Di Chiara Marando – Sabato 16 Maggio 2015
Scuro, denso, profumato e dal sapore avvolgente, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è una di quelle tipicità capaci di rispecchiare tutta l’eccellenza della tradizione enogastronomica italiana. Testimone della cultura di un territorio, la sua vera essenza è parte integrante della storia popolare, delle usanze familiari tramandate di generazione in generazione.
La storia vuole che ogni famiglia avesse la propria “batteria” di botti, disposte in ordine decrescente, conservate nel sottotetto di casa, un patrimonio che rappresentava la dote delle figlie in età da marito. Legni diversi capaci di conferire aromi e sfumature di gusto inimitabili, oltre ad un invecchiamento lento e paziente. Prelevato dalla botticella più piccola, rappresenta solo il 3% dell’intera riserva.
La lavorazione ancora oggi non è cambiata, un’artigianalità che solo la grande passione per questo prodotto può conservare. Annualmente, al fine di ripristinarne i livelli, la modesta quantità di prodotto prelevato viene sapientemente “rincalzata” mediante travaso attingendo, secondo un dettame ben definito, dalle botti più grandi verso le più piccole.
Ecco perché il vero Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP (Denominazione di Origine Protetta) è invecchiato minimo 12 anni e si ottiene esclusivamente dal solo mosto cotto di uve autoctone modenesi, in particolare Trebbiano e Lambrusco, senza l’aggiunta di nessuna altra sostanza.
La particolarità della sua produzione esige che l’intero processo segua un rigoroso disciplinare DOP basato sulla cura e la dedizione, così che il risultato sia in grado di esprimere tutta l’eccellenza che da sempre lo contraddistingue. La soglia dei 25 anni in botte ne determina la sua certificazione ad Extra Vecchio.
Un’altra garanzia della reale qualità del Balsamico Tradizionale, è data dal sigillo DOP assegnato dal MIPAAF (Ministero Italiano delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) e dall’inconfondibile bottiglietta ad “ampollina” da 100ml disegnata da Giugiaro, l’unica a poter contenere per legge questa delizia imbottigliata esclusivamente dal Consorzio a seguito dei dovuti controlli. Tutto questo certifica la filiera produttiva, nonché l’elevato standard dei parametri organolettici.
Ma a conquistare già dalla prima goccia è l’intensità aromatica racchiusa in ogni perla di questo prezioso gioiello, un’esperienza sensoriale che esprime fragranze diverse capaci di fondersi fino a creare una composizione unica.
Perchè ogni Aceto Balsamico Tradizionale ha una sua storia da raccontare.
Come quello prodotto dall’Acetaia del Cristo, in provincia di Modena, un’azienda a conduzione familiare che da tre generazioni produce solo Aceto Balsamico Tradizionale DOP. Un totale di 2000 botti, alcune delle quali datate fine ‘800, raccolte in cantine che racchiudono tutta la trasformazione dell’uva per minimo 12 anni.
Ad occuparsi dell’Azienda oggi, e di tutta la coltivazione biologica delle uve prodotte e lavorate direttamente in loco, sono Erika, Daniele e Gilberto che ogni giorno rivivono l’amore per il loro lavoro riservando una meticolosa attenzione ad ogni singola azione. Perché come un bambino che cresce, il Balsamico Tradizionale va coccolato e protetto.
E questo impegno ha portato molti risultati perché, attualmente, l’Acetaia del Cristo risulta una delle realtà più importanti e riconosciute a livello mondiale per la produzione esclusiva dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP.