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Tante le superfici urbane individuate per la street art ancora disponibili rivolgendosi all'Ufficio Politiche Giovanili -

Piacenza, 21 gennaio 2014 -

Si chiama "Evoluzione della vita" e misura tre metri in larghezza per due in altezza, il graffito realizzato nei giorni scorsi dal giovane artista Matteo Fralli sulla parete del sottopasso di via XXI Aprile, una delle superfici destinate alla libera espressione della creatività nell'ambito del progetto "Mi piace graffiare", approvato dall'Amministrazione comunale nel marzo 2010.
In accordo con l'Ufficio Politiche Giovanili – cui tutti i ragazzi interessati a simili iniziative possono rivolgersi, contattando lo 0523/492579 – Matteo ha disegnato la sua opera utilizzando bombolette spray, stencil e pennello. Diplomato al liceo artistico Cassinari e quindi specializzatosi in pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, si è trasferito a Valencia dove ha frequentato il Master di "Produccion Artistica" della locale Universidad Politecnica. "Qui – spiega – il mio interesse ha iniziato a incentrarsi più sulla Land Art e sulla Street Art. Anche nel caso del graffito appena concluso a Piacenza, come in altri miei progetti, l'obiettivo è quello di richiamare e sensibilizzare un pubblico che non sia quello selezionato delle gallerie, ovvero un pubblico che non sia immerso in un'esperienza artistica pilotata bensì, colto lungo la strada, concentrato sui propri pensieri e problemi quotidiani. Di qui l'idea di creare in spazi aperti a tutti, intervenendo in particolare su tematiche sociali".
Le superfici urbane individuate per la street art ancora disponibili, oltre al sottopasso che da via XXI Aprile porta al Genio Pontieri (esclusivamente dal lato della pista ciclabile) sono il muro di cinta dello stadio di rugby "Beltrametti", il muro antistante gli uffici dell'Anagrafe nella sede comunale di viale Beverora, il sottopasso di via dei Pisoni e alcuni spazi all'interno del giardino di padre Gherardo.
I giovani writers che fossero interessati ad ottenere lo spazio da "graffiare" potranno farlo rivolgendosi all'Ufficio Politiche Giovanili al numero sopraccitato o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per essere autorizzati.

(fonte: ufficio stampa Comune di PIacenza)

 

Pubblicato in Comunicati Arte Emilia

S'intitola "Viaggio ad Auschwitz a/r" lo spettacolo che si svolgerà domani mercoledì 22 gennaio 2014 presso il Teatro del Fiume -

Boretto, 21 gennaio 2014 -

Uno spettacolo per ricordare il dramma dei campi di concentramento e non dimenticare. Si svolgerà mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 10.00, presso il Teatro del Fiume, la rappresentazione "Viaggio ad Auschwitz a/r" patrocinato dalle Amministrazioni Comunali di Boretto, Brescello, Gualtieri e Poviglio.
Lo spettacolo, dedicato alle classi terze delle Scuole Secondarie di Primo Grado del territorio ma aperto alla cittadinanza intera, rientra nel programma delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, ed è scritto e interpretato da Gimmi Basilotta per la regia di Luciano Nattino e la collaborazione di Lino Lantermino, con le musiche del Kohelet 3.
Al centro della rappresentazione, la storia del lungo cammino di deportazione di ventisei ebrei cuneesi catturati nel 1944, da Borgo San Dalmazzo ad Auschwitz, dal Piemonte alla Polonia. Un modo per ragionare e per parlare di memoria, scoprendo e toccando con mano quanto essa sia ora una necessità e un dovere, non solo per il rispetto della Storia, di chi l'ha vissuta, l'ha subita, ne ha sofferto e ne è stato sopraffatto, ma per poter vivere il presente in modo consapevole .

Lo spettacolo fa parte del progetto Passodopopasso, che rientra nell'ambito della programmazione del "Teatro ragazzi" ed è promosso dall'associazione culturale Mirart, che opera nei comuni dell'Unione della Bassa Reggiana e che da sempre è impegnata nella selezione accurata e competente dei contenuti legati all'infanzia e all'adolescenza.

