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Domenica, 17 Settembre 2017 20:57

F1, Gp di Singapore: il regalo di Verstappen

Poteva essere la vittoria della svolta ma Verstappen ha detto no. Vettel e Raikkonen out. Hamilton vince e vede il titolo più vicino. Ferrari, è la fine del sogno?

di Matteo Landi

Una qualifica esaltante, da pelle d'oca. Vettel aveva conquistato la pole position accarezzando muretti, pennellando curve, spremendo ogni cavallo dalla sua Ferrari. Le premesse per cancellare la pessima prestazione monzese c'erano tutte. Pronti al colpaccio, per tornare in testa al mondiale. Invece la gara di Vettel, anzi di entrambe le Ferrari, è durata pochi metri. Dopo la seconda posizione conquistata in qualifica Verstappen aveva giurato battaglia a Vettel: si sarebbe giocato la gara subito, al primo giro. Peccato che la corsa sia finita immediatamente contro la ruota posteriore destra di Raikkonen, il quale è carambolato contro Vettel. Hamilton, solo quinto in qualifica, un pò ci aveva sperato. E come nella migliore recente tradizione la fortuna c'ha visto benissimo, la sfiga...no. Perchè non è il caso di parlare di sfortuna.

Verstappen fa strike, ma sotto accusa finiscono i piloti Ferrari: perversione in Formula 1

Ogni volta che Verstappen si trova nei paraggi delle due Ferrari sono guai ed il Gp di Singapore non ha fatto eccezione. Analizzando bene l'accaduto la condotta di Verstappen è parsa meno grave di altre volte e, tutto sommato, l'incidente a tre dall'esito drammatico potremmo catalogarlo come incidente di gara. Tuttavia le dichiarazione del giovane pilota, rilasciate a fatto avvenuto, aggravano la sua posizione. Invece che mantenere toni pacati ha preferito addossare la colpa a Vettel il quale, in lotta per il titolo, avrebbe dovuto evitare pericoli non contendendo la posizione al rivale e, con il sorriso di colui che è soddisfatto della perversione appena compiuta, si rivela felice che la sua stessa sorte sia toccata ai due piloti Ferrari. Da torello qual'è, considerando la squadra per cui corre, anche stavolta il rosso gli ha dato alla testa. Nel 2012 Grosjean ricevette una gara di squalifica dopo l'incidente causato al via nel Gp del Belgio. I commissari erano stanchi di averlo sempre al centro delle polemiche e quella volta esagerò. Con l'aggravante dell'aver compromesso le aspirazioni al titolo iridato di Alonso ed Hamilton, messi fuori gara dal francese. Oggi neanche una ramanzina alla giovane star della Formula 1, alla quale tutto è concesso, anche di mettere fine alle speranze iridate di Vettel. Al tedesco adesso servirà un miracolo per tornare a sognare e beffa delle beffe, è stato addirittura messo sotto investigazione per la sua condotta al via, la stessa di tutti i poleman: un accenno a chiudere l'avversario prima di impostare la curva. Assurdo, tanto quanto è stato detto e scritto nei confronti di Raikkonen. Il finlandese si è ritrovato attaccato dai mass media per essere....partito bene. Quando rimane distante dal compagno di squadra è un bollito, quando può vincere non deve perchè lui è lo scudiero, quando è protagonista di uno scatto perentorio al via, beh, poteva rimanere nel suo torpore. Ormai tutto è il contrario di tutto ma statene certi, se al posto di Verstappen ci fosse stato un uomo di Rosso vestito si sarebbe beccato una penalità a caso pescata nel mezzo degli (inutili?) articoli del regolamento sportivo. Ma di Rosso non è, veste una tuta con il marchio Red Bull e baldanzoso si aggira nel paddock della Formula 1 quasi felice del regalo fatto alla squadra per la quale, forse, aspira a correre.

2 ore di gara e protagonisti inattesi dietro ai pochi big superstiti

Peccato che quanto accaduto al via abbia gettato un'ombra sulla gara che, dietro al leader Hamilton, si è rivelata avvincente. Su una pista scivolosa, a causa della pioggia caduta prima del via e cessata durante la gara, non sono mancate le occasioni di sorpasso: Magnussen, poi ritiratosi per problemi tecnici, ha lottato come un leone, facendo anche a ruotate senza eccedere nell'illecito. Lo stesso si può dire di Vandoorne, arrivato al traguardo addirittura in settima posizione. Dietro a Palmer, grande sesto in una delle ultime gare della sua carriera: il prossimo anno Renault fornirà il motore a McLaren, la quale cederà la power unit alla Toro Rosso che non vedrà più Sainz alla guida visto che quest'ultimo si prenderà proprio il sedile che adesso occupa l'inglese. A proposito di Toro Rosso e di Sainz, grande gara di quest'ultimo, quarto e primo degli altri....rimasti in pista. Dei big che hanno visto il traguardo, Bottas non ha convinto ma ha comunque portato a casa i 15 punti del terzo posto e Ricciardo, dopo un venerdì ed un sabato da leone, non è riuscito a contrastare un Hamilton in difficoltà nelle prove ma rinvigorito dal regalo servito da Verstappen. L'inglese è stato fortunato ma bravo a mantenere il sangue freddo nonostante le neutralizzazioni con safety car che hanno portato la gara al limite delle due ore ed è uscito dalla temuta gara di Singapore con ben 28 punti di vantaggio sul rivale Vettel. Alla fine del Gran Premio la mente va al 2008 ed a quella Ferrari che, sempre a Singapore, procedeva nella corsia box con il tubo del rifornimento attaccato. Punti persi per Massa, che a fine stagione fu battuto per un soffio da Hamilton. Singapore 2017, doveva essere la riscossa Ferrari ed invece potrebbe essere l'addio all'iride. Sognare è lecito, ma adesso serve un miracolo ed un....Verstappen lontano cento metri.

