Posti a sedere al completo per il convegno dedicato ai nuovi regolamenti europei, organizzato da Confindustria Dispositivi Medici. Lunedì pomeriggio il prologo con taglio del nastro al Tecnopolo di Mirandola, domani focus su innovazione e competenze lavorative
CNA-Lapam, Confartigianato, Confcommercio-Fam e Confesercenti chiedono chiarezza, ma anche l'inizio quanto prima dell'esecuzione dell'opera. -
Mirandola, 02 aprile 2015 -
Siamo consapevoli che il problema della corruzione e dei condizionamenti venuti a galla con l'ultima inchiesta legata alle grandi opere faccia emergere in tutta la sua gravità il fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione. Ma la corruzione è un fenomeno grave a prescindere dall'oggetto cui si riferisce, sia questo l'Expo, una strada piuttosto che un ospedale o qualsiasi altro tipo di appalto. In altre parole, non si può certo bloccare la realizzazione di opere importanti per paura di condizionamenti illeciti. Occorre invece fare di tutto per accertare responsabilità, punire i colpevoli, evitare il ripetersi di questi episodi.
Considerazioni che valgono in tutto e per tutto per la Cispadana, rispetto alla quale se ne ribadisce l'interesse strategico. Il che non significa certo sottovalutare l'inchiesta in corsa, ma piuttosto accelerarne i risultati, accertando tutte le posizioni degli indagati, però senza che nel frattempo vi sia alcuna sospensione degli iter procedurali, peraltro ormai conclusi.
Secondo le Associazioni, infatti, è quasi superfluo ricordare quanto sia necessaria questa arteria per creare i collegamenti più funzionali e rapidi con le principali direttrici di traffico; quanto sia importante per tutto il comparto manifatturiero dell'area nord, avere a disposizione una viabilità più efficiente; quanto valga in periodo di crisi economica aprire un cantiere di questa portata, sia per le imprese ed i lavoratori direttamente impiegati, sia per l'indotto economico che inevitabilmente produce nei cinque anni di lavoro.
Basterebbe osservare i dati economici più recenti per constatare come nell'ultimo decennio lo sviluppo economico abbia preso come riferimento non più i centri, ma gli assi sui quali si muovono persone e merci. Se, infatti, l'economia oggi si basa sui flussi, essere al di fuori di essi significa correre il rischio concreto di venire tagliati fuori dalle direttrici dello sviluppo. "Considerazioni – aggiungono le Associazioni – che ci permettono di affermare ancora una volta l'importanza della Cispadana come volano di ripresa per un territorio colpito dal sisma quasi tre anni fa. Così come abbiamo sostenuto la nascita del Tecnopolo per il biomedicale, così come salutiamo con favore la nascita del polo per lo sviluppo delle macchine agricole a Concordia, altrettanto faremo per sostenere l'avvio dei lavori di costruzione dell'autostrada. Si tratta, in tutti questi casi, di un valore aggiunto che salvaguarda l'esistente e genera attrattività".
Ecco perché spiace dover assistere ciclicamente al tentativo di rimettere in discussione la realizzazione dell'opera. E di constatare come tanto più rilevante sia l'argomento (e l'ipotesi di corruzione e interesse privato in atto pubblico lo è certamente) tanto più cresca la strumentalizzazione. "In ogni caso – concludono le Associazioni – concordiamo sul fatto che debba essere al più presto fatta chiarezza sulla vicenda Cispadana senza paura, nella massima trasparenza e certezza delle regole. Accertamenti che riteniamo assolutamente compatibili con un rapido avvio dei lavori di esecuzione dell'autostrada regionale Cispadana.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Mercoledì 26 marzo in Camera di Commercio a Modena confronto aperto sui modelli economici alternativi dei Paesi europei usciti meglio dalla crisi -
Modena, 24 marzo 2014 -
Rilanciare le imprese del territorio attraverso l’applicazione dei modelli di “economia sociale” già introdotti con successo in Germania e Olanda: un’alternativa credibile, da esplorare, per un sistema economico che oggi risente più di altri della concorrenza di colossi globali come Cina e India. In alcuni comuni delle Province di Bologna, Modena e Reggio Emilia stanno nascendo gruppi fra cittadini, che potrebbero dare quel contributo di sensibilità e consapevolezza necessari ad affrontare e superare le inevitabili difficoltà.
