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Sabato, 15 Marzo 2014 10:59

L’Hamburger è DOC

 

Di Chiara Marando – Sabato 15 Marzo 2014

Mettiamo un po’ di fantasia e intraprendenza, aggiungiamo una selezione accurata di materie prime e carne di ottima qualità, uniamo la freschezza di una location accattivante e la simpatia di chi ha reso il proprio lavoro un divertimento, shakeriamo il tutto et voilà…il DOC -The Burger House è servito.  Non una semplice hamburgeria, ma un vero e proprio punto di ritrovo nel cuore storico di Parma che in soli tre mesi di attività è stato in grado di attirare una  nutrita clientela di affezionati.

Tutto nasce da un’idea di Matteo, mente e anima del “DOC”, grande amante dei viaggi, copywriter e una vita trascorsa a contatto col frenetico mondo della pubblicità, che un giorno decide di voltare pagina e realizzare qualcosa di diverso, un sogno: aprire un locale in stile americano dove le persone possano mangiare bene, ritrovarsi e passare del tempo insieme, un luogo semplicemente accogliente e facile da vivere.

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Al DOC -The Burger House si cerca di accontentare tutti i palati e le esigenze, per chi desidera un pranzo veloce senza rinunciare al gusto, per un aperitivo sfizioso accompagnato da un buon bicchiere di vino o una birra fresca, e ancora per una cena in compagnia dove qualche  “sgarro” in più è permesso. La formula è semplice, si combinano  gli ingredienti come più piace e ci si prepara ad addentare una succulenta delizia. In cucina ci sono lo chef Diego e l’insostituibile Simone, mentre Matteo si occupa della sala e del banco.  Il tocco da veri intenditori è la scelta dei tagli di carne, macinata al momento, come quella di Fassona, Chianina e Kobe, un must del locale da assaporare anche alla griglia o battute al coltello. Ovviamente non mancano i grandi classici come il Manzo, nelle prelibate varianti di Picanha ed Entrana , il Pollo, il Cavallo e la rivisitazione vegetariana preparata con ceci e trito di verdura

Dato che l’appetito non viene solo mangiando ma anche leggendo, passiamo a qualche esempio tentatore:  Hamburger di Chianina con bacon arrostito, salsa piccante e pomodoro, oppure di Manzo con uova all’occhio di bue, salsa al radicchio rosso, pomodoro e insalata, e ancora il più leggero di Pollo e verdura. Impossibile non accompagnare il tutto con le golose patatine, una vera specialità di Diego ottenuta con una doppia frittura che ne garantisce la croccantezza, oppure i ghiotti anelli di cipolla in pastella.

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Chi opterà per una grigliata o una tagliata, potrà abbinare il sapore intenso delle portate con il vino giusto perché Matteo ha selezionato molte rinomate etichette per arricchire la carta dei vini, una piccola “chicca” dedicata agli amanti del buon bere.

 

DOC -The Burger House

Borgo piccinini 7/a,  43121 Parma

Tel. 0521 231192

 

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Sabato, 08 Marzo 2014 11:04

Quando la Buona Tavola chiama…

Di Chiara Marando – Sabato 08 Marzo 2014

La bontà spesso viene dalle cose semplici, preparate con cura ed attenzione. Servono materie prime di alta qualità, esperienza e tanta passione per ottenere dei risultati d’eccellenza, inutile snaturare i sapori con tentativi più o meno sofisticati che solo dal nome fanno paura. Il legame con il territorio è uno dei capisaldi vincenti su cui si basa una cucina gustosa, dalla sapidità e dagli aromi intensi, una cucina che appaga i sensi e rassicura rievocando piacevoli sensazioni di benessere. Impossibile non pensare a quei luoghi dove ci rechiamo certi di stare bene, dove riusciamo a mangiare piatti genuini che appagano il palato, luoghi come il Ristorante La Vecchia Fucina, a Bannone di Traversetolo in provincia di Parma, dove il calore dell’ospitalità ed il gusto della tradizione creano un mix che si fa ricordare.

