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Ancora un nuovo richiamo di prodotti alimentari da parte degli operatori. Il Ministero della salute ha pubblicato ieri sul sito web nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", il richiamo di numerosi altri lotti di alacce in olio di girasole a marchio Capricci di Franciacorta per presenza di istamina oltre i limiti. I prodotti interessati dal nuovo provvedimento sono:

Alacce in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB356 con scadenza 05/2019.

Alacce stese in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g), lotto AB353 con scadenza 05/2019, lotti AB150, AB144, AB131 e AB128 con scadenza 10/2018.

Alacce stese in vasetto di vetro da 150 ml (peso netto 130 g), lotto AB146 con scadenza 10/2018.

Alacce stese in vasetto di vetro da 1.062 ml (peso netto 950 g), lotto AB139 con scadenza 10/2018.

Alacce stese in vasetto di vetro da 80 ml (peso netto 70 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce stese in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce stese in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB122 con scadenza 10/2018

Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g), lotto AB353 con scadenza 05/2019.

Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 80 ml (peso netto 70 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 80 ml (peso netto 70 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce arrotolate in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Aggiornamento del 9 marzo 2018: il Ministero della salute ha pubblicato il richiamo di altri tre lotti di alacce stese in olio di girasole a marchio Capricci di Franciacorta per presenza di istamina oltre i limiti. Le nuove confezioni interessate sono:

Vasetti di vetro da 314 ml (peso netto 280 g) con numero di lotto AB143 e scadenza 10/2018

Vasetti di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB355 e scadenza 05/2019

Vasetti di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB314 e scadenza 04/2019

Il Ministero della salute ha diffuso il richiamo di alcuni lotti di alacce (Sardinella aurita) in olio di semi di girasole a marchio Capricci di Franciacorta per la presenza di istamina oltre ai limiti di legge. I prodotti interessati sono:

Alacce a pezzetti in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g) con numero di lotto AB345 e scadenza 05/2019

Alacce stese in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB347 e scadenza 05/2019

Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g) con numero di lotto AB341 e scadenza 05/2019.

Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB348 e scadenza 05/2019.

etichette alacce in olio di semi di girasole.

I vasetti richiamati sono stati prodotti da Conserve Coradi Italia Srls nello stabilimento a Ospitaletto (BS) in via Padana Superiore 180. Per ulteriori informazioni è possibile contattare Conserve Coradi al numero 0307281350 o all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

(16 marzo 2018)

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La sindrome sgombroide è una patologia simil-allergica risultante dall'ingestione di pesce alterato. È il secondo tipo più frequente di intossicazione da prodotti ittici, seconda solo alla ciguatera. Spesso tuttavia non viene rilevata perché assomiglia e confusa con l'allergia alimentare. Viene riportata con la massima frequenza relativamente a specie ittiche a carne rossa, appartenenti alle famiglie Scombridae (come il tonno, tonno pinna gialla, tonnetto striato (chiamato anche bonito), sgombro, lampuga, Clupeidae (sardine, aringhe, cheppie) ed acciughe e specie ittiche imparentate con queste, refrigerate o conservate in modo non adeguato dopo la pesca. La sindrome sgombroide può derivare dall'inappropriato trattamento del pesce durante l'immagazzinamento o la lavorazione; quando per l'innesco di processi di degradazione si producono quantità importanti di istamina.

L'istamina è una delle sostanze tossiche implicate nell'intossicazione sgombroide. Nel tessuto di pesci in decomposizione sono state trovate altre sostanze chimiche, ma la loro associazione con la sindrome sgombroide non è stata stabilita chiaramente. Le manifestazioni cliniche dell' intossicazione riguardano l'apparato gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea) il sistema nervoso centrale (vertigini, cefalea), la cute (rush) ; raramente si osservano disturbi respiratori e ipotensione. L'inizio della sintomatologia è rapido (20-30 minuti dall'assunzione dell'alimento) e i disturbi, abitualmente di lieve entità, si risolvono generalmente in breve tempo; solitamente durano meno 24 ore. La sindrome, sebbene frequente, viene spesso diagnosticata come reazione allergica alimentare.

 

Istamina oltre i livelli consentiti. Con questa motivazione numerosi lotti di Alacce con peperoncino in olio di semi di girasole stanno per essere ritirati dagli scaffali dei supermercati perché considerati potenzialmente pericolosi per la nostra salute.

La segnalazione ancora una volta arriva dal Ministero della salute. Nello specifico si tratta del prodotto con marchio Capricci di Franciacorta della Ditta Coradi.

I lotti oggetto di richiamo sono quattro: AB341 contenuti nelle anfore di vetro da 314 ml, peso netto 280 gr. TMC 05/2019, AB345 contenuti nelle anfore di vetro da 314 ml, peso netto 280 gr con TMC 05/219, AB347 contenuti nelle anfore di vetro da 580 ml, peso netto 520 gr con TMC 05/219 e in ultimo AB348 contenuti nelle anfore di vetro da 580 ml, peso netto 520 gr con TMC 05/219.

Secondo quanto riferito dal Ministero, il richiamo è stato reso necessario dalla "presenza di un tasso di istamina superiore ai limiti consentiti dalla legge". Per questo è stato disposto il ritiro in autocontrollo a scopo precauzionale dallo stesso produttore Conserve Coradi Italia srls con sede ad Ospitaletto (BS) via Padana Superiore n 180.

La sindrome sgombroide è una patologia simil-allergica risultante dall'ingestione di pesce alterato. È il secondo tipo più frequente di intossicazione da prodotti ittici, seconda solo alla ciguatera. Spesso tuttavia non viene rilevata perché assomiglia e confusa con l'allergia alimentare. Viene riportata con la massima frequenza relativamente a specie ittiche a carne rossa, appartenenti alle famiglie Scombridae (come il tonno, tonno pinna gialla, tonnetto striato (chiamato anche bonito), sgombro, lampuga, Clupeidae (sardine, aringhe, cheppie) ed acciughe e specie ittiche imparentate con queste, refrigerate o conservate in modo non adeguato dopo la pesca. La sindrome sgombroide può derivare dall'inappropriato trattamento del pesce durante l'immagazzinamento o la lavorazione; quando per l'innesco di processi di degradazione si producono quantità importanti di istamina.

L'istamina è una delle sostanze tossiche implicate nell'intossicazione sgombroide. Nel tessuto di pesci in decomposizione sono state trovate altre sostanze chimiche, ma la loro associazione con la sindrome sgombroide non è stata stabilita chiaramente. Le manifestazioni cliniche dell' intossicazione riguardano l'apparato gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea) il sistema nervoso centrale (vertigini, cefalea), la cute (rush) ; raramente si osservano disturbi respiratori e ipotensione. L'inizio della sintomatologia è rapido (20-30 minuti dall'assunzione dell'alimento) e i disturbi, abitualmente di lieve entità, si risolvono generalmente in breve tempo; solitamente durano meno 24 ore. La sindrome, sebbene frequente, viene spesso diagnosticata come reazione allergica alimentare.

Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

(2 marzo 2018)

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