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Giovedì, 14 Settembre 2017 11:34

Parma Retail scalda i motori con il suo Motorshow!

Le automobili saranno protagoniste al parco commerciale di Parma con tre eventi imperdibili.

Tra gli italiani ed i motori è stato amore a prima vista, una passione che ha attraversato tutto il secolo scorso e che non accenna a spegnersi: Parma Retail dedica a tutti gli appassionati delle quattro ruote tre eventi speciali in collaborazione con Ferrari Club Italia, Automobile Club d'Italia e Youngo.

Dopo gli appuntamenti estivi infatti sono in agenda, nei prossimi mesi, altri imperdibili appuntamenti che "coloreranno" l'autunno del parco commerciale di Parma.

Sabato 16 settembre alle ore 11.00 è in programma la conferenza stampa ufficiale per presentare tutti gli appuntamenti. A fare gli onori di casa saranno il Presidente di Ferrari Club Italia Vincenzo Gibiino, un responsabile ACI e Lorenzo Colombo, giovane pilota di Formula 4. Durante tutta la giornata, inoltre, Parma Retail ospiterà l'esposizione di 2 vetture Ferrari.

Domenica 8 ottobre sarà "Ferrari Day", dalle ore 15.00 tutti i visitatori del parco commerciale potranno visitate un'esposizione automobilistica unica.

A seguire domenica 29 ottobre, sempre a partire dalle ore 15.00, è in programma un'esibizione di drifting, disciplina sportiva parte dell'automobilismo. Ospite d'eccezione di questi primi due eventi sarà Gian Carlo Minardi, imprenditore italiano e fondatore del team Minardi di Formula 1.

Ultimo appuntamento, segnatevi in agenda, venerdì 10 novembre. Dalle ore 10.00 a Parma Retail si potrà assistere ad una lezione di sicurezza stradale "sicurezza stradale, veloci in pista responsabili sulle strade" con Lorenzo Colombo, pilota di Formula 4.

Non resta che...scendere in pista!

Parma Retail si conferma quindi luogo dove vivere una giornata rilassante e divertente per tutta la famiglia grazie alla presenza di negozi adatti a soddisfare esigenze di ogni tipo. Il parco commerciale offre anche un'ampia offerta: dai capi di abbigliamento più trendy, agli oggetti di arredamento per la casa, dall'offerta per tutta la famiglia, al food. SIGMA per la spesa di tutti i giorni, HAPPY CASA per gli acquisti casalinghi, Euronics per gli amanti della tecnologia, Decathlon, Nike per gli amanti dello sport, Contè, Ovs, Cvg, CzStore e Kiabi per lo shopping di tutta la famiglia e tanti altri ancora. Il parco commerciale ha inoltre ampliato la propria offerta commerciale grazie a due nuove aperture: Terranova, negozio di abbigliamento uomo, donna, bambino e la Palestra Smart Fitness per gli amanti dello sport. Tra i bar e ristoranti presenti all'interno del parco commerciale Mishi Mishi, Old Wild West, America Graffiti, La Piadineria, Bar Millennium, Lino's Coffee, Zumo Fruit Bar accolgono i visitatori per un pranzo, un aperitivo e una cena tra amici.

Il parco commerciale, dal design unico ed inconfondibile, si conferma inoltre una realtà adatta anche ai più piccoli grazie alla zona leisure più grande d'Italia: il parco divertimenti Youngo (circa 9.000 mq) con sale compleanno tematizzate, videogiochi e laser game. Comfort e divertimento fanno del parco commerciale di Parma la meta prescelta per una giornata diversa dalle altre, divertente e mai banale, dalla merenda all'happy hour.

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Domenica, 03 Settembre 2017 20:29

F1, Gp d'Italia: Ferrari, che batosta!

Hamilton domina, Bottas lo segue. Vettel va sul podio, unica gioia di una domenica da dimenticare che consegna la leadership mondiale a Hamilton. Ferrari lontanissime dal vincitore: a Maranello c'è ancora tanto lavoro da fare.

di Matteo Landi

La gioia del box Ferrari è tutta concentrata nella persona di Vettel. Sbronzato dalla gioia dei tifosi in delirio per il loro beniamino di Rosso vestito. Vettel saluta felice, come potrebbe essere altrimenti viste le migliaia di persone che lo acclamano? Un amore incondizionato, un tifo sfrenato, nonostante il pilota di punta della Scuderia abbia tagliato il traguardo "solamente" in terza posizione. Lo scorso anno lo stesso risultato venne salutato da Arrivabene e compagni come un trionfo. Quest'anno a Maranello si giocano il mondiale ed un terzo posto significano 10 punti persi da Hamilton che ha dominato davanti al compagno Bottas. Fortuna che almeno Vettel gioisce, caricato dalla vista di cui i primi tre hanno goduto dal podio, perchè in Ferrari al termine dei 53 giri della gara monzese le facce erano tutte scure. Silverstone e Spa erano le piste più temute dagli uomini del Cavallino: in Inghilterra le previsioni hanno trovato conferma in una prestazione sciapa della Ferrari, condizionata anche da imprevisti alle gomme, una settimana fa in Belgio le previsioni venivano addirittura ribaltate da un Vettel vicino alla vittoria. Ormai la Rossa sembrava pronta a tutto, anche a ben figurare sulla velocissima pista di casa. I motori Mercedes facevano paura ma Vettel e Raikkonen erano certi di poter quantomeno battagliare con Hamilton e Bottas.

Ferrari, podio amaro: Mercedes troppo lontana. Red Bull si gode Ricciardo.

Le cose sono andate diversamente ed i 36 secondi che hanno separatato Vettel dal vincitore, per non parlare del minuto (!!) subito da Raikkonen, bruciano molto più della testa del mondiale persa a vantaggio dell'inglese della Mercedes che adesso vanta tre punti di vantaggio sul rivale. Pochi, pochissimi, se la Ferrari tornerà immediatamente sui suoi standard dimostrando che il Gran Premio di casa è stato solo uno scivolone isolato. Tantissimi, incolmabili, se la batosta tricolore deriva da un'evoluzione Mercedes che ha lasciato sul posto gli uomini di Maranello. Già dalle qualifiche Vettel e Raikkonen hanno capito che sarebbe stata una gara difficile: sul bagnato, 2 secondi e mezzo di distacco dal poleman Hamilton (69 pole per lui, un record) e terza fila sulla griglia di partenza, regalata dalle penalità subite dalle due Red Bull, altrimenti sarebbe stata addirittura quarta fila. Ma a Maranello sapevano che la gara si sarebbe corsa su asfalto asciutto e quindi non avrebbero incontrato di nuovo le difficoltà palesate in qualifica. Vettel come al solito si è battuto come un leone, superando subito Raikkonen ed i sorprendenti Stroll ed Ocon. Issatosi in terza posizione si è dovuto arrendere alla superiorità Mercedes e, nel finale, difendersi dal rimontante Ricciardo, partito dalla penultima fila ed autore del più bel sorpasso della gara ai danni di Raikkonen. Un'altra prestazione maiuscola dell'australiano che sta ridimensionando la baby-star Verstappen: a Monza l'olandese non è andato oltre la decima posizione finale, mostrando una grinta dispersiva sfociata in una foratura dopo un contatto con la Williams di Massa. Quest'anno la fortuna non è dalla sua parte e tutti i nodi vengono al pettine.

Hamilton e Bottas: cavalcata solitaria in casa del nemico

Senza sbavature invece la prestazione di Hamilton e Bottas, come detto assoluti dominatori in una gara che i tifosi Ferrari speravano andasse diversamente, sbeffeggiati dal giro d'onore percorso in parata dalle due frecce d'argento, quasi a rimarcare la superiorità teutonica che oggi più che mai hanno messo in mostra il nuovo leader del mondiale ed il suo compagno di squadra. Dopo la stupenda pole position conquistata sabato in condizioni di aderenza precaria, Hamilton è scappato subito allo start ottimizzando il rendimento della sua vettura. Bottas, partito quarto, si è divorato gli avversari con una facilità disarmante. Se Vettel ha compensato con la solita grinta una manifesta inferiorità di motore, Raikkonen ha mostrato tutti i limiti della cavalleria Ferrari: non siamo certo ai livelli del 2014, primo anno delle power unit, quando la Ferrari veniva sverniciata in rettilineo non solo da Mercedes ma anche da Williams, Force India e chi più ne ha più ne metta, ma la difficoltà messa in mostra da Raikkonen nell'avere la meglio sui modesti Stroll ed Ocon, entrambi motorizzati Mercedes, non è rassicurante. L'ultimo campione del mondo Ferrari ha poi tagliato il traguardo in quinta posizione confermando la posizione di partenza, dopo aver subito la fantastica rimonta di Ricciardo. Una settimana fa Mercedes punzonava la quarta ed in teoria ultima power unit della stagione, con il sospetto che si trattasse di un modo per aggirare la regola degli 0,9 litri massimi da consumare ogni 100 km (l'immissione di olio in camera di combustione a fini prestazionali e di affidabilità è uno dei temi caldi della stagione in corso), in vigore per tutte le power unit omologate da Monza in avanti. Ferrari ha risposto montando per il Gran Premio d'Italia power unit usate, rispondenti al vecchio limite degli 1,2 litri/100 km. Avesso fatto diversamente, viste le prestazioni monzesi, adesso saremmo in un ciclone di polemiche. Invece in Ferrari non ci sono appigli ed urge rimboccarsi ancora una volta le maniche per rimanere aggrappati al sogno iridato.

