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Si rinnova il parco macchine dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma con la sostituzione di 3 dei 5 tomografi presenti al Maggiore. Iniziati i lavori per la sostituzione della prima TAC  in Scienze radiologiche.  Nell’ultimo anno eseguiti  oltre 57.000 esami. 

Parma -

Saranno più veloci e permetteranno esami più approfonditi le tre nuove Tac, a 128 strati, in arrivo all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. La prima apparecchiatura diagnostica è in fase di installazione al piano rialzato del padiglione Barbieri, nel reparto di Scienze Radiologiche, diretto dal prof. Nicola Sverzellati.  

Un vero e proprio rinnovamento del parco macchine - spiega il direttore del  dipartimento diagnosticoGirolamo Crisi – che, dopo il Barbieri, proseguirà in Neuroradiologia e in Radiologia di Emergenza Urgenza, nei locali del Pronto soccorso.  Le tre apparecchiature, progettate per ottenere risultati diagnostici ottimali a bassa dose, sono tutte a 128 strati e rispondono alle esigenze del nostro dipartimento che ogni anno esegue oltre 57.000 esami TC”.

“Sostituiamo – precisa Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – 3 dei 5 tomografi attualmente in uso al Maggiore, proseguendo con il nostro piano di rinnovamento delle tecnologie sanitarie. Un progetto di sviluppo fondamentale perché rappresenta un fattore strategico per garantire ai cittadini un servizio di eccellenza”.

La nuova macchina In Scienze Radiologiche sarà operativa da fine gennaio e nel periodo di installazione sarà garantito il normale flusso di esami senza creare ritardi per i pazienti grazie all’utilizzo delle altri tomografi presenti al Maggiore e sul territorio.

 “Il nuovo acquisto  - spiega Sverzellati - rappresenta un passo in avanti importante, soprattutto per i pazienti affetti da patologie croniche destinati a sottoporsi a ripetuti controlli, nonché per i pazienti pediatrici. Il nuovo scanner è uno dei prodotti di maggiore qualità sul mercato estremamente rapido e dotato di sistemi di abbattimento dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti che apporterà importanti benefici diagnostici per la valutazione quotidiana di diverse categorie di pazienti”. 

L’installazione della strumentazione diagnostica si completa con un pacchetto software per l’analisi computerizzata delle patologie e ricostruzione 4D delle immagini. “Questo –conclude Sverzellati -comporterà auspicabilmente un cambiamento nella refertazione degli esami TC che includerà sistematicamente misurazioni sempre più precise ed immagini riassuntive più chiare per la comprensione della valutazione radiologica”.

 

Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma 

 

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

In merito alla radiazione dell'Assessore Regionale alla Sanità, Sergio Venturi, il Presidente dell'Ordine di Bologna è stato convocato a Roma.

Il presidente dell'Ordine dei medici di Bologna, Giancarlo Pizza, è stato convocato a Roma dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo). Il prossimo 13 dicembre quindi, il Presidente dell'Ordine di Bologna dovrà presentarsi dinanzi FNOMCEO per rispondere in merito al procedimento che ha condotto alla pesante sanzione disposta a sfavore dell'Assessore Regionale alla Sanità Sergio Venturi.  

Pubblicato in Cronaca Emilia

di LGC Parma 3 dicembre 2018 - Può una azione politica, presa nell'esercizio delle proprie funzioni pubbliche, essere sanzionata, addirittura con la radiazione, dall'ordine professionale di appartenenza dell'assessore? Stando a quanto accaduto all'Assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Sergio Venturi, sembrerebbe possibile, seppure a nostro avviso, sia stata una decisione assolutamente inopportuna.

Addirittura illegittima è il commento del Presidente Bonaccini (vedi comunicato stampa che segue) che ha dato mandato ai legali di tutelare il sistema sanitario regionale.

Si può essere in disaccordo con la decisione di un politico, qualsiasi sia la sua appartenenza, ma il diritto dovere di critica si deve esercitare, anche con determinazione e forza, ma sempre entro i limiti dei propri ruoli. Nel caso dell'Assessore Venturi il suo problema deriva dall'appartenenza all'ordine dei medici, fosse stato un libero artigiano non avrebbe rischiato la radiazione, al massimo l'espulsione dall'associazione sindacale.