Dal 2002 la Famiglia Tamani gestisce questo angolo di pura parmigianità considerato una tappa fissa dai molti clienti affezionati, un posto dove “si va sul sicuro”. La parola d’ordine è soddisfare i desideri mangerecci degli avventori, farli sentire come a casa, coccolati dal sorriso e dalla giovialità di Nico, anima del locale e vero e proprio oste alla vecchia maniera, dai manicaretti di mamma Valeria, regina dei fornelli, e da un ambiente curato e rilassante.

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Qui trionfano gli ottimi salumi della zona, meticolosamente selezionati da papà Mirco, una gioia per gli occhi e per il palato, dalla dolcezza e dal profumo invitanti, un antipasto da veri intenditori. Estremamente saporiti anche lo Strudel di carciofi e mozzarella al pesto d’erbe o i bocconcini di Polenta fritta con lardo di Colonnata, una delizia che si scioglie in bocca.

Se passiamo ai Primi, allora vanno citati gli irresistibili Tortelli fatti in casa, rigorosamente preparati al momento, nelle varianti di erbetta, zucca, ortica, patate e, quando la stagione lo permette, castagne. Poi ci sono i “galleggianti”, ovvero gli ormai famosi anolini in brodo, e ancora le profumate Caramelle ripiene di cappone al timo, i Pizzicotti ai funghi porcini, ed i piatti a base di Tartufo nero di Fragno come il Savarin di tagliatelle con tartufo nero e Prosciutto Crudo di Parma, da leccarsi i baffi. 

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Se ancora non siete sazi allora largo ai secondi della tradizione come la Punta di Vitello, i Guanciali di Chianina brasati al Barolo, la Coscia di coniglio al forno e la sfiziosa Tartarre di Fassona battuta al coltello con Tartufo e scaglie di Parmigiano.

Il Re dei dolci è Nico, che ama riproporre i grandi classici, arricchendoli con il suo tocco personale, ed accostare i vari ingredienti per dare vita a golosità deliziose: la fragrante Sbrisolona, la cremosa Cheescake con frutti di bosco, la nutriente Cioccolatina, e ancora il Tiramisù classico e quello Rovesciato con savoiardi al cocco, crema di cioccolato bianco e Grand Marnier. 

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Inoltre chi ama il buon vino sarà lieto di trovare una carta fornita di rinomate etichette che ripercorrono tutto lo Stivale con un occhio attento alle Aziende del territorio.

 

 

Ristorante La Vecchia Fucina

Via Pedemontana, 63, Loc.Bannone

43029 Traversetolo Parma

Tel. 0521 842523

 

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Sabato, 01 Marzo 2014 11:11

"Dove osano le Trote"

 

Di Chiara Marando – Sabato 01 Marzo 2014

Se amate il pesce di fiume, la buona cucina e l’aria di montagna allora oggi parliamo  del posto giusto. Siamo ad Albareto, in provincia di Parma, una location immersa nel tranquillo abbraccio  della natura, un contatto rigenerante  che regala piacevoli sensazioni di benessere. E’ qui che la Famiglia Ferrari porta avanti da generazioni l’idea del nonno, una realtà che unisce la passione per il territorio, la dedizione verso il proprio lavoro con tanta intraprendenza ed energia.  

L’Agriturismo La Peschiera è un luogo incantevole dove poter soggiornare, gustare ottime specialità e addirittura praticare la pesca sportiva con tutta l’assistenza necessaria. Già, perché qui una delle attività principali è l’allevamento di Trote, Salmerini e Storioni , grazie alle limpide acque amiche del torrente Lecora.  Prelibatezze che  non solo vengono vendute a coloro che vogliono portare a casa un prodotto d’eccellenza, ma anche utilizzate per preparare gustose pietanze da assaporare nel ristorante dell’agriturismo. In cucina ci sono lo chef Franco e l’insostituibile Stefano, mentre la sala è il regno di Fabiana che si occupa di accogliere i clienti e gestire al meglio il servizio.