Poteva essere la gara degli outsider

A proposito dei già citati giovanissimi Stroll e Ocon! Il canadese, dopo una qualifica da sogno che gli ha consegnato la prima fila, mai un pilota così giovane (poco meno di 19 anni) si è qualificato tanto in alto, si è arreso agli eventi di gara giungendo comunque settimo al traguardo. Ocon, al volante di una velocissima Force India, gli è arrivato appena davanti dopo essere partito in terza posizione. Se sui 53 giri di gara si sono ristabilite le gerarchie, sabato sull'asfalto reso viscido dalla pioggia i due piloti hanno messo in mostra tutte le loro qualità: una conferma per Ocon, una rivincita per Stroll, una ventata di freschezza per tutta la Formula 1.

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Hamilton vince, la Ferrari convince. Vettel è secondo dopo una lotta al millesimo con l'inglese. La Ferrari va forte anche su una pista a lei meno congeniale.

di Matteo Landi

La Formula 1 torna dalla pausa estiva e lo fa sulla pista più affascinante del mondiale: Spa-Francorchamps,  un circuito veloce e molto tecnico, pronto ad esaltare l'efficienza aerodinamica delle Mercedes e la potenza della loro power unit. Una gara vinta com'era facile pronosticare da Hamilton, ma che lascia più di un sorriso in casa Ferrari per com'è maturata la sconfitta di Vettel. Dopo la doppietta ungherese gioire per un secondo posto può sembrare alquanto anacronistico, ma in Ferrari fanno bene a farlo per come è maturato: una gara costantemente negli scarichi della Mercedes di Hamilton, una guerra di nervi, vissuta sui decimi di secondo, con l'altra Mercedes, quella di Bottas, che mai ha impensierito il secondo posto di Vettel. Una gara che dà alla Ferrari la certezza di essere più che mai in lotta per il mondiale, tanto quanto la straripante vittoria ottenuta sulla pista di Budapest, insieme a Montecarlo la più congeniale alle caratteristiche delle vetture di Maranello. Se a Silverstone la Ferrari era uscita con le ossa rotte, dalla pista belga, l'altra tanto temuta dagli uomini di Arrivabene, se ne va con la consapevolezza di avere ormai (quasi) raggiunto le prestazioni della Mercedes non solo sulle piste lente, dove ormai è appurata la superiorità delle vetture del Cavallino, ma anche sulle piste veloci con ampie curve, in cui appunto è determinante avere un'ottima efficienza aerodinamica. Alle Ferrari manca ancora un pò di motore. Si è visto quando nell'ultima parte di gara Vettel ha affiancato Hamilton alla ripartenza dopo il regime di safety car ma nulla ha potuto contro la velocità sul dritto della Mercedes ed ha dovuto desistere. Qualche cavallo in più ed ora festeggeremmo un'inaspettata vittoria Rossa.

Hamilton vince dopo la pole position dei record: 68 come Schumacher, ma attenti ai paragoni

Hamilton tuttavia non ha demeritato, anzi ha messo sul tavolo tutte le sue carte migliori a partire dalla qualifica: 68esima pole position in carriera, al pari del record assoluto di Michael Schumacher. Altri periodi, altre ere, paragoni difficili. Da una parte Hamilton, un pilota che ha debuttato su McLaren, al top nel 2007 insieme a Ferrari, lasciandola, prima del declino attuale, per la Mercedes dominatrice dei tempi nostri. Dall'altra Schumacher, un pilota che debuttò nel lontano 1991 su Jordan, immediamente passato alla buona ma non ottima Benetton di Briatore - squadra che lo stesso tedesco accompagnò con dedizione al titolo mondiale, mai neanche sfiorato in precedenza dalla squadra della nota azienda di abbigliamento - e che lasciò, dopo essersi ripetuto iridato, per fare la storia con la Ferrari, divenendo 7 volte mondiale con una squadra che, quando lo accolse nel 1996, era senza direzione, con prospettive nebulose, senza mondiali piloti dal 1979 e costruttori dal 1983. L'ultima parte di carriera del tedesco, dedicata allo sviluppo della Mercedes divenuta poi invincibile anche grazie ai suoi sacrifici, lo rese fra i piloti più longevi di sempre. Se Hamilton potrà addirittura migliorare il record di pole position che adesso detiene in coabitazione con il campionissimo tedesco lo deve anche a Schumacher, senza nulla togliere alla classe cristallina dell'inglese che quando è concentrato risulta praticamente imbattibile. Chiedere a Vettel, appunto, che gli ha fiatato sul collo per tutti i 44 giri di gara nell'attesa dell'errore che Hamilton non ha mai compiuto. Adesso l'inglese ha ridotto il distacco in classifica mondiale a soli 7 punti da Vettel e fra una settimana a Monza si prevedono scintille per un nuovo capitolo di una delle battaglie mondiali più belle degli ultimi anni.

