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Nella serata di mercoledì 9 febbraio 2022, davanti ad una sala affollatissima presso l’Hotel Maria Luigia, l’associazione Vivi Parma ha presentato, nel corso di un accesissima assemblea pubblica, il proprio manifesto di proposte per risolvere la difficile situazione di degrado e insicurezza che da alcuni anni sta vivendo il centro storico.

All’incontro era presente l’ex sindaco Pietro Vignali che dopo aver partecipato anche alle riunioni precedenti di altre associazioni come quella di via Verdi ha ribadito il suo secco no ai fenomeni di microcriminalità e decadimento di alcune zone del “cuore pulsante” della città illustrando possibili soluzioni per rilanciare il centro come grande “centro commerciale e culturale all’aperto” con funzioni ricreative, commerciali e culturali attraverso politiche commerciali, culturali e favorendo l’accessibilità.

L'associazione Vivi Parma nasce su iniziativa di un gruppo di residenti e commercianti e si avvale di un nucleo promotore composto dall’avvocato Teresina Procopio (presidente), dall’avvocato Davide Ludovico Pollono (vicepresidente), dall’avvocato Monica Cirrone (segretario) e dai consiglieri Sonia Cicu, Stefano Maestri, Rodolfo Marani, Nicola Giambertone, Francesco Angrisano, Raimonda Valesi e Federico Giacomazzi (tesoriere).

Insieme a Vignali hanno diffuso il manifesto in cui vengono illustrati progetti e proposte per risolvere le principali problematiche del centro affinchè non diventi una nuova periferia.

All’incontro era presente anche l’avvocato Chiara Laezza, presidente dell’associazione Verdi e Dintorni, che da mesi si sta battendo per denunciare le gravi problematiche di degrado, spaccio e mancanza di decoro che interessano il comparto Verdi Garibaldi.

Nel manifesto vengono elencate le tematiche che richiedono un intervento immediato per migliorare la vita dei residenti, costretti ogni giorno a confrontarsi con problemi di desertificazione commerciale, degrado, rifiuti abbandonati ovunque, fenomeni diffusi di spaccio, baby gang e microcriminalità soprattutto nelle zone della Ghiaia, Galleria Polidoro e Bassa dei Magnani, Piazzale Borri e il comparto Verdi – Garibaldi.

Dal punto di vista della sicurezza e dei controlli, per prima cosa i membri dell'associazione chiedono che vengano istituiti presidi fissi in Stazione, Galleria Bassa dei Magnani, Galleria Polidoro, Ghiaia e piazzale Borri almeno nel fine settimana e durante la sera, con la presenza dei vigili di quartiere.

Vanno organizzate manifestazioni culturali serali assieme all’archivio giovani artisti - ha dichiarato la presidente Procopio - con negozi aperti e strade pedonalizzate. Vanno organizzate nuove manifestazioni in Piazza della Pace, come il cinema all’aperto e la stagione estiva del Regio in Pilotta”.

In questo senso sarebbe importante anche prevedere, ha dichiarato il vicepresidente Pollono,  la riqualificazione della Galleria Bassa dei Magnani e delle aree limitrofe, il rilancio di piazza Ghiaia (oggi luogo di violenza e degrado) e il riordino dei Portici della Pilotta. Infine proponiamo la realizzazione di un Museo sul design del food, magari utilizzando lo spazio già disponibile presso il Ponte Nord e un Museo del cibo nei padiglioni dell’ex Fiera al Parco Ducale".

Anche il tema delle infrastrutture e, di conseguenza, dello sviluppo del turismo e del commercio è stato al centro di un acceso dibattito con i tanti cittadini presenti. Commercianti e residenti chiedono di predisporre un nuovo piano parcheggi a servizio degli abitanti del centro che consenta agli altri cittadini di accedere al centro agilmente, magari con uno sgravio dei costi di sosta per chi sostiene acquisti presso gli esercenti. Così come una rete di navette veloci e dedicate al centro dagli scambiatori. Il tutto per favorire l'afflusso di cittadini e turisti, fondamentale per il sostenimento delle attività commerciali.

Contestualmente occorre diffondere il modello di sviluppo di via Farini - ideato e realizzato proprio da Pietro Vignali con isole ambientali, lampioni e fioriere - ad altre strade come via Garibaldi (nel tratto da via Mazzini a Piazza della Pace) e l’introduzione di minibus elettrici per le vie e borghi del centro.

