Visualizza articoli per tag: via francigena

SAN BERNARDO VERDI DANTE SIMBOLO DELLA TRATTA PIACENZA DELLA VIA FRANCIGENA ITALIA CANDIDATA PATRIMONIO UNESCO. ABBAZIA DI CHIARAVALLE STRAPIENA IN EPOCA COVID. PIECE APPLAUDITISSIMA. ASSAGGIO ECUMENICO DEL CIBO CONSERVATO PER I PELLEGRINI. PARTNER BANCA DI PIACENZA

Mercoledì, 05 Giugno 2019 07:45

Una gamba per i 1.000 km della Francigena

ANDREA DEVICENZI (Atleta Paralimpico) -  Un Passo alla volta, l atleta Paralimpico Andrea Devicenzi, sta percorrendo i 1.000 chilometri che separa San Pietro in Roma da l Passo del Gran San Bernardo in Valle d Aosta con la sua gamba l e sue due stampelle e da i su oi sponsor storici quali Parmovo, Bmw, Quixa e Dama Abbigliamento Terminati i primi 300 chilometri, p artirà il prossimo mercoledì 5 giugno il 4 ° Step che porterà Andrea e tutto il suo team da Montale fino a Berceto , in cui si lascerà alle spalle la sua Pianura Padana per addentrarsi sulle Colline P armensi , arrivando ai piedi del Passo della

Per la prima volta dopo le 15 tappe precedenti , ad accompagnare la squadra di Viaggi in Gamba (pagina facebook e www.viaggingamba.it ) sarà il sole, uscito da alcuni giorni e che visto le previsioni, non mancherà nemmeno nei prossimi giorni. Devicenzi anche per queste 5 tappe ha preferito mantenersi su distanze non troppo sfidanti, senza mai superare i 25 giorni, lunghezza a d oggi molto difficile da superare.
La squadra di Andrea, formata da esperti nel settore inge gneristico, materiali e soluzioni legate alla disabilità, stanno lavorando a materiali e soluzioni per aumentare il chilometraggio giornaliero, ma soprattut to per togliere e/o alleviar e difficoltà che incontrano le persone che deambulano con le stampelle"

La Via Francige na , mia seconda esper ienza in cammino, è un proseguo del mio percorso interiore di crescita personale che vede in questi 1.000 chilometri un aspetto nuovo "", portare la mia esperienza ultr a ventennale nell utilizzo di questo ausilio, al servizio di tutti. Il superamento di moltissime barriere e l aver a ccettato e raggiun t o sfide all apparenza impossibili, mi ha portato a capire i punti deboli di ciò che c è oggi sul mercato e du nque lavorare e testare cosa fare per ovviare a questi limiti.
E una sfida nella sfida , affrontata con Passione, Costanza e Divertimento Devicenzi ricorda a tutti che chiunque può camminare al suo fianco per il tempo ed i chilometri che preferisce, queste le tappe:

Queste le tappe:
Mercoled ì 5 Giugno Montale Fiorenzuola

Giovedì 6 Giugno Fiorenzuola Fidenza

Venerdì 7 Giugno Fidenza Medesano

Sabato 8 Giugno Medesano Bardone

Domenica 9 Giugno Bardone Berceto


Brevemente la STORIA di Andrea
Corre l'anno 1990, ho 17 anni, ed in sella alla mia 125cc perdo per sempre la gamba sinistra in un incidente stradale. Coricato in un letto di ospedale e con una gamba in meno, nella mia vita prende il d o minio la parola IMPOSSIBILE
Ma pian piano con il passare degli anni sono riuscito a sgretol are quel muro grazie all e sfide vinte, alle scon fitte e ai traguardi raggiunti tramutando cosi la parola IMPOSSIBLE in I'M POSSIBLE...
Pratico sport sin dall 'età di 5 anni: Judo, Calcio, Canoa, e nel 2007, entra nella mia vita la mia prima due ruote a pedale.

