Durante il match tra il Palermo e il Genoa 140 operai indosseranno la maglietta con l’hashtag ideato per la campagna sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il modello Parma sulla mobilità su due ruote messo in atto protagonista insieme alle città di Milano, Genova, Firenze e Roma alla Sesta edizione dell'Osservatorio nazionale Focus 2R, promosso da Confindustria Ancma e Legambiente, in collaborazione con Ambiente Italia.
Con la vittoria in trasferta il Parma fa un piccolo ma grande passo verso la salvezza. Una doppietta di Gervinho e il Genoa è affondato.
Maltempo. Sopralluogo dopo il crollo del ponte Lenzino, a Corte Brugnatella (Pc), sulla strada statale 45. Anas conferma l'impegno a realizzare un ponte provvisorio in sei mesi, la Regione in prima linea per accelerare i tempi e promuovere la viabilità alternativa
Mister D’Aversa al termine di Genoa-Parma 1-4: “vorrei che si evidenziasse il lavoro di questi ragazzi”
Paganini non ripete è una affermazione celebre del violinista. Nel 1818 al Teatro di Torino, il re Carlo Felice chiese a Paganini di ripetere un brano. Paganini si rifiutò. Questo gesto gli costò l’annullamento del suo concerto successivo.
Di Nicola Comparato 5 marzo 2020 - Niccolò Paganini é stato un violinista, chitarrista e compositore, nato a Genova il 27 ottobre 1782 e morto a Nizza il 27 maggio 1840.
Considerato da molti come uno fra i maggiori violinisti della sua epoca, alternò la sua attività di compositore a quella di esecutore, per ottenere un controllo completo sulle musiche da eseguire.
Di famiglia modesta, fu il padre Antonio a trasmettergli la passione per la musica, dapprima con il mandolino e successivamente con il violino. Ben presto Niccolò Paganini cominciò a farsi ascoltare nelle chiese di Genova, finché nel 1796, trasferitosi col padre a Parma, si ammalò di polmonite. Nella città ducale il musicista arrivò ad allenarsi fino a 12 ore al giorno, utilizzando un violino costruito dal Guarneri, (il più illustre liutaio italiano), strumento col quale si dilettava ad imitare i versi degli animali e i suoni della natura.
Si spostò in seguito in Toscana e anche qui ebbe modo di farsi acclamare calorosamente. Nel 1801 cominciò a dedicarsi allo studio della chitarra. Nel 1804 a Lucca, fu ingaggiato come primo violino solista preso Elisa Baciocchi, la principessa e sorella di Napoleone. Paolina Borghese, un’altra parente di Napoleone, lo invitò a suonare a Torino nel 1809. Nel 1825 nacque a Palermo Achille, figlio illegittimo di Paganini e la cantante del coro Antonia Bianchi.
L’Imperatore Francesco II lo nominò suo virtuoso di camera nel 1828 a Vienna. Paganini si recò poi a Praga, ma qui cominciarono a sorgere dubbi sul suo talento. Tra il 1817 e il 1830 compose sei concerti per violino ed orchestra di cui la famosissima “La Campanella”, poi nel 1832 tornò a Genova e cominciò a comporre i Capricci per violino, varie serenate, notturni, tarantelle, e una sonata per la grande viola con variazioni su temi di Süssmayr e Gioachino Rossini.
Nel 1833, in provincia di Parma, acquistò la Grande Villa di Gaione. Nel 1834 cominciarono i primi sintomi di una malattia polmonare, che Paganini affrontò a testa alta, ma che lo portarono alla morte il 27 maggio 1840 a Nizza. Considerato un immorale, il vescovo di Nizza ne vietò la sepoltura in terra consacrata. Il corpo di Paganini fu imbalsamato e conservato nella cantina della casa dove morì, finché, dopo vari spostamenti, il suo corpo ricevette la degna sepoltura, prima a Gaione, e infine nel cimitero della Villetta a Parma dove attualmente riposa.
E’ iniziata formalmente la ricostruzione del Ponte sul Polcevera a Genova. Per la terza volta, in poco più di 400 giorni, lo skyline di Genova è mutato radicalmente. Presenti anche il premier Giuseppe Conte e la Ministra alle infrastrutture, la piacentina Paola De Micheli.
