Si è conclusa ieri sera – mercoledì 11 dicembre - con il “pitch coop” (il lancio delle idee d’impresa) la prima parte della sesta edizione di Imprendocoop, il progetto ideato da Confcooperative Modena per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità.
Sono una decina i progetti d'impresa che stanno prendendo parte a Imprendocoop. Nelle settimane scorse gli aspiranti imprenditori cooperativi hanno frequentato laboratori e seminari tecnici. Dal 15 gennaio agli aspiranti cooperatori sarà insegnato come si costituisce una cooperativa e quali sono i suoi organi, come si effettua un’analisi di mercato, come si realizzano la pianificazione economico-finanziaria e il business plan.
Oltre al percorso formativo, i partecipanti possono usufruire di assistenza, consulenza e servizi gratuiti. Al termine avverrà la selezione di tre progetti d'impresa che saranno premiati con 3 mila, 2 mila e 1.500 euro. L'erogazione dei premi e servizi è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena.
Ricordiamo che Imprendocoop, realizzato in collaborazione con la Fondazione Democenter-Sipe, è sostenuto dal Comune di Modena, Emil Banca e Coop Up, la rete di Confcooperative nazionale per le idee, l'innovazione e lo sviluppo di imprese. Inoltre è patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dall'Università di Modena e Reggio Emilia e dalla Camera di commercio di Modena.
Ottimi risultati per le cantine cooperative carpigiane impegnate nella settima edizione del “Gran Premio Nazionale Vino della Cooperazione – Gino Friedmann”, svoltosi nei giorni scorsi a Nonantola nell’ambito della sagra “Sòghi, Saba, Savòr”.
La Cantina di S. Croce si è aggiudicata il primo posto – insieme alla Cantina Valle Isarco – con il Lambrusco Salamino di S. Croce Secco 2018, mentre la Cantina di Carpi e Sorbara ha vinto – in coppia con la Cantina Tollo - nella categoria riservata ai vini maggiormente fedeli alla tradizione grazie al Lambrusco di Sorbara Secco “Omaggio a Gino Friedmann” a fermentazione naturale in bottiglia 2018.
Gli “Oscar” del vino sociale sono stati assegnati da “Æmilia Storie di territori e di comunità”, associazione culturale per la valorizzazione della storia e del patrimonio culturale del territorio e delle comunità emiliano-romagnole.
La manifestazione è dedicata al modenese Gino Friedmann, considerato il padre della cooperazione vitivinicola del nostro Paese. Nato nel 1876, possidente dalla visione illuminata, intuisce potenzialità e vantaggi della cooperazione, specie per lo sviluppo e il benessere della comunità di quegli anni. Nel 1913 Friedmann si fa promotore della Cantina Sociale di Nonantola e della Federazione nazionale delle cantine sociali.
Si parla di salute nell'incontro organizzato domani sera – venerdì 14 ottobre – alle 21 a Limidi dalla cooperativa sociale Eortè di Soliera. Al Social Bar gestito dalla cooperativa presso il centro sociale O. Pederzoli (via Papotti 18) Marta Marcon e Alexandra De Marco spiegano come prevenire le malattie attraverso un'alimentazione corretta e una detossinazione.
(Fonte: ufficio stampa Confcoop MO)
Sociale: domani, mercoledì 28 settembre, open day Federsolidarietà Modena. Si parla di bilancio sociale e responsabilità amministrativa delle imprese a Modena presso la cooperativa sociale Piccola Città.
Modena, 27 settembre 2016
Si parla di bilancio sociale e responsabilità amministrativa delle imprese nell'open day delle cooperative sociali, in programma domani - mercoledì 28 settembre - alle 9.30 a Modena presso la cooperativa sociale Piccola Città (via Borri 75).
L'evento è organizzato da Federsolidarietà, l'organismo che rappresenta le cinquanta cooperative sociali (3.150 addetti, 117 milioni di euro di fatturato complessivo) aderenti a Confcooperative Modena.
Intervengono il commercialista Francesco Pietrogrande (Confcooperative Emilia-Romagna), Francesca Corrado (presidente Associazione Giovani Cooperatori di Confcooperative Modena), l'avvocato Luca Mazzei (studio legale ZR&A), Elena Oliva (presidente Federsolidarietà Modena) e Gianluca Mingozzi (funzionario di Federsolidarietà Emilia-Romagna).