Andrea_Devicenzi-Via_Francigena-57568417_827505987583366_6517146876318318592_n_1.jpg

 

 

 

Pubblicato in Sport Emilia

Un romanzo scritto a otto mani, che racconta l'itinerario di quattro diversi personaggi, appartenenti ad altrettante epoche diverse, lungo la via storica che attraversa l'Europa e l'Italia e che sarà presentato il prossimo 24 maggio presso il Mondadori Bookstore del Victoria Cinema. Tra gli autori c'è anche il modenese Fabrizio Fangareggi, che abbiamo intervistato.

Di Manuela Fiorini

MODENA – Storia, avventura e mistero. Sono questi gli ingredienti del godibilissimo "Di Gelo e di Fuoco", un tomo di 520 pagine che si legge tutto d'un fiato, e fa venire voglia di approfondire le vicende narrate, nonché di inforcare un paio di robusti scarponi e percorrere almeno un tratto di della via Francigena, quel fil rouge che lega i personaggi e le vicende del romanzo.

È la notte del 17 dicembre del 1899, manca una settimana alla cerimonia di apertura della Porta Santa con la quale papa Leone XIII darà inizio al Giubileo Secolare. Francesco, anziano abate dell'abbazia di San Filippo al Marta, sente che la sua vita sta volgendo al termine e lui non ha ancora ultimato il grande romanzo sulla Via Francigena. All'improvviso qualcuno bussa alle porte dell'abbazia. Guardandosi attorno con circospezione, Francesco scivola lungo i corridoi del monastero e, quando apre il portoncino, ha un moto di contentezza nel vedere chi siano i viandanti che sbucano dall'oscurità. L'abate li accoglie felice, ora sente che il suo romanzo, anche grazie alle storie che ognuno di loro gli racconterà, potrà essere terminato. Ma assieme a loro, o forse proprio a causa del loro arrivo, nel monastero è giunto anche il Diavolo che ha tentato l'abate fin da ragazzino e non può accettare di vederne il trionfo.

Questa è, in sintesi, la trama del romanzo, che sarà presentato il prossimo 24 maggio, alle 20.30, presso il Mondadori Bookstore del Victoria Cinema di via Ramelli 101. Il libro è stato scritto a otto mani da Guido Fiandra, Pierluigi Fabbri, Andrea Zauli e dal modenese Fabrizio Fangareggi, che abbiamo intervistato per farci svelare qualche "succoso" dietro le quinte, anzi, dietro le pagine.

Fabrizio, come è nata l'idea di questo libro?
Nasce una quindicina di anni fa, quando Guido Fiandra, venendo a conoscenza del viaggio di Sigerico di Canterbury nel 990 e la sua mappatura della Via Francigena, ne rimase affascinato. Dopo averne approfondita la storia e visitato alcuni tratti, paesi e città, si fece una domanda: come mai il Cammino di Santiago di Compostela è ancora così popolare e percorso da moltitudini di persone, mentre la Via Francigena – la cui rilevanza religiosa e storica è altrettanto grande, essendo stato il tracciato sul quale già dal Medioevo si è sviluppato il concetto di Europa – è molto meno frequentata? Il mio coinvolgimento è avvenuto nel 2016, quando ho contattato Guido Fiandra, che è stato mio insegnante di regia e sceneggiatura all'Accademia Nazionale del Cinema di Bologna, per chiedergli di presentare un mio romanzo all'Isola Tiberina a Roma, "Il confine del buio", un thriller medievale ambientato a York nel 1374 e scritto con l'amico e collega Pierluigi Fabbri. Guido lesse il libro e gli piacque molto, presentò la serata e a cena ci parlò del suo progetto: partire per un viaggio e scrivere un romanzo insieme che si dipanasse lungo un millennio e avesse come ambientazione la Francigena. Quattro autori per quattro personaggi, appartenenti a differenti nazioni e periodi storici che si ritrovano "magicamente" tutti insieme in un'abbazia di Viterbo il 17 dicembre del 1899 a pochi giorni dall'apertura del Giubileo.