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Ed ora “mettiamo i piedi sotto la tavola” e parliamo di quello che si può scegliere per coccolare il palato. Se partiamo con l’antipasto ricordiamoci che c’è un intero menù da consultare quindi attenzione a non esagerare perché il Tris Peschiera è tutt’altro che scarso: Mousse calda di Trota, Insalata di Trota affumicata con cipolla e Salumi misti. I Primi sono un tripudio di bontà che spazia dal pesce alla terra con leccornie come i Gigli al sugo di Trota, Lasagne alla Trota, Tortelli ripieni di Trota o Erbetta, e ancora Pansotti alla Genovese con sugo di noci e, quando la stagione lo consente, Tagliolini con i Prugnoli.

Passiamo ai secondi dove la Trota viene proposta in succulente varianti: fritta in pastella di birra, con Pistacchio di Bronte e mandorle tostate, alla Genovese con pesto e pomodorini, alle Castagne, e la versione più estiva con pomodori, olive e capperi. Chi ama la leggerezza potrà sceglierla cotta alla griglia oppure al vapore, mentre i più temerari sfideranno il goloso Fritto di Montagna con Trotelle del bracconiere e funghi fritti, che già dal nome promette battaglia.

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Si sa, con la pancia piena ci si sente molto meglio, e dopo un pasto abbondante non c’è nulla di più rilassante che un po’ si sano riposo all’ombra di qualche albero secolare o comodamente sdraiati nel prato antistante il lago, accarezzati dalla frizzante brezza di montagna. I mesi migliori per visitare questo angolo da fiaba sono quelli dove il clima è più benevolo, e visto che la Primavera si sta avvicinando a grandi passi direi che si può già programmare un weekend fuori porta…diciamo un premio dopo il lungo e freddo Inverno.

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Agriturismo La Peschiera

Località Casa Re, 182 – 43051 Albareto (PR)

Tel. 0525 999453

Cell. 3667316228

www.lapeschiera.eu

 

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Sabato, 22 Febbraio 2014 11:09

Guarda che "Gnocchi"

Di Chiara Marando – Parma 22 Febbraio 2014

Riuscire ad entrare nel regno di uno chef e poterlo osservare all’opera tra i fornelli è sempre un privilegio. Si riescono a carpire i piccoli segreti, i movimenti rapidi e sicuri di chi conosce ed ama il proprio mestiere,  e le tecniche di preparazione che possono trasformare un semplice piatto in una portata da veri gourmet.  Se poi a questo si aggiunge che in qualche caso molto fortunato riusciamo anche a portare a casa una gustosa ricetta, il gioco è fatto.

Oggi è Fabio Romani, del Ristorante Romani, a pochi chilometri da Parma,  ad aprire le porte della sua cucina, a raccontarsi e preparare per noi un piatto con i profumi del territorio. La location è quella del caratteristico podere di famiglia dall’anima rustica, dove ogni più piccolo  arredo  testimonia un pezzo di storia e di ricordi. Il menù segue la tradizione parmigiana mantenendo uno stretto legame con le ricette di casa, quelle della nonna. Primi fra tutti i famosi Tortelli di Verza, delicati ma saporiti, poi i corposi Guancialini di manzo, ed ancora i dolci come il classico e intramontabile Budino al cioccolato ed il Semifreddo agli amaretti e cioccolato. Si può dire che Fabio abbia fatto della sua cucina una seconda casa, una vera passione che lo accompagna da sempre. Lui è l’evoluzione del vecchio oste, ama intrattenere i clienti con la sua simpatia ed osservare le reazioni al primo assaggio dei piatti.