CNA e Lapam si sono impegnate per cercare punti di riferimento a livello europeo, dai quali importare buone prassi per un rilancio concreto del sistema economico.
Se ne parla mercoledì 26 marzo, a partire dalle 9.30, presso la Camera di Commercio di Modena (via Ganaceto, 134). Un workshop che verrà introdotto dagli scenari possibili di Dalma Domeneghini, coordinatrice dei gruppi di economia responsabile della Provincia di Bologna. Jean Eigeman, coordinatore della Rete Comuni Responsabili olandese, arriva la proposta di un modello economico applicabile alla Provincia di Modena. In chiusura, gli esperti di CNA e Lapam esploreranno le possibili applicazioni di questi modelli a temi quali la valorizzazione del territorio e la sostenibilità energetica. Temi attraverso i quali passa il rilancio delle imprese del comparto costruzioni, dell’impiantistica e degli insediamenti agricoli: ricostruire l'economia a partire dal territorio e dai suoi cittadini è oggi una scelta necessaria.
L’incontro è dedicato a imprese, professionisti, consorzi e amministratori pubblici, e si concluderà con un dibattito aperto a tutti i partecipanti.
(Fonte: L’Ufficio Stampa CNA MO)
“Bene se trovano applicazione, ma risultano ancora penalizzati i redditi più bassi dei micro-imprenditori”. “Positiva la volontà di cambiare tendenza, ma sull’Irap si poteva fare di più” -
Modena, 13 marzo 2014 -
”Resta da vedere se le misure annunciate dal Governo troveranno pratica applicazione; per ora però ad una prima lettura il giudizio che ci sentiamo di esprimere tende al positivo, se non altro per il tentativo di cambiamento di fare politica”. E’ questo il commento dai rappresentanti di Rete Imprese Italia, Modena – Confesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, Lapam-Confartigianato e CNA riguardo i provvedimenti presi o annunciati dal Consiglio dei ministri.
”Il Governo, ha confermato il taglio dell’Irpef nelle buste paga di maggio: una misura a favore dei consumi che accogliamo con favore perché va nella direzione di ripresa del mercato interno Rimane però un errore l’esclusione dai benefici sull’Irpef di tante partite Iva, lavoratori autonomi e pensionati”, rileva Massimo Silingardi presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena.
Positivi poi per Rete Imprese Modena l'intenzione di tagliare la spesa pubblica e le semplificazioni annunciate in tema di lavoro, segnali concreti verso lo snellimento della burocrazia. “Sull’Irap ci aspettavamo di più – prosegue Silingardi – perché si corre il rischio che il provvedimento risulti irrilevante per due terzi del sistema imprenditoriale. Rimane invece per ora il pericolo che le difficoltà burocratiche possano frenare il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione. Ci riserviamo quindi un giudizio più approfondito dopo aver visto i provvedimenti nel dettaglio, sottolineando la necessità di mantenere aperto il dialogo con le parti sociali per fare in modo che i provvedimenti medesimi corrispondano effettivamente alle esigenze delle imprese”.
(Fonte: Ufficio stampa Rete Imprese Modena)
Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Confartigianao e CNA, invitano il Governo a passare dagli annunci ai fatti: "Stop a burocrazia e Pressione fiscale" -
Modena, 4 marzo 2014 -
«Prendiamo atto con soddisfazione - afferma Rete Imprese Italia Modena, a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Confartigianato e CNA a proposito dell'entrata in funzione del Sistri, il sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti pericolosi, avvenuta oggi - dell'ulteriore sospensione delle sanzioni, della proroga della tracciabilità cartacea e in particolare della prospettiva, annunciata dal Ministro dell'Ambiente, di un decreto che escluda dal Sistri le imprese con meno di 10 dipendenti, che di fatto cancellerebbe l'assurda equiparazione dei rifiuti di un parrucchiere e di un piccolo commerciante con quelli di un'industria. E' la prova che si sta cominciando a comprendere l'inadeguatezza del sistema alle esigenze delle imprese e del Paese».