Un atto da biasimare, quello dell'Ordine dei medici, che ci auguriamo posa essere ritirato, seppure la memoria di un gesto ben poco elegante rimarrà per sempre. 

Il testo del comunicato della Regione Emilia Romagna:

Radiazione Venturi, il presidente Bonaccini: "Abbiamo dato mandato ai nostri legali di tutelare in ogni sede la Regione, il nostro Sistema sanitario e l'autonomia dell'istituzione da ingerenze inaccettabili perché palesemente illegittime"

"Certi delle nostre azioni e del nostro operato. Qualcuno ha confuso il sacrosanto diritto alla critica con quello di giudicare e sanzionare gli atti amministrativi e le politiche dell'Ente salendo su un piedistallo improprio da cui è bene che scenda immediatamente"

Bologna - "Nella giornata di oggi abbiamo dato mandato ai nostri legali di tutelare in ogni sede e con ogni azione l'immagine della Regione Emilia-Romagna e del nostro Sistema sanitario. Mandato col quale intendiamo proteggere anche l'autonomia dell'istituzione da ingerenze inaccettabili perché palesemente illegittime, a partire dalla piena agibilità politica e amministrativa della Giunta regionale".

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo la radiazione da parte dell'Ordine dei medici di Bologna, dell'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, al termine di un procedimento disciplinare avviato dal presidente dell'Ordine, Giancarlo Pizza, contrario a un atto regionale del 2016 indirizzato alle aziende sanitarie sul personale da impiegare nell'attività di pronto soccorso.

"Qualcuno- prosegue Bonaccini- ha confuso il sacrosanto diritto alla critica con quello di giudicare e sanzionare gli atti amministrativi e le politiche dell'istituzione, salendo su un piedistallo improprio da cui è bene che scenda immediatamente".

"Occorre quindi distinguere. Per quanto risultino inconsistenti, e francamente irrispettose verso le migliaia di operatori che ogni giorno operano per la tutela della nostra salute, le critiche politiche che descrivono una sanità regionale allo sbando debbono e possono essere facilmente smentite- sottolinea il presidente-. Come funzioni il 118 in questa Regione e di quanta organizzazione, professionalità e abnegazione siano capaci i nostri operatori sanitari lo vediamo quotidianamente. Lo abbiamo pubblicamente riconosciuto, tutti insieme, all'indomani del tragico incidente autostradale di Borgo Panigale quattro mesi fa. E questo è solo un esempio. Ma questo è appunto un piano di valutazione politica: se Lega, M5S e Fi ritengono ora di poter gettare fango su questo servizio se ne assumono la responsabilità davanti ai cittadini. Viceversa, c'è chi ha scelto deliberatamente, com'è ormai di tutta evidenza, di condurre una battaglia politica attraverso l'attacco a una persona, l'assessore Venturi, alla sua carica e a un'istituzione con strumenti impropri che stanno danneggiando un bene comune quale è il Servizio sanitario regionale. Tranquilli come siamo della correttezza dei nostri atti e del nostro operato, la cui legittimità non può essere in ogni caso valutata da un ordine professionale- conclude Bonaccini- tuteleremo fino in fondo la Regione e le deliberazioni assunte in tutte le sedi".

Pubblicato in Politica Emilia

Al via i lavori di rimodulazione del Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia per migliorare i percorsi dei pazienti e ridurre il tempo di attesa. Il progetto è suddiviso in sei fasi che si svolgeranno nell’arco di 18 mesi per assicurare il minimo disagio ai pazienti.

Reggio Emilia -

Con il cantieramento dell’area dedicata all’attesa dei pazienti e dei familiari ha preso il via questa mattina il progetto di rimodulazione degli spazi e dei percorsi al Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova. Oltre al PS generale sarà prossimamente interessato quello pediatrico.

Nell’arco di 18 mesi, in sei diverse fasi progettuali, sarà conseguito l’obiettivo di impiegare gli spazi secondo una distribuzione dei percorsi che tende ad anticipare la presa in carico dei pazienti in aree dedicate e ottimizzare i tempi di gestione di chi si rivolge al servizio con patologie e traumi minori, come è il caso di oltre la metà degli accessi.