Perché la Francigena continua ad affascinare gli autori?
Credo che la Francigena affascini ogni viaggiatore, reale o virtuale. Attraversa diverse nazioni e, oltre ad essere stata meta importante di pellegrinaggio per la cristianità, ha rappresentato nel corso dei secoli cammino e confronto tra culture, arte e commerci, ha gettato le basi sociali dell'Europa. Gli autori sono i viaggiatori per antonomasia. Chi scrive inizia sempre un viaggio, letterario e interiore. Un viaggio immaginario dove nascono personaggi e situazioni, in questo caso calati in precisi e accurati contesti storici. Per un autore l'importante è coinvolgere il pubblico nel proprio viaggio, farsi domande e porgli interrogativi. La Francigena è ricca di storia, luoghi magnifici e suggestioni, un perfetto viaggio per rivivere il nostro passato, per scoprire ciò che ci circonda e anche per mettere a nudo noi stessi. Riflessione, fatica e spiritualità. Tutti elementi comuni nel viaggio, anche in quello narrativo.

Come vi siete divisi i compiti?
Sul corpo della storia principale, ideata da Guido Fiandra, abbiamo iniziato a confrontarci per dare vita al romanzo vero e proprio. Riunioni, scalette e valutazioni sui temi e sui personaggi. Andrea Zauli, già collaboratore di Guido e primo a salire a bordo in questo progetto, alla fine di ogni incontro forniva resoconti dettagliati, così che ognuno, anche in maniera indipendente da casa, poteva sviscerare i punti trattati e produrre nuove idee e materiale per ulteriori analisi. Alla fine si è deciso che ognuno avrebbe scritto autonomamente il proprio racconto di viaggio, legato a un singolo personaggio, differenziandolo per tono e stile, mentre tutti insieme avremmo lavorato sul racconto cornice che fa da arco narrativo portante.

Quanto vi siete affidati alla storia e quanto alla fantasia?
La ricerca storica è importante, anzi, fondamentale. Nel romanzo ci sono tantissimi riferimenti storici su luoghi e persone realmente esistite. Ci siamo divertiti a inserire il più possibile eventi o personaggi reali e a farli incontrare con la fantasia, intrecciandone le vite, anche se solo per brevi tratti o scene. Il fascino narrativo unisce fin da subito la forte base storica a un tocco di fantastico. I quattro enigmatici viaggiatori, giunti da paesi ed epoche differenti sono: Sigerico, arcivescovo di Canterbury dal 990, Maria Rodriguez, vedova castigliana dal 1350, Goetz Von Berlichingen, nobile capitano di ventura dal 1550 e Jean Baptiste Fournier, ex rivoluzionario e mercante di vini dal 1825. Sigerico è un personaggio storico e nella narrazione si può leggere anche il diario scritto dall'arcivescovo, ma per esigenze narrative abbiamo immaginato che l'abbia scritto nel viaggio di andata da Canterbury a Roma, mentre i suoi appunti di viaggio con le ottanta tappe sono stati redatti durante il viaggio di ritorno in Inghilterra. Anche Goetz Von Berlichingen è realmente esistito, mentre Maria Rodriguez e Jean Baptiste Fournier sono frutto di pura fantasia, così come l'abate Francesco, colui che ospita i quattro viandanti e che unisce le loro storie al presente del 1899. Il tutto arricchito da una tinta mistery e presagi inquietanti: a minacciare le vite di tutti loro compare addirittura il Diavolo.

