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Lunedì, 20 Luglio 2015 09:04

Campogalliano, due arresti per furto di ferro

 

Compagnia Carabinieri di Carpi: rubano una tonnellata di ferro a Campogalliano. Due persone arrestate.

I Carabinieri della Stazione di Campogalliano hanno arrestato, la scorsa notte, due uomini di circa 40 anni perché sorpresi mentre rubavano una tonnellata di ferro dal cantiere di una abitazione in ristrutturazione.

La pattuglia, durante la perlustrazione notturna, ha notato dei movimenti in un cantiere in ristrutturazione e, appostatasi a distanza avendo intuito che potesse trattarsi di un furto in corso, ha atteso che i due uomini individuati salissero sul furgone parcheggiato proprio di fronte all'abitazione e che era già stato caricato, per poi bloccarli impedendone la fuga.

Le due persone, un modenese ed un magrebino residente a Campogalliano entrambi di circa 40 anni con precedenti per furto, avevano asportato ferro per un quantitativo di quasi 1 tonnellata, tra cui anche ringhiere e tubature, provocando un danno consistente alla vittima che avrebbe poi dovuto riacquistare sul mercato il materiale.

Dalla verifica è emerso che non tutto il ferro presente sul veicolo apparteneva alla stessa abitazione pertanto sono in corso accertamenti per verificare quali altri cantieri i due abbiano "saccheggiato" e, a tal proposito, si invitano i cittadini dei comuni di Campogalliano e Modena contattare i Carabinieri della Stazione di Campogalliano per segnalare eventuali furti di questa natura subiti di recente.

Carpi CC furto ferroferro

Pubblicato in Cronaca Modena

Il 30enne tossicodipendente residente a Carpi è stato visto da un passante che ha subito avvertito il 112. Alle spalle già una condanna per furto.  -

Modena, 13 aprile 2015 -

Venerdì notte verso le ore 04.00 circa, a seguito di una chiamata al 112 di un cittadino in transito sulla strada romana nord, i Carabinieri sono intervenuti nei pressi di un bar, dove un uomo incappucciato brandiva un piccone. La gazzella ha trovato l'uomo intento a prendere a picconate il distributore esterno di tabacchi, per prelevarne non solo sigarette ma anche le monete.

All'arrivo dei Carabinieri, il ladro si è nascosto dietro una siepe pensando di riuscire ad eludere il controllo ma è stato trovato e bloccato dai militari. Si tratta di un 30enne italiano residente a Carpi, tossicodipendente, con alle spalle già una condanna per furto. Sul posto è stata trovata anche la sua auto, la cui targa era stata alterata con un nastro isolante nero su alcuni numeri e lettere in modo da modificarli, riuscendo così ad eludere eventuali attività d'indagine dopo la fuga a seguito dei reati.

Sono in corso accertamenti da parte dei Carabinieri per verificare se nella stessa notte o in precedenti circostanze abbia commesso altri reati proprio avvalendosi della sua vettura. Il Giudice di Modena ha convalidato l'arresto e ha determinato l'obbligo di non allontanarsi dalla propria dimora nelle ore notturne, fino alla definizione del giudizio, che avverrà tra qualche settimana.

Pubblicato in Cronaca Modena

12 furti fra Nord e Centro Italia, soprattutto ai danni di esercizi della grande distribuzione di materiale elettronico. Tutti gli appartenenti della banda sono di etnia moldava, ad accezione di alcuni romeni, domiciliati principalmente nelle province di Mantova, Parma e Modena. -

Parma, 11 marzo 2015 -

I militari del Comando Provinciale Carabinieri di Cremona, coadiuvati dai militari dei Comandi Provinciali degli altri territori, hanno eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Cremona su richiesta della locale Procura della Repubblica nelle province di Brescia, Mantova, Parma, Reggio Emilia e Modena.

In manette sono finite 13 persone, 10 uomini e 3 donne, tutti di origine moldava e facenti parte di una radicata organizzazione criminale dedita a furti di ingente valore, principalmente ai danni di gradi catene di elettronica come Mediaworld e Trony. La banda prendeva di mira catene di distribuzione di elettrodomestici e prodotti elettronici con due modus operandi ben delineati: calarsi dal soffitto, dopo averlo forato o sfondare muri ed inferriate di magazzini con SUV e furgoni rubati. Tra i reati contestati, l' associazione per delinquere, il furto aggravato e la ricettazione.

Le indagini

La banda è responsabile di oltre dodici furti, commessi in varie località del nord e centro Italia, tra cui due episodi nella provincia di Cremona, cagionando danni che, tra il valore della merce trafugata ed i danneggiamenti alle strutture, ammontano ad oltre 1.000.000 di euro.

L'indagine svolta ha riguardato l'individuazione ed identificazione di un sodalizio criminale, consolidato e strutturato, dedito al furto sistematico con decine di colpi in tutto il territorio del nord Italia e ricavi milionari.

