Domenica, 10 Aprile 2022 06:46

Aforismi di Emanuela Rizzo

Scritto da

Gruppo Culturale Letterario 2022


Gli Aforismi di Emanuela Rizzo sono respiri meditati nel chiassoso e caotico mondo di oggi. Qui Emanuela raccoglie e cura forme brevi che possono ricordare gli haiku, accompagna l’occhio e la mente del lettore, talvolta lo accarezza sulla pelle per invitarlo quindi alla contemplazione della pace nella natura. Sono infatti gli elementi naturali a diventare specchi puri dei sentimenti umani, che trovano voce soave, e questo Emanuela lo esprime proprio umanizzandoli: lacrime erette a muro di sale; abbracci che cullano come onde del mare; lei stessa si fa corteccia di albero, rammemorando nel lettore i luoghi più puri della fabula antica. Semplici metafore o metonimie che comunicano nell’immediatezza il riappacificarsi con il mondo dei sensi. Ciò è colto sia in elementi concreti come quelli appena ricordati, sia in traslati per formulare la massima dell’aforisma, come le ali di uccello, falena o farfalla che si aprono allo sconfinamento onirico, ai sogni di bellezza e alle passioni, ma anche alla protezione verso il prossimo da parte di grandi ali umili e quindi più vicine alla terra.
Si affaccia qualche volta l’anima del Cuore di Fico d’India quando, in alcune sentenze rivestite di un cuoio coriaceo, i ricordi sbocciano preziosi poiché sono monete rare nell’esistenza selvatica. Ma il tono di fondo ricerca qui sempre l’appagamento dei sensi; la lettura fa leva in particolare sull’efficacia del tatto, la carezza sulla pelle, l’organo più grande e sensibile del corpo.
La forma può ricordare appunto le caratteristiche degli haiku, ma può anche dilatarsi liberamente, farsi descrittiva e breve fotografia. Può anche l’immagine trovare una sua distesa annotazione che ricostruisce piccole tracce da cui raccontare storie attraverso trame di sentimenti. Dall’infanzia arrivano ancora al presente e si possono osservare in modo sfuggente e di passaggio, oppure nei loro disegni, come sulla panchina che si incontra durante la passeggiata al parco, quella che conserva nel suo legno i segni impermeabili alle distrazioni della superficialità dei passanti, le memorie non lineari delle sue cicatrici.


Di Luca Ariano
Su Aforismi di Emanuela Rizzo
Il genere degli aforismi è molto antico, ricordiamo esempi illustri, da Michel de Montaigne fino a Karl Kraus che, nel Novecento, ha messo alla berlina la fine di un’epoca e le brutture del nascente regime nazista. Emanuela Rizzo, nei suoi aforismi, ritorna su temi già presenti nelle sue poesie e nella raccolta Cuore di Fico d’India (Bertoni Editore). La natura ha un ruolo preponderante ed è spesso usata come metafora di vita e per descrivere uno stato d’animo: “La rugiada del mattino
è come le lacrime della sera.” Le sensazioni che la poetessa filtra, sono legate ad eventi naturali come la rugiada, per esempio, ma anche l’immagine del mare ritorna spesso, carico di tutti i suoi significati e delle sue allegorie: “La barca a riva si adagiava, come l'onda sulla sabbia e un sole sfumato di rosa accarezzava tutto il cielo.” Non solo il mare dunque, ma anche i tramonti tornano spesso in questi aforismi così come il cielo, il sole, il vento e tutti i vari fenomeni naturali (la pioggia ad esempio), che suscitano meraviglia e stupore negli occhi della poetessa diventando sinonimo di riflessione sulla vita e sulla condizione umana dell’uomo. Anche le farfalle tornano spesso, viste come simbolo della caducità:“ […] Le farfalle vivono il giorno con massima intensità. Per comprendere il senso della vita dovremmo essere farfalle.” Numerosi sono i temi affrontati, uno su tutti, i ricordi, il passato che non è mai visto solo con struggimento e rimpianto, ma anche come base per ripartire, per progettare il futuro. Non si può andare avanti senza sapere da dove si viene e quali sono le proprie radici: “Non si può guardare al futuro senza essersi specchiati nel passato.” Non solo la natura e i ricordi quindi, ma traspare anche una grande fiducia nell’uomo, non tanto in quanto essere umano, ma nei rapporti che è in grado di sviluppare con le altre persone in un patto sociale di solidarietà, rispetto, amicizia e amore. Grande importanza, inoltre, viene data ai poeti, alle persone sensibili in grado di cogliere le bellezze, ma non solo, della vita e di essere in qualche modo faro per il futuro: “Fu demandato ai poeti l'arduo compito di comunicare al mondo, in versi, un forte sentire.” L’uomo non deve mai peccare di superbia sia nei confronti degli altri, sia verso la natura che gli si rivolta contro. La felicità è qui su questo pianeta, sulla terra, bisogna saperla cogliere senza mai travalicare rispettando tutti: “Tutti intenti a cercare la felicità su pianeti ancora inesplorati, calpestando rose profumate già possedute.” Sono davvero tanti gli aforismi di questa raccolta che affrontano gli argomenti più disparati, sono piccole perle di riflessioni, ma, a differenza di alcuni maestri citati all’inizio di questa breve nota, non ci sono mai sarcasmo o ironia tagliente, ma sempre una grande fiducia nei sentimenti, uno stupore verso la vita, la bellezza del creato, la forza dei sentimenti e della resistenza alle avversità e alle sofferenze: “Le rose senza spine non esistono, c'è sempre una ferita dietro una grande bellezza.”


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