Lunedì, 24 Gennaio 2022 18:15

Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi In evidenza

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di Alessia Bianchini 24 gennaio 2022 -  Domenica scorsa la liturgia ci ha proposto come seconda lettura la prima lettera di San Paolo ai Corinzi (12, 12-30) che spiega con l'immagine del corpo e delle sue membra che siamo tutti collegati e che i diversi dono dello Spirito concorrono al bene di tutta la Chiesa.

In questa epistola San Paolo ci spiega che l'unità, per noi cristiani, è mediante il battesimo con cui entriamo in comunione con lo Spirito di Dio e diventiamo, ognuno di noi, le membra del corpo mistico di Cristo ovvero la sua Chiesa; e come ogni parte, di un corpo, ciascuna è indispensabile ed interconnessa all'altra ed a ciò che compone.

In questa unitarietà c'è necessità ed equivalenza per ciascuno di noi, come viene rimarcato nella lettera :" Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie; e quelle parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggior decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre." (1Cor 12, 22-25) Chiunque di noi dovrebbe essere capace di interessarsi ed essere complice del destino e dell'importanza dell'altro a motivo della compartecipazione:" Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui." (1Cor 12, 26).

Ed ecco perché i doni dello Spirito Santo per volontà di Dio sono distribuiti e concessi a ciascun individuo per ed a beneficio della sua Chiesa come Egli ritiene opportuno. Perciò ogni carisma non sia un desiderio di rivaleggiare con gli altri ma l'anelito di cooperare in comunione e in coesione nella complicità dell'assemblea e per la sua parte (1Cor 12, 27).

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