Confcooperative Parma

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Confcooperative Federsolidarietà, Legacoop Sociali e Agci Solidarietà  chiedono il rispetto del DL 18/2020: “Dobbiamo fatturare anche per i servizi non erogati  a causa delle chiusure imposte dall’emergenza, sono risorse già previste nei bilanci”. 

(Bologna, 1 aprile 2020) – “Le cooperative sociali dell’Emilia-Romagna devono poter fatturare le prestazioni già previste a bilancio dalle Amministrazioni pubbliche, anche quelle che non si sono potute svolgere a marzo e che non si potranno svolgere nelle prossime settimane per le chiusure dei servizi imposte dalle disposizioni nazionali e regionali per l’emergenza sanitaria. Non chiediamo privilegi, ma il rispetto delle norme di recente approvate dal Governo”.

Lo dichiarano i presidenti delle federazioni regionali di Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali e Agci Solidarietà - Luca Dal Pozzo, Alberto Alberani ed Emanuele Monaci - ricordando come l’art. 48.2 del DL 18 del 17 marzo 2020 autorizzi le Pubbliche amministrazioni a pagare i gestori privati dei servizi sospesi a causa dell’emergenza sanitaria, “sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo”.
La richiesta delle centrali riunite nell’Alleanza Cooperative dell’Emilia-Romagna (che rappresenta oltre 900 cooperative sociali e 44.000 operatori che ogni giorno prestano servizi socio-assistenziali, socio-sanitari ed educativi a circa 65.000 persone tra anziani, disabili, svantaggiati e minori) è contenuta in una lettera spedita nei giorni scorsi al presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

“Sono circa 10.000 in regione i lavoratori delle nostre cooperative sociali interessati dalla chiusura dei servizi dovuta all’emergenza Coronavirus, alcuni di loro sono stati impiegati in altre mansioni ma la maggior parte si trova a casa – aggiungono i tre presidenti -. Registriamo ogni settimana danni per diversi milioni di euro a causa della mancata erogazione dei servizi, ma dato che le risorse per pagare le prestazioni interrotte sono già state previste nei bilanci dei Comuni e delle altre Amministrazioni pubbliche con cui lavoriamo, chiediamo che le fatture delle prestazioni vengano pagate altrimenti non sapremo come fare fronte agli stipendi dei nostri operatori e delle nostre educatrici, con gravissime ricadute sulla tenuta delle imprese sociali e sul sistema di welfare emiliano-romagnolo”.

A tal proposito, nella lettera spedita al presidente Bonaccini e che sarà indirizzata anche all’Anci, le centrali cooperative invocano un accordo nazionale tra Regioni, Comuni, Organizzazioni sindacali e Alleanza Cooperative “che possa indirizzare le Pubbliche amministrazioni e le cooperative verso un comportamento omogeneo per evitare l’insorgere di interpretazioni e controversie giudiziarie”. Insomma, niente decisioni a macchia di leopardo e maggiore chiarezza così da mettere al riparo gli amministratori pubblici da eventuali richieste di danno erariale da parte della Corte dei conti.

“Il riconoscimento da parte dei Comuni e delle Pubbliche amministrazioni delle prestazioni del mese di marzo e dei periodi in cui i servizi continueranno ad essere chiusi per l’emergenza Coronavirus – continuano Dal Pozzo, Alberani e Monaci – evita il ricorso a permessi, ferie e Fondo di integrazione salariale (Fis), consentendo alle lavoratrici e ai lavoratori delle cooperative sociali di godere degli stessi diritti dei dipendenti pubblici che svolgono il loro medesimo lavoro”.

“Questo significa – continua la lettera spedita a Bonaccini – che ai funzionari della Pubblica amministrazione è permesso di liquidare le fatture, a maggior ragione a fronte di risorse economiche che già erano state impegnate nei bilanci e che, pertanto, non costituiscono un aggravio della spesa pubblica”.
Infine, concludono le centrali cooperative, “la fatturazione regolare dei servizi permetterebbe di non ricorrere al Fondo integrativo salariale e alla cassa integrazione in deroga, così quelle risorse resterebbero a disposizione di altri lavoratori”.
 