Il bilancio sociale è lo strumento con il quale un'organizzazione o un'impresa si "guarda dentro" e rende conto del proprio operato.
L'altro argomento dell'open day delle cooperative sociali riguarda il decreto legislativo 231/2001, che ha introdotto il concetto di responsabilità amministrativa delle imprese per reati commessi da amministratori, manager o dipendenti, collegando a esse sanzioni pecuniarie o interdittive.
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Produrre meno Lambrusco e aumentarne ulteriormente la qualità. È la proposta lanciata da sei cantine cooperative (tre modenesi e tre reggiane) per reagire al crollo dei prezzi del Lambrusco.
Modena, 8 agosto 2016
Dopo le avvisaglie dell'anno scorso, infatti, a partire dall'ultima vendemmia uno dei vini italiani più venduti al mondo è andato in crisi. Per questo sei grandi produttori (Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio) hanno elaborato, condiviso e sottoscritto un documento di azioni e impegni con cui intendono valorizzare le produzioni di Lambrusco, tutelando il reddito dei loro soci. Poiché queste sei cantine lavorano complessivamente oltre 2,1 milioni di quintali di uva (cioè il 70 per cento dell'uva lavorata dalla cooperazione, la quale a sua volta trasforma il 90 per cento delle uve modenesi e reggiane) e producono oltre un milione di ettolitri di Lambrusco, si può affermare che le loro decisioni siano destinate a influenzare notevolmente il futuro del vino simbolo dei nostri territori.
«Negli scorsi anni il Lambrusco si vendeva bene, poi pian piano su qualche mercato ha iniziato a essere sostituiti da prodotti più economici. Qualche altro mercato, come Brasile e Russia, è andato perso per ragioni geopolitiche – spiega il promotore del documento Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Modena e vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara – Oggi ci troviamo con più Lambrusco di quanto il mercato possa assorbire, perciò i prezzi sono rapidamente crollati».
Nel documento le sei cantine cooperative propongono una serie di interventi per cercare di risolvere i problemi più immediati. Se la produzione sarà abbondante, si potrà stoccare dal 5 al 10 per cento del prodotto. Ciò significa che una parte del vino non sarà immediatamente commercializzata con la denominazione Lambrusco; in base all'andamento del mercato si deciderà se liberarlo, oppure declassarlo a vino da tavola.
Un prezioso aiuto per la raccolta dati e i controlli potrà venire dal Consorzio di tutela, da sempre impegnato nella valorizzazione del Lambrusco.
Per migliorare ulteriormente la qualità del prodotto, le sei cantine cooperative applicheranno volontariamente vincoli più stringenti delle norme relative alI'Igp, le quali contengono misure non sempre efficaci contro le falsificazioni. «In qualità di produttori – dichiara Piccinini - sentiamo la responsabilità di garantire al consumatore la genuinità del Lambrusco che versa nel suo bicchiere».
Oltre a ciò, la Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio sono convinte che il Lambrusco non debba competere unicamente sul prezzo, ma essere promosso in modo più adeguato sui mercati puntando a costruirsi un'immagine di prodotto d'eccellenza.
«Forse anche per il Lambrusco è venuto il momento di valutare il passaggio dell'intera produzione a Dop. Questo – argomenta Piccinini – consentirebbe maggiori controlli e, quindi, garanzie a tutta la filiera, dal viticoltore al consumatore. Inoltre proteggerebbe più efficacemente la denominazione Lambrusco da attacchi come quello sferrato nei mesi scorsi dall'Ue, che voleva rivedere le norme sull'etichettatura delle denominazioni d'origine e aprire la strada a lambruschi prodotti in altri Paesi».
(Fonte: ufficio stampa Confcoop MO)
È l'unica cooperativa sociale di Finale Emilia. Nel 2015 ha fatturato 442 mila euro ma soprattutto è divenuta, attraverso il Consorzio EcoBi, assegnataria di parte dei servizi pubblici ambientali erogati da Geovest, la società mista pubblico-privata con sede a Crevalcore che offre servizi ambientali in otto Comuni bolognesi e tre modenesi.