Il costo dell'ingresso allo spettacolo è di € 4,50. Per informazioni e adesioni Biblioteca Comunale di Boretto 0522-963759, oppure Associazione Culturale Mirart 338-6690117 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.30.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Boretto)

 

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Lunedì, 20 Gennaio 2014 12:52

E' morto il grande maestro Claudio Abbado

Si è spento a Bologna il grande maestro, nominato ad agosto senatore a vita da Giorgio Napolitano -

Bologna, 20 gennaio 2014 -

Il maestro malato da tempo, è venuto a mancare questa mattina, a Bologna, all'età di 80 anni. Grande direttore d'orchestra era stato nominato a fine agosto senatore a vita da Giorgio Napolitano. Una vita di successi, iniziata dal debutto alla Scala di Milano all'età di soli 27 anni, che diresse poi per quasi vent'anni con maestria ed innovazione, sino al 1986. Lasciato il teatro che lo rese celebre nel mondo, assunse il prestigioso incarico di direttore musicale della Staatsoper di Vienna e fondò la Gustav Mahler Jugendorchester. Assume poi la direzione artistica della Berliner Philharmonie, sino al 2002, con grande impatto sulla vita culturale berlinese. Nel 2004 promosse nella città di Bologna la nascita dell'Orchestra Mozart, di cui divenne direttore musicale ed artistico e nel 2009 gli venne conferita dal Comune di Bologna la cittadinanza onoraria. Fondò inoltre numerose orchestre giovanili ed ebbe registrazioni discografiche di grande rilievo.

A Parma era stato protagonista di un evento eccezionale nel giugno 2011 con l'Orchestra Mozart. Il Teatro Farnese dopo oltre due secoli aveva accolto il maestro, nella sua splendida e unica sala lignea con oltre millecinquecento spettatori, per la prima volta nella storia recente, in platea e anche sulle sue maestose gradinate.

Il saluto dell'Assemblea Legislativa

"Un grande uomo di cultura, un simbolo dell'Italia nel mondo, che da un anno a questa parte dava lustro anche alle nostre istituzioni, dopo la nomina a senatore a vita. Un grande uomo che credeva nella musica come via per il riscatto sociale, soprattutto per i ragazzi e i giovani. E un uomo che aveva scelto anche la nostra regione, l'Emilia-Romagna, lui, direttore artistico dell'Orchestra Mozart di Bologna. E voglio ricordare il concerto per raccogliere fondi per le popolazioni emiliane colpite dal terremoto del 2012, al Teatro Manzoni di Bologna. Tutta l'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna ricorda il maestro Abbado e si stringe attorno ai suoi famigliari e amici".
Così la presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, insieme all'intero Ufficio di Presidenza, dopo la morte di Claudio Abbado, questa mattina a Bologna.

Il cordoglio del presidente della Regione e della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani e dell'assessore alla Cultura, Massimo Mezzetti

"Diciamo addio con commozione e dolore al maestro e senatore Claudio Abbado, la cui scomparsa è una perdita incalcolabile per tutti noi, per il mondo della cultura, per quello della musica, per quanti pensano che promuovere l'arte sia sempre una grande prova di democrazia e impegno civile". E' quanto ha affermato il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, appresa la notizia della scomparsa del grande direttore d'orchestra. "Piangiamo un uomo – ha aggiunto Errani - che ha tenuto alto il nome dell'Italia nel mondo, che ha saputo coniugare con dedizione e generosità l'impegno artistico e culturale con l'impegno sociale, con uno sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni, ottenendo risultati di straordinario valore che restano patrimonio e orgoglio del nostro Paese e di questa regione".
"Claudio Abbado – ha commentato l'assessore regionale alla Cultura dell'Emilia-Romagna, Massimo Mezzetti – è stato una figura fondamentale per il nostro Paese e a maggior ragione per l'Emilia-Romagna e Bologna, sua città d'adozione, residenza e sede dell'Orchestra Mozart di cui è stato fino all'ultimo direttore e fulcro. Esprimiamo la nostra commozione e riconoscenza per quanto questo grande artista ci ha dato nella sua vita".

