Di Francesco Graziano Bologna, 29 luglio 2022 - In quello che può essere definito il cuore di Bologna gli animali saranno i protagonisti delle immagini di una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea; e racconteranno al visitatore le mille storie di vita quotidiana dove uomo e animale sono uniti da un legame indissolubile.
Dopo le mostre su Frida Kahlo e Ritorno al Futuro questa è la terza grande mostra targata Next Exhibition.
L’origine del progetto risale al lontano ’92 quando il fotografo statunitense compie una missione nei territori di guerra nell’area del Golfo con lo scopo di documentare il disastroso impatto ambientale e faunistico nei luoghi del conflitto.
E così che tornò con alcune delle sue più famose immagini come i cammelli che attraversano i pozzi di petrolio. Al centro dell’obiettivo di McCurry, sin da subito, vengono poste le storie più legate alle categorie fragili, esplorando con una particolare attenzione la condizione dei civili nelle aree di conflitto e ‘fermando nel tempo’ le etnie in via di estinzione e le conseguenze dei cataclismi naturali.
A cominciare da quel servizio, McCurry ha guardato con sempre più interesse al mondo degli animali da lavoro, usati come via alla sopravvivenza, animali talvolta sfruttati come unica risorsa ridotti in una condizione di miseria; altre volte amati e riconosciuti come compagni di vita per alleviare la tristezza o per una forma d’affetto simbiotico.