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La ricetta che ci ha voluto rivelare è semplice ma di sicuro effetto, dal gusto squisitamente avvolgente. Gnocchi fatti in casa con sugo di porri e culatello

Ingredienti:

1 kg di patate vecchie ( farinose e compatte)

200 gr. di farina (oppure fecola e maizena)

1 uovo intero

Sale q.b.

Prepararli è molto semplice, ma attenzione al piccolo tocco da professionista: le patate vanno cotte in forno (1 ora a 160°) lasciandole intere, con la buccia e su una base di sale, così da assorbirne la giusta quantità e rimanere compatte. Una volta cotte pelarle ancora calde, schiacciarle con il passapatate ed aggiungere tutti gli altri ingredienti.

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Impastate energicamente fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Dividete l’impasto in tanti filoni dello spessore di 2-3 cm e tagliate i vostri gnocchi  facendo attenzione a riporli su una superficie infarinata così che non si attacchino.

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Preparare il condimento, poi, sarà molto veloce. Tagliate grossolanamente un porro, fatelo stufare con una noce di burro, aiutandovi con un po’ di acqua di cottura, ed infine aggiungete il culatello tagliato a striscioline. Il salume garantisce già una sapidità perfetta quindi non è necessario aggiungere il sale ma solo un pochino di pepe.

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Basteranno pochi minuti perché il tutto sia pronto. Nel frattempo fate bollire i gnocchi in abbondante acqua salata ed una volta cotti aggiungeteli al condimento. Mantecate con l’immancabile Parmigiano e servite ben caldi.

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Ristorante Romani

Strada Dei Ronchi, 2 - Vicomero,

43030 Torrile Parma

Tel. 0521 314117

www.ristoranteromani.it

 

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Lunedì, 17 Febbraio 2014 12:09

Parma, il nome del piacere è Krug

Giovedì 20 febbraio 2014, all'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR) la "Gran Soirée Krug" dove i più esclusivi Champagne incontrano piatti d'autore.

Parma, 17 febbraio 2014

È la quintessenza dello Champagne, il piacere di assaporare calici di prestigio capaci di rendere la serata esclusiva. L'alta qualità, la ricerca delle sfumature, del carattere, la raffinatezza dei dettagli si chiamano Krug, lo Champagne che nasce da una delle maison storiche più rinomate e che giovedì 20 febbraio 2014 diventa il protagonista di una preziosa serata all'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR) - di Luciano e Massimo Spigaroli – per un nuovo e privilegiato appuntamento con la rassegna "La Cucina di Corte incontra i vini dei Grandi Produttori".

La maison Krug è nata dalla lungimiranza di Joseph Krug che concepì l'essenza dello Champagne come piacere, lasciando i suoi inestimabili "segreti" alla famiglia nel 1843 in un taccuino color ciliegia. I sapori dal gusto unico dei Krug, creati da un'accurata selezione di uve nei singoli appezzamenti e attraverso intelligenti accostamenti, esaltano così i piatti preparati ad hoc dallo chef Massimo Spigaroli e il suo staff. Si comincia con un aperitivo davanti ad un camino scoppiettante, tra piccole raffinatezze, la spalla cotta fumante, un calice di Strologo Brut di Fortana e un tour nelle storiche cantine dell'Antica Corte Pallavicina, che sono le più antiche al mondo ancora attive. Costruite nel 1320 svelano curiosità ed aneddoti sulla produzione del Culatello.
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A tavola il menu è un trionfo di piatti e prodotti d'autore, come il culatello Platinum di 50 mesi, da provare sorseggiando il Krug Grande Cuvée Brut, l'unione di 120 vini di 10 annate e più, di cui alcuni lasciati maturare fino a 15 anni, che si esprimono in una raffinata ricchezza d'aromi. Il Krug Grande Cuvée resta in tavola mentre vengono serviti i ravioli di Luccio Perca, gamberi d'acqua dolce in riduzione di Krug e tartufo, e il tiepido di ceci, porro e baccalà. A rendere più piacevole il gusto dell'entrecôte di suino nero di Parma con i suoi 120 giorni di frollatura, il Krug Rosé Brut nato da una ricca gamma di vini di 3 diverse varietà d'uva che donano un aroma speziato.