«Non muta, quindi, il nostro giudizio profondamente negativo: il Sistri – tiene a precisare Massimo Silingardi, presidente di Confesercenti e attuale portavoce di Rete Imprese Modena - è l'emblema dello squilibrio burocratico del nostro Paese. Il sistema ha infatti dimostrato troppe criticità, che riguardano l'interoperabilità, i malfunzionamenti tecnici e tecnologici di dispositivi e sistema, la lentezza delle procedure, oltre a costi esorbitanti alle imprese. Riteniamo dunque assurdo e dannoso proseguire nella sua implementazione: occorre al più presto sostituire il Sistri con un sistema di tracciabilità che risponda concretamente all'esigenza di una corretta gestione dei rifiuti, attraverso un modello che non gravi sulle aziende con ulteriori costi e procedure complesse ed ingestibili».
«Il Sistri deve essere superato - aggiunge Silingardi - è un sistema inefficiente, scarsamente trasparente ed inadeguato, che comporta pesanti allentamenti per le imprese e, in alcuni casi, addirittura il blocco delle attività. Per questo chiediamo al Governo di procedere rapidamente alla sua sostituzione con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che serva meglio allo scopo».
«Per 'far uscire dalla palude' le imprese – conclude il portavoce di Rete Modena - occorre ridurre il peso della burocrazia e del fisco. Finora però il Governo non sembra dello stesso avviso: l'avvio del Sistri e l'incremento delle aliquote TASI sono due interventi che vanno in direzione decisamente opposta alle esigenze del Paese. Si passi dagli annunci ai fatti e si proceda a una vera sburocratizzazione».
(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)
Modena, 9 settembre 2013 -
Il perdurare di un contesto economico particolarmente difficile richiede continui cambiamenti e pone le persone di fronte a nuove sfide. Per chi fa impresa - ma non solo - centrare un obiettivo, tagliare un traguardo non è soltanto un punto di arrivo ma anche un punto fermo da cui partire. Per tale motivo, oggi più che mai, è indispensabile conoscere i mercati attuali, le tecnologie più moderne e gli scenari futuri.
A queste esigenze risponde Matching 2.0 (www.e-matching.it), il grande evento per il business che si terrà dal 25 al 27 novembre c/o la Fiera di Milano e che verrà presentato mercoledì 11 Settembre, alle ore 18.00, presso la Camera di Commercio di Modena. La manifestazione si svolge ogni anno alla fine di novembre coinvolgendo migliaia di aziende e operatori da tutto il mondo e mira a favorire lo scambio di esperienze e lo sviluppo di sinergie tra le imprese partecipanti.
La serata, ideata da Compagnia delle Opere Emilia, CNA Modena e Confartigianato-LAPAM, prevede inoltre la presenza di due imprenditori che racconteranno la loro esperienza di fare rete e internazionalizzazione.
Nel corso dell'iniziativa si alterneranno i seguenti interventi:
- Con-correre per competere - Testimonianza imprenditoriale. Giorgio Carretti, titolare SEA srl e Presidente Industria CNA Modena.
- L'orizzonte è il mondo - Testimonianza imprenditoriale. Matteo Spaggiari, titolare MARIA ROSA CONFEZIONI srl e Presidente Confartigianato-LAPAM Sassuolo.
- Matching 2.0: il valore di un incontro - Presentazione dell'iniziativa. Davide Poggi, Direttore CDO Emilia.
- Apre e modera i lavori: Stefano Bellei, Segretario Generale CCIAA di Modena.