 

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I giovani disegnano un fondale di 12x8 metri al Teatro Comunale di Modena: perché ci si può ribellare con maestria e non soltanto protestando in piazza o facendo la rivoluzione con Twitter o su Facebook -

Modena, 20 gennaio 2014 -

Un enorme cielo azzurro di 12 per 8 metri con cinque fili tesi su cui sono appesi dei volti, i particolari di una corpo, un fiore, una scritta, un tratto colorato o anche solo una lettera. La ribellione dei giovani è un insieme di voci e di immagini casuali che, una volta unite, danno forma a una poesia; perché ci si può ribellare con maestria e non soltanto protestando in piazza o facendo la rivoluzione con Twitter o su Facebook. Questo è il frutto del lavoro di quindici studenti dell'Istituto Superiore d'Arte Adolfo Venturi e dell'Istituto Grazia Deledda di Modena che hanno realizzato dal 13 al 18 gennaio 2014 un fondale, di quelli che si usano in scena a teatro, sotto la direzione e la supervisione di Rinaldo Rinaldi, scenografo, insegnante di pittura di scena all'Accademia di Belle Arti di Bologna e di Urbino.

Il laboratorio "Ribellarsi con maestria",  fa parte del progetto "RiBelli" promosso dal Centro culturale Francesco Luigi Ferrari, dall'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea di Modena e dall'Istituto Superiore d'Arte Venturi, per celebrare il centesimo anniversario della nascita di don Elio Monari, partigiano nato a Spilamberto e fucilato dai nazisti a Firenze nel 1944.

«In questo preciso contesto storico ognuno si deve ribellare a tutte le forme di dipendenza, per arrivare ad essere delle persone libere – ha spiegato il presidente del Centro culturale F.L. Ferrari, Gianpietro Cavazza –. Per i giovani è un fatto molto importante avere dei "maestri" che gratuitamente mettono a disposizione la propria arte, la propria esperienza, la propria cultura per accompagnarli in questo percorso di ribellione».

La tela gigante verrà esposta al Palazzo Europa di Modena in occasione del convegno conclusivo del progetto "RiBelli!" il prossimo 6 marzo e, successivamente, verrà suddivisa e collocata nelle scuole e presso enti e istituzioni modenesi. «Ribellarsi non può essere un gesto fine a se stesso – ha aggiunto Cavazza – per questo anche il frutto del lavoro dei ragazzi deve essere diviso e distribuito anche a chi non ha partecipato al progetto direttamente. Il fondale non è un oggetto di consumo, ma è un simbolo che deve durare nel tempo».

Il senso di questo progetto è "fare memoria" anche di coloro che in passato si sono ribellati e hanno sacrificato la propria vita per la libertà, ha ricordato Enrico Ferri, scrittore e professore all'Istituto Venturi: «non è soltanto un "guardare indietro", ma una memoria rivolta al futuro. Il laboratorio a cui hanno partecipato questi 15 studenti arricchisce il loro percorso scolastico ma gli ha consentito anche di fare un'esperienza straordinaria: non è di tutti i giorni, infatti, poter lavorare accanto a un professionista, in un Teatro. Infatti sono tutti entusiasti dell'esperienza».

«I primi giorni i ragazzi erano impauriti davanti a questa tela vuota da riempire, erano un po' "legati" – ha spiegato il maestro Rinaldo Rinaldi –. Poi hanno cominciato ad aprirsi, ad abbozzare alcuni simboli della loro ribellione, e man mano il fondale ha preso forma. È una specie di poesia automatica, fatta di immagini casuali e solo alla fine, quando vengono unite, si comprenderà il significato. Quello che ho cercato di spiegare ai giovani è che ribellarsi è prendere coscienza del fatto che hanno a disposizione uno spazio, che hanno degli strumenti e delle informazioni acquisite a scuola: possono essere utilizzare per fare qualcosa di "diverso", qualcosa che sentono loro. Non è importante il risultato finale che sono riusciti ad ottenere, ma la possibilità che hanno avuto di vivere questo tipo di esperienza per ottenere un risultato più grande di loro in quanto singoli».