Modena, 9 giugno 2016
Continua la crescita di Albatros, l'unica cooperativa sociale attiva a Finale Emilia. Nata nel 1999, è specializzata nell'inserimento lavorativo di persone svantaggiate attraverso la gestione di servizi ambientali nell'Area Nord. Nel 2015 ha fatturato 442 mila euro (+10 per cento rispetto al 2014), ma soprattutto è divenuta, attraverso il Consorzio EcoBi, assegnataria di parte dei servizi pubblici ambientali erogati da Geovest, la società mista pubblico-privata con sede a Crevalcore che offre servizi ambientali in otto Comuni bolognesi e tre modenesi (Finale Emilia, Nonantola e Ravarino).
«L'ingresso nella compagine azionaria di Geovest è la diretta conseguenza dell'aggiudicazione della gara indetta dal Comune di Crevalcore, che ha comportato per la nostra cooperativa un investimento di oltre 200 mila euro – spiega il presidente di Albastros Nicola Busi – Si è trattato di un grosso sforzo sia finanziario che organizzativo, grazie al quale, però, potremo gestire per i prossimi 15 anni una parte dei servizi ambientali erogati da Geovest. Questa commessa ci consente di consolidare il nostro scopo sociale, cioè offrire opportunità lavorative ai nostri soci e lavoratori, con particolare attenzione alle persone svantaggiate.
Tra gli investimenti – continua Busi – una tappa fondamentale dell'esercizio 2015 è stato il conseguimento della certificazione di conformità alle norme ISO 9001:2008 e OHSAS 18001:2007 per la raccolta e trasporto di rifiuti urbani e assimilati, gestione centri di raccolta, manutenzione verde pubblico, servizio di pulizia caditoie e ambienti civili».
Oltre a questi ambiti, Albatros si occupa della manutenzione del verde per clienti pubblici e privati.
L'anno scorso la cooperativa sociale finalese ha trasformato a tempo indeterminato il contratto di due giovani e avviato due progetti di inserimento lavorativo. Il primo ha visto la cooperativa impiegare tre persone nei servizi di decoro e micro riqualificazione urbana presso il Comune di Finale Emilia, piccola manutenzione edile e aggiustaggio presso il Comune di Concordia, supporto alla lotta alla zanzara presso tutti i Comuni dell'Area Nord; il secondo progetto vede un operatore impegnato in un'azienda meccanica di Concordia.
«L'attuale compagine sociale è composta da quindici soci, di cui undici soci cooperatori e quattro soci volontari. Il coinvolgimento degli operatori, per complessivi quindici lavoratori, è frutto di un costante rapporto con le istituzioni del territorio a testimonianza – conclude Busi - del radicamento della cooperativa e del capitale umano che mette in gioco con successo».
Per questo Busi ringrazia gli enti con cui Albatros ha rapporti associativi e di partnership: da Geovest ad Aimag, da Confcooperative Modena al Consorzio di Solidarietà Sociale di Modena e al Consorzio EcoBi di Pieve di Cento.
(Fonte: ufficio stampa Confcoop MO)
Piccinini, dal 15 gennaio scorso presidente di Confcooperative Modena, è stato eletto dal comitato direttivo in sostituzione di Gaetano De Vinco, che ha guidato l'Alleanza delle Cooperative di Modena.
Modena, 25 maggio 2016
Carlo Piccinini è il nuovo portavoce del coordinamento modenese dell'Aci (Alleanza delle Cooperative Italiane), il soggetto unitario per la rappresentanza delle cooperative costituito a livello nazionale da Agci, Confcooperative e Legacoop. Piccinini, dal 15 gennaio scorso presidente di Confcooperative Modena, è stato eletto dal comitato direttivo in sostituzione di Gaetano De Vinco, che ha guidato l'Alleanza delle Cooperative di Modena dal 22 dicembre 2014.
«A Modena - ha detto De Vinco - la costruzione di un unico soggetto di rappresentanza del mondo cooperativo ha ricevuto ulteriore stimolo dal successo della raccolta firme a sostegno di una proposta di legge contro le false cooperative».
«La cooperazione modenese è viva e ricca di idee – ha aggiunto il neo portavoce Piccinini, che resterà in carica per tutto il 2016 – Adesso dobbiamo radicare l'Alleanza delle Cooperative entrando nel merito dei problemi e discutendo in modo costruttivo».