L'elegante cena continua con Parmigiano Reggiano BIO delle vacche rosse e brune dell'azienda agricola "la valle di Neviano degli Arduini" accompagnato da Krug Vintage 2000 Brut, creato per festeggiare il nuovo millennio e noto come "tempesta di aromi" essendo uno degli Champagne millesimati più intensi e perché no, romantici. A completare la serata, Brioche aromatica, nocciola e cacao e poi caffè, tisane, infusi di bacche e frutta sotto spirito. La serata sarà guidata dalla sommelière Krug Michela Cimatoribus. Il prezzo è di 160 euro a persona.

(Fonte: Ufficio stampa Ellastudio)
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Sabato, 08 Febbraio 2014 11:16

Voi mangiate...al resto ci pensa la Musica

 Di Chiara Marando – Parma 08 Febbraio 2014

La cornice è quella del Castello di Torrechiara, in provincia di Parma, con la sua atmosfera dal fascino immortale, le sue colline silenziose e rasserenanti, un angolo da fiaba fermo nel tempo. La storia è quella della famiglia Vicari, una storia semplice, fatta di legami forti e tanta passione per il proprio territorio. Era il 1981 quando Gianquinto sostenuto dal fratello Maurizio, propone ai genitori Maria e Mario di rendere viva la loro abitazione, farne un ristorante che potesse essere un punto di riferimento dove incontrarsi, mangiare e sentirsi come a casa. Da questa semplice idea è nato il Ristorante “Al Mulino”, piccola oasi all’ombra del castello, luogo che conserva ancora oggi un’anima genuina, avulsa dalla modernità dirompente. Un’attività tutta in famiglia, Maurizio in  cucina dove mette in pratica i preziosi insegnamenti di mamma Maria, e “Quinto” in sala, perfetto oste ed intrattenitore dalla vitalità spiccata.

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L’immagine è quella di una costruzione deliziosamente rustica, alle cui spalle si estende la storica vigna, piacevole location estiva per spettacoli ed eventi a tema. L’interno è arredato con accogliente semplicità:  tavoli in legno, luci calde ed avvolgenti, quadri e foto alle pareti ed un continuo via vai di affezionati clienti che non perdono mai una serata in compagnia, magari allietata da contributi musicali. Già, perché non è raro sentire le dolci note di una chitarra accompagnate dalla morbida voce di Gianquinto, oppure dei tanti artisti che improvvisano coinvolgenti concerti, un mix capace di rendere una cena speciale. La musica è da sempre parte integrante del “Mulino”, non a caso Quinto ha seguito questa sua vocazione fondando , insieme al figlio Emilio, le “Anime Salve”, una realtà composta da musicisti che insieme danno vita ad un vero e proprio tributo in memoria del  grande poeta Fabrizio De Andrè. Ormai da quindici anni si esibiscono in tutta Italia, trascinando il pubblico e dando corpo a quelle emozioni che solo la musica sa creare.

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Un luogo dove poter lasciare da parte la stressante quotidianità e salutare per qualche ora pensieri e problemi facendosi coccolare da un ambiente rassicurante, un concetto che De Andrè esprimeva al meglio nella sua meravigliosa canzone “Amico Fragile”:  “…Potevo attraversare litri e litri di coralloper raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci…” 