(Fonte: Ufficio stampa del Centro culturale Francesco Luigi Ferrari)

 

La seconda ricorrenza celebrata al Teatro Municipale sarà la Giornata della Memoria lunedì 27 gennaio alle ore 15,30 con il concerto "Il canto di Israele" con musiche composte ed eseguite dal maestro Riccardo Joshua Moretti e Spazi Sonori Ensemble -

Piacenza, 18 gennaio 2014 -

Narrazione, musica e canto per un viaggio nella musica ebraica. Nel giorno in cui ricorre l'anniversario dell'apertura dei cancelli di Auschwitz, il Teatro Municipale di Piacenza dedica un concerto con musiche di e con Riccardo Joshua Moretti, attualmente uno dei massimi compositori di musica ebraica, per la celebrazione della Giornata della Memoria.
Lunedì 27 gennaio ore 15.30 si terrà dunque , nell'ambito della Stagione "Ricorrenze in musica – Festività al Municipale", il concerto dal titolo Il canto di Israele, omonima incisione discografica del maestro Moretti, voce narrante e interprete al pianoforte insieme a Spazi Sonori Ensemble, formato dai solisti della Filarmonica Toscanini: Sandu Nagy (flauto), Daniele Titti (clarinetto), Mihaela Costea (violino), Diana Cahanescu (violoncello), Luca Reverberi (fagotto), Alberto Farolfi (contrabbasso) e Gianni Giangrasso (percussioni).
«È sempre stato molto arduo definire la musica ebraica – afferma Riccardo Joshua Moretti - perché, come in ogni cultura, in essa si possono individuare innumerevoli sfaccettature sia di genere che di contaminazione. Per questo motivo il programma spazierà dal misticismo alle sonorità del Niggun, una forma musicale che si caratterizza per l'assenza del testo che, secondo alcuni rabbini, avrebbe potuto limitare il profondo significato mistico della pura melodia. Verranno eseguite alcune danze chassidiche, legate cioè al quel movimento, nato nell'Europa dell'Est nel VIII secolo, che si identificava all'interno dell'ebraismo ortodosso come cultore della preghiera del canto e della danza».
In questo concerto Moretti, artista eclettico e carismatico, eccezionalmente canterà inoltre la preghiera Eli, Eli con la quale riesce a creare un pathos che ha sempre ammaliato la platea.

IL CANTO D'ISRAELE
Musiche composte ed eseguite
dal maestro Riccardo Joshua Moretti
e Spazi Sonori Ensemble, formato dai solisti dell'Orchestra Filarmonica A. Toscanini

SOLISTI

Sandu Nagy, Flauto
Daniele Titti, Clarinetto
Mihaela Costea, Violino
Diana Cahanescu, Violoncello
Luca Reverberi, Fagotto
Alberto Farolfi, Contrabbasso
Gianni Giangrasso, Percussioni

Riccardo Joshua Moretti
Pianoforte e voce narrante

PROGRAMMA

Danza Chassidica 1 per ensemble

La notte della Shoah per violino e pianoforte

Chassidica Trio per violino, violoncello e pianoforte

Niggun per Ensemble

Melodika per flauto e pianoforte

Bambola meccanica per violino, violoncello, contrabbasso e pianoforte

Mitzvà per Ensemble

Shalom per violino e pianoforte

Elì, Elì per canto e pianoforte

Danza Chassidica 3 per ensemble

Per info e biglietti è possibile rivolgersi alla biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, in via Verdi 41, al numero di telefono 0523.492251 o al fax 0523.320365 o all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