Quali sono state le difficoltà nello scrivere un romanzo a più mani?
Come dicevo prima, i singoli racconti di viaggio sono scritti individualmente, proprio perché si voleva dare a ogni personaggio una voce unica e riconoscibile. L'impresa, oltre alla creazione della trama, alla ricerca storica e alla successiva analisi dei dettagli per la coerenza narrativa, è stata coesistere tutti insieme nel racconto cornice, quello che unisce l'abate Francesco ai quattro viandanti. Io, Andrea e Pierluigi abbiamo scritto i capitoli della "notte magica", come la chiamavamo noi in fase di stesura, passandocela di mano, in modo che ognuno potesse arricchire o tagliare il lavoro degli altri, fino all'ultima revisione di Guido Fiandra che ha amalgamato il tutto, per rendere lo stile più fluido come se fosse di un solo autore. Per operare in questo modo è necessario avere piena fiducia nella professionalità degli altri, con entusiasmo, umiltà e mente aperta, ricercando nel lavoro sempre quello che è migliore per l'opera, a discapito del proprio ego. In realtà, c'è anche una quinta storia tra le pagine, quella relativa al passato di Francesco, scritta da Guido Fiandra. Nel complesso è stato un lavoro decisamente articolato che, però, visto il risultato finale ha dato a tutti un'enorme soddisfazione. Credo che collaborare con altri autori in progetti importanti come questo serva anche a crescere individualmente e mi sento di consigliare questa esperienza a chiunque abbia voglia di scrivere e sia disposto a mettersi in gioco.

GLI AUTORI

Guido Fiandra
Regista, scrittore, autore, docente. Nel corso della quarantennale carriera, ha esplorato svariati linguaggi della narrazione e della visione, alternando la scrittura e la regia. Ha spaziato tra cinema di finzione e documentaristico, televisione, fotografia, arte, teatro. È socio fondatore della Writers Guild Italia, il sindacato degli sceneggiatori. Cura una collana di libri di cinema per Dino Audino editore. Da due decenni è docente del Corso di Regia e Sceneggiatura presso l'Accademia del Cinema di Bologna. "Di Gelo e di Fuoco", una storia inizialmente pensata per essere una miniserie televisiva, scritta a più mani, è il suo primo romanzo.

Fabrizio Fangareggi
Da sempre innamorato di letteratura e cinema, dopo la maturità si è diplomato al Corso di Regia e Sceneggiatura all'Accademia Nazionale del Cinema di Bologna. Ha pubblicato diversi racconti su antologie e riviste; tra i suoi romanzi, "Ekhelon", vincitore del Premio Letterario Cittadella nel 2014. Nel 2016 esce "Il confine del buio" finalista al premio letterario "Un libro per il cinema" e nel 2018 "Il buio di York" secondo volume della serie "Le confessioni di Arundel".

Pierluigi Fabbri
Assicuratore, appassionato di Storia sin dall'infanzia. È stato nella giuria dei premi letterari reWritten nel 2004 e (secret) Unveiled nel 2005, organizzati da KULT Underground/KULT Virtual Press, il secondo con la sponsorizzazione di Edizioni Clandestine. Nel 2016 pubblica "Il confine del buio" finalista al premio letterario "Un libro per il cinema" e nel 2018 "Il buio di York" secondo volume della serie "Le confessioni di Arundel".

Andrea Zauli
Dopo aver fondato il trimestrale letterario Bhodinskj in Romagna e lavorato come copywriter a Milano, approda a Roma dove insegna sceneggiatura a Cinecittà. Cresciuto a pane, fantascienza e horror, finisce per scrivere tutt'altro – per esempio la comedy L'utero al dilettevole (vincitrice del 48H Film Festival 2009), il melò Il paese delle piccole piogge (in onda su Rai 1 nell'autunno 2012), il lungometraggio sull'immigrazione clandestina Carta bianca (premio per la distribuzione al RIFF 2013, uscito nelle sale italiane nell'estate 2014), la video-art Sulla nostra pelle (Premio Lenovo-Zooppa al Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina 2016)

SCHEDA DEL LIBRO

Fiandra, Fangareggi, Fabbri, Zauli
Di Gelo e di Fuoco
D&MEdizioni
Pag 520 - € 24,90
www.digeloedifuoco.it 

 

COVER.jpg

Pubblicato in Cultura Emilia

La Via Francigena candidata a far parte della Lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO.