Raikkonen aggressivo e sbadato: è quarto

A Spa la Ferrari ha sfiorato un doppio podio ma Raikkonen, autore a fine gara di un bellissimo sorpasso ai danni di Bottas, è stato incostante per tutta la gara, beccandosi inoltre una penalità di 10 secondi per non aver rallentato in regime di bandiera gialla: penalità severa ma giusta per un'infrazione sulla quale la Federazione non transige, dopo la tragedia di Bianchi. Il finlandese, fresco di conferma in Rosso anche per il 2018, si merita una sufficienza per l'aggressività mostrata nei sorpassi che lo hanno portato al quarto posto, ma alla Ferrari servirà il miglior Raikkonen per contrastare la Mercedes nell'ultima parte di stagione, quello per intendersi protagonista di una gara da antologia a Budapest. Intanto i tifosi Ferrari si possono rilassare, con la conferma di Raikkonen è arrivata anche quella di Vettel: fino al 2020 il tedesco vestirà di rosso.

Ricciardo, altra grande gara. Hulkenberg il migliore degli altri

Fra Vettel ed il compagno di squadra ha terminato Ricciardo, capace ancora una volta di sfruttare tutte le variabili di gara a proprio favore e terminare a podio anche su piste in cui Red Bull non può spiccare a causa del deficit di potenza del motore Renault. Una stagione meravigliosa quella dell'australiano, capace di mettere spesso in ombra il predestinato Verstappen, ancora una volta bersagliato però dalla sfortuna e destinato al ritiro per problemi tecnici. Grande gara anche di Hulkenberg, sesto al traguardo: da solo sta tenendo in corsa la Renault contro Williams, Toro Rosso e Haas nella lotta per il quinto posto finale fra i costruttori, anche se il suo compagno Palmer per una volta era sembrato veramente in palla fin dalle qualifiche ma tartassato da problemi di affidabilità non è riuscito ad andare oltre al 13esimo posto.

Force India: adesso la rivalità Perez-Ocon è pericolosa

Con il quarto posto nel mondiale praticamente in tasca in Force India dovranno rivedere le regole di ingaggio dei loro piloti: si ringraziano per aver dato pepe ad una gara che, lotta mondiale Hamilton-Vettel a parte, stava poco entusiasmando ma la rivalità Perez-Ocon è diventata pericolosa per loro e per gli altri piloti. Due incidenti in una sola gara sono decisamente troppi, considerando anche che sono entrambi avvenuti ad alta velocità ed il secondo ha azzoppato le speranze della squadra indiana, solo nona al traguardo con Ocon, ed ha lasciato in pista tanti pericolosi detriti obbligando la direzione gara all'ingresso della safety car. Serve una doccia fredda ai due piloti Force India, adesso arrivano Monza e le velocità record, i nervi dovranno essere ben saldi.

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Domenica, 30 Luglio 2017 18:07

F1, Ungheria: Budafest Ferrari!

Vettel e Raikkonen fanno doppietta. Hamilton quarto dietro a Bottas. La Ferrari festeggia una vittoria di squadra lanciando un segnale importante: il mondiale è possibile!

di Matteo Landi

Dopo la disfatta in terra inglese urgeva la riscossa. Doppietta, come a Monaco, su una pista che per tanti aspetti somiglia a quella del Principato. Dopo una qualifica dominata, Vettel e Raikkonen hanno tagliato il traguardo nell'ordine ma il risultato finale è frutto di un gioco di squadra che ha visto il finlandese vestire i panni dello scudiero del quattro volte campione del mondo tedesco, quest'ultimo alle prese per circa 40 giri con un problema allo sterzo che ha tenuto con il fiato sospeso l'intero box Ferrari.

Vettel parte in testa, domina, soffre e vince

Mentre le Mercedes si avvicinavano alle fuggitive Rosse, Vettel conduceva la sua monoposto tenendola lontana dai cordoli, per evitare che il problema allo sterzo si aggravasse. Raikkonen, alle sue spalle, si è quindi trovato nella più scomoda delle situazioni: da una parte non poter attaccare il suo compagno in lotta per il mondiale, dall'altra difendersi da Bottas, prima che il box Mercedes obbligasse il suo pilota a cedere la posizione ad Hamilton, quarto e poco incisivo fino a quel momento. Raikkonen non solo non ha ceduto un millimetro all'inglese, ma lo ha costretto alla resa finale, quando Hamilton consapevole del suo destino ha deciso di restituire il favore a Bottas. Il finlandese di casa Mercedes è andato quindi a festeggiare sul podio dopo una delle corse più strane della sua vita. Ma per la Ferrari poteva essere un dominio schiacciante.