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Appuntamento domani 19 gennaio, alle 17, nell'ambito delle "Domeniche a Palazzo Farnese", con il concerto di Muzikobando e Gabriele Coen -

Piacenza, 18 gennaio 2014 -

La Cappella Ducale sarà teatro, infatti, dell'evento "Porrajmos – Una storia dimenticata", introdotto da Elena Valdini.
Alla voce, Bibiana Maffi del Cantiere Simone Weil, che organizza l'incontro insieme al Centro Culturale Italo-Tedesco e all'Amministrazione comunale, per ricordare, nell'approssimarsi del Giorno della Memoria, il dramma delle persecuzioni e dello sterminio messi in atto dal nazismo nei confronti del popolo Rom.

In allegato la locandina scaricabile

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

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Un incidente, una lettera dal passato, una famiglia con tanti misteri e troppi segreti ...

Sassuolo, 16 gennaio 2014 -

Sabato 18 gennaio, alle ore 18, presso la Libreria Mondadori di Piazza Garibaldi, a Sassuolo, l'Associazione di Scrittori "I Semi Neri" presenta l'ultimo romanzo, edito da Damster. Un incidente, una lettera dal passato, una famiglia con tanti misteri e troppi segreti, la furia della natura e l'energia della stirpe danno vita a una trama ricca di colpi di scena. Un affresco di cinque secoli di storia modenese e non solo.

Giugno 2012, in un incidente stradale perde la vita Marco Antonio Tarvisi, giovane stilista di successo e secondogenito del Marchese Gherardo Tarvisi, patriarca di un'antica famiglia le cui origini risalgono al 1500. Imprenditori leader del settore della moda, i Tarvisi vivono nell'immaginaria località di Cà del Toro, nei pressi di Cavezzo, nella Bassa modenese, minata dal terremoto del maggio 2012. Alcuni particolari dell'incidente, tuttavia, non convincono l'ispettore Marcello Prandi che, con l'aiuto di Lucrezia Guicciardi, donna affascinante e misteriosa, parente della giovane vittima, indagherà sul passato della famiglia Tarvisi. Marcello e Lucrezia saranno così proiettati in un inquietante viaggio attraverso i secoli, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale al Rinascimento, quando un altro terremoto, quello del 1570, cambiò il destino dei Tarvisi di allora, mercanti di stoffe alla ricerca di un riscatto sociale.

E' questa la trama de "L'Enigma del Toro", edito da Damster (www.damster.it) , il nuovo romanzo dell'Associazione di Scrittori "I Semi Neri" che sarà presentato, sabato 18 gennaio, alle ore 18, presso la Libreria Mondadori di Piazza Garibaldi 75 a Sassuolo. Conduce la scrittrice Eliselle.

Il romanzo, opera collettiva degli autori Marco Panini, Daniela Ori, Gabriele Sorrentino, Manuela Fiorini, Enrico Solmi, Francesca Poggioli e Adalgisa Pini, si propone come un'avvincente saga familiare, ricca di suspense e colpi di scena, che vuole essere anche un omaggio al territorio padano, a Modena, prima di tutto , ma anche a quella parte d'Italia che si estende a cavallo degli Appennini, tra Firenze, Bologna, Modena e Reggio Emilia.

L'Enigma del Toro è disponibile in libreria e sul sito dell'editore www.damster.it

(Fonte: Associazione Scrittori I Semi Neri)

 

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Mercoledì, 15 Gennaio 2014 15:53

Piacenza, dal 17 al via la rassegna "Teatro e oltre"

Sette gruppi teatrali che offriranno al pubblico una panoramica delle proposte del teatro locale -

Piacenza, 15 gennaio 2014 -

Il Teatro San Matteo, luogo di attività teatrale ormai storico a Piacenza, ospita la prima edizione di TEATRO E OLTRE, rassegna di gruppi teatrali piacentini che sono fra i consueti utilizzatori di questo rinnovato spazio teatrale.
Il progetto di questa rassegna nasce dalla volontà di sette gruppi teatrali di offrire al pubblico piacentino una panoramica delle proposte del teatro locale. Questo progetto è sostenuto dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Piacenza e dalla Fondazione Teatri di Piacenza, che hanno creduto nell'iniziativa.