L’importo complessivo dell’intervento di riqualificazione per la sola parte edilizia ed impiantistica ammonta a circa 1 milione di euro, a cui si aggiungeranno ulteriori costi per le attrezzature sanitarie e le tecnologie informatiche.

In considerazione del ruolo nevralgico del Pronto Soccorso, la riorganizzazione degli spazi avverrà in fasi successive tendenti a non ostacolare l’attività ordinaria del servizio. Il primo passo è rivolto alla futura sala d’attesa, all’ufficio della Polizia di Stato e ai locali di deposito.

Per la messa a punto del progetto è stato determinante l’esito positivo della sperimentazione di un paio di mesi svolta nella primavera del 2015 in collaborazione con il dipartimento Scienze e metodi dell’ingegneria di Unimore.  

Alla base della nuova impostazione è la suddivisione dei pazienti nelle aree di visita secondo il loro livello di criticità clinica, con i professionisti che prestano la loro opera muovendosi all’interno delle aree da paziente a paziente, non più rimanendo all’interno di un unico ambulatorio di visita. Come spiega Anna Maria Ferrari, direttore del PS e del Dipartimento aziendale emergenza-urgenza “La possibilità di compattare l’iter di valutazione del paziente deriva dal fatto che sarà il medico a raggiungerlo nella cosiddetta “zona a rapida valutazione” o nella “area a media criticità” e non viceversa. Questo si traduce in una più precoce presa in carico da parte dell’équipe operante in quell’area e in una riduzione dei tempi morti in quanto è il medico a spostarsi da un paziente all’altro e non viceversa. Il percorso dei codici critici rimane identico all’attuale prevedendo l’accesso diretto del paziente nelle sale d’emergenza con l’equipe pronta a riceverlo”.

La rimodulazione degli spazi prevede, tra l’altro, la creazione di ambienti dove somministrare le terapie meno invasive e monitorare il decorso di più pazienti in contemporanea.

"Ci scusiamo in anticipo per eventuali disagi che dovessero derivare all’utenza che sarà costantemente informata sul procedere dei lavori con cartelli esposti in loco" - comunica l'Ufficio Stampa dell'Ausl di Reggio Emilia.

 

Fonte: Ausl RE

In occasione della Giornata mondiale dei nati pretermine, iniziativa di sensibilizzazione in Neonatologia insieme alle Associazioni di volontariato Colibrì e Cuore di Maglia. Circa 450 i piccoli pazienti seguiti dall’unità operativa.

Ogni anno un bambino su dieci nasce prematuro ed è quindi fondamentale avere un team multidisciplinare pronto a intervenire per qualsiasi necessità. Perché ogni bimbo prematuro ha bisogno di un’assistenza tanto maggiore quanto più bassa è la sua età gestazionale, con un approccio personalizzato delle cure”. Questo il messaggio lanciato dal dottor Enzo Romanini responsabile della Neonatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma in occasione della Giornata mondiale delle nascite pretermine che ricorre ogni anno il 17 novembre, promossa e patrocinata nella nostra città da Comune di Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Azienda Usl e Vivere onlus.

 “A Parma, nel 2017- prosegue Romanini – sono stati circa 450 i neonati presi in carico dalla nostra unità operativa e di questi circa 50 hanno un peso inferiore a 1500 grammi. Il nostro obiettivo prioritario deve inevitabilmente perseguire oltre alla sopravvivenza una qualità di vita sempre migliore. Fondamentale è il rapporto con le associazioni di volontariato e con le famiglie dei nostri piccolissimi pazienti.”

E proprio in occasione della Giornata dedicata ai prematuri i professionisti del Maggiore organizzano un incontro, in collaborazione con le associazioni di volontariato Colibrì Cuore di Maglia, aperto a tutti i famigliari dei piccoli pazienti dell’Ospedale dei Bambini. L’appuntamento si terrà sabato 17 novembre, con inizio alle ore 14.30, nel cavedio al primo piano dell’Ospedale dei Bambini e sarà un pomeriggio di festa con giochi, letture e  merenda per tutti

“La giornata mondiale della prematurità per noi della Colibrì – spiega Daniela They presidente dell’Associazione - è un importantissimo momento che viviamo con molteplici emozioni, essendo mamme di bimbi prematuri e allo stesso tempo volontarie. Avere i nostri bambini ricoverati in ospedale ti catapulta in una realtà imprevista piena di paure, preoccupazioni e speranze. Da questa esperienza, dal 2001, è nato il nostro impegno per sostenere le famiglie e il reparto, cercando di dare aiuti concreti ai nostri bambini. Grazie a chi crede in noi, abbiamo sostenuto il reparto con donazioni per contratti per una psicologa e una neuropsicologa, nuove attrezzature e corsi di formazioni per il personale infermieristico. In questa giornata – conclude They - in tante città del mondo si illuminerà un monumento per dare luce a questa realtà che rimane per lo più sconosciuta, a Parma verrà illuminato dal 15 al 17 novembre il Municipio in piazza Garibaldi”. 