Al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC di Cremona è apparso subito evidente la meticolosità e l'efficienza nel compiere i furti. La banda aveva pianificato in ogni dettaglio le azioni, evidentemente reiterate nel tempo, con ruoli e compiti ben definiti, organizzati e strutturati. Centinaia le utenze telefoniche utilizzate e dismesse anche dopo solo un colpo realizzato o tentato, così come numerose le autovetture rubate e tenute occultate. 

A dare il via alle indagini, il furto avvenuto durante la notte tra il 25 ed il 26 settembre 2013, all'interno del supermercato "Mediaworld", nel centro commerciale di Gadesco Pieve Delmona in provincia di Cremona. Il bottino: smartphones, tablets, computer portatili ed altra merce per un valore di circa 100.000,00 euro.
Dalla visione delle immagini registrate dalle telecamere di quel centro commerciale, si notava che uno dei malviventi, durante il furto, rimaneva costantemente al telefono con un complice e sulla base di questo elemento, i carabinieri sono riusciti a individuare il numero telefonico utilizzato, in seguito oggetto di intercettazione telefonica.

L'organizzazione della banda

Nel corso delle indagini preliminari, lunghe, articolate e molto impegnative, i militari hanno identificato i vari ruoli dei soggetti (dal leader indiscusso, ai gregari, sino agli occasionali fiancheggiatori), loro singole mansioni, nonché l'esistenza di una cassa comune in cui far confluire i proventi dell'attività. Tutti gli appartenenti risultavano appartenere all'etnia moldava, ad accezione di alcuni romeni, domiciliati principalmente nelle province di Mantova, Parma e Modena.

 

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
Sabato, 23 Agosto 2014 18:16

Modena, scarpe fatali per un tunisino

Il tunisino, scoperto dalla sicurezza del supermercato, ingaggia una colluttazione anche con gli agenti della volante.

Modena 23 agosto 2014 ----
Nella giornata di ieri, intorno alle ore 14:00 un equipaggio della Squadra volante del commissariato di P.S. di Modena è intervenuta presso il supermercato PANORAMA ove un cittadino tunisino aveva perpetrato il furto di un paio di scarpe da ginnastica del valore di euro 69.
Lo straniero, al fine di sottrarsi al controllo degli addetti alla vigilanza, cercava di fuggire ingaggiando una colluttazione con la guardia giurata ed un addetto alla vigilanza in servizio presso il supermercato e, successivamente, con gli stessi agenti della Volante intervenuti.
A seguito della colluttazione la Guardia giurata veniva refertata una prognosi di gg. 5, mentre l'addetto alla sicurezza e l'Agente della Polizia di Stato venivano giudicati guaribili rispettivamente in gg. 3 e gg. 5.
Il cittadino tunisino S.A., di anni 38 domiciliato in Sassuolo, in regola con le norme di soggiorno sul territorio nazionale, veniva pertanto tratto in arresto per i reati di rapina, lesioni personali e violenza e resistenza a pubblico Ufficiale.
Nella mattinata odierna è stato giudicato con rito per direttissima.

Pubblicato in Cronaca Modena

Il 17enne tunisino senza fissa dimora è stato individuato in seguito al furto di un cellulare. Una volta rintracciato dagli agenti, si è scoperto che il ragazzo era anche ricercato per rapina a mano armata. Il 19enne residente in città, invece, si aggirava per il centro con uno zainetto contenente marijuana e un bilancino.

Reggio Emilia, 30 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Nel corso dei controlli quotidiani predisposti dalla Questura, ieri la Polizia ha arrestato un minorenne ricercato per rapina a mano armata e ha scoperto un giovane spacciatore. Il primo avrebbe rubato il cellulare di un tassista che lo stava accompagnando a casa, mentre il secondo è stato trovato in possesso di 25 grammi di marijuana e un bilancino di precisione.

Nel pomeriggio di ieri una pattuglia della Squadra Mobile notava e seguiva un giovane che si aggirava con fare sospetto nei pressi di un esercizio pubblico del centro storico. Una volta fermato e identificato, all'interno del suo zaino sono stati trovati due involucri trasparenti contenenti marijuana, un bilancino di precisione, un telefono cellulare e la somma di 60 euro. Il 19enne A. F., residente in città, è stato quindi denunciato per possesso di stupefacenti ai fini di spaccio.

Ieri sera invece, poco dopo le 21, due giovani hanno preso il taxi dalla Stazione centrale in direzione Pieve Modolena. Dopo aver lasciato i due ragazzi a destinazione, il tassista si è accorto che lo smartphone custodito nel vano tra i sedili era stato asportato. Dopo aver provato a raggiungerli, ma inutilmente, l'uomo ha raccontato la vicenda a un agente della Polizia ferroviaria fuori servizio.

Le volanti alla fine sono riuscite a rintracciare i due ladri all'interno del parco di via Piani, in compagnia di altri giovani. Uno dei due clienti del tassista ha provato a nascondere il cellulare in terra, tra i piedi. In seguito a ulteriori controlli, è così emerso che proprio su di lui gravava un ordine di cattura per rapina a mano armata.