«L'Alleanza delle Cooperative è un progetto molto importante e valido sia dal punto di vista associativo che imprenditoriale; sono certo che, come sta procedendo a livello nazionale, così possa procedere anche a Modena e a Ferrara con la stessa convinzione e gli stessi risultati», ha affermato Andrea Benini, presidente di Legacoop Estense e dell'Alleanza delle Cooperative di Ferrara. Dal canto suo Paolo Cristoni (Agci) ha dichiarato che occorre portare a compimento il progetto coinvolgendo al massimo i cooperatori e le cooperative.
«Siamo al sesto anno di vita dell'Alleanza delle Cooperative, che rappresenta l'85 per cento della cooperazione italiana per occupati e il 93 per cento per fatturato – ha sottolineato il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini - È nostra la responsabilità di assicurare anche un grande futuro al movimento cooperativo. L'unificazione delle nostre associazioni non si fa in un giorno, ma la consideriamo una decisione irrevocabile, un processo irreversibile. Abbiamo l'assoluta determinazione – ha concluso Gardini - di realizzare questa impresa con compiutezza».
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)
La cooperativa è il primo produttore modenese di vino a ottenere il certificato Viva. La cooperativa vitivinicola aderente a Confcooperative Modena è il primo produttore modenese di vino a ottenere questa certificazione, nata nel 2011 dal ministero dell'Ambiente come progetto nazionale pilota allo scopo di misurare e migliorare le performances di sostenibilità della filiera vite-vino.
Parma, 13 aprile 2016
La Cantina Settecani di Castelvetro ha ricevuto ieri al Vinitaly la certificazione Viva Sustainable Wine, che valuta l'impatto della vitivinicoltura sull'ambiente.
La cooperativa vitivinicola aderente a Confcooperative Modena è il primo produttore modenese di vino a ottenere questa certificazione, nata nel 2011 dal ministero dell'Ambiente come progetto nazionale pilota allo scopo di misurare e migliorare le performances di sostenibilità della filiera vite-vino.
Sono 23 finora i produttori italiani che hanno sottoposto il loro processo produttivo a una valutazione dell'impronta ambientale dal campo al consumo.
Grazie all'individuazione di quattro indicatori (aria, acqua, territorio e vigneto) e accompagnati dai relativi disciplinari, la Cantina Settecani – secondo produttore di Lambrusco ad aderire al progetto - ha potuto misurare l'impatto della sua produzione in termini di sostenibilità e intraprendere, su base volontaria, un percorso di miglioramento.
«Siamo molto soddisfatti per aver raggiunto questo risultato, frutto del lavoro iniziato due anni fa – dichiara il presidente della Cantina Settecani Paolo Martinelli – In questo periodo sei aziende socie, e la stessa nostra cantina, hanno privilegiato l'acquisto di materie prime locali, la coltivazione di uve di collina, l'utilizzo di acqua piovana e l'adozione di buone pratiche agricole per proporre un nuovo prodotto, che si chiamerà "7bolle" e sarà un Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Dop spumantizzato che esalterà il legame sempre più stretto con il territorio.
Aderendo al progetto Viva - continua Martinelli - pensiamo di ottenere vantaggi economici e di immagine. I valori ambientali associati a un prodotto, infatti, aiutano la competitività nel mercato nazionale e, soprattutto, internazionale. Inoltre le misure per la riduzione di gas serra e dei consumi idrici prevedono interventi di efficienza energetica e rinnovamento tecnologico in grado di attenuare non solo l'impatto dell'azienda vitivinicola sull'ambiente, ma anche di abbassare i costi di produzione e lo spreco di risorse. Il lavoro svolto, verificato da un ente terzo indipendente, viene riconosciuto dalla distribuzione e dai consumatori a livello internazionale, permettendo, oltre all'accesso a incentivi e bandi, di concorrere su mercati esteri molto attenti alle questioni ambientali.
Infine – conclude il presidente della Cantina Settecani - la divulgazione dei dati contribuisce a sensibilizzare il consumatore e orientare le sue scelte in modo consapevole».