All’iniziativa in Neonatologia presenti anche le volontarie dell’Associazione Cuore di Maglia che sostengono il reparto realizzando a mano cuffiette, copertine, scarpine, sacchi nanna e doudou (pupazzetti), tutti rigorosamente in lana merinos, per i neonati prematuri ricoverati in terapia intensiva neonatale. “Lavoriamo – spiega Germana Bertozzi delegata dell’Associazione - per sostenere e favorire il protocollo di cura e accudimento che contribuisce allo sviluppo dei piccoli e facilita le relazioni con i genitori. Abbiamo imparato da medici e infermieri che il primo corredino di un bimbo prematuro è molto importante anche per i genitori.”

Ufficio Stampa Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma 

Pubblicato in Cronaca Parma

Tutti insieme triplichiamo la donazione: oltre 64.000 euro raccolti per la Sala Ibrida. Dal 15 maggio al 15 giugno chi ha acquistato una confezione di Parmigiano Reggiano Parmareggio o una bottiglia di Lambrusco della Cantina di Carpi e Sorbara ha donato per la Sala Ibrida.

Modena -

64.784,00 euro raccolti. Ecco il bilancio dell’iniziativa Tutti insieme triplichiamo la donazione, sostenuto dalla grande distribuzione cooperativa, per la raccolta fondi per la realizzazione all’Ospedale Civile di Baggiovara della Sala Ibrida della Provincia di Modena, promossadall’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e da ROCK NO WAR. Dal 15 maggio al 15 giugno nei punti vendita di Coop Alleanza 3.0 e di Conad di Modena e Provincia, acquistando una confezione da 500 gr di Parmigiano Reggiano Parmareggio oppure una bottiglia di lambrusco di Sorbara della Cantina di Carpi e Sorbara, è stato possibile sostenere la campagna di raccolta fondi Tutti Insieme per la Sala Ibrida. L’iniziativa è stata alimentata da tutti i consumatori attraverso l’acquisto dei due prodotti – identificati dal logo della campagna – dai due fornitori dai distributori. 

La donazione

Come ha funzionato la donazione? Sui 10,50 euro della confezione di Parmigiano ReggianoParmareggio il consumatore automaticamente donava 1 euro al progetto, al quale si sono aggiunti un euro del produttore e uno del distributore (Conad o Coop Alleanza 3.0); mettendo nel carrello una bottiglia di lambrusco di Sorbara della Cantina di Carpi e Sorbara a 3,80 euro, il consumatore ha donato 50 cent di euro al progetto, il produttore e il distributore hanno aggiunto rispettivamente 50 cent di euro. Perciò per ogni pezzo di parmigiano acquistato presso i punti vendita Conad e Coop la donazione è stata di 3 euro, per ogni bottiglia di 1 euro e 50.

 

Cos’è la Sala Ibrida 

La Sala Ibrida è una Sala Operatoria ad alta tecnologia, dove sono presenti diverse apparecchiature radiologiche tra le quali un angiografo di grande potenza. È un ambiente chirurgico dove si può effettuare una diagnosi immediata econtemporaneamente, senza spostare il paziente, si possono eseguire le procedure chirurgiche. Questo consente di agire con più precisione e sicurezza per il paziente, perché l’intervento chirurgico può essere adattato all’evolversi del quadro clinico, controllando il risultato in tempo reale. 

Il vantaggio della Sala ibrida è legato quindi all'urgenza, all'emergenza e alla traumatologia: il paziente arriva direttamente in sala operatoria non c'è perdita di tempo perché la diagnosi e la cura sono quasi contemporanee. La sala ibrida consente anche di svolgere una vasta gamma di interventi anche nelle patologie complesse di tipo vascolare, cardiologiche, neurochirurgiche, urologiche e gastroenterologiche. 