TEATRO E OLTRE darà modo al pubblico di verificare la vitalità e la varietà delle proposte del mondo teatrale piacentino. La rassegna prevede una formula particolare; infatti ogni singolo spettacolo sarà preceduto da una breve performance o presentazione di arte varia, in un ambito che potrà estendersi dalla musica alla danza, dalla letteratura alla fotografia, solo per fare qualche esempio. La formula, condivisa dai gruppi partecipanti e dagli enti sostenitori, intende dimostrare che il Teatro San Matteo è uno spazio polivalente in grado di soddisfare e comprendere diverse esigenze artistiche; uno spazio che potrà diventare sempre più familiare al pubblico piacentino, un contenitore insomma di cultura viva.

I gruppi che hanno aderito alla rassegna rappresentano realtà teatrali eterogenee. QUARTA PARETE è sulla scena da quasi trentanni e spazia dal teatro brillante a quello drammatico e sociale; LE STAGNOTTE operano da diversi anni spaziando per genere, con la particolarità di un cast tutto femminile; CENTROTERRA lavora da tempo principalmente su temi sociali. Gli altri gruppi (LE VISSOLE, TEATRO PORTATILE DI CICCIO E MICCIA, PITTURA FRESCA) hanno storie più recenti, ma hanno già dimostrato di poter lasciare segni tangibili nel panorama piacentino.
Sei sono gli spettacoli previsti. Si parte con LE VISSOLE che propongono una serata di improvvisazione teatrale. A seguire IL TEATRO PORTATILE DI CICCIO E MICCIA con uno spettacolo di burattini pensato per i bambini, ma fruibile anche da un pubblico adulto. Il terzo appuntamento è con QUARTA PARETE, con un testo ironico e grottesco. A marzo le ultime tre proposte: dapprima PITTURA FRESCA che, in doppia serata, porta in scena un testo classico rivisitato, poi LE STAGNOTTE che propongono un adattamento di un testo tutto al femminile e infine CENTROTERRA che presenterà una propria intensa produzione.
Tutti i gruppi si ripresenteranno sul palco nella serata del 28 marzo, assieme ad IMPERFECT SPEAKERS, settimo gruppo aderente all'iniziativa, per un saluto "artistico".

Il programma evidenzia senza dubbio la varietà di approccio dei diversi gruppi all'idea di teatro. E' la dimostrazione di quanto il teatro possa spaziare per stili, per generi e per forme di studio e la testimonianza di un fermento vitale che attraversa la produzione teatrale locale.

In allegato la locandina scaricabile

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

Il progetto "Dal Giappone per le Donne", Giovedì 16 gennaio alle ore 18 debutta al Teatro Municipale la Nara Women's University Orchestra, ingresso gratuito  -