Di LGC Genova, 1 ottobre 2019 - Dal drammatico crollo che ha generato quella profonda ferita tra i piloni 8 e 9, portando con sé 43 vittime, per giungere all’estate scorsa con la demolizione totale di quanto restava dell’ex Ponte Morandi e ieri, l’inizio del montaggio con il primo impalcato posizionato a 50 metri di altezza, è questa la metamorfosi del ponte che attraversa il Polcevera e che per ben tre volte in 414 giorni ha modificato lo skyline della città marinara.
Il nuovo ponte dovrebbe venire consegnato nel prossimo mese di maggio.
Le operazione, annunciate da un suono di sirena, sono cominciate alla presenza del premier Giuseppe Conte, del ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, del sindaco Bucci, del governatore Toti, dell'architetto Piano che ha donato il disegno del viadotto. Presenti anche Salini e Bono per il consorzio PerGenova (Salini-Impregilo e Fincantieri) che ricostruisce il ponte. La prima parte della struttura che porterà la strada è lunga 50 metri, costruita in acciaio del peso di 500 tonnellate ed è stata issata a quasi 50 metri di altezza.
A seguire le foto e i video della cerimonia e dell’operazione.
(Crediti video drone:
pilota Paolo Corradeghini - Rina Consulting
montaggio Erika La Farina - Rina Consulting)
Mentre alcune pile superano i 25 metri, in cantiere entrano nel vivo le lavorazioni dell’acciaio.
A ponente, comunica "PerGenova" l’associazione temporanea di impresa costituita da Fincantieri e Salini-Impregilo incaricata a costruire il nuovo ponte, proseguono le operazioni di costruzioni dei plinti delle pile 2 e 3 e continuano a crescere le pile 4, 5 ,6 e 9. In particolare la 5 e la 9 superano ormai i 25 metri di altezza e risultano chiaramente visibili sull’orizzonte, accanto alle alte gru. Sempre sullo stesso lato, è previsto per questa settimana l’avvio dei lavori di cantierizzazione per la spalla A e l’inizio dell’assemblaggio delle campate 5 e 6.
A levante, invece, prendono il via i lavori per i pali di fondazione delle pile 12 e 16 e, in settimana, dopo l’arrivo in cantiere dei conci delle campate 14 e 15, sarà avviato l’assemblaggio.
Via mare da Castellammare di Stabia, inoltre, arriveranno a Genova gli elementi in acciaio che comporranno le campate 8, 9, 15, 16, portando così a 7 su 19 il numero delle campate in preparazione.
(PerGenova 10 settembre 2019)
"La demolizione" dell'ex viadotto Morandi "è conclusa". Lo ha dichiarato lo scorso 12 agosto, il responsabile dell'ati dei demolitori Vittorio Omini a margine della cerimonia di apertura del bypass di via Porro.
Di LGC Parma14 agosto 2019 - A 48 ore dalla commemorazione del primo anniversario della tragedia si è chiusa definitivamente la demolizione con l'abbattimento delle pile 1 e 2 del Morandi, quelle immediatamente a ridosso della collina di Coronata dalla parte ovest del viadotto.
Erano le 11,36 del 14 agosto 2018, quando sotto una pioggia incessante 250 metri di ponte Morandi, crolla insieme alla pila di sostegno, la numero 9. Le vittime alla fine saranno 43 e 566 i residenti nelle case presenti sotto la pila 10, costretti a dover definitivamente abbandonare la propria casa per motivi di sicurezza.
La demolizione: con l'esplosione controllata del moncone est, avvenuta alla presenza dei vicepremier Di Maio e Salvini lo scorso 28 giugno, si è di fatto avviata la ricostruzione del nuovo viadotto, nato da un'idea di Renzo Piano. Fincantieri, Salini Impregilo e Italferr saranno chiamati a costruire i 1067 metri della `travata´ continua che costituirà l'impalcato di acciaio, costituito da 18 pile in cemento armato e 19 le campate che costituiranno la travata continua dell'opera.
Inaugurazione: Nella primavera del 2020 è prevista l'apertura del nuovo viadotto.
Video implosione - https://youtu.be/VRsDibZSgmM
(Foto di Francesca Bocchia e Lamberto Colla)