Il 17enne tunisino era stato collocato presso una comunità di Misano Adriatico, ma di fatto era senza fissa dimora e con numerosi precedenti. Il ragazzo è stato quindi arrestato e denunciato per furto in concorso, assieme al connazionale 20enne B. A. S. Il giovane è stato poi accompagnato all'Istituto minorile del Pratello, a Bologna.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Qualcuno ha violato nottetempo gli uffici dell'Ispettorato del lavoro e ha rubato due notebook. Probabilmente i ladri sono entrati da una finestra dopo averla infranta. Oltre al furto, i malviventi hanno rotto un lavandino. L'acqua ha così invaso il bagno e parte di un corridoio.

Reggio Emilia, 21 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Questa mattina un dipendente dell'Ispettorato del lavoro di via Borsellino, a fianco del Tribunale, all'arrivo in ufficio ha avuto una brutta sorpresa. Infatti, quando è arrivato di fronte alla sede, si è reso conto che qualcuno aveva forzato la finestra di uno dei locali. L'uomo ha così avvertito subito le forze dell'ordine.

Gli agenti della Polizia giunti sul posto constatavano che gli intrusi, probabilmente in ore notturne, avevano forzato una finestra per entrare. Una volta dentro, i malviventi avrebbero iniziato a rovistare nei cassetti di alcuni mobili, alla ricerca di chi sa cosa. Un vaso da fiori era ancora lì per terra, dove qualcuno l'aveva scaraventato. Come se non bastasse, il lavandino era stato danneggiato e il rubinetto lasciato aperto aveva allagato il bagno e parte di un corridoio.

Ma lo scopo del raid negli uffici dell'Ispettorato del lavoro non era compiere un atto vandalico. Infatti, quando gli impiegati hanno iniziato a controllare che non mancasse nulla, si sono presto resi conto che da una delle stanze erano stati portati via due computer portatili. La Squadra Mobile sta conducendo le indagini sulla vicenda.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Tre georgiani clandestini sono stati denunciati per ricettazione in concorso e possesso di attrezzi per lo scasso. Nell'appartamento dei tre in via Dalmazia erano stati trovati preziosi e alcuni iPad. Due di loro saranno espulsi, mentre un terzo è stato rimesso in libertà perchè può beneficiare dei termini previsti dalla legge per lasciare il Paese.

Reggio Emilia, 10 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

All'interno della loro abitazione in via Dalmazia avevano diverse chiavi alterate e una fresa utilizzate per i furti con scasso, insieme ad alcune serrature di porte blindate, utilizzate probabilmente per esercitarsi ad aprirle senza danneggiarle. Sembrano essere tre ladri esperti i georgiani clandestini denunciati dalla Polizia per ricettazione, anche se hanno meno di 30 anni. Oltre agli attrezzi, in casa venivano rinvenuti diversi gioielli e alcuni iPad, che si ritengono sottratti nel corso delle azioni criminose.

Refurtiva e attrezzi 2

La Squadra Mobile nell'ambito della costante attività investigativa volta al contrasto dei furti in appartamento, aveva individuato la dimora di tre cittadini georgiani fortemente sospettati di furti nelle abitazioni. Una volta sicuri della presenza in casa dei tre, gli investigatori con l'ausilio di una Volante hanno operato una perquisizione nell'appartamento. Nascosti in vari punti i poliziotti rinvenivano una serie di attrezzi atti allo scasso, oltre a refurtiva per un valore ancora in fase di quantificazione.

I tre georgiani, clandestini e con precedenti specifici, Z. B. e A. G. sono stati accompagnati oggi al Cie di Torino per essere espulsi, mentre B. A. potrà beneficiare dei termini previsti dalla legge per lasciare il Paese, in quanto l'Ordine del Questore gli era stato irrogato solo tre giorni prima. Quindi è stato rilasciato.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

 

Reggio Emilia - Sabato 22 febbraio - Il bottino portato via dai ladri è ancora in fase di quantificazione, ma si tratterebbe di alcune decine di migliaia di euro. Questa mattina la filiale del Monte dei Paschi di Siena in via XXV Aprile ad Albinea è rimasta chiusa. Stanotte, poco prima delle 2.00, alcuni malviventi si sono intrufolati nella filiale e con una fiamma ossidrica hanno aperto la colonnina del bancomat, impossessandosi della casetta metallica contenente i soldi.

Bancomat-svaligiato-ad-Albinea-1

I carabinieri di Albinea e quelli del Nucleo operativo di Reggio sono intervenuti quasi subito, allertati da un istituto di vigilanza: ma i ladri, una volta ottenuto il denaro, si sono dileguati. Sulla vicenda sono in corso le indagini da parte dei carabinieri di Albinea e del Nucleo operativo di Reggio, coordinati dalla Procura reggiana che ha aperto un inchiesta.

 

Ivan Rocchi

Pubblicato in Cronaca Emilia
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