E dato che anche il cibo concilia il buonumore ecco che potrete scegliere tra i piatti della cucina parmigiana per completare al meglio il quadro di una serata da ricordare. Il mio consiglio è quello di provare i profumati salumi misti accompagnati dall’intramontabile Torta Fritta e dalla specialità della casa, la sfiziosa Salsa Egisto, a base di cipolle rosse di Tropea, un vero e proprio must del locale. Poi potrete continuare con i classici tortelli di zucca, erbetta e patate con la gustosa variante al sugo di funghi oppure speck, e ancora la Bomba di riso ripiena di carne di vitello e maiale oppure la pasta del giorno condita con sugo di soffritto e salamino. Se passiamo ai secondi allora largo alla carne con le grigliate oppure il saporito Filetto “Rosa di Parma” magari servito con patate arrosto. Come sempre questi sono solo alcuni esempi per stuzzicare l’appetito. Ma non dimentichiamoci dei dolci: Semifreddo del Mulino, da scoprire, e Torte della casa come quella di mele, limone e la classica crostata con marmellata di prugne.

Qui la tradizione si sposa con l’evoluzione dei tempi che cambiano conservando quel tocco di romanticismo che non guasta mai. A pensarci bene si sta avvicinando San Valentino…provate a cliccare qui.

 

Bar Ristorante Al Mulino

Strada Mulino, 12, 43010 Torrechiara Parma

Tel. 0521 355122

www.mulinoditorrechiara.it

www.animesalve.it

 

 

 

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Sabato, 01 Febbraio 2014 11:16

Storie di cucina

 Di Chiara Marando – Parma 1 Febbraio 2014

Ci sono luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, piccoli scrigni della memoria dove il passato viene gelosamente custodito e tramandato. Spazi nei quali si respira un’atmosfera come sospesa, dove gli occhi delle persone raccontano una storia, la loro storia, fatta di piccole abitudini, tradizione, tanto lavoro e passione. Sono lì, immutati e sicuri, quasi nascosti ad osservare una modernità che non li scalfisce.

 La Trattoria da Antonia è uno di questi “angoli antichi”, una realtà che porta avanti la cultura gastronomica parmigiana ormai da quarant’anni. Era il 1973 quando Antonia e suo marito Sergio hanno deciso di aprire il ristorante lavorando con tenacia giorno e notte. Antonia ai fornelli, dove ha fatto tesoro dei preziosi insegnamenti di sua madre, ricette di famiglia che ricalcano fedelmente la parmigianità genuina delle cose buone, e Sergio in sala, perfetto intrattenitore e gestore, capace di creare un legame quasi famigliare con la clientela. Il menù è quello tipico, piatti dal sapore corposo  che parlano del territorio, cucinati come una volta, lentamente, quando le cose si facevano “come si deve”.

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Oggi come ieri nulla è cambiato, tutto è rimasto uguale, le piccole stanze del locale profumano ancora di tradizione, trasmettono una tranquillità casalinga, ed in sala continua ad accogliere e servire gli avventori Paola, fedele collaboratrice da ormai vent’anni.  Anche il menù non è mutato e gli affezionati sanno che il mercoledì è la giornata dei bolliti da gustare con le salse, mentre il giovedì trionfa la Trippa alla Parmigiana, uno dei cavalli di battaglia. Tutti i giorni la sveglia è alle sei del mattino, si prepara il necessario, si impasta  e si stende la sfoglia  fresca, consapevoli che i favolosi Tortelli di Zucca,  Patate ed Erbetta non possono mai mancare, esattamente con i Cappelletti ed i Passatelli in brodo. Anche le golose Tagliatelle al ragù di salamino sono ormai diventate un appuntamento fisso per i clienti, costretti poi a decidere se proseguire il pasto con una succulenta Punta Ripiena accompagnata da sfiziose patate al forno, Brasato di Manzo, Stracotto di Puledro oppure Coniglio alla cacciatore e Anatra all’arancia.