Piacenza, 14 gennaio 2014 -

L'idea che molti di noi hanno del Giappone e della sua cultura, della sua società, ci deriva dalla letteratura e dalle mode che da quel paese sono arrivate anche nel mondo occidentale: pensiamo per esempio ai fumetti e ai manga che da oltre quarant'anni influenzano milioni di giovani. Un'enorme semplificazione dei messaggi, derivata dalla massificazione delle informazioni, non ci aiuta a ricordare che la cultura giapponese ha invece proprio nelle sfumature, nelle mille possibili sfaccettature, il suo segno distintivo. Riportare anche il rapporto tra la donna e la società all'interno di canoni e schemi "occidentali" può dunque condurre a fraintendimenti.
La Nara University è forse il più alto esempio di come la società giapponese consideri fondamentale fornire alle donne con particolare talento la possibilità di crescere in un luogo protetto e senza costrizioni esterne, per poter occupare con capacità e preparazione ruoli di primissimo piano in ogni ambito: culturale, politico, economico.
Quello che più colpisce nel leggere la storia di questa prestigiosa università, è che non nasce sulla scia di esempi europei o statunitensi; fu invece fondata nel 1908 con gli stessi obiettivi che si prefigge ancora oggi: preparare le donne alla leadership. Dignità e rispetto sono parole chiave nella vita di questa istituzione. Acquisire il rispetto grazie alla consapevolezza del proprio valore e del proprio talento è la via attraverso cui si snodano tutti gli insegnamenti accademici.
Il "vento di cambiamento", un motto non ufficiale che si percepisce nei corridoi di questa Università così speciale, si fonda ovviamente sulla coesione nella crescita, sullo spirito di corporazione. Sono elementi questi che, naturalmente, ritroviamo "amplificati" nella sua orchestra. In un mondo in cui la prevaricazione sulle donne e in genere sui più deboli è (anche nei paesi che si professano evoluti) una piaga di proporzioni endemiche, l'omaggio musicale della Nara University vuol dire, non solo per le donne ma per tutti i piacentini, accettare un esempio vivo di abnegazione al miglioramento e di piacere della crescita. Vuol dire applaudire giovani ragazze che, fuori da ogni metafora, potranno ottenere la considerazione e il rispetto per le capacità che avranno saputo coltivare.
L'Orchestra dell'Università di Nara è nata nel 1969 e dalla sua fondazione tiene regolarmente due concerti l'anno. Questi concerti richiamano nella splendida città che fu antica capitale del Giappone, e che è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, appassionati e turisti colti da tutto il paese. Da qualche anno è usanza che uno dei due concerti si tenga all'estero, proprio nello spirito di apertura e confronto che anima l'università. Anzi, a completare l'organico di quasi ottanta elementi l'orchestra ospita spesso provenienti da altre scuole della regione: questo è ciò che avviene anche nel concerto di stasera a Piacenza.
Sul podio della Nara Women University Orchestra, salirà l'esperto Kunihiko Makimura che dedica gran parte della sua attività alla formazione di giovani talenti ed è per questo chiamato a dirigere le migliori orchestre giovanili del Sol Levante. Dopo essersi formato a Vienna, si è impegnato nel repertorio operistico divenendo in breve tempo un punto di riferimento nel suo paese, tanto da meritarsi più volte il plauso della critica. I programmi che propone, proprio per il ruolo formativo del suo lavoro con i giovani talenti, spaziano dalla musica romantica tedesca ai capolavori "americani" di Gershwin e Bernstein, da Haydn a Mozart, da Stravinskij a Henze.

Il progetto "Dal Giappone per le Donne", concerto della Nara Women's University Orchestra, è realizzato con il Patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.
Dalle donne e per le donne, un insegnamento per tutti.

Per info e biglietti è possibile rivolgersi alla biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, in via Verdi 41, al numero di telefono 0523.492251 o al fax 0523.320365 o all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: Fondazioni Teatri di Piacenza)

 

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In occasione della Giornata della Memoria lunedì 27 gennaio due visite guidate -

Correggio, 14 gennaio 2014 -

Dopo l'esperienza del 2013, anche quest'anno, in occasione delle iniziative per la Giornata della Memoria del prossimo 27 gennaio, il Comune di Correggio organizza e promuove un evento di rappresentazione artistica della memoria che dà seguito al progetto "A.R.S. - Art Resistance Shoah". Si tratta di una grande mostra collettiva intitolata "In Absentia", aperta dal 19 gennaio al 9 febbraio a Palazzo Principi.
"In Absentia" – inaugurazione domenica 19 gennaio alle 15,30, al Museo "Il Correggio" – prevede inoltre una serie di eventi collegati: una conferenza di Salvatore Trapani dal titolo "In Absentia Contra Damnatio Memoriae", con presentazione del catalogo della mostra (Vanilla Edizioni) e intervento sul peso culturale della tradizione nel processo politico intrinseco allo Sterminio; una coreografia, "Senza Sogno", opera del ballerino minimalista Giuseppe Palombarini su musiche tratte dal film di Roman Polanski "Il Pianista"; visite guidate alla mostra, per le scuole, a cura di Margherita Fontanesi. Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, inoltre, ulteriori due visite guidate aperte alla cittadinanza, alle ore 11,30 e alle ore 15,30.


