è in crescita, sia nell'Unione europea, sia nei paesi terzi.

L'approvazione dei progetti da parte della Commissione è una conferma del valore riconosciuto di quell'autenticità che l'Unione intende sempre più preservare e valorizzare. "Questi programmi – ha affermato Phil Hogan, commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale – sono importanti per creare nuove opportunità di mercato e aiutano a stimolare crescita e occupazione nel settore agroalimentare".

"Esprimiamo soddisfazione e plaudiamo a questo importante risultato – Giuseppe Alai, Renato Invernizzi e Fiorenzo Rigoni, presidenti rispettivamente dei Consorzi del Parmigiano Reggiano, del Gorgonzola e dell'Asiago – che riconosce non solo il livello qualitativo dei nostri formaggi ma anche il valore della progettualità italiana. Il progetto 'Cheese – It's Europe' mette in campo un considerevole impegno economico a favore del mondo agricolo e rappresenta una grande opportunità, poiché questi mercati esprimono un grande interesse per i formaggi italiani e ora esiste una fascia sempre più rilevante di consumatori pronta ad apprezzare i formaggi Dop, simbolo dell'eccellenza casearia italiana".

I quattro paesi selezionati hanno importato formaggi e latticini Made in Italy per quasi 20.000 tonnellate nel 2014, per un controvalore superiore a 110 milioni di euro. E il dato più interessante è che si tratta di mercati con i più elevati trend di crescita nell'Unione Europea. Nel complesso questi paesi hanno segnato negli ultimi 3 anni oltre un +30% delle importazioni, livello che per Polonia e Repubblica Ceca supera il +50%.

 

Domenica, 22 Novembre 2015 09:16

UE: export in continuo aumento ma a prezzi bassi

In diminuzione la quota di esportazione del latte per l'infanzia mentre sono in crescita i volumi esportati dall' UE-28 per tutti gli altri prodotti latiero caseari. Le esportazioni di UE-28 nel mese di Settembre 2015 confrontate con Settembre 2014 sono aumentate in volume relativamente a Latte condensato (+37.5%), WMP (+29.9%), Formaggi (+25.6%), Burro (+25.4%), SMP (+15.7%), Polvere di Siero (+0.5%), mentre sono diminuite quelle di Latte per l'infanzia (-1.3%).

Export lattieroCaseario UE Nov15

I principali Paesi importatori di Formaggi nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
USA, le cui importazioni – pari al 19% della quota di mercato – sono aumentate del 21.1%
Giappone, le cui importazioni – pari al 10% della quota di mercato – sono aumentate del 44.2%
Svizzera, le cui importazioni – pari al 8% della quota di mercato – sono aumentate del 2%

I principali Paesi importatori di Burro nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Cina, le cui importazioni – pari al 19% della quota di mercato – sono aumentate del 689.2%
Arabia Saudita, le cui importazioni – pari al 10% della quota di mercato – sono aumentate del 52.9%
USA, le cui importazioni – pari al 9% della quota di mercato – sono aumentate del 101.2%

I principali Paesi importatori di SMP Polvere di Latte Scremato nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Algeria, le cui importazioni – pari al 17% della quota di mercato – sono diminuite del 17.9%
Egitto, le cui importazioni – pari al 9% della quota di mercato – sono aumentate del 34.8%
Cina, le cui importazioni – pari al 7% della quota di mercato – sono diminuite del 25.8%

Hai bisogno di ulteriori informazioni su Import/Export dei prodotti lattiero caseari? Accedi all'area Dairy World Trade su CLAL.it

Da Team CLAL - Modena 16 novembre 2015

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

di Clal Team Modena - Le importazioni della Cina nel mese di Settembre 2015 confrontate con Settembre 2014 sono aumentate in volume relativamente a Latte per l'infanzia (+66.0%), Burro (+48.3%), WMP (+41.8%), Latte sfuso e conf. (+25.8%), SMP (+16.3%), Formaggi (+12.1%), Polvere di Siero (+5.9%).

I principali Paesi esportatori di Latte sfuso e conf. nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Germania, le cui esportazioni – pari al 48% della quota di mercato – sono aumentate del 34.8%
Australia, le cui esportazioni – pari al 15% della quota di mercato – sono aumentate del 52.3%
Nuova Zelanda, le cui esportazioni – pari al 13% della quota di mercato – sono aumentate del 45.4%
Francia, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono diminuite del 49.6%
Italia, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono aumentate del 180.1%

I principali Paesi esportatori di Formaggi nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Nuova Zelanda, le cui esportazioni – pari al 49% della quota di mercato – sono aumentate del 23.7%
Australia, le cui esportazioni – pari al 19% della quota di mercato – sono diminuite del 23.1%
USA, le cui esportazioni – pari al 16% della quota di mercato – sono diminuite del 6.6%
Danimarca, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono aumentate del 151.5%
Italia, le cui esportazioni – pari al 3% della quota di mercato – sono aumentate del 51.6%

Cina import1 Formaggi

Cina import2 latte Confezionato

(Clal News 22 ottobre 2015)

Spinta all'export: oggi e domani le imprese della meccanica e della subfornitura si misureranno con il mercato tedesco e austriaco. -

Reggio Emilia, 19 ottobre 2015 -

E' un mese di ottobre decisamente segnato da una spinta all'export quello che sta vivendo la Camera di Commercio di Reggio Emilia.
A pochi giorni di distanza dall'incoming con un gruppo di operatori commerciali canadesi e in contemporanea con quello relativo all'agroalimentare che interessa una delegazione di buyer di Paesi dell'area asiatica (Singapore, Hong Kong, Thailandia e Malaysia), oggi, lunedì 19 e martedì 20 ottobre le imprese della meccanica e della subfornitura si misureranno con il mercato tedesco e austriaco.

Il 20, in particolare, sarà a Reggio un gruppo di operatori commerciali dei due Paesi per una serie di incontri b2b con imprese reggiane e modenesi (l'iniziativa è realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio di Modena e la sua azienda speciale Promec), mentre oggi è in programma un incontro finalizzato a tutte le aziende del comparto, cui saranno offerte indicazioni e informazioni specifiche proprio sul mercato tedesco e austriaco riguardante meccanica e subfornitura.

L'incontro - gratuito - rientra nei periodici focus che l'Ente camerale propone alle imprese reggiane per analizzare le opportunità sui diversi mercati esteri e offrire indicazioni (da quelle legali e contrattualistiche, fino alla ricerca online dei buyer di riferimento) utili ad accrescere l'efficacia delle strategie commerciali sui mercati internazionali.

In questo contesto, il peso di Germania e Austria appare evidente. I mercato tedesco, infatti, è a vertici della graduatoria dei Paesi di destinazione delle esportazioni reggiane, con un valore superiore agli 1,2 miliardi e una crescita che nel primo trimestre 2015 si è attestata all'1,3%; l'Austria, dal canto suo, importa prodotti reggiani per 206 milioni di euro, e nel primo semestre 2015 ha fatto registrare una crescita del 2,5%.
Al seminario di oggi - in programma alle 14,30 a Palazzo Scaruffi, in via Crispi, nel centro cittadino – interverrà alle ore 15,15 Alessandra De Santis, vicesegretario generale della Camera di Commercio Italiana per la Germania di Francoforte.

(Fonte:Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)