Giovedì, 27 Marzo 2014 09:52

Toano - Ritorna al completo la compagnia dialettale “Il Buffone di Corte” con un’inedita rappresentazione: “Il meglio dei trent’anni di attività”

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Domani, Venerdì 28 marzo al Cavolaforum, a Cavola di Toano (RE), in un solo spettacolo si concentreranno trent’anni di storia della compagnia e a seguire un regalo per le nuove generazioni: la presentazione di un corso di recitazione.

 

Toano, 27 marzo 2014 -


Questo traguardo lusinghiero, trenta anni di attività, è stato festeggiato dai componenti, con amici e sostenitori, il 6 dicembre 2013 e da tutti coloro che nel tempo si sono susseguiti nella storia della compagnia, ma in questa stagione teatrale il direttivo del Cavolaforum ha deciso di dedicare, alla stessa, varie serate speciali, per riconoscere al Buffone di Corte anche il merito di aver valorizzato per tanti anni il dialetto e la cultura contadina.

In particolare venerdì si terrà uno spettacolo che proporrà le scenette più divertenti tratte dalle nove commedie scritte dagli autori del Buffone di Corte. Sarà l’occasione per rivedere le malefatte di Rino Giorgini e Mario Saielli; le esilaranti performance di Silvia Razzoli, la straordinaria mimica di Daniele Incerti e Lorenza Tincani, le riuscite compartecipazioni di Ivo Rondanini, Paola Belli, Fausto Iaccheri e Claudio Martelli. Senza dimenticare però chi lavora agli allestimenti delle scenografie: Alessandro Manzini, Claudio Monticelli e Davide Mucci.

Alcuni componenti del Buffone collaborano attivamente alla gestione del cartellone teatrale, alla coordinazione e alla presentazione di molte manifestazioni e spettacoli che si tengono presso la sala convegni, utilizzata sovente come vero e proprio teatro, il Cavolaforum.


Per chiudere questo ciclo di celebrazioni e per incoraggiare la passione per il teatro e la recitazione nelle giovani generazioni “Il Buffone di Corte” ha pensato di regalare ai bambini del Comune di Toano un corso estivo di teatro, che si svolgerà presumibilmente nel mese di agosto e terminerà mettendo in scena una rappresentazione vera e propria.

I componenti della compagnia credono fermamente che la cultura dello stare assieme per divertirsi, per tenere vive le tradizioni del teatro popolare e dialettale e contadino, sia un ottimo dono da porgere ai giovani come simbolo di speranza in un momento che offre poche occasioni di serenità a tutti.