Verstappen fa danni e viene penalizzato: che novità!

Al primo giro la safety car ha tenuto il gruppo compatto dopo che Verstappen ha colpito duramente il compagno Ricciardo, costringendolo al ritiro. L'olandese ha poi dovuto scontare una penalità di dieci secondi, escludendosi di fatto dalla lotta per la vittoria. Il destino gioca strani scherzi, dopo varie vicissitudini con i piloti Ferrari i commissari decidono di sanzionarlo quando danneggia il compagno di squadra. Doppia beffa quindi per la Red Bull che questo weekend ha schierato una vettura veramente veloce ma incapace di non andare oltre al quinto posto finale dell'indisciplinato olandese.

Ferrari, la riscossa dopo il duro lavoro

La Ferrari nei primi giri si è dimostrata imprendibile, ha capitalizzato il potenziale che quest'anno esprime sui tracciati lenti, evidenziando un carico aerodinamico delle sue vetture superiore alla concorrenza e senza il problema allo sterzo subito da Vettel avrebbe vinto la gara lasciando gli avversari a distacchi siderali. Com'è maturata tale superiorità? Prima del Gp d'Austria una richiesta di chiarimento della Mercedes aveva indotto la Federazione ad obbligare la Ferrari a modificare il fondo delle proprie monoposto. Sarà stato un caso ma proprio da quella gara le vetture di Maranello hanno mostrato prestazioni altalenanti. Fino al Gran Premio ungherese, in cui la squadra italiana ha nuovamente modificato, con successo, il fondo delle sue vetture. Una soddisfazione in più per gli uomini di Arrivabene, un segnale importante dato alla Mercedes che teme sempre più la squadra del Presidente Marchionne, finalmente festoso all'interno del box Rosso. Sotto al podio si è lasciato andare a dichiarazioni d'affetto anche nei confronti di Raikkonen, veramente in palla quest'oggi, e c'è da credere che la line-up Ferrari il prossimo anno non subirà cambiamenti, rimanendo cari al motto "squadra che vince non si cambia".

Alonso, il campione finalmente gioisce

Con i ferraristi ha gioito un altro grande di giornata, Fernando Alonso. Sesto al traguardo, al volante di una McLaren a suo agio sulla tortuosa pista magiara, ha messo in mostra la grinta dei giorni migliori, regalandosi addirittura il giro più veloce della corsa. Una piccola soddisfazione ma una vera impresa per questa McLaren. Adesso la Formula 1 va in vacanza, la rivedremo l'ultimo weekend di Agosto. Con questa vittoria Vettel porta a 14 punti il vantaggio su Hamilton, recuperando in parte quanto aveva perso nel fine settimana di Silverstone. Un mese per radunare tutte le forze residue e capitalizzarle prima del rush finale. Servirà la migliore Ferrari per tenere testa a questa Mercedes. Intanto Vettel e Raikkonen hanno dato un segnale di forza importante: il sogno iridato è possibile.

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Mercoledì, 19 Luglio 2017 15:51

Fiat 500 Anniversario - VIDEO

Una serie speciale dal sapore vintage, anni '60, disponibile sia nella versione cabrio che berlina. Gli anni della Dolce Vita incontrano le tecnologie di ultima generazione. 

In collaborazone con Videomotori

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Hamilton domina, Bottas secondo. Ferrari si arrende alle gomme ma si prende il podio con Raikkonen. Vettel solo settimo mantiene la leadership nel mondiale per un solo punto

di Matteo Landi

Se volessimo vedere il bicchiere mezzo pieno potremmo dire che la Ferrari esce sconfitta dal Gran Premio più sfortunato dell'anno ancora in testa al campionato piloti. Il cuscinetto di 20 punti che Vettel aveva di vantaggio su Hamilton prima della gara inglese ha assorbito il colpo inferto alle ambizioni iridate del tedesco e adesso è necessario guardare con ottimismo al Gran Premio d'Ungheria. Tutto vero, ma è altrettanto vero che la batosta inglese non può non aver segnato il morale degli uomini di Maranello. Battere Hamilton in casa era quasi impossibile ma due Ferrari sul podio era un obiettivo realistico, a pochi giri dal traguardo. Poi Vettel ha subito il crollo prestazionale delle sue gomme, seguito dalla foratura/delaminazione del pneumatico anteriore sinistro, le cause non sono ancora chiare, che lo ha costretto ad un rientro lento ai box e ad un misero settimo posto finale. Quasi in contemporanea la dea bendata ha definitivamente voltato le spalle a Raikkonen, lasciando anch'egli praticamente su tre ruote a pochi km dall'arrivo. Sorte evitata da Verstappen: in Red Bull hanno optato per un pit stop a due giri dalla fine ed il podio è tornato al finlandese di casa Ferrari. Una piccola gioia di fronte alla doppietta Mercedes.