Confcooperative Parma aderisce all'iniziativa della Fondazione MUNUS per sostenere gli Ospedali di Parma, Fidenza-Vaio e Borgotaro.

di Redazione Confcooperative 23 marzo 2020 - "Andrà tutto bene!", recita lo slogan più in voga del momento, soprattutto se saremo in grado di affrontare l'emergenza con le risorse necessarie per intervenire, curare e proteggere la comunità ivi compreso lo straordinario personale sanitario.

Per queste ragioni Confcooperative Parma, sin dalle sue origini impegnata nella "costruzione del Bene comune", ha partecipato alla raccolta solidale di fondi lanciata dalla locale Fondazione MUNUS nella certezza che la destinazione finale sarà utile alla intera comunità parmense.

Al FONDO EMERGENZA CORONAVIRUS, istituito dalla Fondazione MUNUS, stanno convergendo donazioni di privati cittadini, organizzazioni e imprese che saranno nella disponibilità dei tre ospedali per far fronte a una emergenza sanitaria tanto imprevista quanto ancora sconosciuta.

MUNUS affianca e supporta persone, famiglie, istituzioni, imprese e enti del Terzo Settore che, attraverso donazioni e/o lasciti testamentari, desiderano contribuire alla realizzazione di progetti di utilità sociale e si attiva per facilitare l’incontro tra chi dona e chi realizza i progetti. 

La mission della Fondazione si riassume in sei punti fondamentali:
• promuovere la cittadinanza attiva favorendo la partecipazione e la diffusione delle azioni di solidarietà;
• rendere accessibile e personalizzabile l’atto del dono;
• garantire il buon fine delle donazioni raccolte;
• coordinare la raccolta di risorse in caso di grandi emergenze e di progetti di rilevante impatto sulla Comunità;
• assicurare un impiego corretto, efficiente ed efficace delle risorse stesse;
• sostenere la collettività nella costruzione del bene comune.

Per coloro che intendessero partecipare alla corsa solidale della Fondazione MUNUS possono accedere attraverso il link che segue, "noi l'abbiamo già fatto": https://www.fondazionemunus.it/fondi/fondo-emergenza-coronavirus/?fbclid=IwAR3LAkIbl4t7ijWLL0bIuyhI6ecqMAa-RiJBOK_3C5oExCqLEQ1yN2LH1OI


(PH. Francesca Bocchia per Gazzettadellemilia.it )

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Parma 18 marzo 2020 - GR Confcooperative è il nuovo progetto di comunicazione di Confcooperative. Un prodotto radiofonico che avrebbe dovuto essere inaugurato in occasione dell'Assemblea Congressuale di maggio.

In ragione della emergenza sanitaria si è optato per anticiparne la pubblicazione. A conclusione dell'emergenza l'idea è di realizzare un vero e proprio poadcast in modo da aumentare i canali distributivi.

I contenuti saranno di varia natura e i temi trattati non saranno esclusivamente connessi al coronavirus ma spazieranno dai temi di attualità a approfondimenti verticali.

Da lunedi 16 marzo sono perciò iniziate le trasmissioni, che proseguiranno quotidianamente dal lunedi al venerdi, troveranno posto sullo spazio facebook di Confcooperative Parma.

Chi avesse considerazioni, appunti e suggerimenti da proporre può contattare l'organizzazione attraverso la mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

16 marzo 2020 GR Confcooperative Prima trasmissione - Il presidente Gardini “Diamo voce ai bisogni delle #cooperative in un momento di grande difficoltà per raccontare i tanti atti eroici che i cooperatori stanno facendo nella quotidianità come costruttori di bene comune”. https://m.youtube.com/watch?v=CPk8auewJhM


17/3/2020 GR Confcooperative Seconda trasmissione "emergenza dispositivi di sicurezza: cooperatori in trincea a mani nude".

Ai nostri microfoni Stefano Granata, presidente di Confcooperative Federsolidarietà e Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro, clicca e ascolta
https://www.youtube.com/watch?v=9aC7jTR9Tp4ìì'0987


… e oggi il terzo intervento di GR Confcooperative.

 

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