La nuova sala operatoria sarà un gioiello tecnologico all’avanguardia, un grande spazio che racchiuderà apparecchiature tra le quali un angiografo di grande potenza. In questo unico ambiente gli specialisti potranno effettuare una diagnosi immediata e contemporaneamente, senza spostare il paziente, agire per le fasi interventistiche e chirurgiche in modo rapido preciso e sicuro.

 

I tempi di consegna e l’Open Day del 21 dicembre

I lavori di ristrutturazione necessari all’installazione della Sala Ibrida comporteranno la modifica di una zona del Blocco Operatorio principale dell’Ospedale Civile. Il 21 dicembre ci sarà l’Open Day all’Ospedale di Baggiovara dove, finalmente, verrà mostrato l’angiografo, il frutto dell’impegno di tutti e, più in generale, la cittadinanza potrà visitare le strutture dell’ospedale. L'ingresso agli ospiti nella giornata del 21 dicembre sarà possibile su prenotazione da effettuarsi presso l'Urp dell'Ospedale di Baggiovara oppure via mail o direttamente in loco il giorno dell'evento.

 

Pubblicato in Cronaca Modena

Una campagna vaccinale dedicata alle donne in gravidanza viene promossa in questi giorni dall’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia.

Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019 e la Regione Emilia Romagna raccomandano di offrire alle donne in gravidanza la vaccinazione gratuita nei confronti della pertosse e dell’influenza. Si tratta di due vaccini sicuri volti a prevenire gravi complicanze sia nella madre che nel neonato.

Per questa iniziativa è stato realizzato dall’Ausl un opuscolo informativo contenente informazioni utili sull’importanza di questi vaccini, per proteggere sia la donna che il suo bambino e gli orari e le sedi degli ambulatori del Servizio di Igiene Pubblica cui rivolgersi per potersi vaccinare gratuitamente. (Vedi allegato). A tutte le donne che aderiranno alla campagna “Mi proteggo per proteggerci” sarà dato in omaggio un gadget, un cordino portachiavi, che le future mamme potranno fotografare e condividere sui canali social con l’hashtag #miproteggoperproteggerci per fare conoscere l'iniziativa.

Di seguito in sintesi alcune spiegazioni per effettuare una scelta consapevole.

 

VACCINAZIONE CONTRO LA PERTOSSE IN GRAVIDANZA

La pertosse è una malattia contagiosa, particolarmente grave nel 1° anno di vita: nel neonato e nel lattante spesso si manifesta con crisi di soffocamento che costringono al ricovero in ospedale. Al di sotto del primo anno di vita, inoltre, sono più frequenti disturbi del cervello, che possono causare danni permanenti o, nei casi più gravi, la morte del bambino. Con la diffusione della vaccinazione, in Italia, il numero dei casi di pertosse si è ridotto moltissimo, ma la malattia è ancora presente. Chi ha avuto la malattia o è stato vaccinato è protetto solo per qualche anno poi può reinfettarsi e contagiare altri. Nei primi sei mesi di vita il bambino può essere protetto solo dagli anticorpi ricevuti dalla madre che viene vaccinata durante la gravidanza. Il bambino inizia a essere protetto dalla pertosse circa un mese dopo avere ricevuto la seconda dose del vaccino, quindi dopo i sei mesi di vita. Per proteggere il neonato dalla pertosse, la donna in gravidanza deve vaccinarsi. La vaccinazione contro la pertosse in gravidanza è sicura, come confermato da numerosi studi. Si utilizza una sola iniezione di vaccino che protegge anche contro difterite e tetano. 

 

VACCINAZIONE CONTRO L’INFLUENZA IN GRAVIDANZA

L’influenza è una malattia che può causare gravi disturbi durante la gravidanza. Anche le donne sane, senza una gravidanza problematica, possono contrarre l’influenza con un maggior rischio di sviluppare forme gravi che possono compromettere il normale decorso della gravidanza. La vaccinazione antinfluenzale dimezza, mediamente, le probabilità di ammalarsi di influenza e di andare incontro alle sue complicanze. Con il vaccino si ammaleranno meno persone di influenza, proteggendo se stesse, ma anche coloro che non possono farsi vaccinare, come i neonati di età inferiore ai sei mesi.