Hamilton dominatore assoluto. Vettel litiga con Verstappen.

Hamilton stavolta ha dominato. Inarrestabile, senza sbavature, ha lasciato gli altri a scannarsi per le posizioni alle sue spalle. E che duelli! Uno su tutti quello Verstappen-Vettel. Il tedesco, terzo in qualifica, al via si era lasciato sopravanzare dal giovane olandese, e mentre Raikkonen in seconda posizione cercava di non perdere il contatto dal poleman Hamilton, i due hanno dato vita ad una lotta memorabile non priva di scorrettezze da parte del solito Verstappen che, quando vede rosso, perde la testa. Vettel con un sorpasso coraggioso era riuscito a sopravanzarlo ma il pilota Red Bull, uscendo dal tracciato, gli si era rifiondato davanti. Strano che i commissari non abbiano neanche aperto un'indagine. Risultato? Vettel per evitare l'ennesima lotta infruttuosa ha preferito cambiare le gomme prima dell'olandese, riuscendo a sopravanzarlo quando quest'ultimo ha effettuato la sua sosta. Strategia ottima nell'immediato che ha però mostrato le sue lacune nella parte finale di gara quando Bottas con gomme più fresche ha passato il tedesco involandosi verso la seconda posizione finale.

Bottas: ancora una gran gara.

Il pilota Mercedes, dopo una qualifica infelice, condita da cinque posizioni di penalità scontate in griglia a causa della sostituzione del cambio, è riuscito a rimontare dalla nona posizione mostrando di meritare la conferma in Mercedes almeno per un altro anno. Per la squadra tedesca la situazione non potrebbe essere migliore: un pilota, Hamilton, destinato a giocarsi il titolo, l'altro, Bottas, pronto a rubare punti agli avversari ed a "coprire" le giornate no del plurititolato compagno di squadra. Che a Silverstone ha dovuto ancora ringraziare i commissari che hanno deciso di graziarlo nonostante in qualifica avesse ostacolato Grosjean nel suo giro veloce.

Hamilton graziato dai commissari. Avrebbe vinto comunque.

Neanche una reprimenda per l'inglese ma è lecito pensare che a parti invertite gli stessi commissari non sarebbero stati così magnanimi con il povero Grosjean. Peso politico? Voglia di non rovinare la festa ai fans di Hamilton (meravigliosamente in Pole Position)? Non si sa, quel che è certo è che in passato per molto meno illustri colleghi avevano ricevuto un trattamento ben diverso. Vedi Alonso a Monza nel 2006, quando fu retrocesso al decimo posto in griglia per un presunto rallentamento ai danni di Massa. Giusto per prendere d'esempio il precedente più eclatante. Ed Alonso allora, come Hamilton oggi, lottava per il mondiale. Detto questo, anche con una penalità Hamilton avrebbe probabilmente vinto, vista la sua netta superiorità. Una superiorità ben assistita da una Mercedes che ha battuto la Ferrari senza appello. Non potremo mai sapere come sarebbe andata se Vettel non si fosse ritrovato bloccato dietro Verstappen, ma la storia non si fa "con i se e con i ma" ed adesso a Maranello più che leccarsi le ferite dovranno lavorare ancor più "a testa bassa", riprendendo il motto di Arrivabene. In Ferrari possono comunque sorridere per la prestazione di Raikkonen. A volte abulico, altre lottatore, altre ancora solido ma poco incisivo. L'ultimo campione del mondo Ferrari stavolta ha corso come ai bei tempi ed avrebbe meritato senz'altro il secondo posto. Il podio rende comunque merito alla bella giornata del pilota finlandese nel giorno in cui Vettel non ha saputo e potuto concretizzare.

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Venerdì, 14 Luglio 2017 12:46

Nuova Peugeot 308 - VIDEO

Una pietra miliare all'interno della crescita del marchio francese. Nuove tecnologie e carrozzeria dallo stile deciso per la nuova Peugeot 308. Una berlina di grande comfort con un temperamento sportivo inusuale. All'interno, perfettamente integrato sopra la console centrale, spicca lo schermo Touchscreen 9,7" di ultima generazione che permette di accedere a un'amplissima gamma di funzioni semplicemente sfiorandolo con un dito.

Il nuovo motore 1.2 PureTech Turbo 130 CV S&S, leggero e compatto, concentra efficacia, tecnologia e rispetto dell'ambiente. Disponibile con cambio meccanico a 6 rapporti o automatico EAT6 (Efficient Automatic Transmission 6).

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Domenica, 09 Luglio 2017 17:39

F1, Gp d'Austria: Bottas e risposta!