Per favorire il decoro del centro viene richiesto che venga cambiato il sistema della raccolta differenziata, compatibile con le esigenze dei residenti migliorando igiene, pulizia e lavaggio di strade e marciapiedi. Allo stato attuale i centri di conferimento automatici risultano in avaria, nonostante le nostre numerose segnalazioni. L'attuale sistema di raccolta differenziata ha trasformato il centro in una discarica a cielo aperto. Occorre ripristinare il decoro del centro città nelle ore serali del weekend, limitando il disturbo prodotto dai mezzi nelle ore notturne

Vengono richieste nuove politiche per evitare che le unità commerciali convertite ad abitazioni diventino luogo di sovraffollamento di individui nullatenenti o addirittura clandestini; altresì è necessario individuare e promuovere provvedimenti per prevenire il furto di biciclette e la proliferazione del racket delle organizzazioni di elemosinanti, che mantengono chi vive di espedienti o altre attività sommerse di dubbia legalità.

Inoltre la presidente Procopio e il vicepresidente Pollono chiedono di monitorare e punire la vendita e la somministrazione di alcolici ai tanti ragazzi minorenni che popolano il centro, un'attività illegale attuata dagli esercenti che risultano aperti nelle ore serali, notturne e nei giorni festivi, purtroppo spesso coincidenti con i piccoli supermercati e le catene di minimarket.

A questo proposito  sarebbe importante incentivare attività commerciali di vendita di prodotti locali e al contempo limitare la concentrazione di negozi etnici, evitando che si crei un fenomeno di vera e propria ghettizzazione (come succede in via Borghesi e limitrofe), dannoso per l'accesso di abitanti e turisti

Per quanto riguarda le questione del lavoro e del decoro urbano, i membri dell'associazione chiedono di assecondare la crescita degli esercenti commerciali, di incentivare l'erogazione di crediti agevolati e supporti bancari, usufruendo degli aiuti finanziari stanziati con i confidi territoriali. In questo senso l'associazione propone di farsi parte attiva nel cercare di aiutare e coinvolgere le attività attraverso un'informazione puntuale e un rapporto diretto costante con gli enti interessati.

Inoltre per rilanciare in maniera decisa la zona è necessario creare nuove attività d'intrattenimento all'interno del quartiere, soprattutto nel periodo tra la primavera e l'estate, in modo da attrarre cittadini e turisti nelle vie e nelle strade del centro fino a tarda sera.

Durante la serata l'associazione ha raccolto l'adesione di molti cittadini che hanno deciso di partecipare attivamente alla realizzazione di questo progetto di rilancio del centro della città. L'ex sindaco Pietro Vignali e tutti i partecipanti hanno concordato nel definire un calendario di incontri periodici per monitorare la situazione e discutere dello stato dei lavori.

Pubblicato in Cronaca Parma

L'associazione di promozione sociale Via Verdi e Dintorni torna nuovamente a denunciare la situazione di insicurezza e degrado tra via Verdi, strada Garibaldi, la stazione e piazzale della Pace.

L’associazione già a dicembre e nei primi giorni di gennaio ha più volte segnalato le tante criticità che hanno reso esplosivo queste zone del centro storico di Parma: marciapiedi trasformati in discariche a cielo aperto, episodi di violenza o di tentata violenza che, settimanalmente, i residenti sono costretti a subire, e da ultimo il drammatico accoltellamento avvenuto in pieno giorno nella mattinata del 14 gennaio scorso.

Oggi l'associazione, tramite la propria presidente Chiara Laezza, torna a farsi sentire per constatare la ricomparsa di un problema che affligge da tempo la nostra zona: "Purtroppo, come già successo diverse volte in passato, torniamo a chiedere alle autorità competenti di porre l’attenzione sulla presenza di un clochard che vive e dorme stabilmente davanti alla Salumeria Garibaldi, situata nell’omonima strada".

L'uomo era stato segnalato alle forze dell'ordine dai residenti già prima di Natale. Per un periodo ha abbandonato il marciapiede e si pensava che il problema fosse risolto. Ad oggi però è tornato ad occupare la zona di transito pedonale, creando disagio e indignazione tra residenti e commercianti: la sua presenza infatti comporta l'aggiunta di ulteriore degrado e sporcizia ad una situazione già parecchio difficile.

“Per tutti questi motivi - prosegue Laezza -  l’associazione chiede nuovamente che venga ripristinato un presidio fisso delle forze dell’ordine in stazione e in piazzale della Pace e vigili di quartiere come era stato fatto in passato dall’amministrazione Vignali".