(Fonte: ufficio stampa CNA MO)
Castelfranco Emilia, 31 luglio 2013 -
In sordina, si è appreso che l'Amministrazione comunale di San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna ha intenzione di dare luogo alla costruzione di un outlet Mc Arthur Glen (società che annovera già outlet come quelli di Barberino del Mugello e Serravalle) di circa 20.000 metri quadrati, che sarebbe ubicato tra la zona del polo scolastico e l'ex zuccherificio, nei pressi della ferrovia, e che porterebbe alla costruzione di 100 negozi circa con la conseguente creazione di 500 nuovi posti di lavoro. Una bella notizia, quest'ultima, non fosse che nel conto vanno messi anche i posti di lavoro persi nei negozi circostanti, che inevitabilmente subiranno le ripercussioni dell'apertura del nuovo outlet. E non si tratta soltanto dei negozi dei comuni bolognesi, ma anche dei territori limitrofi della nostra provincia: sicuramente Castelfranco Emilia, San Cesario e Nonantola, e in seconda battuta Bomporto e Ravarino.
"Quanti sono i dipendenti e gli imprenditori che saranno messi in difficoltà dall'apertura di questo outlet? Quante famiglie verranno messe all'angolo da questa decisione? Qualcuno si è posto il problema?" chiedono Lena Ferrari, Luca Prandini, William Toni e Mauro Bastoni, rispettivamente presidenti locali di CNA, Confcommercio, Lapam Confartigianato e Confesercenti, le associazioni di riferimento del commercio di Rete Impresa Italia nell'Area di Castelfranco.
"E' abbastanza evidente – continuano i rappresentanti di Rete – che un centro commerciale di questo tipo sottrarrebbe numerosi clienti agli esercizi commerciali, soprattutto il sabato, il giorno della settimana in cui consumatori si recano abitualmente a fare la spesa nei centri storici della propria città. Senza contare poi l'influenza che questo outlet (parliamo di una fascia molto alta di marche) porterà anche al capoluogo". Un nuovo problema, insomma, che si aggiunge a una crisi economica deprimente per i consumi e che rischia di dare un'ulteriore (questa volta, definitiva) batosta al piccolo commercio.
"La scelta dell'Amministrazione di San Giovanni ci appare quantomeno miope: la chiusura degli esercizi commerciali nei centri storici porterà inevitabilmente all'impoverimento e al degrado, già in costante aumento in queste aree, e trascinerà tutte le altre attività alla chiusura. In una parola c'è il rischio di una ghettizzazione dei centri storici: fenomeno che spesso e volentieri è accompagnato anche da una crescita degli episodi delinquenziali".
Ecco perché le quattro Associazioni di Rete Imprese Italia – che in provincia di Modena rappresentano oltre il 70% degli esercizi commerciali – si schierano contro l'apertura dell'outlet di San Giovanni in Persiceto e, per affrontare questo problema, propongono per i prossimi giorni un incontro con i Sindaci dei Comuni interessati delle province di Modena, Bologna e Ferrara, oltre a un'assemblea aperta ai commercianti e ai cittadini da calendarizzarsi nel prossimo mese di settembre a Castelfranco Emilia.
"La vicenda – chiosano Ferrari, Prandini, Toni e Bastoni – ripropone gli stessi temi e problemi delle cosiddette arre vaste: le relazioni commerciali non rispettano certo i confini amministrativi, oggi ancor meno che in passato. Sotto questo profilo, la Regione deve e può svolgere un ruolo importante, che tenga conto di tutte le valutazioni che entrano in gioco in queste scelte. Da questo punto di vista, il mancato coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza modenesi nella discussione sulla creazione del nuovo centro commerciale è un'ulteriore prova della scarsa considerazione in cui si tengono gli attori economici nello sviluppo di progetti che pure li coinvolgono in prima persona. E, come spesso accade, sono sempre i più piccoli a rimetterci".
(Fonte: ufficio stampa CNA MO)