Hamilton non corre alla Hamilton. Vettel concreto e veloce ma Mercedes risponde con Bottas. Adesso sono in tre a lottare per il titolo? Intanto Vettel, secondo, vola a +20 nel mondiale

di Matteo Landi

Una settimana iniziata con Vettel convocato dai vertici della Federazione Internazionale, a render conto della ruotata rifilata ad Hamilton a Baku, e finita con un secondo posto in Austria a pochi decimi da Bottas. Nessuna vittoria sul campo ma un trionfo per il morale. Nessuna sanzione aggiuntiva lunedì scorso, sarebbe stato assurdo considerando che per lo stesso "fallo" era già stato penalizzato durante la scorsa gara (con Hamilton clamorosamente illibato per i commissari), e quest'oggi 6 punti guadagnati da Vettel sul rivale per il titolo, adesso staccato di venti punti. Non tanti, se si considera che una vittoria ne assegna ben 25, ma abbastanza per il morale, appunto, se il pilota Ferrari si confermerà affidabile come fino ad ora è stato in questo campionato.

Bottas è in giornata: non basta un gran Vettel. Hamilton, guardati le spalle!

A Spielberg il tedesco ha compiuto un'ottima gara: dopo una buona partenza dalla prima fila ha controllato la seconda posizione senza problemi, subendo nella prima parte di gara il passo più veloce del poleman Bottas ma rimontandolo nel finale, con tanto di arrivo quasi in volata. Niente ha potuto però contro il finlandese di casa Mercedes, parso imbattibile fin dal via scattando così bene da far erroneamente pensare ad una partenza anticipata. Nel finale Bottas, in crisi con le gomme, ha subito il ritorno di Vettel ma è rimasto freddo non concedendo al rivale il minimo spiraglio. Davvero una gara superlativa per un pilota che, teoricamente, torna in corsa per il titolo. Con la vittoria odierna si trova ora a 15 punti da Hamilton, con l'inglese che torna a sentire sul collo il fiatone di un compagno di squadra, considerato troppo spesso la vittima sacrificale del tre volte campione del mondo. Nelle ultime gare Hamilton ha invocato più volte l'aiuto del compagno contro il rivale Vettel, come risponderà la Mercedes alle prossime richieste del suo campione?

Hamilton penalizzato prima del via. Freni a fuoco nelle libere. Mercedes vince ma mostra le crepe

La squadra campione del mondo in carica sta mostrando più crepe del solito a dimostrazione che, con un avversario di pari livello, anche i dominatori della Formula Ibrida possono sbagliare . Si spiega anche così la sostituzione del cambio avvenuta prima della gara costata ad Hamilton una penalità di 5 posizioni sulla griglia di partenza. L'inglese, partito ottavo dopo una qualifica infelice, è parso poco incisivo. Alle prese con problemi agli pneumatici causati dall'assetto che egli stesso ha scelto per la sua vettura, ha faticato ad avere la meglio su vetture meno veloci della sua ed una rimonta che in altri tempi avrebbe compiuto in pochi giri stavolta non si è mai concretizzata. Negli ultimi giri è arrivato a ridosso della terza posizione occupata da Ricciardo, ma l'australiano si è difeso tenacemente conquistando il quinto podio consecutivo.

Ricciardo ormai è una certezza. Toro Rosso, quanti problemi!

La Red Bull non può contare su un mezzo particolarmente performante ma il Ricciardo 2017 è un pilota che ottimizza tutte le situazioni che gli si presentano, capace di imprese che, se compiute dal baby prodigio Verstappen, otterrebbero bel altra attenzione da parte di media ed addetti ai lavori. Per contro il giovane olandese è incappato nell'ennesima gara sfortunata, conclusa pochi metri dopo la partenza: speronato da Alonso, a sua volta centrato da Kvyat quando il pilota della Toro Rosso ha perso il controllo della sua monoposto alla prima frenata dopo il via. A Faenza, considerando anche i malumori di un Sainz stanco di correre a centro gruppo, l'aria che si respira non è delle migliori e la trasferta austriaca non ha fruttato alcun punto mondiale.

Raikkonen da una mano a Vettel ma corre lontano dai primi

Deluso è anche Kimi Raikkonen, solo quinto al traguardo, senza lo smalto dei giorni migliori. E' però stato fondamentale per il secondo posto di Vettel quando alla partenza ha reso difficile la vita a Ricciardo: se il pilota Red Bull avesse passato entrambe le Ferrari, cosa che sembrava nelle sue corde, per Vettel sarebbe stato tutt'altro che facile superare in pista l'australiano che ha viaggiato per tutta la gara poco distante dal ritmo del tedesco. Incidenti, sorpassi e polemiche in Azerbaijan, lotte sul filo dei centesimi in Austria. Nel giro di due settimane la Formula 1 ha mostrato tutta la sua essenza. Fra una settimana il grande Circus incontrerà la tradizione di Silverstone per il decimo Gran Premio dell'anno, spartiacque di questo campionato e, chissà, delle sorti del mondiale.

Pubblicato in Motori Emilia
Sabato, 08 Luglio 2017 11:03

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