"Inoltre - conclude Laezza - visto il disinteresse delle istituzioni che sembrano non volersi occupare della questione, siamo noi a renderci disponibili ad incontrare – nelle sedi opportune – chiunque possa intervenire per individuare una soluzione".

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L'avvocato Chiara Leazza, presidente dell'Associazione “Via Verdi e Dintorni” interviene in merito all’ultimo grave episodio dell’accoltellamento di un giovane parmigiano in Via Verdi

Con l’accoltellamento di un quarantaseienne parmigiano, questa mattina tra via Verdi e Via Garibaldi, è stato superato il limite della sopportabilità. Non è accettabile che questa zona della città, la porta verso il salotto di Parma per chi arriva in treno, presenti un numero di criticità così elevato da coinvolgere la sicurezza e la salute dei parmigiani.

L’Associazione già a dicembre e nei primi giorni di gennaio ha segnalato più volte le tante situazioni che hanno reso esplosivo questo spicchio di Parma: marciapiedi trasformati in discariche a cielo aperto, la presenza di un clochard che vive e dorme stabilmente davanti alla Salumeria Garibaldi, episodi di violenza o di tentata violenza che, settimanalmente, i residenti sono costretti a subire.

Quello di venerdì mattina è l’ennesimo fatto gravissimo che aggiunge un ulteriore stato di insicurezza per tutti i residenti e commercianti della zona. Ormai la paura di uscire di casa è reale ed evidente. L’accoltellamento di un parmigiano che ha avuto solo il torto di trovarsi al momento sbagliato nel posto sbagliato (nel mezzo di una lite tra due uomini con accento dell’est Europa), è il segnale che la situazione è completamente sfuggita di mano e non può essere ignorata e tollerata.

È indispensabile trovare un rimedio immediato perché, a questo fatto inaccettabile, se ne sono sommati altri recenti, come la presenza di un uomo, settimana scorsa, che si aggirava per via Garibaldi con una pietra in mano, pronto a scagliarla contro i passanti. Per tutti questi motivi, l’Associazione “Via Verdi e dintorni” preparerà un esposto formale per opporsi alle crescenti situazioni di pericolo e di degrado che gli abitanti del quartiere sono costretti a vivere sulla propria pelle e per chiedere che venga anche ripristinato un presidio fisso delle forze dell’ordine nella zona (sia in Stazione che in Piazza della Pace) e vigili di quartiere come era stato fatto in passato dall’amministrazione Vignali”.

Avvocato Chiara Laezza (Presidente Associazione “Via Verdi e Dintorni”)

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Prosegue l'impegno del Comune di Parma nel contrasto all'abbandono di rifiuti

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Di Redazione Parma, 22 novembre 2021 - Dopo il successo del servizio su Pilastro di Langhirano, di cui si è occupata anche la nostra testata giornalistica, Matteo Pio Impagnatiello in

Pubblicato in Cronaca Parma

Pilastro, Corcagnano e Fontanini, aggregato unico di periferia abbandonata e non curata tra Langhirano e Parma

Pubblicato in Cronaca Parma

In data 27.9.2021 Ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria della Stazione Cc di Parma Centro e della Polizia Locale di Parma hanno dato esecuzione ad un decreto di perquisizione domiciliare emesso dalla Procura della Repubblica di Parma (Pm F. Arienti), con il quale si contesta il reato di cui all’art. 639 c.p., ovvero imbrattamento di edifici pubblici e privati.

Pubblicato in Cronaca Parma
Lunedì, 21 Settembre 2020 06:38

Degrado a Parma

Il bagno di un individuo alla Pilotta. Ennesimo segnale di una città allo sbando.

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Colorno 27 dicembre 2019 - L'ex manicomio di Colorno, chiuso nel 1979 a seguito della legge Basaglia, continua a riversare nella più totale decadenza. Luogo abbandonato e agghiacciante testimonianza di sofferenza e isolamento è ormai conosciuto ai colornesi e ai tanti turisti del paese di Maria Luigia come una struttura tetra, buia, polverosa, dalle mura crollate e dalle stanze piene di cartelle cliniche, vecchi presidi sanitari e vecchio abbigliamento. Dalle stanze piene di ragnatele e topi.

Una struttura immensa (22.000 mq di "cemento", ad esclusione dell'ampia area di incolta vegetazione) che nel tempo ha subito diversi crolli del tetto e che tutt'oggi perde di tanto in tanto parti di intonaco e calcinacci. L'umidità è uno dei fattori scatenanti che la stanno facendo marcire rendendola ogni giorno di più una struttura irrecuperabile.

