Ha preso avvio lo scorso ottobre la seconda parte del percorso laboratoriale di educazione teatrale ideato e realizzato da Ermo Colle Teatro con Focus Comunicazione condiviso dal Comitato Territoriale IREN di Parma e ASP Unione Montana Appennino Parma Est.
L' importante progetto di carattere educativo e teatrale ha luogo ogni mercoledì pomeriggio presso la Baita degli Alpini a Langhirano e vede la collaborazione di Cooperativa Connessioni, Circolo La Ruota e Gruppo Alpini di Langhirano che ospitano l'iniziativa nel loro ampio e attrezzato spazio.
Protagonisti sono una decina di ragazzi, adolescenti tra gli 11 e i 18 anni che frequentano le scuole medie di primo e secondo grado del territorio.
Il laboratorio ha come intento quello di condividere le importanti tematiche di accoglienza, integrazione ed inclusione al fine di “educare” alla costruzione e al mantenimento di quel bene comune inteso come concetto di sviluppo sostenibile e richiamato dall'Agenda 2030.
La prima parte del percorso biennale si è conclusa lo scorso luglio con una esposizione fotografica ed un video dal titolo Who can I be no? a testimonianza del percorso intrapreso dai ragazzi che hanno frequentato il laboratorio.
L'esposizione – entrata nel calendario del Palio Ermo Colle 2021 - è stata presentata con successo ai ragazzi con le loro famiglie, al pubblico e alle autorità che hanno collaborato alla realizzazione del progetto.
Anche per questo secondo anno la cura è l'obbiettivo fondamentale del percorso, intesa sia come cura di sé che come educazione alla cura della comunità, i ragazzi, entrati in questi mesi nel vivo dell'esperienza teatrale attraverso la pratica della dimensione puramente artistica, si sono avvicinati al cuore del progetto che è la relazione.
I conduttori del Progetto, Simona Delbono -teatroterapeuta e Adriano Engelbrecht – artista, hanno scelto di esplorare, tematizzare e drammatizzare il fronte “comune” delle emozioni, terreno universale per ogni individuo, al di là della specifica provenienza geografica, politica religiosa e sociale. In primo piano è sempre la relazione intesa come lo spazio di incontro e apertura all’altro, nelle sue diverse forme: come l’ “altro” polo della relazione, come mondo vitale che ci circonda, come paesaggio che chiede di essere esplorato e vissuto con i sensi e l’intelletto.
Il percorso laboratoriale intende avvalersi degli strumenti peculiari della elettroterapia pensata come strumento di cura e crescita personale basata sul teatro, in particolare sulla messa in scena del Sé e dei vissuti personali attraverso diversi canali comunicativi.
L'idea, in fieri, è il lavoro dei ragazzi su alcune sequenze che in questa fase del laboratorio sono propedeutiche e di conoscenza del variegato linguaggio teatrale.
L'intenzione è quella di inserire progressivamente l'utilizzo e la scoperta della voce attraverso alcuni testi poetici che definiscono il “non sapere” - meravigliosa indicazione nata dagli stessi ragazzi che si sono presentati da ciò che non sono -.