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Antonia è rimasta a sorvegliare la cucina e continua a dispensare i suoi consigli ma le redini dell’attività ora sono nelle mani della figlia Giovanna e suo marito Roberto, responsabile  del banco  e della contabilità. Come si dice in questi casi “tale madre tale figlia” perché Giovanna è una cuoca eccezionale ed ha carpito i segreti culinari mettendoli prontamente in pratica. Inoltre è lei la vera pasticcera di casa, l’unica a preparare le squisite varietà di torte da cui farsi tentare, da quelle tradizionali come le crostate, alla cheese cake, a quella limoncello oppure ricotta e cioccolato. Vi consiglio di provare il suo speciale Tiramisù, più che goloso.

E ricordatevi che la Trattoria è aperta dal lunedì al venerdì e solo a pranzo, perché è vero che bisogna lavorare, ma per farlo al meglio è necessario anche riposare.

 

Bar Trattoria Da Antonia

Strada Pomponio Torelli, 54, 

43123 Parma, Italia

Tel. 0521 460557

 

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Mercoledì, 04 Dicembre 2013 14:58

I segreti per un Pane perfetto

 

Di Chiara Marando – Parma 04 Dicembre 2013

Lunedì 2 dicembre presso l'Academia Barilla di Parma si è svolto un importante appuntamento dedicato al “Pane da Ristorazione”. Un'iniziativa gratuita organizzata da Confesercenti Parma e Academia Barilla con il contributo di Unipol Assicurazioni per dare nuove idee e fornire servizi utili alle imprese del settore ristorazione.

«In tempi di forte difficoltà economica, cerchiamo di dare il nostro contributo fornendo servizi che mirino a dare nuovo slancio alle imprese del territorio per migliorarne sempre di più l'offerta. E' con nuove idee che si possono illuminare i momenti più bui – dichiara Stefano Cantoni, responsabile ristorazione Confesercenti - inoltre il pane è un antico mestiere che non va dimenticato, ma anzi appreso e rivisitato per continuare ad essere partner ideale della cucina italiana».

La casa dell'eccellenza gastronomica si è presentata ancora una volta come la cornice ideale dove discutere di cucina, e come sempre lo ha fatto con l'aiuto di grandi professionisti. A salire in cattedra è stato lo chef Giovanni Gandino, uno dei massimi esperti della panificazione italiana.

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Tanti i ristoratori di Parma e Provincia che hanno assistito alla lunga e dettagliata lezione sulle varie tipologie di pane, le fasi della lievitazione, l'importanza della farina e del lievito da utilizzare per ottenere un impasto migliore e più digeribile.  Tecniche  e segreti legati all'Arte di fare il Pane, antico mestiere  nel quale noi italiani siamo da sempre maestri, una cultura preziosa che abbiamo il dovere di preservare e tramandare di generazione in generazione.

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Ad un primo momento teorico è seguito quello più propriamente pratico e di confronto, dove il folto pubblico di addetti al settore non solo ha dimostrato la propria partecipazione attraverso un botta e risposta serrato, ma anche potuto apprendere come mettere “le mani in pasta”.

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Il Pane come veicolo essenziale per la vendita di un prodotto,  per esaltarne il sapore senza coprirlo. Ecco allora che una scelta ragionata e corretta  può fare la differenza ed essere considerata un “plus” per il ristorante. Ogni alimento necessita del giusto accompagnamento, come ad esempio il Pane al cacao da abbinare con il Prosciutto Crudo di Parma e lo Speck, oppure i profumati Cracker all'arancia e salvia perfetti per antipasti di pesce come il Carpaccio di Spada, la Tartarre di tonno o il Salmone affumicato. E ancora l'aroma del Pane all'infuso di frutti di bosco servito con i formaggi caprini, e di quello concentrato al pomodoro perfetto con la mozzarella o la burrata. Molteplici le ricette ed i consigli che lo chef Giovanni Gandino ha saputo fornire per ottenere un risultato ottimale e distinguersi, perché anche in questo caso il dettaglio può decretare il successo di un piatto  e addirittura del locale stesso, completare il suo biglietto da visita.

 

 

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