La collettiva, curata appunto da Margherita Fontanesi e da Salvatore Trapani, fondatori nel 2012 dello stesso progetto A.R.S., col patrocinio di Istoreco Reggio Emilia, è centrata sull'esperienza tragica della correggese Lucia Finzi e sulla deportazione ad Auschwitz di cittadini ebrei emiliani, avvenuta con un trasporto dal campo di smistamento di Fossoli nel febbraio del 1944. Il racconto di quell'avvenimento si trova anche nel capolavoro di Primo Levi, "Se questo è un uomo", nella parte dedicata a quel triste viaggio verso l'inferno in un treno nel quale si trovava, da qualche parte, in uno dei tanti vagoni, anche la Finzi, che probabilmente fu selezionata per le camere a gas subito, all'arrivo. E se il racconto di Levi parla per i testimoni oculari, "In Absentia" racconta anche per i "non tornati", le vittime integrali nel sistema Sterminio. Settant'anni di storia documentaria, in totale assenza dei suoi protagonisti, morti nelle camere a gas di Birkenau, come Lucia Finzi, punto di partenza della mostra e ambasciatrice, assente e concreta nello stesso tempo, di una vicenda che da decenni continua a inorridire e coinvolgere.
Margherita Fontanesi e Salvatore Trapani, offrono indicazioni precise rispetto alla mostra e al motivo che l'ha generata, che non intende porsi come una semplice commemorazione, ma un'analisi approfondita in merito ai concetti di distruzione nell'Europa Occidentale e di empatia come strumento umano imprescindibile per la comprensione.
"Abbiamo voluto raccontare la Shoah", spiega Margherita Fontanesi, "partendo dalla storia di una donna di Correggio, il paese che ospita la mostra. Abbiamo voluto rievocare la storia di una vittima che può rappresentare anche quella di tante altre e l'abbiamo fatto con lo strumento che ci è proprio, l'arte, quel mezzo espressivo tanto temuto dal regime nazista che ha tentato di mettere prima alla berlina e poi di far scomparire centinaia di opere di artisti non allineati, creando l'etichetta di arte degenerata.
"A.R.S. - Art Resistance Shoah", aggiunge Salvatore Trapani, "è un progetto ambizioso che mette al centro della ricerca il valore dell'arte come gesto drammatico collegato alle scelte politiche di un'epoca. 'In Absentia' riconnette il tragico evento delle deportazioni verso lo sterminio al processo culturale rimesso in moto dai nazisti, di tentata damnatio memoriae dei perduti attraverso i camini di Auschwitz-Birkenau. Un tentativo che va ben oltre un odioso istinto, ripercorrendo la storia d'Occidente che a picchi di bieco barbarismo ha sempre associato gesti culturalmente altrettanto eclatanti".
Artisti presenti: Massimiliano Alioto, Gabriele Arruzzo, Omar Galliani, Giovanni Sesia, Hermann Nitsch, Massimo Lagrotteria, Tea Giobbio, Giuseppe Gonella, Ali Hassoun, Giorgio Ortona, Silvio Porzionato, Santiago Ydañez, Svetlana Grebenyuk, Luca Pignatelli, Paolo Quaresima, Francesco De Grandi, Aldo Sergio, Cristiano Tassinari, Trento Longaretti.
Gallerie Sponsor: Biasutti&Biasutti (TO), Galleria de' Bonis (RE), Italian Factory (MI), Galleria Forni (BO), Galleria Giovanni Bonelli (MI), Galleria Restarte (BO).
Orari di visita per la mostra: sabato, 15,30 - 18,30; domenica, 10 - 12,30 e 15,30 - 18,30.
Martedì e venerdì su prenotazione: tel. 0522.691806.
Lunedì chiuso.

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

 

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