E' programmata nella giornata di domenica 16 settembre la sesta edizione della camminata in ricordo di Luigi Grazioli, un'iniziativa sullo sfondo delle colline di Costamezzana che si colloca nell'ambito della rassegna "NocetoincamminolungolaviaFrancigena", dove è raccolta una serie di eventi volti a valorizzare lo storico asse viario nel tratto compreso sul territorio nocetano.

<< Siamo lieti di tornare a proporre questa manifestazione >> spiega la consigliera Barbara Faroldi , delegata alle politiche frazionali << che ha sempre ottenuto una buona partecipazione ed è sorta con la duplice finalità di valorizzare sia un bel percorso naturalistico del nostro territorio interessato da un tratto dell'itinerario millenario, sia la figura di Luigi Grazioli, un nocetano prematuramente scomparso che ha saldamente intrecciato la sua vita con la via Francigena, attraverso i suoi instancabili pellegrinaggi.
A Grazioli è stata dedicata la targa posta presso l'ostello di Costamezzana, struttura che ha mantenuto la caratteristica di essere "a ricezione povera", dove la presenza degli ospiti si registra in aumento. L'iniziativa vede la partecipazione anche della Federazione Italiana Escursionismo e di Gruppo Escursionistico Colori Organizzato GECO, nostri partner ormai consolidati. L'adesione di Noceto all'Associazione Europea delle Vie Francigene ci permette di essere in rete e facilita la condivisione e la diffusione degli eventi. Segnalo che è stato avviato il percorso per candidare la Via Francigena italiana alla Lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco e al progetto di candidatura aderiscono le Regioni Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. La valorizzazione delle eccellenze del nostro territorio è per noi un obiettivo importante, abbiamo scenari naturalistici che bene si prestano ad escursioni dedicate anche alle famiglie con bambini, non competitive ma create per promuovere l'aggregazione. La via Francigena inoltre >> prosegue << concretizza un tipo di turismo che non è semplicemente "di massa" ma dove si coniugano cultura e storia, spiritualità e natura >>

Il ritrovo per tutti è alle ore 8,30 presso il campo sportivo di Costamezzana , il programma prevede un percorso lungo gli antichi sentieri della Francigena costeggiando il maniero dei Pallavicino , al termine è previsto un rinfresco .
Per info ed iscrizioni: Associazione Pro Costamezzana 3358229392
URP Comune di Noceto 0521/622130

Pubblicato in Comunicati Turismo Parma

Domenica 17 settembre prenderà il via la quinta edizione della camminata in ricordo di Luigi Grazioli, lungo gli antichi sentieri della via Francigena. Il ritrovo alle 8,30 al campo sportivo di Costamezzana.


Noceto 14 settembre 2017 - <E' con grande piacere -commenta la consigliera Faroldi - che riproponiamo questo evento che si riallaccia alla memoria di un nostro concittadino prematuramente scomparso, Luigi Grazioli, che ha legato la propria vita ad instancabili pellegrinaggi lungo la via Francigena , che costituisce una grande risorsa del nostro territorio e che stiamo cercando di promuovere e valorizzare attraverso numerose iniziative. In particolare la camminata di domenica prossima, che è stata organizzata con la tradizionale collaborazione della Proloco Noceto e dell'associazione Pro Costamezzana, si colloca all'interno della rassegna NocetoincamminolungolaVia Francigena, che da qualche anno propone alle famiglie ed agli amanti della natura e della storia percorsi piacevoli legati allo storico asse viario che concretizzano anche momenti conviviali di aggregazione. Domenica abbiamo invitato alcuni rappresentanti dell'Amministrazione Comunale del Comune di San Gimignano con riferimento all'assessore Carolina Taddei ed del Comitato Regionale Toscana della Federazione Italiana Escursionismo con il suo presidente Alessio Latini, con i quali abbiamo gettato già da tempo le basi di una bella collaborazione , improntata alla comune finalità di valorizzare i luoghi toccati dalla via Francigena >

Note biografiche
Luigi Grazioli è nato il 14/3/1958 a Noceto da Riccardo e da Alura Rossi, terzo dei quattro figli – Renzo, Marina e Giovanna - di una famiglia le cui radici affondano profondamente nelle tradizioni nocetane. Riflessivo ed amante dello studio, Luigi dopo gli studi classici conseguì la laurea in Economia e Commercio all'Università di Parma per poi approdare alla carriera di insegnante alle scuole medie, dapprima a Noceto poi a Bardi, Cremona e all'istituto tecnico Giordani di Parma.