 

Fonte: Ausl RE 

Nel solco della tradizione di Mario Coppo. Il Prof. Antonello Pietrangelo eletto Presidente della Società Italiana di Medicina Interna. Il Policlinico segue circa 1.500 pazienti all’anno con patologie internistiche ed è punto di riferimento per le malattie rare come emocromatosi, talassemia, porfiria.

Modena -

Importante riconoscimento per la Medicina Interna modenese. Il prof. Antonello Pietrangelo, Direttore della Medicina 1 e Medicina 2 e del Dipartimento di Medicina Interna Generale, d’Urgenza e post Acuzie dell’AOU di Modena, è stato nominato per il triennio 2018-2021, Presidente della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) in occasione del recente congresso che si è tenuto a Roma di fronte ad una platea di 2600 delegati. è stato nominato Presidente della stessa. La nomina è avvenuta per votazione unanime del Consiglio Direttivo. 

“Sono davvero contento ed emozionato – ha commentato a caldo il prof. Pietrangelo – per questo incarico di grande prestigio e responsabilità. Ho avuto la fortuna di essere un allievo di Mario Coppo, uno dei più grandi internisti ed epatologi d’Italia che dal 1947 al 1978 guidò la Medicina Interna del Policlinico, creando una scuola fiorente. Mi piace pensare che il mio maestro, da qualsiasi luogo ci stia guardando, sia orgoglioso di questa nomina che è certo merito anche dei suoi insegnamenti”. La Società Italiana di Medicina Interna è la più antica società medica italiana fondata nel lontano 1887. Il primo Presidente fu Guido Baccelli (1830-1916), insigne Clinico e politico italiano, sette volte Ministro della Pubblica Istruzione. Dopo di lui si sono succeduti nell’arco di 131 anni 18 illustri clinici italiani e maestri della medicina.

“Il mio primo obbiettivo come Presidente – ha poi spiegato prof. Pietrangelo – sarà quello di riorganizzazione della struttura della Società per renderla più dinamica e adatta al mutato contesto sociosanitario. Mi impegnerò a promuovere la centralità dell’internista nella gestione dei malati cronici, vera emergenza epidemiologica sanitaria, presso stakeholders istituzionali e l’opinione pubblica. Sono convinto che una sempre maggiore collaborazione tra internisti, specialisti ospedalieri e del territorio e Medici di Medicina Generale sia decisiva nella gestione dei pazienti pluripatologici. Un ruolo fondamentale la SIMI lo giocherà nella ricerca clinica e traslazionale, oltre che ovviamente nella formazione dei futuri medici e degli specializzandi di area medica.”

Ogni anno, la Medicina 1 e Medicina 2 del Policlinico gestiscono circa 1.500 pazienti, per lo più modenesi, provenienti dal Pronto Soccorso del Policlinico con problematiche internistiche complesse. L’attività ambulatoriale è in particolare rivolta a pazienti con malattie metaboliche (circa 150 pazienti/anno: Responsabile dott.ssa E. Boldrini coadiuvata dalla dott.ssa F. Pileri) a pazienti con malattie croniche del fegato (seguiti oltre 900 pazienti; responsabile Dott. G. Abbati coadiuvato da Dott. D. Bocchi) e a circa 250 pazienti con malattie rare: emocromatosi (responsabile Prof.ssa E. Corradini), Porfirie (responsabile dott. P. Ventura) e talassemie/drepanocitosi (responsabile dott.ssa F. Ferrara coadiuvata dal dott. A. Vegetti). La  Struttura è un centro di riferimento Telethon ed europeo per la diagnosi e terapia delle Malattie Rare. Numerosi sono stati i riconoscimenti scientifici nazionali ed internazionali del gruppo modenese per la scoperta di nuove malattie genetiche e l’identificazione dei meccanismi alla base delle malattie del fegato e della cirrosi epatica. Tra i successi scientifici  del gruppo modenese vi è la scoperta di una forma di emocromatosi genetica (malattie ereditarie causate dall’accumulo di ferro negli organi con conseguenze come cirrosi,  cardiopatia e diabete). La scoperta della malattia,  chiamata dal prof. Pietrangelo “Malattia della ferroportina”, fu pubblicata nel  1999 nella prestigiosa rivista New England Journal of Medicine; il gene responsabile fu identificato dallo stesso gruppo nel 2001, e lo scorso anno ne è stata identificata la causa in un difetto di fuoriuscita del ferro dalle cellule, come riportato dai ricercatori modenesi nella più importante rivista epatologica americana, Hepatology.  