I dati ottenuti sono accessibili grazie all'etichetta del ministero che rimanda con il suo Qr code a una pagina web dedicata, contenente la descrizione approfondita del prodotto, valori numerici e grafici. L'etichetta rappresenta, dunque, uno strumento trasparente sulla performance ambientale dell'azienda produttrice del vino e dà conto sia dei risultati attuali che del percorso compiuto dall'azienda nel tempo.
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Premiati nell'edizione 2015-2016 di Emilia Romagna da Bere e da Mangiare i vini di due cantine cooperative modenesi. -
Modena, 30 luglio 2015
Ci sono anche i vini di due cantine cooperative modenesi tra i vini eccellenti premiati nell'edizione 2015-2016 di Emilia Romagna da Bere e da Mangiare. Si tratta della guida ai vini, cantine, cibi e cucine del territorio realizzata da Primapagina Editore (Cesena) insieme alle Ais (Associazione italiana sommelier) territoriali. Il Villa Badia Lambrusco di Sorbara Dop 2013 (Cantina di Carpi e Sorbara) e il Tradizione Lambrusco Doc Salamino di Santa Croce 2014 (Cantina di S. Croce) hanno ottenuto il massimo punteggio (sei acini). Insieme a loro ci sono 116 vini (15 modenesi) prodotti nella nostra regione, selezionati dai sommeliers che hanno degustato oltre mille vini.
Emilia Romagna da Bere e da Mangiare è la guida ufficiale che racconta e promuove le eccellenze enogastronomiche dell'Emilia-Romagna, la regione italiana con il numero maggiore di prodotti Dop e Igp. Particolare attenzione è data al vino, con più di 300 cantine mappate e oltre mille etichette descritte con indicazioni di prezzo, vitigni e terroir e giudicate dall'Associazione italiana sommelier. La gastronomia regionale è presentata con approfondimenti su piatti, prodotti, musei del gusto, abbinamenti cibo-vino e un focus ogni anno diverso su un grande personaggio legato alla cultura e all'enogastronomia del territorio. La guida, acquistabile in libreria e on line su www.emiliaromagnavini.it, è la protagonista di Tramonto DiVino, kermesse enogastronomica estiva inserita nel cartellone "Emilia Romagna è Un Mare di Sapori" dell'Assessorato all'Agricoltura regionale. Ogni settimana, in una decina di città d'arte e località turistiche dell'Emilia-Romagna, sono proposti in degustazione oltre 300 vini in abbinamento a piatti preparati con i prodotti Dop e Igp regionali. La guida è presente poi al Vinitaly e ai principali eventi di settore italiani ed esteri e al centro di numerosi appuntamenti di degustazione organizzati ogni anno da PrimaPagina, editrice della guida.
(Fonte: ufficio stampa Confcoopertative MO)
Domenica 31 maggio "Cantine Aperte" sabato 30 e domenica 31 maggio in tutta Italia. La Cantina Formigine Pedemontana domenica apre le porte al pubblico: degustazioni dei vini e visite guidate agli stabilimenti della cantina. -
Modena, 29 maggio 2014 -
C'è anche la Cantina Formigine Pedemontana tra le oltre 700 aziende vitivinicole che aderiscono a Cantine Aperte, l'evento enoturistico in programma domani – sabato 30 – e domenica 31 maggio in tutta Italia. Dopodomani – domenica 31 maggio - dalle 10 alle 18 la cooperativa vitivinicola, che si trova a Corlo di Formigine, apre le porte al pubblico per favorire un contatto diretto con gli appassionati di vino.
Il programma prevede degustazioni dei vini e visite guidate agli stabilimenti della cantina, gnocco fritto e gelato al Lambrusco, una mostra di pittura e balli contadini. L'anno scorso furono complessivamente 850 mila i visitatori delle cantine italiane e alcune centinaia quelli che furono accolti dalla Cantina Formigine Pedemontana. Promosso dal Movimento Turismo Vino e giunto alla 23 esima edizione, Cantine Aperte è diventato nel tempo il più importante evento alla scoperta dei territori del vino italiano. Quest'anno turisti, curiosi ed enoappassionati possono unire all'esperienza in cantina le foto su Instagram; grazie al concorso fotografico "Bevi cosa vedi" (#bevicosavedi), che coinvolge le community di Instagramers di tutta Italia, vengono premiati gli scatti che meglio raccontano l'abbinamento tra vino e territorio.
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)