La sua innata spiritualità lo portò ad avvicinarsi sempre più ai temi della fede, dopo essersi licenziato iniziò – in vista del Giubileo del 2000 – a viaggiare sulle strade storiche dei pellegrini.

Il suo primo viaggio fu a Santiago di Compostela nel 1992, nel 1996 partì da Canterbury per arrivare a Roma . Luigi condusse fra il 1999 ed il 2000 un programma televisivo su rai 2 "Millennium", ove ebbe modo di divulgare i percorsi della via Francigena..
Nel 1998 gli venne conferito il "Premio San Martino" dall'Amministrazione Comunale, nel riconoscimento della sua instancabile attività di pellegrinaggio sui percorsi storici delle più antiche tradizioni religiose nella fede cristiana.

20170914-via francigena-17 settembre Grazioli

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Domenica, 18 Dicembre 2016 10:22

Fornovo: torna a vivere la via Francigena

Un chilometro di Via Francigena a Fornovo torna a vivere grazie ad una collaborazione tra pubblico e privato. Consorzio di Bonifica Parmense, Comune di Fornovo e Consorzio Strada Massona hanno raggiunto il traguardo di mettere in sicurezza e restituire alla comunità un lungo tratto di carreggiata fino ieri scarsamente praticabile

FORNOVO – 14 dicembre 2016 - Oltre un chilometro di strada tortuosa del tratto parmense della Via Francigena , fino a ieri dissestata ed interessata da una ampia lingua franosa che la tagliava in due, è stata risistemata e rimessa a nuovo. Oggi si è tenuta sul posto la presentazione dei lavori , frutto di una collaborazione fattiva tra un consorzio privato di cittadini della strada Massona - nato appositamente per perseguirò lo scopo - il Comune di Fornovo e l'opera progettuale ed esecutiva del Consorzio di Bonifica Parmense che ha realizzato i drenaggi per i flussi delle acque scolanti, il consolidamento dei versanti sottoposti ad opera di erosione da dissesto idrogeologico e il completo restyling della rete viaria che ospita quotidianamente il traffico veicolare che dalla fondovalle di Sporzana, intersecando la località Monte della Croce, sopraggiunge infine nel centro di Fornovo costituendo un vero e proprio anello viario naturale che aggira la parte alta dell'abitato urbano.

" La strada - ha commentato il presidente Della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi - consentirà ad alcuni insediamenti agricoli , imprenditoriali, di poter contare nuovamente su una arteria in condizioni ottimali e il lavoro del Consorzio di Bonifica è stato fatto in tempi utili". Il sindaco di Fornovo Emanuela Grenti ha sottolineato come la collaborazione tra il pubblico e il consorzio privato di cittadini residenti abbia consentito di individuare la soluzione più idea per raggiungere un risultato pragmatico, ora visibile e soprattutto utile a tutta la comunità che ne usufruisce. Sul posto , oltre alle autorità civili e militari e religiose, erano presenti i residenti del Consorzio Strada Massona guidati dall'imprenditore Michele Brianti, il direttore generale del Consorzio di Bonifica Parmense Meuccio Berselli ( che ha coordinato gli interventi tecnici con la collaborazione del responsabile tecnico Ovidio Scaffardi), l'assessore comunale fornovese Alice Venturini, l'imprenditore Luca Accorsi.
(Fonte consorzio di Bonifica Parmense)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"