Fonte: Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena 

Influenza: “SÌ VAX anche per te”. Questo lo slogan del flash mob che gli operatori dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia hanno organizzato oggi pomeriggio per ribadire l’importanza della vaccinazione.

Reggio Emilia -

Oggi, in coincidenza con l’avvio della Campagna di vaccinazione antinfluenzale promossa dalla Regione Emilia-Romagna, gli operatori dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia hanno organizzato un flash mob con finalità di sensibilizzazione di chi lavora negli ambiti sanitari.

L’iniziativa s’è svolta in tutti e sei gli stabilimenti del Presidio Ospedaliero Provinciale Santa Maria Nuova, alla Casa della Salute di Novellara e al San Lazzaro presso il padiglione Ziccardi sotto la grande quercia. Hanno partecipato medici, infermieri, tecnici e amministrativi oltre alla Direzione dell’Azienda.

Il messaggio che si è inteso trasmettere con lo slogan: “SÌ VAX anche per te” riguarda l’importanza della vaccinazione sia per la parte di popolazione più soggetta ad andare incontro a complicanze in caso d’influenza stagionale, che per il personale sanitario. La prevenzione dell’influenza rappresenta infatti un importante intervento di sanità pubblica per il rilevante impatto dell’epidemia stagionale sulla popolazione, con elevata contagiosità e mortalità, in particolare per gli anziani e le persone con patologie croniche.

E’ stata l’occasione per riaffermare l’importanza della vaccinazione e per confermare, attraverso questo semplice gesto, il rispetto nei confronti di coloro che si affidano agli ospedali per la tutela della loro salute. Al termine del flash mob gli operatori si sono sottoposti alla vaccinazione antinfluenzale.

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Fonte: Ausl RE

 

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

CASTELNOVO MONTI – Non sarà semplicemente un nome riportato sulla fiancata di un mezzo. Sarà un modo per ricordare un grande amico scomparso troppo presto, e farlo ricordare alle tantissime persone che utilizzeranno questo mezzo, e a chi semplicemente lo vedrà passare sulle strade della provincia. La Croce Verde di Castelnovo Monti ha scelto di apporre una dedica a Erni Zefì sul nuovo Fiat Doblò per i trasporti ordinari di disabili e anziani, che arriverà a Castelnovo tra pochi giorni. Erni, che ha perso la vita domenica scorsa in un tragico incidente occorso in località La Gatta, era stato un volontario della Croce Verde, dove si è sempre contraddistinto per disponibilità, gentilezza, vicinanza a chi aveva bisogno di lui.

"La perdita di Erni è stata un colpo molto duro per noi e per tutta la comunità di Castelnovo – spiega il Presidente della Croce Verde, Iacopo Fiorentini –. Tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo, gli amici o chi lo ha inpontrato nell'ambito della scuola, del lavoro e del volontariato come nel nostro caso, lo ricordano davvero come una persona splendida, un ragazzo esemplare. Dopo il funerale celebrato mercoledì scorso ci siamo confrontati come Consiglio Direttivo con i nostri volontari e con la famiglia di Erni, e abbiamo pensato che il nuovo mezzo in arrivo, acquistato grazie alle donazioni della popolazione e del 5x1000, vada dedicato a lui, un modo per ricordarlo e farlo ricordare, anche se siamo ben consapevoli che Erni rimarrà comunque nel cuore di chi lo ha conosciuto. È stato un anno difficile per noi: la scomparsa di Erni segue di qualche mese quella del nostro amico e volontario Ivan Fioroni, avvenuta anch'essa a seguito di un incidente stradale lo scorso mese di maggio. Quello di intitolare un mezzo alla loro memoria (a Ivan è stata intitolata la nuova Auto Infermieristica a fine luglio, ndr) è solo un piccolo segnale, ma sia nel caso di Ivan che in quello di Erni ha colto subito un forte favore da parte delle famiglie, cosa che ci ha dato grande conforto".

 

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