I proprietari dell'area ossia l'Ausl e l'ospedale Maggiore, non sembrano purtroppo in grado di fare molto per ridarle nuova vita e nemmeno sembra riescano a tenerla davvero in sicurezza. Mesi fa dei giovanissimi entrarono ai piani superiori del padiglione che affaccia su via Roma, dove il pavimento era pericolante così come il soffitto, e si divertirono a lanciare in strada pezzi di calcinacci. Nel pomeriggio di Natale qualcuno, sembra sia entrato all'interno dell'ex ospedale psichiatrico, riuscendo addirittura ad accendere un fuoco che ha iniziato ad espandersi in un'intera stanza. Solo la prontezza di una guardia giurata, delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco, è riuscito ad evitare che l'incendio si estendesse a più parti dello stabile.

Ogni giorno si verificano intrusioni nell'area che dovrebbe essere totalmente inaccessibile. L'area è davvero immensa e vi si può accedere indisturbati da tantissimi punti, come dal parco della reggia di Colorno. Bisognerebbe davvero iniziare a riflettere sul come poterla riqualificare oppure qualora fosse impossibile vista la sua stabilità in quotidiano peggioramento ad abbatterla. Per primi vorremmo che la struttura diventasse importante per Colorno e per primi ci teniamo a vederla rifiorire, ma a volte bisogna essere obbiettivi e determinati per tutelare i cittadini e il buon nome turistico di Colorno.

A ridosso di "Parma 2020", con Colorno che avrà di sicuro il suo ruolo chiave nella riuscita dell'iniziativa, non è possibile avere ancora così tante strutture decadenti ed abbandonate. Il riferimento è ad esempio alla torre delle acque, all'ex casa partigiana di via Filippina e a diverse delle nostre chiese. Alla Venaria, attualmente in uso, ma dalla facciata esterna indecente.

Si inizi a pensare in grande, perché Colorno grande lo è da sempre e la storia lo insegna. 

Il gruppo
Amo Colorno

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Pubblicato in Cronaca Parma

Quartiere Pablo ha più di 15.000 abitanti e non ha spazi di socialità soprattutto per bambini, non ha un parco e nemmeno un campetto dove poter giocare a calcio liberamente (gli unici campetti sono recintati e chiusi a chiave).


I pochi spazi verdi che sono sopravvissuti alla rapida urbanizzazione degli anni '60 sono stati cementificati recentemente o lo saranno a breve. Chiusi cinema, teatri e biblioteche, tagliata la ludoteca che offriva un servizio educativo di grandissima qualità.
Si dedicano titoloni alle malefatte di qualche ragazzino di Piazzale Pablo, parlando addirittura di baby gang, cercando di suscitare facile scalpore, mentre, in questi anni, non si è mai concesso spazio adeguato a interventi, lettere, comunicati di quei cittadini del quartiere che cercavano di mettere in luce le criticità di scelte urbanistiche più che discutibili e che erano contrari a processi di ulteriore cementificazione, come è stato l'intervento nell'area Efsa.


Spesso i quartieri popolari, tra cui il Pablo, vengono raccontati in modo esagerato e caricaturale, partendo da singoli episodi narrati in fretta per generalizzare, senza indagare in profondità criticità e punti di forza di quel contesto sociale.
Piazzale Pablo resta uno dei pochi luoghi di socialità del quartiere e uno dei pochi piazzali in città ancora vivo. Si incontrano bambini che provano a giocare nei pochi spazi disponibili, anziani seduti all'ombra dei pochi alberi, uomini, donne, bambini di tutte le età. Al di là di una diffusa narrazione, non é un luogo del terrore, ma un posto nel quale ancora le persone si incontrano per stare insieme. Una socialità che a volte é, certo, persino complicata e conflittuale, come é normale che sia in un quartiere nel quale sono stati tagliati servizi e si lasciano famiglie sole nelle tante difficoltà quotidiane, lavorative, economiche, educative.


Quanto ai "terribili" ragazzi che disturbano la santa messa, hanno bisogno di più polizia o di un quartiere con più servizi e che risponda meglio alle loro esigenze educative e di socialità?
Restiamo convinti che con un campetto da calcio in più non troverebbero nemmeno il tempo per fare giri in bici intorno all'altare.

Rifondazione Comunista Parma - Circolo cittadino "Sorelle Musci"

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